Cane di Monterosso a messa con il padrone

“L’hanno trattato come un cane in chiesa” si diceva una volta di chi veniva cacciato o scaneggiato. Ma non è più un detto rispondente ai tempi, almeno a quanto ho visto ieri nella parrocchiale di Monterosso al Mare dal bel rosone: c’era un cagnetto a messa col padrone, ma quanto garbati tutti e due! Il padrone ha legato il guinzaglio alla pedana del banco, sulla quale ci si inginocchia, dopo aver steso per terra uno stuoino sul quale ha fatto accomodare la bestiola salutandola con un colpetto sulla nuca. Il cagnetto è restato su quel tappetino disciplinatamente per tutto il tempo, omelia compresa, per lo più sdraiato e anche sonnecchiante ma si scuoteva quando tutti si alzavano e si scrollava come a dire “finalmente qualcosa si muove”. Alla comunione il padrone attende che quasi termini la fila e va a prenderla per ultimo in modo da restare fuori dal banco il meno possibile, con il cagnetto che sporge il muso verso il corridoio centrale e lo segue con il movimento del capo, le orecchie ritte e l’occhio sveglio, ma per nulla allarmato. Tornato al posto risaluta la bestiola con quel tocco sulla testa e quella fa come per baciargli la mano. Non potresti immaginare gesti più appropriati al luogo e al momento.

7 Comments

  1. Sumpontcura

    Caro Luigi,
    il tuo racconto suscita, come spesso accade, sentimenti di tenerezza, con un’inconfondibile eco francescana.
    Spero solo che l’uso non si diffonda: persino il dolcissimo cagnolino di Monterosso potrebbe avere qualcosa da ridire nei confronti di altri cagnetti in chiesa; e l’immaginazione barcolla di fronte alla possibilità che – in una chiesa con tanti cagnolini, ognuno sul suo stuoino – Principessa decida di accompagnare a Messa i suoi amorosissimi sette gatti.

    30 Agosto, 2008 - 11:33
  2. Davidino

    L’idea di animali in chiesa non mi dispiace del tutto, solo credo che un cagnolino si possa gestire, ma due cani che si guardano in cagnesco forse qualche difficoltà la creano. Se poi diventano tre e gli sguardi diventano una rissa, allora addio S. Messa.
    Mi riferisco ai cani di persone spesso sole che hanno l’abitudine di portarsi l’animale dappertutto. Se portare il cane in chiesa dovesse invece diventare un vezzo, come sfoggiare una pelliccia o una parure di gioielli, allora la sua presenza può diventare ingombrante…

    P.S. Di sicuro il cane di cui ha parlato Luigi ha il suo savoir faire, a differenza di tanti esseri umani che stanno in chiesa e non ne hanno la più pallida consapevolezza. Si vedono cose che un cane non si sognerebbe mai di fare.

    30 Agosto, 2008 - 12:08
  3. La sensibilità sociale cambia,
    sono una moltitudine le persone che hanno un cane, tantissime le famiglie, in cui il cane è diventato parte integrante della famiglia stessa, e poi gli anziani, che nella solitudine in cui spesso rimangono o sono lasciati, riversano l’affetto che ancora hanno da dare, su un cagnetto o un gatto, con cui vivono una particolare simbiosi, di cui solo il Signore conosce.

    In tutta la storia dei cristiani, gli animali sono stati sempre presenti,
    la mula o asina che si inginocchia a Lanciano, presentendo la presenza del Santissimo nella stalla, ove era nascosto.
    Tante persone ripiene dello Spirito del Signore, si sono rivolti agli animali come a persone, e gli animali erano “in ascolto”, anche se non si sa cosa significa.
    Tra i tanti da ricordare, i più facili: Francesco, Antonio, ma ce ne sono molti altri.

    Per rispondere, alle sensibilità di persone che hanno una vita molto affiatata con il proprio animale domestico, don Mario Canciani,
    (che nella vita sacerdotale aveva fatto tanto bene altro, ma che la stampa ha focalizzato soltanto per una particolare scelta che aveva fatto quando era parroco di s.Giovanni dei Fiorentini)
    accolse nella chiesa per le celebrazioni liturgiche, le persone con i loro animali domestici.

    La stampa ci si butto’ a capofitto, per fare maretta.
    Benpensanti, che passarono il loro tempo a far di commenti di ogni genere per ferire profondamente quel sacerdote, che ha vissuto profondamente il suo sacerdozio fino all’ultimo giorno della vita: 20 ottobre 2007, quando ormai anziano era canonico della basilica di s.Maria Maggiore. (Ma che storia straordinaria aveva alle spalle quel sacerdote ex-alunno del Seminario Romano). Lo avevo conosciuto quando aveva il rettorato della chiesa di s.Teodoro al Palatino, mi ricordo ancora quando aveva l’impegno per rendere concreta la risposta di un diaconato permanente, che oggi appare quasi scontato, ma che all’epoca era una eccezione.

    Eppure se fate un giro, il suo nome è legato quasi esclusivamente all’ingresso degli animali domestici, con i loro padroni che venivano a partecipare alla s.Messa.

    Scusate la digressione.

    30 Agosto, 2008 - 16:53
  4. Leonardo

    Il quadretto dipinto da Luigi è significativo proprio in quanto eccezione. È perché vige la regola di non portare animali in chiesa che la sua eccezionale infrazione, in quel modo tanto composto e grazioso, può apparire accettabile, se non addirittura edificante.
    Qui forse può esserci lo spunto per una riflessione di più ampio respiro: un errore che oggi si commette di frequente, per non dire quasi sempre, è quello di voler attribuire alle eccezioni il carattere di ‘normalità’, sostenendo che non c’è ‘la’ norma ma ce ne sono tante. Invece l’eccezione ha vita e valore essenzialmente nel suo essere ‘fuori norma’.

    30 Agosto, 2008 - 17:06
  5. principessa

    Una buona notte a tutti e un buongiorno da una Florida che non ha fatto in tempo ad asciugarsi da FAY che si ritrova con GUSTAV ( le bande esterne ) e le sue piogge e venti di categoria 4, che significa intorno ai 200 km orari. Sarebbe importante che il Pater Noster di lunedi si dedicasse a New Orleans e ai suoi abitanti.Li’ GUSTAV tocchera’ terra alle 8 ( le vostre 14) di lunedi.
    Speriamo bene. Mentre dall’Atlantico arriva HANNA ed altri due sistemi in formazione…Evviva!!

    Solo una sensibilita’ come la tua ,Luigi, poteva cogliere cio’ che hai descritto nel post di oggi e non ridurlo a semplice critica di qualcuno che si e’ permesso di portare un cane a Messa. Non credo, Sump, che portero’ mai i gatti a messa ma , come ti dicevo qualche giorno fa, sono profondamente convinta che il loro contemplare il mondo intorno sia una sorta di lode al Signore. ( anche se ti confesso che e’ un quadretto interessante da immaginare…).

    Per quell’articolo Sump, prova cosi’:

    http://www.fides.org/ita/documents/Dossier_incontro_Gesu_290808.doc

    Vi auguro una buona domenica e spero di potermi collegare domani. Un abbraccio a tutti

    31 Agosto, 2008 - 3:07
  6. roberto 55

    Buon giorno a tutti !

    Molto bello, Luigi, il “racconto minimo” del cagnolino e del suo padrone nella Chiesa di Monterosso; la dolcezza che emerge dalla tua descrizione, Luigi, del tenero rapporto tra queste due creature di Dio (l’uomo e l’animale) mi ricorda una delle più struggenti opere della cinematografia neo-realista italiana: “Umberto D.” (del 1951, a lungo “bandito” dalla televisione), che natrrava d’un povero, solitario, dignitosissimo pensionato che aveva finito con il trovare nella compagnia del proprio “bastardino” (Flaik, il suo nome) l’unica – importantissima – ragione di vita.
    Sono contento d’aver letto Principessa (non ti nascondo che il tuo silenzio di qualche ora cominciava ad inquietarmi: a proposito, Principessa, sono entrato anch’io nel sito ed ho “estratto” e stampato il documento, piuttosto lungo, che, oggi, approfittando del riposo domenicale, leggerò) e dedicherò, certo, il “Pater Noster” alle popolazioni interessate da “Gustav”: e, con l’aiuto di Dio, speriamo bene.

    Buona domenica a tutto il “pianerottolo” dalle campagne del Nordest !

    Roberto 55

    31 Agosto, 2008 - 7:59
  7. Mariateresa Borgia

    Buongiorno a tutti!
    Ho portato alcune volte la mia cagnolina (Tata 15 anni) in chiesa alla S. Messa perchè non posso assolutamente lasciarla a casa sola, piange e si lamenta in continuazione se comprende che sono uscita di casa…. Questa situazione si è creata da circa 2 mesi quando è mancata la sua compagna Diana di 14 anni ,
    forse ha paura di essere abbandonata, non so darne una spiegazione ad ogni modo io la porto sempre con me e la cosa non mi pesa affatto.
    Se mi accorgo che non è ben accetta ritengo che siano persone che non vadano bene neanche per me e quindi non mi importa di perdere la loro compagnia.

    Salutissimi!
    Mariateresa

    3 Novembre, 2012 - 15:30

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