De Carli il vaticanista che diceva: “Mi piace organizzare”

E’ passata una settimana da quando un sms mi diceva che era morto Giuseppe De Carli, 58 anni, di Lodi, responsabile di Rai Vaticano, notissimo per le dirette papali. Non sapevo che stesse male. Aveva otto anni meno di me e dunque ho impiegato un po’ di tempo a realizzare che se ne era andato. Voglio ricordare le ore di conversazione e passeggiate, sia a Roma sia in giro per il mondo durante le trasferte papali: a Loreto e a Cracovia, a Bruxelles e a Lourdes, a Parigi e a Colonia. Le camminate nelle città erano il momento quando meglio si conversava e anche a tavola. Scambiavamo informazioni. Era generoso nello scambio, sempre corretto. Ruvido di carattere e duro quando giudicava qualcuno. Condividevamo l’avversione ai miti e agli scoop. Era combattivo e pieno di idee: “Mi piace progettare e organizzare il lavoro delle persone”. Gli avevo dato una mano – a modo di consulente – per La Bibbia giorno e notte (2008) e per il lancio di raivaticano.blog.rai.it e mi diceva che avrebbe voluto darmi una collaborazione nella struttura che dirigeva. Scherzosamente mi chiamava “il principe dei vaticanisti” e io lo lasciavo dire perché non c’era malizia nelle sue parole. Un paio di volte mi volle nelle dirette papali e quella era un’occasione dove toccavi con mano la preparazione e l’entusiasmo con cui lavorava. Sapeva essere popolare senza cadere nel banale e sapeva toccare i lati oscuri delle notizie anche quando non li poteva trattare. Da Il cardinale Casaroli racconta (1995) allo speciale su Giovanni Paolo II trasmesso da Rai 2 il 18 maggio scorso, sono innumerevoli le trasmissioni che ha messo in piedi e condotto da grande artigiano dell’informazione vaticana. E’ stato il migliore tra i vaticanisti televisivi che ho conosciuto.

7 Comments

  1. antonella lignani

    Ricordo uno dei primi interventi di De Carli dopo l’elezione di Benedetto XVI. Mentre lo aspettava in piazza di Spagna per l’omaggio all’Immacolata (mi pare), De Carli diceva di aspettarsi grandi novità per il 40° anniversario del Concilio. Il discorso di Benedetto XVI fu tutto di lode alla Madonna. Ricordo che De Carli commentò: “Noi poveri cronisti non avevamo capito …”. Mi colpì in quella circostanza la sua semplicità e schiettezza (sempre che ricordi bene, poi … ).

    20 Luglio, 2010 - 21:29
  2. mamma

    della morte ci lascia spiazzati l’inaspettato arrivo, così capita quando veniamo a sapere della morte di una persona della quale non ci aspettavamo già la fine della sua vita qui, ma più colpisce il non essere pronti a riceverla… la notizia, così come l’arrivo della morte.
    quando ero molto più giovane, una suora già avanti negli anni, mi disse: io aspetto tutti giorni la mia morte, e mi preparo quotidianamente ad incontrare il Signore, da quando lo faccio, la quotidianità è più bella e ricca di significato, mi godo molto di più gli eventi che mi accadono..Anche mia nonna, mi raccontava che tutte le sere, prima di dormire si faceva la “comunione spirituale”, per essere preparata all’incontro con il Signore, il ricordo di mia nonna mi accompagna ancora adesso dopo veramente tanti anni che non c’è più. L’andarsene in silenzio può permetterselo chi non sente la necessità di voler rimanere a tutti i costi, forse perchè ha già intravisto dove sta per andare, e non si gira ad aggrapparsi indietro. Così io saluto de Carli

    21 Luglio, 2010 - 6:50
  3. antonella lignani

    Molto bello l’ultimo post, anche perché dimostra l’importanza delle nonne!

    21 Luglio, 2010 - 9:15
  4. Gerry

    L’impressione che De Carli mi ha sempre dato, a partire dal suo volto così netto e forte, è stata quella della persona seria e della persona di fede: una persona solida in un mondo, ahimè, “liquido”. Credo che molto dipenda dalle sue origini familiari contadine e da una profonda radice cattolica. In ogni professione ci sono diversi modi di interpretarla, la sua era senza fronzoli, senza partiti presi. Mancherà a molti, anche per la ruvidezza di cui ci ha parlato Luigi, da preferire ai modi felpati di chi non volendo scontentare nessuno asseconda soprattutto i propri fini.

    21 Luglio, 2010 - 9:22
  5. LEONE

    Stamattina ho preso in mano un Mmessaggero di Sant’Antonio del mese scorso ancora sigillato e ci ho trovato un’intervista a De Carli e non sono riuscita a leggerla per la fretta, stasera me la riguarderò, mi è venuto in mente ma questo dovrebbe essere il giornalista che è morto ma mi è sembrato strano aprire un giornale ancora sigillato e trovare quest’intervista, in un primo momento ho detto non è quel giornalista…, andrò a rileggermela…

    21 Luglio, 2010 - 11:35
  6. roberto 55

    Mi mancherà il suo timbro di voce forte e solido, la sua competenza profonda e radicata, la passione professionale che impiegava nelle sue “telecronache”.
    Grazie, Luigi, per il tuo ricordo.

    Buona notte a tutti !

    Roberto 55

    25 Luglio, 2010 - 18:42

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