Con Gesù quando i parenti volevano riportarlo a casa

Amici belli, il gruppo di lettori della Bibbia che si riunisce a casa mia con il nome di “Pizza e Vangelo” si rivedrà per la decima volta da remoto, via Zoom, lunedì 16 novembre per leggere dal terzo capitolo di Marco il singolare episodio dei parenti di Gesù che vanno a cercarlo per riportarlo a casa, preoccupati del suo scontro con l’ufficialità religiosa e politica della Galilea e della Giudea. In appendice alla lectio Feliciana Menghini, partecipante storica alle serate di “Pizza e Vangelo” e docente di storia dell’arte, svolgerà una comunicazione sulla iconografia degli apostoli, che era stata sollecitata nel precedente appuntamento. Nei commenti trovate la scheda di introduzione al brano e l’invito a collegarsi che rivolgo a chi viene a conoscere “Pizza e Vangelo” da questo blog.

Aggiornamento al 21 novembre. Ecco il link allo schema con foto della comunicazione di Feliciana: Iconografia degli apostoli.
Agli “attributi” o simboli degli apostoli avevo dedicato un post il 6 novembre.

11 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Solo Marco lo racconta. Appuntamento singolare questo, nel quale leggiamo due soli versetti, che però riassumono un evento di grande rilevanza, narrato dal solo Vangelo di Marco: avvertito il pericolo che Gesù sta correndo, con le folle che l’assediano e gli scribi venuti da Gerusalemme che lo controllano, il suo clan familiare si muove da Nazaret e lo raggiunge nella località dove si trova – forse a Cafarnao – intenzionato a riportarlo a casa. Sono convinti che stia esagerando, mettendo a rischio se stesso e l’intero clan. Sostengono che ormai sia fuori di testa e occorra forzarne la volontà, per il suo bene.
    Del gruppo di parenti che lo raggiunge, come vedremo più avanti al versetto 31 di questo stesso capitolo, fa parte “sua madre”: come vedete le parole che metteremo sotto la lente sono poche, ma le implicazioni sono molte. Anche Maria ritiene che il figlio stia dando di matto? Probabilmente no: lei sa e sente meglio d’ogni altro la vocazione del figlio a “occuparsi delle cose del padre suo” (Luca 2, 59). Ma fa pur sempre parte del clan, anche lei – come tutti – è preoccupata della piega che sta prendendo la missione del figlio e non le dispiacerebbe se imparasse a essere più prudente.

    13 Novembre, 2020 - 22:23
  2. Luigi Accattoli

    C’è Maria ma non Giuseppe. Ci fermeremo sulla composizione del clan, leggendo da Marco 6, 1-4 nomi e composizione del parentado. Vedremo che in quel capitolo, come in questo, Giuseppe non viene neanche nominato e dunque possiamo immaginare che nella spedizione per riportare a casa il rabbi di famiglia Maria sia sola. Sarebbe stata infatti l’occasione giusta per un padre, quell’impresa per recuperare un figlio; e dunque se non lo vediamo in essa, vuol dire che a questa data, cioè quando Gesù ha intorno ai 36 anni, Giuseppe non c’è più.
    Inquadreremo poi quest’evento drammatico nella sequenza di fatti ad allarme crescente che Marco è venuto narrando “dopo che Giovanni [il battezzatore] fu arrestato” [1, 14]. Gesù dà il via alla sua predicazione dopo quell’evento che deve averlo fortemente scosso. Si espone con le cinque controversie con scribi, farisei ed erodiani narrate nel secondo e all’inizio del terzo capitolo. Solo 14 versetti prima del brano che ora leggiamo farisei ed erodiani avevano deciso di farlo morire.

    13 Novembre, 2020 - 22:24
  3. Luigi Accattoli

    Scribi da Gerusalemme. Nel mezzo tra quella decisione e questa iniziativa del clan c’è l’ingrossarsi delle folle, che ora arrivano persino da territori pagani; e c’è la chiamata dei dodici, un’altra mossa che può essere stata letta in chiave conflittuale dai gruppi che lo tenevano d’occhio. Tant’è che stanno per arrivare da Gerusalemme – leggeremo quest’episodio la prossima volta – un gruppo di scribi inviati a osservarlo e accusarlo.
    Per l’attualizzazione richiameremo la resistenza – sempre – delle famiglie e dei clan familiari alle scelte radicali di sequela del Cristo nella storia della Chiesa. Vedremo l’esempio di Francesco l’Assisi che la famiglia e i concittadini considerano “uscito di senno” al momento della “spoliazione”. Vedremo a specchio l’esempio di Chiara “pianticella di Francesco”, che la famiglia cerca inutilmente di riportare a casa con una spedizione notturna. Ed evocheremo casi simili ai giorni nostri.

    13 Novembre, 2020 - 22:25
  4. Luigi Accattoli

    Marco 3, 20 e 21. Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. 21 Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”.

    13 Novembre, 2020 - 22:25
  5. Luigi Accattoli

    Pizza e Vangelo – Chi voglia sapere che sia “Pizza e Vangelo” vada nella pagina che ha questo nome: è elencata per quarta sotto la mia foto, ad apertura del blog. Propongo nel blog i testi che affrontiamo nel gruppo biblico [c’è da 17 anni] perché chi può tra i visitatori mi dia una mano – un suggerimento, uno spunto – nella preparazione della lectio. Gli incontri si chiamano “pizza e Vangelo” perchè prima si mangia una pizza e poi si fa la lectio. Ora la pizza non c’è ma il nome è sempre quello: lo manteniamo in attesa di poter tornare agli incontri in presenza, con le amate pizze.

    13 Novembre, 2020 - 22:27
  6. Luigi Accattoli

    Da remoto aperti a tutti. Chi non è stato mai al nostro mitico “Pizza e Vangelo” e magari non abita a Roma, e lunedì voglia collegarsi, mi scriva in privato [andando alla finestra “manda un’email” che è sotto la mia foto] e io privatamente gli indicherò il modo di unirsi al meeting, che andrà dalle ore 21.00 alle 22.30 di lunedì 2 novembre.

    13 Novembre, 2020 - 22:29
  7. L’incontro di ieri sera è stato bello, ma certo è rimasta la curiosità sul testo di Marco, che non è stato possibile commentare per le bizze del computer. Bella la presentazione di Feliciana. E’ direttrice di un museo a Nocera Umbra, ma non ho capito quale.

    17 Novembre, 2020 - 12:13
  8. Luigi Accattoli

    Feliciana Menghini è direttrice del Museo civico di Nocera Umbra, che ha sede nella Chiesa di San Francesco.

    17 Novembre, 2020 - 15:52
  9. Certo la nostra Umbria é bellissima e piena di sorprese! Vedo che la chiesa di San Francesco a Nocera Umbra è stata trasformata in museo. E’ quello che cerco di impedire qui a Città di Castello. Ma per ora non c’è questo pericolo. Finché il Santissimo si trova nel suo tabernacolo con vicino il cero acceso siamo salvi!

    17 Novembre, 2020 - 19:39

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