Da Giovanni il digiunatore a Gesù mangione e bevone

Ma Gesù digiunava? “Digiuno due volte alla settimana e pago la decima di tutto ciò che possiedo” fa dire al fariseo nella parabola dei due al Tempio (Luca 18, 12). Nella disputa lucana con i dottori della Legge così riferisce le dicerie che lo riguardavano: “E’ venuto Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: è indemoniato. E’ venuto il figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: ecco un mangione e un bevone” (Luca 7, 33s). Abbiamo trattato la questione nell’ultimo appuntamento da remoto di Pizza e Vangelo, lunedì 1° giugno, leggendo dal Vangelo di Marco il brano sulla festa di nozze – dove non si digiuna -, sulla veste e sugli otri: metto qui a disposizione dei visitatori la registrazione audio della serata.

6 Comments

  1. Centofanti Giampaolo

    Ho potuto ascoltare l’ultimo incontro di pizza e vangelo. Che bello, pieno di spunti e con tanta amorevole e gioiosa familiarità da parte di tutti. Grazie

    6 Giugno, 2020 - 16:41
  2. Luigi Accattoli

    Come i visitatori ben sanno, don Giampaolo Centofanti, cappellano al Santuario del Divino Amore, è un esperto di lettura biblica. Conduce un gruppo che si riunisce settimanalmente presso il Santuario e di lectio bibliche è prevalentemente composto il suo blog:

    http://gpcentofanti.altervista.org/

    6 Giugno, 2020 - 16:59
  3. Centofanti Giampaolo

    Commento al vangelo dell’8 giugno 2020

    LE BEATITUDINI

    Commento vangelo 8 giugno 2020
    7 Giugno 2020 / commentovangelodelgiorno
    Mt 5, 1-12

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
    «Beati i poveri in spirito,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati quelli che sono nel pianto,
    perché saranno consolati.
    Beati i miti,
    perché avranno in eredità la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
    perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi,
    perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore,
    perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace,
    perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per la giustizia,
    perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi».

    Ascoltando il vangelo delle beatitudini forse pensiamo: io tutta questa beatitudine non la sento. Ma guardiamo nella nostra vita concreta. Una mamma mi diceva che si riprometteva ogni volta di pregare ma poi non lo faceva mai. Poi si è accorta che forse non pregava un’ora al giorno ma aveva cominciato a fare la croce a tavola con il marito e con i bimbi. E sempre d’accordo col marito la sera ora mettevano i bimbi a letto recitando un Padre nostro tutti insieme. Non è una cosa bellissima, dolcissima, un seme di vita bella per tutti, che quei bimbi ricorderanno per sempre? Ecco la povertà, semplicità, di Spirito non è già così un dono meraviglioso? E così Dio entra e certo con i suoi tempi, la sua sapienza, potrà crescere nei cuori…
    Il marito è stato trattato male dal suocero ma per amore della moglie ha cercato di non rispondere, di conservare la pace in famiglia. Non sarà ancora l’estasi di san Francesco ma non è una cosa bella e un dono grande? In un momento di prova la moglie va in chiesa a piangere da Dio. E mentre si lamenta con Dio della sua lontananza si ricorda che una volta a messa il sacerdote aveva detto che nel testo originale, in greco, delle beatitudini forse si può comprendere ancora meglio che Dio è lui che ha chiamato l’afflitto tra le sue braccia di Padre per consolarlo. Non è, pur nel dolore, una cosa bella, che può consolare, incoraggiare, dare forza, speranza? E così per la mitezza, la misericordia, etc.. Il seme, coltivato, può crescere all’infinito ma non è da subito un dono incomparabile, che dà un altro sapore, un altro senso, alla vita? Questo è l’amore del Padre, che viene con delicatezza e ci fa assaporare le cose semplici e belle. Lo dico da prete che tra la gente vive: c’è tanta gente buona, che le beatitudini le conosce bene. E c’è gente contenta di tornare a godere di questa o quella beatitudine dimenticata o forse mai conosciuta. Non è una beatitudine questo Padre che ci ama, ci comprende ben al di là degli schemi, ci aiuta a crescere, se lo accogliamo, con delicatezza, con ogni discreto aiuto, ci dona ogni bene? Gesù stesso sperimenta questa beatitudine. “In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli” (Lc 10, 21).

    7 Giugno, 2020 - 10:22
  4. roberto 55

    Bellissima serata quella di “Pizza & Vangelo” di lunedì scorso: grazie a Luigi ed a tutti i partecipanti, e ……. “alla prossima” !

    Roberto Caligaris

    7 Giugno, 2020 - 13:11
  5. Che bello riascoltare questo bell’incontroI

    8 Giugno, 2020 - 15:19

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