Con Gheddafi dal dramma alla farsa

Spettacolo delle facce di Frattini, Letta e Berlusconi attornianti Gheddafi che vaticina la conversione dell’Europa all’Islam. Cinquecento ragazze e poi altre duecento e tre che prendono il velo: di certo in questi numeri c’è un significato. Come nei 150 o 100 o 80 euro che hanno ricevuto per ascoltare il profeta del Profeta. – Dove non può il dramma potrà forse il grottesco: la predicazione coranica di Gheddafi aiuterà i più distratti a mettere a fuoco il dramma della libertà religiosa nel mondo e in particolare in quello musulmano. Ma dovrebbe anche spronare il nostro governo a una maggiore attenzione a questa tematica. La gaffe d’aver fatto ponti d’oro al secondo tempo della sceneggiata missionaria del dittatore libico – c’era stato un primo inequivocabile assaggio con la visita del giugno dell’anno scorso – è forse poca cosa, ma la sottovalutazione di questi argomenti, anche quando grondano sangue, è purtroppo abituale.

32 Comments

  1. Marcello

    Gheddafi “compra” l’attenzione di alcune ragazze (e ragazzi) con circa € 80,00… come “compra” il silenzio del nostro governo con il gas ed il petrolio libico.

    Viene in Italia con lo stesso spirito di quegli uomini che vanno a cercar “compagnia” a pagamento per le strade, di notte.

    30 Agosto, 2010 - 19:41
  2. cattolicomoderato

    Per non parlare poi della scorta di “amazzoni”, della tenda, della foto del patriota della resistenza contro il fascismo sul petto e di altre sciocchezze. . Che umiliazione a cui è costretta la nostra nazione per la mancanza di sufficienti fonti di energia. Se fosse stato il leader del Burundi a presentarsi in quella maniera non sarebbe nemmeno stato accolto!
    Ma Gheddafi ha il gas e noi no.
    Mi chiedo ma non c’è qualche musulmano che si è arrabbiato perchè a predicare ci fosse un simile personaggio?
    Se Berlusconi o un altro leader che si proclama cattolico andasse in un paese straniero a convertire delle belle ragazze e a fare uno show indecente io me ne dissocerei nella maniera più assoluta!

    30 Agosto, 2010 - 20:12
  3. lo cantava già Battiato…

    C’è chi si mette degli occhiali da sole
    per avere più carisma e sintomatico mistero
    uh com’è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano.
    Quante squallide figure che attraversano il paese
    com’è misera la vita negli abusi di potere.

    30 Agosto, 2010 - 20:31
  4. “Ha il gas e noi no” … “con il gas ed il petrolio libico”…

    Signori perdonatemi se ve lo dico… ma siete degli ingenui.

    30 Agosto, 2010 - 22:02
  5. roberto 55

    Sulla penosa figuraccia internazionale cui il nostro ineffabile Capo del Governo ha, una volta di più, esposto il nostro paese mi pare che abbiate già detto tutto voi, e non mi sento d’aggiungere altro.
    Vorrei, piuttosto, provare a parlare di cose – per dirla con Flaiano – egualmente gravi ma molto più serie.
    Ho ricevuto stasera notizie da Copiapò (Cile): ovviamente, c’è stato sollievo, quando s’è appreso che i 33 lavoratori della Miniera San Josè: sono vivi, e c’è ora anche soddisfazione per aver, finalmente !, potuto constatare che anche la stampa del nostro paese sta seguendo la vicenda.
    Oggi, in particolare, è entrata in funzione la perforatrice che praticherà un foro sufficiente per liberare uno alla volta i minatori intrappolati: i tempi per la loro liberazione sono piuttosto incerti, e ciò perchè una simile operazione è in assoluto una novità e non si conoscono con esattezza le difficoltà che si incontreranno durante la perforazione.
    In questi giorni, attraverso i fori delle altre perforazioni, si sta cercando di far arrivare il necessario per garantire loro una sussistenza dignitosa.
    Nel frattempo ci si sta “muovendo” per garantire il salario a tutti i lavoratori della miniera: in tutto sono trecento le persone che vi lavoravano.
    Mi sono stati segnalati due “siti – internet” a cui si possono attingere (in lingua spagnola) notizie: emol.com e diarioatacama.cl
    Mi viene anche domandato di continuare con la preghiera e di domandare a Dio Nostro Padre forza e sostegno per i minatori e per le loro famiglie.
    Grazie a tutti.

    A domani !

    Roberto 55

    P.S.: grazie, Fiorenza (meglio tardi che mai, perdonami), per la bellissima preghiera che, in un precedente “post”, hai trascritto per quei minatori; l’ho inviata ai padri francescani della missione di Copiapò.

    30 Agosto, 2010 - 22:06
  6. Marcello

    Scusami, ubihumilitas, spiega bene quello che dici. Io sono un po’ ingenuo e non capisco.

    31 Agosto, 2010 - 8:01
  7. tonizzo

    Mah, io non vedo molti laicisti stracciarsi le vesti se il Colonnello, in altri tempi braccato dagli americani e accusato di essere il capo del terrorismo islamico (così come nei ’70 un altro nel mirino era stato quel sant’uomo di Arafat, rileggersi le interviste con la storia di Oriana Fallaci per ricordarselo), viene a Roma attorniato da 200 gnocche senza testa che sono lì “perché non si sa mai” a dire che l’ISlam è la religione dell’Europa del futuro. Invece i laicisti si sono stracciati le vesti quando quell’ingerente-rompiballe-che-cosa-vuole-da-noi-la-laicità-statale-è-sacra di Giovanni Paolo II ebbe l’ardire di parlare di radici cristiane dell’Europa. Davvero, brutta gente i preti e i cattolici… 😛

    31 Agosto, 2010 - 9:10
  8. Mabuhay

    Saluti a tutti e scusatemi l’OT…anche se un po’ c’entra: Gheddafi, Berlusconi, berberi, Frattini, cavalle, …e Avvenire che si straccina il vestitino…

    Di schiocchezza in sciocchezza dove si arrivera’?
    Monsignori che al trasparente editoriale di Del Colle su Famiglia Cristiana, sobbalzano sulle poltrone e rilasciano abbondanti interviste x chiarire che quella non e’ la posizione della Chiesa cattolica…oibo’, scherziamo!!! Almeno -dico io- Famiglia Cristiana e’ cristiana, anche se non ce la fa ancora ad essere cattolica alla Lupi o alla Formigoni o alla Cesana alla Berlusca alla Padania alla Fisichella e comparsate varie…

    Seguo (cioe’ leggo) Beppe del Colle dai tempi del “Il nostro tempo”…di Don Chiavazza…e si meriterebbe una benedizione di quelle superpapali…e invece che ci troviamo? I monsignoretti che cercano di correre ai ripari x salvare le loro lenticchie, cavalle e rendite varie… Gesu’, Gesu’ Gesu’ mio…. Gesu’ Giuseppe e Maria….

    Dalla Webpage di “Il nostro tempo”:
    “…Si trattava, diceva don Carlo (ndr. Chiavazza), di ridare al cattolici italiani una coscienza forte ed esigente dei compiti che li attendeva­no, e che imponevano loro di riscattarsi da una stagione di “timidezze”, da «cristiani statici» che avevano prodotto «verso la religione, la Chiesa, verso il proprio credo biascicato un sentimento di tolleranza senza vero rispetto». Essi avevano rifiutato «le esperienze religiose vitali», si erano affaticati «a tagliare le ali al Vangelo per rendere “ragionevoli” e “comode” le sue formule dinamiche, privi di quella fame e sete di giu­stizia che è la linea più marcata del volto di Cristo».
    Per queste colpe avevano contribuito ad aprire la strada «agli equivoci in cui si è chiamata autorità la dittatura, prudenza i silenzi inspiegabili sulla violazione di ogni diritto di Dio e dell’uomo e si è definita cattolica una scuola che aveva Gentile per filosofo, D’Annunzio per eroe, un maestro di gin­nastica o un corridore per despota».

    P.S. Grazie a Marta09 e a principessa x il loro commento di ieri circa “siamo tutti nomadi nella vita”.Condivido 100%. Una volta si diceva: Pensare globalmente e agire localmente. Ne avrei qualcuna da raccontare a proposito…

    31 Agosto, 2010 - 13:40
  9. Anch’io mi sono dedicata ad altro ieri e,( prima di leggere Tonizzo stamattina), ho trascorso parte del pomeriggio a rileggere un po’ di Oriana Fallaci… così…a pioggia…una pagina qui e una lì….tanto per ricordarmi con chi abbiamo a che fare, nonostante abbia ammirato la non facile dichiarazione del Presidente Obama (che non mi piace affatto!) sulla costruzione della moschea vicini Ground Zero, in nome di quella libertà religiosa che è propria degli USA.

    31 Agosto, 2010 - 14:03
  10. Caro Marcello il fatto è che non ha ratificato alcuni accordi e trattati internazionali…

    31 Agosto, 2010 - 14:06
  11. Luigi Accattoli

    Il mio commento a Gheddafi profeta del Profeta – riassunto nel post – è svolto per intero in un articolo pubblicato oggi da LIBERAL a p. 5 con il titolo LA RECIPROCITA’ RELIGIOSA VALE SOLO 150 EURO? LA PREDICAZIONE DEL RAIS DI TRIPOLI RIMETTE AL CENTRO DELL’ATTENZIONE L’INTOLLERANZA ANTICRISTIANA NEL MONDO. LE CONTRADDIZIONI (TRA DRAMMA E RIDICOLO) DELLA LEZIONE DI GHEDDAFI: http://quotidiano.liberal.it/2010-08-31/index.html

    31 Agosto, 2010 - 14:12
  12. tonizzo

    Principessa, consiglio caldamenta la lettura dell’introduzione all’intervista di Oriana a Golda Meir…

    Luigi: condivido la tua analisi, soprattutto quando ricordi lo sfondo di dramma e dolore in cui si situa questa pagliacciata. Il punto è che non penso che la nostra stampa farà informazione in materia, visto che l’essenziale è dare addosso ai preti per essere “laici”.

    31 Agosto, 2010 - 14:23
  13. Nino

    ” la non facile dichiarazione del Presidente Obama (che non mi piace affatto!) sulla costruzione della moschea vicini Ground Zero, in nome di quella libertà religiosa che è propria degli USA.”
    ————–

    Pochi giorni fa in na rassegna stampa di radio3 ho ascoltato il discorso, o un articolo del sindaco di NY Bloomberg del tutto favorevole alla costruzione del centro islamico nel quartiere arabo-siriano della città, un quartiere vecchio quanto la stessa NY.
    Quello che mi ha colpito del suo articolo-discorso è il rarissimo e alto senso di civiltà e democrazia di questo signore e credo anche del popolo americano.

    Ho difficoltà a pensare che le nobili intenzioni e motivazioni di Bloomberg possano mai trovare spazio qui da noi, e me ne vergogno.

    31 Agosto, 2010 - 17:28
  14. Nino

    Sulla visita del colonnello, mi trovo anche con gli articoli di Merlo, di Lerner e di Pietro Ottone su Repubblica.

    31 Agosto, 2010 - 17:31
  15. discepolo

    Ho vissuto due anni in Libia dal 1967 al 1969, a Bengazi.
    Il vecchio re Idris allora governava. mi ricordop una festa al Palazzo, a cui noi eravamo invitati. un matrimonio. per me bambina una meraviglia di odoti, di sapori di visioni di vestiti multicolori.
    Gli italiani ,fra cui mio padre ,che lavorava per una azienda italiana che faceva strade e ponti nel deserto, erano tanti.
    Una parte della popolazione , i vecchi ,le donne, era gentile con noi ( io ero una bambina ma certe cose le percepiscono forse meglio i bambini),
    I giovani invece ci odiavano. Gheddafi , che fece il colpo di Stato nel 1969, era uno di quei giovani che ci odiava. Perchè , i giovani, erano fieri, orgogliosi e mal sopportavano l’idea di essere stata una nazione “colonizzata” e ancora sotto il predominio culturale- economico degli italiani.
    Ci vennero a prendere a casa, noi italiani, coi fucili puntati e ci accompagnarono all’aeroporto. Dovemmo partire senza fare le valigie. Io, che ero una bambina, dovetti lasciare solo giocattoli, vestiti e i libri di scuola. Gli adulti magari lasciavano il frutto di una vita di lavoro.
    Eppure, nonostante tutto ciò, non riesco a detestare Gheddafi. Secondo me lui odia gli italiani e cerca di umiliarli e ridicolizzarli in tutti i modi. adesso che è ricco, coi petrol-dollari, può permettersi di farlo e di comprarci.
    ma se noi non fossimo in vendita, noi inteso come i nostri politici, Berlusconi in testa, e le nostre donne che si sono vendute per 80 euro, non potrebbe
    comprarci !!! se lui è ridicolo e indegno , alcuni di noi lo sono cento volte di più!!!.
    Della Libia ricordo con affetto e nostalgia la gentilezza degli abitanti ( i musulmani sono gentilissimi con i bambini), gli spazi enormi, il deserto, la gazzella che mi fu regalata, a me bambina e che tenevo nel mio giardino… la gazzella ha occhi grandi, dall’espressione inenarrabile…
    MC

    31 Agosto, 2010 - 17:32
  16. discepolo

    Scusate la botta di nostalgia, ma ogni volta che penso alla Libia mi viene una grande voglia di tornarci.. immaginatevi un mare meraviglioso ,limpido ,a cui arrivate dopo aver camminato per dune e dune di sabbia bianca.. immaginatevi delle rovine greche (Leptis mAGNA) quasi intatte, fra cui pascolano tranquillamente le capre,un tempio di Diana con le colonne ioniche e il deserto come sfondo..
    immaginatevi un canyon nel deserto , due sponde rocciose vicinissime e ripide nel fondo di cui scorre un fiume , fra cui bascula un ponte mobile ( avete in mente i cartoni di Willy il coyote?)
    Insomma la Libia è BELLISSIMA..!
    MC

    31 Agosto, 2010 - 17:57
  17. cattolicomoderato

    @Ubi humilitas

    Scusa ma non riesco ancora a capire la spiegazione della mia “ingenuità”. Forse Berlusconi accoglie il leader libico solo ed esclusivamente per un rapporto di amicizia, stima, rispetto?
    Magari anche in questo caso il nostro premier ha degli interessi personali da portare avanti ma le risorse energetiche della Libia mi sembrano un fatto importante.

    31 Agosto, 2010 - 18:52
  18. Leonardo

    Cara discepolo, come ti capisco: sono stato in Libia una dozzina di anni fa e ho un ricordo bellissimo di quella terra. I siti archeologici, oltretutto visitati in solitudine perché allora non c’era turismo, sono una meraviglia, il mare è come dici tu e … il deserto è il deserto. Mi colpì molto anche il quartiere italiano di Tripoli, perché sembrava di fare un salto indietro nel tempo (un godimento ineffabile, per un come me) tornando nell’Italia degli anni trenta (credo che anche la manutenzione si fosse fermata allora). Ti invidio un po’ per aver vissuto quegli ann d’infanziai in una paese così bello, che doveva essere allora migliore di quello che è oggi (come tutti i paesi).

    31 Agosto, 2010 - 19:07
  19. fiorenza

    Ti ringrazio, discepolo, per questa “botta di nostalgia”, per queste immagini, e per tutto quello che hai scritto.

    31 Agosto, 2010 - 19:41
  20. Marcello

    Ubihumilitas, l’incontro era “celebrativo” e quindi “rafforzativo” del trattato del 2009.
    Insomma, Gheddafi è venuto a Roma per parlare di soldi e per ricordare ai nostri amministratori, senza tanti pudori, il peso economico in Italia della Libia (al quale oggi si aggiunge anche quello “militare”, dovuto allo scellerato accordo sul controllo dell’immigrazione).
    A me pare che Gheddafi abbia approfittato delle sue posizioni di forza e della mancanza di coraggio degli italiani e sono convinto che se non ci fossero stati tanti bei soldoni di mezzo il nostro governo sarebbe stato meno tollerante.

    Ricordate Fini che si stufò di aspettare il capriccioso e ritardatario Gheddafi nel giugno del 2009?

    31 Agosto, 2010 - 19:47
  21. Marcello e cattolicomoderato…
    siete ingenui davvero!
    Non chiedetemene il perchè, tanto non è una offesa, ma una mia considerazione.

    31 Agosto, 2010 - 19:58
  22. Marcello

    Vabbuò, dai, ci rinuncio. Peccato, però. Adoro le spiegazioni, vado matto per le discussioni e non resisto al sottile piacere della comunicazione fra esseri umani.

    31 Agosto, 2010 - 20:22
  23. Anch’io. Vado però ancor più matto a vedere chi si arrovella ed arzigogola la mente a trovare una soluzione che è sotto i suoi occhi.
    Che n’ce vuò fà…

    31 Agosto, 2010 - 20:27
  24. Marcello

    Mi sopravvaluti.

    31 Agosto, 2010 - 20:43
  25. Syriacus

    @Moralista : avendo aperto la pagina del tuo blog ed essendomi subito caduto l’occhio sulla citazione di Guzzi, forse troverai interessante ciò che ha detto ieri il Prof. Ratzinger…

    “Cari amici, alla fine del Vangelo di oggi, il Signore ci fa notare come in realtà continuiamo a vivere alla maniera dei pagani; come invitiamo, per reciprocità, soltanto chi ricambierà l’invito; come doniamo solo a chi ci restituirà. Ma lo stile di Dio è diverso: lo sperimentiamo nella Santa Eucaristia. Egli invita alla sua mensa noi, che davanti a lui siamo zoppi, ciechi e sordi; egli invita noi, che non abbiamo nulla da dargli. Durante questo evento dell’Eucaristia, lasciamoci toccare soprattutto dalla gratitudine per il fatto che Dio esiste, che Egli è così com’è, che Egli è così com’è Gesù Cristo, che Egli – nonostante non abbiamo nulla da dargli e siamo pieni di colpe – ci invita alla sua mensa e vuole stare a tavola con noi. Ma vogliamo anche essere toccati dal sentire la colpa di staccarci così poco dallo stile pagano, di vivere così poco la novità, lo stile di Dio. E per questo iniziamo la Santa Messa chiedendo perdono: un perdono che ci cambi, che ci faccia diventare veramente simili a Dio, a sua immagine e somiglianza.”

    http://press.catholica.va/news_services/bulletin/news/25954.php?index=25954&lang=en

    C’è il Muhammar Schülerkreis e il Benedikt Schülerkreis…

    31 Agosto, 2010 - 23:43
  26. @Syriacus: mi sembra che le due citazioni vadano benissimo insieme. E anche Marco (Guzzi) sarebbe d’accordo. O no?

    1 Settembre, 2010 - 7:32
  27. giosal

    Il problema di noi umani sembra proprio quello di imparare a convivere, visto come il mondo diventa sempre più piccolo. E per di più, avendo noi fatto grandi abbuffate delle sue risorse, lui comincia ad averne di troppo.
    Duro è il prendere atto della considerazione di Luigi: dove non lo può il dramma forse lo può il grottesco. Perché queste provocazioni di Gheddafi potrebbero essere un’occasione da usare in tal genere. Ad esempio, già il Parco della Pace di Sant’Anna (Stazzema) ha cercato di mettere insieme israeliani e palestinesi, e la Comunità di Sant’Egidio ha preso analoghe iniziative.
    E forse, su vari argomenti, sarebbero opportune iniziative piccole e grandi, dalle parrocchie ai comuni, all’Unione Europea. Ma perché tali cose abbiano successo, oltre a risorse economiche, mi sembra che siano richieste dalle varie parti mentalità sgombre da pregiudizi e volontà positive. Sono doti ipotizzabili nei governanti attuali? E nelle gerarchie delle chiese?
    Su Gheddafi e la Libia vorrei sintetizzare una mia esperienza, chiedendo perdono a Luigi e ai lettori se prendo un po’ di spazio. Nel 1973 mi ritrovai a Tobuk con un gruppo di lavoro per l’avviamento dell’Istituto Superiore del Petrolio. Vi ero con mia moglie, praticamente in luna di miele. Passammo la Pasqua di quell’anno con un frate e con la comunità di suore (erano 6) che lavoravano nell’ospedale locale, soprattutto in maternità. Nell’occasione suor Stefania Brivio regalò a mia moglie una Bibbia.
    Se pure Gheddafi, al potere da tre anni, avesse cacciato dalla Libia americani, inglesi e italiani, mantenne tuttavia molte relazioni con le compagnie che vi lavoravano. Noi vi andammo nell’ambito di un accordo di collaborazione tra gli enti dell’energia dei due paesi. Trovammo calore e ospitalità presso le famiglie libiche. Diversi loro componenti, all’epoca del nostro colonialismo, erano cresciuti in seno a famiglie di contadini italiani, in genere poveri, inviatevi dal nostro governo.
    Ma ebbi anche modo di conoscere le cose orrende fattevi dalle nostre truppe. Nella così detta operazione di riconquista della Libia, dal 1923 al ’31, furono effettuate innumerevoli impiccagioni con accuse sommarie di banditismo; furono incendiati villaggi e raccolti; furono avvelenate sorgenti di oasi – la vita di quelle popolazioni; furono effettuati bombardamenti con gas asfissianti. Il gen. Graziani, incaricato di quell’operazione, aperse numerosi campi di concentramento all’interno del paese dove vennero ammassate intere comunità. A detta di documenti libici, vi morirono di stenti duecentomila persone; a detta di documentazione italiana, “solo” settantamila. Su una popolazione totale dell’epoca di novecentomila persone. Sopravvissuti di quei campi mi narrarono anche la storia di Omar Muchtar – il Garibaldi libico – e di come, catturato a tradimento, fu impiccato sulla piazza di un piccolo paese, con donne e bambini costretti ad assistere all’esecuzione. La sua foto è quella portata sul petto da Gheddafi quando venne in Italia l’anno scorso. Il film su di lui “Il leone del deserto” fu censurato in Italia.
    I tedeschi hanno cercato di espiare le efferatezze naziste della seconda guerra con onestà intellettuale e con pellegrinaggi ai campi di sterminio ebrei e, da qualche tempo, al Parco della Pace e al Sacrario di Sant’Anna. Sembra che noi italiani non siamo capaci di tale determinazione e di tale onestà, preferendo rimuovere le nostre brutture.
    Un caro saluto- Giosal

    PS- Una quasi condivisione totale su quanto Discepolo dice di Gheddafi (per certi versi allora lo stimasi pure) e un particolare apprezzamento ai riferimenti al popolo e alle bellezze di quel paese: passavamo i fine settimana -giovedì-venerdì – tra Cirene e El Bardia, tra le antiche vestigia romane e i luoghi di scontro tra Rommel e Montgomery: Ain Ghazala; Bihr el Gobi; Bihr Hakeim; Forte Pilastrino; il deserto lungo il reticolato, ancora esistente, fino all’oasi di Giarabub; le spiagge di Tobruk, dove si consumò una lunga battaglia, del tipo di Montecassino, ma alla rovescia. Sulla collina, di fronte alla città, un austero mausoleo ricordava i cinquemila caduti tedeschi. Un chilometro fuori, un ridente cimitero-giardino, pieno di fiori e zampilli, ricordava gli altrettanti caduti inglesi e alleati. In città, in un angolo perduto, un cimiterino disfatto e sotto sterpaglie ricordava i nostri…

    1 Settembre, 2010 - 16:17
  28. discepolo

    ai tempi c’era la canzone “Tripoli bel suol d’amore”
    adesso l’hanno storpiata in “Tripoli, bel suol d’affari”!! Così va il mondo!
    Gli italiani certo hanno un grosso debito verso la Libia, un debito di sangue, ma io quando ho vissuto lì ho visto anche tante cose buone fatte dagli italiani per migliorare la vita della popolazione. ospedali, strade , scuole, fattorie:
    molti coloni italiani avevano fatto delle coltivazioni di vigneti sulla striscia fertile vicino al mare..peccato che sia andato tutto a finire così.. il famoso ponte che mio padre con l’azienda italiana doveva completare nel deserto non so se fu mai completato.. io comunque conservo ancora come reliquie due statuine di donne, una incinta, di epoca romana o tardo ellenica, che avevano trovato facendo gli scavi per i lavori .. sono alte circa 20 cm.. questo e il ricordo, e alcuni braccialetti e monili berberi è tutto ciò che mi è rimasto di quella stagione della mia vita…
    Quanto a Gheddafi, perdonatelo, forse , nonostante le pagliacciate, forse anche lui ha i suoi demoni che lo tormentano ( come tutti noi..)

    2 Settembre, 2010 - 17:55
  29. raffaele.savigni

    Ubi humilitas, confesso che neppure io ho capito la tua allusione. Cos’è “sotto gli occhi di tutti”, oltre al petrolio libico e all'”utilità” di Gheddafi per i respingimenti? Il fatto che Berlusconi e il dittatore libico hannno in comune la lussuria ed il narcisismo (amano circondarsi di donne compiacenti)?

    2 Settembre, 2010 - 19:48
  30. raffaele.savigni

    Giosal, tener desta la memoria storica per una ricopnciliazione è giusto. Ma ridurre tutto a quattrini, come sta facendo il dittatore libico (mai scelto liberamente dal suo popolo, ricordiamolo), è vergognoso. tanto più che l’Italia ha già dato: a re Idris dopo la seconda guerra mondiale; nel 1970 quando il governo libico cacciò migliaia di italiani confiscando i loro beni) ed anche in seguito. Ora basta…. La Libia ha un reddito pro capite alto, come il nostro se non di più; e ci sono tanti popoli africani assai più poveri che dovrebbero essere aiutati.
    Seguendo la stessa logica di Gheddafi, quale somma dovremmo chiedere alla Francia per le devastazioni (ed i furti di opere d’arte ecc.) e le fucilazioni compiute dai soldati di Napoleone? e quanto alla Germania?

    2 Settembre, 2010 - 19:58
  31. giosal

    Discepolo, un’impresa italiana con molti cantieri sulla strada costiera (la “Balbia”, all’epoca del colonialismo italiano) era la Ferrobeton. Forse suo padre lavorava per essa? Quella strada era sovrastata, in un punto della Sirte, da un arco detto dei Fileni. Durante la guerra vi passarono sotto le truppe italiane, inglesi e tedesche per tre volte avanti e indietro, come oscillazioni di un enorme pendolo. Ragion per cui fu ribattezzato arco dei Fugoni. Anche in guerra qualcuno faceva ironia.
    HO visto alcuni dei vigneti di cui parla nella zona di Derna, purtroppo disfatti. E le casette abbandonate, con le condutture dell’acqua che non funzionavano più. Molti libici trovarono ospitalità in quelle casette, presso le famiglie italiane altrettanto povere. Forse per questo si stabilì tra loro un senso di solidarietà mentre altrove, nel paese, altri libici morivano di fame e di sete nei campi di concentramento: un esempio della contraddizioni del cammino umano.

    Savigni, condivido che non si possa ridurre tutto a conti economici, specialmente di fronte alle tragedie di cui parliamo. Di più, alla mia età arrivo a pensare che il riconoscere le proprie vergogne sia un atto di forza, un imperativo etico prioritario – come la difesa della vita e il rispetto reciproco – su ogni considerazione. Una condizione di base su cui andare a forme collaborative e ridare speranza la nostro (mio poco, purtroppo) futuro.
    Su Gheddafi non mi sento di esprimere giudizi morali. Ma quanto ha fatto (credo abbia voluto spappagallare Berlusconi), penso che lo squalifichi di fronte al suo stesso popolo e all’Islam, perché i rapporti economici possono esser impostati in forme ben diverse. Come lui, se pur duro, era diverso ai tempi in cui lo conobbi.
    Savigni, poiché gli argomenti di cui parliamo sono seri, credo che non possano esser siglati con un semplice nick: Giosal sta per Giorgio Salvatori- Un caro saluto

    4 Settembre, 2010 - 12:15

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