Benedetto: il libro “non è del papa ma di quest’uomo” – 6

Mi sembra che, se vediamo il panorama della situazione del mondo di oggi, si può capire — direi anche umanamente, quasi senza necessità di ricorrere alla fede — che il Dio che si è dato un volto umano, il Dio che si è incarnato, che ha il nome di Gesù Cristo e che ha sofferto per noi, questo Dio è necessario per tutti, è l’unica risposta a tutte le sfide di questo tempo (…) Il libro “Gesù di Nazaret” — un libro personalissimo, non del Papa ma di quest’uomo — è scritto con questa intenzione: che possiamo di nuovo, con il cuore e con la ragione, vedere che Cristo è realmente Colui che il cuore umano attende“.

Sono due passaggi improvvisati del discorso che il papa ha tenuto oggi ai vescovi italiani. Trovo simpatica la battuta con cui ha riassunto l’intenzione di non considerare quel lavoro “un atto magisteriale”, come aveva detto nella premessa, ma un messaggio da uomo a uomo. Credo sia la prima volta che Benedetto parla del libro dopo la pubblicazione.

16 Comments

  1. LEONE

    Il commento del card. Martini sul libro di Papa Benedetto XVI
    “A mio avviso il libro è bellissimo, si legge con una certa facilità e ci fa capire meglio Gesù Figlio di Dio e al tempo stesso la grande fede dell’autore.
    Ma esso non si limita al solo dato intellettuale. Ci indica la via dell’amore di Dio e del prossimo, come quando spiega la parabola del buon samaritano,
    “Ci accorgiamo che tutti noi abbiamo bisogno dell’amore salvifico che Dio ci dona, al fine di essere anche noi capaci di amare, e che abbiamo bisogno di Dio, che si fa nostro prossimo, per riuscire ad essere il prossimo di tutti gli altri”(p.226)
    “Pensavo anch’io, verso la fine della mia vita di scrivere un libro su Gesù come conclusione dei lavori che ho svolto sui testi del Nuovo Testamento.
    Ora, mi sembra che questa opera di Joseph Ratzinger corrispnda ai miei desideri e alle mie attese e sono molto contento che lo abbia scritto.
    Auguro a molti la gioia che ho provatoi io nel leggerlo.

    Molto bello. Ciao Leone

    24 Maggio, 2007 - 21:08
  2. Sto leggendo il libro e, come ho detto in qualche post precedente, lo trovo avvincente. Il Papa riesce a coinvolgere chi segue le sue meditazioni e non sembra nemmeno un uomo di ottant’anni, ma un giovane professore quarantenne molto simile forse a quell’enfant terrible della teologia tedesca che nei primi anni ’60 fu chiamato come perito al Concilio Vaticano II. E’ segno di uno spirito vivo, non domo, che parla “da uomo a uomo” e non com Vicario di Cristo, Vescovo di Roma tutti i titoli che siamo abituati a leggere nel frontespizio dell’Annuario Pontificio.
    Questo non ne sminuisce la figura né il valore delle idee, anzi. Se avessi la possibilità di parlare direttamente con “l’autore”, come lo chiama il cardinale Martini nel commento offerto dal Corriere, vorrei porgergli un paio di domande su alcuni passi del testo. E’ forse con questo spirito che il Gesù di Nazareth è stato scritto, è con questo spirito che lo leggo rinfrancato. In tempi di Codici e codicilli, angeli e demoni di browniana levatura, una boccata d’aria fresca. Era ora, ne avevamo proprio le scatole piene, Santità. Scusi il termine, ovviamente. Da uomo a uomo, e da paziente professore qual è.

    24 Maggio, 2007 - 21:55
  3. Queste parole di papa Benedetto XVI sono un ulteriore segno della sua profonda umanità. Bellissimo. Altro che “granitico Ratzingher”! Ringraziamo

    25 Maggio, 2007 - 11:35
  4. Maria Grazia

    Benedetto non è mai stato granitico,sono i media che lo disegnano così…
    Trovo che le parole di ieri siano indicative della personalità di questo Papa che entra in punta di piedi nel dibattito teologico e sociologico del nostro paese.
    Io lo ammiro perchè ha in sè una grande forza ma anche una dolcezza che raramente mi è capitato di vedere in un uomo così intelligente e dotto.
    Saluti MG

    25 Maggio, 2007 - 12:01
  5. Io non sono così convinto della buona fede del Card. Martini nel commentare il libro di Benedetto XVI. Certamente come ha scritto Leone all’inizio dei commenti, non sono mancati gli elogi finali al nostro Papa, ma a chi ha letto con attenzione tutto l’intervento di Martini non saranno sfuggiti eleganti sottolineature e precisi distinguo esegetici.
    Un caro saluto

    25 Maggio, 2007 - 18:26
  6. E che, non si può?

    Le sottolineature e i distinguo sono evidenti. Da qui a dire che non ci sia buona fede, ce ne passa. Anzi, è proprio per buona fede e sincerità intellettuale e morale – oltre che per l’elevatissimo livello della discussione – che si sottolineano anche le differenti sensibilità, se no un libro non ci sarebbe neanche il bisogno di recensirlo.
    Credo che ci si possa godere il libro di Benedetto XVI e la recensione del card. Martini senza doversi inventare polemiche che proprio non esistono.

    Fra l’altro vedo anche qua e là la tendenza a guardare le opere di Ratzinger con un occhio “diverso”, perché poi è diventato papa. L’altissima statura del pensiero di Ratzinger non la mette in discussione nessuno, ma il carisma papale non è retroattivo. E’ giustissimo andarsi a rileggere Ratzinger per capire cosa pensa, o cosa pensava, colui che è diventato l’attuale papa, ed è uno dei maggiori teologi del nostro tempo, ma sarebbe un errore metodologico considerarli alla stregua del suo attuale magistero (fra l’altro Ratzinger, come ogni studioso, su alcune cose nel temo ha pure cambiato idea). Col che non voglio assolutamente mancare di rispetto a coloro che ammirano e approfondiscono la persona e gli scritti di Joseph Ratzinger, che hanno molto da insegnare a tutti noi.

    25 Maggio, 2007 - 19:27
  7. Maria Grazia

    Noto con dispiacere che mentre è lecito a tutti criticare il Papa,nessuno può permettersi di avanzare riserve sul cardinale Martini.
    Non appena gli si muove un appunto,si levano gli scudi da tutte le parti.
    Quanto vorrei che si avesse lo stesso atteggiamento con Papa Ratzinger.
    Saluti MG

    25 Maggio, 2007 - 19:53
  8. Luisa

    Certo che Martini avrebbe potuto evitare di dire che J. Ratzinger è un teologo e non un biblista (come lui), certo avrebbe potuto evitare di sottolineare che il Papa non ha fatto studi di prima mano sul testo critico del NT(al contrario di Martini che spiega che lui lo ha fatto e che ha dedicato tutta la sua vita a questi studi) , certo avrebbe potuto fare a meno di sottolineare errorini qua e là, ponendosi come maestro severo, certo avrebbe potuto passare sotto silenzio che la critica testuale non ama il metodo adottato dall`autore……ma…….
    ….personalmente ciò che mi disturba di più , non è tanto il discorso del cardinal Martini, che dopotutto è stato uguale a se stesso e non si è sentito,nè penso sia stato investito del ruolo di pubblicista del libro del Papa , quanto una volta ancora la lettura riduttrice, selettiva e orientata che ne hanno fatto i giornali, o meglio certi giornali e certi intellettuali cattolici , vi rinvio all`articolo di Melloni, che va sino a pretendere che il libro del Papa aggrava il problema della cultura del clero!! Sì,sì !
    Che dire? Preferisco stendere il sottile velo del silenzio.
    Luisa

    25 Maggio, 2007 - 20:14
  9. bianca

    Si, questa volta Cogitor, Luisa e Maria Grazia sono perfettamente in linea con voi. Non ho commentato da subito la recensione del cardinale Martini perché anche senza nessuna interpretazione di parte, leggendo la sola traduzione riportata ieri dal Corriere, mi ha lasciato un senso di “detto-non detto” fino alla considerazione finale, che dopo quel discorso ho sentito quasi stonata. Troppo diversi, anche per sua stessa ammissione, per poter scrivere lo stesso libro ed essere appagati l’uno dello scritto dell’altro. Poi, al di là di questa che è solo una mia impressione personalissima, da non addetta ai lavori, nemmeno da parte nostra credo si voglia mancare di rispetto ad un’altrettanto grande rappresentante della Chiesa quale è il cardinale Martini ma obiettivamente non si può fare a meno di notare le distanze che ci sono tra i due, anche quando si dichiarano stima reciproca. Io perlomeno, al di là delle polemiche mediatiche create ad arte, li percepisco distanti.

    25 Maggio, 2007 - 21:08
  10. Pensavo al fatto che Giovanni Paolo Ii non era nè un biblista nè un grandissimo teologo, eppure è stato un Papa Magno…

    25 Maggio, 2007 - 22:33
  11. fabrizio

    Maria Grazia, Luisa, Bianca e Cogitor, questa volta non vi capisco.
    In passato ho avuto anche io più di una perplessità su alcuni interventi di Martini che a me sembravano in contrasto con il Magistero, ma in questo caso proprio non ci trovo nulla.
    Martini fa dei commenti, delle precisazioni, ma nel complesso fa una recensione quasi entusiastica, arrivando nella sostanza a dire che è il libro che lui avrebbe voluto scrivere, e io ci leggo anche un ringraziameto implicito a Ratzinger per aver fatto quello che lui non è (ancora ??) riuscito a fare.
    Vista la statura di Martini non voglio neanche pensare che sia stato così subdolo (perchè così sarebbe, senza troppi giri di parole) da lodare per in realtà criticare o puntualizzare o ritagliarsi un po’ di visibilità.

    D’altra parte Ratzinger scrivendo questo libro si è preso davvero dei rischi, perchè di fatto è andato a occupare il terreno degli esegeti, che immagino siano molto gelosi dei loro studi e delle loro competenze.
    Sono sicuro che tanti esegeti muoverebbero ben più grandi critiche al libro rispetto ai commenti di Martini, scottati da questa invasione di campo (come se parlare di Gesù non fosse competenza di un papa e di un teologo).
    “Non gli bastava fare il papa, ora ci deve anche venire a rubare il mestiere?”
    Mi sembra più che normale che Martini, chiamato in causa, abbia fatto delle puntualizzazioni da esegeta, ma secondo me non fanno che rafforzare il suo apprezzamento dell’opera.
    Su Avvenire di domenica scorsa c’è un lungo intervento di Cantalamessa sul libro del Papa, e anche’egli, pur lodandolo, fa alcune osservazioni.
    E credo che, riguardo alle distorsioni di giornali e intellettuali anche cattolici, in questo caso Martini sia del tutto incolpevole, perchè il suo intervento non si prestava per niente a queste forzature.

    25 Maggio, 2007 - 23:41
  12. Luisa

    Caro Fabrizio, hai veramente avuto l`impressione che io abbia criticato il cardinal Martini?…ed io che credevo di essere stata oggettiva …. come una buona gesuita che non sono , ho forse lasciato il dubbio aleggiare…!
    Certo che quando ascolti un gesuita e nel caso del cardinal Martini un sommo gesuita, e dopo aver oltrepassato la nebbiolina o al contrario la luce eclatante del fascino dell`eloquenza, ti viene sovente spontaneo domandarti: : ma in fin dei conti che cosa ha voluto veramente dire? Che cosa pensa veramente?
    E allori ti metti ad andare oltre la nebbiolina e rileggi ,e alle volte l`ambiguità non si solleva, il dubbio resta.
    Nel caso presente, Martini ha fatto il suo”mestiere”, non ha tenuto conto che era in Francia, che si rivolgeva a un pubblico , diciamo, piuttosto prevenuto , riempito di pregiudizi verso Joseph Ratznger-Benedetto XVI,o forse sì ne ha tenuto conto ed anche per questo ha finito il suo intervento su quella nota positiva e calorosa e così personale.
    In realtà, penso che Martini sia stato sincero e coerente e per una volta vorrei mettere da parte i miei dubbi, perchè allora non posso imperdirmi di mettere dei “forse”?…. sono terribile…incorrigibile….o forse solo lucida.
    Posso farvi una confidenza?…spesso da giovane, e anche più tardi ,sovente mi si diceva: ” vuoi smetterla di fare la tua gesuita?”…tu es una vraie jésuite!
    E vi assicuro che non era un complimento!
    Luisa

    26 Maggio, 2007 - 8:12
  13. Francesca Benucci

    Leggendo “col cuore e con la ragone” il Gesù di Nazaret vedi nel suo autore la figura alta di un uomo davvero innamorato di questo Gesù, che tenta con ogni mezzo di far percepire e arrivare a tutti questo suo immenso amore non per “convincere”, ma con l’intenzione di dimostrare davvero a tutti, sviscerando a fondo i vari aspetti, argomenti e “prove”, che questo suo Gesù e’ il Gesù di tutti, per dare quindi una visione il piu’ ampia chiara e illuminante possibile di questo suo Gesù, che nel suo cuore e nella sua mente, e’ realmente “Colui che il cuore umano attende”.
    Cuore, ragione, gioia, amore, parole chave del pensiero e della freschezza della fede di quest’uomo, di questo sacerdote, davvero un uomo di Dio, realmente innamorato di Gesù Cristo, il cui intento da sempre e’ riuscire a far si che tutti lo possano arrivare ad amare, capire e aspettare esattamente come fa lui. E lo fa parlando da “uomo a uomo” non conta affatto che uno dei due uomini che parlano sia il Papa, dopo tutto non e’ un atto magisteriale, ma solo un atto d’amore e di fede profonda in quel Dio che e’ amore e che in virtù di questo suo essere amore si e’ dato un volto umano incarnandosi e rispondendo al nome di Gesù di Nazaret..
    Saluti a tutti. Francesca.

    26 Maggio, 2007 - 10:28
  14. Luisa

    Per mettere un punto finale per quel che mi concerne, alla discussione sull`intervento di Martini, ho chiesto la sua opinione a Patrice de Plunkett un giornalista che era presente alla tavola rotonda e gli ho fatto parte della rilettura fatta da certi in Italia.
    Egli mi ha risposto dicendo che il cardinal Martini ha fatto un elogio caloroso del libro del Papa. Che è in questo contesto che bisogna rimettere le piccole critiche di dettaglio molto leggere, che il cardinale ha enunciato con humour e rispondendo così all`invito di Benedetto XVI”ognuno è libero di contraddirmi”.
    Considera dunque sorprendente, per non dire vergognoso , che qualcuno nella stampa abbia potuto così stravolgere l`intervento di Martini facendo delle sue critiche il cuore dei suoi propositi.
    A te Francesca vorrei dire quanto condivido le tue parole e sai , è esattamente ciò che ha detto, alla stessa tavola rotonda a Parigi, Mgr. Doré,teologo. Egli ha descritto Benedetto XVI come un innamorato di Gesù, che ha fiducia nei Vangeli, e che, con la sollecitudine del Pastore, ha voluto rendere possibile alla gente l`accessso all `essenziale.
    A chi legge il francese non posso che consigliare vivamente il blog di Patrice de Plunkett:
    http://plunkett.hautetfort.com/
    Saluti, Luisa

    26 Maggio, 2007 - 12:35
  15. Qualcuno via e-mail mi ha chiesto di intervenire sul tema oggetto della discussione. Ma prendendo esempio dal buon Luigi e dalla cara Luisa, dico, per quanto mi riguarda, “su questo, basta”.
    Buona domenica

    26 Maggio, 2007 - 13:37

Lascia un commento