“Cari fratelli cinesi diamo inizio a un percorso inedito”

Com’è mia arte fornisco una scelta di parole dal Messaggio di Papa Francesco ai cattolici cinesi e alla Chiesa universale pubblicato ieri. E’ un lavoro che faccio per me, allo scopo di avere in memoria – quella dell’anima e poi quella del blog, ce ne è una mezza ombra – le parole che vado segnando nei giorni. Nei commenti i brani che ho scelto e alla fine un motto di ringraziamento.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Concedo e chiedo riconciliazione. Vorrei farvi sapere che, da quando mi è stato affidato il ministero petrino, ho provato grande consolazione nel constatare il sincero desiderio dei Cattolici cinesi di vivere la propria fede in piena comunione con la Chiesa universale e con il Successore di Pietro […]. Di tale desiderio mi sono giunti nel corso di questi anni numerosi segni e testimonianze concreti, anche da parte di coloro, compresi Vescovi, che hanno ferito la comunione nella Chiesa, a causa di debolezza e di errori, ma anche, non poche volte, per forte e indebita pressione esterna. Perciò, dopo aver attentamente esaminato ogni singola situazione personale e ascoltato diversi pareri, ho riflettuto e pregato molto cercando il vero bene della Chiesa in Cina. Infine, davanti al Signore e con serenità di giudizio, in continuità con l’orientamento dei miei immediati Predecessori, ho deciso di concedere la riconciliazione ai rimanenti sette Vescovi “ufficiali” ordinati senza Mandato Pontificio e, avendo rimosso ogni relativa sanzione canonica, di riammetterli nella piena comunione ecclesiale. In pari tempo, chiedo loro di esprimere, mediante gesti concreti e visibili, la ritrovata unità con la Sede Apostolica e con le Chiese sparse nel mondo, e di mantenervisi fedeli nonostante le difficoltà.

    27 Settembre, 2018 - 9:37
  2. Luigi Accattoli

    Sanare le ferite del passato. Nel sesto anno del mio Pontificato, che ho messo fin dai primi passi sotto il segno dell’Amore misericordioso di Dio, invito pertanto tutti i Cattolici cinesi a farsi artefici di riconciliazione, ricordando con sempre rinnovata passione apostolica le parole di Paolo: «Dio ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione» (2 Cor 5,18). […] In questo spirito e con le decisioni prese, possiamo dare inizio a un percorso inedito, che speriamo aiuterà a sanare le ferite del passato, a ristabilire la piena comunione di tutti i Cattolici cinesi e ad aprire una fase di più fraterna collaborazione, per assumere con rinnovato impegno la missione dell’annuncio del Vangelo. Infatti, la Chiesa esiste per testimoniare Gesù Cristo e l’Amore perdonante e salvifico del Padre.

    27 Settembre, 2018 - 9:38
  3. Luigi Accattoli

    Cercare buoni candidati. L’Accordo Provvisorio siglato con le Autorità cinesi, pur limitandosi ad alcuni aspetti della vita della Chiesa ed essendo necessariamente perfettibile, può contribuire – per la sua parte – a scrivere questa pagina nuova della Chiesa cattolica in Cina. Esso, per la prima volta, introduce elementi stabili di collaborazione tra le Autorità dello Stato e la Sede Apostolica, con la speranza di assicurare alla Comunità cattolica buoni Pastori. In questo contesto, la Santa Sede intende fare sino in fondo la parte che le compete, ma anche a voi, Vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici, spetta un ruolo importante: cercare insieme buoni candidati che siano in grado di assumere nella Chiesa il delicato e importante servizio episcopale. Non si tratta, infatti, di nominare funzionari per la gestione delle questioni religiose, ma di avere autentici Pastori secondo il cuore di Gesù, impegnati a operare generosamente al servizio del Popolo di Dio, specialmente dei più poveri e dei più deboli, facendo tesoro delle parole del Signore: «Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» (Mc 10,43-44).

    27 Settembre, 2018 - 9:38
  4. Luigi Accattoli

    La fatica di una parola critica. Sul piano pastorale, la Comunità cattolica in Cina è chiamata ad essere unita, per superare le divisioni del passato che tante sofferenze hanno causato e causano al cuore di molti Pastori e fedeli. Tutti i cristiani, senza distinzione, pongano ora gesti di riconciliazione e di comunione. Al riguardo, facciamo tesoro dell’ammonimento di San Giovanni della Croce: «Al tramonto della vita, saremo giudicati sull’amore» (Parole di luce e di amore, 1, 57). Sul piano civile e politico, i Cattolici cinesi siano buoni cittadini, amino pienamente la loro Patria e servano il proprio Paese con impegno e onestà, secondo le proprie capacità. Sul piano etico, siano consapevoli che molti concittadini si attendono da loro una misura più alta nel servizio al bene comune e allo sviluppo armonioso dell’intera società. In particolare, i Cattolici sappiano offrire quel contributo profetico e costruttivo che essi traggono dalla propria fede nel regno di Dio. Ciò può richiedere a loro anche la fatica di dire una parola critica, non per sterile contrapposizione ma allo scopo di edificare una società più giusta, più umana e più rispettosa della dignità di ogni persona.

    27 Settembre, 2018 - 9:39
  5. Luigi Accattoli

    Tra i segni dei tempi. Mi rivolgo a tutti voi, amati confratelli Vescovi, sacerdoti e persone consacrate, che «servite il Signore nella gioia» (Sal 100,2). Riconosciamoci discepoli di Cristo nel servizio al Popolo di Dio. Viviamo la carità pastorale come bussola del nostro ministero. Superiamo le contrapposizioni del passato, la ricerca dell’affermazione di interessi personali, e prendiamoci cura dei fedeli facendo nostre le loro gioie e le loro sofferenze. Impegniamoci umilmente per la riconciliazione e l’unità […]. Cari fratelli e sorelle della Chiesa universale, tutti siamo chiamati a riconoscere tra i segni dei nostri tempi quanto sta accadendo oggi nella vita della Chiesa in Cina […]. Ogni comunità cattolica locale, in tutto il mondo, si impegni a valorizzare e ad accogliere il tesoro spirituale e culturale proprio dei Cattolici cinesi. È giunto il tempo di gustare insieme i frutti genuini del Vangelo seminato nel grembo dell’antico “Regno di Mezzo” e di innalzare al Signore Gesù Cristo il canto della fede e del ringraziamento, arricchito di note autenticamente cinesi. Mi rivolgo con rispetto a Coloro che guidano la Repubblica Popolare Cinese e rinnovo l’invito a proseguire, con fiducia, coraggio e lungimiranza, il dialogo da tempo intrapreso. Desidero assicurare che la Santa Sede continuerà ad operare sinceramente per crescere nell’autentica amicizia con il Popolo cinese.

    27 Settembre, 2018 - 9:39
  6. Luigi Accattoli

    Con l’audacia di Matteo Ricci. Nel Messaggio di Francesco ai cinesi sento il respiro degli apostoli che nei secoli partirono per l’Oriente. Nell’estate, in preparazione all’arrivo dell’Accordo, avevo riletto quanto ho in casa di Matteo Ricci (1552-1610), di Giovanni da Montecorvino (1247 ca – 1328), di Giovanni da Pian del Carpine ((1182 ca – 1252). E avevo letto per la prima volta, stupito d’arrivarvi da vecchio, il “Racconto delle cose meravigliose d’Oriente” di Odorico da Pordenone (1286-1331). Ma soprattutto il mio conterraneo Matteo Ricci. La sua opera maestra, “Entrata nella China de’ Padri della Compagnia del Gesù (1582-1610”, che ho nelle Edizioni Paoline del 1983, è a mio parere la lettura più adatta a intendere l’audacia d’apostolo che ora avvertiamo in Francesco. Le fatiche e la capacità di rischio del padre Matteo, che tutto osa e a tutto s’ingegna al fine di “apparecchiare la strada” in “questo lontanissimo Imperio della China se mai per alcun tempo s’aprisse in esso la porta all’Evangelo”, mi appaiono preparatorie dell’audacia e del rischio del Papa gesuita. Sono felice d’aver letto una volta le pagine avventurose del Ricci: fu in occasione di un mio viaggio nella Corea del Sud, nel novembre del 1983, in vista dell’andata di Giovanni Paolo II, che fu poi nel maggio del 1984. Sono due volte felice per ritrovare lo stesso slancio apostolico nel Messaggio ai cinesi che qui sopra ho abbreviato.

    27 Settembre, 2018 - 10:58
  7. maria cristina venturi

    http://www.asianews.it/notizie-it/Sinodo:-domande-sulla-partecipazione-di-due-vescovi-cinesi-45058.html

    ” Mons. Giuseppe Guo Jincai (v. foto) è uno dei sette vescovi scomunicati e ora riammesso nella comunione ecclesiale. Ha frequentato il seminario di Shijiazhuang, nell’Hebei. È il segretario generale del Consiglio dei vescovi cinesi, posto chiave per il controllo della Chiesa da parte del regime. Il ruolo è infatti affidato dal Partito comunista a una persona di estrema fiducia che lavora pubblicamente come un funzionario di Stato, con il suo rango, stipendio e posizione politica. (FP)

    27 Settembre, 2018 - 19:12
  8. maria cristina venturi

    http://www.asianews.it/notizie-it/Cattolici-cinesi:-speranza-e-tristezza-per-l%E2%80%99accordo-fra-Cina-e-Santa-Sede-45028.html

    ” C’è speranza e preoccupazione, tristezza e afflizione fra i cattolici cinesi alla notizia dell’accordo provvisorio sulle nomine dei vescovi firmato fra la Cina e la Santa Sede. Vi sono critiche ai vescovi illeciti a cui è stata cancellata la scomunica, perché “hanno amanti e figli” e sono “fedeli collaboratori del regime contro il Signore”, insieme a richieste di poter vedere e conoscere il testo dell’accordo.”

    27 Settembre, 2018 - 19:14

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