Bergoglio: “Non piango di solito ma con la Madonna sì”

Chi è la Vergine per Lei? «Lei è mia mamma. Forse è l’unica persona con cui ho il coraggio di piangere. Perché sono un duro. Non piango di solito. Ma con la Madonna, sì, l’ho fatto. Lei lo sa. Sento che con lei posso piangere»: è una risposta del Papa nel libro appena pubblicato “È mia madre. Incontri con Maria. Papa Francesco in dialogo con Alexandre Awi Mello” (Città Nuova, pagine 328, euro 22). Nei commenti altre parole del Papa, informazioni sul libro, link.

15 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Alexandre Awi Mello è dal maggio 2017 segretario del “Dicastero per i laici, la famiglia e la vita”. Il libro — costruito a partire da un colloquio con il Papa – ha la prefazione di Carlos María Galli, della facoltà di teologia dell’Università cattolica argentina; e descrive gli “incontri” di Jorge Mario Bergoglio con la Madonna, dall’infanzia al Pontificato. Non l’ho ancora avuto. I brani che riporto nei commenti li ho presi da queste anticipazioni:

    http://www.osservatoreromano.va/it/news/lunica-persona-con-cui-ho-il-coraggio-di-piangere

    http://www.lastampa.it/2018/10/17/vaticaninsider/la-fede-mariana-del-papa-a-medjugorje-c-la-grazia-ma-5Vv3RkVB20YwQT9DGejSlO/pagina.html

    https://www.romasette.it/francesco-dio-fa-miracoli-a-medjugorie-in-mezzo-alle-pazzie-delluomo/

    20 Ottobre, 2018 - 12:50
  2. Luigi Accattoli

    Così Marco Roncalli – nel secondo dei link segnalati al commento precedente – presenta l’autore del volume:

    Nel 2007 padre Alexandre Awi Mello – brasiliano, mariologo, studi di teologia all’Università Cattolica di Santiago del Cile e alla Philosophisch-Teologische Hochschule di Vallendar in Germania, dottorato in mariologia presso l’International Marian Research Institute dell’Università di Dayton in Ohio, negli Usa – è stato uno dei due segretari della Commissione di redazione della V Conferenza generale dell’episcopato latinoamericano e dei Caraibi svoltasi presso il santuario mariano di Aparecida. E per questo sacerdote, membro del Movimento apostolico di Schoenstatt, questa si è rivelata la prima occasione per collaborare «gomito a gomito» – cogliendone la sensibilità mariana – con il cardinale Jorge Mario Bergoglio allora presidente di quella commissione. La seconda occasione si è ripresentata sei anni dopo, quando l’arcivescovo di Buenos Aires – neoeletto Papa Francesco – gli ha chiesto di essere suo segretario e traduttore durante la visita in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù. Da qui una conoscenza – che è un po’ alla base di questo libro – in cui padre Alexandre (dal 31 maggio 2017 segretario del nuovo Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita), prova a scandagliare, a partire da due ore di conversazione con il pontefice – poco dopo il Natale 2013, nel suo appartamentino a Santa Marta dove le immagini mariane non mancano (quella della Tenerezza, quella di Luján, di Schoenstatt, dei Miracoli di Santa Fe …), il suo rapporto con Maria, palesato già all’indomani dell’elezione, di prima mattina, con l’affidamento alla Vergine del pontificato nella basilica di S. Maria Maggiore (tra i pochi luoghi romani davvero familiari a Bergoglio).

    20 Ottobre, 2018 - 12:51
  3. Luigi Accattoli

    Maria ascolta i poveri. Francesco nel volume di Awi Mello 1: «Se si vuol sapere chi è Maria, si chiede ai teologi; se si vuol sapere come la si ama, bisogna chiederlo al popolo». «Lo sguardo della Vergine ci insegna a guardare proprio coloro che guardiamo di meno e che hanno più bisogno: gli abbandonati, quelli che sono soli, i malati, quelli che non hanno di che vivere, i bambini di strada, quelli che non conoscono Gesù, quelli che non conoscono la tenerezza della Vergine, i giovani che stanno male». «Lei scuote le coscienze. Occhio! In senso buono, però, cioè è la madre che ti sistema le cose». «La Vergine era una donna povera, viveva del lavoro di suo marito e del suo, perché sicuramente sapeva tessere e cucire. Non me la immagino come una donna ricca del paese». «I poveri, Lei ascolta i poveri. Sì, Lei è madre dei poveri, degli indifesi. Anche nella preghiera del Salve Regina si evoca tale realtà».

    20 Ottobre, 2018 - 12:52
  4. Luigi Accattoli

    Locuzioni e non apparizioni. Francesco nel volume di Awi Mello 2: «Mi dà fastidio quando [i veggenti] arrivano con i messaggi». «La Madonna non ha mica un ufficio postale! È un’altra cosa». «Penso, però, che teologicamente si possano spiegare come locuzioni interne. Le locuzioni interne sono un ventaglio che va da una mera ispirazione, implicita, fino a ciò che considero una locuzione interna forte. Sono locuzioni interne che ha una persona dotata in modo particolare. Ci sono criteri di discernimento delle apparizioni, no? Uno di questi, per me, è l’obbedienza della persona alla Chiesa». «Quando ero a Buenos Aires ho proibito che ci fosse una riunione [di devoti di Medjugorje] che si è svolta lo stesso. Loro sapevano, però, che non ero d’accordo. L’ho fatto perché uno dei veggenti avrebbe parlato e avrebbe spiegato un po’ tutto e alle quattro e mezza sarebbe apparsa la Madonna. Cioè lui aveva l’agenda della Madonna. Allora ho detto: no, non voglio qui questo tipo di cose. Ho detto di no, no in chiesa. Bisogna distinguere, però, perché, nonostante questo, Dio fa miracoli a Medjugorje. In mezzo alle pazzie dell’uomo, Dio continua a fare miracoli. Forse ci sono fenomeni più personali. Mi arrivano delle lettere qui, ma si capisce che sono cose più che altro psicologiche. Bisogna distinguere bene le cose».

    20 Ottobre, 2018 - 12:58
  5. Luigi Accattoli

    Peccato e grande grazia. Francesco nel volume di Awi Mello 3: «Il discorso delle apparizioni, che sia ben chiaro. Cerca di vederlo dal lato della locuzione interna. Allora, è ovvio, come ti dicevo, che si va da un estremo all’altro. A volte quella locuzione si materializza quasi in una visione e, altre volte, può essere una semplice ispirazione». «Per esempio, quelle persone sentono che la Madonna dice loro qualcosa, nella preghiera avviene una locuzione e allora dicono: “La Madonna mi ha detto questo…”. Certo. Lo esprimono in un modo che sembra che sia stata davvero un’apparizione. Ma da qui a che i veggenti siano protagonisti e organizzino apparizioni programmate… Questo è il peccato che può accompagnare una grande grazia». «Credo che sia a Salta [in Argentina, luogo di recenti apparizioni mariane, dette “della Madonna di San Nicolàs”] che a Medjugorje ci sia la grazia. Non si può negare. C’è gente che si converte. Ma c’è anche la mancanza di discernimento e non voglio dire peccato perché la gente non sa mai fino a che punto è peccato, ma, per lo meno, la mancanza di discernimento».

    20 Ottobre, 2018 - 12:58
  6. Luigi Accattoli

    Santuarizzare le parrocchie. Francesco nel volume di Awi Mello 4: «Si tratta di tenere la porta aperta tutto il giorno e fare in modo che ci sia sempre un prete disponibile per confessare e una persona per accogliere chiunque voglia chiedere qualcosa. Nella pastorale urbana è necessario creare un’opzione battesimale. In questo senso, “santuarizzare” la parrocchia significa che il battesimo è a disposizione. C’è gente che è credente ma che non ha battezzato i suoi figli; non li ha battezzati e dopo ha lasciato passare il tempo e non l’ha più fatto. Credo, quindi, che quando c’è una fede così, anche se è un po’ nebulosa, la fede c’è, c’è anche se manca la catechesi dottrinale o altro. Si può avere una breve conversazione sull’essenziale e puntare al periodo postbattesimale, puntare alla grazia. Santuarizzare la parrocchia si applica anche ai matrimoni. C’è gente che non si sposa in chiesa perché vuole fare festa ed è caro, bisogna avere i vestiti adeguati. Scelgono di sposarsi civilmente. Allora si può dire loro: “Dopo esservi sposati in municipio, passate di qua e vi sposo”. La Chiesa al servizio del pellegrino, a condizione che il fedele sia un pellegrino. Certi sono erranti ed entrano per caso in chiesa e ne escono come pellegrini. Questa è l’idea di santuarizzare la parrocchia».

    20 Ottobre, 2018 - 14:02
  7. Fabrizio Scarpino

    Caro Luigi.

    È questo libro molto importante, -ulteriore risposta- ai nostri ben noti “compari” che dopo la definizione del papa di Maria come “ragazza normale” sui siti di riferimento si sono stracciati le vesti.

    Buona Domenica a tutti.

    20 Ottobre, 2018 - 20:59
  8. maria cristina venturi

    La Teotokos , la Madre di Dio , ragazza normale?
    E allora Gesu’ compagnone?
    Spirito Santo ragazzo della porta accanto?
    E il Creatore dell’ Universo , un pasticcione pieno di buone intenzioni?

    20 Ottobre, 2018 - 21:48
  9. Amigoni p. Luigi

    Rif. 21.48 di ieri – Maria: molto normale

    Maria non era una ragazza normale? E che cosa era, se no?.
    Sapeva di non avere il peccato originale (1800 anni prima degli altri)?
    Sapeva che sarebbe stata assunta in cielo?
    Sapeva già che sarebbe stata dichiarata Madre della Chiesa da Paolo VI?
    Noi cattolici siamo seri.

    21 Ottobre, 2018 - 15:30
  10. giuseppe di melchiorre

    Maria Cristina, gli antichi Romani dicevano “Nomen, omen” = “il nome è un presagio”.
    Ma nel tuo caso non ci hanno indovinato, specie in riferimento a quanto hai scritto alle 21,48. Ma cosa hai letto tu di mariologia? “Venturi”, però, è la perefrastica passiva del verbo “venio, venis, veni, ventum, venire”. Sicché si potrebbe interpretare che il tuo “nomen” è “omen” “venturi”, cioè il nome è il presagio di chi sta per venire. Fatti coraggio, leggi P. Amigoni e prega Maria che forse ti farà capire cosa vuol dire essere stata normale per Lei fino all’Annunciazione, e specie dopo la nascita di Cristo, cui il tuo nome è ispirato… Poi la sua vita in parte è cambiata. Ti farei leggere quello che sto scrivendo, ma no!… E’ troppo lungo…
    Comunque regola tu i tuoi rapporti con Maria… Che è una Mamma molto comprensiva… Forse lei leggendoti si sarà fatta una risata…
    Buona notte e sognala, Maria. E’ quello che ti auguro. Ma non ti scandalizzare se vedrai una ragazza senza 12 stelle sulla testa. Lei non le ha mai immaginate durante la sua vita…

    21 Ottobre, 2018 - 22:27
  11. giuseppe di melchiorre

    A Venturi.
    Scusa Maria Cristina, il tuo cognome non è la perefrastica passiva, ma quella attiva del verbo “venio, venis…”
    Di nuovo Buona Notte a te a a tutti…

    21 Ottobre, 2018 - 22:33
  12. maria cristina venturi

    signor Giuseppe Di Melchiorre
    Sorvolando per carita’cristiana sulla maleducazione di fare considerazioni sarcastiche e pseudospiritose sul cognome del prossimo (ma l’educazione se unonon ce l’ha non se lapuo’dare) le chiedo semplicemente:lei ha mai recitato dopo ilRosario le Litanie L auretane?
    Fra i tanti appellativi rivolti alla Vergine, Madre di Dio, Madre del Creatore, Madre del Salvatore,,lVergine potente,Vergine fidele, Rosa Mistica, Porta del Cielo, Vaso spirituale. STELLA MATTUTINA, come mai non c’e’ quello.di “ragazza normale;
    Ragazza normale, prega per noi!
    Caro Di Melchiorre lei e p.Amigoni (scusate ma p. Sta per padre o cosa?Non si e’capito se Amigoni e’ un prete o no) dovreste recitare tutti i giorni le Litanie alla Madonna aggiungendoci questa “perla”del bergoglio-pensiero, questa idea luminosa scoperta solo oggi, questo nuovo appellativo “Ragazza normale, prega per noi;
    Ogni nuova religione ha bisogmo di nuove preghiere.Per Chiesa 2.0 chiamare Maria DEi genitrix e’demode’. SalutiDi Melchiorre, mi verrebbe da fare battute sul suo cognome, ma sono stata educata dalle suore! 🙂

    23 Ottobre, 2018 - 15:06
  13. Amigoni p. Luigi

    Rif. 15.06 – ragazza normale, anzi normalissima

    Non si può dire virgo veneranda, virgo predicanda, virgo potens, virgo clemens virgo fidelis, speculum iustitiae, ecc. di un ragazza normale?
    Per essere madre di Dio o figli di Dio bisogna essere creature anormali?

    23 Ottobre, 2018 - 16:28
  14. alphiton

    Ma se non fosse stata normale, che gusto ci sarebbe?

    Alberto Farina

    25 Ottobre, 2018 - 22:45
  15. Commento 15.06

    ……E figurati se era stata educata alle scuole pubbliche!
    Ha ragione, se uno l’educazione non ce l’ha non se la puo’ dare. E lei, Venturi, non l’ha mai avuta, con nessuna persona al mondo.
    Potra’ avere cultura, posizione sociale, professionalita’………tutto quello che le pare, ma l’educazione ancora le manca. Forse, piu’ in la’……………

    29 Ottobre, 2018 - 23:10

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