Buon Natale alla mia colf che è copta e viene dall’Eritrea

Ieri sono stato all’ex mercato di Piazza Vittorio dove a vendere arance sedani caciotte abbacchi e pangiallo ci sono due stranieri su tre [vedi post del 20 marzo 2008: Le meraviglie di piazza Vittorio da Gadda ai cinesi]. Tornando ho preso un caffè in un bar sulla piazza di Santa Maria Maggiore dove al banco servivano una polacca, una filippina e una cinese. Infine ho augurato buon Natale alla nostra colf che è copta – viene dall’Eritrea – e dunque festeggia il Natale domani. Nel giorno dei Magi venuti dall’Oriente mi sento a casa in questa Roma planetaria.

21 Comments

  1. Mabuhay

    E…nessun Borghezio o Salvini -trogloditi padani- che mettevano stelle sul petto a seconda della razza o della provenienza?

    6 Gennaio, 2011 - 10:04
  2. Gioab

    Bella e commovente la definizione “mi sento a casa in questa Roma planetaria” mi sento di condividerne lo spirito di fratellanza e comunanza che ci fa sentire tutti figli dello stesso Genitore;

    anche se con caratteristiche esterne diverse, ma con una identica uguaglianza interiore, sia perché il sangue è sempre rosso, sia perché dobbiamo tutti mangiare e respirare.

    Aggiungo che se fossi in grado di estirpare certe presunzioni e certi egoismi che sono stati “seminati di notte” da un avversario nelle menti di coloro che, inconsapevoli dormivano e non si accorsero di nulla, potrei anche allargare il concetto: “mi sento a casa in qualunque luogo di questo meraviglioso pianeta azzurro”

    E con nostalgia affiorano le parole di Michea 4.4 : “E realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che [li] faccia tremare;” e continuo a chiedermi, “ Ma Quando ?

    Poi mi ricordo anche altre parole : “Ero giovane, sono anche invecchiato, Eppure non ho visto nessun giusto lasciato interamente, Né la sua progenie cercare il pane.” (Salmi 37.25), Allora mi consolo e dico come Giobbe: “Tutti i giorni del mio lavoro obbligatorio aspetterò, Finché venga il mio sollievo. Tu chiamerai, e io stesso ti risponderò.” ( Giobbe 14.15) – Allora, “come un branco in mezzo alla pastura saranno rumorosi di uomini.” ( Michea 2.12) –

    “In quel tempo si dovranno anche dividere spoglie in abbondanza; gli stessi zoppi prenderanno in effetti grossa preda. E nessun residente dirà: “Sono malato”. Il popolo che dimora [nel paese] sarà quello perdonato del suo errore.” (Isaia 33.23)

    IN attesa mi chiedo, chissà se la colf se gradisce il “mies dal birillé” mentre mangia l’Engerà con le mani ?

    6 Gennaio, 2011 - 10:35
  3. Marcello

    Faccio una precisazione da professorino insopportabile e me ne scuso.

    La colf del nostro gentile ospite festeggia il Natale domani non perché copta, ma perché ortodossa.

    I copti cattolici festeggiano il Natale secondo il calendario gregoriano; i copti ortodossi secondo il calendario giuliano.

    … abbraccio tutti i copti e mi prenoto per uno zighinì eritreo!

    6 Gennaio, 2011 - 11:33
  4. discepolo

    Lasciatemi dire qualche parola sui miei pazienti egiziani copti
    Ho circa una ventina di bambini miei pazienti di famiglie egiziane copte,
    tutte emigrate a Milano per le cattive condizioni di vita in Egitto e anche per le discriminazioni da parte della comunità dominante in Egitto( quella musulmana)
    I miei pazienti egiziani copti:tutta gente simpaticissima,poverissima educatissima e a loro modo dei tipi stravaganti.
    Ricordo il primo, il padre voglio dire del primo paziente,un tipo che sembra Groucho dei fratelli Marx, all’inizio io e la segretaria eravamo un po’ stranite.. arrivava alle ore più impensate( rigorosamennte SENZA appuntamento)e alle proteste della segretaria coi suoi occhioni umidi da Groucho Marx le diceva “Come sei bella!!” la segretaria non poteva che sciogliersi dal suo
    rigoroso( e protestante )”le regole sono queste”.. e introdurlo con un sorriso…
    Dopo un viaggio in Egitto tornò portandomi un “piccolo”regalino: un rosario copto ogni grano del quale è della dimensione di un mandarino!
    ma a parte questo esilarante e ormai mitico nostro amico, ho tanti altri pazienti. Nelle visite a domicilio a volte fatte, sono rimasta stupita. non solo nella camera da letto ma anche nella sala gigantografie di Cristo biondo e boccoluto col Sacro Cuore ben in vista e della Vergine colla corona di stelle.. roba di un Kitch da far accapponare la pelle.. eppure commoventi nel loro genere e soprattutto inquietanti.. per me … !!!!che non potevo far altro che meditare : IO mi vergognerei di avere un Cristo col Cuore nella mia sala da pranzo .. PERCHE???? perchè in realtà io mi vergogno di Cristo…come tutti i borghesi cattolici europei siamo ormai dei razionalisti, dei sorridenti spregiatori del sentimentalismo e del popolare , di tutto quello che c’è di
    “buone cose di pessimo gusto” nella religione..
    questo pensavo dopo la visita a domicilio del cristiano copto,..
    E questo penso ancor oggi.. che loro potrebbero INSEGNARE A NOI tante cose ( sempre che fossero così maleducati da sentirsi maestri, cosa che NON sono) ….
    che loro sono più vicini di noi alla fonte..
    rifessioni così.. CHE DIO BENEDICA I CRISTIANI COPTI!!!
    MC

    6 Gennaio, 2011 - 13:53
  5. Gioab

    Senza presunzione e con molta umiltà, spero che il buon discepolo mi permetterà di riflettere fra me e me intorno alle sue : “inquietanti.. per me … !!!!che non potevo far altro che meditare : IO mi vergognerei di avere un Cristo col Cuore nella mia sala da pranzo .. PERCHE???? perchè in realtà io mi vergogno di Cristo…come tutti i borghesi cattolici europei siamo ormai dei razionalisti, dei sorridenti spregiatori del sentimentalismo e del popolare , di tutto quello che c’è di “buone cose di pessimo gusto” nella religione..”

    Il buon discepolo sembra invidiare quel fanciullo che è dentro di noi. Sembra esprimere il desiderio di voler rimanere bambino, rifiutando l’avanzata verso l’età adulta che ci pone di fronte le responsabilità che fanno svanire i sogni e le illusioni.

    Ma non si può perché nulla è immobile, nulla è statico tutto è dinamico, in movimento e in trasformazione.

    Anche il Vangelo: – “Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino; ma ora che son divenuto uomo, ho eliminato i [tratti] del bambino.” (1Corinti 13.11) – “affinché non siamo più bambini, agitati come da onde e portati qua e là da ogni vento d’insegnamento per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo dell’astuzia nell’artificio dell’errore” ( Efesini 4.14) – “Per questa ragione, ora che abbiamo lasciato la dottrina primaria intorno al Cristo, avanziamo verso la maturità,” (Ebrei 6.1).

    Così, sull’onda di questa avanzata o cambiamento, verso questo “nuovo” osservando quel ritratto “un po’ Kitch da far accapponare la pelle,” mi chiedo: “Ma perché il Cristo me lo fanno vedere sempre con i capelli lunghi ?” come una donna ?

    Non può essere lui. E’ sicuramente un falso che lo disonora perché la regola è: “Non vi insegna la natura stessa che se l’uomo ha i capelli lunghi, è un disonore per lui… comunque, se qualcuno sembra disputare per qualche altra usanza, noi non ne abbiamo nessun’altra, né l’hanno le congregazioni di Dio.” ( 1 Corinti 11.14-16).

    Se le chiese di Dio non hanno la consuetudine di avere uomini con i capelli lunghi, a maggior ragione, non poteva averceli lunghi l’uomo che è anche il sommo sacerdote (Ebrei 2.17), che doveva rispettare per primo la regola sacerdotale: “Ma porteranno i capelli corti” (Ezechiele 44.20 – NR)

    Forse se non fossimo divenuti “razionalisti” non ci avremmo mai fatto caso, ci saremmo accontentati di riscaldare il cuore pensando all’ingenuità dell’essere ancora bambini innocenti e senza colpa che vengono facilmente distratti e in fondo cosa cambierebbe.

    Non avremmo considerato che “Chi è fedele nel minimo è anche fedele nel molto, e chi è ingiusto nel minimo è anche ingiusto nel molto” ( Luca 16.10) – Non avremmo considerato che “il cuore è ingannevole” (Geremia 17.9) e che troppo spesso conduce l’uomo a “camminare nella caparbietà del suo cattivo cuore” ( Geremia 3.17) perché minimizza, perché si impigrisce nell’accettazione del presente e smette di indagare, dimenticando che, il figlio di Dio è venuto a darci: – “ la capacità intellettuale di acquistare conoscenza del Vero.” Affinchè non fossimo più bambini ma “l’uomo fatto, alla misura della statura che appartiene alla pienezza del Cristo;” ( Efesini 4.13).

    Come dire: “lasciami continuare a giocare, non mi interessa ciò che hai da dirmi…” così tipico della nostra società.

    6 Gennaio, 2011 - 15:42
  6. Grazie della precisazione di Marcello, anche perché, domani, con ogni probabilità mi recherò alla Divina Liturgia di Natale dei Greco-Cattolici Ucraini, che seguono il calendario giuliano..

    A Gioab, segnalo: http://www.youtube.com/watch?v=xhvf021utIs

    [no, non è musica -anche se alle orecchie di non pochi potrebbe suonare tale..- , e nella fattispecie sottolineo quanto da 5:25 in poi (e video successivo) .
    (Solo per gli inteditori/iniziati :faccio notare -la cosa è stata fortuita- di chi sia il profilo YouTube da cui è preso il video..) ]

    BuonNatalEpifania

    6 Gennaio, 2011 - 18:58
  7. Gioab

    Ringrazio l’ottimo Syriacus per la segnalazione del video che ho visionato. Poiché il suo commento è corredato dall’avvertenza: “ solo per gli intenditori iniziati” mi permetto segnalarle le mie obiezioni che senza avvertenza non mi avrebbero stimolato a farlo.

    Solo due punti e senza allungarmi troppo ma che mettono in risalto la contraddizione fra le parole e il testo.

    “Il mandato di Cristo è il mandato nostro a promulgare con i sacramenti.” – Non so, come si possano conciliare queste parole con Ebrei 7.24: – “ma egli,…ha il proprio sacerdozio senza successori.”
    E i sacramenti, non so se possono essere inclusi nei doni che “sarebbero stati eliminati” (1 Corinti 13.8) per cui se sono stati eliminati non dovrebbero più esserci “sacramenti”. Senza considerare che il Signore disse che il suo schiavo fedele e discreto sarebbe stato rivelato al suo ritorno, non prima. (Matteo 24.45) – e con l’avvertimento di non fidarsi di chi avrebbe detto : “ il Signore è qui o è là, non lo credete”.(Matteo 24.23)

    Il secondo punto è relativo all’anno di buona volontà del Signore e al giorno di vendetta del nostro Dio (Isaia 6.1-3; Luca 4.18). Lei capisce che essendo due estensioni temporali di durata diversa (anno e giorno) esse non possono coincidere né essere uguali, contrariamente a quanto detto nel video, che aggiunge essere un “mistero”. Sorprende quindi questa capacità di voler spiegare il mistero perché esso è tale proprio perché inconoscibile, ma se fosse spiegato non sarebbe più un mistero. Ritengo quindi e spero di non offendere nessuno, che possano essere classificate, come sempre più spesso accade, come “parole in libertà” che non spiegano nulla anzi complicano ciò che è semplice.
    Però nella libertà ciascuno ha la facoltà di esercitare il suo libero convincimento ed essere felice secondo i suoi gusti. Come dicevo io porto messaggi, ciascuno se li legge e interpreta come vuole.

    La ringrazio per il gentile pensiero con cui ha voluto allietare questa mia serata.

    6 Gennaio, 2011 - 20:36
  8. antonella lignani

    Penso che veramente le colf e badanti siano le operatrici silenziose dell’ecumenismo. L’anno passato la badante di una parente mi ha abbracciato dicendo: “Quest’anno facciamo Pasqua insieme”. Domani le farò gli auguri per il suo Natale.

    6 Gennaio, 2011 - 23:40
  9. Mabuhay

    Dice Antonella “Penso che veramente le colf e badanti siano le operatrici silenziose dell’ecumenismo…” e -aggiungo io- dell’attivita’ missionaria della Chiesa.
    E non scherzo.
    E circa la vergogna o non vergogna sul fatto di essere cristiano, io cerco di seguire il nostro vecchio maestro, ospite e illuminata guida di questo blog, soprattutto in uno dei suoi “motti” paolini: “Io non mi vergogno del Vangelo”. Capelli lunghi o corti…tonaca o meno…son dettagli, bazzeccole piu’ o meno importanti dipendendo dalla consistenza o inconsistenza dell’esperienza di fede di ciascuno.

    Io non mi vergogno e non voglio voglio vergognarmi del Vangelo.
    E’ piu’ che sufficiente. E ne avanza.
    E che cosi’ sia sempre, anche per questo 2011.

    6 Gennaio, 2011 - 23:55
  10. Mabuhay

    Scusatemi l’errore…nell’utlimo paragrafo.

    “Io non mi vergogno e non voglio vergognarmi del Vangelo.
    E’ piu’ che sufficiente. E ne avanza.
    E che cosi’ sia sempre, anche per questo 2011.”

    Grazie

    7 Gennaio, 2011 - 1:04
  11. [Nota explicativa pour Gioab, che ha scritto:

    “Ringrazio […] Syriacus per la segnalazione del video che ho visionato. Poiché il suo commento è corredato dall’avvertenza: “ solo per gli intenditori iniziati” mi permetto segnalarle le mie obiezioni che senza avvertenza non mi avrebbero stimolato a farlo.”

    La mia espressione “intenditori/iniziati” non si riferiva certo al contenuto dell’omelia ratzingeriana (che, come direbbero in inglese, è “crystal clear” di per sé), ma piuttosto al profilo di Youtube da cui veniva il video: un piuttosto importante personaggio della Curia Romana. (Non proprio un Prefetto di Dicastero, ma molto visibile – Inter alia: “Decano dei Cerimonieri Pontifici “). Il suo profilo (non più aggiornato da un pò) ha 88 video caricati. Lo ringrazio quindi per il servizio reso alla diffusione -anche su Youtube- del Kerigma del Principe degli Apostoli.) ]

    7 Gennaio, 2011 - 7:57
  12. “E…nessun Borghezio o Salvini -trogloditi padani- che mettevano stelle sul petto a seconda della razza o della provenienza?”

    Borghezio lo vidi per caso in un ristorante piemontese dopo che cantai Palestrina in diretta Rai (in coro, seminascosto, eh) davanti al Cardinal Sodano al paese di Papa Ghislieri -San PioV- , nel cinquecentenario dei suoi natali…- Comunque, son prossimo ormai a cambiar residenza, e a divenir parrocchiano della Chiesa in cui Borghezio da Giussano juravit… Nel quartiere (‘sestiere’, meglio) forse meno cristiano (almeno de nomine) e più multi(-etni-razzi-gastro-culti-anagrafico…) di Genova.

    A chi si trasferisce da un bel pulito tranquillo quartiere residenziale a qui (che come ‘locus’ nell’immaginario genovese, è un pò un vago analogo dell’attuale ‘piazza Vittorio’ per i romani) , gli danno del matto, o dello snob, o tutt’e due. (Ma ci sono abituato. E’ che era l’unico modo di vedersi mare/antichità/turisti a bizzeffe -oltre che mille altri ‘problemi’ in comodato d’uso gratuito…- , ma , soprattutto, vedersi circondato da una popolazione -facciamo pure con alto tasso di delinquenza e/o sbandamento- dall’età media decisamente inferiore ai sessant’anni -che troveresti altrove per Genova -“la città più vecchia del mondo”- . E poi sei praticamente in mezzo al compound universitario umanistico: un ‘punto triplo’ di coesistenza Immigrati-Studenti-Turisti, tutto a pochi metri dal mare veteroportuale… Che vuoi di più? -Sì, “voglio di più”, ma questa è un’altra storia…)

    “mi sento a casa in questa Roma planetaria.”

    Io invece ho fatto così: mi son trasferito (non all’infinito -anche se ho comprato- ma ‘sinché dura’, come vita-lavoro) nell’unico posto dove potevo sentirmi “planetario” in questa Genova (ormai) provinciale…

    (Però, l’entusiasmo è l’entusiasmo, e la realtà è la realtà: i vicini ‘che rompono’ non sono solo igli italiani Dott. Rossi, il Rag. Verdi e l’Ing. Bianchi nel condominio del quartiere ‘bene’ , ma a anche il cinese, il tunisino, equadoregno, senegalese, pakistano, nigeriano, con cui il Fato ti fa incontrare ma anche ‘scontrare’… : se si vuol essere davvero ‘buoni’ -e non ‘buonisti’- non si fanno sconti -vabbé, iuxta modum- proprio a nessuno, pur con tutto il bene che si può volere e l’apertura mentale che si può e deve avere..)

    7 Gennaio, 2011 - 8:39
  13. [Non so, ma a volte ho l’impressione che -almeno per me- l’unico modo per “sentirsi a casa” sia nei luoghi “planetari” o in quelli più isolati e “particolari” (nel senso di ‘particellari’, antitetici alla Metropoli). Tertium non datur.]

    7 Gennaio, 2011 - 8:50
  14. Mabuhay

    Mio caro Syr: tu devi essere – simpaticamente!- proprio tutto suonato! 😉

    7 Gennaio, 2011 - 11:48
  15. giosal

    Piazza Vittorio, forse, era peggiore una trentina d’anni fa, allorché si diceva che chi vi si avventurava di notte, poteva provare il brivido di dover metter fuori il portafoglio con un coltello puntato alla gola. Oggi mi sembra di nuovo praticabile, e perfino pittoresca e interessante.

    Caro Syriacus, hai tutta la mia simpatia e mi unisco ai complimenti di Mabuhay (il “tutto suonato” mi pare proprio l’augurio adatto).
    Un giorno ti verrò a trovare per sapere sul posto delle tue nuove esperienze.
    In questo mondo che si avvia inevitabilmente al “globale”, intendi uscire dal chiuso per conoscerlo e sperimentarlo direttamente come Domineddio lo ha fatto (se si crede in Lui): con le sue infinite sfaccettature, e controversie, e difficoltà quasi insormontabili nelle reciproche comprensioni.
    E tuttavia nella sua bellezza e unità globale.
    Spesso mi sono immaginato Sua Signoria che, dopo averci dotati di un pizzico di cuore e un grammo di cervello (mi ripeto in questo mio Credo basilare) ci ha gettati tra i flutti e si è messo a osservare se, “da soli”, siamo mai in grado di fare qualcosa per mostrarci capaci di convivere. O abbiamo bisogno di pregarlo, talvolta lagnando, talaltra fingendo in modo infingardo e rischiando di farGli perder la pazienza.
    Le prime volte in cui, io pure, mi tuffai in mezzo al mondo ”globale” risalgono a un momento in cui avevo circa la tua età attuale. E mi mutarono in profondità i pensieri e i modi di vedere le cose.
    Quando rientravo da quelle nuove esperienze di lavoro e mi ritrovavo nella “stanza”tra parenti e amici, cercavo di raccontare le mie novità. E mi rendevo conto che era quasi impossibile convincere gli ascoltatori di quanto volevo dire. E il pensiero mi correva all’uomo di quella caverna che, dopo esserne uscito, vi rientrava per raccontare, non creduto, che fuori esisteva un mondo diverso…
    Un racconto che oggi, forse, è più facile da farsi e anche più stringente.
    Un augurio di buon anno a tutti

    7 Gennaio, 2011 - 18:36
  16. Persino il (futuro) parroco, quando gli ho parlato per accertarmi della posizione della mia abitazione rispetto ai confini delle molto vicine parrocchie della zona, una volta confermato effettivamente il sospetto che la parrocchia del caso sarebbe stata la sua, chiedendomi la parrocchia di provenienza, udita la risposta, si è chiesto anche lui “come mai lasciare un posto così per questo?”.

    Quanto a quel che dice Gioab: una discreta esperienza in solitaria all’estero la ebbi una decina d’anni fa, e in un ambiente per gran parte giovanile e multiculturale e multietnico: da quel momento in poi ho sofferto di una terribile “nostalgia”. Il “nostos” è in realtà verso una Utopia “planetaria”, che in quanto tale non esiste. Ma almeno la condizione mia presente è una sorta di discreto palliativo..

    Comunque condivido: “Quando rientravo da quelle nuove esperienze di lavoro e mi ritrovavo nella “stanza”tra parenti e amici, cercavo di raccontare le mie novità. E mi rendevo conto che era quasi impossibile convincere gli ascoltatori di quanto volevo dire.”

    Qualunque cosa tu volessi dire.

    [“Stefano non è un genio incompreso: è un incompreso senza genio.” (Battuta candidamente causticissima -pronunciata una volta e mai più, ‘semel venenosa semper venenosa’ ,per così dire- , ma che non ha mai abbandonato veramente a mia testa- di un mio compagnio di liceo, artista di successo -che ho sentito di recente, ché sono uno dei pochi amici che ha, al di là delle centinaia di “genii compresi” che lo circondano nei salotti culturali di mezza Europa..) Ma aveva ragione.]

    10 Gennaio, 2011 - 19:30
  17. Gioab

    @ Syriacus
    La Sua argomentazione mi ha fatto venire in mente ciò che l’Oracolo divino suggerisce all’uomo e che troppo spesso l’uomo è incline a dimenticare raccogliendosi in grembo “carboni ardenti”.

    (Genesi 2.18) : – “ E Geova Dio proseguì, dicendo: “Non è bene che l’uomo stia solo”.- “ Gli farò un aiuto, come suo complemento”. – . – “uomini che diranno menzogne, segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente; i quali proibiranno di sposarsi, comandando di astenersi da cibi che Dio ha creato per essere presi con rendimento di grazie” (1 Timoteo 4.2-3)

    Se questo è il pensiero della Divinità non si capisce perché troppo spesso gli uomini fanno scelte contrarie e opposte.

    11 Gennaio, 2011 - 13:18
  18. Guarda, Gioab, io non ho “argomentato” niente…

    E vorrei precisare: quel mio “qualunque cosa tu volessi dire”, non si riferiva al tuo “E mi rendevo conto che era quasi impossibile convincere gli ascoltatori di quanto volevo dire”; piuttosto si riferiva al mio “Comunque condivido”. Cioè: condivido la tua impressione di ‘incomprensione’ da parte di amici e parenti digiuni di tali o talaltre esperienze, etc…etc…

    In realtà, ora come ora, avendo notato che esiste anche gente che ha sempre viaggiato (per piacere o lavoro o entrambi) ma ha ‘capito’ molto meno di gente che non ha mai messo il naso fuori dal proprio paese, ‘condividerei’ ancora -o meglio comprenderei- quella sensazione di incomprensione di un giovane tornato ‘da lontano’, ma non la assolutizzerei più..

    Ulteriore precisazione, per chiunque abbia letto sopra: il compagno del liceo non era ancora un artista affermato, il contesto era scherzoso, intellettualista e sempre alquanto iperbolico (il medesimo faceva anche battute tipo “Il delitto non paga: paga me!” -e vive allegramente ancora con quella mentalità d’impunito ontologico) , ma quello “Stefano” era e sono io, e penso ancora oggi che mi avesse in poche parole definito per quel che sono. Punto.

    Quanto al consiglio-citazione di Gioab (e di molti altri sinora qui e fuori di qui) sulla imprescindibile pietra d’inciampo (o delizia, per chi serba speranza in abbondanza) biblica d’ogni scapolo “Non è bene che l’uomo stia solo”: mi avvalgo -per pietà mia e altrui- della facoltà di non commentare. Almeno non stasera.

    11 Gennaio, 2011 - 20:47
  19. giosal

    Syriacus, a quanto pare l’assonanza di Giosal con Gioab ha involontariamente generato un simpatico dialogo a tre (si può dire un trialogo?).
    Niente male: anche l’amico Shakespeare talvolta usò un gioco analogo per dare brio alle sue commedie.
    Un saluto cordiale a tutti e due

    11 Gennaio, 2011 - 21:40
  20. O Mio Dio.

    Scusa.

    Mi pareva che qualcosa non tornasse.

    11 Gennaio, 2011 - 22:17
  21. [E non mi tornava anche per via dell’assenza di citazioni. Non era un fake, ma semplicemente un altro e basta… :]

    buonanotte

    11 Gennaio, 2011 - 22:19

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