Disabili ironici: segnalo il blog “Invisibili” del Corsera

C’è chi mi ha definito “un ragazzo in gamba”, chi mi considera “senza spina dorsale”. Chi mi ha invitato “a fare quattro passi” e chi mi chiede di “sedermi a prendere un caffé”. Sono le prime gaffe che, “su due piedi”, mi vengono in mente. – Così Simone Fanti dalla sua sedia a rotelle, nel blog INVISIBILI del Corsera. Invito i visitatori a visitarlo. Nelle storie di vita che vado raccogliendo mi occupo spesso del riscatto dei disabili: loro che puntano i piedi e si fanno accettare, gli altri che li trattano alla pari. Il disabile che ironizza sulla sua condizione e sul disagio che provoca intorno è una forma di quel riscatto. La più leggera e dunque la più comunicativa.

4 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sul riscatto dei disabili vedi le storie contenute nel capitolo 4 LA REAZIONE ALL’HANDICAP della pagina CERCO FATTI DI VANGELO elencata sotto la mia foto. Nella seconda di quelle storie – GIANCARLA MATTEUZZI ENTUSIASTA DELLA CARROZZINA ELETTRICA – puoi trovare occhiate ironiche sull’handicap e sui suoi spettatori, con un paragrafo sullo sguardo dei bambini che molto somiglia a quanto scrive Simone Fanti nel testo linkato qui sopra.

    24 Marzo, 2012 - 0:39
  2. Marilisa

    Ci sono disabilità che colpiscono gli altri inevitabilmente.
    Si fa finta di niente, ma è solo una finta, inutile negarlo.
    E si prova pena; ed è vero che spesso nel non darlo a vedere si fanno passi falsi, dovuti all’imbarazzo, che i primi a vedere sono proprio i disabili.
    Le parole di Simone Santi, condite con tanta intelligente ironia, descrivono a meraviglia la realtà dei fatti.
    Per i famigliari queste persone sono semplicemente degli angeli.
    Per noi, se avessimo una consuetudine di vicinanza con loro, sarebbe lo stesso e avremmo la possibilità di apprezzare le qualità che in essi esistono a livello più puro (lo sottolineo) che nei “normali”.
    Proprio ieri, mentre mi accingevo ad entrare in un ambulatorio medico, un ragazzino “non normale” lì vicino si è affrettato ad aprirmi la porta per entrare. E soddisfatto del mio “grazie” (pronunciato con una certa sorpresa), si è allontanato tranquillo ad aspettare la mamma che sorrideva compiaciuta.
    Un altro sarebbe stato così gentile? Me lo sarei sognato.

    24 Marzo, 2012 - 14:01
  3. FABRICIANUS

    Grazie della segnalazione, carissimo Luigi.

    24 Marzo, 2012 - 15:26
  4. Ma, in definitiva, non siamo un po’ tutti disabili? Questa dovrebbe renderci più attenti alle difficoltà degli altri.

    28 Marzo, 2012 - 19:39

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