Vallini: “Siamo tutti nomadi nella vita”

«Siamo tutti nomadi nella vita. Queste tragedie nel nostro tempo potrebbero e dovrebbero essere inammissibili»: così il cardinale vicario Agostino Vallini ha ricordato ieri a Lourdes, dove guida il pellegrinaggio della diocesi di Roma, lo zingarello Mario di tre anni, morto venerdì nel rogo del campo nomadi della Muratella. Il cardinale ha ricordato il bimbo, il fratellino Marco Giovanni di tre mesi che è grave al Gemelli e i genitori Marian Firu ed Emilia Parinescu all’inizio della Via Crucis. Al pellegrinaggio è presente anche Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, con la mamma Gianna. Sia Renata sia la mamma hanno portato la croce per una stazione.

7 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Il cardinale Agostino Vallini intervistato da “Avvenire” di oggi così parla della sfida posta ai romani dalla presenza degli zingari: “Ogni pregiudizio di natura razziale è chiaramente inammissibile. E noi dobbiamo educare i nostri fedeli affinchè non cedano a questa tentazione. Ma non posso non esprimere il mio invito ai fratelli nomadi a fare la loro parte per essere accolti nella cittadinanza, impegnandosi in quell’opera di integrazione sociale che rispetta la diversità delle culture e la legalità“.

    29 Agosto, 2010 - 11:46
  2. Nino

    “Al pellegrinaggio è presente anche Renata Polverini, presidente della Regione Lazio, con la mamma Gianna. Sia Renata sia la mamma hanno portato la croce per una stazione.”

    Ma che bello!
    Sono commosso.

    29 Agosto, 2010 - 13:56
  3. discepolo

    “queste tragedie nel nostro tempo potrebbero e dovrebbero essere inammissibili”
    Silenzio assordante invece, da parte dei cattolici, sulla tragedia di Sekinah
    la donna adultera condannata alla lapidazione in Iran.
    Duemila anni orsono qualcuno, un oscuro rabbì galileo, impedì la lapidazione di una adultera. I suoi (cosiddetti)seguaci oggi stanno zitti. Per paura?’ perchè non è politicamnete corretto mettersi contro i musulmani? i nostri illuministi e atei vicini francesi, tanto sbeffeggiati in questo blog perchè hanno allontanato i rom, si sono mobilitati per chiedere la salvezza di questa donna.
    dai cattolici nessuna voce.
    eppure anche queste “tragedie nel nostro tempo potrebbero e dovrebbero essere inamissibili”
    MC

    29 Agosto, 2010 - 20:14
  4. Da qualche tempo mi domando perchè saltiamo sulla sedia per alcuni argomenti mentre altri ci lasciano completamente indifferenti: i Rom, le espulsioni, i clandestini, le lapidazioni e tutto quanto fa notizia ci fanno discutere per giorni; ma, le storie “piccole”? il vicino di casa che perde il lavoro? l’oceano di bambini orfani che la domenica aspettano una carezza(da qualunque parte arrivi)?quello che capita nella strada dove abitiamo? i problemi che un familiare o un amico possono avere e una nostra parola o una telefonata potrebbero alleviare?

    Se è vero che è più facile indignarsi per le ingiustizie che accadono in altri continenti mentre ci diventa difficilissimo per le oppressioni e discriminazioni che succedono nel nostro quartiere, allora vuol proprio dire che come “esseri umani” – senza catalogazione alcuna – necessitiamo di guardarci dentro, perchè è solamente nel nostro cuore che esistono risposte valide da poter, eventualmente, condividere con gli altri.

    Se poi ci vogliamo fare entrare la religione per forza, allora dovremmo ricordarci che Gesù Cristo disse :”Ama il tuo prossimo come te stesso”, ben consapevole che è semplice amare tutto il mondo, ma è tremendamente difficile amare il vicino che puzza, che fa rumore, che non pensa come noi, che è un individuo e non una moltitudine o un singolo lontani.

    29 Agosto, 2010 - 21:28
  5. marta09

    @Principessa, io la chiama la “carità da salotto” dove ci si mette tutta la passione intellettiva, ma nessun gesto concreto.
    E’ molto più facile fare carità così, anzi è pure gratificante e molto “calmante della coscienza”.
    Costa di più dare 1 euro ad un povero qui, che non 50 euro a qualche missione lontana.
    E’ inammissibile, poi, dare tempo ad uno vicino, mentre è facilissimo dare tempo in un blog per perorare cause estranee e lontane.
    Non dico che non si deve fare, ma dico che che lo si deve fare, anche e soprattutto, per quelli che sono proprio qui, vicinissimi a noi … e magari per alcuni, non serve neppure uscire da casa … 🙂

    Ecco, magari, in blog sarebbe bello (come spesso succede qui) realizzare questa carità che dimentica l’argomento postato per andare a sostenere qualcuno del blog che – si sa – è in difficoltà o sofferenza.

    30 Agosto, 2010 - 10:20
  6. Tutto il rispetto per la poverina che rischia di essere lapidata.
    Però purtroppo temo che alcuni più di avere a cuore la sua sorte, hanno a cuore mettere in luce quanto siano “cattivi” e trogloditi i musulmani iraniani.
    Sintomatico di una certa islamofobia indotta. Prova ne è che gli stessi tacciono sulla fine che fanno donne uomini e bambini nei paraggi…
    Per un cristiano penso basti la preghiera.
    Se poi volemo manifestà, dobbiamo avere gli attributi di farlo contro tutti coloro che commettono l’ingiustizia (e per me cristiano, si traduce contro chi accetta e applica la condanna a morte, a prescindere da qualsivogli fatto commesso…
    ma mi sa che la partigianeria lo impedisce…

    30 Agosto, 2010 - 13:12
  7. roberto 55

    Si, anche la vicenda dell’iraniana Sekinah merita l’attenzione e la mobilitazione dell’opinione pubblica cristiana (e non solo, ovvio): a qualche iniziativa in tema anch’io, per quel (poco o nulla) che vale, ho partecipato.
    Quel che non capisco, Maria Cristina, e se posso permettermi la considerazione, è il motivo per cui la tua (per me, più che gradita) proposizione di argomenti ed opinioni in questo “blog” debba essere essere porta in termini polemici contro tutto e tutti (ciò che, tra l’altro, mi pare controproducente per le tue stesse opinioni).

    Buona serata a tutti.

    Roberto 55

    30 Agosto, 2010 - 20:36

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