Auguri ai cristiani d’Oriente dai musulmani di Occidente

Mi piacciono gli ossimori e dunque faccio mio questo saluto di una componente dell’islam italiano ai cristiani d’Oriente nel giorno del loro Natale: “In un momento drammatico per tutti i credenti, ebrei, cristiani o musulmani, e per i cittadini di ogni Paese del mondo, d’Oriente e d’Occidente, i musulmani della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana vogliono ribadire con forza e senza lasciare spazio ad ambiguità o confusioni i propri sentimenti di fratellanza religiosa con i credenti di ogni confessione, esprimendo solidarietà e vicinanza alle comunità cristiane d’Oriente. Siamo tutti uniti nella condanna della violenza, del terrorismo, della discriminazione, uniti nel sostegno alla conoscenza reciproca e al dialogo fraterno fra i credenti, alla libertà di culto, al rispetto interculturale, uniti contro la propaganda antispirituale che vorrebbe alimentare mistificazioni della religione autentica, strumentalizzazioni di ogni segno e conflitti fondati sull’odio tra creature dello Stesso e Unico Dio. Nel giorno del Natale Ortodosso del 7 gennaio, Buon Natale ai cristiani d’Oriente dai musulmani d’Occidente! Yunus Distefano, portavoce della CO.RE.IS. (Comunità Religiosa Islamica) Italiana”.

55 Comments

  1. Mabuhay

    B.B.B.
    Bene. Bravo. Bis.
    Solo avvisatemi quando l’avranno fatto fuori questo Yunus Distefano.
    (cf. Salman Taseer, governatore del Pujab, fatto secco un paio di giorni per i motivi che gia’ sapete…).

    7 Gennaio, 2011 - 13:46
  2. Marcello

    Sei un pessimista, Mabuhay, e rischi di fare di tutta l’erba un fascio.

    I tempi saranno lunghi, ma questi piccoli gesti già oggi pesano come macigni.

    Grazie Yunus Distefano!

    7 Gennaio, 2011 - 14:20
  3. Gioab

    In tema di ossimori, mi viene in mente che le vie di questo mondo sono costellate di buone intenzioni, di dichiarazioni nobili, di propositi edificanti, talmente edificanti che fanno suscitare un brivido talmente caldo che necessita di una maglia di lana per essere sopportato.

    A parte gli ossimori mi viene in mente quel bel detto antico : “se non li puoi combattere unisciti a loro”. Non volendo avventurarmi in disquisizioni di ordine politico, penso che ai cristiani basta rifarsi al Testo.

    Il Testo narra che dopo aver liberato il popolo, Il Dio decise che era meglio metterli alla prova, infatti : “Geova disse quindi a Mosè: “Ecco, vi farò piovere pane dai cieli; e il popolo deve uscire e raccogliere giorno per giorno ciascuno la sua quantità, affinché io lo metta alla prova per vedere se camminerà nella mia legge o no.”

    Interessante notare che la messa alla prova non fu una cosa difficile o punitivo, ma in modo da migliorare e favorire la loro sopravvivenza. Il risultato si può leggere in Esodo 16.28 – “ Per quanto tempo dovete rifiutar di osservare e mie leggi ?”

    Perché si preferisce sempre affidarsi ai buoni propositi che come Eva e Adamo hanno ampiamente dimostrato sono sempre pie intenzioni ?

    7 Gennaio, 2011 - 16:46
  4. Leopoldo

    Leggo sempre con piacere gli interventi sul blog. Mi rafforzano sempre di più nel mio agnosticismo, anzi mi fanno propendere sensibilmente verso un sano ateismo. Diciamo che, nonostante gli sforzi di Luigi, il pianerottolo, specie per come è ultimamente diventato, fa più danno (dal vostro punto di vista) di cento Odifreddi starnazzanti.
    @ Gioab
    Sono le vie dell’inferno a essere lastricate di buone intenzioni.

    7 Gennaio, 2011 - 17:46
  5. Gioab

    Mi permetto una replica veloce al gentile Leopoldo che con tanta precisione ha sostenuto il mio punto. Lo ringrazio per questo e gli faccio notare che colui che dirige l’inferno si chiama Satana, quello stesso che dopo aver mostrato tutti i regni del mondo e la loro gloria disse : “ ti darò tutte queste cose se ti prostri e mi fai un atto di adorazione” ( Matteo 4.9)

    Evidentemente è questo l’inferno visto che lo conduce lui. Sono quindi queste le strade dell’inferno !

    p.s. perché agnostico ?

    7 Gennaio, 2011 - 18:29
  6. Leonardo

    Ma Gioab è la caricatura di Ned Flanders?

    7 Gennaio, 2011 - 18:46
  7. Gioab

    Similitudine e differenze con Ned :
    Non sono giallo, non ho gli occhi neri, né i capelli castani, non ho alleati, mia moglie non è morta, non ho figli maschi. Restituisco sempre gli oggetti presi in prestito, non porto il maglione verde, e non ho 60 anni.

    Non uso le carte sconti per gli acquisti, e non abito a Evergreen Terrace. Non sono timido e non credo che sia il sole a girare intorno alla terra. Non ho la stanza antipanico e non condivido la morale cattolica. Non gestisco l’emporio sinistro rum, quello è di Dalmema e Bersani. Non commercio in farmaci e non ho amici che si chiamino Homer. Ecc. Ecc.

    7 Gennaio, 2011 - 19:54
  8. Leonardo, buone fatte feste.
    Anche tu l’ADSL a singhiozzo?

    7 Gennaio, 2011 - 20:07
  9. In effetti gli Odifreddi (gli odi freddi?) fanno molto più danno all’ateismo che al cristianesimo.

    Leopoldo, non avertene a male, ma se la tua quota di ateismo oscillasse come un barometro a seconda della temperatura degli interventi sul blog, per pregevole che sia questo blog, rischieressi di passar per fatuo.

    Però resta, eh! 🙂

    7 Gennaio, 2011 - 22:31
  10. fiorenza

    Egitto, Monastero di Sant’ Antonio

    “Quella sera, su invito di frate Dioskuros, ascoltai i vespri con i monaci.
    …stavano cantando ad alta voce un canto fermo profondo, dai bassi frastornanti, molto diverso dalle melodie elusive dolci-amare del canto gregoriano o dai vespri rigidi, senza pause dei Greci. I Copti, che uno per
    uno sono i più gentili degli uomini, formavano una massa sonora densa e vibrante: ogni stanza proposta dal cantore monastico veniva riecheggiata
    da uno sbarramento tonante di voci maschili accorpate. Il muro di suono
    si spandeva per tutta la chiesa, rimbalzando sulle trombe della cupola, spezzandosi sul soffittto di fango e poi di nuovo precipitando come un
    peso di piombo sulla navata. Eppure, a dispetto della sua pesantezza,
    non c’era nulla di aspro o brutale nel canto copto: le note rigonfie del ritornello si risolvevano dando all’intera trenodia un’aria tragica,
    desolata, come se il concentrato di tutte le privazioni di generazioni
    di monaci venisse pronunciato e offerto, allo stesso tempo come
    espiazione angosciosa per i peccati dell’umanità e come esorcismo
    per prevenire i terrori della notte incombente.”

    ( William Dalrymple, Dalla montagna sacra. Un viaggio all’ombra di Bisanzio,
    Rizzoli 1998, pp. 326-27)

    7 Gennaio, 2011 - 23:53
  11. Mabuhay

    Ciao LEOPOLDO! Quella degli “odifreddi” starnazzanti mi e’ piaciuta proprio! Condivido assolutamente, in linea il commento di Luca Grasselli (e il suo gli odi freddi!). Spero di leggerti ancora e piu’ spesso (anche xe’ ho “un debito” con te…un giorno ti spieghero’…circa un tuo intervento di un mese fa). Purtroppo “la natura” di un blog e il tempo di scrivere sono oggettivi limiti che bisogna accettare…anche se io non e’ che me intenda poi molto. Cosa vuoi: e’ come in uno zoo, piu’ persone entrano piu’ animali si vedono! E anche ultimamente -come scrivi tu- abbiamo qualche specie -let us say…- curiosa!

    MARCELLO 14:20: non e’ che io sia pessimista, forse solo un po’ sarcastico. La natura dell’ossimoro del nostro ospite mi ha un po’ provocato. E’ un ossimoro non solo geografico, se ci pensi bene… Ho scritto che non c’e’ altra soluzione che dialogare. Lo penso. Ma non sono cieco e non dobbiamo esserlo, invitando anche i nostri fratelli musulmani ad aprire gli occhi. Hai presente la logica di Hamas & affini: ogni volta che c’era un passettino verso la pace o verso qualcosa che gli si somigliava partivano con bombe, kamikaze, etc etc… C’e’ una consistente parte musulmana che proprio non ne vuole sapere e che da di tutto per sbarrare dialogo, rispetto, liberta’. Adesso grazie a Dio, anche Benedetto si e’ “convertito” allo spirito di Assisi. Per carita’ tutto serve, ma potrei citarti persone “perbene”, preti impegnati, missionari che vivono pacificamente in paesi islamici, sostenere realisticamente (NON cinicamente) che il dialogo con l’Islam e’ pressoche’ inutile. E finche’ si riduce a quattro professori e due vescovi che si fanno fotografare sorridenti…, beh, auguri! Tra pochi anni (8-10) quando il numero dei musulmani in Europa sara’ raddoppiato, vedremo dove e’ il dialogo e i suoi risultati…

    Ripeto, anche io penso che non ci sia altra via che un dialogo di vita, piu’ che di documenti e universita’. Spero che non ammazzino il nostro Yunus, e che lo Spirito Santo continui la sua buona battaglia. La storia fara’ il suo corso. Speriamo che sia storia di salvezza.

    8 Gennaio, 2011 - 4:01
  12. Leonardo

    Una risposta (alle 19,54) senza citazioni “dal Testo”? Chiaramente era un fake.

    8 Gennaio, 2011 - 8:55
  13. Leopoldo

    La vertià è che mi sono affezionato a voi, per quanto un blog lo consenta, perfino a quella lingua tagliente di Leonardo. Non ho mai pensato di andarmene.

    8 Gennaio, 2011 - 11:28
  14. lycopodium

    Chi l’ha detto?
    “La sacralità della Liturgia va rispettata. Va rispettato la chiesa come Casa del Signore, va rispettato l’altare dove si celebra il Sacrificio e va rispettato il Santissimo Sacramento presente nel Tabernacolo. E sacralità, compostezza e dignità liturgica secondo quanto voluto dalle norme è DOVUTO, ed è rispetto del Signore e della Chiesa in quanto Corpo Mistico.”

    8 Gennaio, 2011 - 12:31
  15. Mabuhay

    Evviva!
    Leonardo e’ tornato…e ben combattivo! 😉

    8 Gennaio, 2011 - 12:47
  16. Marilisa

    Gli auguri espressi da una islamica ai cristiani d’Oriente rispecchiano perfettamente quelli di noi,cristiani d’Occidente,ad iniziare dal Papa,che ultimamente ha pronunciato accorati messaggi affinché si realizzino tolleranza,fratellanza,dialogo fra i credenti di tutte le religioni.Ma qualcuno,anche fra di noi,esprime delle riserve che evidentemente sono un ostacolo all’avverarsi della pacificazione e contraddicono l’insegnamento stesso del Cristo.
    Come non accorgersi di questo?Perché anche molti cristiani non riescono ad accettare che siamo tutti “creature dello Stesso e Unico Dio”?
    Certo, gli ultimi fatti drammatici accaduti in Egitto suscitano rabbia ed indignazione,ma la carità cristiana
    deve prevalere se ci professiamo autentici seguaci dell’insegnamento evangelico.Lo so,non è facile l’adesione incondizionata al Vangelo,ma la straordinaria specificità della religione cristiana si evidenzia in un programma di vita espresso dalle parole “Ama il prossimo tuo come te stesso”.Appunto,senza condizioni.

    8 Gennaio, 2011 - 12:51
  17. Lyco, l’ho detto io l’altro giorno… Mi hai sentito? 🙂

    8 Gennaio, 2011 - 13:03
  18. Mabuhay

    “Perché anche molti cristiani non riescono ad accettare che siamo tutti “creature dello Stesso e Unico Dio”?
    Beh, non so chi la pensi cosi’…perche’ io non ho ancora letto nessuno -da quando frequento questo blog, l’unico per me- insinuando una cosa del genere. Forse questa idea sta tutta nei suoi cattivi pensieri.

    8 Gennaio, 2011 - 13:09
  19. Marilisa

    No,caro Mabuhay,questa idea non sta nei miei cattivi pensieri,e non intendevo parlare di chi frequenta questo blog.Cosa te lo ha fatto pensare? Forse la coda di paglia?Conosco non poche persone che la pensano così come ho detto.E comunque si deve stare attenti anche alle parole;te lo ha mai detto nessuno?”Ne uccide più la lingua che la spada”.Devi ancora imparare qualcosa.
    Ti saluto cordialmente.

    8 Gennaio, 2011 - 13:30
  20. lycopodium

    Maioba, il quiz è allora: chi è stato il tuo scriba?

    8 Gennaio, 2011 - 13:41
  21. Mabuhay

    Cara -se mi permetti- Marilisa, io devo imparare ancora MOLTE cose, non solo qualcosa. Tutti i giorni lo scopro. Ma cio’ non mi impedisce di dire cio’ che penso, senza dover pensare sempre che mi sto dirigendo a un gruppo di postulanti o novizie immacolate in parole, opere e omissioni.

    E so anche che ho -e uso- le mie code di paglia; ma -credimi- questo non e’ proprio il caso. E spero che abbia letto bene cio’ che ho scritto negli altri interventi su questo post. Anche se so che e’ sempre valido il principio del: ciascuno ascolta cio’ che vuol sentire, e capisce cio’ che vuol capire.

    Ti saluto con la stessa cordialita’, sperando di leggerti piu’ spesso!
    Buona Festa del Battesimo del Signore.

    8 Gennaio, 2011 - 13:55
  22. Lycopodium, chi l’ha detto…

    te l’ho sempre detto che hai il vizio di mettere le etichette….
    e pensi che gli altri (e io in particolare) appartenga a “quella” categoria che meglio menzionasti sul mio blog.
    E invece non è così…

    8 Gennaio, 2011 - 17:59
  23. Gioab

    @ Mabuhay
    Gentile amico, le faccio notare che la sua definizione “siamo tutti creature dello stesso Unico Dio” per quando sia una logica deduzione non corrisponde al punto vista delle Scritture perché esse dicono: – “I figli di Dio e i figli del Diavolo sono manifesti da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio, né [ha origine da Dio] colui che non ama il suo fratello.” ( 1 Giovanni 3.10)

    A maggior conferma, “ Saulo, che è anche Paolo, essendo pieno di spirito santo, lo guardò attentamente e disse: “O uomo pieno di ogni sorta di frode e di ogni sorta di furfanteria, figlio del Diavolo, nemico di ogni cosa giusta, non smetterai di pervertire le giuste vie di Geova?” ( Atti 13.9-10)

    Se ne può dedurre che è facile sostenere una presunta paternità, meno facile esibire l’araldica che lo comprova.

    UN caro saluto

    8 Gennaio, 2011 - 18:12
  24. Comunque mancava questa:

    “Poi nei locali parrocchiali si sbizzarrisca quanto e come vuole, ma la Liturgia va assolutamente rispettata!”

    8 Gennaio, 2011 - 18:18
  25. Gioab

    @ Mabuhay

    Sulla scia di quanto già scritto, faccio una piccola aggiunta relativamente ai figli, per aiutarla a fare una semplice riflessione. Se come dice la Scrittura : – “Chi non ama suo fratello non ha origine da Dio” (1Giovanni 3.10), dovendo classificare gli appartenenti a molte religioni e considerando le loro storie, potrebbe definire quelli, persone che amavano i loro fratelli ? Li metterebbe tra i figli di Dio ? anche se troppe volte dichiarvano di operare per Suo conto ?

    Non le appare strano che lo stesso Gesù aveva anche detto: “viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà immaginerà di avere reso sacro servizio a Dio. Ma faranno queste cose perché non hanno conosciuto né il Padre né me” ( Giovanni 16.2-3).

    E’ evidente che la presunta fraternità è solo un paravento. Ne conviene ?

    8 Gennaio, 2011 - 18:23
  26. Luigi Accattoli

    Da Principessa ricevo questo messaggio:

    Caro Luigi, ti invio questa mail per scusarmi di non poter rispondere alle persone che di sicuro stanno aspettando risposte da me. Sono ancora sotto sedativi per una piccolo intervento. Scusami con tutti gli amici bloggisti. Bacioni

    8 Gennaio, 2011 - 20:47
  27. Marcello

    E allora… un abbraccio a principessa!!

    8 Gennaio, 2011 - 21:16
  28. Marcello

    Mabuhay, anch’io sento spesso persone ragionevoli e sagge (tu scrivi “perbene”) che nutrono seri dubbi sul dialogo con l’Islam. Peraltro condivido anch’io molte delle loro preoccupazioni.

    Ma mi rincuorano molto quei pochi che di questo dialogo, invece, ne sono entusiasti.
    Ho da poco finito di leggere una raccolta di scritti di Padre Christian de Chergé (priore di Tibhirine) -e dei suoi compagni- e mi ha sorpreso non tanto il fatto che lui fosse un grande fautore del dialogo con l’Islam, ma che lo sia stato con gioiosa passione e che lo sia rimasto negli anni più duri della guerre civile algerina e fino all’ultimo.

    Pochissimi giorni prima di essere rapito scriveva:
    «Le relazioni chiesa/islam balbettano ancora perché non abbiamo ancora vissuto abbastanza accanto a loro. Dio ha tanto amato gli uomini che ha dato loro il suo Figlio, la sua chiesa, ciascuno di noi. “Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici”»
    Padre Christian de Chergé, 8 marzo 1996 (da “Più forti dell’odio”, Qiqajon, p. 223)

    … insomma per lui il problema era che NOI cristiani facciamo poco (!!). Aveva rovesciato il problema!!

    Sulla “reciprocità” (di cui tanto si parla) scriveva:
    «… sarebbe contrario all’evangelo voler compiere questi nuovi passi verso l’altro solo a condizione che lui stesso faccia altrettanto».
    (Ibidem, pp. 60-61)

    …!!

    8 Gennaio, 2011 - 21:37
  29. Gioab

    @ Marcello

    Mi permetta una riflessione su “quanto poco fanno i cristiani” ma soprattutto sul fatto che “sarebbe contrario all’evangelo voler compiere questi nuovi passi verso l’altro solo a condizione che lui stesso faccia altrettanto”.

    Non voglio fare critiche o schierarmi ma solo fare un paragone con quanto andava dicendo e facendo Gesù. Credo che quello che Lui abbia detto sia il metro con cui misurare gli eventi e le circostanze.

    (Giovanni 6.65-66): – “Per questo vi ho detto: Nessuno può venire a me a meno che non gli sia concesso dal Padre”. Per questo molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose [lasciate] dietro e non camminavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: “Non ve ne volete andare anche voi, vero?”
    Sembra che Gesù non faccia nulla per invogliare i suoi amici a seguirlo, anzi tutto il contrario Egli cercava modi per scandalizzarli perché ( Giovanni 6.52-56) : “I giudei contendevano perciò fra loro, dicendo: “Come può quest’uomo darci da mangiare la sua carne?” Quindi Gesù disse loro: “Verissimamente vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell’ultimo giorno; poiché la mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue rimane unito a me, e io unito a lui.” – e bisogna tenere presente che la legge proibiva di bere il sangue quindi era una bestemmia.

    Perché Gesù voleva scandalizzare i suoi discepoli ? piuttosto che favorirli ? piuttosto che facilitar loro il compito ?
    Non si tratta quindi di una condizione di reciprocità, piuttosto riconoscere che “Nessuno può venire a me a meno che non gli sia concesso dal Padre”.” ( Giovanni 6.65)
    Lei pensa che sia possibile ? Ma in questo caso non crede che il Padre faccia preferenze ? Perché ?

    A maggior conferma: “ma anche quando Rebecca concepì i gemelli da un solo [uomo], Isacco nostro antenato: poiché quando non erano ancora nati né avevano praticato alcuna cosa buona o vile, affinché il proposito di Dio riguardo all’elezione continuasse a dipendere non dalle opere, ma da Colui che chiama, le fu detto: “Il maggiore sarà schiavo del minore”. Come è scritto: “Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù”. ( Romani 9.10-13)

    UN saluto

    8 Gennaio, 2011 - 22:29
  30. Marcello

    Gioab, credo che Gesù non volesse scandalizzare nessuno e credo anche che il Padre non faccia preferenze.
    Credo che Dio ci ami per quello che siamo, che non ci voglia costringere ad amarlo e che allo tempo ci voglia aiutare a capire che senza di Lui noi siamo ben poca cosa.

    Non capisco, però, dove vuoi arrivare. Me ne scuso e ti chiedo di spiegarmi bene.

    … e in ogni caso diamoci del tu!

    8 Gennaio, 2011 - 22:50
  31. Grazie del post , Luigi.

    Essere “alter Christus”
    è dare la vita per i propri fratelli.

    Charles de Focauld e i Monaci Trappisti de l’Atlas
    sono stati “alter Christus” per amore dei fratelli islamici,
    pur non cercando il martirio.

    Il deserto fiorirà…..

    9 Gennaio, 2011 - 1:38
  32. Mabuhay

    Princess: ti aspettiamo…and prayers for a quick recovery!

    Ciao Marcello, grazie x i tuoi commenti e la citazione che fai; bella, suggestiva e vera. La realta’ ci dice anche che non possiamo chiedere a tutti i Cristiani che vivono in aree musulmane di essere Padre Christian de Berge -alto mistico- resistendo li’ con umilta’ e carita’, fino a quando qualcuno non li ammazzera’! Convieni? Ripeto, non sono contro il dialogo, ma e’ un fatto che con una consistente parte dei fratelli musulmani e’ praticamente non dico impossibile ma inutile. Non mi riferisco solo a gruppuscoli di terroristi; ci sono governi, universita’, parti consistenti dei musulmani che sostengono “la distruzione” dell’infedele (piu’ o meno come noi qualche secolo fa!).

    Avanti con appelli, auguri, mistici, martiri, articoli, preghiere, convegni…tutto serve e tutto aiuta per carita’, sperando -come dice Matteo- che il deserto fiorisca.

    Gioab: riservi le sue “testate” (colpi di Testo) x qualcun’altro. Lei risponde a una frase che non e’ mia (stavo citando) e non esprime cio’ che penso. E neppure cio’ che lei scrive come risposta mi trova d’accordo. Proprio per niente. E la sua risposta a Marcello -mi permetta- non ha proprio nessuna logica.

    Io mi trovo d’accordo con Marcello quando scrive: “Credo che Dio ci ami per quello che siamo, che non ci voglia costringere ad amarlo e che allo tempo ci voglia aiutare a capire che senza di Lui noi siamo ben poca cosa.” E che voglia che arriviamo a capire e ad essere una sola famiglia, dei figli di Dio (non del Dio dei bravi o del Dio dei cattivi).
    Buona domenica a tutti.

    9 Gennaio, 2011 - 2:06
  33. elsa.F

    Giudicare inutile ed impossibile il dialogo con un certo Islam,, non corrisponde alla natura del Cristiano che è l’uomo delle missioni impossibile.
    Gettare ponti impossibile, perdonare le offese più gravi, amare coloro che ci odiano è la missione folle del cristianesimo ed in particolare quella di ogni vero cristiano nella propria esperienza di vita.
    Senza questa convinzione meglio non recitare il Padre Nostro.

    9 Gennaio, 2011 - 7:50
  34. elsa.F

    Dobbiamo scegliere.
    O essere pazienti tessitori della lenta, lunga e difficile trama del Regno di Dio, un lavoro lento, lungo, umile e silenzioso
    oppure
    contribuire con una nostra parola a distruggere rapidamente e traumaticamente quel tessuto, un lavoro facile veloce e ben visibile.
    Dobbiamo scegliere, ogni giorno, ogni istante.
    E interrogarci se nella nostra vita è più la tela che abbiamo tessuto
    oppure
    quella che abbiamo strappato.

    9 Gennaio, 2011 - 8:15
  35. Mabuhay

    Cara Elsa, grazie x il tuo commento. Io non ti conosco personalmente per cui non posso dirti “predicare bene e razzolare male”. Quello che scrivi non fa una piega, soprattutto se scritto in “favorevoli” (non voglio usare altri aggettivi) condizioni come lo puo’ essere quella di un italiana cristiana in Italia… E’ sempre bello e affascinante pensare alle missioni impossibili. Per gli altri.

    Premesso che qui non si rinnega l’importanza del dialogo (detto e stradetto), e aggiunto che non sono x armare le famiglie dei cristiani in Medio Oriente, ci si rende conto o no che gli attentati sono solo il peak dell’iceberg di una serie di situazioni dove tantissimi cristiani vivono in condizioni di perseguitati?

    Ma perdinci, si possono cercare, creare condizioni CONCRETE dove la liberta’ religiosa sia rispettata, dove i cristiani in giro x il mondo (arabo) possano godere almeno delle minimissime condizioni di rispetto, se non proprio di uguaglianza? Io scrivo da condizioni molto, ma molto diverse dalle tue, dove spesso assisto e ascolto storie di sopravvivenza umana e cristiana, concrete “missioni impossibili”; sopravvivenza da una quotidianita’ di soprusi, anche molto gravi. Abbiamo o no una responsabilita’ di fronte a questi esseri umani perseguitati (e potrebbero essere anche di un’altra religione e sarebbe lo stesso) o il meglio che possiamo loro desiderare e’, nel nome del Padre Nostro: auguri e buon martirio! Ma il Padre Nostro non invita a muoversi e FARE qualcosa concretamente, anche a livello politico or whatever?

    Scusami la lunghezza, ma non mi resta che dirti: Beati voi che pregate per e augurate le missioni impossibili! Agli altri.

    9 Gennaio, 2011 - 8:30
  36. lycopodium

    Grande Mabu1
    (Ma grazie anche a Elsa).

    9 Gennaio, 2011 - 8:45
  37. elsa.F

    @Mabuhay
    Se un dottore della Chiesa come Santa Teresa d’Avila scriveva di se stessa: “ … i miei grandi peccati della mia spregevole vita …”, non credo sarebbe davvero inadeguato dire di me “parla bene e razzola male”.
    Siamo noi stessi coloro che di notte tessiamo con tanta fatica la stessa tela che di giorno strappiamo con altrettanta facilità.
    Siamo peccatori e proprio in quanto lo siamo e continuiamo a peccare e violare ciò in cui crediamo che prendiamo consapevolezza della nostra debolezza e della conseguente necessità di ricorrere alla Misericordia Divina. È Dio il grande tessitore della storia; è Lui che ci ama mentre ancora siamo nel torto e nell’incoerenza e prima ancora del nostro pentimento ci perdona.
    Io non auguro missioni impossibili ad altri; voglio non cogliere la volgarità e l’offesa di questa tua affermazione; io ho semplicemente affermato che il cristianesimo è per se stesso una “missione impossibile” che ha possibilità di realizzarsi solo in quanto è Dio stesso che la progetta e la sostiene. È lui che riscatta gli umili; è lui che spodesta i potenti; è lui che soccorre il suo popolo.
    È del tutto utopistico un cristianesimo vissuto senza croce e senza sacrificio. E ad ognuno di noi è riservata la propria specifica croce; la povertà, la malattia, l’oppressione, l’incomprensione sono i mille modi con cui la nostra fede è messa alla prova. Ed è sterile ed inutile porsi domande su quale sia e a chi sa toccata la croce più grande.
    Siamo chiamati a fare qualcosa per i nostri fratelli in difficoltà? Che domanda! Certo che dobbiamo! Ma dobbiamo evitare che gli atti terroristici ottengano il loro vero scopo che è proprio quello dello scontro di civiltà. E dobbiamo chiederci, chiedere a noi stessi, quali sono i veri motivi scatenanti di questo terrorismo; pensare a quanto abbiano giocato e stiano ancora giocando le contraddizioni della nostra società e della nostra economia che per secoli è vissuta sul sopruso, sullo sfruttamento economico, quando non addirittura sullo schiavismo.
    E ancora dopo tanti anni crediamo che il terrorismo si batta con la guerra, col bombardamento di villaggi, con le sanzioni economiche, quando queste hanno dimostrato piuttosto di essere la fucina, la fonte dell’odio che alimenta il terrorismo. È questo quello che tu chiami FARE QUALCOSA CONCRETAMENTE?

    9 Gennaio, 2011 - 11:48
  38. Quoto Elsa .
    C’è molta profondità nella sua riflessione.

    9 Gennaio, 2011 - 12:13
  39. Sembra che cmq alcuni abbiano già dimenticato ciò che si disse e che si scrisse in occasione del post dedicato al film “Uomini di Dio”.
    E ancor peggio sembra si dimentichi ciò che fecero quegli uomini, a nostra e di Dio, edificazione.

    9 Gennaio, 2011 - 12:16
  40. Mabuhay

    @Elsa:
    Grazie x le tue tre riflessioni e la tua profondita’ (la mia risposta si e’ accavallata al tuo secondo intervento che non avevo ancora letto). Scusami se ti ho offeso in un eccesso di retorica. Potrei dirti -senza ironia- che sono d’accordo con te al 100%. Anche la tua analisi nell’ultimo intervento sulle tante cause di questa persecuzione mi trova d’accordo. Lungi da me dal dire che noi siamo tutto nel giusto e loro sono tutto nel torto. Non mi e’ straniera la violenza o la aggressivita’ di alcuni atteggiamenti miei; o la violenza che noi cristiani usiamo, magari x imporre i “valori-non-negoziabili”; le nostre stesse parole spesso ci tradiscono. Nessun bombardamento, no occupazioni, no attentati…per carita’, un po’ dovresti conoscermi dagli interventi di questi mesi!
    Ma io credo che si debba e possa fare molto di piu’ per aiutare chi ingiustamente e’ perseguitato x il solo fatto di essere cristiano. I passi che sono stati fatti da noi (e ne mancano ancora) x dar/rispettare la dignita’ dei nostri fratelli di altre religioni, possiamo richiedergli anche agli altri? Esiste la dichiarazione dei diritti umani? Ma qui siamo proprio all’ABC della convivenza umana! Non possiamo chiedere a tutti di prepararsi ad essere martiri, come on!
    Poi la realta’ e’ quella che’ e’; persecuzione, la croce, la sofferenza, il martirio, tutto quello che vuoi…ma… possiamo “aiutare” un po’ sto Regno a venire?

    Ubi carissimo: ma capisci o no la differenza di livello in significato della presenza di quella comunita’ di monaci, stranieri, etc etc… e di migliaia di cristiani locali, li’ da generazioni, con famiglie, lavoro, etc… Altrimenti e’ inutile discuterne.

    9 Gennaio, 2011 - 13:39
  41. Nino

    Un saluto e un abbraccio a Principessa con gli auguri di cuore.

    9 Gennaio, 2011 - 14:09
  42. Gioab

    @ marcello
    Sperando di poter essere semplice e chiaro. Voglio arrivare a dire che è certamente vero che Gesù non voleva scandalizzare nessuno, però ha pronunciato parole che potevano e che hanno certamente scandalizzato alcuni.
    Lo scopo era stimolare le domande, infatti solo alcuni rimasero a chiedere spiegazioni e fu loro spiegato “privatamente”( Matteo 24.3) mentre molti se ne andarono. Lo scopo era stimolare nei suoi ascoltatori il ragionamento, per aiutarli a scoprire un messaggio che non è stato dichiarato chiaramente: “proclamerò cose nascoste sin dalla fondazione”.” ( Matteo 13.35) – ( 1Corinti 2.7): – “Ma esprimiamo la sapienza di Dio in un sacro segreto, la sapienza nascosta, che Dio preordinò prima dei sistemi di cose per la nostra gloria.” ( Sacro segreto, cose nascoste)

    Questo messaggio nascosto è stato da molti travisato nel corso del tempo in questo modo ha messo in evidenza i figli di Dio e i figli del Diavolo che erano già stati profetizzati sin dall’inizio: “E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà la testa e tu gli schiaccerai il calcagno”.” ( Genesi 3.15) “Il seme del serpente i eil seme della donna.”

    ( 1 Giovanni 3.10-12): – “ I figli di Dio e i figli del Diavolo sono manifesti da questo fatto: Chiunque non pratica la giustizia non ha origine da Dio, né [ha origine da Dio] colui che non ama il suo fratello. Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio, che dobbiamo avere amore gli uni per gli altri; non come Caino, che ebbe origine dal malvagio e scannò il suo fratello. E per quale motivo lo scannò? Perché le sue opere erano malvage, mentre quelle del suo fratello [erano] giuste.”

    Questa sapienza nascosta sarebbe stata rivelata solo a coloro che (praticano la giustizia) che si sarebbero dimostrati fedeli mentre per gli altri sarebbe stato un modo per dimostrare che non avevano l’approvazione : – “ Comunque, non capirono il significato di nessuna di queste cose; ma questa espressione era loro nascosta, e non comprendevano le cose dette.” ( Luca 18.34)

    E’ un semplice settaggio del cuore con la mente. Geremia 17.9: “ Il cure è ingannevole” – va bilanciato con la mente, la Ragione: “- “E cessate di conformarvi a questo sistema di cose, ma siate trasformati rinnovando la vostra mente, per provare a voi stessi la buona e accettevole e perfetta volontà di Dio” (Romani 12.2)

    Come avrai capito la questione è molto semplice,non c’è nulla di astruso o complicato. Le Religioni dicono di voler fare ponti ma poi si combattono e sono gelose dei loro greggi anziché essere disposte a lasciare ciascuno libero di decidere in autonomia. Se li battezzano sin da bambini, certo li condizionano, se impongono il Crocifisso è certamente un condizionamento, se sostengono che solo partecipando a determinate funzioni ci si può salvare, capisci che è un condizionamento ed è diverso da ciò che disse Gesù. Ve ne volete andare ? Andate !
    Secondo te, perché il 97% degli italiani si definisce cattolico ma solo un 15-20% pratica i riti. La legge del divorzio fu vinta con il 65% quella dell’aborto uguale com’è possibile che i mafiosi siano omicidi cos’ disgustanti ma pieni di santini e altarini ? e quante altre contraddizioni si potrebbero menzionare.
    Spero di essere stato chiaro. Si doveva manifestare il seme.

    9 Gennaio, 2011 - 14:40
  43. Gioab

    @ Mabuhay

    Sorpreso dalla sua espressione mi permetto chiederle un chiarimento.

    Come concilia i “valori-non-negoziabili” con (Luca 6.29-30) : – “ A chi ti colpisce su una guancia, porgi anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello, non rifiutare nemmeno la veste. Dà a chiunque ti chiede, e a chi toglie le tue cose non [le] richiedere.”

    Cosa potrebbe esserci di non negoziabile più del vestito ? – “Dà a chiunque ti chiede, e a chi toglie le tue cose non [le] richiedere”
    Eppure è questo il vangelo !

    9 Gennaio, 2011 - 14:46
  44. lycopodium

    Caro Ubi, le mie erano allora e oggi solo felicitazioni, felici constatazioni di una unità al di sopra dei nostri piccoli steccati. Nella tua indulgenza verso i miei “giudizi” vorrai notare anche le virgolette. Detto tra parentesi, sono d’accordo anche con la seconda parte della citazione, male che vada ci sarà un battesimo in più.

    9 Gennaio, 2011 - 14:54
  45. Marcello

    Mabuhay, concordo pienamente con te sull’esigenza di difendere i più deboli e in particolare i cristiani del Medio Oriente sono per lo più identificabili con i “deboli”.
    Sicuramente in certi periodi una camionetta militare davanti alle chiese irachene ed egiziane è doverosa (oltre che utile). Ma sono convinto che se noi cristiani mettiamo in campo le sole armi che dovrebbero esserci consone (l’amore, il perdono, il dialogo… la croce) alla fine le scorte armate saranno sempre meno necessarie; la troppa indulgenza che molti nel mondo islamico hanno nei confronti dei violenti è figlia della percezione di “minaccia” che molti musulmani hanno del Cristianesimo. Se “spuntiamo” questa percezione, i violenti ed i fanatici senz’altro non spariranno, ma saranno di gran lunga gestibili e controllabili.

    … visto che hai apprezzato, me permetto:

    “Nelle nostre relazioni quotidiane prendiamo apertamente le parti dell’amore, del perdono, della comunione, contro l’odio, la vendetta, la violenza che ai nostri giorni colpiscono tutti.”
    Padre Christian de Chergé (da “Più forti dell’odio”, Qiqajon, p. 75)

    9 Gennaio, 2011 - 16:36
  46. Gerry

    Caro Mabuhay, coraggio. Non so se leggerai questo mio tardivo commento (sono stato qualche giorno in vacanza con la famiglia), ma voglio dirti che sono con te parola per parola. Ricordati che saranno sempre i nostri amici ed i nostri fratelli a colpirci (per educarci, per farci crescere, ça va sans dire), senza parlare del “catarismo” che è tipico di tutti coloro che credono di essere perfetti o incamminati sulla strada della perfezione cristiana (chissà, magari pronti a rinnegare e poi, lapsi, a ritornare, ma sempre perfetti). Da uno imperfetto come me accetta una pacca sulle spalle.
    Vedi, sul dialogo con l’Islam si possono dire e udire molte cose ed io che ho avuto la fortuna di poter dialogare per molti anni con p. Maurice Borrmans, uno dei maggiori esperti e per lunghi anni professore al PISAI, ho conosciuto la contraddittorietà di un dialogo che funziona – o sembra funzionare – ad alto livello, ma non nella concretezza e nella drammaticità della vita (quella dei cristiani in terre islamiche, ma anche quella di chi vuole o vorrebbe farsi battezzare e trova non solo la riprovazione – che potrebbe esser logico aspettarsi -, ma la scelta tra la morte o una vita di sotterfugi e di menzogne). La speranza è virtù teologale, ma esistono anche quelle cardinali. Vivendo ancora su questa terra bisognerebbe farci illuminare dalla speranza, ma nella concretezza di un saggio operare, non nel vagheggiamento dei tempi ultimi, dei cieli nuovi e della terra nuova che non sono ancora.

    10 Gennaio, 2011 - 15:30
  47. raffaele.savigni

    “È del tutto utopistico un cristianesimo vissuto senza croce e senza sacrificio”.
    Condivido pienamente. Ma qualcosa (almeno sanzioni economiche e difesa anche armata della popolazione dai terroristi) contro quei farabutti dei talebani (e simili) bisognerà pur farlo: o no?

    10 Gennaio, 2011 - 17:26
  48. Gioab

    “E’ del tutto utopistico un cristianesimo vissuto senza croce e senza sacrificio”

    Vero, e per essere completamente fedeli al vangelo bisognerebbe aggiungere: – “Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra;” ( Matteo 10.23)
    – “Quel giorno sorse una grande persecuzione contro la congregazione che era a Gerusalemme; tutti, eccetto gli apostoli, furono dispersi in tutte le regioni della Giudea e della Samaria.” (Atti 8,1)
    – “Quindi quelli che erano stati dispersi dalla tribolazione sorta a motivo di Stefano andarono fino in Fenicia e a Cipro e ad Antiochia, ma non annunciando la parola a nessuno se non ai soli giudei.” ( Atti 11.19)

    10 Gennaio, 2011 - 20:31
  49. Mabuhay

    Ho letto il tuo intervento, Gerry. Grazie.
    Tra l’altro, potremmo imparare dai nostri stessi errori nel passato, come cristiani, anche contro i musulmani! Lo stesso Papa Benedetto lo ha ricordato varie volte. E poi c’e’ da accettare che questo e’ il tempo che ci tocca vivere, e che -come sempre- siamo chiamati alla fedelta’ a partire dalle condizioni in cui ci troviamo. Per i nostri fratelli cristiani in terre musulmane questo non e’ solo una pia intenzione; ne va di mezzo la loro vita. Gia’ preghiamo per loro. Se li possiamo aiutare, accompagnare, incoraggiare, sostenere, “difendere”,…meglio ancora!

    11 Gennaio, 2011 - 8:40

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