Francesco e la predica delle tre povertà

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  1. Luigi Accattoli

    Prima povertà: distacco dai soldi. Ci sono nella vita dei discepoli tre diverse povertà. La prima povertà è: distaccato dai soldi, dalle ricchezze. Inviando i discepoli, Gesù raccomanda loro di “non portare borsa né sacca né sandali” e dice: andate con il minimo a predicare. E se nel lavoro apostolico ci vogliono strutture o organizzazioni che sembrano essere un segno di ricchezza, usatele bene. Ma sempre distaccati. Ci vuole il cuore povero […]. Il discepolo non deve avere paura della povertà, anzi dev’essere povero.

    19 Ottobre, 2018 - 8:12
  2. Luigi Accattoli

    Seconda povertà: la persecuzione. C’è un’altra forma di povertà che possiamo riconoscere nelle parole stesse di Gesù: «Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo ai lupi». È la povertà delle persecuzioni, i discepoli del Signore perseguitati per il Vangelo: anche oggi ce ne sono tanti. Ieri, nel Sinodo, un vescovo di uno di questi Paesi dove c’è persecuzione ha raccontato di un ragazzo cattolico preso da un gruppo di ragazzi che odiavano la Chiesa, fondamentalisti; è stato picchiato e poi buttato in una cisterna e buttavano il fango e alla fine, quando il fango era arrivato al collo gli intimavano: «di’ per l’ultima volta: tu rinunci a Gesù Cristo?». E lui: «No!». Così hanno buttato una pietra e l’hanno ammazzato. E questo non è accaduto nei primi secoli: è accaduto due mesi addietro. E’ un esempio, ma quanti cristiani oggi soffrono le persecuzioni fisiche: “Questo ha bestemmiato! Alla forca!”. […] Ma ci sono altre persecuzioni, a cominciare dalla persecuzione della calunnia, delle dicerie e il cristiano sta zitto, tollera questa “povertà”. Si, alle volte è necessario difendersi per non dare scandalo». Ci sono le piccole persecuzioni nel quartiere, nella parrocchia: piccole, ma sono la prova di una povertà.

    19 Ottobre, 2018 - 8:12
  3. Luigi Accattoli

    Terza povertà: l’abbandono. C’è anche un terzo modo e a suggerirlo è la prima lettura della liturgia di oggi, tratta dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (4, 10-17). Si tratta della «povertà della solitudine, dell’abbandono: quando il discepolo, che è uscito con tanta forza a predicare il Signore, anche ha tollerato le persecuzioni, alla fine della vita si sente abbandonato da tutti». E questo brano del grande Paolo che non aveva paura di nulla è un esempio di questa povertà. Paolo scrive a suo figlio — figlio dell’anima — Timoteo, vescovo: “Figlio mio, Dema mi ha abbandonato; Crescente è andato in Galazia. Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Alessandro, il fabbro, mi ha procurato molti danni: si è accanito contro la nostra predicazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito, tutti mi hanno abbandonato. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza» […]. Io penso all’uomo più grande dell’umanità, e questa qualifica viene dalla bocca di Gesù: Giovanni Battista: l’uomo più grande nato da donna. Era un grande predicatore: la gente andava da lui a farsi battezzare. Come è finito? Solo, nel carcere, dimenticato, sgozzato per la debolezza di un re, l’odio di un’adultera e il capriccio di una ragazza: così finì l’uomo più grande della storia».

    19 Ottobre, 2018 - 8:13
  4. Luigi Accattoli

    Soli con il Signore. Ma senza andare così lontano, tante volte nelle case di riposo, dove ci sono i sacerdoti o le suore che hanno speso la loro vita nella predicazione, si sentono soli o sole, solo con il Signore: nessuno li ricorda […]. La povertà come strada del discepolo. Sì, il discepolo povero, perché la sua ricchezza è Gesù. Povero, perché non è attaccato alle ricchezze: primo passo. Povero, perché è paziente davanti alle persecuzioni piccole o grandi: secondo passo. Povero, perché entra in questo stato d’animo alla fine della vita che ci ricorda quello di san Paolo: abbandonato». E’ lo stesso cammino di Gesù che finisce con quella preghiera al Padre: “Padre, Padre, perché mi hai abbandonato?” Che questa rivelazione sulla predilezione del Signore per la povertà ci aiuti ad andare avanti e a pregare per i discepoli, per tutti i discepoli, siano preti, suore, vescovi, papi, laici: tutti. Perché sappiano percorrere la strada della povertà come il Signore vuole».

    19 Ottobre, 2018 - 8:14

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