Benedetto: l’antisemita è un anticristiano

«Per sua stessa natura la Chiesa cattolica si sente impegnata a rispettare l’Alleanza conclusa dal Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. Essa pure infatti si situa nell’Allenza eterna dell’Onnipotente, i cui disegni sono senza pentimento, e rispetta i figli della Promessa, i figli dell’Alleanza, come suoi amati fratelli nella fede. Essa ripete con forza attraverso la mia voce, le parole del grande Papa Pio XI, mio venerato predecessore: Spiritualmente, noi siamo semiti. Il teologo Henri de Lubac, in un’ora ‘di tenebre’, come diceva Pio XII, comprese che essere antisemiti significava anche essere anticristiani. Una volta ancora sento il dovere di rendere un commosso omaggio a coloro che sono morti ingiustamente e a coloro che si sono adoperati perchè i nomi delle vittime restassero presenti nel ricordo. Dio non dimentica». Così ha parlato questo pomeriggio Benedetto a una delegazione della comunità ebraica di Parigi, ricevuta in Nunziatura. Dedico queste parole del papa ai miei visitatori invitandoli a non litigare su di esse, ma a fare festa a esse.

85 Comments

  1. principessa

    … che e’ l’unico atteggiamento da adottare a seguito di dichiarazioni come questa, quello di far festa, a parole d’amore, di riconciliazione di condivisione del dolore e di speranza.
    Grazie per la tua dedica e grazie anche per la tua infaticabile voglia di partire per raccontare e della passione che metti dietro ogni parola che scrivi.
    Un abbraccio

    12 Settembre, 2008 - 18:27
  2. Lea

    Grazie per questo passaggio così significativo.
    Posso chiederle, appena le sarà possibile, il testo integrale del discorso?

    Buon proseguimento per il suo lavoro e per l’esperienza che mi sembra bellissima.
    Ho potuto sentire il discorso al College des Bernardins davvero SUBLIME: è una miniera da esplorare ulteriormente oltre che da centellinare e approfondire…

    12 Settembre, 2008 - 18:34
  3. FABRICIANUS

    Facciamo festa di queste parole…Ok Luigi!

    12 Settembre, 2008 - 18:42
  4. FABRICIANUS

    Dedicata a tutto il pianerottolo, è una musica che ascolto sempre….è un pò malinconica, ma la faccio diventare Preghiera.

    http://it.youtube.com/watch?v=XvBT9sqXnew

    12 Settembre, 2008 - 18:47
  5. festa bellissima con queste parole!
    Grazie Luigi!

    12 Settembre, 2008 - 19:49
  6. Dio sia Benedetto.

    Pensavo che quelle parole dovessero essere confinate nell’oblio della lontananza della storia di Pio IX, e quel mio ripeterlo mi sembrava un puro atto di imbecillità.

    Ero attaccato da troppi come eresiarca….

    Finalmente, un po di chiarezza, e finalmente arriva con BXVI, da cui tutti si vogliono aspettare il ritorno al passato, mentre sta attuando un suo cammino, lento e inesorabile, come ha ben intuito in una riflessione Luigi.

    Alcuni vogliono vedere i piccoli gesti di benedetto, la panchina inginocchiatoio per la comunione , il verso dell’altare, guardando il dito e non dove sta indicando. Sono piccoli gesti.

    Nessuno ha approfondito, o ha voluto approfondire quelle parole particolarissime del vecchio papa, a Bressanone…..(andate a cercare!) non facevano comodo……, ma se le si ascoltavano si scorge il disegno fatto a lungo respiro che non si esaurirà in questo tempo.

    E ora ricominciamo a riparlare della natura di Cristo assunta come da lettera agli Ebrei, apparso in forma umana ha assunto la natura umana ed etnica nell’ebraismo e in Lui tutti partecipiamo di un profondo mistero che ci lega ai Padri nella fede, Abramo, Isacco, Giacobbe, e a seguire dell’ebraicità, a cui Cristo rispondeva nell’unica fondamentale promessa mai abolita da Dio verso il popolo scelto tra tutti i popoli della terra.
    Nel formare la nuova alleanza non ha abolito la precedente, e noi tutti ne siamo debitori, e non finiremo mai di approfondirne il mistero nell’unica immensa pasqua, memoria della salvezza del Popolo e memoria del sacrificio del Suo Figlio unico e rappresentativo di tutto il Popolo.

    Puo’ non piacere,

    Ma il vaso è riaperto.

    Auguri a tutti i cristiani spiritualmente semiti.

    Finalmente.

    12 Settembre, 2008 - 20:17
  7. Giovanni Mandis

    “Nel formare la nuova alleanza non ha abolito la precedente”, certo che non l’ha abolita, la Vecchia alleanza è solo confluita nella Nuova Alleanza.

    12 Settembre, 2008 - 20:31
  8. Giovanni Mandis

    grazie degli auguri matteo, auguri anche a te.

    12 Settembre, 2008 - 20:31
  9. Giovanni Mandis

    Matteo ho riflettutto sulla frase “spiritualmente siamo tutti semiti” (cioè che noi cristiani crediamo nello stesso Dio rivelatosi prima al popolo ebraico e poi in Cristo a tutti i popoli della terra) e che mi trova perfettamente d’accordo.

    ecco noto una certa dissonanza col fatto che tu invece sottolinei la carnalità-etnicità ebraica di Nostro Signore, invece dello “Spirito” (e cioè che Cristo rivela il vero volto di Dio a tutti gli uomini, al di là del suo essere nato ebreo, e che vuole essere riconosciuto da tutti gli uomini, compresi gli ebrei che ancora oggi lo rifiutano).

    se vorrai aiutarmi a capire ti ringrazio, sennò ti ringrazio lo stesso.

    12 Settembre, 2008 - 20:53
  10. perdonami mandis,
    ma gesù, il Messia si è voluto incarnare in un Ebreo, rabbi, fedele alla al pentateuco, e non in un gallo, un britannico, o anglo, un persiano, un egiziano,
    ma semplicemente-in-un-Ebreo.
    Lo so i gusti di Dio sono incredibilmente strani,
    ma da quel momento HA SCELTO DI ESSERE EBREO.
    Non vi sono dissonanze,
    tutto rientra in un’unico immenso disegno, perseguito fin dall’inizio dei tempi, per portarlo alla perfezione totale con l’immolazione del Cristo stesso.

    12 Settembre, 2008 - 21:04
  11. i cosiddetti refusi non contano, scrivo di getto, con le idee ben chiare.
    ciao

    12 Settembre, 2008 - 21:04
  12. comunque le prossime chiarificazioni conviene chiederle al diretto interessato: Benedetto PP XVI

    12 Settembre, 2008 - 21:05
  13. Sumpontcura

    Mi piace molto l’idea di “rispetto”, che mi pare il motivo dominante dell’intero discorso. Ecco le parole introduttive di Benedetto XVI:
    “Cari amici, a motivo di ciò che ci unisce e a motivo di ciò che ci separa, abbiamo una fratellanza da fortificare e da vivere. E sappiamo che i legami di fratellanza costituiscono un continuo invito a conoscersi meglio e a rispettarsi”. Impeccabile.
    Del tutto opportuno trovo l’inserimento del nome di Pio XII, tanto per ricordare a chi ne avesse bisogno che la falsificazione della storia è il contrario del rispetto.
    Infine, affinché sia chiaro che cos’è che ci unisce, trovo bellissima la dizione “amati fratelli nella fede” . Affinché sia chiaro che cos’è che ci separa, permettetemi di riportare il testo della nuova preghiera per gli ebrei, nel Missale Romanum del venerdì santo: anch’essa si deve a papa Benedetto e risale al febbraio scorso:
    “Preghiamo per gli Ebrei. Il Signore Dio Nostro illumini i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini. Dio Onnipotente ed eterno, Tu che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità, concedi propizio che, entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo”.
    Mi unisco volentieri alla festa intorno al Santo Padre; il Signore Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe, che abbiamo potuto conoscere e amare nelle parole e nella persona del Verbo di Dio incarnato, ce ne conservi a lungo la sapienza e la bontà.

    12 Settembre, 2008 - 21:07
  14. Aggiungo in postilla che la profezia di Fatima 1917, di una guerra peggiore della precedente, in cui nel disegno dell’umana perversione vi era il sacrificio di milioni e milioni di ebrei, innalzati in un’unico sacrificio,
    Io vi vedo un messaggio, molto, molto particolare, a tutta l’umanità.
    probabilmente il Sommo Pontefice, se avrà tempo in questo tempo potrà darci un po di chiarificazioni teologico-salvifiche, già accennate da teologi come lui, su questo tema.
    buona serata a domani

    12 Settembre, 2008 - 21:12
  15. Damiano

    Ho avuto la fortuna di andare pellegrino a Lourdes 3 mesi fa e ho compiuto il cammino giubilare.
    E’ quindi con emozione che mi accingo a ripercorrere, televisivamente :-D, la visita che il Santo Padre farà nei luoghi di Santa Bernardette.

    Da notare, e Luigi potrà confermarcelo, che questo doveva essere un viaggio prettamente spirituale, ma ovvie insistenze e il fatto che fosse la prima visita in Francia, han fatto sì che si aggiungesse la tappa parigina.
    Ho seguito tutta la giornata di Benedetto XVI: ci sarebbe da scrivere un libro su come Sarkozy riesca a caracollare e dinoccolarsi sul leggio mentre parla, ma questo è un altro discorso… 😀
    Il discorso tenuto questo pomeriggio è stato quanto mai impegnativo: da notare come il mondo culturale probabilmente si attendesse una relazione su scienza, cultura e fede….invece il Papa ha deciso di rimanere più sul religioso, attraverso un’analisi specifica del cammino compiuto dal monachesimo occidentale.
    Vorrei sottolineare la bellezza dei paramenti utilizzati per la recita dei vespri.

    12 Settembre, 2008 - 22:01
  16. roberto 55

    A me, molto semplicemente, sembra che le affermazioni odierne di Papa Benedetto XVI° sui rapporti tra cattolici ed ebrei riprendano il solco “conciliare” tracciato dalla “Nostra Aetate” ed irreversibilmente approfondito da Papa Giovanni Paolo II° (quando, tanto per esemplificare, chiamò gli israeliti: “nostri fratelli maggiori nella fede”).
    Non sono (ancora) mai stato a Lourdes ma anch’io, come Damiano, sento molto l’attesa per la visita che il nostro Pontefice renderà domani a quei luoghi: spero di seguirla più direttamente attraverso le “cronache” radiotelevisive (e compatibilmente con la circostanza che, per me, e come sapete, il sabato è giornata largamente “lavorativa”).
    Oggi, secondo l’invito rivolto dal mio Vescovo a tutti i fedeli della Diocesi cui appartengo, ho osservato digiuno, in segno di solidarietà e vicinanza verso le sofferenze che, in questi giorni, stanno attraversando i nostri fratelli cristiani dell’India.

    Buona notte a tutti dal cuore del Veneto ed un saluto particolare – sono certo che gli amici del “pianerottolo” me lo permetteranno – a Luigi che, con i suoi reportages, ci consente di vivere da vicino il difficile viaggio del nostro Pontefice in terra di Francia !

    Roberto 55

    12 Settembre, 2008 - 22:48
  17. Luigi Accattoli

    Lea questo è il testo completo del saluto del papa agli ebrei di Parigi:
    È con piacere, cari amici, che vi ricevo stasera.
    È circostanza felice che il nostro incontro si collochi alla vigilia della celebrazione settimanale dello shabbat, il giorno che da tempi immemorabili occupa un posto così rilevante nella vita religiosa e culturale del popolo d’Israele. Ogni pio ebreo santifica lo shabbat leggendo le Scritture e recitando i Salmi. Cari amici, voi lo sapete, anche la preghiera di Gesù era nutrita di Salmi. Egli si recava regolarmente al Tempio e alla sinagoga. Vi prese anche la parola in giorno di sabato. Volle lì sottolineare con quale bontà l’eterno Dio si prenda cura dell’uomo, anche nell’organizzazione del tempo. Il Talmud Yoma (85b) non dice forse: “Il sabato è donato a voi, ma voi non siete donati al sabato”? Cristo ha chiesto al popolo dell’Alleanza di riconoscere sempre l’inaudita grandezza e l’amore del Creatore di tutti gli uomini. Cari amici, a motivo di ciò che ci unisce e a motivo di ciò che ci separa, abbiamo una fratellanza da fortificare e da vivere. E sappiamo che i legami di fratellanza costituiscono un continuo invito a conoscersi meglio e a rispettarsi.
    Per sua stessa natura la Chiesa cattolica si sente impegnata a rispettare l’Alleanza conclusa dal Dio di Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. Essa pure infatti si situa nell’Allenza eterna dell’Onnipotente, i cui disegni sono senza pentimento, e rispetta i figli della Promessa, i figli dell’Alleanza, come suoi amati fratelli nella fede. Essa ripete con forza, attraverso la mia voce, le parole del grande Papa Pio XI, mio venerato predecessore: “Spiritualmente, noi siamo semiti” (Allocuzione a dei pellegrini del Belgio, 6. 09. 1938).
    La Chiesa perciò si oppone ad ogni forma di antisemitismo, di cui non v’è alcuna giustificazione teologica accettabile.
    Il teologo Henri de Lubac, in un’ora “di tenebre”, come diceva Pio XII (Summi Pontificatus, 20. 10. 1939), comprese che essere antisemiti significava anche essere anticristiani (cfr Un nuovo fronte religioso, pubblicato nel 1942 in: Israele e la Fede cristiana, p.136).
    Una volta ancora sento il dovere di rendere un commosso omaggio a coloro che sono morti ingiustamente e a coloro che si sono adoperati perché i nomi delle vittime restassero presenti nel ricordo. Dio non dimentica!
    Non posso tralasciare, in un’occasione come questa, di richiamare il ruolo eminente svolto dagli Ebrei di Francia per l’edificazione dell’intera Nazione e il loro prestigioso apporto al suo patrimonio spirituale. Essi hanno donato – e continuano a donare – grandi figure al mondo della politica, della cultura, dell’arte. Formo voti rispettosi e pieni d’affetto all’indirizzo di ciascuno di loro e invoco con fervore su tutte le vostre famiglie e su tutte le vostre comunità una particolare Benedizione del Signore dei tempi e della storia. Shabbat shalom!

    12 Settembre, 2008 - 23:14
  18. leggendo l’intero discorso la festa non puoi che aumentare, caro signor Luigi.
    Parole profonde e chiare.
    Per ognuno tentato di sminuire la portata dell’antisemitismo e il rapporto che lega inscindibilmente il Cristianesimo a Israele.

    13 Settembre, 2008 - 7:21
  19. Clodine

    Concordo pienamente con il post di Giovanni MANDIS delle 20,53
    circa “la carnalità-etnicità ebraica di Nostro Signore, invece dello “Spirito” (e cioè che Cristo rivela il vero volto di Dio a tutti gli uomini, al di là del suo essere nato ebreo, e che vuole essere riconosciuto da tutti gli uomini, compresi gli ebrei che ancora oggi lo rifiutano)” E sono d’accordo!

    E’ una distinzione che lo stesso Paolo opera fin dai primissimi tempi, introducendo quella che viene definita “cristologia di tipo discendente”. Cristo è figlio di Dio punto
    E’ sceso solo per compiere una “missione”, questa realtà è preesistente finanche all’Apostolo, la ritroviamo in Galati 4,4 :” quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo figlio” e continua a lettera ai romani “ mandò il proprio figlio in una carne simile a quella del peccato”…ma..non vi dicono proprio nulla queste pericopi? A me fanno riflettere, e molto..

    Dobbiamo smetterla di considerare l’esistenza di Cristo scardinandola dalla sua essenza soteriologia, continuando a considerare l’incarnazione in una maniera avulsa dalla realtà che è una e una sola: “ Dio non si è incarnato per comunicare all’umanità la sua ebraicità, al contrario, ma proprio attraverso “quella specifica incarnazione, in quel luogo, in quella stirpe” si è insinuata la potenza del peccato che Lui, il Cristo, mandato da Dio, attraverso la croce sta per riscattare onde comunicarci la figliolanza che ci consente di dire “Abba Padre”! Basterà sfogliare il Vangelo di Giovanni per vedere ampiamente illustrata questa motivazione..

    Gesù Cristo, il LOGOS è preesistente ad Abramo Isacco e Giacobbe…Egli è l’essenza stessa di Dio e questa preesistenza cos’è se non espressione di un’ avvenimento intramondano? Dio, caro Matteo, opera secondo una modalità che non è deducibile, decifrabile… che non è inquadrabile nei nostri schemi. Il fatto che l’incarnazione sia avvenuto in quel contesto storico non è che l’attestazione della padronanza di Dio sulla storia.

    Quando sono andata in Israele, mi sono resa conto personalmente dell’ostilità vistosa e persistente, una sorta di orrore nei confronti della croce, che si erge come muraglia tra noi…anche questa è una realtà! Non siamo noi a non riconoscere in loro la radice dell’Antico patto, il problema semmai è inverso: nel non riconoscere in quell’uomo in Croce il volto di Dio. Questo si avverte in Israele, come si avverte l’arroganza talvolta esasperata di questo popolo che ha sofferto pene indicibili e che proprio in virtù di tante pene dovrebbe possedere misericordia, ma che , paradossalmente, non manifesta nei confronti dei fratelli di sangue! Quando mi sono accostata al muro del pianto ho sentito una grande pena per il popolo ebreo, una grande pena!

    13 Settembre, 2008 - 7:29
  20. Clodine

    Luigi, tra un po’ mi metto in ascolto del S.Padre dall’ esplanade des invalides…

    Grazie per tutto quello che fai per noi..per il tuo lavoro incessante, per la grande passione che metti in ogni articolo, in ogni riflessione…ti abbraccio!

    Clodine

    13 Settembre, 2008 - 7:53
  21. Lea

    quando, tanto per esemplificare, chiamò gli israeliti: “nostri fratelli maggiori nella fede”.
    ————
    Sapete, cari amici, che gli ebrei si offendono per questa espressione, che non fa altro che ricordare loro che hanno perso il diritto di “primogenitura”, avendo rifiutato il Signore; il che non fonda certo teologicamente alcun antisemitismo, ma rende comunque un fatto che ci sia una “nuova ed eterna Alleanza” in Cristo ebreo, ma che è venuto per la salvezza di TUTTI coloro che Lo accolgono, che “…non più da carne e da sangue, ma da Dio sono stati generati” (Prologo di Giovanni)
    E questo è già scritto nell'”universalismo ebraico” molto presente nelle Scritture, ma da loro non realizzato, finora,… viceversa lo hanno realizzato i cristiani, quelli che sono davvero nel Signore…

    13 Settembre, 2008 - 8:22
  22. Lea

    Grazie, caro Luigi per il testo, che mi è prezioso per una pubblicazione!
    Buon lavoro

    13 Settembre, 2008 - 8:23
  23. Cara Clodine,
    io non credo affatto di voler smentire quello che affermi,
    ma tutti si divertono a non ascoltare,

    se si parla di LOGOS, si parla di Logos e qui siamo nella TEOLOGIA DI GIOVANNI, che prende una un aspetto e lo sviluppa,

    SE SI PARLA DEL CRISTO INCARNATO “si è fatto carne,” lo ripetiamo ogni giorno,

    significa che si è fatto carne,

    Dalle “viscere” di Maria non è uscito un puro spirito,

    è USCITO UN EBREO DI CARNE figlio unico ed eterno di DIO

    Ti prego Clodine di di non dividere il Cristo,
    in quanto spirito perchè magari sembra riduttiva la sua carnalità o la sua ebraicità.

    Comunque le affermazioni, sarebbe utile chiarirle anche con Benedetto XVI

    che ha detto delle parole talmente chiare, che prima di lui ci dovevamo accontentare solo di Pio IX, per una affermazione tanto importante.

    Mia cara Clo,
    Cristo,
    nato nella CARNE, perchè potesse essere immolato sul legno infamante della croce
    aveva una carne da EBREO, e con quella stessa carne da EBREO è stato issato sulla croce

    Ha vissauto tutta una vita da ebreo, fedele, cosciente della propria unicità di Figlio di Dio, cosa che ha rivelato gradualmente ai suoi.

    IL VANGELO è CHIARISSIMO

    Gesù non era nè è cristiano, come lo stesso Dio non è cristiano, come ci ricordava madre Teresa

    Gesù E’ l’eterno Messia, l’unico figlio di Dio,
    ma unico nella Trinità,
    ad aver assunto una carne da EBREO

    Questo è semplicemente un dato storico,
    che poi è approfondito teologicamente, ma veramente teologicamente con chi ci passsa la propria vita a capire le Scritture nelle sue possibili originali lingue, filologia, esami testuali e quant’altro e si sforza di trasmettere le sue conoscenze nelle varie univerità pontificie o meno.

    In questo Pontificato,
    che lo si voglia o meno,
    si ha una novità di rilievo di questi ultimi 100 anni o forse più,
    il papa, viene da una anche da una cattedra di teologia,
    e nonostante il ministero petrino,
    sente che come ricercatore e trasmettitore di conoscenza il suo lavoro non è terminato.

    Limite?
    Ricchezza?

    Ai posteri l’ardua sentenza.

    Ora è presto.
    ciao, con stima
    matteo

    13 Settembre, 2008 - 8:27
  24. Clodine

    Concordo PIENAMENTE con Lea !

    Matteo -premetto che sto uscendo e riprenderò l’approfondimento più tardi- per ora voglio ricordarti che Gesù tutto fece fuorché comportarsi da Ebreo, capovolgendo radicamente le prescrizioni della Torah….pensaci ““Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”…non ti dice proprio niente questa affermazione del Gesù? ….pensaci….

    A presto…ciao!

    13 Settembre, 2008 - 8:48
  25. Clodine

    volevo dire Del Cristo! ….del Consacrato, dell’unto del Signore…del Messia…del Figlio di Dio…di Nostro Signore!

    13 Settembre, 2008 - 8:51
  26. Luigi Accattoli

    Matteo chissà perchè quando vuoi dire Pio XI scrivi Pio IX!

    13 Settembre, 2008 - 9:22
  27. ignigo74

    @Matteo
    forseo il 12 settembre alle 20.17 volevi dire Pio XI… è lui che ha detto “spiritualmente siamo tutti semiti”.

    Ti suggerisco La Civiltà Cattolica, il numero 2-16 agosto 2008, “L’enciclica mai pubblicata di Pio XI sul razzismo”. Come sempre con ottima bibliografia.

    Eppure, che Gesù è ebreo non lo si può dire in tutti gli ambienti cattolici.

    13 Settembre, 2008 - 9:23
  28. Giovanni Mandis

    appunto matteo, se siamo spiritualmente semiti, non lo siamo però etnicamente. perchè con Cristo non ha più nessuna importanza il popolo in cui si nasce. non è importante il fatto di essere nati ebrei.

    tu invece ti attacchi all’ebraicità di Gesù, come se Gesù fosse un semplice uomo ebreo innalzato da Dio, invece Gesù è Dio stesso che si incarna.
    ma Dio non ha nazionalità, nè etnia. Dio si fa tutto a tutti per mezzo della Sua Incarnazione in Cristo Gesù.

    13 Settembre, 2008 - 9:29
  29. Ignigo e Luigi, debbo ammettere che con tutti questi papi sto facendo casino, anche se la sostanza credo che sia stata recepita.

    Credo che la mia parte di approfondimento l’ho data e voglio sperare di non aver offeso alcuno.

    Quando mi inginocchio dinanzi ad una icona di Cristo, che mi rimanda alla sua carnalità, io sono grato anche al suo popolo che lo ha generato attraverso l’ebrea Maria e allo Spirito Santo che si è servita di questa eccelsa ebrea per dare carne ebraica all’unigenito Figlio di Dio.

    Ora credo, che non sia nè maturo, nè interessante che mi ripeta all’infinito.

    Per cui tranquillamente mi ritiro da questa discussione ed in buon ordine lasciando ad altri lo spazio, limitandomi soltanto a leggere, come fanno d’altronde un numero non indifferente di lettori di questo Blog.
    ciao a tutti e al prossimo post di Luigi, che ringrazio per l’alto profilo che mantiene, e la sua capacità di aiutarci a non farci fare pling pling fuori dal vasino.. 🙂 capacità non comune se vedo altri siti di vaticanisti o meno.
    GRAZIE A TUTTI

    13 Settembre, 2008 - 9:37
  30. Giovanni Mandis

    appunto appunto il Papa dice “siamo spiritualmente semiti”

    e poi arriva matteo a che si attacca alla ebraicità-carnale del Signore e della Santa Vergine… e rimette la spiritualità semitica nel cassetto.
    mah.. mah.. rinuncio a capire.

    ehi ignigo! “spiritualmente siamo tutti semiti” lo disse Pio XI per primo? ma chi lo stesso oscurantista che scrisse “Mortalium animos”… e che non fece in tempo a scrivere l’enciclica di cui parli… ma anche le encicliche sono come i Papi quindi, sempre meglio quelle non-scritte di quelle scritte e che possono essere lette ancor oggi, ma forse son troppo “scomode” per i nostri gusti…

    13 Settembre, 2008 - 9:57
  31. Luigi Accattoli

    A Roberto 55 e a Lea su “fratelli maggiori” e anche a Sump e a Clodine. All’indomani della visita di papa Wojtyla alla Sinagoga di Roma ci fu un solo ebreo, che io ricordi, che prese male la fraterna espressione con cui Giovanni Paolo si era rivolto a loro: Carlo Ginsburg. Ottima fu invece l’accoglienza che venne dalla comunità ebraica romana e che è attestata dal volume di Elio Toaff, interlocutore primo di quell’appellativo: “Da perfidi giudei a fratelli maggiori” (Mondadori 1990). Che la dottrina della sostituzione dell’un popolo all’altro sia da abbandonare è affermato da una lunga serie di documenti magisteriali che sono passati per le mani di Giovanni Paolo e del cardinale Ratzinger fino al discorso di ieri. Da dove venisse all’uomo Wojtyla l’ispirazione di quell’atto di omaggio, i ricordi della presenza a scuola dei compagni ebrei e le parole di un professore sugli ebrei come fratelli più grandi, si può vedere nel volume di Gianfranco Svidercoschi “Lettera a un amico ebreo. La storia semplice e straordinaria dell’amico ebreo di Karol Wojtyla” (Mondadori 1993). Lea, prendi questo che dico come un aiuto di fratello minore per la tua pubblicazione.

    13 Settembre, 2008 - 10:06
  32. Sumpontcura

    Speravo di poter limitare il mio intervento alle considerazioni di ieri sera, ma la sostanza e la forma di certi interventi, precedenti e successivi, contraddicono a mio parere in modo intollerabile lo spirito e la lettera del discorso di papa Benedetto.

    “Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.”

    Del Credo che tutti i cattolici del mondo recitano o cantano da secoli durante la Messa, questa è la parte che i nostri fratelli ebrei possono condividere con noi. TUTTO IL RESTO è bestemmia e scandalo per gli ebrei, fondamento della fede per noi.
    Dire che Gesù è ebreo e non cristiano rappresenta uno splendido paradosso. Gesù, dunque, non crede nella Trinità, nell’Incarnazione, nella Redenzione, nello Spirito Santo, nella Chiesa cattolica (ma che l’avrebbe istituita a fare?).
    Certi indomiti (e incredibili) alfieri della continuità assoluta si sono mai chiesti per quale misterioso motivo Gesù ha fondato la religione cristiana?

    (Scusa Luigi, lo so che avevi chiesto di festeggiare e di non litigare. Ma certe frasi gridano vendetta al cospetto di Dio! Da un discorso che prende il via dalla distinzione fra ciò che unisce e ciò che separa non si può, non si può proprio – per la contraddizion che nol consente – concludere che nulla ci separa e che siamo la stessa cosa. Dio mi perdoni, sembra quasi che una sola cosa stia a cuore a certi nostri amici: disfarsi della Tradizione cattolica e seminare il sale sulle sue rovine: va bene tutto, va bene la Riforma, va bene l’ebraismo, e le chiese ortodosse no? Ah, ho capito: sono troppo ortodosse… E per la miseria!).

    13 Settembre, 2008 - 10:13
  33. ignigo74

    caro Mandis, la prego di leggermi.
    Per tua somma sfortuna sono innamorato e appassionato della ultrasecolare rivista La Civiltà Cattolica che, come certamente non saprai, è ammantata dalla piacevole diceria – diceria, quindi forse non fondata ma comunque per me estremamente piacevole e confortante – di avere le bozze degli articoli verificate direttamente dalla Santa Sede nella persona del Segretario di Stato o di un suo stretto collaboratore oppure – e qui la diceria si fa forse estatico desiderio – in occasione di qualche articolo particolarmente significativo, si dice – tradunt ferunt dicunt – che le bozze passino tra le mani piscatorie e che le stesse mani annotino qualche pensiero a margine, in grafia leggibile, orientando così questo o quel paragrafo, questo o quel giro del pensiero.

    Nel numero di agosto 2-16 2008, da me già citato circa l’enciclica mai pubblicata, si parla anche della Mortalium Animos, nell’articolo sull’epistolario tra Mazzolari e sorella Maria. Ma prima di invitarla a leggersi e a capire alcuni verbi al tempo imperfetto riferiti al contenuto dell’enciclica e all’oggi della Chiesa Universale, le chiedo di non attribuirmi idiozie non mie – mi lasci le mie che mi bastano! -. Difatti sono un ammiratore sfrenato del pontificato di Pio XI e della sua persona che ritengo un fulgido esempio di intelligenza pastorale, teologica e umana e tutto ciò ben rappresentato nel suo indiscutibile e piacevolissimo ANTIFASCISMO ESPLICITO. Un uomo della cultura di Ratti non poteva non avere un giudizio severo e preoccupato su un avventato idiota come Mussolini.

    caro Mandis, legga la Civiltà Cattolica: forse scoprirà cose interessanti.

    13 Settembre, 2008 - 10:28
  34. marco

    Cristiano significa seguace di Cristo e Gesù non poteva essere seguace di se stesso. Gesù è nato ebreo, ma ha portato a compimento la Legge e ha fatto capire come tutti i profeti confuissero a Lui. Ma questo non è in contraddizione con il dire che Gesù ha fondato il cristianesimo, una nuova religione le cui basi si trovano nell’ebraismo, ma che si distacca da esso nel momento in cui diciamo “et verbum caro factum est”, Gesù per noi è vero Dio e vero uomo. Ma questo non ci impedisce di rivolgerci agli ebrei come nostri fratelli maggiori. Saluti!

    P.S.: Bellissima celebrazione stammatina a Parigi! Marco

    13 Settembre, 2008 - 10:33
  35. Lea

    “Lea, prendi tutto questo che dico come un aiuto di fratello minore per la tua pubblicazione!”

    Grazie, caro Luigi! Ne faccio tesoro e ci sto studiando e pregando…
    Devo dirti, per esperienza diretta – per aver partecipato a eventi del “dialogo ebraico cristiano” a livello internazionale – che l’ondata di ‘riprovazione’ da parte della sensibilità ebraica a quella espressione è stata ed è molto più vasta e comprende lo stesso Rabbino Di Segni… e trovo che la pietra miliare del nostro e loro percorso l’ha posta il Papa ieri con queste parole: “Cari amici, a motivo di ciò che ci unisce e a motivo di ciò che ci separa, abbiamo una fratellanza da fortificare e da vivere. E sappiamo che i legami di fratellanza costituiscono un continuo invito a conoscersi meglio e a rispettarsi.”

    Per il resto – e sempre per esperienza – constato ogni volta una frattura che sembra incolmabile e lo è, perché riguarda il riconoscere in Gesù il Dio che si è fatto uomo e, con la sua vita Morte Risurrezione e Ascensione al Cielo, ha portato a compimento la Storia della Salvezza e non posso che far mio l’intervento di Clodine 7:29, specialmente nella sua ultima parte.

    Certamente è una ‘frattura’ non da poco che, tuttavia, non giustifica nessuna condanna né intolleranza né alcun tipo di avversione o di giudizio: questo spetta solo al Signore! A noi è dato invece di vivere con sempre maggiore consapevolezza e profondità e radicamento nel Signore la nostra Fede, continuando a pregare e sperare e a operare insieme in base a “quello che ci unisce” come dice il Papa, sapendo che comunque la Storia nostra personale, quella comunitaria come Chiesa radunata nel Suo Nome e quella dell’Umanità intera è nelle Sue mani…

    13 Settembre, 2008 - 11:01
  36. Nino

    Caro Accattoli, dopo aver letto il suo pensiero sul caro Achille non ho resistito alla tentazione di inserirmi nuovamente in un blog a carattere religioso da cui da tempo mi ero ritirato. La ringrazio per il benvenuto e per i suoi reportage autorevoli e puntuali che ci offrono spunti di riflessione. Ma come dicevo nel mio primo post, “tempus fugit” e il festina lente non fa più parte del mio tempo cronologico né delle mie aspettative rispetto al trascendente e alle conseguenze del discorso della montagna. Così come da tempo, almeno da 40, anni ho girato pagina in modo definitivo nel senso che non capisco più ne m’interessano reiterate discussioni sul Cristo Ebreo e dintorni su cui si continuano a motivare le differenze e le diversità. Così come mi annoia il linguaggio autoreferenziale usato ancora da alcuni cattolici, parlando solo a se stessi all’interno del club degli eletti che si cimentano a coniare frasi come “non negoziabile”, come se il mondo e l’umanità sia circoscritta nell’unico territorio del “sacro”. Cristo non ha scritto nulla se non una frase con un dito sulla sabbia che il vento ha portato via, a proposito del “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e “va la tua fede ti ha salvato”. Credo proprio per richiamare la nostra attenzione sulla vacuità delle parole rispetto alla sostanza dei fatti testimoniati esclusivamente dall’amore per il prossimo.

    13 Settembre, 2008 - 11:20
  37. Leonardo

    Anche a me risulta che a molti l’espressioni “fratelli maggiori” non sia piaciuta, anche perché ha fatto venire in mente la storia di Giacobbe ed Esaù.
    Comunque, da sempliciotto qual sono, in tutto questo esaltare la fratellanza tra cristiani ed ebrei, non ho capito se noi pensiamo ancora che gli ebrei dovrebbero riconoscere Gesù Cristo come Figlio di Dio fatto uomo per la salvezza di tutti gli uomini, oppure se riteniamo che basti loro perseverare nella prima Alleanza.

    13 Settembre, 2008 - 11:26
  38. off topic

    Ti ringrazio Nino per la tua partecipazione e per metterci a parte dei tuoi sentimenti.

    Spesso sono amareggiato da quei sentimenti di autoreferenzialità, che non appartengono al Gesù che camminava per le strade, e si fermava a parlare con i suoi conterranei, vestito come uno dei tanti ebrei del suo tempo, in nulla distinguibile dagli altri, nè per vesti, nè per censo, nè per elezione umana.

    Taluni atteggiamenti, di autosufficienza di cattolici e di tantissimi cristiani di tantissime denominazioni, aiutano a pensare che Cristo e il cristianesimo è affar di altri, le guerre continuano ad esserci e tra cristiani stessi e financo cattolici si scannano senza remore, lo abbiamo fatto fino allo scorso secolo in Europa e si continua oggi in tanti altri modi.

    Hai la mia naturale comprensione.

    Ma mi permetto, oso dire che Gesù è più di tutto questo, e se ti abbiamo deluso, come purtroppo facciamo, ne sono propfondamente amareggiato, perchè è all’uomo che togliamo la gioia piena, per continuare a costruire tanti infiniti steccati, dove stare ognuno tranquillo con le proprie certezze,

    ma Gesù il Cristo è venuto a smantellare le umane certezze,
    e di questo tanti , tanti cristiani nemmeno se ne sono accorti.

    Grazie ancora Nino, perchè aiuti il mio personale approfondimento ma anche la mia personale autocritica.

    13 Settembre, 2008 - 11:36
  39. Luigi Accattoli

    Nino – e tutti che leggete – io vorrei andare al largo e parlare fuori da ogni recinto e ci provo. Tu magari aiutami.

    13 Settembre, 2008 - 11:44
  40. targum55

    Una semplice questione terminologica: spesso, negli interventi precedenti, il soggetto è “gli ebrei”. Secondo costoro, un ebreo, che crede in Gesù,
    1) è diventato cristiano e non è più ebreo,
    2) rimane sempre e solo ebreo,
    3) è un ebreo cristiano?
    Capisco che il quesito possa annoiare, ma secondo me è decisivo per procedere.

    13 Settembre, 2008 - 11:54
  41. Giovanni Mandis

    Ignigo, io la Civiltà la leggo anche se non molto spesso, ed ero a conoscenza della mancata enciclica di Pio XI (come saprai hanno dato colpe anche a Pio XII a riguardo).
    il fatto che molto in alto passino tra le mani e confermino gli scritti della Civiltà non è una diceria…

    non capisco quale idiozia ti avrei attribuito. (volevo solo farti notare che esaltavi una enciclica non pubblicata causa morte di Pio XI, e a suo tempo dicesti a me peste e corna per aver difeso strenuamente i contenuti di un’altra sua Enciclica,Mortalium animos, a suo tempo pubblicata e tuttoggi facente parte del Magistero, da leggere quindi, da meditare e non da far coprire di polvere..)

    13 Settembre, 2008 - 12:26
  42. Sumpontcura

    Hai ragione, Targum. Il motivo dell’equivoco risiede, a parer mio, nel fatto che si adopera lo stesso sostantivo per indicare
    a) un appartenente all’etnia ebraica;
    b) una persona che aderisce alla religione giudaica.
    Il meglio sarebbe adoperare, per le due accezioni, un termine diverso; ma non possiamo (secondo me) essere noi “gentili” a entrare nel merito e decidere. Nell’attesa, avremo ebrei di etnia e non di religione; ebrei di religione e non di etnia; ebrei di etnia e di religione.
    In questa confusione semantica, nel caso posto da te io preferirei la terza soluzione: si tratterebbe di una persona di stirpe ebraica e di religione cristiana.

    13 Settembre, 2008 - 12:35
  43. Giovanni Mandis

    ma guardate che cristiano significa “essere di Cristo”, “appartenere a Cristo”.
    questo va al di là di qualunque etnia o nazionalità.

    “le guerre continuano ad esserci e tra cristiani stessi e financo cattolici si scannano senza remore, lo abbiamo fatto fino allo scorso secolo in Europa”
    no no no, le ideologie atee-materialiste-anticristiane-antisemite hanno messo a ferro e fuoco l’europa nel secolo passato, caro il mio matteo. non mettiamo in mezzo i cristiani anche quando non c’entrano. molti cristiani loro malgrado sono stati mandati ad ammazzare e ad essere ammazzati dai loro stati “LAICI”.
    poi se il tuo amico Lutero si fosse fermato a ragionare un poco ci saremmo risparmiati anche qualche guerra cosiddetta di religione… aaah Lutero, lui sì che era amico fraterno degli ebrei!

    13 Settembre, 2008 - 12:37
  44. Sumpontcura

    Se invece, caro Targum, dietro il tuo quesito dovesse far capolino la domanda: la religione ebraica e quella cristiana sono due religioni diverse? bene, in questo caso la mia risposta sarebbe: certo che sì!

    13 Settembre, 2008 - 12:38
  45. Giovanni Mandis

    concordo in pieno Sump.

    13 Settembre, 2008 - 12:38
  46. a chi non avesse informazione in merito,
    in Israele già si hanno, oggi, ebrei di fede cristiana, pur rimanendo ebrei.
    La questione la stanno seguendo con molta delicatezza e tatto, la Chiesa-Santa Sede, prima di tutto attraverso la Custodia di Terra Santa, il cui Custode in questo momento è un uomo estremamente preparato e che da anni sta seguendo questa particolare realtà, ed infine il Patriarcato. Credo che Luigi, probabilmente già è a conoscenza,
    non per nulla la Santa sede ha voluto appositamente, p. Pizzaballa, un uomo italiano, che vive da una vita nella terra di Israele che parla perfettamente ebraico e perfettamente versato nelle Sacre Scritture .

    13 Settembre, 2008 - 13:39
  47. fratello mandis,
    non mi sembra che io ti sto aggredendo,
    grazie se vorrai essermi cortese
    e se ci volessimo mantenere su scambi civili
    grazie

    13 Settembre, 2008 - 13:46
  48. Giovanni Mandis

    “pur rimanendo ebrei”, se non viene spiegata appare una frase senza senso.. (almeno lo è per me..)

    matteo il mondo è pieno di ebrei che si convertono e che capiscono bene che il cristianesimo è il compimento della vecchia alleanza con Israele.
    Do you know Eugenio Zolli?
    chissà se se lo ricordano alla sinagoga romana e cosa ne pensano i suoi successori come rabbino capo..

    13 Settembre, 2008 - 13:51
  49. Lea

    “Credo proprio per richiamare la nostra attenzione sulla vacuità delle parole rispetto alla sostanza dei fatti testimoniati esclusivamente dall’amore per il prossimo.”

    caro Nino, comprendo e condivido la sua ‘diffidenza’ nei confronti delle parole e il richiamo alla concretezza del vivere nel quotidiano la testimonianza viva della propria fede; ma che senso ha allora questo ‘luogo’ di incontro e di confronto, se non possiamo esprimerci come esseri dotati di parola e che attraverso le nostre povere parole cercano di esprimere quel Logos che le muove e le anima, come ha ricordato sapientemente e con ben altra levatura il nostro Papa proprio ieri a Parigi?

    Quanto al ‘recinto’ nominato da Luigi, condivido il suo voler restarne ‘fuori’, se per recinto intende ideologia e conformismo o cristallizzazione delle idee e conseguentemente della fede… ma francamente a me non dà fastidio di partire da ‘fondamenti’ non negoziabili (per rifarmi ad una terminologia di Nino), quando la negoziazione non sono io a imporla, ma il Magistero della Chiesa alla quale sono felice di appartenere, spero nella sostanza e non nell’esteriorità… e soprattutto perché da essa e in essa attingo e vivo una Presenza e un rapporto personale e comunitario che è ragione e linfa vitale del mio ‘esserci’

    13 Settembre, 2008 - 14:08
  50. Sumpontcura

    Nonostante la buona volontà di Targum, ho paura che gli equivoci semantici permangano. Proviamo a capirci: adoperiamo, in questo nostro ambito, il termine “ebreo” nel senso di “persona che professa la religione ebraica”.
    1. Un ebreo che crede in Gesù Verbo incarnato, può recitare in coscienza il Credo e accetta il Battesimo e gli altri Sacramenti è un convertito al Cristianesimo.
    2. Gli ex suoi correligionari lo chiameranno “apostata”.
    3. Se vorrà continuare a osservare anche le prescrizioni della tradizione giudaica, ebbene, perché no?
    4. Se lo invito a pranzo, sarà regola di elementare rispetto e buona educazione non servirgli prosciutto e melone.
    5. Ma se mi si avvicinasse col coltello in mano farfugliando di circoncisione obbligatoria, sarà mio diritto mandarlo fraternamente a quel paese…

    13 Settembre, 2008 - 14:22
  51. scusami lea,
    ma sono sempre perplesso
    verso “paletti”
    chiunque li metta, fosse anche mia madre,
    se vuole limitare per uno strano potere sulle coscienze,
    la gioia della vita cristiana, che scaturisce esclusivamente dal dato assoluto e non negoziabile della Resurrezione di Cristo.
    Tutto il resto,
    appartiene alla storia degli uomini,
    che hanno negoziato tutto e di tutto,
    certi termini talmente apodittici,
    mi sembrano solo per escludere,
    mentre Cristo è venuto per INCLUDERE.
    Spero che mi capirai Lea,
    almeno tu.
    ciao

    Sulla tematica specifica del post
    ormai non ho più nulla da dire, ovviamente.

    Ma sarebbe bello volare un po più alto,
    della polvere che calpestiamo con i nostri calzari.
    beh!
    pazienza.
    Ognuno contribuisce secondo scenza e coscienza..
    Auguri

    13 Settembre, 2008 - 14:24
  52. Perchè giudicare la coscienza di un EBREO CRISTIANO?

    Nella storia abbiamo avuto molti ebrei che mantenendo la propria fedeltà nel proprio popolo in risposta all’alleanza mai ritirata, hanno aderito a Cristo.

    Io non ho il metro per giudicare le coscienze altrui,
    e a quanto sembra anche la Chiesa ci va cauta.

    Ma a ognuno il suo personale sfogo, legittimo.

    Non vorrei essere al posto di Nino che legge di queste strane disquisizioni…..
    sul sesso degli angeli

    13 Settembre, 2008 - 14:28
  53. Giovanni Mandis

    San Paolo lettera ai Galati
    2
    [21] “Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano.”

    3 “Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver incominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne?”

    5 “Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o perché avete creduto alla predicazione?”

    6 “Fu così che Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia.”

    7 “Sappiate dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.”

    8 “E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunziò ad Abramo questo lieto annunzio: In te saranno benedette tutte le genti.”

    23 “Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in ATTESA della fede che doveva essere rivelata.”

    24 “Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede.”

    25 “Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo.”

    26 “Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù,”

    27 “poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo.”

    28 “NON C’E’ PIU’ GIUDEO NE’ GRECO; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.”

    29 “E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.”

    13 Settembre, 2008 - 14:49
  54. Lea

    scusami lea,
    ma sono sempre perplesso
    verso “paletti”
    chiunque li metta, fosse anche mia madre,
    se vuole limitare per uno strano potere sulle coscienze,
    la gioia della vita cristiana, che scaturisce esclusivamente dal dato assoluto e non negoziabile della Resurrezione di Cristo.
    Tutto il resto,
    appartiene alla storia degli uomini,
    che hanno negoziato tutto e di tutto,
    certi termini talmente apodittici,
    mi sembrano solo per escludere,
    mentre Cristo è venuto per INCLUDERE.
    Spero che mi capirai Lea,
    ————-

    Caro Matteo, la tua diffidenza nei confronti dei paletti è anche la mia, soprattutto quando sono messi come tu dici “per avere potere sulle coscienze” e puoi ben pensare che quando parlavo di ‘fondamenti’ non intendevo certo riferirimi a QUEI paletti che intendi tu. 😉
    Condivido anche la tua diffidenza nei confronti di termini apodittici ed è la ragione per la quale ho abbandonato esperienze ecclesiali che mi ci costringevano.
    Ma c’è un fondamento da cui non può prescindere ogni persona che vuole essere cristiana, nel senso di ‘seguace’ del Signore, dove la ‘sequela’ coincide con la fede nel senso di adesione personale intima e profonda, il condividere la vita, quella che i nostri fratelli ebrei chiamano emunà, che ha impliciti gli orizzonti della verità e della fedeltà.
    Per me questo ‘fondamento’ è Gesù, Dio che si è fatto uomo per noi, nato morto risorto e asceso al cielo, dove ha ri-collocato, redenta, la nostra umanità perduta… che è Presente e Vivo e Vero in ogni dove, ma in modo particolare nella Sua Chiesa…

    Dire che certi termini apodittici escludano, mentre Gesù è venuto a includere, necessita di ulteriori esplicitazioni: escludere da cosa? Includere dove? Potresti farmi un esempio di termine apodittico che rifiuti?

    Sono d’accordo sul valore che dai alla Risurezione del Signore: è da lì che nasce anche la nostra… ma penso non dimentichi che QUELLA Risurrezione passa e nasce da una Croce ed è una realtà nella quale dobbiamo ‘entrare’ passando per la ‘Porta stretta’ e che non ci spetta di diritto perché ha già fatto tutto il Signore; il che elimina la nostra responsabilità…
    Questo per esempio potrebbe essere un dato di fondo… e non mi sembra tanto apodittico: se ne possono trovare le ragioni e le implicazioni

    13 Settembre, 2008 - 14:59
  55. Lea

    … e, mi sembra, che un dato del genere non soffochi ma anzi formi e liberi le coscienze, perché ci mette di fonte alla nostra libertà e capacità di scelta, tanto più responsabile quanto più consapevole… ma poiché la nostra consapevolezza non è mai assoluta, ma in divenire, cè bisogno di un alveo, di un contesto in cui possa crescere e svilupparsi e questo avviene nell’ordine dalla Grazia, che non possiamo pretendere, ma che possiamo accogliere… nelle forme e nei modi che il Signore ci ha consegnato… anche se poi lo Spirito soffia dove vuole… ma io ho sperimentato che quell’alveo: La Chiesa e la vita sacramentale sono il ‘luogo’ in cui lo Spirito del Signore lo incontri di sicuro e dove è sempre all’opera: sta a noi renderci presenti e disponibili

    13 Settembre, 2008 - 15:07
  56. Nino

    Cara Lea,
    per me la partecipazione a queste “palestre” avrebbe il senso di fare uno sforzo per andare oltre, aprirsi, liberarsi senza conformarsi a leggi, regolette, norme e codici interpretate e definite da altri non meno infallibili di noi (ieri perfidi ebrei, oggi l’infelice fratelli maggiori, ieri eucaristia spalle al popolo, poi faccia al popolo, oggi ri-messa tridentina). In sintesi “andare all’opposizione di noi stessi” ( definizione di don Primo Mazzolari), mettersi in gioco. Come dice il cardinale Martini, per me il cammino di fede è a vista e si dibatte tra il credente e l’ateo che sono in me. Non ho certezze e ai rassicuranti recinti del Magistero della Chiesa, le indulgenze plenarie e il resto delle liturgie che fanno tanto “come stiamo bene insieme”; preferisco il volteggio al trapezio senza rete e senza assicurazione sulla vita. Ecco perchè il “non negoziabile” da qualunque parte venga nell’anno 2008 d.c. per me non ha alcun senso.

    13 Settembre, 2008 - 15:19
  57. Lea

    La questione la stanno seguendo con molta delicatezza e tatto, la Chiesa-Santa Sede, prima di tutto attraverso la Custodia di Terra Santa, il cui Custode in questo momento è un uomo estremamente preparato e che da anni sta seguendo questa particolare realtà, ed infine il Patriarcato. Credo che Luigi, probabilmente già è a conoscenza,
    …………..

    caro Matteo il fatto che anche oggi ci siano dei giudeo-cristiani, è forse un po’ diverso dalle origini quando coesistevano l’ecclesia ex circumcisione e quelle ex gentibus, e non aggiunge o toglie nulla al nostro essere seguaci dell’ebreo Gesù, Figlio d Dio e di Maria Vergine, la cui vita è esplosa in un orizzonte molto più ampio di quello di appartenenza, tale da comprendere l’umanità intera, realizzando così l’universalismo già presente nell’abraismo e nelle sue Scritture
    … nel senso che non è più necessario essere perfetti ebrei (secondo le mitzwot per intenderci)… ma questo lo ha già detto San Paolo…

    Una perfetta icona del cristiano mi sembra venga fuori dalla Trasfigurazione: Gesù che dialoga con Mosè (la Legge) e Elia (i Profeti)… la nostra crescita nelle fede avviene proprio così, anche attraverso la frequentazione della Scrittura, e le concrete risposte comportamentali, oltre che nella vita sacramentale… ma non c’è bisogno di enfatizzare le nostre radici ebraiche – che ci sono ed è bello e nutriente conoscerle e approfondirle – ma sono esplose in un altro orizzonte e questo ci dice che non abbiamo alcuna ragione di assolutizzarle come avviene, per esempio, in alcuni contesti ecclesiali, oggi…

    13 Settembre, 2008 - 15:27
  58. Clodine

    Mandis, non credere che Lutero ci sia andato leggero con gli ebrei, tutt’altro! Dovresti leggere il suo scritto “dei giudei e delle loro menzogne” (1543) per rendertene conto. Fece incendiare le sinagoghe, distruggere le loro case, confiscare beni sotto pena di morte; pretese le proibizioni dell’insegnamento, e delle riunioni liturgiche sotto pena di morte..nonché la confisca dei beni e l’abolizione del salvacondotto…eh..Lutero…

    Invece, voglio fare mio l’invito di Luigi e prendere il largo, onde vedere fin dove riesco a spingermi senza cozzare contro la “barriera corallina”. Vediamo come si esprime in merito il Concilio Vaticano II, così dice :
    ” Scrutando il mistero della chiesa, il sacro concilio ricorda il vincolo con cui il popolo del NT è spiritualmente legato alla stirpe di Abramo…di Mosè, dei patriarchi…..essa (la chiesa) prefigura la sua salvezza nell’esodo dalla schiavitù, ci ricorda che si nutre dalla radice dell’ulivo buono su cui sono innestati i rami di quello selvatico che sono i gentili, riconciando gli uni e gli altri per mezzo della sua croce facendo dei due una sola cosa in se stesso. Di quella stirpe è pure l’adozione a figliuoli…nonché il patto d’alleanza, la legge, il culto e le promesse ai quali appartengono i padri dai quali Cristo è nato secondo la carne, Figlio di Maria Vergine..ricordando gli Apostoli che dal popolo ebraico sono nati e i discepoli che annunciarono il Vangelo di Cristo” (DR4)

    E Tutto questo rimane agli ebrei, anche se hanno rifiutato Gesù come messia.

    La chiesa di fatto ha l’antico testamento dietro di sè, e con spirito libero e universale è inserita, confluita, nel nuovo popolo secondo il piano di Dio PER ISRAELE il quale perdura nel Nuovo testamento. A motivo di ciò la chiesa non è missionaria nei confronti degli ebrei,non potrebbe per logica, poiché il vangelo non potrà mai essere portato in aggiunta, dal di fuori, come fosse estraneo poiché proprio a loro era destinato. MI sembra ovvio.
    Semplicemente gli ebrei lo hanno RESPINTO, negando la loro adozione a figli;
    SanPaolo, come già i profeti, descrive questo oltraggio con i termini di “accecamento”, “indurimento”, “ostinazione”, “sordità”, anzi di “riprovazione”. Tra l’altro misconoscendo Gesù come messia, si è introdotto uno scisma nell’interno dello stesso Israele, mettendo in forse le stesse prerogative che davano per scontata la salvezza, una “diatriba”, potremmo dire, tra l’israele della promessa e quello della carne, quello eletto e il non eletto. Ma qui domina insondabile anzi, direi, scandalosa per l’uomo l’azione sovrana, l’atto incontestabile di Dio, la libertà di scegliere Giacobbe anziché Esaù, Mosè invece del faraone, non si entra in discussione con Dio.

    A noi non resta che fare nostro l’auspicio del Vaticano II :” tuttavia, malgrado abbiano rigettato il vangelo e la loro diffusione, essi (gli ebrei) rimangono ancora carissimi a Dio. Con i Profeto e con lo stesso apostolo la chiesa attende il giorno che solo Dio conosce in cui tutti i popolo lo acclameranno con una sola voce e lo serviranno appoggiandosi spalla a spalla (Sofonia 3,9)

    13 Settembre, 2008 - 15:29
  59. Lea

    Come dice il cardinale Martini, per me il cammino di fede è a vista e si dibatte tra il credente e l’ateo che sono in me. Non ho certezze e ai rassicuranti recinti del Magistero della Chiesa, le indulgenze plenarie e il resto delle liturgie che fanno tanto “come stiamo bene insieme”; preferisco il volteggio al trapezio senza rete e senza assicurazione sulla vita. Ecco perchè il “non negoziabile” da qualunque parte venga nell’anno 2008 d.c. per me non ha alcun senso.
    …………
    noto che sei un cristiano mooolto adulto, caro Nino… io invece mi sento mooolto piccola e non credo però tanto di aver bisogno di recinti ‘rassicuranti’ quanto di buon cibo solido… e sai cosa mi succede, nel ‘recinto’ della Chiesa? Che poi alla fine non è un recinto, ma ti accorgi di essere nel ‘cuore’ della realtà e della vita, dove puoi ascoltare la voce del pastore e ‘distinguerla’ da ALTRE voci ed è quella Voce che ‘porta fuori’ (penso che ti sei già chiesto da cosa e dove…) le pecore “una ad una” chiamando ognuno di noi col suo nome, che solo Lui conosce

    Perdonami, ma non è questione di volteggi al trapezio o di rete-assicurazione-sulla-vita: è INCARNAZIONE, con i piedi ben piantati sulla terra, ma con le radici in cielo… con tutti i limiti e gli intoppi della situazione particolare e generale, ma anche con un ancoraggio certo che ha un Nome, che appartiene ad una Persona che prima di essere ebreo è un uomo e prima di essere un uomo è Dio… e questo non significa che anche il mio non sia un ‘cammino a vista’ perché ci sono tante cose che non so e che ancora non mi sono venute incontro… ma almeno di due cose sono certa: da dove vengo (c’è una marea di mondi in queste parole) e dove sto andando (qui non ci sono confini; ma per ora sono orientata, il resto lo saprò a suo tempo…)

    13 Settembre, 2008 - 15:43
  60. Clodine

    scusate i refusi :” con i profeti e con lo stesso apostolo la chiesa attende il giorno che solo Dio conosce, in cui tutti i popoli lo acclameranno”.

    Vorrei cogliere l’occasione per dare il mio benvenuto a Nino del quale apprezzo la sua libertà interiore che condivido, in parte. Si, in parte, perchè, credo che il cristiano maturo comprende, distingue il necessario dall’accessorio, e distingue ciò che perdura e “ti cambia” da ciò che è fatuo e passeggero. Il cristiano maturo distingue nettamente l’essenza del credo entro il quale poggia la sua fede, dalla non essenza della quale ogni credo è pervaso, distingue la fede autentica da quella superstiziosa e oziosa e distigue dove inizia il credente e termina l’ateo che soggiace in ciascuno di noi. La consapevolezza non è per niente indolore, e non ha nulla a che fare con il magistero della chiesa o il culto esteriore: è una partita aperta con noi stessi perchè la vera libertà è sempre interiore e non c’è nulla che dall’esterno la possa scalfire. La vera adorazione, il vero culto è sempre quello in “Spirito e Verità”! Cristo non è per nulla facile da seguire. Seguire Cristo, quando si palesa -cosa non del tutto scontata, frutto di una ricerca incessante- è un’impresa terribilmente difficile e compromettente, un, anzi il, vero “salto nel buio”, dove ci si gioca tutto in questa vita e nell’altra! Non è una partita a dadi Cristo e non è per nulla rassicurante: invero è una fatica incessante, un dialogo con un interlocutore esigente che ti si pone davanti e scardina ogni certezza…

    13 Settembre, 2008 - 16:09
  61. ADESIONE ALLA TERRA

    Cammino
    spesso
    in punta di piedi
    per paura di disturbare chi mi cammina vicino.

    Insegna la religione che il modo più bello
    di sostenere qualcuno
    è invocare il Cielo a protezione.

    Ma per portare qualcuno sulle spalle
    occorre essere aderenti alla terra:
    è segno dell’amore
    verso gli altri
    – non verso se stessi! –
    avere spalle larghe
    e passo fermo.

    Sentirei tanta più leggerezza
    se mi accorgessi di quanti mi reggono
    sulle loro spalle
    e camminano
    con passo sicuro.

    Allora saprei davvero
    che Dio è – anche –
    Colui che più di tutti
    aderisce alla Terra.

    13 Settembre, 2008 - 16:35
  62. Lea

    La consapevolezza non è per niente indolore, e non ha nulla a che fare con il magistero della chiesa o il culto esteriore: è una partita aperta con noi stessi perchè la vera libertà è sempre interiore e non c’è nulla che dall’esterno la possa scalfire
    ………
    condivido tutto quanto dici, Clodine e ti ringrazio… dice bene Nino… questa è una palestra, dove ognuno di noi fa da allenatore all’altro e offre spunti di riflessione, sponde di condivisione, orizzonti ‘altri’ da esplorare e eventualmente condividere… e molto altro ancora…

    volevo precisare che quando mi riferisco al Magistero della Chiesa, non ho parlo di regole o giuridismi di vario genere, ma del ‘succo’ estratto dai documenti ecclesiali o dagli scritti dai Padri che si riesce a conoscere… tuttavia, tenendo conto che in genere nascono da fatti e problemi interni ed esterni alla Chiesa, essi sono il termometro delle varie situazioni e temperie di ogni tipo ed è necessario appunto estrarne il ‘succo’ e non riferirvisi pedissequamente… Io lo davo per scontato, ma penso che invece sia necessario esplicitare

    Quanto all’Interlocutore esigente che scardina ogni certezza, è vero; ma è sempre un momento di ulteriore radicamento e coincidenza di qualcosa di nuovo che fiorisce proprio in quella circostanza del tutto inaspettatamente e sempre provvidenzialmente… oppure a volte ti tiene ancora ‘al buio’, ma sai già che da ogni ‘notte’ nasce un’alba nuova e allora resti al buio, offri, e attendi con fiducia e spesso anche con sofferenza… l’unica certezza è che già sai che è per il tuo bene (e chissà di quanti altri)… l’importante è chiedere il discernimento per riconoscere il ‘buio’ dell’attesa feconda da quello della inerzia o delle possibili ‘resistenze’, da cui è sempre l’Interlocutore, tanto esigente quanto ‘propizio’, che ti fa uscire…

    13 Settembre, 2008 - 16:41
  63. Lea

    Grande Maioba. Grazie!

    13 Settembre, 2008 - 16:46
  64. Clodine

    bellissimo il tuo intervento maioba..

    Lea, hai completato quando andavo in me riflettendo….ti ringrazio …

    Un saluto a Principessa .

    13 Settembre, 2008 - 16:48
  65. principessa

    Un saluto a tutti con grande affetto! …e un benvenuto a Nino nel Caffe’ Accattoli

    Vi sto seguendo con interesse anche se mi ritrovo molto di piu’ nei discorsi degli ultimi interventi che in quelli precedenti troppo “acculturati” per me. Cio non toglie comunque che vi leggo con grande piacere e cerco di apprendere.
    Bellissimi i versi proposti da Maioba…
    E, a Luigi che ha il piacere grande di essere a Lourdes stasera, la richiesta di una preghiera per tutti ( ma in special modo per qualcuno) quando sara’ alla grotta…(e so bene che non hai bisogno della mia richiesta Luigi, ma dirlo e’ come se confermasse una volta in piu’ il legame che abbiamo e che non e’ solo di parole da un continente all’altro, ma anche di pensieri, preoccupazioni e coinvolgimento ciascuno nella vita degli altri).

    Un abbraccio speciale a Clo e Lea, le altre due ragazze terribili…….come me!

    13 Settembre, 2008 - 17:28
  66. Nino

    Cara Lea,
    sul moolto o pooco adulto evito commenti considerandomi tra coloro che tentano semplicemente di essere senza aggettivi.
    Per il resto e per la precisione ho parlato di : recinti del Magistero della Chiesa, rispondendo coerentemente al tuo post delle 14.08 in cui dici “…….ma francamente a me non dà fastidio di partire da ‘fondamenti’ non negoziabili (per rifarmi ad una terminologia di Nino), quando la negoziazione non sono io a imporla, ma il Magistero della Chiesa alla quale sono felice di appartenere”.
    E non nel ‘recinto’ della Chiesa, come tu dici nel tuo ultimo post delle 15.43. Cosa ben diversa.
    Ora mentre la Chiesa Cattolica Apostolica Romana non ha mai rappresentato per me un recinto, quelle che tu definisci “ imposizioni del Magistero” e le altre eventuali imposizioni future le trovo anacronistiche.
    (ho letto ora le tue precisazioni che in parte chiariscono, ma avevo già scritto questo post che invio ugualmente per chiarire ulteriormente la mia posizione nel merito).

    13 Settembre, 2008 - 17:28
  67. FABRICIANUS

    Chiedo scusa se mi allontano dalla interessantissima discussione di questo post…

    Oggi sono stato al Santuario di Caravaggio(Bg), vi ho ricordato tutti con mie umilissime Preghiere davanti a Maria, in particolare il nostro amico Sump.

    Oggi non sono stato molto bene, tutt’altro….mi capita a volte, ma passerà….

    Mi appresto ora a seguire l’arrivo del Santo Padre a Lourdes.

    Luigi so che non vi è bisogno di chiedertelo, ma ricorda tutti noi, quando sarai nella Grotta delle Apparizioni. Grazie di cuore.

    Ciao a tutti!!! Ciao Clodine, ciao Principessa. Benvenuto a Nino nel blog.

    13 Settembre, 2008 - 17:38
  68. FABRICIANUS

    Scusate per il linguaggio ripetitivo:

    Oggi sono stato,
    oggi non sono stato….

    Era più corretto scrivere: stamane sono stato al Santuario, nel pomeriggio non sono stato bene.

    Scusate ancora.
    F.

    13 Settembre, 2008 - 17:48
  69. principessa

    Caro amico Fabricianus,
    non preoccuparti delle sottogliezze della scrittura e rassicurati che ti siamo vicini tutti e ti vogliamo bene . Non e’scrivere correttamente che parla della profondita’ d’animo di una persona…..
    un abbraccio

    13 Settembre, 2008 - 17:54
  70. FABRICIANUS

    Grazie principessa, grazie di cuore.

    13 Settembre, 2008 - 17:56
  71. Lea

    sul moolto o pooco adulto evito commenti considerandomi tra coloro che tentano semplicemente di essere senza aggettivi.
    …………
    finchè non ‘siamo’ davvero, caro Nino, gli aggettivi ci riguardano comunque 😉

    prendo atto che hai preso atto delle mie precisazioni e sono contenta se sono servite…

    quanto al ‘recinto’ credo di essermi spiegata bene, se non l’avessi fatto e se ti interessa, ti prego di farmi domande e appena posso ti risponderò

    13 Settembre, 2008 - 18:03
  72. Clodine

    Principessa ti stai rendendo conto anche tu della bellezza interiore di Fabricianus..eh ? E’ di una purezza adamantina sto’ ragazzo, e..incredibile! Spero tanto poter incontrare anche lui, di conoscerlo personalmente, prima o poi succederà!

    @ Nino

    Nino, ci sono tre ragazze terribili sul pianerottolo ( o bar come preferisci) Accattoli : Principessa -che dialoga con noi dall’altra parte del mondo e precisamente dalla Florida- Lea -che conosci per il recente vivace scambio di opinioni- ed io Clodine …che preferisco non qualificarmi…è meglio…altrimenti dovrei dirti (ma ti sarai già accorto) che digito malissimo e mi capita di fare dei refusi allucinanti .

    Sperando di vederti spessissimo sul pianerottolo ti invio un caro saluto

    Clodine

    13 Settembre, 2008 - 18:50
  73. FABRICIANUS

    Carissima Clodine,
    ti ringrazio, ciò che scrivi mi emoziona e mi commuove…Grazie di cuore.

    Certo che riusciremo ad incontrarci e conoscerci personalmente, spero presto.

    Un abbraccio forte,
    con affetto,
    F.

    13 Settembre, 2008 - 19:14
  74. LuigiM

    VEGLIA DI PREGHIERA DEI GIOVANI

    DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

    Sagrato della Basilica Notre-Dame
    Parigi, venerdì 12 settembre 2008

    “A Corinto, viveva una comunità agitata e turbolenta che era esposta ai pericoli della corruzione presente nell’ambiente. Questi pericoli sono simili a quelli che conosciamo oggigiorno. Non citerò che i seguenti: le discussioni e le contese all’interno della comunità dei credenti, la seduzione esercitata dalle pseudo-sapienze religiose o filosofiche, la superficialità della fede e la morale dissoluta.”

    da http://magisterobenedettoxvi.blogspot.com/2008/09/il-papa-ai-giovani-molti-di-voi-portano.html

    ————————

    sarà mica che il Santo Padre legge anche questo blog, le “discussioni”, le “contese”, le “pseudo-sapienze religiose o filosofiche” nonostante l’esplicito invito del Dott. Accattoli a fare festa…?!? 😉

    13 Settembre, 2008 - 20:28
  75. Giovanni Mandis

    “fratello mandis,
    non mi sembra che io ti sto aggredendo,
    grazie se vorrai essermi cortese
    e se ci volessimo mantenere su scambi civili
    grazie”

    matteo caro, no, non mi hai aggredito.
    quando è che son stato io scortese o incivile verso di te?
    mi son riletto e non ho trovato nulla.

    clodine, su Lutero amico degli ebrei ero, neanche tanto velatamente, ironico!

    13 Settembre, 2008 - 21:03
  76. Clodine

    Ma dai !! Giovanni..ma…mi hai ingannata allora! Ti sei preso gioco di me ; D

    13 Settembre, 2008 - 21:40
  77. Lea

    sarà mica che il Santo Padre legge anche questo blog, le “discussioni”, le “contese”, le “pseudo-sapienze religiose o filosofiche” nonostante l’esplicito invito del Dott. Accattoli a fare festa…?!?
    ……………
    non credo, caro LuigiM che il Dr. Accattoli ami essere preso alla lettera 😉

    se, poi, ha trovato nelle nostre parole “pseudo-sapienze religiose o filosofiche” perchè non le corregge con la sua, o non dà il suo personale contributo alla ‘festa’ in corso, invece di sferzarci con la sua gratuita ironia condita con un brano delle parole del Papa per di più espunto dal suo contesto?

    Trova che le nostre discussioni aperte e civili siano necessariamente “contese” o non esprimano invece, da parte di ognuno, ciò in cui crede profondamente?

    13 Settembre, 2008 - 21:49
  78. Damiano

    Non c’è ombra di dubbio che i cristiani abbiano il dovere di interagire e rapportarsi in maniera proficua con le altre confessioni.
    Detto questo, molto spesso la Chiesa Cattolica ha mostrato una disponibilità e un tatto che le altre religioni non sembrano disposte a utilizzare.
    Troppe volte son montate polemiche, spesso alimentate da malafede e demagogia spiccia, su fesserie e sciocchezze.
    Mi spiace dirlo, ma trovo davvero triste che spesso ebrei e musulmani misurino e pesino con il bilancino ogni singola parola del Santo Padre, come se non vedessero l’ora di coglierlo in fallo; inoltre mi chiedo se dall’altra parte della barricata siano stati lanciati i segnali di disgelo che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno ripetutamente inviato.
    Il dialogo deve avvenire tra due o più persone: mi auguro che la Chiesa non stia parlando al muro….

    13 Settembre, 2008 - 22:01
  79. roberto 55

    Eccomi a voi !

    Dopo le prime avvisaglie di temporali sparsi di ieri pomeriggio, dalle prime luci dell’alba di stamane il “mio” Nordest si trova sotto un’ininterrotta pioggia ed un freddo bruscamente autunnale (segno che, almeno dalle mie parti, e come cantava quella vecchia canzone dei Righeira, “l’estate sta finendo”): i fiumi delle mie parti stasera stanno cominciando ad ingrossarsi, e speriamo bene.
    Benvenuto, anche da parte mia, a Nino, e complimenti, anche, per i riferimenti che, in questi primi tuoi interventi, hai citato (Monsignor Camara, Monsignor Romero e Don Primo Mazzolari), ed in cui, se posso confessarti la mia opinione, mi riconosco totalmente: in questo “pianerottolo” – ospitati da un “padrone di casa” che, in realtà, è un vero, impagabile amico di noi tutti – potrai trovare, oltre alle “tre ragazze terribili” Clodine, Lea e Principessa (che, poi, non sono affatto “terribili”: avete notato che vi ho citato in rigoroso ordine d’alfabeto ?), ottime e competenti persone – che non nomino per non arrecare torto a nessuno ma che leggo sempre con grande piacere per la competenza e la preparazione culturale che dimostrano in ogni circostanza – e qualche “monello dell’ultimo banco” (come me, che, ogni tanto, provo a dire la mia).
    Grazie anche a Luigi per la tua precisazione sulla “famosa” affermazione (che avevo ripreso) pronunciata da Papa Giovanni Paolo II° nella sua visita alla Sinagoga di Roma (a proposito, Luigi: l'”amico ebreo” di Karol Woityla di cui parli è Jerzy Kluger ?); se, poi, Lea, quella frase sugli ebrei “fratelli maggiori nella fede” non è piaciuta a tutti gli israeliti, beh, questo non mi sconvolge minimamente: noi cattolici, per primi, discutiamo e dibattiamo, come innumerevolmente in questo blog, ed in termini responsabilmente liberi, delle Sacre Scritture così come pure delle posizioni di volta in volta espresse dal nostro Papa ed immagino che analoghe “dinamiche” avvengano anche nel mondo ebraico che – tu credo lo conosca meglio di me e, quindi, me lo potrai confermare – suppongo sia tutt’altro che un granitico monolite.
    Una domanda ad Ignigo74 su Pio XI: non credi – te lo chiedo con sincera curiosità – che, in realtà, Papa Achille Ratti sia arrivato solo nella parte conclusiva del suo Pontificato ad individuare nettamente il carattere anti-cristiano del nazi-fascismo (parlo, tra l’altro, dell’Enciclica “Mit Brennender Sorge”, e parlo, ancora, e ad esempio, del suo dolore – in quel maggio del 1938 quando Hitler venne a Roma – per “quella croce che non è quella di Cristo”) ? Ma, in precedenza, non ti risulta una qualche, almeno iniziale, benevolenza d’atteggiamento verso il regime di Benito Mussolini ?
    Richiesta a tutti: siete d’accordo se, domattina, ci troviamo virtualmente riuniti davanti agli schermi televisivi di RaiUno (o di Tv-Sky, o di quel che vi pare) per seguire la telecronaca diretta, da Lourdes, della Santa Messa che sarà lì officiata dal nostro Papa ?
    Tutti d’accordo ?
    Tutti insieme davanti alla Tv ?
    Poi, nel pomeriggio/sera, ci ritroviamo qui per scambiarcio, al solito, le nostre opinioni.

    Buona domenica a tutti, un saluto speciale – permettetemelo – a Principessa (con quel che leggiamo su “IKE”, ogni volta che ti affacci sul “pianerottolo” è motivo di sollievo) ed a Fabricianus (perchè tu ti riprenda, del che non dubito) e, infine, un abbraccio a Sump.
    A domani !

    Roberto 55

    13 Settembre, 2008 - 22:04
  80. roberto 55

    Dimenticavo, Nino, di avvertirti di non credere a Principessa, quando precisa di condividere con me il metaforico “ultimo banco” (non è vero: ne sa molto pù di me !), e neppure a Clodine, quando ti parla dei suoi refusi ortografici (io, come avrai anche tu notato, ne commetto molti di più).

    Ancora buona notte a tutti, ed appuntamento, domattina, alla Santa Messa da Lourdes (ti saremo, Luigi, virtualmente vicini: portaci con noi, ti prego, davanti a Maria) !

    Roberto 55

    13 Settembre, 2008 - 22:12
  81. FABRICIANUS

    Ringrazio l’amico Roberto55 per l’augurio che mi rivolge, affinchè mi riprenda. Ricambio con stima e affetto.

    Ok, per la tua proposta, caro Roberto: Domattina virtualmente tutti riuniti davanti agli schermi televisivi per seguire il Santo Padre da Lourdes.

    Buonanotte a tutti!

    F.

    13 Settembre, 2008 - 22:17
  82. Lea

    Buonanotte Frabricianus e coraggio!
    Preghiamo gli uni per gli altri, domani!

    13 Settembre, 2008 - 22:35
  83. FABRICIANUS

    Buonanotte Lea, e grazie.
    F.

    13 Settembre, 2008 - 22:41
  84. Giovanni Mandis

    roberto55 anche se la domanda è rivolta ad ignigo, rispondo per parte mia.
    nessuna benevolenza da parte di Pio XI verso regimi anticristiani, e di conseguenza, antiumani.

    clodine cara ma quando mai mi prenderei giuoco di te! (era solo una velata ironia verso un grande estimatore di Lutero e dei suoi eredi (il buon matteo), grazie al quale ci siamo fatti un po’ di guerre di religione e che era notoriamente poco amico degli ebrei).
    cmq meglio fermarsi qui, non voglio scatenare guerre di nessun tipo nel salottino del caro Luigi.
    un abbraccio clodine

    13 Settembre, 2008 - 23:38
  85. Luigi Accattoli

    Roberto55 è esatto, quell’amico ebreo di Karol Wojtyla era Jerzy Kluger. Nel volume di Svidercoschi è ben documentata l’origine biografica e storica dell’espressione “fratelli maggiori”. E’ un’intenzione solo positiva, senza alcun apporto della dottrina della sostituzione, come tra Giacobbe ed Esaù. Nel volume di Toaff è poi documentata la ricezione positiva di quell’appellativo da parte del diretto interlocutore. Approfitto per precisare – in riferimento ad una annotazione di Lea – che neanche il successore di Toaff, Riccardo Di Segni, prende male l’appellativo “fratelli maggiori”. Ecco una sua risposta in materia: “Di questa definizione apprezziamo la dimensione della fratellanza, così come apprezziamo il significato di ‘maggiore’ come di colui che da più tempo detiene un patrimonio; va detto però che nella Bibbia i fratelli maggiori non è che ci fanno bella figura, basti pensare a Caino assassino o ad Esaù a cui viene soffiata l’eredità” (http://diocesi.terni.it/focus_dett.asp?ID=32) . Come dire: fu detta con retta intenzione e noi l’apprezziamo secondo quella intenzione, anche se non entra con facilità nel nostro linguaggio.

    14 Settembre, 2008 - 13:24

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