Contento del nuovo e del vecchio Rito

Sono stato a messa nella chiesa della “Trinità dei pellegrini” (a due passi da piazza Farnese) che da domenica otto giugno è sede della “parrocchia personale” per quanti “desiderano la messa e tutti i sacramenti secondo la forma antica del Rito romano”. Centocinquanta persone, più uomini che donne. Una decina le donne con il velo in testa. Buono il gregoriano del Coro del Collegio americano. La comunione inginocchiati alla balaustra. Rigorosi i gesti e il silenzio tra il prefazio e il Pater, scandito dai gesti e dal campanello che segnalava la consacrazione. “Nobis quoque peccatoribus” – Anche a noi peccatori – è l’una frase del canone che si è udita. Il Pater l’ha pronunciato il sacerdote da solo. Un cultore del vecchio Rito che ho trovato in chiesa, Giuseppe Pallanch, già portavoce del Gemelli, mi ha fatto osservare che c’era dell’eccesso in quel celebrante nel dire sottovoce le parole della consacrazione e nel pronunciare da solo il Pater. Ho ammirato la lentezza e anche la modestia dei mezzi. All’omelia il “parroco” ha invitato a farsi vivo chi volesse “donare un banco”, perché non ce ne sono abbastanza con inginocchiatoio. Ho trovato ottima l’omelia, senza alcuna inflessione antimoderna. “Con questo rito l’altare prende un ruolo principale” ha spiegato, ma senza dire che nell’altro vi sia di meno. Sono contento di questa giusta misura e ci tornerò per intendere alcuni gesti che non ricordavo e per reimparare l’immersione in quel lungo silenzio di tutti che avevo dimenticato.

120 Comments

  1. Grazie, Luigi.

    15 Giugno, 2008 - 12:27
  2. Sumpontcura

    Benvenuto, Luigi!

    15 Giugno, 2008 - 12:38
  3. Luigi Accattoli

    Syriacus, eccoti qua! Ero sicuro che saresti tornato. Ogni tanto ti nominavo. Infine ti riabbiamo.

    15 Giugno, 2008 - 12:39
  4. raffaele.savigni

    Apprezzo l’equilibrio di Luigi ed anche di chi ha presieduto la celebrazione. Ciò conferma la necessità di non “dare corda” a chi vuole contrapporre il vecchio al nuovo (o viceversa) quasi che gli altri fossero necessariamente “eretici” o modernisti, oppure reazionari incalliti e scismatici.

    15 Giugno, 2008 - 12:55
  5. Davidino

    Lo confesso, se devo essere sincero non mi sarei aspettato da lei Dr. Accattoli una “testimonianza” come questa, e la cosa mi riempie il cuore di gioia, perché ci ricorda che la Chiesa è una, una e basta, Vetus o Novus Ordo che sia, senza divisioni artefatte od ideologiche. Lieto di scoprire cose nuove.
    Grazie.

    15 Giugno, 2008 - 13:22
  6. lycopodium

    “Un cultore del vecchio Rito … mi ha fatto osservare che c’era dell’eccesso in quel celebrante nel dire sottovoce le parole della consacrazione e nel pronunciare da solo il Pater”.

    La questione del silenzio.
    Nei tempi del massimo splendore del VO, il silenzio avvolgeva le cose e le persone; i suoni e i rumori interrompevano e scandivano quel silenzio e la gente tutta era in grado di discernerne la fonte. Ogni edificio risuonava di un suono “tutto suo”.
    Quel rito silenzioso in realtà possedeva un’infinità di sfumature sonore (e non solo sonore) che non siamo ancora capaci di identificare.
    Oggi, nell’epoca del rumore, cerchiamo il silenzio e aneliamo ai suoni, ma è arte arcana, quasi da antico cercatore di tracce.
    C’è bisogno non solo, come diceva Guardini in “Formazione liturgica”, di fare silenzio in noi, ma di imparare di nuovo l’arte delle tracce e delle sfumature.
    Leggevo anni fa del musicista Maderna che voleva che le sue musiche ipermoderne non fossero suonate “secche”, ma quasi “cantate”.
    Porto qui un’idea appena abbozzata: c’è bisogno di una nuova “inculturazione” di quel rito liturgico; che ha bisogno di un lavoro preliminare, che può dare buoni frutti anche indipendentemente dalla forma antica.
    La liturgia, ogni liturgia, ha bisogno di mille sfumature e mille colori. Non di una valanga di rumori, ma neppure di una di bisbiglii.
    Ecco perché è giusto il rilievo del Pallanch.

    p.s. Grazie Syriacus, bentornato.

    15 Giugno, 2008 - 13:45
  7. lycopodium

    pp.ss.
    “ci tornerò per intendere alcuni gesti che non ricordavo e per reimparare l’immersione in quel lungo silenzio di tutti che avevo dimenticato”

    Bella conclusione!

    15 Giugno, 2008 - 14:08
  8. Luigi Accattoli

    Qualche domanda a Syriacus, Lycopodium, Sumpontcura e chi altro sappia. Non c’è stata la preghiera finale all’Arcangelo Michele: vuol dire che era già tolta nel 1962? Il suddiacono dal Sanctus al Pater – credo – aveva sulle spalle il “velo omerale” e reggeva con le mani… che cosa? La patena? Il confiteor è stato fatto prima della comunione, invece che nel rito inziale ai piedi dell’altare: il diacono si è spostato sulla destra e il suddiacono sulla sinistra, sono scesi di un gradino e si sono posti di profilo all’assemblea, rivolti al pane e al vino consacrati; il celebrante si è voltato a metà verso l’assemblea e così c’è stata la confessione e la risposta del celebrante. Non ricordo di aver mai visto questo, neanche nelle messe solenni. E sì che di celebrazioni anteriforma ne ho viste, fino ai 24 anni…

    15 Giugno, 2008 - 14:17
  9. Leonardo

    Sottoscrivo Lycopodium, festeggio Syriacus (se qualche volta ti volessi sfruculiare un po’ non te la prendi, vero?), plaudo a Luigi.

    Più silenzio si potrebbe fare già adesso, senza bisogno di alcuna riforma, nel modo di celebrare col nuovo rito. Basterebbe volerlo.

    15 Giugno, 2008 - 14:21
  10. Luigi Accattoli

    Davidino questa è sempre stata la mia posizione, la puoi vedere alle date 10 luglio e 19 novembre 2007, 26 febbraio 2008.

    15 Giugno, 2008 - 14:27
  11. Davidino

    E’ la sua “testimonianza” che mi colpisce… Spero non se ne sia risentito. 😉

    15 Giugno, 2008 - 16:23
  12. lycopodium

    Ho consultato un super-esperto, questa è la risposta:
    «La preghiera finale all’Arcangelo Michele prescritta da Leone XIII è extraliturgica, non è mai stata inserita in alcun Messale.
    Poi bisognerebbe capire che tipo di Messa sia stata celebrata. Il confiteor prima della comunione è eliminato nel rito del 1962, ma si può fare laddove vi sia una legittima consuetudine. Deve essere però un “doppio confiteor”: nel senso che si deve mantenere quello inziale ai piedi dell’altare».

    15 Giugno, 2008 - 16:35
  13. ignigo74

    Rito Ambrosiano antico: da un ultraventennale “proto-indulto” del cardinale Martini, per i milanesi nella chiesa del Gentilino, via Gentilino (zona Porta Ticinese) ore 10, Milano.

    H theia leitourghia tou Crosostomou – il rito cattolico orientale: per i milanesi in san Maurizio in corso Magenta, domenica ore 9.30.
    L’ha presieduta quasi fino alla fine dei suoi giorni mons. Enrico Galbiati, sì, proprio lui.

    A pochi metri da san Maurizio c’è la secentesca chiesa di san Carlo, ora affidata ai Copti.

    Stupore – nel senso etimologico – per il felice libretto “Milano ecumenica-chiese cristiane in cammino” a cura del Consiglio delle chiese cristiane di Milano: sono presentate 18 confessioni cristiane che hanno luoghi di culto stabili e celebrazioni ogni domenica a nella città di Milano: la Pentecoste, altro che l’Expò.

    15 Giugno, 2008 - 17:30
  14. ignigo74

    Propongo una lectio virtuale ma non di livello scientifico erudito, bensì – come dire – squisitamente affettivo, spirituale: guai a chi fa copia incolla con pezzi detti da altri. Chiaro?!
    Mettiamo in comune come viviamo il salmo 109 (che irradia luce numinosa anche attraverso le molteplici e sublimi versioni musicali: Haendel, Bach, Vivaldi, Monteverdi, Mozart…io impazzisco quando sento Haendel e il Dixit Dominus di Mozart nel Vesperae solennese de Confessore).
    Cosa dice al nostro cuore il salmo 109? Le sue parole così insolite che armoniche spirituali fanno vibrare in noi? Come risuonano nella nostra anima alla lettura? Il salmo 109 è un magnetico intreccio inestricabile di immagini, suoni, colori, nomi: sentite la versione musicale di Mozart, è facile trovarla su Youtube. Ecco il testo: la versione CEI la avete già.
    PSALMUS 110 (109)
    1 David. PSALMUS.
    Dixit Dominus Domino meo: “ Sede a dextris meis,
    donec ponam inimicos tuos scabellum pedum tuorum ”.
    2 Virgam potentiae tuae emittet Dominus ex Sion:
    dominare in medio inimicorum tuorum.
    3 Tecum principatus in die virtutis tuae,
    in splendoribus sanctis,
    ex utero ante luciferum genui te.
    4 Iuravit Dominus et non paenitebit eum:
    “ Tu es sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech ”.
    5 Dominus a dextris tuis,
    conquassabit in die irae suae reges.
    6 Iudicabit in nationibus: cumulantur cadavera,
    conquassabit capita in terra spatiosa.
    7 De torrente in via bibet,
    propterea exaltabit caput.

    In particolare mi piacerebbe sapere cosa sentite risuonare con questo frammento del testo:
    “De torrente in via bibet,
    propterea exaltabit caput”.
    E’ fantastico!! Ma voi cosa sentite? Il torrente, ma vi rendete conto!?
    Attendo con grande curiosità i risultati di questa lectio virtuale.

    15 Giugno, 2008 - 18:03
  15. lycopodium

    Ignigo, sei proprio un’iradiddio!

    15 Giugno, 2008 - 18:06
  16. FABRICIANUS

    Bentornato Syriacus!!

    Riguardo al post di Luigi, nella mia città il MOTU PROPRIU “SUMMORUM PONTIFICUM” non viene applicato in nessuna Parrocchia. Solo in Duomo, una volta al mese, viene celebrata la Messa in latino, ma seguendo sempre il messale di Paolo VI.
    Ciò un pò mi dispiace, dato che per il fattore età(29 per la precisone), non ho mai assistito ad una Messa secondo il rito di San Pio e un pò ne sono incuriosito…Ci avevano provato presso L’Università Cattolica di Milano, ma temo l’esperimento sia durato poco. La celebrava Mons. Ambrosio, oggi Vescovo di Piacenza. Ignigo, mi confermi per fav. che in Univ. Cattolica non vi è più questa celebrazione???

    Un caro saluto a tutti!!

    F.

    15 Giugno, 2008 - 18:35
  17. ignigo74

    Confermo.

    15 Giugno, 2008 - 19:47
  18. Sumpontcura

    L’intervento di Lycopodium delle 16:35 risolve, credo, tutti i dubbi di Luigi. Forse potrei aggiungere qualche notizia ulteriore. Il Messale del ’62 cancella chiaramente l’uso della ripetizione del Confiteor, che è sempre stata un abuso (ecco perché Luigi non la ricorda). Era infatti prevista la recita del Confiteor, così come Luigi ce l’ha raccontata, SOLO nei casi in cui la Comunione fosse amministrata al di fuori del rito della Messa. All’interno del rito della Messa il Confiteor è recitato nelle preghiere ai piedi dell’altare, prima dal celebrante, poi dai fedeli; non c’è dunque alcun bisogno di ripeterlo successivamente.
    Quanto alle cosiddette “preghiere leonine”, tra cui il “Sancte Michael Arcangele”, ha ragione Lycopodium: non sono pubblicate nel Messale. Erano invece costantemente riportate nei messalini ad uso dei fedeli, con tanto di dotazione d’indulgenza, e in particolare la preghiera a San Michele, tradotta in italiano, trovava posto persino nel popolarissimo “Massime eterne”, il più diffuso manuale di preghiere in epoca preconciliare.

    15 Giugno, 2008 - 19:50
  19. cosa leggono i miei occhi!!!
    Una pratica del Vetus Ordo “che è sempre stata un abuso”…
    Ma allora forse faceva meno scalpore… perchè nessuno o quasi comprendeva…
    Eppure, come qualcuno ogni tanto qua e là fa notare, gli abusi esisteva anche ante Concilio Vaticano II…

    Sono a Roma per qualche giorno… e al mio vecchio Seminario ho partecipato ai Vespri, eravamo pochi (molti già sono andati a casa), ma la liturgia qui è sempre sobria e bellissima!
    E – cosa orripilante – ho visto con i miei occhi la cancellata davantia Santa Maria Maggiore…
    Dio abbia pietà del Capitolo liberiano… e di noi tutti!

    15 Giugno, 2008 - 19:59
  20. Sento proprio ora suonare la Sperduta… devo dire che mi mancava! saluto con affetto tutti i romani vicini di casa: Matteo, il Moralista e il nostro ospite Luigi

    15 Giugno, 2008 - 20:01
  21. Sumpontcura

    Ciao, maioba. Di abusi ce n’erano prima come ce ne sono oggi: erano in minor numero solo perché le rubriche erano molto più restrittive e consolidate: c’era poco o nullo spazio per sperimentazioni o levate d’ingegno. Voglio però precisare che l’abuso del Confiteor si è diffuso, a quanto so io, dopo il ’62, per iniziativa – a quanto mi consta – dei lefebvriani e dei sedevacantisti. Come altra volta ho scritto, anch’io come Luigi ho una lunga esperienza di messe vetus ordo, precedenti alla riforma di Paolo VI; ebbene, anch’io – come Luigi – non ho mai assistito all’abusiva recita del Confiteor prima della Comunione.
    Buon soggiorno romano.

    15 Giugno, 2008 - 20:14
  22. ignigo74

    Maioba, ma la tua parrocchia di san Niccolò è stupenda… non dirmi che si affaccia sul mare…

    15 Giugno, 2008 - 20:18
  23. no, in realtà si affaccia sul monte (letteralmente!), ma ho il mare a mezz’ora… e che mare!!! la Costa Verde, che sarebbe la costa centro occidentale della Sardegna, che guarda alla Spagna…

    Grazie Sump per la precisazione! Ho fatto una battuta ma non voleva essere polemica od offensiva, voleva solo constatare ciò che tu stesso dici… Quando parlo con i preti anziani mi dicono che anche loro (spesso raccontano in terza persona…) assistevano ad abusi più o meno gravi…

    15 Giugno, 2008 - 20:23
  24. maioba!
    da come la conti, sembri al Lombardo….
    peccato saperti a Roma…..
    a moralista ! te sei mosso per invitarlo?
    buon soggiorno.
    Spero che un giorno ti si possa conoscere.
    ciao

    15 Giugno, 2008 - 20:33
  25. Leonardo

    Forse però c’è una differenza tra gli abusi di oggi e gli abusi di una volta: quelli, o erano frutto di abitudini tradizionali, pratiche che si erano, per così dire incrostate sul corpo della liturgia con le generazioni, ed avevano, in forza di questo, una loro, come dire, plausibilità o dignità. L’uso, quando è consolidato, ha sempre una sua rispettabilità. Oppure dipendevano da difetti individuali riconosciuti come tali: il prete troppo ignorante o troppo ubriacone per leggere correttamente il messale, cose del genere. Quelli di oggi, invece, oltre che di gran lunga più numerosi, sono alzate d’ingegno individuali, come bene le ha chiamate Sumpontcura, rivendicate con orgoglio dai loro artefici. Snaturano completamente il senso della liturgia, facendone un’opera delle mani dell’uomo. Dunque sono molto peggiori di quelli antichi.

    15 Giugno, 2008 - 20:37
  26. la liturgia è opera delle mani dell’uomo fin nel suo significato etimologico…
    Non hai voluto olocausti né sacrifici, un corpo invece mi hai dato.
    Allora ho detto: ecco io vengo a fare la tua volontà…
    E’ il corpo e il sangue dell’uomo e Dio Gesù Cristo che si offre e che offriamo…
    Penso che cambiare una parolina qua e là non significhi non credere alla presenza reale del Figlio di Dio e all’azione dello Spirito Santo nella liturgia…
    Certo, chiarisco, perchè non voglio fare polemiche da 1000 post che anch’io non sopporto le messe inventate o i segni esagerati o tante altre cose che passano come trovate geniali…
    Ma mi pare che nella stragrande maggioranza delle nostre parrocchie si celebri dignitosamente, anche se spesso sciattamente e senza nessuna partecipazione e devozione… che sta nel cuore e noi non siamo chiamati a giudicare etc etc, ok d’accordo: ma la devozione si sente talvolta anche dai decibel delle risposte: come ha detto sopra Lyco: >
    Saludus

    15 Giugno, 2008 - 20:49
  27. La liturgia, ogni liturgia, ha bisogno di mille sfumature e mille colori. Non di una valanga di rumori, ma neppure di una di bisbiglii.

    15 Giugno, 2008 - 20:50
  28. Matteo: hai azzeccato! 🙂

    15 Giugno, 2008 - 20:50
  29. Luigi Accattoli

    Maioba se sei al Lombardo – che è in piazza di Santa Maria Maggiore – siamo a circa cento metri, dal momento che io abito in via di Santa Maria Maggiore, angolo via Urbana!

    A tutti. Sono felice di questa discussione sul vecchio Rito e non solo perchè mi sono state chiarite le curiosità, ma perchè è bello discutere per capire e non per polemizzare. Forse in riferimento al Rito romano vecchio e nuovo il nostro è un caso raro in Italia, ma potrebbe ampliarsi.

    15 Giugno, 2008 - 20:59
  30. Le letture che Luigi ha ascoltato oggi:

    Léctio Epístolae B. Petri Ap., I, 3, 8-15

    Caríssimi: Omnes unánimes in
    oratióne estóte, compatiéntes,
    fraternitátis amatóres, misericórdes,
    modésti, húmiles: non reddéntes
    malum pro malo, nec maledíctum
    pro maledícto, sed et contrário
    benedicéntes: quia in hoc vocáti
    estis, ut benedictiónem haeredidáte
    possideátis. Qui enim vult vitam
    dilígere, et dies vidére bonos,
    coérceat linguam suam a malo, et
    lábia eius ne loquántur dolum.
    Declínet a malo, et fáciat bonum:
    inquírat pacem, et sequátur eam.
    Quia óculi Dómini super iustos, et
    aures eius in preces eórum: vultus
    autem Dómini super faciéntes mala.
    Et quis est qui vobis nóceat, si boni
    aemulatóres fuéritis? Sed et si quid
    patímini propter iustítiam, beáti.
    Timórem autem eórum ne timuéritis:
    et non conturbémini. Dóminum
    autem Christum sanctificáte in
    córdibus vestris.

    Sequéntia S. Evangélii secundum
    Matthaéum, 5, 20-24

    In illo témpore: Dixit Iesus
    discípulis suis: Nisi abundáverit
    iustítia vestra plus quam scribárum
    et pharisaeórum, non intrábitis in
    regnum coelórum. Audístis, quia
    dictum est antíquis: Non occídes:
    qui autem occíderit, reus erit
    iudício. Ego autem dico vobis: quia
    omnis, qui iráscitur fratri suo, reus
    erit iudício. Qui autem díxerit fratri
    suo, raca: reus erit concílio. Qui
    autem díxerit, fátue: reus erit
    gehénnae ignis. Si ergo offers
    munus tuum ad altáre, et ibi
    recordátus fúeris, quia frater tuus
    habet áliquid advérsum te: relínque
    ibi munus tuum ante altáre, et vade
    prius reconciliári fratri tuo: et tunc
    véniens ófferes munus tuum.

    15 Giugno, 2008 - 21:02
  31. Ovvero:

    Lettura della Lettera del B. Pietro Ap., I, 3, 8-15

    Carissimi: Siate tutti uniti nella preghiera,
    siate compassionevoli, animati
    da amore fraterno, misericordiosi,
    modesti, umili: non rendete
    male per male, né offesa per offesa,
    ma piuttosto benedizione, poiché a
    ciò siete stati chiamati, al fine di
    ereditare la benedizione. Chi infatti
    vuole amare la vita e vedere giorni
    felici, preservi la sua lingua dal male
    e le sue labbra dalla menzogna, éviti
    il male e faccia il bene, ricerchi la
    pace e la segua. Poiché gli occhi del
    Signore sono rivolti sui giusti e le
    sue orecchie alle loro preghiere:
    mentre il volto del Signore è contro
    coloro che fanno il male. E chi vi
    potrà nuocere se sarete stati
    emulatori del bene? Del resto, se
    avrete sofferto qualche cosa per la
    giustizia, sarete beati. Non temete
    coloro che vi nuociono, e non turbatevi:
    ma glorificate nei vostri cuori il
    Cristo Signore.

    Vangelo secondo Matteo, 5, 20-24

    In quel tempo: Gesú disse ai suoi
    discepoli: Se la vostra giustizia non
    sarà stata piú grande di quella degli
    scribi e dei farisei, non entrerete nel
    Regno dei Cieli. Avete sentito che è
    stato detto agli antichi: Non uccidere;
    chi infatti avrà ucciso sarà condannato
    in giudizio. Ma io vi dico
    che chiunque si adira col fratello
    sarà condannato in giudizio. Chi avrà
    detto a suo fratello: raca, imbecille,
    sarà condannato nel Sinedrio. E chi
    gli avrà detto: pazzo; sarà condannato
    al fuoco della geenna. Se dunque
    porti la tua offerta all’altare e
    allora ti ricordi che tuo fratello ha
    qualcosa contro di te, lascia la tua
    offerta all’altare e va prima a riconciliarti
    con tuo fratello, e poi, ritornato,
    fa la tua offerta.

    15 Giugno, 2008 - 21:03
  32. Luigi Accattoli

    Leonardo penso che tre fossero gli abusi seri nell’uso del vecchio Rito, come io lo ricordo. Primo: l’uso del latino senza sussidio per la comprensione del medesimo, letture comprese. Quando era senza sussidio e cioè soprattutto nelle celebrazioni feriali. Se tu leggi la Scrittura in un’altra lingua e il popolo non l’intende, e nno ha alkcuno strumento per intendere, questo è chiaramente un abuso. Un abuso istituzionale ma pur sempre tale. Se vogliamo essere sottili chiamiamolo “malo uso”, limitando la dicitura “abuso” alle licenze individuali. Secondo: il lungo silenzio del canone riempito con il rosario. Era la norma, per chi non aveva il messalino. E anche questo era un malo uso del Rito. Terzo: la velocità: messe che duravano venti minuti, farfugliate dal prete sul messale, con le persone che dovevano stare sveglie per non perdere la comunione. Certo il silenzio è gran cosa, ma quella velocità, assai frequente nei giorni feriali, lo dissolveva totaliter. Qui non entrava l’istituzione, questo era abuso nel senso pieno del termine.

    15 Giugno, 2008 - 21:12
  33. Leonardo

    «la liturgia è opera delle mani dell’uomo», «La liturgia, ogni liturgia, ha bisogno di mille sfumature e mille colori» … Haute couture!
    Ma lei è uno stilista, reverendo!

    15 Giugno, 2008 - 21:15
  34. Luigi Accattoli

    Leonardo nella messa che ho seguito oggi il sussidio per la comprensione linguistica era perfetto: all’ingresso era disponibile un fascicolo con l’intero rito – le parti proprie e quelle ordinarie – che aveva a fronte la traduzione in italiano. Questo ottimo sussidio può essere interpretato come un’acquisizione venuta dall’esperienza del nuovo rito. Se i cultori del nuovo impareranno dal vecchio un poco di rigore e di silenzio, ecco che avremo realizzato quel reciproco arricchimento che si augurava il papa nella lettera di accompagnamento del motu proprio

    15 Giugno, 2008 - 21:22
  35. «La liturgia, ogni liturgia, ha bisogno di mille sfumature e mille colori»: questa è una frase di Lycopodium che io ho riportato, benchè il mio copia-incolla difetti ogni tanto…
    “la liturgia è opera delle mani dell’uomo” è legata al resto del discorso.
    Altrimento le dico: “Dio non esiste”… lo dice anche la Bibbia… Perchè decontestualizzare sempre ?
    saluti affettuosi

    15 Giugno, 2008 - 21:23
  36. ignigo74

    E tutti questi latinisti continuano ad ignorare de torrente in via bibet…

    15 Giugno, 2008 - 21:28
  37. Credo che se sali sul terrazzo….
    potresti goderti la brezza leggera del ponentino romano,
    mentre magari se lo sta già gustando il p.rettore 🙂

    15 Giugno, 2008 - 21:31
  38. no, tra poco esco a mangiare un gelato, benchè abbia una caviglia gonfia per una storta! 🙂

    15 Giugno, 2008 - 21:36
  39. ignigo74

    Al termine del Confitero c’è una esplicita assoluzione.
    Alcune teorie dicono che è l’assoluzione penitenziale paro paro.

    15 Giugno, 2008 - 21:36
  40. [Un momento di riflessione. Cominciamo così: chi siamo noi? Noi siamo Chiesa; una porzione della Chiesa cattolica, una comunità di credenti uniti nella stessa fede, nella stessa speranza, nella stessa carità, una comunità viva in virtù di un’animazione, che ci viene dal Signore, da Cristo stesso e che il suo Spirito alimenta; siamo così parte del suo Corpo mistico.]

    15 Giugno, 2008 - 21:37
  41. ignigo74

    Don Maioba, beato te che puoi uscire… qua a Milano c’è il diluvio universale.

    15 Giugno, 2008 - 21:37
  42. ho capito una passeggiata da Fassi. Buongustaio!

    15 Giugno, 2008 - 21:39
  43. no, Ignigo, per evitare questo dilemma e fugare ogni dubbio la liturgia dice: Dio abbia pietà di NOI, perdoni i NOSTRI peccati e Ci conduca alla vita eterna…
    sarebbe un’autoassoluzione… il che non se po’ fa’…
    Qui la serata è splendida… e ora esco… saluti a tutti

    15 Giugno, 2008 - 21:40
  44. caro Ignigo, qui fa caldo,
    e il sole oggi ha picchiato
    … talvolta anche questa è la differenza …..con Roma….
    ciao

    15 Giugno, 2008 - 21:40
  45. Davidino

    Invece questi sono i miei ultimi 4 giorni a Roma… poi a casa!
    Credo che anche questa volta Roma per alcuni mesi mi mancherà, e con essa i romani…
    Ma c’è il mare che mi aspetta, e che mare… eh eh! 🙂
    Forse sarò off topic, ma si parlava di partenze ed arrivi, mare e montagna…

    15 Giugno, 2008 - 21:43
  46. Caro Ignigo, cantando da basso, ho diverse volte avuto il piacere di accompagnare, da corista, il canto dei soprani solisti nel Dixit Dominus di Haendel, in quel magnifico ‘De torrente’… In effetti, noi abbiamo un bel salto d’ottava mentre punteggiamo le voci femminili con il nostro ‘propter exaltavit caput’ : senti proprio la testa che si alza… Spessissimo sei un’immagine retorica vivente, quando canti…

    (Da YouTube, giusto per avere un’idea: http://www.youtube.com/watch?v=CXAicdMjQms&feature=related )

    15 Giugno, 2008 - 21:43
  47. Propterea exaltabit caput

    15 Giugno, 2008 - 21:45
  48. ignigo74

    E no caro don maioba… si vede che non hai partecipato alla messa vetus ordo (io si, e tante volte…) c’è una vera e propria assoluzione e c’è VESTRI, con tanto di segno di croce assolutorio…non c’è NOSTRIS anche se poi Paolo VI l’ha cambiata…

    Confiteor Deo Omnipotenti, beatae Mariae semper Virgini, beato Michaeli Archangelo, beato Ioanni Baptistae, sanctis Apostolis Petro et Paulo, omnibus Sanctis et tibi, pater, quia peccavi nimis cogitatione, verbo et opere, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. Ideo precor beatam Mariam semper Virginem, beatum Michaelem Archangelum, beatum Ioannem Baptistam, sanctos Apostolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos et te, pater, orare pro me ad Dominum Deum nostrum. Misereatur VESTRI Omnipotens Deus et, dimissis peccatis vestris, perducat vos ad vitam aeternam. Amen.
    † Indulgentiam, absolutionem et remissionem peccatorum nostrorum tribuat nobis omnipotens et misericors Dominus. Amen. Deus, tu conversus vivificabis nos. Et plebs tua laetabitur in te.Ostende nobis Domine misericordiam tuam. Et salutare tuum da nobis.

    Oremus.

    Aufer a nobis, quaesumus Domine, iniquitates nostras, ut ad sancta sanctorum puris mentibus mereamur introire. Per Christum Dominum nostrum. Amen. »

    heehee

    15 Giugno, 2008 - 21:46
  49. per sentirti cosi’ allegro, vuol dire che gli esami sono andati in gloria….
    e fra 4 giorni lascierai che il portone si chiuda alle tue spalle, compresa la cancellata nera……
    non ti posso dire almeno salutami il portinaio, quello nel frattempo, che io ricordi, è cambiato.
    buon relax

    15 Giugno, 2008 - 21:52
  50. Ignigo,
    la ricchezza della Ecclesia,
    ti esalta

    15 Giugno, 2008 - 21:55
  51. Davidino

    Già (anche se l’ultimo esame ci sarà dopodomani), e poi mi si chiuderà alle spalle il Nero Cancello di Mordor!
    Ma quanti anni fa sei passato da queste parti? C’è Massimo (uno dei due) che è qui da parecchi anni, forse lo conosci.

    15 Giugno, 2008 - 21:57
  52. è cambiato, è cambiato…..
    come sono lontani anche questli anni….
    in cui il vicerettore era Ernesto……Mandara, aveva le sue stanze a fianco del mio corridoio….

    15 Giugno, 2008 - 22:01
  53. Davidino

    Mmmmmhh… ma allora tu eri un seminarista?!

    15 Giugno, 2008 - 22:09
  54. Auguri per l’ultimo esame

    15 Giugno, 2008 - 22:10
  55. Davidino

    Non vuoi rispondere eh????? Vabbè vabbè… 🙂
    Grazie e buone ferie anche a te (prima o poi le prenderai no?)

    Dr. Accattoli ci perdoni se per un momento abbiamo trasformato questo blog in una chat…

    15 Giugno, 2008 - 22:13
  56. Luigi ha voluto che questo fosse un pianerottolo……:)

    15 Giugno, 2008 - 22:16
  57. Secondo il noto messalino (1962) a cura del benedettino Dom Gaspare Lefebvre, la preci leonine, ovvero preghiere dopo la messa (che ‘si possono recitare anche in italiano’) “Si possono omettere nella Messa degli sposi, per la Prima Comunione , per la Comunione generale, per la Cresima, per la sacra Ordinazione e la Professione religiosa ; quando dopo la messa segue un’altra funzione; quando durante la Messa c’è stat l’omelia ; dopo la Messa dialogata delle domeniche o delle feste.”

    Un’ampia casistica 🙂

    15 Giugno, 2008 - 22:25
  58. Leonardo: quando la scorsa Epifania appesi alla bacheca di questo ‘pianerottolo’ il messaggio “mi avete convinti a “vivermi pienamente” i miei 31 anni, lontano da qui. ”

    lo presi poi alla lettera. Cioè: ora che di anni ne ho 32, torno a fare capolino…(Più come avventore leonardesco di caffè, stavolta… Forse.:)

    15 Giugno, 2008 - 22:39
  59. Sumpontcura

    Caro Syriacus,
    spero che tu abbia festeggiato un modo musicalmente adeguato il tuo trentaduesimo compleanno: a me pare una gran bella cosa che tu sia qui con noi: auguri!
    (Ho provato a tener dietro alle tue numerose sollecitazioni, e mi è venuto in mente un modo di dire delle mie parti, che viene adoperato in tono di simpatia e ammirazione: “Me pare un sartapicchio!”, cioè: mi sembra un grillo! Ciao!)

    16 Giugno, 2008 - 4:30
  60. Sumpontcura

    Caro Ignigo:
    “secondo il noto messalino (1962) a cura del benedettino Dom Gaspare Lefebvre” cui si riferiva ieri sera il saggio Syriacus, l’assoluzione del celebrante durante le preghiere ai piedi dell’altare è un “sacramentale” ma non sostituisce in alcun modo il sacramento: assolve dalle colpe veniali commesse dopo l’ultima confessione. Questa interpretazione, a quanto mi consta, non è stata mai oggetto di discussione in tutti i secoli nei quali è stato in vigore il “vetus ordo”.
    Ciao

    16 Giugno, 2008 - 4:41
  61. Parlare con letizia e proprietà, serietà e serenità della vecchia e della nuova forma del Rito? O quale miracolo, Luigi! Raccogli il frutto di tanti mesi di intelligente pazienza su questo blog.

    16 Giugno, 2008 - 7:41
  62. Ieri ho dovuto passare il mio tempo a riordinare la mia biblioteca
    e tra i tanti libri di venerata memoria di cui mi piacerà aggiornarvi
    ho trovato due edizioni delle “Massime Eterne” ed. 1947 che usavo da ragazzino.
    Da ragazzino.
    (memento san Paolo: Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Cor.1 13,11)

    16 Giugno, 2008 - 7:51
  63. Luigi Accattoli

    In effetti Luca ne sono felice. E andrò uno di questi giorni anche alla messa feriale delle 18,30 per riferire quanti e come.

    16 Giugno, 2008 - 7:54
  64. Caro Luigi, da quando ho saputo della parrocchia ad personam che andava operativa dal 8 giugno, mi ero ripromesso di andare a vedere la s.Messa-1962, ma tu da buon giornalista sei arrivato primo.
    Nella mia biblioteca ho trovato messalini di mio padre editi in tempi antecedenti al 1940, uno, in latino con a fronte traduzione francese, sulla tua spinta approfondiro’, inutile dirti che per me la s,Messa è partecipazione completa di tutto il Popolo di Dio al sacrificio Eucaristico, e festa della Pasqua che si rivive ogni domenica, non è atto di una sola persona, ma di una partecipazione corale di tutto il Popolo.
    Sarà interessante, per me andare alla chiesa di “Trinità dei pellegrini”,
    visto che pere conoscenza personale ho girato tutte le chiese di roma ed assistito a tutti i riti cattolici, ortodossi, evangelici, e valdesi, comincerò a imparare anche questa variante nella liturgia.
    Spero solo che dopo questo, al prossimo passo, non mi si domandi di mettere in discussione “la libertà religiosa” grande questione mai accettata nella teologia di Lefebre. Grazie Luigi di forzare l’apertura del mio cuore.

    16 Giugno, 2008 - 8:02
  65. Luigi Accattoli

    A Lycopodium delle 16,35 di ieri, quando alla possibilità del doppio confiteor: nella celebrazione alla quale ho assistito il confiteor è stato fatto solo prima della comunione, nella forma solenne che ho descritto – è mancata tutta la parte iniziale dell’Introibo ad altare Dei, sostituita da un canto. Nel sussidio per seguire il rito il confiteor è invece all’inizio e non è ripetuto alla comunione.

    16 Giugno, 2008 - 8:39
  66. Sumpontcura

    Supplemento d’informazione sulla Messa vetus ordo. Mi sembra curioso che siano state saltate le preghiere ai piedi dell’altare. Più probabilmente sono state recitate sottovoce da celebrante e accoliti, mentre la schola cantorum eseguiva il canto dell’Introito. Il Messale del ’62 prevede appositamente questa possibilità, nelle Messe cantate.
    Per il cosiddetto “secondo Confiteor” (quello cantato o recitato prima della Comunione): c’è da dire che il Messale tradizionale in vigore fino al 1962 non prevedeva la distribuzione della Comunione ai fedeli e non riportava quindi le preghiere relative. Il rito della distribuzione dell’Eucarestia ai fedeli era invece previsto in un’apposita sezione del “Rituale romanum”: sganciato dal rito della Messa, era giustamente preceduto dal Confiteor, con successiva formula di assoluzione (“Misereatur…” e “Indulgentiam…”). Quando il celebrante doveva, durante la Messa, distribuire la Comunione ai fedeli, utilizzava le formule del “Rituale”, di solito senza il Confiteor (che a quel punto veniva ad essere un’inutile ripetizione). Papa Giovanni, nella sua benemerita riforma liturgica del ’62, tolse ogni dubbio in merito, inserendo direttamente nel Messale le formule del “Rituale” e tagliando esplicitamente il Confiteor.
    Il motivo per cui, nella parrocchia personale romana, si riproponga un rito che esplicitamente era stato escluso dal Messale del ’62, mi sfugge. Ma, a dare retta al fiuto, non mi piace: se la “Summorum Pontificum” fa riferimento al Messale del ’62, ebbene: ci si attenga a quello! Questi giochetti mi sanno un po’ di balletto inverecondo, quasi un voler strappare qualcosa di più di quello che è stato ottenuto. Come se il Messale del 1956 (integrato dal Rituale) sia meglio del Messale del ’62; e così via, andando indietro indietro indietro fino al 1570! Ba’!

    16 Giugno, 2008 - 15:33
  67. ignigo74

    Sum, hai presente il “salvabo te noli timere” che si canta in Avvento?
    brividi.

    16 Giugno, 2008 - 17:25
  68. La Chiesa da uomini è composta, non da angeli.

    16 Giugno, 2008 - 17:25
  69. [“Il cristianesimo ridotto a civiltà,
    a confine geopolitico, a cultura,
    a scudo, a identità etnica,
    a tradizioni popolari: ed ecco il ritorno di Charles Maurras, della tentazione di usare il cristianesimo
    come “religione” civile,
    come collante identitario,
    come marchio della differenza,
    come instrumentum regni,
    cioè come strumento politico,
    strumento di governo.”]
    P.G.

    16 Giugno, 2008 - 17:33
  70. Luigi Accattoli

    Sump forse può aiutare la tua indagine il fatto che la “parrocchia personale” sia affidata alla Fraternità Sacerdotale San Pietro. Io posso solo impegnarmi a riferire qui altri dettagli, in occasione delle prossime visite.

    16 Giugno, 2008 - 17:47
  71. Sumpontcura

    Cito veniet salus tua…
    Brividi, sì. E gli occhi pieni di lacrime.

    16 Giugno, 2008 - 17:48
  72. Sumpontcura

    Caro Luigi,
    il mio messaggio delle 17:48 è per Ignigo.
    A te rispondo che sì, probabilmente la notizia che offri spiega certe differenze. Grazie per tutti i dettagli che fornirai.

    16 Giugno, 2008 - 17:52
  73. Luigi Accattoli

    Sump avevo ben capito dove vai in canto e dove in prosa. Anch’io avevo immaginato che le preghiere iniziali fossero state fatte sottovoce – ma poi mi ero detto: che senso ha dire sottovoce “confesso a voi fratelli”?

    16 Giugno, 2008 - 17:57
  74. ignigo74

    Paura alla Scala di Dino Buzzati.

    16 Giugno, 2008 - 18:21
  75. Sumpontcura

    A Luigi. Il difetto peggiore (per quanto pare a me) del vecchio rito era proprio in quelle Messe che venivano celebrate in assenza di fedeli: l’actuosa partecipatio spettava in esclusiva al chierichetto!
    La scelta di “coprire”, nelle messe cantate, le preghiere ai piedi dell’altare col canto dell’Introito ne discende per li rami: i chierici sono lì in rappresentanza della Chiesa universale, si dice: quindi il “Confesso a voi fratelli” detto a bassa voce troverebbe qui le sue motivazioni.
    Che dire? Io amo il canto gregoriano, e certi Introiti sono di una bellezza lancinante: ma non potrebbero essere cantati subito dopo le preghiere iniziali e prima del Kyrie? La Messa durerebbe qualche minuto in più ma via, pazienza: ce n’è solo una ogni sette giorni…

    16 Giugno, 2008 - 18:34
  76. Dot

    Per cominciare invio un saluto a tutti, vi ho letto a lungo con piacere, e grazie a voi mi sono potuto fare migliori opinioni sui temi di attualità che di volta in volta il padrone di casa ha proposto. Il motivo che mi ha spinto ad “entrare” è stata la circostanza della messa di domenica alla SS Trinità dei Pellegrini. Ho seguito la cerimonia delle 9, e ne sono uscito con sensazioni simili a quelle del dott.Accattoli. Ovviamente, pur masticando un po’ di latino ecclesiastico, mi sono ogni tanto perso: la pronuncia inglese del sacerdote era inarrivabile. Se ci tornerò prima mi dovrò studiare meglio il rito (appunto: anche alle 9 il confiteor è stato recitato dopo la consacrazione). Ho trovato su Internet un link ad un messale del ’62
    http://www.musicasacra.com/pdf/missale62.pdf
    con la tabella temporaria estesa fino al 2011. Se, come ho letto, qualcuno possiede un messale del ’62, non è che potrebbe dare un’occhiata al link per dire se si tratta del messale giusto? La risposta potrebbe tornare utile anche a qualche altro “non addetto ai lavori” come me che intenda profittare dell’opportunità di assistere in modo consapevole a questo rito, così bello e profondo già alla prima impressione.

    16 Giugno, 2008 - 23:42
  77. Sum.Pont.cura : concordo pienamente.

    (Sullla presunta prosaica causalità :
    Fraternità di San Pietro-ovvero-post-‘post-lefebvriani’ ->
    rubriche poco-reciprocamente-impollinate-col-novus-ordo

    preferisco sospendere il giudizio. Il discorso è troppo complicato, alla luce di tutto quel che ho visto e sentito sinora. Come si dice in inglese: “It’s not that easy.”

    Comunque, il vetus ordo non è un instrumentum regni… E se lo è, lo è almeno quanto quasiasi ‘ordo’ su questa terra -sì- popolata da uomini-e-non-da-angeli. Nessuno obbliga alcuno a sentirsi idealmente un angelo cantore de l’Agnello Mistico di Van Eyck.
    E poi, in fondo anche l’assenza di ordo può essere un instrumentum regni… per ogni persona o entità che sappia trarne beneficio, da quell’assenza.. )

    17 Giugno, 2008 - 7:08
  78. Approposito di Fraternità di San Pietro. Ve lo ricordate il “cingalese fra le mura leonine” ?

    Ha ordinato lo scorso 31 maggio otto diaconi alla casa madre della Fraternità , a Wigratzbad in Baviera :

    http://www.fssp.org/album/O20080531/index.htm

    A quanto pare, primo pontificale in rito antico di Mon. Ranjit . Qualche giorno prima Catrillon Hoyos aveva ordinato due nuovi sacerdoti al seminario americano di Lincoln, Nebraska. Ma un’altra notizia è che il 28 di questo mese, sarà il Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, Card. Rodé, ad ordinare altri sacerdoti europei della Fraternità S.P. a Wigratzbad. Così anche il Prefetto pontificherà in vetus ordo…
    (By the way: La Fraternità di San Pietro è una Società di vita apostolica, di diritto pontificio).

    17 Giugno, 2008 - 7:18
  79. In pieno recupero della ricchezza della tradizione cattolica,
    annoto che il Santo Padre sta dispensando sempre più
    le Sante Indulgenze
    che ritornano a pieno diritto nel patrimonio della Chiesa Cattolica.
    Se abbiamo avuto bisogno di un Pontefice polacco,
    avevamo anche bisogno di un Pontefice tedesco, visto che è dalla Germania
    che arrivo’ storicamente l’attacco a questa ricchezza.
    Lo Spirito Santo soffia dove e come vuole.

    17 Giugno, 2008 - 8:01
  80. Luigi Accattoli

    Dot benvenuto nel blog! La domenica fanno tre celebrazioni: 9,00; 10,00 (solenne); 18,30; dal lunedì al sabato 18,30. Io ero a quella delle 10,00. Il parroco padre Joseph Kramer, australiano che vive a Roma dal 1977, all’inizio dell’omelia ha segnalato “il Messalino ripubblicato dalla Marietti – costa 40 euro ma è fatto molto bene”.

    17 Giugno, 2008 - 8:17
  81. Leonardo

    Bravo Matteo! (se non è ironico, ma dice sul serio)

    17 Giugno, 2008 - 9:37
  82. ignigo74

    costa 40 euro MA è fatto molto bene.
    Ci mancherebbe che oltre a costare 40 euro fosse fatto pure male!

    17 Giugno, 2008 - 9:43
  83. A proposito di vecchio e nuovo rito, ho appena pubblicato un blog amatoriale sul Pontificato di Benedetto XVI che si apre proprio con una discussione sul ripristino della Comunione in ginocchio durante le celebrazioni pubbliche del Papa.
    Mi permetto di segnalarvelo, l’indirizzo è questo: http://blogpetrus.blogspot.com/

    17 Giugno, 2008 - 12:00
  84. Nel blog di Gianluca leggo:
    [“il Santo Padre Benedetto XVI, durante le ultime celebrazioni pubbliche (il Corpus Domini di Roma e le Messe di Santa Maria di Leuca e Brindisi), ha amministrato la Comunione – Corpo e Sangue di Cristo – ai fedeli fatti inginocchiare su un’apposita balaustra, come accadeva con il glorioso rito romano antico. Dopo il Motu Proprio ‘Summorum Pontificum’, che ha liberalizzato l’accesso e la celebrazione della Santa Messa in latino secondo i libri liturgici di San Pio V, questa iniziativa del Papa è indubbiamente mirata alla riscoperta del valore e del Mistero di Cristo che si fa Corpo e Sangue per noi nell’Eucaristia. Un segnale chiaro, anche se non un vero e proprio atto magusteriale, che vuole far evidentemente intendere come il modo più corretto di ricevere la Comunione sia in ginocchio e sulla lingua, anzichè in piedi e addirittura in mano. Voi cosa ne pensate?”]
    ===================================
    io credo che se percepissimo appena la potenza dell’Eucarestia,
    Cristo che si comunica agli uomini,
    non dovremmo toccarla nemmeno con la lingua nè con la bocca,
    pensando a quanto di erotico o di peccaminoso potremmo essere capaci di fare con la bocca.
    E chi mai potà perdonarci.
    Forse è il caso di sospendere la l’amministrazione della Comunione ai fedeli laici e
    ritornare a lascialra al solo sacerdote celebrante.

    17 Giugno, 2008 - 12:39
  85. Sumpontcura

    Notizie su messali e messalini.
    Il messale linkato ieri sera da Dot mi pare “giusto”: rubriche e preghiere sono però solo in latino (e vengono omesse le parti derivate dal Rituale: per esempio, non è contemplata la Comunione dei fedeli).
    Il messalino recentemente ripubblicato dalla Marietti è indubbiamente “fatto bene”: è completo, in tutto aderente al Messale di Giovanni XXIII (e infatti compare la Comunione dei fedeli ma non c’è traccia di “doppio Confiteor”), copre tutti i giorni, festivi e feriali, ha un’ottima traduzione italiana a fronte, è arricchito dalle notazioni liturgiche e teologiche di dom Gaspare Lefebvre, curato dall’Apostolato Liturgico di Genova, illustrato con buon gusto, stampato a due colori, fornito di quattro segnalibro in seta. I 40 euro li vale tutti.

    Se posso permettermi un consiglio per chi capisce bene il latino e ama il canto gregoriano, suggerisco il link a un “Liber usualis” del ’62: oltre a tutte le partiture dei canti, riporta anche l’ordinario e il proprio di tutte le messe più importanti (e comunque di tutte quelle festive), oltre all’ordinario e il proprio delle parti più significative dell’Ufficio:
    http://www.musicasacra.com/pdf/liberusualis.pdf

    Ciao a tutti.

    17 Giugno, 2008 - 13:11
  86. Sumpontcura

    Un messalino del tipo di quelli che “Trinità dei Pellegrini” mette a disposizione dei fedeli (per ogni domenica e festa: tutto l’ordinario e tutto il proprio presentati insieme) è possibile scaricarlo gratuitamente da questo sito:
    http://www.messalini.org/

    17 Giugno, 2008 - 13:28
  87. Davidino

    “io credo che se percepissimo appena la potenza dell’Eucarestia,
    Cristo che si comunica agli uomini,
    non dovremmo toccarla nemmeno con la lingua nè con la bocca…”

    Grande Matteo!! 🙂 🙂 🙂

    17 Giugno, 2008 - 13:34
  88. Davidino

    Liberusualis e missale62… due poderosi mattoni da scaricare.
    Al pc sto facendo impacchi di acqua fredda… :-(!

    17 Giugno, 2008 - 13:49
  89. Leonardo

    “io credo che se percepissimo appena la potenza dell’Eucarestia,
    Cristo che si comunica agli uomini,
    non dovremmo toccarla nemmeno con la lingua nè con la bocca…”
    Ma Gesù è venuto proprio per gente come noi, impura di lingua, di labbra e di mani … Se è per questo non c’è una sola fibra del nostro corpo che sarebbe degna di toccarlo. “Allontanati da me che sono un peccatore” è un atteggiamento (forse) religioso ma è il contrario del cristianesimo.

    17 Giugno, 2008 - 14:00
  90. Davidino

    Credo che quella di Matteo fosse un’iperbole, il senso s’è capito… Si chiama Timor di Dio.

    17 Giugno, 2008 - 14:08
  91. io non mi metto a bleffare con il mio ragionamento,
    non mi metto a filosofeggiare sul peccato per farmi tornare i conti in tasca,
    se le mani sono sporche, come lo sono di certo,
    la bocca e la lingua non lo è da meno, per le sozzure che molti sono capaci di fare con la bocca…. e ci capiamo!!!!
    Dunque
    niente comunione sulle mani
    e
    niente comunione sulla lingua o in bocca
    solo il sacerdote celebrante o officiante si comunica nella celebrazione liturgica.
    Non andiamo a cavillare sull’essere peccatori….. troppo facile e troppo sporco,
    diciamo pane al pane e vino al vino,
    il nostro parlare sia si si o no no.
    Meno ipocrisia grazie.
    La comunione solo al sacerdote celebrante, perchè in quel momento solo lui è purificato.

    17 Giugno, 2008 - 14:11
  92. se devo prendere sul serio una azione o un ragionamento,
    lo faccio.
    Nel Timor di Dio non ci sono iperboli.
    E’ ora che si cominci ad essere coerenti.

    E non questo si e quest’altro no,
    trovando risibili giustificazionismi.

    17 Giugno, 2008 - 14:13
  93. Davidino

    EEVVVVAIII MATTEOOOO!!!!!

    17 Giugno, 2008 - 14:19
  94. Leonardo

    Allora san Pio X sbagliava nel promuovere la comunione frequente? Torniamo giansenisti?

    17 Giugno, 2008 - 15:17
  95. Non mi sembra il caso di filosofeggiare.
    Il mio ragionamento è chiaro.
    se qualcuno ha qualcosa in contrario mi aspetto che su quello si confronti,
    se sia conveniente che la bocca che fa altre sozzerie al pari delle mani, possa prendere il corpo di Cristo.
    Ergo, solo il celebrante può comunicarsi.
    Il resto sono solo chiacchiere o pura noia.
    Giustificazionismo.

    17 Giugno, 2008 - 15:33
  96. dapisa

    Due piccoli contributi, forse inutili.
    Le preci leonine si devono dire, nel VO, soltanto dopo le messe private e le votive; quella della Trinità dei Pellegrini, mi è parso di capire, era una messa parrocchiale, ossia pro populo, e quindi non le hanno fatto seguito le preci.
    Il secondo confiteor è stato sì abolito nel messale del ’62, può essere recitato su concessione della Ecclesia Dei; è il caso della Fraternità San Pietro, che ha ricevuto l’incarico della parrocchia personale della Trinità dei Pellegrini.
    Quindi, nessun abuso.

    17 Giugno, 2008 - 17:12
  97. Leonardo

    Stamattina, incautamente, ti avevo lodato, ma se adesso fai sul serio quando dici: «solo il celebrante può comunicarsi», il tuo «ragionamento» (sempre queste parole grosse!) sarà anche chiaro, ma è eretico.

    17 Giugno, 2008 - 17:58
  98. Sumpontcura

    Quando l’anima è in grazia di Dio, il corpo può e deve ricevere Cristo:
    – perché Cristo stesso ha offerto se stesso agli uomini, senza fare distinzione fra consacrati o no;
    – perché Cristo stesso ha insistito: è necessario per noi nutrirci della sua carne e del suo sangue; e per affermarlo non ha esitato a scandalizzare i suoi discepoli, fino ad accettare che si allontanassero da lui;
    – non solo le mani e la bocca fanno “sozzerie”: tutto il nostro corpo è impuro quando l’uomo pecca, tutto il nostro corpo è puro – e fatto “degno” del Paradiso – quando l’uomo è reso santo dalla Grazia, che si chiama appunto santificante.

    Io la capisco così: se sbaglio, mi piacerebbe capire perché. (Mi pare, comunque, di essere in buona compagnia: tutti i santi, consacrati o no, si sono nutriti dell’Eucarestia e hanno sollecitato i fedeli, consacrati o no, a fare altrettanto).

    17 Giugno, 2008 - 18:32
  99. Luigi Accattoli

    Caro Dapisa benvenuto nel blog e grazie dei “contributi”. Il secondo mi pare decisivo per la piccola questione del confiteor da me sollevata.

    17 Giugno, 2008 - 18:57
  100. Davidino

    Mi sa tanto che la questione stia scivolando nell’assurdo: adesso che altro vogliamo dire, che non si deve più fare la comunione perché non ne siamo degni??? Stiamo degenerando.
    Si parlava solo e semplicemente del rispetto che è necessario riscoprire nell’accostarsi degnamente a Cristo, tutto qui.
    Qualche volta abbiamo la capacità di ingigantire le questioni o creare problemi inesistenti…

    Nella mia parrocchia di attività pastorale qui a Roma sono tenuto a distribuire la Comunione, e io non lo farei assolutamente, se lo potessi.
    Dovresti vedere la tristezza di scene in cui i ragazzi ad esempio prendono (anzi ghermiscono, come rapaci) la comunione dalle mani senza neanche darti il tempo di ricordare loro che è il Corpo di Cristo, oppure la prendono e se la piazzano in bocca, con l’altra mano penzoloni, come se fosse una patatina fritta! E’ estremamente mortificante, e diseducativo nei confronti della fede dei ragazzi (ma quello dei ragazzi era solo un esempio) e irrispettoso verso il Signore. E la colpa è di noi grandi che non glielo spieghiamo.

    17 Giugno, 2008 - 19:02
  101. Io direi che la provocazione di matteo ha preso molti alla sprovvista.

    17 Giugno, 2008 - 19:08
  102. lycopodium

    L’ Eucaristia nelle mani: cosa significa?
    Si deve tornare sempre alla questione dei gesti e degli atteggiamenti: quali sono quelli veramente originari e fondanti ?
    Il “prendete” di Gesù che tipo di “prendere” è?
    Innanzitutto è azione inserita nella celebrazione eucaristica.
    Per cui sarebbe bene non dimenticare che è articolata su tre grandi “processioni” (ecco un altro gesto originario e fondante) di ingresso, offertorio e comunione, che culminano nelle preghiere presidenziali di colletta, super oblata, post-communio.
    Processioni in realtà duplici: da un lato quelle dell’assemblea (che giunge in chiesa e vi si riunisce, porta l’offerta del pane e del vino, si reca a ricevere il corpo di Cristo), dall’altro quelle di colui che celebra “in persona Christi” (che fa il suo ingresso, riceve l’offerta, distribuisce l’Eucaristia ai fedeli). Processioni il cui snodo, punto d’incontro, è delicatissimo, cruciale, che viene svilito se manca la cd. “mistagogia”, l’iniziazione alla complessità del rito (che è anche iniziazione attraverso il rito stesso).
    Senza mistagogia, si rischia non soltanto l’eresia ma anche e soprattutto la banalizzazione, il fraintendere il gesto sacro (antico, medievale, tridentino, post-conciliare), espellendolo dal proprio contesto teologico/liturgico e antropologico/rituale.
    Si è così dimenticato spesso che lo “stare in piedi” può avvenire solo all’interno dell’universale “prostrarsi” del fedele davanti al Dio tre volte santo: non è la tronfia autosufficienza dell’uomo che si fa idolo a se stesso e rifiuta di inchinarsi al suo Dio, ma il privilegio dei risorti in Cristo.
    C’è uno stare seduti riverente, un alzarsi riverente, un genuflettersi riverente e … un “ricevere riverente”: il ricevere il Corpo di Cristo (ed il Sangue) sta tutto nella consapevolezza del “non sum dignus” e nella gioia dell’essere salvato (“sanabitur”).
    L’approccio adorante, i gesti di riverenza devono così sostanziare entrambi i modi previsti di accostarsi all’Eucaristia: un dono dato e non preso, una familiarità di figli non rivendicata ma ricevuta, un approccio gioioso, reso legittimo dalla perenne efficacia del Sacrificio (parola bellissima) di Cristo, cui siamo incorporati nel mistero liturgico.
    Era lo stesso spirito che animava le Catechesi Mistagogiche di Cirillo di Gerusalemme.

    17 Giugno, 2008 - 19:19
  103. Non ho mai avuto bisogno di lodi da chicchessia,

    darmi dell’eretico,
    è fin troppo facile se non si hanno argomenti,
    persino puerile

    Io ho posto una realtà precisa dando dei nomi PRECISI.

    E’ inutile girarci intorno.

    CHIAREZZA ZERO

    17 Giugno, 2008 - 19:21
  104. Leonardo

    Sì, è vero: chiarezza zero. Stamattina avevi scritto “per intervalla insaniae”, ma hai già avuto una ricaduta.

    17 Giugno, 2008 - 20:05
  105. Iginio

    DAMIAN THOMPSON
    For 40 years, English Catholic worship has been controlled by a bossy alliance of bishops and politically correct activists known as the “Sandalistas”.
    Now, a Colombian-born cardinal close to the Pope effectively announced that their time has come to an end.

    Cardinal Dario Castrillon Hoyos – speaking as an emissary of Pope Benedict – revealed that every parish in England and Wales will be required to offer worshippers the ancient Latin Mass detested by the Sandalistas.

    This is great news not just for the Latin Mass Society, but also for growing number of young Catholics who hate going to church because services have been hijacked by Sandalistas.

    They are tired of seeing smug lay ministers of Holy Communion parading around the altar as if they were priests, of endless bidding prayers about climate change, and above all by the fake folk music imposed on them by bad amateur composers.

    Cardinal Castrillon, president of the pontifical commission Ecclesia Dei, can expect to become a hate figure for Sandalistas. This will not worry him. Before he moved to the Vatican, he took on none other than Pablo Escobar, the notorious drug smuggler. Disguised as a milkman, he negotiated a truce with him – and also heard his confession on the spot.

    A man who has faced up to Colombia’s most feared drugs baron will not be intimidated by a few geriatric Catholic trendies.

    Story from Telegraph News:
    http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/2129052/Victory-against-the-sandalistas-of-the-Catholic-church.html

    17 Giugno, 2008 - 20:25
  106. Leonardo

    “Geriatric Catholis trendies” is wonderful, but what the hell does “Sandalistas” mean?

    17 Giugno, 2008 - 21:35
  107. “Sandalistas”?

    Penso un neologismo coniato dallo stesso polemista Damian Thompson -che immagino sia una crasi di ‘sandal’ e ‘sandinistas’…

    17 Giugno, 2008 - 22:09
  108. Ehi, che ti scopro? ..Quasi immediatamente dopo il Vescovo di Roma, anche l’Arcivescovo di Vancouver ha eretto una ‘parrocchia personale’, affidandola sempre alle cure della Fraternità di San Pietro (che già operava -come anche a Roma- da tempo nella diocesi) :

    http://wdtprs.com/blog/2008/06/another-full-personal-parish-for-tlm-vancouver-canada/

    (Nota: decreto di Mons. Roussin, il cui coadiutore è l’Arcivescovo J. Michael Miller, C.S.B., già segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica)

    (Già l’anno scorso l’eminentissimo Cardinale Ouellet, aveva affidato alla FSSP la cura pastorale del più antico Santuario del Quebec, sua diocesi.
    Tutto ciò non è affatto insolito, da un pò di tempo, per il Canada e il Nord America in generale.. )

    18 Giugno, 2008 - 0:15
  109. [SumP. : Il mio compleanno è stato più di un mese fa… Il ‘rientro’ non era pianificato, ma è stato senz’altro cagionato estemporaneamente da codesto post…

    (Poi racconterò a Leonardo come ho passato il compleanno… Magari gradirà di più che i soliti link… 😉 ]

    20 Giugno, 2008 - 0:21
  110. raffaele.savigni

    Io rimango un sostenitore della Comunione in mano ed in piedi, senza balaustre. In Cristo la separazione tra puro ed im,puro non è più esteriore, ma passa dentro il cuore dell’uomo (che solo Dio conosce); e tutto il popolo cristiano è “popolo sacerdotale” (come ci ricorda la lettera di Pietro, rivalutata dal Vaticano II), per cui non c’è più bisogno di balaustre che separino il clero dai fedeli laici.Non condivido quindi le nostalgie dei tradizionalisti; ma rispetto a sensibilità di chi preferisce ricevere la Comunione in ginocchio e in bocca. Lasciamo a ogni fedele la libertà di scegliere, davanti a Dio, il modo che giudica migliore, senza invocare inutili leggi.

    20 Giugno, 2008 - 14:26
  111. “Non condivido quindi le nostalgie dei tradizionalisti”

    Professore, penso che troverà interessante il seguente

    http://www.thetablet.co.uk/articles/11611/

    articolo del Tablet (notoriamente ben lontano dalla ‘nostalgie’ in questione..).

    20 Giugno, 2008 - 15:52
  112. raffaele.savigni

    Il card. Castrillon Hoyos dice: “Today, for me, progress is discovering the meaning of contemplation. This is progress. A person who has no time for silence is a poor person. A person who has no time for contemplation is poor also”.
    Perfettamente d’accordo su questo.

    21 Giugno, 2008 - 17:29
  113. Syriacus

    (Luigi descrive) ” Il suddiacono dal Sanctus al Pater – credo – aveva sulle spalle il “velo omerale” ” .

    Ha visto proprio questo : http://www.fssp.org/album/VPR200806/9082.htm

    Scrive anche : “il diacono si è spostato sulla destra e il suddiacono sulla sinistra, sono scesi di un gradino e si sono posti di profilo all’assemblea, rivolti al pane e al vino consacrati”

    ovvero: http://www.fssp.org/album/VPR200806/9114.htm .

    23 Giugno, 2008 - 1:48
  114. Franco Damiani

    Pur non essendo un “superesperto” e nemmeno un “esperto” ma un asemplice fedele, so che la preghiera a San Michele Arcangelo viene recitata solo nelle Messe basse o dette (non nelle “private” o “votive”). L’IMBC, che nel Veneto celebra solo Messe basse, le recita sempre. Preciso: nella bridge-room di un albergo di Abano, essendo proscritte a quei sacerdoti le chiese concesse invece agli eretici e agli scismatici. Noi invece ci riuniamo con don Floriano in una casa di Paese (TV), che sta per diventare la “Domus Marcel Lefebvre”. Tutto a spese nostre, a maggior gloria di Dio. Del resto basta la fede, che le babuscke russe trasmettevano in segreto ai loro nipoti nei tempi della persecuzione, cui stiamo tornando. . Mi permetto di far notare all’amico Luigi (amico di un tempo, quando entrambi frequentavamo la FUCI di cui lui fu presidente) che senza la battaglia dei tradizionalisti la Messa di sempre sarebbe rimasta in soffitta. Paolo VI voleva addirittura abrogarla e promulgò il NOM (su cui ho appena finito di leggere un tremendo articolo di Mons. Guérard des Lauriers: a proposito, qualcuno di voi conosce il “Breve esame critico” da lui citto e tradotto da Cristina Campo?) proprio per soppiantare il Vetus Ordo. Il suo “ripristino” (ma c’è chi non ha mai smesso di celebrarlo) sa tanto di marcia indietro, senza però l’onestà di domandare scusa a chi per questo ha tanto sofferto (ricordo che Monsignore, vescovo fedele e coraggioso,l è morto scomunicato).
    Ora convivono insieme un rito bastardo, che ha di fatto eliminato la nozione di Sacrificio (secondo Phazael non è nient’altro che la consacrazione di un po’ di pane e un po’ di vino, “frutti della terra e del lavoro dell’uomo”: invalida e llecita, priva di frutti di grazie), e il rito di sempre, però con omelie moderniste (quelle che tanto piacciono a Luigi, gentiluomo del ” ne quid nimis”: il primo (la prostituta) è quello “ordinario”, l’altro (la sposa) “straordinario”. Quanta ipocrisia! Se era un rito buono (ed essendo un rito della Chiesa non poteva non esserlo) perché di fatto proscriverlo? E scomunicare ci l’ha difeso?

    P.s. Un “abuso” il secondo Confiteor, consacrato da un uso plurisecolare? Divertente: e tutti gli abusi reali contro la fede inseriti nel NOM?

    7 Giugno, 2009 - 20:03
  115. Franco Damiani

    Erratum corrigo: il BEC da lui “scritto e non “citto”, ovviamente.

    7 Giugno, 2009 - 20:05
  116. Luigi Accattoli

    Franco tu sie il benvenuto! Anche se dici parole aspre, tipo “rito bastardo”, io faccio festa a un amico. Ricordo solo, a mo’ di gioco, che non ero presidente della Fuci, ma membro della presidenza che aveva come presidenti Giovanni Benzoni e Mirella Gallinaro (1967-1970). Continua a intervenire, ma vedi di venire in questo pianerottolo provvisto di parole di pace.

    7 Giugno, 2009 - 21:46

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