Chi lava i piedi rovescia il mondo

30 Comments

  1. Conversa piacevolmente.

    Ps. Nella pagina di “Mentre” hanno messo una t in meno nel suo cognome.

    5 Maggio, 2011 - 6:52
  2. nico

    Nell’ascoltare le tue parole nel video, Luigi, mi è venuto in mente un episodio capitato a catechismo lo scorso anno.
    Abbiamo drammatizzato l’episodio della lavanda dei piedi, in contesto non liturgico (facciamo spesso drammatizzazioni di brani del Vangelo con i bambini) e quindi abbiamo chiesto a tutti di lavare i piedi ai compagni di classe.
    Più d’uno ha nicchiato, qualcuno ha decisamente rifiutato sia di lavare i piedi che di lasciarseli lavare (Pietro docet…).
    Lo scandalo di quel gesto è emerso in tutta la sua forza e ha acquisito spessore anche l’altra dimensione, quel lasciarsi servire, ammettere la propria debolezza, lasciarsi amare, che è il frutto bellissimo della “Rivoluzione del Servizio”.

    5 Maggio, 2011 - 7:53
  3. elsa.F

    L’amore di Dio, quando brucia, produce della cenere: è l’umiltà.

    (Madeleine Delbrêl)

    5 Maggio, 2011 - 8:35
  4. antonella lignani

    Veramente uno splendido tema, Luigi, tanto più che il mondo ha bisogno di essere rovesciato.

    5 Maggio, 2011 - 10:40
  5. A nico
    è di grande forza il tuo episodio.

    E’ molto più facile mettersi in fila in una chiesa
    per andare a prendere l’ostia,

    che non lavare e farsi lavare i piedi.

    Eppure sono ambedue immagini della stessa Eucarestia.

    La sporcizia della bocca non si vede,

    quella dei piedi……
    com quell’odore sgradevole…..

    la paura di mostrarsi,
    la paura di vedere,

    tu nico,
    hai mostrato che la lavanda (eucaristica)
    mette di molto a nudo le proprie emozioni
    tra gli uomini o donne che siano.

    Cosa che non accade con la comunione dell’ostia…..

    Riveli un problema comune all’umanità anche cristiana,
    la umiltà di scoprirsi

    la umiltà di lasciar cadere le ipocrisie.

    Non dimenticherò mai quando da ragazzino,
    mi chiamarono per la lavanda dei piedi,
    ma mi raccomandarono che i piedi dovevano essere già lavati,
    non bisognava fare brutta figura….

    Sì, Paolo VI mi doveva lavare i piedi già puliti.

    Nella mia timidezza risposi di no!

    Tu con l’episodio,
    mi dai occasione di rendermi conto
    che nella Chiesa una sola volta all’anno
    bisogna fare una scena,
    con i piedi già puliti

    Poi verrà dimenticata per il resto dell’anno.

    E’ indicativo di come siamo messi molti di noi cristiani nella Chiesa di Cristo….

    Ma
    Luigi con i “fatti del Vangelo attuali” sta ricordando continuamente
    anche a me stesso (diventato un pò cieco)
    che vi sono tanti cristiani invisibili
    che vivono la lavanda ogni giorno.

    Per questo sono grato ai POST di Luigi

    e sono grato a nico per quell’episodio che rivela tantissimo
    e mi ha fatto ricordare…

    5 Maggio, 2011 - 11:38
  6. Clodine

    A me ha sempre colpito molto, ed è stato spunto di svariate meditazioni sul tema -soprattutto nell’arte- l’atto che compie Maddalena sui piedi di Cristo, in quell’immagine mirabile dove li cosparge di unguento e nel fare questo gesto empatico, carnale, qualcosa in lei si smuove profondamente. A quel punto il suo respiro si fa angoscia e come da un fiume carsico i suoi occhi iniziano a sgorgare lacrime che si appiccicano all’unguento e poi…poi asciuga tutto con i lunghi capelli formando un impasto vischioso, fatto di unguento, lacrime e capelli! Stupendo!!! Il rito della lavanda oltrepassa ogni approfondimento antropologica ed è un chiaro riferimento a Colui che si fa schiavo dell’umanità!

    5 Maggio, 2011 - 11:40
  7. nico

    Che bello, quanti colori dell’anima…
    Grazie.

    5 Maggio, 2011 - 12:04
  8. Gioab

    Caro Luigi, è intrigante il tuo nuovo argomento, sul lavaggio dei piedi. Mi pare di averne già parlato, ma ora mi ha suscitato un’idea che mi spinge a farti una domanda :

    Vedi che dice ? : “Ciò che sto facendo non lo capisci al presente, ma lo capirai dopo queste cose !” Dopo quali cose ?

    E ancora, : “Perciò, se io, benché Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.”

    Però nessuno né tanto meno Pietro ha lavato i piedi a Lui, perché no ? Doveva essere reciproco.

    E ancora,: Tu lo hai capito al presente ? Doveva essere capito in seguito, ma cosa ?

    E ancora, Pietro dice: “Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e la testa”. Gesù gli disse: “Chi ha fatto il bagno non ha bisogno di lavarsi che i piedi, ma è interamente puro”

    Perché se uno è puro perché ha fatto il bagno deve lavarsi i piedi ? L’ha già fatto il bagno no ?
    Ti dice niente ? Cosa vuole dire con il lavaggio dei piedi, poteva essere anche quello della testa (come il battesimo) o delle mani prima del pranzo o della cena. Ci vedi altro ? Io si !

    5 Maggio, 2011 - 15:26
  9. Marilisa

    La “lavanda dei piedi” è una splendida metafora dell’essere al servizio degli altri e in particolare dei “piccoli”.Se tutti fossero disponibili a tale atto di umiltà,certamente il mondo sarebbe diverso.Non superbia,non orgoglio,non senso di superiorità.Tutti gli uomini si sentirebbero alla pari,davvero fratelli,e non ci sarebbero quelle disuguaglianze soprattutto economiche che sfigurano il volto dell’umanità.Gesù Cristo ha insegnato questo in molti modi,ma il suo messaggio è ben lungi dall’essere accolto.Lo abbiamo sempre visto e lo vediamo anche oggi.Guerre per tenere sottomessi i più deboli,governi che pensano a salvare gli interessi dei più ricchi,uomini che esultano per presunte superiorità,in tutti i campi,sugli altri.Da qui derivano rancori,scontri a livello individuale e di popolazioni,ignoranza dei diritti altrui,disprezzo della dignità di ogni essere umano.Molteplici aspetti di una violenza che ha ancora radici profonde nel cuore degli uomini.
    Per questo il mondo “rovesciato” è difficilmente realizzabile,almeno per ora;il peccato,e il Male,sono troppo presenti nella nostra vita.Confidiamo che,con l’aiuto di Dio,l’atteggiamento dell’umiltà prenda a poco a poco il sopravvento sulla prevaricazione,universalmente.
    P.S.
    Luigi,fra i libri citati nella tua biografia io avrei messo anche “La speranza di non morire”,per me molto bello.

    5 Maggio, 2011 - 19:24
  10. lazzaro

    Matteo: “E’ molto più facile mettersi in fila in una chiesa
    per andare a prendere l’ostia”.

    Hai ragione. Ma può succedere anche di essere tentati di non ricevere l’Ostia perché davanti all’Infinito, ci si sente una nullità. Ma poi si decide di accostarsi all’altare, riconoscendo umilmente i propri limiti e confidando solo nella misericordia di Gesù e nel suo desiderio di donarsi.

    5 Maggio, 2011 - 19:41
  11. Caro Lazzaro,
    vedendo le persone in fila per prendere l’ostia,
    non sono in grado in coscienza
    di fare affermazioni certe………….

    Noi uomini e donne
    siamo un’insieme di emozioni,

    abbiamo visto capi mafia
    avere cappelle private
    probabilmente prendevano anche essi l’ostia,

    ci sono ladri d’ufficio…..

    o commercianti ladri…..

    o politici ladri….

    o capi di governo ladri….

    anche essi prendono l’ostia…….

    limiti e misericordia…..

    ai fini pratici
    mi fa più facile prendere l’ostia
    che
    lavare/servire
    un fratello, un amico, un conoscente…………., il salumiere carastoso……

    (scusami se rimango terra…terra…)

    5 Maggio, 2011 - 21:11
  12. chi ha già fatto il bagno (del battesimo) è puro…
    ma ha bisogno di lavare i piedi (=essere perdonato), quando essi percorrono strade tortuose… e questo perdono dev’essere reciproco…
    Tutti parlano di servizio, ed è anche vero… Ma ho l’impressione che qui in gioco ci sia il perdono reciproco… che sarà proprio quello che chiede Gesù risorto, nel compimento del mistero pasquale: “a chi perdonerete i peccati…” (Gv), “nel suo nome saranno annunciati la conversione e il perdono dei peccati, a cominciare da Gerusalemme” (Lc), cioè precisamente dal luogo in cui egli è stato cacciato e in cui è stato ucciso.
    Gesù non ha condannato i suoi carnefici, ma ha chiesto ai suoi discepoli di dare perdono incondizionato.

    5 Maggio, 2011 - 21:20
  13. Marilisa

    Maioba,ben ritrovato!
    Sinceramente non sapevo di questo significato dell’espressione “lavare i piedi”.Non si finisce mai di imparare.
    Quanto al perdono reciproco di cui parli,esso fa parte di quell’Amore che è il cuore stesso del Cristianesimo,ma chi può dire che “il perdono incondizionato” sia facile? Su questo tema il discorso sarebbe lungo.In realtà,l’Amore e il perdono,che costituiscono il perno della nostra religione e la contraddistinguono fra le altre,sono di difficile attuazione,è inutile negarlo.La preghiera ci è di aiuto,ma forse solo col passar del tempo certe ferite possono rimarginarsi e può farsi strada la disponibilità al perdono.Allora parliamo di “Grazia di Dio”che ci fa rinascere e ci apre una strada nuova da percorrere,liberi dal peso del risentimento e del rancore.
    Condivido totalmente le parole di lazzaro quando dice: “Ma poi si decide di accostarsi all’altare, riconoscendo umilmente i propri limiti e confidando solo nella misericordia di Gesù e nel suo desiderio di donarsi”.

    5 Maggio, 2011 - 22:43
  14. discepolo

    I
    La frase di Matteo “è molto più facile fare la fila per prendere l’Ostia consacrata che lavare i piedi e farseli lavare” significa dare più importanza alle opere che alla fede, cioè se io non faccio qualcosa di “difficile” tipo
    lavare i piedi , se non più buono, più virtuoso, filantropico , generoso, morale ecc. ecc, allora non sono un vero cristiano.. ma questo ribalta la prospettiva cristocentrica e verticale in una dimensione umanistica ed orizzontale.. a questo punto si può anche fare a meno del soprannaturale, di Cristo, di Dio.. basta essere estrememnte morali, lavarci i piedi fra di noi….
    Il cristiano si sente in ogni istante ( o dovrebbe sentirsi) un ignobile peccatore per cui Cristo è morto in croce, e che si salverà solo per grazia di DIO,non un uomo votato all’autoperfezionamento morale che si salverà grazie alle proprie azioni meritorie ..
    andiamo a fare la comunione, certo è facile , più facile che lavare i piedi ma come dice Lazzaro, abbiamo fiducia che per quanto peccatorti , ignobili, egoisti, meschini , e via dicendo, è la fede che ci salva e ed è la Grazia che ci santifica, e la grazia si trova nel soprannaturale non nel nostro umano, troppo umano ” fare”.
    nei vangeli Cristo dice senpre Va’ la tua FEDE ti ha salvato.
    ed è la fede in Qualcuno non in qualcosa…
    http://paparatzinger4-blograffaella.blogspot.com/2011/05/il-cristiano-non-crede-in-qualcosa-ma.html

    MC

    6 Maggio, 2011 - 11:11
  15. nico

    Ma in fondo che cos’è la croce se non questo incontro della dimensione verticale con l’orizzontale?
    All’incrocio delle due si trova Cristo.
    Credo proprio che non le possiamo scindere, per cui ha ragione Discepolo, io mi accosto all’Eucaristia per incontrare Qualcuno, ha ragione Matteo, questo Qualcuno lo porto e mi porta nel mondo ad incontrare i fratelli.

    6 Maggio, 2011 - 11:27
  16. Nico sintetizza perfettamente, usando un simbolismo da manuale.
    In effetti è vero che si crede nel “Qualcuno”, come è vero che se si compie “Qualcosa” è per amore di quel “Qualcuno”…

    “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.”

    E’ molto bella e veritiera anche la spiegazione di don Marco che coglie anche la dimensione del perdono reciproco.

    6 Maggio, 2011 - 12:23
  17. Gioab

    “Confidiamo che,con l’aiuto di Dio,l’atteggiamento dell’umiltà prenda a poco a poco il sopravvento sulla prevaricazione,universalmente.”
    Ma gliel’hanno detto al papa e ai suoi emissari quando partecipano alle riunioni per l’ecumenismo ? “Il sopravvento”
    “A poco a poco” – sono due millenni – quanto altro poco ?

    6 Maggio, 2011 - 15:05
  18. Gioab

    MI accodo a Matteo. Davvero bravo !

    6 Maggio, 2011 - 15:07
  19. A Gioab,
    nell’incontrarsi con gli altri in questo mondo virtuale c’è poco da essere bravi….

    Io mi ricordo sempre che il tuo referente è Luigi
    la responsabilità del blog è suo.

    Io sono solo uno dei commentatori del pianerottolo.

    6 Maggio, 2011 - 15:16
  20. Gioab

    @ discepolo
    Si, caro discepolo, ribalta ! ribalta, le chiacchiere che ti hanno raccontato. Sono lieto che lo hai compreso.
    “Poiché chi non ama il suo fratello, che ha visto, non può amare Dio, che non ha visto.” ( 1Giovanni 4.20)
    La fede non è credulità è azione ! Non è un sogno è un fatto ! Non è un pio desiderio è un difficile affare il cui risultato positivo o negativo lo puoi sperimentare solo dopo che hai fatto.
    Lo diceva anche Clodine ma no so quanto lo abbia compreso davvero. Lo ha citato lei il Salmo 125/126
    “Quelli che seminano con lacrime Mieteranno pure con grido di gioia…colui che semina esce pure piangendo, Portando una borsa di seme, Immancabilmente verrà con grido di gioia, Portando i suoi covoni.”

    Non si semina prendendo l’eucarestia, né si “ esce”, non si va con la borsa piena di seme né si raccolgono i covoni all’altare.
    Non è come ti senti che conta, è quello che fai che edifica e purifica. Anche Davide era un ignobile omicida e adultero ma Dio lo chiama “uomo secondo il suo cuore”.
    Però non sono le azioni meritorie che salvano, perché l’elezione non è basata sull’opere “No, non è dovuto alle opere, affinché nessuno abbia motivo di vantarsi.” ( Efesini 2.9)
    Come dici non è verticale,è orizzontale ! Voi site tutti fratelli! Ma alcuni si siedono più in alto magari portati a spalla !

    6 Maggio, 2011 - 15:22
  21. Il cristiano si sente in ogni istante ( o dovrebbe sentirsi) un ignobile peccatore,

    Caro discepolo,
    sarebbe cosa buona e giusta che parli per te,

    Freud avrebbe molto da insegnarci sulle persone che si sentono ignobili senza aver commesso reati di sorta.

    Suvvia,
    non esageriamo.

    Ogni cristiano è semplicemente un normale uomo o donna che è battezzato,
    poi
    per abitudine può andare a prendere l’ostia,
    per misticismo può andare a farsi la comunione,

    ci sono miriadi di motivi per cui un cristiano che entra in chiesa
    si va a fare la comunione.

    Una cosa è il dettato catechistico
    altra è la realtà psicologica della persona umana,
    con i suoi vizi e virtù

    6 Maggio, 2011 - 16:27
  22. A Luigi,
    le solite ultime pagine,
    le leggo quasi tutte d’un fiato,
    mi lasciano senza respiro,
    la tua ricerca di fatti di vangelo
    è eccezionale,
    ma in questa ultima tematica
    mi lascia senza respiro
    e con gli occhi gonfi.

    Grazie per non risparmiarmi nulla

    6 Maggio, 2011 - 16:35
  23. Clodine

    Trovo Geob di un’insolenza insopportabile e lo esorto a tenersi per sè stesso certe considerazioni! Prendo spunto proprio da coloro i quali manifestano la presunzione di possedere Dio, di investigarne la Parola con l’intento di essere i depositari di una supposta verità! Purtroppo a costoro non resta che la supposta, pronta a sciogliersi in mano se non ci si affretta di infilarsela in quel posto, perchè, vedete, Dio respinge gli investigatori: non c’è posto per loro, c’è posto esclusivamente per gli adoratori!
    Dio non è nella fede caro Geob, e neppure nell’azione: si manifesta all’uomo quando questi, svuotato delle proprie certezze e del proprio ego supera la linea di confine: tocca il fondo dell’abisso, della prova, consapevole del proprio niente. Solo e soltanto allora ti permette di entrare nel Suo mondo, e ti delizia della Sua vicinanza vertiginosa e abissale. Solo dopo aver varcato quel limite,superato quel cunicolo …a quella “Parola” seviziata fa seguito la LUCE e allora si….che… ti lasci portare, che ti lasci cullare e illuminare. Dio è un’eterna scoperta che non si esaurisce, è oceano infinito e noi naviganti che tentiamo la traversata su un guscio di noce!!

    6 Maggio, 2011 - 17:32
  24. Gioab

    @ Clodine
    Scusa tanto, affinché la supposta non mi si sciolga in mano, spiegami come si fa ad andare in alto, se vai a toccare il fondo ? Il fondo è giù non su. Non ti sembra una contraddizione ?

    Se arrivi ad essere consapevole del “proprio (tuo) niente, “ sono certo che stai parlando per te, io so che Gesù ha detto un’altra cosa “ non abbiate timore: voi valete più di molti passeri.” (Matteo 10.31) Non mi pare “niente.”

    Però una cosa giusta l’hai detta: “Dio è un’eterna scoperta che non si esaurisce, è oceano infinito e noi naviganti che tentiamo la traversata su un guscio di noce!!” (Clodine 6 maggio 2011 17:32)
    Vedi che se ti ci metti riesci ?

    Ti aiuto perché hai scritto una cosa bella. Prova a ragionare: “ Dio lo destò il terzo giorno e gli concesse di manifestarsi, non a tutto il popolo , ma a testimoni costituiti in anticipo da Dio,” ( Atti 10.40-41)
    Perché solo ad alcuni e non a tutti ?
    Ciao

    6 Maggio, 2011 - 19:24
  25. lazzaro

    Dedicato a Gioab:

    Quando talor frattanto
    forse sebben così
    giammai piuttosto alquanto
    come perché bensì.

    Ecco, repente altronde
    quasi eziandio perciò
    anzi altresì laonde
    purtroppo invan però

    Ma seppur fin mediante
    quantunque attesocché
    ahi! sempre nonostante
    conciòsiaccosacché

    6 Maggio, 2011 - 19:33
  26. Gioab

    Applausi a Lazzaro ! Il talento viene sempre fuori …..se c’è !

    Son sempre i valorosi che si spingono avanti e l’afferrano !

    6 Maggio, 2011 - 19:45
  27. Clodine

    Lazzaro….geniaccio .AH AH AAHAHAHAHahAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

    6 Maggio, 2011 - 20:26
  28. Marilisa

    Apprezzo la poesia di Lazzaro.
    Molto,molto significativa.Bravo!

    6 Maggio, 2011 - 21:24
  29. lazzaro

    Ad onor del vero, la “poesia” non è mia. L’avevo imparata alle elementari, ne ricordavo qualche verso, l’ho cercata su Google e ne ho fatto omaggio a Gioab.

    7 Maggio, 2011 - 6:44
  30. Gioab

    @Lazzaro
    bravo ancora, hai visto che “chi cerca trova” ?

    “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete; continuate a bussare, e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. “ ( Matteo 7.7)
    Ricambio

    “Per un chiodo si perse il ferro di cavallo,
    Per un ferro si perse il cavallo,
    Per un cavallo si perse il cavaliere,
    Per un cavaliere si perse la battaglia
    Per una battaglia si perse il regno,
    E tutto per un chiodo”.

    A proposito quanti erano i chiodi della croce ? Chi lo sa ?
    2 o 3 o 4 ?

    7 Maggio, 2011 - 16:28

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