Benedetto a Genova: “Abbasso il tiranno”

«Abbasso il tiranno» era una scritta in spray bianco sull’asfalto della sopraelevata di Genova tracciata l’altra notte a modo di saluto per il papa e subito cancellata. Primo sentimento di stupore per chi vede così storto da scambiare il predicatore cristiano Benedetto con uno che tiranneggia anime e corpi. Secondo sentimento di domanda su chi e che sia stato perché il cristianesimo e i suoi portatori siano tanto equivocati tra noi. Perché mai venga percepita quasi solo la Chiesa dei precetti e così poco risuoni nella vita pubblica il Vangelo della libertà. Essendo sempre vissuto nella terra di mezzo tra la Chiesa e il mondo, quando andrò in pensione mi dedicherò a questa domanda.

95 Comments

  1. Perché mai venga percepita quasi solo la Chiesa dei precetti e così poco risuoni nella vita pubblica il Vangelo della libertà.

    Domanda terribile.
    E’ la contraddizione con cui io devo convivere in tanti ambiti della mia vita.

    Da quanti, mi rendo conto, la Chiesa è percepita in contraddizione con un Vangelo che nemmeno conoscono più, ma vanno per intuizione,
    il Cristo dell’amore e della misericordia,
    ma se approfondisci,
    dietro c’è il nulla assoluto.
    Quando faccio domande incalzanti e provocatorie sul loro stesso piano,
    ricevo un’alzata di spalle….
    Vorrei comunicare a tutti la speranza
    che io ho ricevuto da Cristo,
    e invece,
    mi sento come una sorta di De Focauld nel deserto tra i beduini,
    solo che non sono lui…
    e non sono un bel testimone,
    anche se ci provo,
    ma devo fare i conti con i miei limiti.
    Sento che la speranza che Cristo mi ha messo nel cuore da sempre non basta,
    devo osare di più,
    non è il segno della croce per farsi vedere cristiani,
    e una testimonianza che va oltre,
    che fa dire ad altri “veramente questi era il figlio di Dio”…. (pensando al Cristo)
    come quando ascolti una testimonianza come quella che hai proposto qualche giorno fa.

    18 Maggio, 2008 - 11:46
  2. raffaele.savigni

    Certo. dovremmo mettere in primo piano il cristianesimo come esperienza di incontro con Cristo, come amore. Ma questo il papa lo diche chiaramente nella sua prima enciclica… C’è qualcuno che ha seminato e sta seminando odio contro la Chiesa e i cristiani. Questo non possiamo accettarlo.

    18 Maggio, 2008 - 11:58
  3. Ma questo il papa lo diche chiaramente nella sua prima enciclica…

    Bravo lo dice…..lo dice

    più che maestri abbiamo bisogno di testimoni (Paolo VI)

    è inutile continuare a dirlo……
    e poi accusare gli ALTRI di essere contro la Chiesa

    se poi nella Chiesa si fa tanta difficolta’ a far incontrare concretamente/realòmente

    il volto di Cristo risorto.

    Cosa non possiamo accettare?

    che gli altri non capiscono?

    Tocca a noi essere capaci di far passare il messaggio del Vangelo.

    Ma se non siamo capaci,

    perchè diamo la colpa agli ALTRI ????????????????????????????????????

    18 Maggio, 2008 - 12:38
  4. […] Il blog di Luigi Accattoli wrote an interesting post today on Benedetto a Genova: "Abbasso il tiranno"Here’s a quick excerptPrimo sentimento di stupore per chi vede così storto da scambiare il predicatore cristiano Benedetto con uno che tiranneggia anime e corpi…. […]

    18 Maggio, 2008 - 12:41
  5. La Chiesa parli con il linguaggio degli uomini,

    e si faccia capire…

    non parli il linguaggio delle diplomazie mondiali come spesso è solito

    Io non vedo odio verso la Chiesa,

    e vederlo è tipico di chi non vuol vedere i problemi di approccio tra la Chiesa e il mondo,

    di chi si nasconde dietro facili risposte, come la paura verso tutto cio’ che è diverso dalla mia cultura……

    Stai tranquillo, tutto questo odio di cui parli non c’è,

    semplicemente, non capiscono la Chiesa……

    Se penso che una marea di Cattolici non capiscono la propria Chiesa….

    perchè mi dovrei meravigliarmi per i lontani?????

    18 Maggio, 2008 - 12:47
  6. don78

    Io penso che sia la Chiesa che il mondo, per capirsi, dovrebbero frequentare un po’ di più quella “terra di mezzo” di cui parlava Luigi.

    18 Maggio, 2008 - 13:01
  7. Leonardo

    Non è particolarmente strano: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo».
    La palpabile ostilità che circonda Benedetto XVI, se da un certo punto di vista è inquietante, sotto un altro profilo è rassicurante.

    18 Maggio, 2008 - 14:12
  8. Sumpontcura

    Sottoscrivo integralmente il commento di Leonardo. D’altra parte, Gesù ci ha detto che “le porte dell’inferno non prevarranno” contro la Chiesa; ma che ce la metteranno tutta è ovvio. Anche con le scritte sull’asfalto.

    (Caro Matteo, ti parlo con grande simpatia: un antico proverbio piemontese dice, più o meno: non esagerare a flagellarti da solo, tanto ci penseranno gli altri a farlo).

    18 Maggio, 2008 - 14:34
  9. Luigi Accattoli

    Grazie Matteo d’aver inteso la mia domanda.

    18 Maggio, 2008 - 14:49
  10. Egesippo

    Aggiungo un altro proverbio, a commento della scritta sull’asfalto: “Raglio d’asino non sale al cielo”, anzi, resta proprio incollato al pavimento…

    18 Maggio, 2008 - 14:52
  11. ma perchè tutti si nascondono dietro la fatidica frase “la chiesa circondata da ostilità”?

    Troppo facile vedere nemici dappertutto…..

    E’ lo stesso problema paura dei rom, zingari, e diversi vari dalla mia cultura.

    Tutto ciò che non capisco è ostilità.

    Fantastico!

    Sempre facile nascondersi dietro la supponente ostilità
    che guardare in faccia i problemi veri di relazione,

    tale e quale a una relazione matrimoniale in crisi

    la colpa E’ SEMPRE DELL’ALTRO CONIUGE.

    Qunando un matrimonio va a p…….. è sempre l’altro coniuge L’INFERNO…..

    Mi spiace Sump, e amici del pianerottolo,

    non ho motivo di fustigarmi da solo, non sono cosi’ masochista,

    arte che molti tra noi cristiani sono eccelsi……. anche qui…..

    Mai a guardare le cause scatenanti di una crisi relazionale,

    sempre a guardare gli effetti!

    A chi pensa di insultarmi,
    sta insultando se stesso non guardando la verità in se stesso e non me!

    Grazie della comprensione dimostratami! da veri cristiani!

    18 Maggio, 2008 - 15:19
  12. Caro don78,
    perchè entrare in quella terra di mezzo,
    con il rischio di rimanere crocifisso?

    E’ bastato il Cristo…….

    Dovremmo anche noi!!!!!

    Che inutile sacrificio!!

    18 Maggio, 2008 - 15:28
  13. don78

    Infatti matteo,
    se il mondo potesse anche decidere di non andarci nella terra di mezzo, la chiesa non ha scelta… se vuole seguire Gesù.
    Noi abbiamo una ragione in più e nessuna mancata reciprocità può giustificarci.

    Detto questo.. un appunto sui termini chiesa e mondo che anch’io ho usato, forse erroneamente. Avete presente i diagrammi di Venn? Da come ne parliamo sembra che la chiesa sia un cerchio distinto dal cerchio del mondo, invece penso che non ci sia sia altro posto per il cerchio della chiesa se non all’interno di quello del mondo.
    Per una questione logica… prima che teologica.

    18 Maggio, 2008 - 15:49
  14. concordo pienamente,
    il posto della Chiesa tutta, è nel mondo,
    e alla maniera in cui Paolo VI lo ha lasciato scritto nel suo testamento “studiandolo, amandolo, servendolo.”

    Lo ripeterò all’infinito…..

    18 Maggio, 2008 - 16:11
  15. Sumpontcura

    Il posto della Chiesa tutta è nel mondo. Ma…

    “Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe” (Gv 1, 10).
    “E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie” (Gv 3, 19).
    “Il mondo… odia me perché io attesto che le sue opere sono cattive” (Gv 7, 7).
    “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti con credete che io sono, morirete nei vostri peccati” (Gv 8, 23-24).
    “Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che io ho annunziato lo condannerà nell’ultimo giorno” (Gv 12, 48).
    “Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza ragione” (Gv 15, 25).
    “Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Gv 16, 1-2).
    “Il principe di questo mondo è stato giudicato” (Gv 16, 11).
    “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia: io ho vinto il mondo” (Gv 16, 33).
    “Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, così come io non sono del mondo. Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, così come io non sono del mondo” (Gv 17, 14-16).
    “Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio” (Lc 4, 5-6).

    18 Maggio, 2008 - 16:40
  16. peccato non ascoltarsi!

    a ciascuno il proprio vangelo per giustificarsi dell’ìodio degli altri,
    che molto spesso è un riflesso del proprio, come dinanzi ad uno specchio.

    All’epoca d’oro della schiavitù,
    veniva giustificata anche attraverso versi biblici.

    Ti Prego Sump!

    Ogni brano evangelico, se tolto fuori dal suo contesto narrativo, gli pouoi far dire quel che vuoi.

    Ti prego se è possibile…..

    18 Maggio, 2008 - 16:50
  17. don78

    Sump, ma…

    il termine “mondo” nel Vangelo di Giovanni non significa quello che intendiamo noi oggi con quel termine… Se hai tra le mani in qualsiasi commentario esegetico di Gv vai a controllare, se ti va.

    Scusa ma questo tipo d’interpretazione è un po’ superficiale dal punto di vista teologico… diciamo un po’ da testimoni di geova.

    18 Maggio, 2008 - 16:56
  18. Sumpontcura

    Matteo e Don78:
    leggo il Vangelo (e anche qualche commentario esegetico) e cerco di capire il messaggio di Gesù, che a lume di naso mi pare un po’ più complesso di quello che alcuni teologi di moda vanno affermando. Magari mi sbaglio, e non dimentico mai di chiedere assistenza allo Spirito di Dio. Sono un poveraccio che cerca, non un testimone di Geova o d’altri.
    Matteo, non devo “giustificarmi dell’odio per gli altri” perché non odio nessuno e niente, se non la menzogna e Satana suo padre; ma in questo credo di essere nel giusto.
    Con osservanza.

    18 Maggio, 2008 - 17:12
  19. lycopodium

    Sump, ricorda il link che ti mandai …

    18 Maggio, 2008 - 17:22
  20. Sumpontcura

    Ma è davvero così politicamente scorretto, di fronte ai fatti di cui al post di Lycopodium, ritenere che il Maligno esista e che faccia del tutto congruamente il suo mestiere?
    E’ davvero una contraffazione e un segno di superficialità ignorante, di fronte all’odio radicale di chi interpreta bestemmiando la sigla PD, pensare che certa gente odia Cristo e il papa perché essi attestano che le sue opere sono cattive?
    E perché, in campagna elettorale, tanta bava alla bocca nei confronti della lista contro l’aborto? con le conseguenti azioni squadristiche?

    (D’accordo, Lycopodium: ci lavorerò con impegno. E grazie).

    18 Maggio, 2008 - 17:25
  21. raffaele.savigni

    Il termine “mondo” nella Scrittura è polisemico: qualche volta indica la creazione, o l’umanità (e non ha quindi un senso negativo: “non sono venuto a condannare il mondo ma a salvarlo”; e il Concilio ha promosso giustamente una teologia delle realtà terrene); qualche volta invece una realtà fortemente ambigua, se non negativa (la logica di questo mondo, la sete di potere, la superbia, la pretesa dell’autosufficienza ecc.). La Chiesa è immersa “nel mondo” inteso come cosmo, come umanità; deve invece distinguersi dal “mondo” (inteso come sistema di “valori” che vuole prescindere da Dio, come i costruttori della torre di Babele), non appiattirsi sulla logica corrente e neppure sul “politicamente corretto”.

    18 Maggio, 2008 - 17:27
  22. Sumpontcura

    Grazie, Raffaele, per aver detto così bene quello che con molta fatica stavo tentando di dire io (molto più confusamente, lo ammetto. Ma “datemi tempo, io son, della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato” – Guccini).

    18 Maggio, 2008 - 17:35
  23. raffaele.savigni

    Se non siamo capaci di farci capire dobbiamo fare autocritica e cercare un linguaggio diverso, che l’uomo d’oggi possa capire. Ma qualche volta sono gli altri (magari sparute minoranze molto potenti sui media, come i laicisti della “sapienza” o i contestatori genovesi) che NON VOGLIONO CAPIRE, perchè annunciare il Vangelo costringe a rimettere in discussione i propri schemi (fondati magari sull'”autodeterminazione” e sul rifiuto di valori assoluti). E questo non tutti sono disposti a farlo. Personalmente ho trovato molto fastidioso, una decina di giorni fa, che nel corso di una trasmissione mattutina sulla terza rete Corradino Mineo (un giornalista bravo sotto tanti aspetti!) abbia lasciato che Pannella insultasse senza contraddittorio il papa (“colpevole” di avere criticato la legge sull’aborto) per un quarto d’ora e più, in presenza di un onorevole Bocchino del tutto inadeguato alla situazione. Ho visto in questo una grave mancanza di rispetto per la mia Chiesa e la mia fede.

    18 Maggio, 2008 - 17:37
  24. Leonardo

    Quando Gesù resuscitò Lazzaro, «da quel giorno decisero di ucciderlo» (Gv 11,53). Poteva fare una cosa più indiscutibilmente e meravigliosamente buona di quella? Eppure …

    18 Maggio, 2008 - 18:20
  25. ignigo74

    @ dott. Luigi.
    io vorrei tentare di leggere nella sua domanda uno strato sottile.
    cioè: lei è sorpreso non delle inimicizie e avversioni naturali all’annuncio evangelico, ma è sorpreso della identità distorta di questa opposizione, o sbaglio? Cioè accusare il papa di essere un tiranno è un delirio da psicolabile, un delirio che non ha la dignità di una opposizione filosofica o politica all’agire della chiesa. E’ un pò questo il problema, ed è serio.
    H. Harendt: “il problema del futuro sarà presidiare i fatti, la verità”.
    In questa confusione generalizzata – amabile dott. Accattoli – i giornaloni nazionali hanno qualche non leggera responsabilità.

    18 Maggio, 2008 - 18:26
  26. Eufemia Budicin

    D’accordo con Ignigo. Sul Corriere di oggi la sindaco di Genova (che avrebbe pure qualche problemino con la giustizia per tangenti) ha pensato bene di aderire al pride laico, purchè non ci siano insulti. Questi ci sono stati, eccome, ma forse la signora non se ne è accorta. D’altronde cito testualmente Carlo Bernardini: “Riusciremo a cacciare il tiranno straniero? Destiniamo l’8 per mille all’acquisto di un’isola nell’Oceano per trasferirci il Vaticano…” Alcuni la tolleranza la predicano ma senza un nemico non sanno vivere e trovano pure chi li coccola.

    18 Maggio, 2008 - 21:47
  27. Luigi Accattoli

    Ignigo hai letto bene: sono sorpreso dall’identità distorta recepita dagli oppositori. E mi chiedo come mai se la libertà è un segno cristiano, il cristianesimo da tanti venga scambiato per invadenza e tirannia. Perchè torni a essere amato deve recuperare il segno della libertà. Ti rispondo poco prima di mezzanotte, rientrato in albergo dopo la giornata papale. Un saluto a tutti i visitatori che mi hanno tenuto compagnia in questi tre giorni di trasferta ligure.

    18 Maggio, 2008 - 22:30
  28. FABRICIANUS

    Un saluto a lei, caro Luigi, e a tutti gli amici e amiche del pianerottolo.

    18 Maggio, 2008 - 22:39
  29. fabrizio

    Matteo cita spesso Paolo VI quasi a contrapporlo a Benedetto (è un’impressione tutta mia, per carità). Da quel che conosco di Paolo VI (per età non ne ho una conoscenza diretta) a me sembra invece che i due papi abbiano subito entrambi una “visione distorta” e il continuo confronto con il papa precedente.
    Montini criticò più volte e con toni ancor più drammatici il travisamento avvenuto nella Chiesa postconciliare di quell’apertura al mondo indicata dal Concilio, dal “fumo di Satana” in giù l’elenco di citazioni sarebbe lungo.

    A leggere le reazioni di laici e cattolici all’Humanae Vitae e alle nette posizioni di Montini verso aborto/divorzio, nel modo in cui fu sostanzialmente lasciato solo da molti settori della Chiesa che ora lo rimpiangono, non mi sembra che Paolo godesse di un credito migliore di quello di Benedetto presso l’opinione pubblica.
    Un saluto a tutti.

    19 Maggio, 2008 - 0:19
  30. … una prece per me, vi prego… sto peccando.

    Ieri sono stato per la prima volta nella parrocchia romana che ha ospitato il nostro maioba per un po’… ebbene un giovane e vigoroso sacerdote ha esordito nell’omelia con un “si stava meglio quando si stava peggio”…: “Sapete che prima del Concilio si imparava il catechismo, la Dottrina (strascicando con la voce) a memoria…” e poi, ma non ricordo le testuali parole ha fatto una frase sospirosa del tipo “allora sì che eravamo cattolici”…

    perdonate, ma mi rattrista…

    19 Maggio, 2008 - 8:49
  31. don78

    moralista.. se si potesse via internet… ti assolverei… 🙂

    19 Maggio, 2008 - 9:08
  32. fabrizio scrive – 19 Maggio 2008 0:19
    Matteo cita spesso Paolo VI quasi a contrapporlo a Benedetto (è un’impressione tutta mia, per carità). Da quel che conosco di Paolo VI (per età non ne ho una conoscenza diretta
    =============================================
    Fabrizio, mi dispiace per te,
    ma per me il Magistero è in un continuum,
    se vuoi vederne una contrapposizione, sei perfettamente libero.

    Porto sempre Paolo VI, perché è sotto di lui che mi sono formato, se a voi non è accaduto, mi spiace per voi, vi persi un pezzo di Magistero.

    Benedetto non vive di luce propria, ma ha avuto chi gli aperto le strade, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni PaoloI, e Giovanni Paolo II.

    Chi non ha questa storia alle spalle, e chi non vuole capire che la storia della Chiesa non è cominciata ad aprile 2005,
    ma ha 2000 anni alle spalle.
    Già, ma spesso chi scrive ne ha di meno….. e non ha memoria, peccato!
    Abbiamo avuto papi e antipapi, alcuni antipapi sulla carta, perché nella realtà erano convinti di essere nel giusto, tanto da arrivare alla riconciliazione e a ritornare all’unità. E questo non è durato mica una bazzecola di tempo……

    Per tutti coloro che vogliono vedere nell’opera di Dio una continua presenza regnante di Satana a giustificare gli atti immorali e distruttivi dell’uomo, dico che è una pena vedere come ci si nasconde portando a pretesto Lucifero.

    Il Regno di Cristo è qui in mezzo a noi.

    Ecco si continui a tenere fisso lo sguardo su Lucifero, invece che su Cristo!
    In questo Satana è fantastico, perché alla fine attrae gli sguardi su di lui!

    Ricordo che da ragazzo ero costretto ad essere alla s. messa, nessuno ci spiegava in modo razionale perché, si doveva e basta, siamo cattolici.. Nella giovinezza, grazie a fantastici sacerdoti che mi hanno accompagnato, ho potuto scegliere liberamente di essere un cattolico, perché avevo cscelto che nella mia povera vita fosse presente Cristo, e non perché “si doveva”.

    Ecco che trovo i tempi attuali migliori dei miei tempi.

    C’è relativismo?
    Bene.
    In democrazia di uno stato laico, nessuna opinione può prevalere su un’altra.
    Ciascuno è chiamato dall’intimo della coscienza e dalle testimonianze dei cristiani a fare la sua scelta, e se Cristo chiama, e se i cristiani hanno ben testimoniato, la risposta a Cristo c’è di sicuro.
    Oggi è meglio di ieri.
    Si puo’ aderire a Cristo senza minaccia psicologica o morale.
    Ma quanti lo hanno compreso?
    Si vorrebbe che lo Stato, di istituto inserisse tutti i cittadini nel cattolicesimo,
    che lo stato sposi una religione, e la imponga.

    Non è la libertà anche tremenda a cui Cristo ci ha chiamati.

    Cristo mi chiama rispettando la mia libertà, ma anche cercando di sedurmi.

    Buona giornata a tutti

    19 Maggio, 2008 - 9:13
  33. ezio

    “come mai se la libertà è un segno cristiano, il cristianesimo da tanti venga scambiato per invadenza e tirannia”… ci/si chiede Luigi.

    Dico una banalità e mi perdonerete, ma io credo che il messaggio cristiano oggi viene scambiato per tirannia perché la libertà viene intesa come illegittimità di qualsiasi riferimento per l’agire diverso da ciò che ci passa per la testa in ciascun momento. E’ un po’ come il sindaco del mio paese che dopo i blocchi stradali per protestare contro la discarica progettata nel territorio del comune ha fatto un manifesto inneggiante alla “grande prova di democrazia”, consistente nel bloccare per 10 giorni 50.000 persone all’interno del paese (no autobus, no automobile)…

    19 Maggio, 2008 - 9:31
  34. LuigiM

    “La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. E’ una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. E’ una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto”.

    (Gilbert Keith Chesterton, Eretici, finale dell’ultimo capitolo)

    19 Maggio, 2008 - 9:46
  35. fabrizio

    Matteo, hai frainteso completamente il senso delle mie parole, che pure mi sembravano chiarissime (comincio a interrogarmi più spesso di come io sappia spiegarmi male) .

    Io ho detto che mi sembrava di leggere nei tuoi interventi una contrapposizione tra i due papi, mai mi sono sognato di contrapporli io.
    Se per te il Magistero è un continuum, siamo perfettamente d’accordo.
    E ci mancherebbe altro.
    Tra l’altro, più leggo Paolo VI e più mi appassiona.
    Saluti.

    19 Maggio, 2008 - 10:37
  36. fabrizio

    Matteo,
    completo il mio discorso.
    Tu porti Paolo VI a sostegno del tuo punto di vista, ma c’è qualcosa che non mi torna.
    Puoi spiegarmi perché Paolo VI fu così netto verso il divorzio (che sarebbe potuto essere un perfetto esempio di relativismo), ritrovandosi buona parte della Chiesa contro?.

    Citare qua e là è sempre riduttivo, ma alcuni suoi interventi mi sembrano particolarmente significativi.

    “Tutti sappiamo quale recente vicenda sia stata agitata in questo Paese specialmente circa la questione dell’indissolubilità del matrimonio, e sappiamo come una larga maggioranza dell’amatissimo Popolo Italiano si sia pronunciata in favore d’una legge che ammette una certa facile possibilità di divorzio.
    Purtroppo. Ciò è per noi motivo di stupore e di dolore, anche perché a sostegno della tesi, giusta e buona, dell’indissolubilità del matrimonio è mancata la doverosa solidarietà di non pochi membri della comunità ecclesiale; vogliamo supporre che essi abbiano agito senza rendersi pienamente conto delle gravi incidenze del loro comportamento, anche se l’autorevole e pubblico richiamo fatto alle esigenze della legge di Dio e della Chiesa non avrebbe dovuto lasciare alcun dubbio. Questa legge, ricordiamolo, non è cambiata; e perciò, affinché tale comportamento non si converta in loro perpetuo rimorso, vogliamo auspicare che anch’essi effettivamente si facciano con noi, cioè con la Chiesa cattolica, promotori della vera concezione della famiglia e della sua autentica fioritura nella vita.”

    E ancora

    “Questo tema ci obbliga ad accennare, anche in questa sede tanto spirituale e serena, al risultato del recente Referendum, il quale ha procurato a noi la dolorosa conferma di vedere documentato quanti cittadini di codesto sempre dilettissimo Paese non siano stati solidali in un esperimento relativo a tema, l’indissolubilità del matrimonio, che avrebbe dovuto, per indiscutibili ragioni civili e religiose, trovarli assai più concordi e più comprensivi.
    Noi non ne faremo per questo un argomento di ormai superate polemiche.
    Faremo piuttosto un paterno appello agli ecclesiastici e religiosi, agli uomini di cultura e di azione, e a tanti carissimi fedeli e laici di educazione cattolica, i quali non hanno tenuto conto, in tale occasione, della fedeltà dovuta ad un esplicito comandamento evangelico, ad un chiaro principio di diritto naturale, ad un rispettoso richiamo di disciplina e comunione ecclesiale, tanto saggiamente enunciato da codesta Conferenza Episcopale e da noi stessi convalidato: li esorteremo tutti a dare testimonianza del loro dichiarato amore alla Chiesa e del loro ritorno alla piena comunione ecclesiale, impegnandosi con tutti i fratelli nella fede al vero servizio dell’uomo e delle sue istituzioni, affinché queste siano internamente sempre più animate da autentico spirito cristiano.”

    …altro che l’ “Abbasso il tiranno” letto da Luigi nei muri di Genova !.

    19 Maggio, 2008 - 11:17
  37. Il Magistero è nelle fondamenta del nostro essere cattolici,
    ma io vivo in uno stato laico che deve, deve, rispettare anche opinioni diverse dalle mie e dai papi.

    In uno stato laico (non laicista, vedasi Benedetto ieri…), tutte le opinioni hanno diritto di cittadinanza, anche quelle che reputano il Magistero roba da bacchettoni…..

    Lo so’

    Si fa fatica ad accettare questo,
    Sotto la dittatura è tutto più semplice,
    quello che dice il duce si fa, non per comprensione personale ma per convinzione ideologica, o perchè imposta.punto.

    Il Magistero, nella società liberale,
    che lo voglia o meno,
    nel momento in cui si rende pubblico,
    si deve confrontare con il mondo,
    e deve darsi una ragione, e manifestare la sua speranza,
    è nel gioco delle società in cui si è uomini liberi.

    Il Magistero è grande,
    ma deve accettare il confronto,
    non si può sempre parlare da palchi e finestre…..

    Le intuizioni dei pontefici sono geniali, ciascuno nel proprio tempo, e
    si allargano anche al tempo presente

    19 Maggio, 2008 - 11:33
  38. fabrizio

    Quindi concordi con me che Paolo e Benedetto tirano dalla stessa “parte”?

    Aggiungo un paio di citazioni paoline, parziali e limitative, ma che possono aiutarci a capire quella visione distorta di cui parlava Luigi.

    ….l’Augusto Pontefice ripete la domanda: «Che cosa vedete nel Papa?». E risponde: Signum contradictionis: un segno di contestazione. La Chiesa attraversa, oggi, un momento di inquietudine. Taluni si esercitano nell’autocritica, si direbbe perfino nell’autodemolizione. È come un rivolgimento interiore acuto e complesso, che nessuno si sarebbe atteso dopo il Concilio. Si pensava a una fioritura, a un’espansione serena dei concetti maturati nella grande assise conciliare. C’è anche questo aspetto nella Chiesa, c’è la fioritura. Ma poiché «bonum ex integra causa, malum ex quocumque defectu» , si viene a notare maggiormente l’aspetto doloroso. La Chiesa viene colpita pure da chi ne fa parte: allora vi lasceremo leggere fino in fondo al Nostro animo e intravedere i due sentimenti che ci stanno nel cuore, davanti a questo tumulto che tocca la Chiesa e, com’è logico, si ripercuote soprattutto sul Papa. Un sentimento di gioia, per essere fatti degni di soffrire per il nome di Gesù….

    ….Noi siamo stati forse troppo deboli e imprudenti in questo atteggiamento, al quale la scuola del cristianesimo moderno ci invita: il riconoscimento del mondo profano nei suoi diritti e nei suoi valori; la simpatia anzi e l’ammirazione che gli sono forse dovute. Noi siamo spesso, nella pratica, andati oltre il segno. Il contegno così detto permissivo del nostro giudizio morale e della nostra condotta pratica; la transigenza verso l’esperienza del male, col sofistico pretesto di volerlo conoscere per sapersene poi difendere (la medicina non ammette questo criterio; perché dovrebbe ammetterlo chi vuol preservare la propria salute spirituale e morale? ); il laicismo, che volendo segnare i confini di determinate competenze specifiche, si impone come autosufficiente e passa alla negazione di altri valori e di altre realtà; la rinuncia ambigua, e forse ipocrita, ai segni esteriori della propria identità religiosa; eccetera, hanno insinuato in molti la comoda persuasione che oggi, anche chi è cristiano, deve assimilarsi alla massa umana, qual è, senza prendersi cura di marcare a proprio conto qualche distinzione, e senza pretendere, noi cristiani, d’avere qualche cosa di proprio e di originale, che possa, al confronto degli altri, apportare qualche salutare vantaggio….

    19 Maggio, 2008 - 11:46
  39. Leonardo

    Luigi, la libertà cristiana per il mondo è tirannia, perché il cristiano è libero in quanto appartiene a Dio. Come fa il mondo ad amare questo?

    19 Maggio, 2008 - 11:51
  40. Sumpontcura

    Caro Matteo, fra le tante illuminazioni che rendono ( a mio parere) utilissimi i tuoi interventi, trovo a volte affermazioni che non condivido (o magari, semplicemente, non riesco a comprendere appieno). Esempio: “Per tutti coloro che vogliono vedere nell’opera di Dio una continua presenza regnante di Satana a giustificare gli atti immorali e distruttivi dell’uomo, dico che è una pena…”. Che nel mondo, che è certamente opera di Dio, il male sia drammaticamente presente è un dato di fatto indiscutibile; che il male rappresenti un segno della presenza di Satana è verità conclamata dal Vangelo e dottrina costante del Magistero ecclesiastico, compreso un limpido, controverso e indimenticabile contributo di Paolo VI.
    I commenti di Fabrizio mi sembrano difficilmente contestabili. Fermo restando che nessuno vuole dittatori o tiranni, fermo restando che il confronto fra Chiesa e mondo è opportuno e necessario, bisogna vedere che cosa significa confronto: serve rispetto ma anche e soprattutto chiarezza. Se il dialogo deve essere proficuo, niente sconti sui princìpi. Al cretino che scrive per strada “Abbasso il tiranno”, va detto: 1) che lo considero un cretino; 2) che Dio lo lascia libero di scegliere fra verità e menzogna; 3) che se lui sceglie la menzogna avrà tutta la mia compassione e tante preghiere perché si ravveda, ma sia chiaro che per quanto mi riguarda la menzogna si chiama menzogna.

    19 Maggio, 2008 - 12:24
  41. Sumpontcura

    Splendido esempio di dialogo e confronto coi sordi peggiori, quelli cioè che non vogliono assolutamente sentire:
    “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente?… Già la scure è apposta alla radice degli alberi; ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco” (Mt 3, 7-10).
    Certo, bisognerebbe essere Giovanni Battista per permettersi certi lussi: noi faremmo bene a optare per un linguaggio meno risoluto. Ma di fronte alle farneticazioni sul papa tiranno, sulla digla PD trasformata in bestemmia, sulle madonne che piangono sperma, che vuoi dialogare? Razza di vipere, appunto: ed è bene che qualcuno glielo dica.

    19 Maggio, 2008 - 12:42
  42. Sumpontcura

    Ops: sigla, naturalmente, non digla.

    19 Maggio, 2008 - 12:43
  43. Se il dialogo deve essere proficuo, niente sconti sui princìpi.

    Principi?

    Ci sono i principi che sono iscritti nel cuore di ogni uomo e sono quelli universali, e che in qualche modo nel periodo che appartiene all’esodo o levitico si tento’ di codificare tanto in terra di Israele che in Mesopotamia già in epoche remote, nella cultura che allora si andava rivelando.

    Principi, valori,
    affermazioni sempre così generiche (perdonatemi la mia chiarezza personale)
    Per me esiste il Cristo, con tutta la ricchezza di magistero e tradizione che ci ha fatti arrivare

    Principi e valori, senza il Cristo, scadono inevitabilemente nella tirannia di una cultura sulle altre.

    In una società sana, ciascuno deve poter affermare il proprio pensiero diverso, anche se puo’ a pelle darmi fastidio,
    è con la testimonianza di Cristiano
    che io potro’ cambiare cio’ che mi è intorno,
    non con leggi che affermino presupposti principi o valori che in questo momento, stanno diventando sinonimo di nuova ideologia
    da imporre a chi non vuole fare un cammino cristiano.

    Non riesco a concepire un cristianesimo che ha bisogno di una lobby in parlamento per affermare principi o valori non condivisi da tutti i cittadini di una nazione.

    Come cristiano, non bravo (!),
    non condividero’ mai una imposizione ideologico-religiosa ai miei concittadini,

    e nessuno può osare dire che cosa è bene per me o per il mio fratello.

    La fede è sempre una esperienza PERSONALE di incontro con la persona di Gesù il Cristo,

    non è una ideologia da imporre agli altri, tanto meno se non condivisa.

    E poi ci si dimentica sempre,
    che sui principi,
    le nazioni europee e l’Italia,
    hanno passato il tempo a guerreggiare,
    questa Europa dalle radici cristiane, che ha massacrato nelle guerre milioni di persone.

    Ma perché facciamo sempre finta di dimenticarlo?

    E’ qui il busillis.

    Scusatemi, ma la società che ho alle spalle era estremamente ipocrita,

    dovremmo continuare ad esserlo?

    Sump, io capisco la tua esperienza personale, ma avendo qualche anno più di me,
    non ricordi come la società, le famiglie erano spesso intrise di ipocrisia?
    Io ricordo…….
    ciao

    19 Maggio, 2008 - 13:00
  44. Sump,
    ci sono persone ageè,
    che vogliono vedere tutto negativo, nel mondo.
    Posso rispettare il tuo modo di vedere.
    ma
    non condivido.
    Avremo altri momenti per condividere.
    ciao

    19 Maggio, 2008 - 13:02
  45. Sumpontcura

    “Avremo altri momenti per condividere.”
    Ne sono convinto: anche perché del tuo commento delle 13:00 condivido, già adesso, praticamente tutto.

    19 Maggio, 2008 - 13:17
  46. grazie Sump,
    finalmente mi dici qualcosa di bello

    19 Maggio, 2008 - 13:44
  47. Sumpontcura

    A proposito di dialogo e confronto. Avviso ai naviganti.
    Su “Repubblica” di oggi un ampio articolo di Marco Politi presenta un libro-intervista del cardinal Martini che – a quello che ho appena letto – si annuncia memorabile. Ora: non amo quel giornale, non mi entusiasma il suo vaticanista (anzi…); molte delle anticipazioni martiniane (soprattutto sul tema del dialogo col mondo) mi lasciano interdetto e in qualche caso diffidente. Ma, cari amici, quando incontro un uomo di fede, un uomo di Dio, lo so riconoscere. Sono ancora commosso e intendo ricominciare subito la lettura dell’articolo, in attesa che esca il libro in edizione italiana (per ora è edito solo in Germania). Consiglio una rapida visita all’edicola più vicina.

    19 Maggio, 2008 - 13:57
  48. Quando un uomo superati gli 80anni, continua ancora a mettersi in discussione,
    ho sempre da imparare,
    Ma per Martini, è stato il mio compagno fedele,
    di aiuto continuo ad accostarmi alla lettura spirituale delle Sacre Scritture
    cominciai con “la vita di Mosè” e la mia biblioteca cominciò a riempirsi di “Martini”.
    Entro’ nella Compagnia di Gesù a 17 anni !

    Che bella chiamata e che bella risposta,
    si è posto sempre domande e ha cercato sempre le risposte dalla Parola di Dio con tutta la cultura di chi ha fatto della Bibbia la propria vita.

    Capisco perchè molti ne hanno paura !

    19 Maggio, 2008 - 14:14
  49. ignigo74

    Confermo e condivido il cuore pulsante per l’emozione dell’avere incontrato e conosciuto l’uomo di Dio padre Martini poi arcivescovo successore di Ambrogio e Carlo.
    Preghiamo per lui che sta attraversando un periodo particolarmente faticoso, una prova molto forte.

    19 Maggio, 2008 - 15:24
  50. grazie Sump,
    sono passato all’edicola, non resistevo….
    al di là della recensione di Marco Politi,
    sono interessato ad avere il libro tra le mani, appena uscirà in edizione italiana.
    Preferisco leggere de visu, e non di seconda mano.

    A proposito di Martini,
    nel panorama italiano,
    non c’è nessuno che abbia la sua capacità di lettura e di analisi alla luce della Bibbia.
    Facendo i debiti scongiuri,
    un giorno, quando avverrà,
    il vuoto sarà enorme.
    ciao.

    19 Maggio, 2008 - 16:44
  51. Luigi Accattoli

    Ezio: “La libertà (oggi) viene intesa come illegittimità di qualsiasi riferimento per l’agire”.
    Leonardo: “Il cristiano è libero in quanto appartiene a Dio”.
    Matteo: “La libertà anche tremenda a cui Cristo ci ha chiamati”.
    Ringrazio per le riflessioni di tutti. Provo a dire meglio l’intuizione su cui vorrei lavorare. Nel Nuovo Testamento – e nel profondo – la libertà del cristiano è libertà dal peccato, dalla legge, dalle “potenze” e dal mondo. Ma nella storia i cristiani si sono divisi e chi ha esaltato l’una libertà e chi l’altra. Da quando Lutero ha scritto il libello “La libertà del cristiano”, mirato alla libertà dalla legge, dai precetti e dall’autorità ecclesiastica, la tradizione cattolica non ha più parlato di quell’accezione della libertà e si è concentrata sulle altre. La modernità ha tratto dal protestantesimo la tendenza a esaltare la libertà dalla legge. Nella sua disputa con la modernità la tradizione cattolica è apparsa negatrice di quella libertà. Forse è giunto il tempo di rifare l’unità nel modo di presentare la libertà cristiana. Senza il recupero di quell’unità, l’equivoco in cui cade il mondo – quando giudica il cristianesimo limitatore della libertà – trova una giustiicazione indiretta nella nostra attestazione parziale.

    19 Maggio, 2008 - 17:37
  52. Leonardo

    No, io crederei piuttosto che l’equivoco sia (almeno) facilitato ogni volta che la chiesa invece di puntare sull’essenziale, cioè Cristo e l’appartenenza a lui come unico metodo per entrare nella vita trinitaria, mette l’accento sulle conseguenze (morali, ad esempio) della scelta di Cristo. In questo senso, trovo che ci sia sempre meno profitto nel mettersi a parlare di etica cristiana (e questo vale, allo stesso identico modo, sia che si tratti di etica sessuale che di giustizia-pace-solidarietà). Parliamo, infatti, perlopiù con dei “pagani di ritorno” per i quali l’insegnamento morale della chiesa e le sue leggi sono incomprensibili e scandalose. Come ai primi tempi, la sola questione che sia interessante porre mi pare sempre di più se Gesù Cristo sia attualmente vivo o morto. Se è morto, diciamo la verità possiamo non interessarcene, se è vivo … son cazzi acidi per tutti.

    19 Maggio, 2008 - 18:47
  53. raffaele.savigni

    In un discorso tenuto a Genova il papa ha detto che “tutta la vita e l’opera della Chiesa dipendono dal mettere al primo posto Dio, ma non un Dio generico, bensì il Signore con il suo nome e il suo volto, il Dio dell’Alleanza che ha fatto uscire il popolo dalla schiavitù d’Egitto, ha risuscitato Cristo dai morti e vuole condurre l’umanità alla libertà nella pace e nella giustizia”. Mi sembra giusto non dimenticarlo, anche se è vero che questo messaggio deve entrare di più nelle omelie, nei discorsi quotidiani tra cristiani. La fede non è una gabbia ideologica, ma un atto di grande libertà di fronte a tutti i poteri ed ai condizionamenti di questo mondo, di fronte ai luoghi comuni ed ai perbenismi, di fronte al “politicamente corretto” (il che non significa fare i propri comodi: la libertà più profonda, più difficile da capire per chi non ha fede, è la libertà di fronte alle pulsioni egocentriche dell'”io” e delle forze psichiche che premono su di noi). Personalmente non mi sono inginocchiato di fronte allo “spirito del tempo” negli anni successivi al ’68; non lo faccio neppure oggi, quando il vento (non alludo a quello dello Spirito…) soffia in un’altra direzione.

    19 Maggio, 2008 - 19:19
  54. E’ il grande discorso sviluppato da san Paolo sulla libertà,
    ripreso da Padre Lutero,
    ma
    divenuto poi un dato ideologico di contrapposizione
    al potere ecclesiastico del tempo,
    non si prese la palla al balzo per sviluppare il tema lanciato dal teologo domenicano,
    per divenire un non-loco-teologico,
    e nascosto sotto il tappeto.

    19 Maggio, 2008 - 19:30
  55. Sumpontcura

    Sul ruolo di Lutero ho i miei dubbi, ma preferisco riferirmi all’oggi. I neopagani di ritorno, ho l’impressione, non li conquisti cercando una base condivisa di punti in comune su cui impostare il dialogo. Se cominci ad ammorbidire le tue posizioni l’unico risultato sarà di spostare più in là i motivi del contendere: il neopaganesimo (il relativismo) è un pozzo senza fondo. Nella sfera sessuale non c’è limite che esso consideri accettabile, al di là dello schiribizzo individuale. Nella sfera sociale, idem, con in più il predominio assoluto delle mode: pace sì purché antiBush, USA, Israele; giustizia sì purché sia “giustizia-contro” gli esecrati nemici del momento; solidarietà sì ma a corrente alternata a seconda del vento che tira.
    No. Il messaggio cristiano (che poi è: primo la scoperta della persona di Cristo risorto e vivente; secondo l’amore assoluto per Dio e il prossimo) non è un messaggio morbido o ammorbidibile, articolato in moduli da scegliere negli scaffali di un supermercato. E’ duro ed è compatto. Indivisibile. Scomodissimo. Ma è l’unico messaggio di liberazione che esiste oggi: libertà dalla disperazione. E’ alla disperazione che portano le presunte libertà del neopaganesimo; e Cristo è l’unico che – con le sue parole di vita eterna – ti apre un varco: una stradina impervia e molto impegnativa, ma l’unica.

    19 Maggio, 2008 - 19:53
  56. Sumpontcura

    “Una stradina impervia”. E’ quello che mi sembra di poter dire oggi, stando al Vangelo. Però, se vangelo significa buona notizia ci deve essere altro: se alla fine si salvano quattro gatti, che buona notizia è? che Redenzione?
    Per fortuna, il motto “unicuique suum” (a ciascuno il suo), anche se troneggia sulla testata dell’Osservatore Romano, non è (del tutto) vero. Rivolgiamoci alla madre della divina misericordia.

    19 Maggio, 2008 - 20:07
  57. dalle ultime,
    mi rendo conto che parlare di libertà,
    si scivola SEMPRE sull’ideologico.

    Ecco perchè ci si ritrova alla fin fine tra sordi

    19 Maggio, 2008 - 21:05
  58. lycopodium

    @ il moralista 19 Maggio 2008 @ 8:49

    Perché mai, se un islamico o un ebreo conosce i libri sacri a memoria, è fedele alla propria identità … e invece un cristiano no, perchè questo è (strascicando la voce) “integralista” …

    20 Maggio, 2008 - 5:54
  59. Luigi Accattoli

    Sump A CIASCUNO IL SUO è il diritto romano, è l’Osservatore romano della fase nascente, è il titolo di un romanzo di Sciascia che viene dal motto dell’OR. Una nobile epigrafe, ma la vocazione cristiana la esprime meglio questo titolo di un volumetto di Von Balthasar: SPERARE PER TUTTI (1989). Così interpreto il tuo ultimo commento. All’OR di Gian Maria Vian che ha fatto tanti cambiamenti propongo un nuovo motto: ALZATEVI E LEVATE IL CAPO (da Luca 21, 28).

    20 Maggio, 2008 - 8:18
  60. Lyco, non credo di avere capito bene cosa mi vuoi dire… in ogni caso, “non mi curo” nè mi esalto di ebrei e musulmani che imparano i testi sacri a memoria…non è il mio genere di passione. La mia tristezza si è concentrata su quel “prima del concilio”…

    E poi, il tipo in questione ha messo tantissima enfasi sull’imparare a memoria… Per i bambini??? Credo che oltre alla teologia nei seminari dovrebbero insegnare un po’ di pedagogia (infantile). Soprattutto se la materia è “Cristo e questi Crocifisso”. (rimando anche gli interessati al già citato metodo della Catechesi del Buon Pastore)

    I bambini, come gli adulti, hanno bisogno (mi ripeto all’infinito) di una comunicazione reale, fatta di cose concrete e di segni visibili (anche se non reclamizzati) di un incontro con Cristo (se ce lo abbiamo avuto).
    Se non ce lo abbiamo avuto, amici miei, hai voglia a insegnare a memoria la Dottrina!

    Il metodo lo usavano (lo usano?) pure i comunisti o certe sette para-religiose. O no?

    Vogliamo insegnare un’ideologia o comunicare una Fede? Fate voi.

    20 Maggio, 2008 - 9:58
  61. raffaele.savigni

    Su una cosa almeno siamo d’accordo: sul fatto he la fede è anzitutto un incontro col Cristo risorto, e quindi un’esperienza di grande libertà interiore. Aggiungo che da essa derivano conseguenze sul piano etico, ben evidenziate da san Paolo, le cui lettere comprendono sempre, dopo la parte teologica, quella “parenetica”. L’uomo liberato dalla legge tramite la fede in Cristo diventa un uomo nuovo, capace di vivere una vita nuova nello Spirito. E con i non credenti si può cercare un punto d’incontro a partire dalla legge scritta nei cuori (Romani 2).

    20 Maggio, 2008 - 15:10
  62. lycopodium

    @ ilmoralista
    La memoria di parole e gesti è sempre stata propria, prima delle ideologie, di ogni tradizione religiosa; la Chiesa non fa eccezione al riguardo.
    Ben vengano le pedagogie vecchie e nuove, comprese quelle da te consigliate.
    Io però temo molto che la damnatio dei metodi mnemonici, del resto riscoperti anche nell’edizione ridotta del CCC, abbia portato e continui a portare con sé il rischio della damnatio della “dulcis memoria” di Lui, Gesù Cristo, Crocifisso e Risorto.
    Quanto al “prima del concilio”, neppure io amo quelli che parlano troppo di “Concilio traditore” e/o “Concilio tradito”.

    20 Maggio, 2008 - 15:21
  63. … non so… forse hai ragione anche tu… anche se la memoria liturgica (tu che sei esperto) funziona perchè è legata a dei segni e una “ritualità”, più che alla meccanica memorizzazione intellettiva. O no?

    In questo caso mi pare invece di avere sentito l’apologia dell’uso tecnico dell’intelligenza razionale…

    Sarà che io mi ricordo (!), sì, i primi versi di quasi tutte le poesie che ho imparato a memoria a scuola, ma sono scarsissimo in letteratura e poetica… cioè, fino a che non me le hanno spiegate informalmente e con passione (vedi anche il caso del Commedia recitata da Benigni) non c’ho capito nulla, nè mi hanno smosso più di tanto…

    20 Maggio, 2008 - 15:28
  64. lycopodium

    Memoria, intelligenza e volontà.
    Su parole e cose, poi, dovremmo sempre invocare:
    “coelestis unguenti rore sanctifica”.

    20 Maggio, 2008 - 15:45
  65. Leonardo

    Non posso dire che cosa penso di questa reazione di Matteo perché il mese di maggio non è ancora finito.

    21 Maggio, 2008 - 12:08
  66. raffaele.savigni

    Matteo, gli imbecilli ci sono da tutte le parti. Tanto per essere chiaro, io paravo di “radici giudaico-cristiane” (e non solo “cristiane”) proprio per evitare equivoci e il sia pur minimo sospetto di connivenza con l’orrendo antisemitismo e razzismo che trasuda da alcuni di quesi siti che citavi.

    21 Maggio, 2008 - 13:35
  67. quindi finito il mese di maggio, io mi devo nascondere?
    io rispetto i fioretti altrui,
    amo la chiarezza a prescindere dei fioretti altrui
    comunque, non si è tenuti per forza a fare cissà quale reazione a dei link che esistono tranquillamente sul web, da tutti consultabili come quelli
    che cerca il bravo Licopodium.
    Se lo fa lui?
    Spazio alla ricerca.
    Peccato che siamo fuori topic.
    e io ci sono cascato di nuovo da bravo imbecille.
    Ho approfittato della pazienza di Luigi e dei suoi coinquilini…..

    21 Maggio, 2008 - 15:14
  68. lycopodium

    Mi sa che, parafrasando il dr. Accattoli (chiedo venia), qui capita di incontrare qualcuno “per nulla malandato, con tutti i denti, folta criniera, pelle, muscoli e ossa quanto basta per tenere BarberO e champagne; ma singolarmente obnubilato nelle risposte”.

    21 Maggio, 2008 - 16:39
  69. Sumpontcura

    Caro Lycopodium (e caro Matteo e cari tutti),
    sono solo di passaggio, a causa di vicissitudini che mi vogliono altrove, ma un po’ di tempo per bighellonare nei siti suggeriti son riuscito a trovarlo. Che dire? Ce ne vogliono di tutti i tipi per fare un mondo, diceva Whodehouse.
    Avendo ricominciato, da qualche tempo, a frequentare l’universo dei credenti, annusando qua e là come i cagnolini, è aumentato il numero dei miei capelli bianchi: ragazzi, che casino! A volte ho l’impressione che molti cattolici si siano messi a contestare (più o meno palesemente) il dogma dell’infallibilità pontificia solo per sostituirlo (magari in buona fede) col dogma dell’infallibilità della propria coscienza individuale. Non mi è facile riconoscere, nella Chiesa di oggi, le caratteristiche di quella che ho abbandonato una quarantina d’anni fa, qualche volta i cambiamenti mi sembrano per il meglio, ma non sempre (e non sto parlando solo di liturgia).
    Visto che ormai da diversi mesi vi sto fra i piedi, nel pianerottolo di Luigi, partecipando alle polemiche e qualche volta senza la necessaria umiltà, credo opportuno fare un parziale punto della situazione. Forse sarà un po’ noioso: non mi offenderò se qualcuno salterà queste chiacchiere, ritenendo di avere di meglio da fare.
    (Segue)

    21 Maggio, 2008 - 16:41
  70. Sumpontcura

    1. A Matteo (e magari ad altri) ho forse dato l’impressione di uno che ha più risposte che domande, uno molto sicuro di sé e della propria fede. Non è così: sto “giocando” il meglio che posso la scommessa alla quale mi sono sentito invitare dal cardinal Ratzinger nel discorso di Anagni; ma la mia fede è tutta di “volontà”: prego e cerco, ma sono nel guado e la riva mi sembra ancora lontana.
    2. Nel buio, alcuni punti-luce mi è sembrato però di averli conquistati:
    a – mi fido, a naso, più del Magistero della Chiesa che della mia coscienza (per tanti aspetti devastata dal periodo di agnosticismo);
    b – le encicliche, i documenti conciliari mi aiutano molto;
    c – istintivamente cerco più gli elementi di continuità che quelli di discontinuità fra pre-concilio e post-concilio;
    d – l’unità dei credenti mi sembra importantissima: ut unum sint (per questo le rivalutazioni di Lutero, anche quando arrivano dal card. Martini, mi lasciano perplesso);
    e – grazie a Luigi e a questo blog, ho imparato a rispettare approcci e convincimenti anche distanti dai miei del momento, e a cercare un lato positivo possibilmente in tutti (a volte non è facile!);
    f – fra i tanti “maestri” di teologia che mi si offrono, tendo a privilegiare quelli che mi appaiono macerati nell’amore di Dio, capaci di scomparire in questo fuoco e d’infischiarsene di cariche e carriere;
    g – cerco di trovare, dentro di me e nelle mie giornate, e nella parte insonne delle mie notti, la gioia della presenza vera di Cristo risorto, cerco d’innamorarmi di questa presenza e di subordinare a questa gioia tutte le elucubrazioni della ragione:
    e – mi conforta enormemente il ricordo delle parole di preghiera d’un tempo: sento vicina fisicamente la Vergine Maria ogni volta che mi rivolgo a Lei, soprattutto col Rosario.

    Perdonatemi lo sproloquio: ma sentivo di doverlo, a quelli che (almeno un po’) mi vogliono bene. (A proposito: caro Lazzaro, il posto in ultima fila è ancora libero?)

    21 Maggio, 2008 - 16:42
  71. lycopodium

    Chapeau!

    21 Maggio, 2008 - 17:12
  72. lycopodium

    Grazie a Sump, tonico e rasserenante ho trovato un altro link
    http://marinavalensise.ilcannocchiale.it/?TAG=gesuiti
    che riassume il libro in questione. Le mie perplessità sull’operazione sono tante (forse le mani … fanno tre a uno), ma la chiusa dell’articolo piace anche a me, tanto che la riporto:
    «E allora, insiste Sporschill, cosa chiederebbe a Gesù, se avesse la possibilità? “Una volta gli avrei chiesto idee migliori, un amore più forte, un coraggio più grande. Adesso gli chiederei solo di accogliermi, di tenermi per mano, di aiutarmi a superare la paura, e non lasciarmi solo”».

    21 Maggio, 2008 - 17:22
  73. Luigi Accattoli

    Sump: “Ratzinger nel discorso di Anagni”? O di Subiaco? Sai, noi vaticanisti stiamo attenti alle localizzazioni: ne va di mezzo la correttezza delle note spese. Grazie del “punto” che hai offerto.

    21 Maggio, 2008 - 19:12
  74. per questo le rivalutazioni di Lutero, anche quando arrivano dal card. Martini, mi lasciano perplesso);
    =========================================
    tana libero tutti.

    Le stesse considerazioni le aveva fatte in altro contesto anche il cardinal Ratzinger e ha fatto anche molto di più…….

    Perplesso?

    Prova a cercare?

    21 Maggio, 2008 - 20:53
  75. lycopodium

    «Nel lessico postconciliare la parola testimonianza ha assunto di fatto un grande rilievo, un rilievo addirittura strategico. …Eppure parlare di testimonianza oggi non è esente da ambiguità e occorre ritrovare il senso vero e impegnativo di questa categoria, che «nella lingua del Nuovo Testamento dà espressione al profilo critico, e addirittura polemico, del rapporto del cristianesimo con il mondo intorno. Se di tale categoria è fatto uso invece per raccomandare un profilo irenico e amichevole di quel rapporto, è legittimo il sospetto che nella scelta si nasconda qualche equivoco. Attraverso l’uso indebolito della categoria della testimonianza prende corpo una minaccia di carattere più generale, che incombe sulla predicazione cristiana e rispettivamente sulle forme della coscienza credente. Per accondiscendere alla pressione della cultura diffusa, minaccia di essere rimosso un profilo assolutamente irrinunciabile del vangelo di Gesù… Il vangelo non ha la forma di un messaggio sempre e solo consolante; comporta invece un giudizio sulla menzogna che caratterizza la vita comune dei figli di Adamo; in tal senso comporta anche un appello a tutti rivolto perché si convertano»… Di fronte alla pressione della cultura laica contemporanea, che vorrebbe confinare la religione allo spazio ben definito della coscienza individuale, la verità del vangelo rimane, per il credente, un orizzonte determinante per la vita nella sua interezza…. La Chiesa, uscita dal fianco trafitto di Cristo, ritrova nella testimonianza le radici della sua stessa identità».

    Sono stralci di un recentissimo libro di Giuseppe Angelini «La testimonianza – prima del “dialogo” e oltre» Centro Ambrosiano – Milano. È un’implicita risposta alle tesi di Politi e di Spor[s]chill.
    Tutto da leggere!

    21 Maggio, 2008 - 21:38
  76. raffaele.savigni

    “un esempio di come nella galassia cattolica
    l’antisemitismo più feroce
    riesca ad essere collaterale al cattolicesimo….”
    Matteo, questo per me non è cattolicesimo: è il delirio di chi “non sa quello che dice” (mi verrebbero sulla opunta della lingua parole meno cristiane). Chi rifiuta in questo modo il Catechismo non è cattolico: è un “sedevacantista” o quant’altro, ma non è cattolico.

    21 Maggio, 2008 - 22:37
  77. Sumpontcura

    Caro Luigi,
    Subiaco, naturalmente. Dello schiaffo di Anagni ho parlato e letto stamane in classe, ed ecco l’origine del lapsus.
    Notte serena per tutti.

    21 Maggio, 2008 - 23:08
  78. Subiaco, Subiaco,
    il mio rifugio di tutti i tempi fin dalla fanciullezza,
    ora sinonimo di divisione
    tra una visione della vita apertà alle diversità
    e una visione monolitica, che non appartiene alla cultura del mondo cattolico.
    Pazienza.
    Ognuno si senta gratificato, secondo le proprie letture.
    Io continuero’ a rifugiarmi sui monti di Subiaco,
    tra i miei vecchi amici, quelli che a 80 e piu’ anni, che hanno dato la vita al Signore in modo totale, e riescono ad avere una visione molto più disincantata
    di tanti nostalgici di fondament….
    ciao

    22 Maggio, 2008 - 7:59
  79. Matteo, questo per me non è cattolicesimo: è il delirio di chi “non sa quello che dice”
    =============================================
    è una affermazione tua, e molto soggettiva, valla a raccontare a tutti quei cattolici che la pensano esattamente così!

    Perchè abbiamo bisogno di fare negazionismo?

    Perchè dobbiamo negare che un antigiugaismo, che ha origine da alcune espressioni del vangelo,
    ma per motivazioni niente affatto antigiudaiche ma solo perchè le prime comunità giudeo-cristiane avevano il bisogno di cominciare a smarcarsi dai giudei purosangue e cominciare a camminare da soli,
    da quelle espressioni,
    in 2000 anni troviamo a cominciare dagli stessi Padri della Chiesa, espressioni che hanno via via formato sempre più una cultura antigiudaica nel cristianesimo.
    Nella mia infanzia ricordo ancora con chiarezza le parole di fuoco che mio padre cattolicissimo aveva nei confronti degli ebrei deicidi, come mi ricdordo di sacerdoti che ne accennavano chiaramente in omelie.
    Poi con gli anni molta acqua è passata,
    Oggi chi chi si vuole esprimere in maniera antigiudaica e anntisemita, non lo fa in modo estremamente plateale, ma soltanto in piccoli gruppi, dove può sentirsi libero di esprimere……. che in fondo gli Ebrei deicidi la persecuzione se la sono cercata.
    Io ho memoria.
    Altri hanno rimosso, quello che si sentiva fino a 40anni fa.
    complimenti!

    22 Maggio, 2008 - 8:08
  80. Sumpontcura

    Caro Matteo:
    non credo di aver capito esattamente quello che intendi dire parlando di Subiaco come “sinonimo di divisione tra una visione della vita aperta alle diversità e una visione monolitica, che non appartiene alla cultura del mondo cattolico”.
    Vorrei che tu mi spiegassi:
    – a chi attribuisci tale visione monolitica
    – a chi pensi quando accenni ai “tanti nostalgici di fondament…”
    – che cosa c’entra Subiaco con tutto questo.
    Un saluto

    22 Maggio, 2008 - 10:52
  81. mio buon Sump,
    già mi dilungo eccessivamente,
    e su questi punti scriverei un vero e proprio trattato in modo classico,
    rompendo non poco agli altri.
    Lascio tranquillamente alla tua fantasia,
    spiacendomi, che essendo vicini cronologicamente
    abbiamo maturato esperienze tanto diverse.
    Credo che ad incontrarti personalmente e a lasciarsi andare a due o più parole mi troverei a mio agio.
    Diversamente il mondo virtuale ci costringe continuamente a dire cose che di persona si dicono anche con il volto, il movimento di tutta la persona che ascolto.
    Il Blog Accattoli, è una grande ricchezza,
    ma soffre dello stesso male del Web medesimo,
    non ci possiamo guardare in volto e parlare,
    anche la voce ha la sua importanza,
    diversamente dallo scrivere in cui spesso si sintetizza e così tradendo anche il proprio pensiero.
    Sono certo che se un domani ci trovassimo a tu per tu, potremmo parlare per ore, avremmo molto da condividere, senza entrare necessariamente in conflitto.
    Per quanto sono passionale, non amo il conflitto, anche se mi si puo’ percepire diversamente da parole, che non sempre hanno lo spessore della voce e del corpo…
    ciao
    matteo

    22 Maggio, 2008 - 13:15
  82. Sumpontcura

    Caro Lycopodium: ho letto l’ultimo Socci, ho letto lo pseudoBerlicche. Ragazzi, che scoppola!

    22 Maggio, 2008 - 21:05
  83. raffaele.savigni

    Vedo che Socci attacca un cardinale della Chiesa cattolica (che può essere criticato per certe affermazioni, ma in modo rispettoso) non dopo aver letto il libro, ma sulla base di semplici indiscrezioni giornalistiche (sappiamo che Politi non ama Benedetto XVI, e tende ad enfatizzare le vere o presunte “prese di distanza” dal suo magistero da parte di uomini di Chiesa). E non si pente affatto di quell’attacco vergognoso (e assai poco cristiano) a Lazzati che fece sulle pagine del “Sabato”.Non mi pare un’inezia accusare un confratello nella fede di voler “protestantizzare” la Chiesa (a parte il fatto che rivela una ben scarsa propensione al dialogo ecumenico): o l’accusa è vera (e va dimostrata: ma in questi due casi mancano del tutto le prove), oppure chi l’ha fatta deve chiedere perdono per aver diffamato un fratello.L’unica cosa che condivido è l’invito a concentrarsi su Cristo e a non dividerci sulla politica.

    22 Maggio, 2008 - 21:31
  84. mi sto leggendo il quarto segreto di fatima scritto da Socci e prestatomi da una amica, ne sto anche scrivendo sul blog, come riesca a colpirmi
    eppure con un po di discernimento, se ne riesce a capire la dinamica che usa.
    E una intensa lettura apocalittica-catastrofica, il mondo sta per affacciarsi su un baratro

    23 Maggio, 2008 - 9:11
  85. david pierini

    Questo episodio ci riporta al rifiuto della Sapienza…

    io credo che se san Francesco avesse voluto andare a parlare alla Sapienza lo avrebbero ascoltato con attenzione poiché avrebbero visto in lui un autentico testimone della verità. Se non vogliono Benedetto XVI è perché ormai il nostro Papa non è che la pallidissima immagine di Cristo…gli studenti, anche se sono ciechi spiritualmente, questo lo vedono e non lo accettano…

    23 Maggio, 2008 - 16:23
  86. lycopodium

    Ecce Crucem Domini!
    Fugite partes adversae!
    Vicit Leo de tribu Juda,
    Radix David! Alleluia!

    4 Giugno, 2008 - 22:16

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