Bravo Fisichella da Santoro

Batto le mani al vescovo Rino Fisichella che era da Santoro ieri sera ad Annozero, alle prese con il filmato della Bbc sui preti pedofili. L’approvo per esservi andato, oltre che per come ha parlato. Ci voleva fegato ad andarvi ed egli l’ha avuto. Da giornalista apprezzo chi a domanda risponde. L’autore del filmato Colm O’ Gorman ha scusato il taglio unilaterale dell’inchiesta con il fatto che prima dal Vaticano e poi dalla Chiesa cattolica della Gran Bretagna non era riuscito a ottenere interviste. Una scusa debole, perchè se credi nel contraddittorio un Fisichella lo trovi (e questo vuol essere un riconoscimento anche a Santoro), o quantomeno ripieghi su un “avvocato” che ne faccia le veci. Ma quella del collega O’Gorman non è una scusa inventata: ognuno che ha lavorato da giornalista con gli uomini di Chiesa sa la risposta che ottiene quando chiede un “commento” a uno scandalo: “Non mi citi neanche”. Forse Fisichella una volta lì poteva ammettere – poniamo – che la preoccupazione per le vittime la Chiesa cattolica l’ha maturata sotto la spinta dell’opinione pubblica. Ma l’importante era esserci. Finalmente la cattolicità ufficiale sta facendo i conti – al proprio interno – con quello scandalo, ma non è ancora pronta a parlarne fuori casa. Fisichella l’ha fatto.

42 Comments

  1. Luisa

    Potrei chiederle ,signor Accattoli, il perchè del silenzio dei vaticanisti?
    Tutti, mi sembra senza eccezione, avete scelto di tacere.
    Eppure i vaticanisti, come giornalisti, sarebbero stati i più competenti per parlare del soggetto.
    Politi ne aveva parlato con chiarezza l`anno scorso, oggi tace.
    Silenzio scelto, silenzio imposto? Silenzio che in ogni caso non ho capito e mi ha molto stupita.
    Luisa

    1 Giugno, 2007 - 12:07
  2. forzajoseph

    Grande Rino, l’hai fatti neri!! Gran maestro di apologetica, al suo cospetto odifreddi (che essere urticante) sembrava un poveretto che non sa più che pesci pigliare. W la Chiesa Cattolica!

    1 Giugno, 2007 - 12:09
  3. Luisa

    …e quando parlo di “soggetto ” non intendo parlare della pedofilia all`interno della Chiesa, o non solo, ma delle accuse portate contro colui che è diventato Papa, basate su testi che i vaticanisti conoscono benissimo, come conoscono l`operato del Santo Padre oggi e quello del cardinal Ratzinger negli anni passati. Non una voce si è alzata per ristabilire la verità, o per prendere la difesa del Papa, ammesso che ne avesse bisogno.
    Silenzio assordante.
    Luisa

    PS… e mi scusi ma dire che la Chiesa ufficiale ( perchè ce n`è una officiosa?)non è pronta a parlare di pedofilia fuori casa,mi sembra oggi non solo riduttivo ma anche una contro-verità.

    1 Giugno, 2007 - 12:17
  4. Peccato che il card. Bertone ha dovuto ottemperare alla promessa di chiarimenti sui segreti di Fatima ed era quindi impegnato per un’altra trasmissione televisiva. Se io fossi stato in lui avrei preso l’altra porta, quella della trasmissione di Santoro per portare un po’ di chiarezza sulle mille leggende metropolitane che aleggiano intorno alla questione della giustizia all’interno della Chiesa. La gente conosce poco il diritto civile, figuriamoci quello canonico! e le sue intersezioni con la magistratura. Credo, comunque, che il card. Bertone, che non si è mai fatto problemi nel dire le cose, si farà sentire anche in merito a questa questione. A proposito di mons. Fisichella biaogna sottolineare che egli non aveva un testo scritto. Si è affidatop allo Spirito e lo Spirito lo ha aiutato.

    1 Giugno, 2007 - 13:13
  5. FABRICIANUS

    Puntata difficile quella di Annozero…..Complimenti a Mons. Fisichella per la Sua presenza.

    1 Giugno, 2007 - 14:02
  6. Maria Grazia

    Caro dottor Accattoli,ho apprezzato moltissimo Monsignor Fisichella non solo per essere andato da Santoro, ma soprattutto per quello che ha detto ristabilendo un minimo di verità.
    Purtroppo non posso fare a meno di pormi le stesse domande di Luisa.
    Perchè i vaticanisti hanno taciuto in questa occasione?
    Perche’ hanno accettato che gli articoli sul filmato della bbc fossero scritti da altri colleghi?
    Non faccio che pormi la stessa domanda:perchè?
    Come mai,mi chiedo,i vaticanisti non hanno attinto agli articoli scritti in passato?Eppure era semplice:per spiegare le ragioni della delictis gravioribus bastava fare un bel copia e incolla dagli articoli del 2002.
    Anche nel 2006 saltarono fuori gli stessi documenti(quello di Wojtyla e quello di Ratzinger)e l’informazione fu completa.
    Come mai non è stata fatta la stessa cosa in questa circostanza?
    E,scusate,ma continuo con le domande:come mai i lettori dei quotidiani si sono dovuti rivolgere a internet per avere informazioni?
    Nessun quotidiano ha parlato dei documenti e io personalmente mi sono sentita sola,abbandonata a me stessa davanti al vuoto di informazione.
    Dal silenzio dei vaticanisti si possono dedurre molte cose,faccio qualche esempio:
    1) i vaticanisti hanno taciuto perchè in fondo di Papa Ratzinger non importa nulla a nessuno di loro.
    2) hanno taciuto perchè sono in sintonia con gli articoli scritti dai colleghi.Per stessa ammissione dei giornali essi sono stati molto imprecisi nell’attribuire a Joseph Ratzinger la paternità di un documento del 62.
    3) hanno taciuto perchè non hanno interesse ad esporsi,in particolare per difendere Papa Benedetto per cui hanno evidentemente un anticipo di antipatia.
    4) hanno taciuto perchè in fondo pensano che le accuse al Papa siano vere.
    5) hanno taciuto perchè sanno qualcosa che noi non sappiamo…

    Sono tutte ipotesi,probabilmente non corrispondenti alla realtà,ma la domanda resta in tutto il suo splendore:perchè i vaticanisti hanno taciuto proprio in questo momento,proprio quando noi lettori avevamo bisogno della loro professionalità e competenza?
    Non trovo giusto che una persona sia costretta a vagare su internet alla ricerca di documenti che gli addetti ai lavori conoscono perfettamente in virtù della loro memoria storica.
    Non posso farci niente:ho troppe domande nella testa e nessuna risposta.
    Saluti MG

    1 Giugno, 2007 - 14:13
  7. Francesco73

    Bene don Rino, e ora avanti così.
    Trasparenza, vigilanza, presa di petto dei problemi, sensus ecclesiae ma anche senso di quel che la gente attende.
    Vale più una scomoda verità ammessa e riparata che mille e mille servizi giornalistici maliziosi e avversi.
    Può accadere anche di sbagliare gravemente, e il sacerdozio è un mistero denso di risorse ma anche di problemi.
    Ciò che non si deve più ammettere è il tradimento della fiducia delle persone innocenti, per di più reiterato.
    Spero che questa vicenda Santoro/BBC serva a tutti i cristiani a non dimenticarlo mai.

    1 Giugno, 2007 - 14:44
  8. Luigi Accattoli

    A Luisa. So che non ci si azzecca mai a parlare, ma stavolta avevo scritto “cattolicità ufficiale” e non Chiesa ufficiale. Dunque alla domanda cattivissima sulla “Chiesa ufficiosa” non ho da rispondere. Che intendo per cattolicità ufficiale? I portavoce autorizzati del mondo cattolico, sia clero che laici, vescovi e direttori dei media, presidenti di associazioni e movimenti. Quanto all’impreparazione di questo mondo a parlarne “fuori casa” – di questo scandalo – confermo la mia idea: all’interno se ne parla, fuori no e Fisichella – in Italia – è un’eccezione. Per questo l’ho lodato. Ogni volta che è spuntato un caso nei media e mi hanno chiesto di sentire il vescono ho trovato un gentilissimo rifiuto a parlare. Allora mi dicevano “prova con il presidente dell’Azione cattolica di quella città o con il presidente del Consiglio pastorale” e il risultato era lo stesso. Ovviamente è un’opinione che vale per quello che vede un giornalista. Cioè poco.
    A Luisa e Maria Grazia. Non decide il vaticanista quando intervenire, ma la direzione. La posizione della Chiesa tuttavia sul Corriere è stata esposta con sufficiente completezza.Il 23 maggio avevamo un articolo sulle dichiarazioni del vescovo Betori e un’intenvista a un giurista cattolico di gran livello, Capotosti. Il 31maggio un’intervista a Fisichella. Le cronache che riassumevano il dbattito erano sostanzialmente equilibrate e di giorno in giorno più esatte. Ottima mi pare quella di oggi affidata a Virginia Piccolillo. Saluti, Luigi

    1 Giugno, 2007 - 15:51
  9. Doppiamente felice.
    1. per quello che ha detto ieri sera mons Fisichella. Giocando sul suo cognome, Gli ho dedicato un bel post intitolato: Fisichella: monsignore da formula 1. Perchè è stato davvero in gamba e ha spazzato via ogni falsa illazione e mostrato il vero volto della Chiesa.
    Per chi fosse interessato:
    http://feynman82.spaces.live.com/blog/cns!A37930DCE4E3EADF!1720.entry

    2. per avere lanciato già qualche giono fa su questo blog un dibattito sull’argomento rivelatosi moto fruttuoso e in anticipo sui tempi. Sono rimasto molto contento delle vostre risposte. Grazie davvero a tutti

    Un cordiale saluto
    Andrea Macco

    1 Giugno, 2007 - 16:06
  10. Luisa

    Ammetto che, rileggendo,mi sono resa conto di aver scritto e capito Chiesa quando lei aveva scritto “cattolicità”. Non accetto però l`aggettivo di “cattivissima” con cui lei ha qualificato la mia domanda, a meno che lei abbia voluto fare dell`humour, lo spero , perchè nel caso contrario non sono responsabile di come lei ha ricevuto la mia domanda, che non si voleva certo cattiva ma interrogazione reale davanti all`ennesima volta dove mi era sembrato vedere esposta un opinione secondo laquale a lato della Chiesa, la sola che io conosca, santa ,cattolica apostolica e missionaria ve ne sarebbe un`altra, diciamo ufficiosa…..

    Se ho ben capito le direzioni dei vostri giornali, di tutti i giornali, hanno preferito affidare il trattamento dell`affare ,chiamiamolo” video bbc”, a dei generalisti dell`informazione piuttosto che ai loro specialisti dell`informazione vaticana.
    Perchè?
    Mi permetta di dirle che le mie domande e quelle sollevate da Maria Grazia restano senza risposta.
    Luisa

    1 Giugno, 2007 - 16:17
  11. Luigi Accattoli

    Che mi si chieda se per me c’è una Chiesa ufficiale e una Chiesa ufficiosa – è certamente una domanda cattiva: cattiva nel senso di maliziosa, pungente, intenzionata a ipotizzare il peggio. Lei Luisa ogni tanto mi fa gli esami. Immagino ogni poco di averli superati tutti, ma non è così e forse ha ragione lei. E’ giusto considerarsi sempre in prova nella vita. Continui pure così, mi aiuta a tenermi sveglio.
    Aggiungo che per cattolicità non ufficiale intendo quei cattolici che rappresentano solo se stessi e in questo senso non sono “ufficiali”, cioè non ricoprono alcun “ufficio” nella comunità cattolica.
    Non sono autorizzato a dare risposte a nome della direzione del mio giornale, ma così è stato. Immagino che la stessa cosa sia capitata negli altri quotidiani. Tuttavia due degli articoli che ho citato sopra – quelli riguardanti i vescovi Betori e Fisichella – erano firmati da me a da un mio abituale sostituto, Gian Guido Vecchi. Dunque una qualche presa specialistica c’è stata.
    Con l’abituale simpatia, Luigi

    1 Giugno, 2007 - 16:37
  12. Fiscihella ieri l’ho visto Cardinale e, se sarà bravo un giorno, anche Papa. A parte questo, lo trovo un uomo serio, concreto, intelligente che ha saputo ribattere alle accuse e “colpi di scena” di un conduttore noto più per la sua faziosità che altro. Vauro poteva restare a casa, vignette orrende. Don Di Noto, con cui ho parlato a lungo prima della partecipazione da Santoro, ha parlato poco perché Santoro lo ha fatto parlare molto poco. Questo dopo che la sua redazione aveva chiesto a don Fortunato i dati sulla pedofilia di cui l’associazione Meter (di cui pure io faccio parte) dispone…

    1 Giugno, 2007 - 18:07
  13. Luisa

    ….”intenzionata a usare il peggio”,non mi riconosco affatto in questa intenzione che lei mi attribuisce!
    A dire il vero non ne capisco nemmeno il senso tanto quest`intenzione è all`estremo opposto del mio modo di funzionare!
    Che cosa vuol dire? Sono certo molto esigente, amo andare in fondo alle cose, tendo a cercare la verità, cerco di capire e non mi impedisco di porre le domande, forse alle volte scomode, che mi permetterebbero di capire, non temo di esporre la mia opinione, anche se non condivisa , non temo di esporre i miei motivi di dissenso.
    Non cerco di conciliare sempre e comunque, amo ascoltare, non ho paura di affrontare le differenze, anzi è da lì che si può partire per un vero dialogo, per andare all`incontro dell`altro differente da me o che pensa differentemente da me.
    Ma mai e poi mai mi passerebbe per la testa di porre domande con l`intenzione che lei mi attribuisce.
    E poi mi creda il tempo degli esami per me è finito da un pezzo, quelli che ho passato e quelli che ho fatto passare!
    La considero semplicemente , con grande stima e rispetto , in certe situazioni ,il solo a potermi chiarire le idee, in altre sono in disaccordo con lei e mi permetto di esprimerlo.Avere ragione non è un oggettivo per me, cercare di capire sì, e quando non capisco, lo dico. Luisa

    1 Giugno, 2007 - 18:20
  14. Luigi Accattoli

    “Domanda intenzionata a ipotizzare il peggio”: cioè che io ritenga che c’è una Chiesa ufficiale e una ufficiosa. La sua domanda mi pareva avesse questo tono, ma poniamo che mi sia sbagliato. Anzi, di sicuro mi sarò sbagliato. Saluti, Luigi

    1 Giugno, 2007 - 18:51
  15. max

    Quello della comunicazione sembra essere un problema. Molti ecclesiastici non sono preparati in proposito. Poi ascolti che l’attuale governo ha difficoltà di comunicare quanto di buono ha fatto e ricordi che anche Berlusconi lamentava la stessa cosa. Comunque, per non evadere, plaudo anch’io alla presenza di Fisichella. Chissà quando nella cattolicità ufficiale potrà parlare anche un laico o una laica, con cognizione di causa… saluti. max

    1 Giugno, 2007 - 19:04
  16. Luisa

    La ringrazio per la spiegazione, capisco meglio . Effettivamente quando capisco Chiesa ufficiale mi viene spontaneo di dedurne che la persona pensa che ce ne sia una ufficiosa, dunque domando conferma , smentita o chiarimenti.
    L`errore era mio. Saluti, Luisa

    PS…continuo a pormi domande sulla motivazione che ha spinto le direzioni dei giornali a decidere di non affidare ai vaticanisti il compito di informarci. …sono autorizzata a ipotizzare il peggio?

    1 Giugno, 2007 - 19:08
  17. LEONE

    Ho visto la puntata, l’argomento era molto molto toccante, ho visto molta sofferenza, delle vittime di questi abusi, del vescovo Rino Fisichella che si è trovato a dover difendere la Chiesa in una situazione oggettivamente difficile ed è stato veramente molto bravo e competente.
    Stavolta mi è sembrato che Santoro sia stato più equilibrato, meno fazioso rispetto al suo standard normale.
    Sugli scandali che dire, il fatto che mi ha infastidito di più, oltre a concordare con Fisichella sul fatto che quelle persone che si sono macchiate di simili azioni non sarebbero dovute mai diventare preti, e mi pare che la Chiesa su questo sia diventata molto più severa, è stato pubblicato un documento poco tempo fa che afferma che le persone poco stabili sessualmente è meglio che non entrino in seminario, ripeto il fatto che mi ha infastidito di più è stato il vedere dei vescovi che, informati dei fatti, anzichè rimuovere il colpevole e indirizzarlo ad altri compiti pastorali, se possibile, in molte occasioni hanno semplicemente trasferito il soggeto in altre parrocchie, dove i fatti si sono purtroppo ripetuti con danni umani e di immagine gravissimi.
    Sul documento segreto vorrei avere qualche informazione in più dato che effettivamente come afferma Maria Grazia non ho letto commenti attenti e preparati.
    Comunque, i fatti purtroppo testimoniano che in molti casi si è preferito tacere, e si è reagito solo sotto la spinta dell’opinione pubblica, penso che se la Chiesa fosse intervenuta prima essa stessa a punire pubblicamente i colpevoli, denunciandoli alle autorità giudiziarie, il danno sarebbe stato molto minore.

    1 Giugno, 2007 - 19:13
  18. Maria Grazia

    Caro dottor Accattoli,quando ho bisogno fi fare un elettrocardiogramma vado dal cardiologo,non dall’oculista.
    Così gradirei che di Vaticano si occupasse un vaticanista e non un giornalista generico o comunque specializzato in altro,magari in politica.
    Il suo post,dottor Accattoli,non solo non risponde alle mie domande,ma mi apre ulteriori dubbi.
    Devo forse dedurre che i giornali permettono di scrivere articoli sul Papa solo quando sono critici?
    Questa volta poteva essere l’occasione per i vaticanisti di dimostrarsi obiettivi rendendo un servizio ai lettori.
    Invece tutto ciò non è successo e ancora adesso devo leggere sul sito di repubblica che una circolare di Ratzinger imponeva il silenzio ai prelati,come a dire che i panni sporchi si lavano in casa.Andate a leggere su repubblica e troverete il testo.
    Nessuno ha spiegato in questi giorni che esiste un motu proprio di Papa Wojtyla e che quello di Ratzinger è solo un regolamento di attuazione.
    Perchè?
    Perchè due pesi e due misure?
    Chi ha interesse a denigrare Benedetto?
    Sono tutte domande che mi pongo e purtroppo mi sto accorgendo di non avere più alcuna fiducia nei media.
    Mi aspettavo una stampa non dico amica ma almeno attenta ai fatti.Si,ci sono state delle interviste importanti ma nessuno ha spiegato che il Papa non ha mai occultato nulla.Bastava fare un copia e incolla.
    Diciamo pure che se prima avevo un dubbio sul rapporto fra i media e Papa Benedetto,ora mi è tutto chiarissimo.
    Saluti MG

    1 Giugno, 2007 - 19:34
  19. Ho scritto di getto qualche interrogativo sulla questione (ma ieri NON ho visto la trasmissione) sul mio redivivo blog http://www.pentagras.it (sez. Teodora). Se volete dateci un occhio. L’impressione dalle impressioni dei miei amici è che l’immagine della Chiesa ne sia uscita piuttosto bene: in parte perché si è riusciti a smontare alcune pesanti falsità, in parte perché si è riusciti ad ammettere alcune pesanti verità.

    1 Giugno, 2007 - 21:00
  20. Maria Grazia, ti prego di non esagerare. Qui non c’è nessun complotto né alcuna latitanza dei giornalisti che si interessano di Vaticano e dintorni. Un giornalista che si interessa di politica ha il diritto di avvicinarsi Oltretevere, non foss’altro che spesso la Santa Sede esprime dei concetti che toccano anche (non ho detto SOLO ed ESCLUSIVAMENTE, ma ANCHE) la vita politica del nostro Paese. E ti ricordo che nel nostro Parlamento siedono anche degli eletti che non sono cattolici e sono anche, in alcuni casi, anche anticlericali dal momento che in questa nazione la democrazia consente la libera espressione delle proprie posizioni. Giusto o sbagliato, queste sono le regole del gioco.
    Detto questo, vorrei ricordare a tutti che in un giornale esiste una gerarchia. C’è del lavoro da fare, e si fa. Lo si DEVE fare. Perché c’è un lavoro di squadra sotto la regia di un direttore, l’uomo che si assume la responsabilità di questa o quella scelta, linea editoriale ed altro. Se, per esempio, il direttore del Corriere della Sera decide che non è necessario un commento all’Angelus domenicale del Papa, non si fa e basta (ovviamente ci sono alcuni limiti, ma non è questo il momento per sottilizzare). Giusto o sbagliato, non si fa. Perché è il direttore e ha deciso una linea editoriale su cui si è espressa anche la redazione. E amen.
    Qui non c’è nessuna latitanza. C’è un mondo mediatico che trova una Chiesa in difficoltà sotto il profilo mediatico. Nell’era di Internet, dei video postati su Youtube, bisogna saper far fronte ai “segni dei tempi”. Penso e credo che la Chiesa abbia gli strumenti per farcela, si tratta solo di fare del proprio meglio e riuscirci.

    1 Giugno, 2007 - 21:08
  21. Leonardo

    Il programma di Santoro non l’ho visto e non mi è piaciuto.

    1 Giugno, 2007 - 22:05
  22. fabrizio

    Siete stati tutti più forti di me, perché quando ho visto il ghigno di Odifreddi proprio non ce l’ho fatta e ho cambiato subito canale.

    A me sembra che questa vicenda abbia mostrato definitivamente l’incompatibilità tra la nostra sinistra (politica e culturale) e la chiesa. Lo dico deluso e frustato, perché fino a pochi mesi fa ho creduto ancora che si potesse trovare una via d’intesa. Invece il caso Santoro ha mostrato questa incompatibilità molto più dei Dico, perché lì l’oggetto era molto più delicato e aperto a discussioni.
    In questo caso le questione secondo me era semplicissima. Quel documentario, (che non è sui preti pedofili ma si intitola “Sex Crimes and Vatican”), sostiene tesi così oggettivamente false che non poteva in nessun modo mandato in onda sulla TV pubblica, e questo anche se dopo si fosse organizzato il dibattito più equilibrato possibile. La libertà di espressione e la responsabilità di un giornalista, in una televisione pubblica rivolta a tutti, finisce dove comincia la menzogna certificata e dimostrata, mi sembra evidente.
    Ma di fronte a questa evidenza quel mondo politico e culturale ha fatto quadrato attorno a Santoro, basta leggere l’Unità, Repubblica, o le dichiarazioni dei politici. Era troppo ghiotta l’occasione, gratuita, di attaccare la Chiesa. E ancora oggi, nonostante gli ulteriori chiarimenti di ieri, si continua a portare avanti le stesse tesi infondate.
    La sinistra politica e culturale ha scelto ormai, incomprensibilmente, di appiattirsi su posizioni non solo anticlericali, ma anche anticattoliche.
    Si sta facendo un’operazione a tenaglia. Da un lato si attacca la Chiesa di oggi e i suoi vertici, dall’altro si attaccano anche le radici stesse della fede (vedi i libri di Augias e Odifreddi, ormai considerato un vate da invitare a qualsiasi trasmissione pseudoculturale).
    Mi sto sforzando in tutti i modi di capire se in quel mondo c’è posto per me, ma la risposta me la stanno dando loro.
    Non vorrei essere equivocato, non voglio fare la contrapposizione destra-sinistra, non mi interessa, voglio solo manifestare il disagio di chi non si vuole rassegnare a questa situazione.

    Mi scuso con Luigi se ho infilato questo argomento nel suo blog, lo preda come uno sfogo, ma non me la sentivo di girarci intorno.

    1 Giugno, 2007 - 22:16
  23. Luisa

    Un sincero grazie a Maria Grazia che riassume perfettamente il mio pensiero e a Fabrizio di cui condivido le preoccupazioni e riflessioni, il tuo sfogo posso farlo mio!
    Per rirtornare al lavoro della stampa.
    Quando quel video ha cominciato a far parlare di se ,ho voluto saperne di più.
    Le accuse contro Joseph Ratzinger-Benedetto XVI mi trovavano impreparata, nell`ignoranza.
    Il mio affetto,il mio rispetto, la mia totale fiducia in Papa Benedetto avrebbero potuto, e forse dovuto, essere sufficenti per, con un gesto della mano, scartare quelle calunnie.
    Ma la giurista che sono, prima ancora che psi, voleva sapere ,capire.
    Ho aspettato dunque gli articoli dei vaticanisti, degli specialisti…niente, rien,nada!
    Grazie al cielo, su Internet si trova il veleno ma anche il suo antiddoto!
    Grazie al blog di Magister (non quello del giornale..)ho trovato il link verso il CESNUR che mi ha permesso di leggere l`articolo di Massimo Introvigne, che desidero vivamente ringraziare . Finalmente cominciavo a capire.
    Ecco la realtà dei fatti storici, la cronologia degli avvenimenti, il contenuto REALE, non presupposto e falsificato, dei documenti, il nome dei documenti, di chi li aveva promulgati e con quale scopo.
    Poi ,devo anche un grazie immenso a Raffaella,che sul suo blog
    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/
    ci ha informati, giorno dopo giorno, prendendo anche la pena di tradurre qualche canone della Crimen sollicitationis.
    E senza cedere a chi gli domandava di diffondere il video ! Grazie!
    Continuo a trovare strano che quelli che volevano sapere abbiano dovuto ricorrere a sforzi privati, di persone responsabili, combattive, che grazie ai loro siti ci hanno comunicato il frutto delle loro ricerche, hanno cercato i documenti ,sono andati a
    sfogliare gli archivi , ……ancora grazie!
    Il lavoro, gli sforzi di queste persone, perchè Raffaella non è stata la sola, contrasta singolarmente con il silenzio, ripeto assordante , dei giornali e dei loro vaticanisti, messi apparentemente in “sciopero tecnico”.
    Beh , forse è un segno dei tempi,forse dovremo sempre più abituarci ad una “informazione fai da te” nel buon senso del termine !
    Una cosa mi consola, se Papa Benedetto non sembra gioire dell`anticipo di simpatia della stampa, può contare sull`aiuto, l`impegno e il sostegno di tanti che sulla rete colmano le lacune, informano, correggono se bisogno.
    E qui ancora ricordare il sito di Gianluca, che tutti conoscete., per la sua serietà e competenza.
    Un caro saluto, Luisa

    2 Giugno, 2007 - 7:18
  24. Grazie Luisa, a buon rendere!
    Gianluca

    2 Giugno, 2007 - 10:25
  25. Maria Grazia

    Ciao Tonizzo,credo di non avere esagerato.
    Ho solo riportato dei fatti e i fatti dicono che ancora una volta Papa Benedetto è stato lasciato solo,non dai fedeli,che per fortuna abbondano,ma da chi dovrebbe conoscere bene i documenti vaticani.
    Oggi sono più serena rispetto a ieri e dico che probabilmente non è colpa dei vaticanisti se non hanno potuto scrivere sui loro giornali.
    Probabilmente la responsabilità va cercata altrove,ma ciò non mi consola per niente.
    A questo punto posso dire:internet,grazie di esistere e grazie a tutti coloro che con i loro blog mi hanno aiutato a conoscere la verità.
    Saluti MG

    2 Giugno, 2007 - 11:56
  26. Luigi Accattoli

    Primo: il ruolo dei vaticanisti. Nei giornali vige una regola che si può chiamare delle competenze di settore. In base ad essa la vicenda Rai-Bbc-Vaticano è stata rubricata come attinente al mondo dei media. Questa decisione non spetta in alcun modo ai vaticanisti, nè agli esperti dei media ma alla direzione. Personalmente avrei preferito una competenza a metà. Qualcosa noi specialisti abbiamo spuntato, ma non la parità.
    Secondo: la qualità dell’informazione sui media commerciali. Debbo dire che mi è parsa buona. Poteva essere migliore sul punto della conoscenza specifica delle norme vaticane, è vero. Ma se prendiamo i quattro maggiori quotidiani commerciali (Repubblica, Corsera, Stampa, Messaggero) credo si possa dire che i servizi di oggi e di ieri siano equilibrati e rispettosi, bilanciati nelle voci ospitate e nelle suggestioni offerte, sostanzialmente corretti nei contenuti pur difficili, benchè non sempre affidati a firme specializzate.
    Terzo: se sia possibile un maggiore approfondimento nei quotidiani. Sono tra quelli che da decenni si battono perchè si dia maggiore spazio all’informazione specializzata. Sono dunque sensibile alla questione del ruolo dei vaticanisti in questa circostanza. Ma faccio osservare che non si tratta di una penalizzazione della materia religiosa: la tendenza a restare alla superficie e a galleggiare sulle idee ricevute, immaginando di incrociare così la sensibilità del grande pubblico, governa tutti i settori dell’attualità giornalistica, compresa la zona sacra della Cultura con la “C” maiuscola. E’ raro che si informi con dettaglio e citazione dei testi sulle encicliche e i documenti vaticani (ma il Corsera ha pubblicato nel suo giorno una pagina di brani della Deus Caritas est e ultimamente del doucmento della Cei sui Dico e del libro del papa su Gesù), ma è raro che lo si faccia anche con le leggi, i testi del presidente della Repubblica e di quello del Consiglio, le risoluzioni dell’Onu, del Parlamento europeo e così via.
    Ultimo punto: credo che la partita sia aperta per chi ha sangue e passione, umiltà e fantasia per lavorare in questo come in ogni altro distretto della grande Babilonia. E’ l’insegnamento che traggo da un’esperienza di trentadue anni vissuti alla Repubblica e al Corsera. E non ci trovo nessuna specificità antiratzingeriana. Quando Dario Fo sbeffeggiava in prima serata Rai il Paolo VI dell’ultimo anno di pontificato, mimandone l’incapacità di muovere il collo e la schiena bloccati dall’artrosi – e quando tutti i maggiori quotidiani commerciali accusavano il papa polacco di “non capire la società dell’Occidente” – un atteggiamento che dura fino alla caduta del muro e cioè per tutto il primo decennio del suo pontificato – le cose andavano peggio di oggi. Luigi

    2 Giugno, 2007 - 15:08
  27. Credo che Luigi abbia parlato per tutti i giornalisti che frequentano il blog e non solo. Aggiungerei soltanto che nei primi anni ’80 le polemiche sulla piscina di Castelgandolfo e le foto di Wojtyla che ci faceva il bagno passarono senza grossi traumi. Oggi, forse, ci sarebbe una sollevazione generale di alcune testate. Né ai tempi di Paolo VI avremmo letto editoriali contro il “terrorismo” anticlericale: eppure si facevano vignette e paginate tremende sul Papa e sulla Chiesa. Qualcuno ricorda Il Male?

    2 Giugno, 2007 - 16:35
  28. Luisa

    Capisco la solidarietà corporativa e ringrazio Luigi Accattoli per le spiegazioni.
    Mi sembra chiaro che i vaticanisti sono stati messi in disparte a causa di una linea redazionale che è forse limpida e accettabile per voi giornalisti ,che vedete le cose dall`interno, ma che credetemi non lo è per noi!
    Mi sembra leggere una certa “frustrazione” e impotenza a far cambiare le cose, ma è importante , a mio avviso, che vi rendiate conto che i lettori non sono altrettanti candidi, pronti a bere la bevanda servita, e chissà forse le nostre reazioni potranno servirvi e appoggiare la “vostra causa” presso la direzione dei vostri giornali.
    Quanto a “Repubblica” consiglio a Luigi di andare sul loro sito. Mi astengo di dire tutto il male che ne penso, ma la direzione dovrebbe vergognarsi (ed è raro che io adoperi questa parola) dei contenuti , a mio avviso veramente offensivi nei confronti di BenedettoXVI e incuranti delle verità venute finalmente alla luce.
    Da noi si dice ” ils persistent et ils signent”e cioè, persistono e firmano, e la firma di “Repubblica ” è più che chiara!
    Luisa

    2 Giugno, 2007 - 17:15
  29. Luisa

    Con un legame che a ben riflettere non è poi così lontano dalla nostra discussione, mi permetto di riportare qui, un estratto di un articolo pubblicato su Avvenire oggi:

    …” le parole che affidò anni fa a Vittorio Messori un grande intellettuale ateo come Leo Moulin, per mezzo secolo docente di storia e di sociologia all’Università di Bruxelles. «Il capolavoro della propaganda anticristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza; a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia… da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c’è problema o errore o sofferenza della storia che non vi siano stati addebitati. Invece io, agnostico ma storico che cerca di essere oggettivo, vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se talvolta del vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?». Già, da quali pulpiti.

    Avvenire, 2 giugno 2007

    2 Giugno, 2007 - 19:29
  30. Secondo gli occhi del mondo, cara Luisa, avresti perfettamente ragione. Rispetto a tante altre istituzioni la Chiesa (intesa nella sua realtà “sociologica”), nonostante tutte le sue ombre, si è mantenuta comunque sempre più limpida e meno corrotta di tante altre.
    Ma secondo gli occhi di Cristo, Luisa, non possiamo accontentarci di essere un po’ meglio di altri. Dobbiamo essere come Lui, perché siamo Lui, siamo il suo corpo e ogni profanazione che infliggiamo a questo corpo diventa una bestemmia.

    3 Giugno, 2007 - 2:03
  31. Luisa

    …non erano parole mie, caro Luca, ma di Leo Moulin, ancorchè non sia lontana dal condividerle.
    In effetti mi sono sovente interrogata non solo sull`utilità di questi continui”mea culpa mea maxima culpa” della Chiesa cattolica, ma anche sui loro effetti .
    Trovo sensato ciò che dice Moulin sul sentimento dei cattolici che si vergognano della storia della loro Chiesa, come se fosse tutta rinchiusa in quelle pagine oscure, dimenticandone tutte le pagine luminose .
    Se prendiamo un pò di distanza , mi sembra che questo sentimento di vergogna, sapientemente instillato anche da chi aveva interesse a farlo,non ha certo rinforzato la Chiesa, anzi, a mio umile avviso, l`ha indebolita.
    Forse che i musulmani si vergognano dei crimini atroci che constellano la loro storia?
    Anche tralasciando questo paragone, senza dubbio fuori luogo, ma che mi è scappato sotto le dita, una cosa è riconoscere gli errori commessi da uomini che certo potevano e dovevano vergognarsi di quello che avevano fatto,e che purtroppo in altre circostanze continuano a fare , un`altra è sentirsi colpevoli, ad vitam aeternam , colpevolezza che finisce per concernere non gli atti commessi, ma anche l`essenza stessa del nostro essere cristiano,cattolico.
    È essenziale saper riconoscere la nostra colpa, prenderne coscienza. Al contrario di tanti che scrivono anche libri per dire alla gente,” non dovete più sentirvi colpevoli niente più colpevolezza… è la Chiesa cattolica che vi ha imposto questo fardello”….dico sovente che c`è una sana colpevolezza,attirandomi così i fulmini dei colleghi !
    Riconoscere la colpa ci permette di chiedere e ottenere il perdono, e tendere a non più ricadere….ma resta pur vero che siamo umani, perfettibili e non perfetti!
    Allora riconosciamo con sincerità, onestà, oggettività le zone d`ombra che hanno percorso e continuano a percorrere la storia della Chiesa , ma che ciò non oscuri completamente tutta la luce, tutto il bene , anzi vediamo come, anche quando la Chiesa sembrava in fin di vita, una nuova dinamica è nata grazie alla presenza di Cristo, grazie alla sua forza !
    Luisa

    3 Giugno, 2007 - 10:30
  32. Cara Luisa, una vulgata molto diffusa vuole che l’allora cardinale Ratzinger abbia espresso le sue perplessità (se non addirittura la chiara contrarietà) alle richiesta di perdono che poi Giovanni Paolo II ha concretizzato nel mea culpa generale del Giubileo (8 marzo 2000, se la memoria non mi inganna). Detto questo, penso che la purificazione della memoria e l’ammissione delle proprie colpe sia, oltre che un gesto di estrema umiltà (non ho ancora sentito laici o religiosi o fedeli di altri culti chiedere scusa al Cattolicesimo per le persecuzioni inflittegli), anche di grandezza. La Chiesa è grande e può permettersi di ammettere i propri errori, perché la Chiesa – oltre a essere esperta di tutta l’umanità – è anche e soprattutto nel mondo, è il mondo. La Chiesa è nella Storia, oltre che nel Cielo: e la sua forza le permette gesti di questo genere. Di cui può solo andare fiera.

    3 Giugno, 2007 - 13:00
  33. LEONE

    CONCORDO PIENAMENTE CON VOI , LUISA E TOMIZZO.
    GRAZIE PER I VOSTRI CONTRIBUTI.

    3 Giugno, 2007 - 14:13
  34. Molto bello questo dibattito. Anche chi a volte si pone con insistenza e un po’ di petulanza (senza alcuna offesa per alcuno) alla fine può compiere un buon lavorto per tutti e far sì che Luigi accattoli tiri fuori dal cilindro un intervento come quello sul ruolo dei vaticanisti e dell’informazione davvero notevole.

    Grazie a tutti!
    Andrea Macco

    3 Giugno, 2007 - 14:56
  35. Maria Grazia

    Grazie,dottor Accattoli,per la risposta.
    I mea culpa sono stati senza dubbio un atto di umiltà ma temo che in molti li abbiano percepiti come atti di debolezza per cui oggi si chiede alla Chiesa di chiedere scusa per tutto.
    E’ probabile che andasse spiegato meglio il senso di quelle richieste di perdono.
    Saluti MG

    3 Giugno, 2007 - 15:14
  36. Luigi Accattoli

    A Tonizzo. La giornata giubilare del perdono fu il 12 marzo 2000, prima dmenica di Quaresima. Il cardinale Ratzinger pronunciò la seconda delle sette invocazioni di perdono, quella riguardante le “colpe nel servizio della verità”, cioè i roghi e i tribunali dell’Inquisizione. Cinque giorni prima – da qui forse il tuo errore di data – aveva presentato alla stampa il documento della Commissione teologica internazionale (di cui era presidente) intitolato Memoria e riconciliazione. La Chiesa e le colpe del passato, che forniva il fondamento dottrinale di quella giornata. Mi limito a questi due elementi maggiori per affermare che il cardinale Ratzinger non fu tra i sollecitatori ma accompagnò e condivise l’iniziativa di Giovanni Paolo. Sulla materia vedi uno dei miei volumi, intitolato Quando il papa chiede perdono (rintracciabile nella pagina “Antologia delle pubblicazioni” elencata sotto la mia foto nella home page del blog) e la mia tesi di laurea intitolata Il Giubileo del 2000: genesi storica di una richiesta di perdono, della quale si raccontano le patetiche circostanze in un link della pagina “Benvenuti nel blog”, anch’essa linkabile sotto la foto, al titolo Mi sono laureato a 61 anni. Saluti, Luigi

    3 Giugno, 2007 - 15:17
  37. Vero, mi ero confuso col documento Memoria e riconciliazione. Grazie della precisazione

    3 Giugno, 2007 - 16:31
  38. Le “richieste di perdono” (rivolte innanzitutto a Dio, non agli uomini!) sono state un grande atto di forza della Chiesa, non di debolezza: perché sono stati un atto di verità, e la verità non è mai contro di noi.
    Si sono riconosciute le ombre – come dice anche Luisa – perché la luce splendesse con maggiore nitidezza. Si è riconosciuto ciò che i cristiani – e le stesse istituzioni ecclesiastiche – hanno fatto contro il Vangelo perché risuonasse più forte e chiaro l’annuncio del Vangelo, che è la missione della Chiesa. Le infedeltà degli uomini possono provocare dispiacere e anche orrore, ma possiamo ammetterle con serenità, perché la forza della Chiesa non viene dai suoi uomini, ma da Dio, che nonostante tutti i nostri errori la muove verso il Regno.

    Se invece i “sensi di colpa” ci impediscono di annunciare il Vangelo con chiarezza, ci rendono accomodanti nei confronti del mondo, ci rendono incapaci di annunciare la Croce, “stoltezza per i greci, scandalo per i giudei”, allora davvero siamo la lampada sotto il moggio, che non dà luce alla casa, siamo i tralci secchi che possono essere gettati. Su questo concordo pienamente con Luisa: testimoniamo e annunciamo il Vangelo, senza paura, senza sensi di colpa, perché non annunciamo noi stessi, annunciamo il Mistero della Pasqua che purifica, santifica e perdona anche i nostri infimi peccati e i nostri infiniti limiti.

    3 Giugno, 2007 - 18:39
  39. Domenico

    Vorrei contribuire una citazione dal NT:
    1Timoteo 5:17-20 “I presbiteri che esercitano bene la presidenza siano trattati con doppio onore, soprattutto quelli che si affaticano nella predicazione e nell’insegnamento. … Non accettare accuse contro un presbitero senza la deposizione di due o tre testimoni. Quelli poi che risultino colpevoli riprendili alla presenza di tutti, perché anche gli altri ne abbiano timore.”

    Io non ho un apparecchio TV e non pago il canone RAI. Tuttavia la domenica, quando vado a trovare la mamma, ho l’occasione di vedere programmi televisivi. Ebbi la ventura di ascoltare alcune dichiarazioni dell’on. Santoro, deputato europeo, da Fabio Fazio. Disse che non sapeva cosa fare come deputato europeo e voleva tornare in TV, dove forse gli riesce più agevole far politica. Poi disse che bisognava comprendere la gente di Scarpia – ricordate la camorra che paga la gente, ecc. – “perché non tutti sono disposti a lavorare a Treviso per 1000 euro al mese”. Io non so chi frequentate voi, ma io frequento gente che sarebbe anche contenta di guadagnare 1000 euro al mese: gente che lavora in quelle forme di post-moderna schiavitù che sono le cooperative di servizi e il precariato negli istituti scientifici, gente attiva e pacifica anche se umiliata. Quella dichiarazione mi ha indignato profondamente. Mi meraviglio che Santoro stia alla RAI.

    4 Giugno, 2007 - 19:10
  40. Arrivo dalla Sardegna con colpevole ritardo in un dibattito ormai più o meno chiuso. Ma scrivo per fissare le idee. Abbiate pazienza.
    Quindi. Opinioni sullo “stile Santoro” a parte, bravo sì Fisichella ad esserci e a rispondere in atteggiamento di ascolto. Dopo tutte quelle polemiche.
    Ma per me non è stato affatto soddisfacente. Soprattutto come prete e pastore.
    Mi è parsa molto debole, un po’ freddina e retorica la sua “solidarietà” alla vittime, che mi pare fosse il punto su cui in effetti, per esperienza personale, O’Gorman aveva costruito la sua inchiesta.
    Mi ha colpito, da un punto di vista teologico, il suo “abbandonare”, i preti pedofili dopo l’ennesimo racconto di un caso terribile: ha detto qualcosa come “se la vedranno loro con la giustizia, questi sono dei criminali” etc etc… ma siccome la Salvezza nella Chiesa non è una questione individuale (e il prof. Fisichella lo insegna) non ci si può liberare semplicemente delle mele marce e lavarsene le mani. Soprattutto dopo che sono passate nei nostri seminari.
    Mi è parso poi, in alcuni momenti, perfino poco documentato oltrechè evasivo sul tema pedofilia nella Chiesa, colpevolemnte visto il tema della puntata. Ma solo molto battagliero, da un punto di vista giuridico, sulle imprecisioni circa la natura e lo scopo del famigerato “Crimen Sollicitationis”.
    Detto questo, scrivo cosa mi sarei aspettato: che pur denunciando il perfino ovvio tentativo di rendere la Chiesa una sorta di capro espiatorio in un dramma tanto più grande, il mio pastore (prima che professore, intellettuale etc) avesse detto: “volete addossarci questa croce? Anche se non la raccontate proprio giusta, anche se c’è della malizia nel vostro agire, ce la prendiamo tutta questa Croce, come ha fatto Nostro Signore… Chiediamo perdono per il peccato dei nostri fratelli… e ora vi diciamo cosa facciamo e cosa abbiamo fatto per aiutare le vittime e per aiutare gli stessi sacerdoti a vivere degnamente la loro vocaizone”.
    Non ho sentito queste parole. E sono le parole che tanta gente ha bisogno di ascoltare, in tante storie quotidiane.

    7 Giugno, 2007 - 16:59
  41. Luigi Accattoli

    Caro moralista, Fsichella non avrà detto tutto nè tutto bene, ma ha detto bene qualcosa ed è stato presente dove era facile fuggire. Io non ho visto nelle sue parole così tanti difetti e scarsa informazione. Ho già detto un punto dove mi sarei aspettato una parola in più, ma per il resto l’approvo. Quando uno fa una cosa difficile e rara, fuori casa, va sostenuto, non crede? Luigi

    7 Giugno, 2007 - 17:17
  42. Caro Luigi,
    se non fossi “moralista” non mi sfogherei con così poca clemenza nei confronti di chicchessia. Mea culpa.
    E forse le mie aspettative su me stesso e sulla mia Chiesa sono troppo alte. E quindi pericolose.
    Non lo so. Davvero. Continuo a cercare semi di speranza.
    Simone

    8 Giugno, 2007 - 11:32

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