Domani con Rusconi sul Papa alla Sapienza

Il Concistoro del 28 giugno per i nuovi cardinali e le visite a Barbiana e a Bozzolo sono gli argomenti che Giuseppe Rusconi e io affronteremo domani alla Cappella universitaria della Sapienza, alle 18.30. E’ il sesto dibattito nostro sul Papa, poi avremo la pausa estiva. Altre notizie sull’appuntamento di domani le avevo date in un post del 19 giugno. Nel primo commento dico come seguirci in diretta streaming.

119 Comments

  1. Clodine-Claudia Leo

    Quindi sarà domani, alle 18,30.
    Raggiungere l’università da qui,Luigi, è veramente un salto… se riesco a liberarmi da alcuni impegni ti raggiungerò. Per il momento ciao…

    27 Giugno, 2017 - 9:36
  2. maria cristina venturi

    Alla richiesta di udienza da parte del card. Caffarra,resa nota nei giorni scorsi ma inoltrata DUE MESI FA, che non ha avuto alcuna risposta dal Santo Padre , neppure negativa. ( eppure un “no non vi ricevo” è sempre meglio del silenzio! anche dal punto di vista della semplice educazione), risponde su Vatican Insider un tale Sthepen Waldorf , inglese, che ci informano le note a piè pagina è “autore di diversi articoli e pubblicazioni su temi escatologici e mariologici. È anche un insegnante e un pianista”.
    Forse da Santa Marta pensano che i quattro cardinali si accontentino di
    Sthepen Waldorf? che il card. Caffarra dica Ah, beh se Sthepen Waldorf dice così allora tutti i dubia cadono….! Ubi maior minor cessat!
    Sthepen Waldorf locuto, causa soluta!
    Divertente!!. Surreale !
    Al card Caffarra , teologo, e agli altri cardinali risponde non il papa, al quale si era rivolto, ma un insegnante inglese pianista dilettante , mentre il papa tace.
    la prossima volta chi risponderà ai quattro cardinali? L’addetto all’ascensore di santa Marta? Il capitano della squadra di calcio del San Lorenzo? L’ottico da cui Francesco compra gli occhiali? 🙂

    27 Giugno, 2017 - 10:33
  3. Lorenzo Cuffini

    Chi risponderà?
    Che angosciosissimo dubbio.
    La cattolicità intera attende, sospesa…..
    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    27 Giugno, 2017 - 10:42
  4. maria cristina venturi

    “ho deciso di scrivere questa lettera aperta in risposta ai vostri ripetuti tentativi di avvicinamento al nostro Santo Padre, Papa Francesco, per le questioni originariamente sollevate nei vostri cinque “dubia”

    divertente il termine “ripetuti tentativi di avvicinamento al nostro Santo padre”.
    Il buon Sthepen Waldorf non parla del fatto che i tentativi sono completamente falliti, perchè il santo Padre che vuole ponti e non muri, coi quattrocardinali ha eretto un MURO DI SILENZIO e di disdegno altp come un grattacielo!
    inoltre non si capisce perchè se come dice Sthepen Waldiorf, le cose sono chiarissime e semplici da capire, il papa non riceva i quattro cardinali e gli dica LUI, IL PAPA personalmente quello che dice Sthepen waldorf nella lettera.
    se davvero c’è pericolo di uno scisma a maggior ragione il santo padre dovrebbe ricevere i cardinali in udienza, redarguili, parlargli chiaro, piuttosto che sfuggirli. O no?
    Che papa Francesco lo voglia o no, lui è il papa, e a lui spetta il parlare con autorità. fincheè farà parlare solo figure secondarie , il problema non si risolverà, ma diventerà ogni giorno più grande.
    Ha ricevuto in udienza, nuotatori e tennisti, oggi riceve la CISL, possibile che non abbia un minuto di tempo per ricevere i quattro cardinali?
    di cosa ha paura?

    27 Giugno, 2017 - 10:44
  5. Lorenzo Cuffini

    Forse che non esista una sala sufficientemente grande per accogliere il Cardinal Burke con uno dei suoi strascichini very very very king size?!!!
    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    27 Giugno, 2017 - 10:58
  6. Lorenzo Cuffini

    Scturiscono due considerazioni.
    La prima.
    “Che papa Francesco lo voglia o no, lui è il papa”.
    Vero.
    Ma questo Francesco lo sa benissimo, e lo vuole senz’altro.
    Non è che la frase andrebbe , assai più cattolicamente, declinata in altre modalità?
    Io dico di sì.
    Proviamo.
    Ad esempio: che i quattro dubiosi lo vogliano o no, lui è il papa.
    Che Maria Cristina Venturi lo voglia o no, lui è il papa; and so on.

    La seconda.
    “Finchè farà parlare solo figure secondarie , il problema non si risolverà, ma diventerà ogni giorno più grande.”
    Quale problema?
    Quale grande?
    Se non fosse per un manipolo di chiassosi combattenti, persino teneri nei loro sforzi, che cercano di tenere accesi i riflettori sulla questione, sui solenni dubia e sui loro reverendissimi portatori sarebbe già sceso da un pezzo l’oblio della cronaca, su.

    27 Giugno, 2017 - 11:16
  7. Victoria Boe

    “… e a lui spetta il parlare con autorità. fincheè farà parlare solo figure secondarie , il problema non si risolverà, ma diventerà ogni giorno più grande.”

    Di quale “problema” parla? Io non visto nessun problema.
    Ho visto solo pretesti per ostacolare in più modi il cammino del Papa.
    Ho visto anche disappunto, da parte dei soliti tradizionalisti, perché il Papa non si presta, fortunatamente, a giochi illogici per dimostrarne l ‘inosservanza della dottrina e magari accusarlo di eresia.
    Falsità che non meritano attenzione.

    27 Giugno, 2017 - 12:36
  8. Clodine-Claudia Leo

    Se un Papa, ignora che la spaccatura che si è andata creando a causa di quel silenzio insensato , che si portrae a mo’ di “tigna” di sberleffo snobboso non solo rivolto ai quattro cardinali, che proprio perché autorevoli e per giunta molto anziani andavano immediatamente chiarite eventuali incomprensioni considerando come nella Chiesa primitiva il ruolo degli anziani avesse un gran peso. Di come gli anziani godessero di un privilegio primaziale proprio perché inoperativi e perciò scevri da compromessi o personale tornaconto.
    Questi cardinali dei dubia sono anziani e il loro appello estato condiviso da altre eminenze, cardinali , vescovi , arcivescovi di prima grandezza che anche se hanno scelto (per motivi di opportunità, più o meno) di stare dietro le quinte tuttavia “registrano” il malcontento, avvertono la divisione fino a che punto vuole spingersi Francesco, e a che pro, non si capisce. Tace!
    Sì o no nient’altro per chiarificare punti cruciali della dottrina della Chiesa che risultano “opachi” a livello episcopale e impediscono, a livello pastorale, di operare in un’ottica di discernimento. E’ una cosa seria, la petizione pro dubia l’ultima volta che la vidi era ferma a quota 26,904, ma caspita, mi dite con quale faccia un papa glissa la richiesta di quasi trentamila fedeli?

    27 Giugno, 2017 - 13:47
  9. Lorenzo Cuffini

    Ma caspita!
    🙂 🙂 🙂 🙂

    27 Giugno, 2017 - 13:58
  10. Lorenzo Cuffini

    Leggo che il cardinale Raymond Burke è del 20 giugno 48, prossimo cioè a compiere 69 anni.
    Anziano, de che?!

    27 Giugno, 2017 - 14:00
  11. Clodine-Claudia Leo

    Cara Cristina, quelle mura di silenzio che circondano la cittadella , presto o tardi a Papa Francesco gli si sgretoleranno come creta tra le mani, è solo questione di tempo. E’ per fede che caddero le mura di Gerico….

    27 Giugno, 2017 - 14:01
  12. Lorenzo Cuffini

    Brandmuller è del 29
    Caffarra è del 38
    Meisner è del 33
    Diciamo che da qulche anno non son piu’ teenagers….ma non è che Bergoglio sia l’arzillo Woytilaccio dei primi anni.
    Di che stiamo a parlà?
    Mi pare godano i tutti i privilegi dovuti alle cariche e di inusitata e larghissima popolarità mediatica ( webbarola e tra gli aficionados), non sono stati cacciati in alcun modo, uno è appena stato nominato in una Pontificia Accademia.
    I loro dubia sono sventolati dai fan in modo inesausto , e mi domando se ogni cardinale di Santa Romana Chiesa facesse lo stesso per ogni dubium gli passasse per la testa, la Chiesa più che mater et magistra sarebbe dubiosa et
    incerta…..

    27 Giugno, 2017 - 14:11
  13. Lorenzo Cuffini

    🙂
    “E’ solo questione di tempo.”
    Come, no?
    Campa cavallo, che l’erba cresce, e tempus fugit.

    27 Giugno, 2017 - 14:14
  14. Victoria Boe

    Se quei cardinali, e altri ancora, rileggessero bene “l’Amoris laetitia” vedrebbero che è tutto molto chiaro.
    Fa bene il Papa a non rispondere a chi pretestuosamente vuole mettergli i bastoni fra le ruote.
    Il Papa è assai intelligente e si accorge di quel che si nasconde dietro a certi tranelli. Così come Gesù si accorgeva dei tranelli che gli tendevano i farisei.
    Questi cardinali, e i fedeli che si trascinano dietro, sono i nuovi farisei.
    Per conto mio, sottoscriverei ogni parola e ogni virgola della lettera ai cardinali scritta da Stephen Walford.
    Altro che “mura del silenzio”!
    Aspettatevi pure lo sgretolamento della “cittadella”, ma state attente, voi due signore gufeggianti, a non restare miseramente sepolte sotto i calcinacci.

    27 Giugno, 2017 - 14:27
  15. Lorenzo Cuffini

    Visto che ci si appella ai numeri, è interessante vederli nella giusta prospettiva.
    26.904 firmatari, prendendo per buona la cifra, sono all’incirca pari allo 0,002%
    del numero approssimativamente stimato di cattolici ( un miliardo 300 milioni malcontati).

    27 Giugno, 2017 - 14:29
  16. Federico Benedetti

    Lorenzo sei pesantissimo.
    Non ti rendi conto che hai monopolizzato e stai monopolizzando tutte le ultime discussioni?
    Lascia spazio anche a chi non la pensa come te. Anche a chi esprime idee balorde quanto le tue (magari anche meno!). Sopravvaluti la tua simpatia o sottovaluti quanto risulta pesante “reggere” queste continue repliche.
    Prenditi un caffè, un bicchierino di nocino, latte e menta, quello che vuoi, ma prenditi una pausa, pensaci su e cambia registro, per favore.
    Grazie.

    27 Giugno, 2017 - 14:31
  17. Lorenzo Cuffini

    Invito poi al seguente esperimento.
    Provate a porvi all’uscita di una chiesa qualunque alla fine di una messa domenicale e a chiedere ai fedeli in sgombero qualcosa a proposito dei dubia e dei loro promotori…..anche quel decimale dopo tre zeri si sgretola rapidamente.
    Cosa che, di per sé, non vorrebbe dir nulla.
    La Chiesa non si basa né sui numeri, né sui sondaggi, né sulle maggioranze, d’accordo.
    Però basta, avanza e sopravanza a smontare la leggenda metropolitana di “cattolici divisi a metà”, di “un campo contrapposto all’altro” et similia.
    Resta la realtà. un gruppinino agguerrito, e numericamente residuale, oltreché esclusivamente “di area”, di malpancisti antibergogliani.
    Che fanno dell’antibergoglianismo militante la loro ragion di vita.
    “I dubia” rientrano nell’armamentario della campagna.
    In caso contrario, sarebbero stati gestiti in tutt’altro modo dalle Eminenze Loro.
    🙂

    27 Giugno, 2017 - 14:37
  18. Lorenzo Cuffini

    Grazie , Fede, per il caffè.
    Sto a posto così, grazie.
    🙂

    27 Giugno, 2017 - 14:41
  19. Beppe Zezza

    Ho letto il testo della lettera di Waldorf che trovo molto sensata e condivisibile nella quasi totalità.
    Ma rimane inalterata la domanda: perché il Papa non la fa sua? Cioè perché non risponde?
    A prescindere dal Diritto Canonico, è norma di cortesia elementare rispondere a una richiesta.
    Sarà pure una ‘minoranza” quella dei cattolici che sono “perplessi” in relazione a questa situazione, ma è questo motivo sufficiente per non essere presi in considerazione?
    Il non rispondere sembra affermare : “Io sono il Papa e non devo rendere conto a nessuno” atteggiamento questo in palese contrasto con l’attitudine che Papa Francesco mostra normalmente.

    27 Giugno, 2017 - 15:00
  20. Victoria Boe

    “Ho letto il testo della lettera di Waldorf che trovo molto sensata e condivisibile nella quasi totalità.”

    In quel “quasi” si avverte almeno una riserva.
    Posso chiedere qual è?

    27 Giugno, 2017 - 16:18
  21. Beppe Zezza

    Non mi piace, ad esempio, quando dice
    4) Che cosa otteniamo spiritualmente nel combattere contro quelle anime piene di grazia appartenenti ai divorziati e risposati che sinceramente desiderano l’unione sacramentale con Gesù? Crediamo che non sia possibile ottenere nulla per loro? Le parole di Gesù: «Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori» (Gv 6,37) non valgono dunque per loro?
    Nessuno penso abbia la minima intenzione di ‘combattere contro’ nessuno.
    Penso anche che chi è ‘pieno di grazia’ debba essere cosciente che le azioni umane hanno delle conseguenze e possa comprendere che non tutti i desideri possono essere esauditi.
    Nessuno viene ‘cacciato’ fuori!
    Forse che il dire “non puoi accostarti al sacramento della Eucarestia” equivale a “essere scomunicati” (cacciati fuori)?
    Forse che Dio non ha anche altri ‘canali’ con i quali trasmettere il suo Spirito , oltre alla partecipazione alla Santa Comunione?

    27 Giugno, 2017 - 16:34
  22. Enrico Usvelli

    Beppe,
    non ricordo in quale intervista (forse a LNBQ) il card. Caffarra disse che le risposte ai dubia lui le conosceva.
    Evidentemente non si fida/no della correttezza del Papa. Chi ha iniziato allora a mancare di rispetto? E dopo questa mancanza di rispetto il Papa dovrebbe anche rispondergli?
    Parafrasando Guccini: Vedi Ca(ffar)ra, è difficile spiegare, è difficile capire se non hai capito già.

    27 Giugno, 2017 - 18:58
  23. picchio

    Bebbe
    Dall’Al si capisce chiaramente che il Papa dice che non si può sempre dire che chi vive un secondo matrimonio è sempre in peccato mortale e quindi in certi casi facendo un percorso di discernimento chi si trova in questa situazione può fare la comunione anche se non vive come fratello e sorella con il nuovo coniuge, I cardinali in questione questo lo hanno capito chiaramente , non è che sia difficile da capire, ma lo rifiutano, ritenendo che non ci possa essere un’evoluzione di questo tipo. Le domande sono pretestuose .
    Non c’è confusione, c’è un rifiuto da parte di alcuni vescovi e cardinali di condividere questa visione delle cose.
    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 20:36
  24. Beppe Zezza

    Credo che questa affermazione sia chiara. Quello che non è chiaro è come questa affermazione sia compatibile con quell’altra che non c’è cambiamento di dottrina.
    E se cambiamento di dottrina invece c’è, si è consapevoli di dove porta questo cambiamento?

    27 Giugno, 2017 - 21:59
  25. picchio

    la dottrina , e la teologia morale, hanno sempre affermato che non sempre quello che è peccato mortale in una situazione per una persona, lo sia per un’altra nella stessa situazione..
    Non c’è stato nessun cambiamento della dottrina, solo un approfondimento della sua applicazione,
    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 22:24
  26. picchio

    Poi tutt’a questa rigidità perché i nostri bravi quattro cardinali non l’applicano ad altri campi?
    La dottrina è chiara ” è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio non pagare la giusta mercede agli operai ” Chi lo quindi, secondo la visione rigida dei quattro cardinali si trova in situazione di commettere un peccato gravissimo, una situazione di peccato pubblico, che esclude chi lo commette dal ricevere la Comunione.
    Eppure tutti noi conosciamo casi di salari da fame in Italia.
    Perché i quattro non hanno scritto articoli, libri, dato interviste per ribadire questa dottrina?
    Forse perché in questo caso sono loro ad applicare la dottrina caso per caso, a dire si però…, ad usare misericordia

    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 22:32
  27. picchio

    Tutti noi conosciamo salari di fame in Italia e non c’è nessuno che dica che chi paga quei salari non può fare la comunione
    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 22:36
  28. Beppe Zezza

    Perdonami cristina ma ho due osservazioni.
    Da quanto mi risulta la “teologia della situazione” e’ invece stata esclusa da precedenti affermazioni del magistero.
    Poi la osservazione sul fatto che i cardinali in questione non prendano posizione sui ‘peccati che gridano vendetta agli occhi di Dio’ è veramente ‘fuori centro’.
    Se una osservazione è giusta o sbagliata non dipende dalla coerenza ( o dalla moralità) di chi la esprime.

    27 Giugno, 2017 - 22:42
  29. picchio

    La “teologia della situazione ” è stata esclusa nel senso di non fare casistiche rigide, in cui incasellare situazioni, decidendo in anticipo cosa è peccato e cosa no, ma se per commettere peccato mortale occorre che ci sia materi grave, deliberato consenso e piena avvertenza è ovvio che quello che è peccato per uno può essere non peccato per un altro pur nella stessa situazione.. Questo si applica in continuazione E questo dice il Papa.
    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 22:54
  30. picchio

    Per quanto riguarda i salari volevo solo far notare come per chi sta scritto
    “Chi è diviorziato risposato è in peccato mortale e non può fare la comunione ” dovrebbe valere anche ” chi non paga la giusta paga agli operai non può fare la comunione”. Ma questo non succede, proprio perché invece i cardinali nel secondo caso applicano il discernimento caso per caso..e perché non nel primo?
    Per rigorismo, perché in quel caso si ha a che fare con il sesso…
    Cristina vicquery

    27 Giugno, 2017 - 23:08
  31. Beppe Zezza

    Mi dispiace ma la esclusione della ” teologia della situazione” o più precisamente della “etica della situazione ” non è quello che intendi. E’ stata condannata da Pio XII, condanna riaffermata da Giovanni Paolo II.
    CHe chi è in una situazione di peccato non possa accedere alla comunione è dottrina costante della Chiesa. Che si debba pagate la ‘giusta mercede’ ai lavoratori anche.
    Che ci sia chi non lo fa e quindi sia in peccato e certo. Che si possa determinare in modo oggettivo la trasgressione è invece impossibile.
    La differenza sta nella ‘oggettività’ .
    La questione “sesso” invece non c’entra nulla

    27 Giugno, 2017 - 23:46
  32. Clodine-Claudia Leo

    Sono contenta Antonella, speriamo le cose possano risolversi, affindiamo a Dio le nostre intenzioni di preghiera per questo piccolino…

    28 Giugno, 2017 - 8:13
  33. Enrico Usvelli

    Qualcuno da qualche parte aveva parlato dei soldi del card. Zerbo. Visto che qua si parla di Concistoro riporto quanto scritto da ‘In Terris’:

    ‘Il caso Zerbo
    I nuovi porporati provengono da Europa, Africa, Asia e Centroamerica. Il primo, che avrà l’onore di indirizzare il saluto al S. Padre, è l’arcivescovo di Bamako, primo cardinale del Mali, mons. Jean Zerbo, 73 anni, protagonista del processo di pace nel suo Paese. C’è stato anche un giallo intorno alla sua presenza a Roma. La diocesi, infatti, aveva annunciato che per motivi di salute la berretta gli sarebbe stata consegnata in Mali. Subito alcuni organi d’informazione si erano precipitati a spiegare che si trattava di una scusa, di un passo indietro del Papa, pentito della nomina, a causa di presunti conti da 12 milioni aperti dal nuovo cardinale e da altri due vescovi in Svizzera. La notizia faceva riferimento a un’inchiesta del 2002 ed era stata rilanciata dal quotidiano francese Le Monde. In realtà l’arcivescovo era a Roma già da ieri e la diocesi aveva già chiarito che i soldi non erano di mons. Zerbo ma erano “al servizio delle opere della Chiesa e della pace”.’

    28 Giugno, 2017 - 9:04
  34. Enrico Usvelli

    ‘Sono contenta Antonella’

    ?

    28 Giugno, 2017 - 9:05
  35. Clodine-Claudia Leo

    Non sono riuscita ad aprire il sito, ho dei problemi al CP. Sono rimasta al
    “non ho dato in modo chiaro la notizia che la corte di Strasburgo ha dato via libera alle decisioni dei medici e dei giudici inglesi”, di Antonella…

    Il ? mi lascia intendere che l’appello non è stato accolto…?…o sbaglio, insomma , aiutatemi a capire ….

    28 Giugno, 2017 - 9:30
  36. Clodine-Claudia Leo

    Per Beppe Zezza.
    Caro Beppe. nel relativismo eretto a sistema intoccabile e a summa del politicamente corretto chiunque si permette di dire, di una certa cosa, che essa è vera, o che è giusta, o che è bella, o che è buona (o cattiva, naturalmente), subito viene sommerso e schiacciato da una valanga di critiche, perché ha osato assumere una posizione moralmente arrogante, oltre che filosoficamente insostenibile. Che provi a dimostrarlo, dunque, che quella cosa è vera, o giusta, o bella, o buona: che ci provi: e subito dieci, cento voci contrarie, parolacce, insulti, indigesti giudizi schifosi lo ridurranno al silenzio, “dimostrandogli” che non esistono la verità, la giustizia, la bellezza e la bontà, ma che qualsiasi giudizio è soggettivo e valido solo dal punto di vista di chi lo fa. Giudizio destinato a trasformarsi nel classico boomerang che, presto o tardi, i signori del relativismo saranno messi in crisi dai loro stessi postulati .

    28 Giugno, 2017 - 9:38
  37. Lorenzo Cuffini

    Naturalmente, dipende da che tipo di giudizio è formulato.
    La maggior parte dei giudizi espressi ( ad esempio qui sopra ) SONO VERAMENTE GIUDIZI SOGGETTIVI E VALIDI SOLO DAL PUNTO DI VISTA DI CHI LI FA.
    Che sono lecitissimi, ovvio.
    Quello che non è lecito, invece, è sguinciare questi giudizi per giudizi oggettivi, agganciandoli alla Legge. Il che fa già ridere i polli. In aggiunta se questa operazione è fatta in antitesi o, peggio, in correzione capocchiosa alla Chiesa, che ne è la unica depositaria, si fa una operazione cattolicamente disonesta.

    28 Giugno, 2017 - 10:28
  38. Beppe Zezza

    Gentile Luigi Accattoli
    Ho assistito al 6 confronto con Giuseppe Rusconi tenuto ieri pomeriggio alla Cappella Universitaria di Roma.
    Mi vorrei soffermare sulle battute conclusive.
    Concordo pienamente con lei quando afferma che l’intenzione di papa Francesco manifestata sin dai primi gesti del pontificato sia stata quella di “riformare la Chiesa” perché altrimenti destinata a un inarrestabile declino. Penso che la critica che papa Francesco fa al “clericalismo” di certi ambienti ecclesiastici sia largamente condivisa , che la indicazione della necessità di avere una “Chiesa in uscita” sia la prosecuzione, con una terminologia diversa, nella via già indicata dai precedenti pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI della “nuova Evangelizzazione”e che il rimettere al centro della predicazione la “misericordia” di Dio sia stato necessario e benefico. Sono anche d’accordo con lei quando dice che lo stile “papale” di Bergoglio è sì diverso da quello dei papi degli ultimi due secoli ma che questo non è di per sé criticabile dato che nei molti secoli di Papato gli “stili” di governo sono stati assai vari e anche che ( e qui dico “forse” perché non dispongo di alcun serio criterio di giudizio) lo stile adottato, di semplificazione e di “desacralizzazione” della figura del papa, è più consono alla mentalità dei cristiani del Sud del mondo che sono maggioranza.
    Sono tuttavia anche d’accordo con Giuseppe Rusconi quando dice: Riforma bene, ma per andare dove?
    La accettazione – perché di questo si tratta – che all’interno della unica Chiesa Cattolica sussistano posizioni diametralmente opposte su questioni di grande rilevanza che coinvolgono pilastri dottrinali (la dottrina dei Sacramenti) fa ritenere che la Chiesa Cattolica nel “sogno” (quanto non mi piace questo termine, così distante dal “realismo” cristiano) di papa Francesco sia una specie di “confederazione” di Chiese locali (le singole diocesi o le conferenze episcopali) tutte fortemente “inculturate” ( cioè adeguate alla “cultura” locale, diversa non solo tra un occidentale e un cinese ma anche ad esempio tra un polacco e un tedesco) e tenute insieme dal formale riconoscimento di alcune cose comuni, poche e soprattutto “non chiaramente definite (più “pratiche” che “teoriche”), con confini permeabili con le altre confessioni cristiane e accomunata, in un rapporto paritetico, con le altre principali religioni del pianeta nella ricerca della pace e della “giustizia sociale”.
    In altri termini secondo lei Papa Francesco ha in mente una particolare “ecclesiologia” o anche questo fa parte di quei discorsi “non chiusi” tipici della mentalità gesuitica delle quali ha parlato nell’incontro: tipo “diamo una scossa e vediamo dove lo Spirito Santo (o la Storia) ci porta”?

    28 Giugno, 2017 - 10:39
  39. Beppe Zezza

    A Clodine-claudia Leo

    Corretto dire che molte delle cose che vengono dette sono ‘opinioni’ e quindi ‘condivisibili’ o ‘non condivisibili’.
    Corretto anche dire che nessuno “possiede” la Verità.
    Errato invece affermare che la Verità non esista!
    E se la Verità esiste , le ‘opinioni’ non hanno tutte lo stesso “peso”.
    Il “peso” dipenderà da quanto si avvicinano alla Verità.
    Esiste un modo per “discernere” quanto una ‘opinione’ si avvicina alla Verità?
    Argomentare razionalmente aiuta – già questo esclude affermazioni del tipo: zitto tu che non capisci niente, che sei un questo o un quello – ma soprattutto è necessario credere che la ragione umana sia capace di riconoscere la Verità.
    Questo è il grande punto in questione. La “Fides et Ratio” lo ha affrontato. Ma è poco conosciuta e soprattutto poco “accettata” anche dal popolo cristiano (il quale ahimè nella sua stragrande maggioranza ha una formazione assai povera)

    28 Giugno, 2017 - 11:01
  40. Clodine-Claudia Leo

    Sono sulla stessa linea di pensiero Beppe.
    Diaspiace non essere riuscita a raggiungervi…ho fatto il possibile purtroppo ….avrei potuto anche conoscerti e ne avrei avuto gran piacere.

    28 Giugno, 2017 - 11:29
  41. Enrico Usvelli

    Clodine,
    purtroppo la corte europea ha stabilito che hanno ragione i medici inglesi.

    28 Giugno, 2017 - 11:52
  42. Luigi Accattoli

    A Beppe Zezza. Grazie per la partecipazione all’incontro. Qualche elemento di risposta lo troverai in un nuovo post che sto scrivendo e che avrà il titolo “Dove va la Chiesa di Francesco”.

    28 Giugno, 2017 - 12:50
  43. Mi sembra che questo silenzio sui dubia non sia segno di buona educazione.
    Stesso silenzio per Charlie Gard.
    Ed ecco l’ultimo appello, dopo la decisione dei giudici di Strasburgo di dare ragione ai medici e giudici inglesi che vogliono affrettare la morte del bambino:

    Kayleigh Price via Change.org (change@mail.change.org)

    28 Giugno, 2017 - 15:34
  44. Victoria Boe

    “… nel relativismo eretto a sistema intoccabile e a summa del politicamente corretto..”

    Ecco, mi piacerebbe sapere in che cosa consista il “relativismo”. Questo termine tanto citato a sproposito significa il nulla assoluto, se lo si vuole significare immesso in un contesto contrario alla propria visione della vita e alla propria religione.
    Varrebbe la pena ricordare a chi lo usa, che l’individuo è dotato di un principio essenziale che si chiama LIBERTÀ, in virtù della quale nessuno è tenuto all’omologazione sia rispetto al modo di vivere sia rispetto alla religione.

    28 Giugno, 2017 - 16:27
  45. maria cristina venturi

    Caro Usvelli le accuse al neo cardinale del Mali Zerbo,sono frutto di una inchiesta molto circostanziata fatta in seguito alla pubblicazione dei nomi degli intestatari di conti segreti svizzeri .Un intestatario di un conto da 12 milioni di euro e’risultato essere l’arcivescovo Zerbo.Dei giornalisti di Le Monde hanno pubblicato un inchiesta molto circostanziata.Naturalmente il vescovo prima ha negato di sapere di avere questo conto in Svizzera facendo una battuta (sono ricco a mia insaputa!) poi di fronte all’evidenza dei fatti ha dichiarato che aveva ereditato questi soldi da missionari.
    Non ha spiegato pero’ perche’12milioni di euro ereditati sai missionari se davvero destinati a opere di bene fossero messi in conti cifrati in Svizzeri e non per esempio in Vaticano.
    Quando e’scoppiato lo scandalo il vescovo Zerbo era gia’stato nominato nella cinquina dei nuovi cardinali.
    A quel punto si sono rincorse una serie di notizie.Prima Vatican Insider ha detto che Zerbo non sarebbe venuto a Roma per “motivi di salute”poi si e’dovuto smentire perche’Zerbo e’a Roma da giorni e sta benissimo.
    Insomma i soliti brutti pasticci di intrecci fra soldi e prelati, che se fossero successi sotto Benedetto XVI ci sarebbe stata una levata di scudi mediatica, invece siccome siamo sottoil regno illuminato di Francesco i vaticanisti bergogliani stan tutti zitti e muti e aspettano che la questione venga insabbiata e che ci i dimentichi dei milioni in Svizzera del neocardinale.

    Cortigiani vil razza dannata,cantava Rigoletto.
    I cortigiani ora ribatezzati turiferari sono una razza che non si estinguera’mai benche’sempre vile.
    Per fortuna c’e’il.buon Aldo Maria Valli.

    28 Giugno, 2017 - 16:33
  46. maria cristina venturi
    28 Giugno, 2017 - 16:45
  47. Clodine-Claudia Leo

    Luogo è in inferno detto Malebolge,

    tutto di pietra di color ferrigno,

    come la cerchia che dintorno il volge.

    Nel dritto mezzo del campo maligno

    vaneggia un pozzo assai largo e profondo,

    di cui suo loco dicerò l’ordigno.

    …..

    Quivi venimmo; e quindi giù nel fosso

    vidi gente attuffata in uno sterco

    che da li uman privadi parea mosso.

    E mentre ch’io là giù con l’occhio cerco,

    vidi un col capo sì di merda lordo,

    che non parea s’era laico o cherco.

    Quei mi sgridò:”Perché se’ tu sì ‘ngordo

    di riguardar più me che li altri brutti?”

    E io a lui: “Perché, se ben ricordo,

    già t’ho veduto coi capelli asciutti,

    e se’ Alessio Interminei da Lucca:

    però t’adocchio più che li altri tutti”.

    Ed elli allor, battendosi la zucca:

    “Qua giù m’hanno sommerso le lusinghe

    ond’io non ebbi mai la lingua stucca”.

    Appresso ciò lo duca: “Fa che pinghe”,

    mi disse, “il viso un poco più avante,

    sì che la faccia ben con l’occhio attinghe

    di quella sozza e scapigliata fante

    che là si graffia con l’unghie merdose,

    e or s’accoscia e ora è in piedi stante.

    Taide è, la puttana che rispuose

    al drudo suo quando disse: ‘Ho io grazie

    grandi appo te?’: ‘Anzi meravigliose!’.

    E quinci sian le nostre viste sazie.”

    (Inferno, XVIII),

    28 Giugno, 2017 - 16:54
  48. maria cristina venturi

    Secondo Enrico Usvelli i cardinali dei dubia hanno mancato di rispetto al papa esternando i loro dubia, perchè sanno benissimo quali sono le risposte, e quindi il papa fa bene a non rispondere. Chiedo ad Enrico Usvelli , ma lei ha letto il testo dei dubia?
    E’ ovvio che con i dubia abbiano voluto “mettere alle strette” un discorso alquanto vago e fumoso sul famoso capitolo dell’AL sull’Eucarestia alle coppie di divorziati risposati. Coi dubia i cardinali vorrebbero costringere il papa ad essere chiaro cioè a rispondere in maniera univoca e valida per tutti, in GERMANIA COME IN POLONIA, IN ARGENTINA COME IN CANADA, sul comportamento da tenersi da parte dei sacerdoti verso quei cattolici che dopo aver divorzoqto ed essersi risposati civilmente, pur vivono un rapporto per la Chiesa “adultero” vogliono fare la comunione.
    Uno dei DUbia chiede chiaramente: e’ da considerarsi superato l’insegnamento della Familiaris Consortio e della Veritatis splendor di Giovanni Paolo II? Il papa potrebbe rispondere sì, è da considerarsi superato. ( la Familiaris Consortio subordinava ala fatto di vivere in castità la comunione ai divorziati, la veritatis splendor dichiarava che per nessuno motivo dal male può venire il bene e che ci sono azioni peccaminose che per nessun motivo si possono compiere)
    Se rispondesse, i cardinali dovrebbero prendere atto che la Familiaris consortio e la Veritatis slendor sono superate . finche’ non risponde molte conferenze episcopali hanno risposto sì è da considerarsi superato, altre hanno risposto no.
    mi pare ovvio caro Usvelli che non può essere lecito in Germania ciò che non è lecito in Polonia,non può essere male in Canada ciò che è bene in argentina, altrimenti vorrebbe dire che l’insegnamento cattolico è una questione di abitare sulla “riva giusta del fiume” il che porterebbe a gravi conseguenze e allo smantellamento dell’intera dottrina cattolica.
    quindi non vedo perchè i cardinali dei dubia abbia mancato di rispetto al papa, anche perchè gli si sono rivolti sempre rispettosamente.
    Il papa invece caro Usvelli sta clamorosamente mancando di rispetto ai cardinali: perchè il silenzio significa non vi prendo neanche in considerazione.
    probabilmente lei Usvelli ammira di più la maggioranza dei codardi e sciocchi che stanno zitti , e che non prendono partito ne’ da una parte ne dall’altra.
    sono i furbi, quelli che non si mettono in gioco.
    Parresia parresia, tutti chiedono a gran voce, ma poi,
    vince sempre l’opportunismo e l’ipocrisia.

    28 Giugno, 2017 - 17:31
  49. Enrico Usvelli

    MCV,
    pur di sparare fango ti fai andare bene anche il fatto quotidiano. Ma che gusto c’è ad infangare un cardinale che magari fino all’altro ieri non sapevi nemmeno che esistesse? Solo perché l’ha fatto cardinale papa Francesco?
    Se uno cerca, in rete si trovano notizie più fresche: ad esempio che la Diocesi ha dichiarato che i soldi non sono del cardinale ma della Chiesa.
    Non conosco il Mali, ma penso che una cifra simile sia più al sicuro in Svizzera che in una qualsiasi banca del Paese. E se apri un conto all’estero forse l’intestatario dovrà essere una persona affidabile.

    28 Giugno, 2017 - 17:39
  50. maria cristina venturi

    Cato Usvelli,che c’entro io? prenditela con Swissleaks
    prenditela coi giornalisti di LeMonde che hanno fatto l’inchiesta!Fra l’altro questi giornalisti hanmo ricevuto minacce di morte e girano con la scorta.
    Lo scandalo e’scoppiato quando Swissleak ha rivelato il nome degli intestatari dei conti segreti svizzeri ed. r.saltato fuori il nome dell’arcivescovo
    Se davvero il cardinale del Mali come ha dichiarato non sapeva di avere 12 milioni on Svizzera e se tali soldi sono frutto di collette benissimo.Aspettiamo di vedere quante opere di carita.fara.con tutti quei soldi!
    Certo tenerli in Svizzera e’piu’furbo che tenerli allo IOR. oppure rendicontarli alla Santa Sede! CONSIGLIO DI fare cosi’a tutti i vescovi p conferenze episcopali:un bel conto segreto in Svizzera e non paghi neppure le tasse nel tuo paese!
    Pare che la Santa Sede e il papa non sapese nulla di tale sommetta.Chissa’come si sono rallegrati!
    Faccio solo presente che il card. BERTONEe’stato lapidato mediaticamente per un attico ,mentre qui si sta parlando di milioni di euro.Che il card. Zerbo fosse ricco a sua insaputa,come ha dichiarato,e’forse piu’credibile dell’attico di Bertone?O il fatto di essere nominato da Francesco pone il cardinale fra i pochi privilegiati su cui e’proibito indagare e che sono al di sopra di.ogni sospetto?

    28 Giugno, 2017 - 20:21
  51. Victoria Boe

    Questa mi piace molto:
    “( la Familiaris Consortio subordinava ala fatto di vivere in castità la comunione ai divorziati, la veritatis splendor dichiarava che per nessuno motivo dal male può venire il bene e che ci sono azioni peccaminose che per nessun motivo si possono compiere)”

    Le faccio una domanda, signora: se lei fosse una divorziata e convivesse o fosse sposata civilmente con un uomo, riuscirebbe a restare “casta”?
    Ovvero a vivere accanto al suo uomo come se entrambi foste fratello e sorella?
    Se lei risponde sì, lei è evidentemente un’aliena venuta da uno strano pianeta abitato da esseri indecifrabili che si accontentano di guardarsi sospirosi negli occhi e si riproducono con un semplice tocco di piedi.
    Poi, mi dovrebbe spiegare in che cosa consiste la peccaminosità di certe azioni da cui deriverebbe il male.
    Io non posso credere che una persona seria e adulta, e con una certa cultura( ammesso che ci sia, ma non mi pare tanto), veda il male nella sessualità.
    A meno che non si ritorni al cupo sant’Agostino che vedeva il sesso solo in funzione della procreazione, definendolo “remedium concupiscentiae”; visto, tale remedium, ovviamente dalla parte dell’uomo concupiscente che ha bisogno della donna per fare quel che gli piace e quando gli salta in testa.
    Tutte queste castronerie fanno ridere e piangere nello stesso tempo, in qualunque documento magisteriale siano contenute.
    Chi ha un po’ di sale in zucca non può non vedere la risibilità e l’assurdità di certe affermazioni.
    E lei vorrebbe che un papa intelligente le prendesse in seria considerazione? Sì, potrebbe farlo per puro ossequio alla tradizione, ma sono più che certa che nella sua mente avrebbe molte riserve.
    Una volta, solo i bambini credevano a queste ridicolissime asserzioni ed anche ad altre.
    Oggi che i bambini nascono già quasi adulti, non credono neanche loro a certe scempiaggini propagate nel tempo e neppure seguite, come ben sappiamo, da parecchi ecclesiastici.
    Una Chiesa realistica non può essere così ignorantemente puritana.

    28 Giugno, 2017 - 20:22
  52. Beppe Zezza

    Il problema che lei prospetta signora Boe è molto semplice e si può riassumere in poche parole: il Vangelo è assurdo!
    Come si può dire a qualcuno che deve amare i propri nemici, che deve fare del bene a coloro che lo odiano, che lungi dal denunciare chi ti ruba devi rincorrerlo per dargli anche quanto si è dimenticato di rubarti? Come si può dire a qualcuno di “non preoccuparsi per il domani”? Come si può dire a qualcuno di servire non solo i padroni giusti ma anche quelli ingiusti?
    Solo una mente deviata può pensare che queste cose siano praticabili!!!!

    28 Giugno, 2017 - 20:55
  53. Beppe Zezza

    Forse erano cose possibili nel 1 secolo, ma suvvia siamo nel xxi…

    28 Giugno, 2017 - 20:57
  54. Clodine-Claudia Leo

    Credere che la risposta ad ogni nostro dubbio o domande morale è Cristo,e che la morale cristiana non è dunque solo ascoltare un insegnamento ma OBBEDIRE a un precetto perché si tratta di aderire alla stessa persona di Gesù…ma è una vidicolo, ma è una voba poteva andav bene ne medioevo.
    Ma oggi, XXI secolo, ma dai…ma fa movive dal videve fa movive, o come mi sono devevtito o come mi sono divevtito..

    28 Giugno, 2017 - 21:07
  55. Clodine-Claudia Leo

    ” proprio sulle domande che caratterizzano oggi la discussione morale intorno alle quali si sono sviluppate nuove tendenze e teorie, il Magistero, in fedeltà a Gegù Cristo e in continuità con la Tradizione della Chiesa, sente più urgente il dovere di offrire il proprio discernimento e insegnamento, per aiutare l’uomo nel suo cammino verso la verità e libertà”

    Enciclica Veritatis Splendor n 27 “Enciclica sulla Morale”

    Giovanni Paolo II

    Così dovrebbe esprimesi un Papa, ogni Papa, in modo chiaro,preciso, univoco, lineare…

    28 Giugno, 2017 - 21:15
  56. Victoria Boe

    Gentile signor Beppe, è inutile che faccia dell’ironia a buon mercato.
    Potrei dire semplicemente che solo una mente da cattolici bigotti e fuori dalla realtà può credere che sia praticabile la convivenza “casta” fra due che si amano non solo di amore spirituale.
    A me, che vivo su questa Terra fra normali esseri umani, risulta che un amore vero, non solo spirituale, non può prescindere dall’ unione carnale.
    Non so se lei sia sposato o meno. Non lo so e non voglio saperlo perché la cosa non mi deve interessare. Ma, facendo un discorso obiettivo e riflettendo sulla realtà che mi circonda, so con la massima certezza che fra due che si amano, il vogliamoci bene “santamente” e lasciamo perdere tutto il resto, non è proprio possibile. Solo in età molto avanzata è possibile, data l’impossibilità fisica di fare sesso, generalmente parlando. E c’è una rinuncia al sesso che a molti risulta difficilissima, caro signor Beppe. Non per niente è stato trovato un farmaco che aiuta a farlo. Ed evidentemente un motivo non superficiale deve esserci.
    Forse in un altro pianeta le cose vanno diversamente.
    Detto questo, pongo e propongo altre questioncelle non di poco conto.
    Chi vede “peccaminosità” nel far sesso, sbaglia di grosso. Ha un senso del peccato assai distorto che lo colpevolizza. E questo è un male.
    Sbaglia e la responsabilità è di una Chiesa sessuofoba che ha inculcato nelle menti dei fedeli questo concetto campato in aria. Era una Chiesa che fin dai primordi basava i suoi assiomi sulla marginalità della corporeità in genere, vista come un intralcio potente a raggiungere i vertici della spiritualità. L’uomo doveva ambire, assurdamente, ad assumere una creaturalità angelica e spirituale per avvicinarsi a Dio il più possibile. Quella mentalità ha purtroppo percorso i secoli fino a non molti anni fa, e ha condizionato sempre la religiosità cattolica, producendo distorsioni di incredibile devianza, e anche molti mali.

    28 Giugno, 2017 - 23:47
  57. Victoria Boe

    Ora, non si vuol dire che ci si debba sentire autorizzati a far sesso da orge. Si vuol dire semplicemente che non c’è peccato nel sesso. Voglio dire, soprattutto, che nella realtà dei fatti quando ci si vuol bene, mio caro Beppe, c’è una legittima, naturale, complementarietà fra spirito e corpo nel rapporto di coppia, dato che siamo stati creati non come angeli asessuati ma con un corpo, in cui tutti gli organi hanno il loro posto e il loro ruolo. Limitare il ruolo del sesso solo alla procreazione è sbagliato. Ed è la realtà a dircelo ogni momento; e dalla realtà non si può prescindere. A meno di essere molto più portati verso lo spirito piuttosto che verso il corpo o viceversa. Se un essere umano è equilibrato, vedrà i due elementi ugualmente importanti. Castrare( metaforicamente) il corpo è, a parer mio, una devianza da correggere il più presto possibile.
    Devianza, lo ribadisco, prodotta dalla Chiesa antica.
    E infatti ancora oggi vediamo che qualcuno, lo definirei “cattolico non pensante”, continua a ripetere convintamente il ritornello che il sesso è peccato e che tutto cio che è ad esso attinente è da rifuggire.
    Dunque, due divorziati dovrebbero convivere come fossero fratelli secondo l Chiesa magistra. Questa cosa assurda è, oltre che per certi versi divertente, per altri versi anche insensata nella sua impraticabilità irragionevole. Decisa da uomini che vivono in un altro mondo, non da Dio né da Gesù.
    Caso mai è peccato vederlo, il sesso, come un idolo da adorare, cosa che in effetti spesso avviene. Si tratta allora, forse, di vere e proprie perversioni sessuali da curare, ma questa è un’altra storia.

    28 Giugno, 2017 - 23:51
  58. Victoria Boe

    Poi: se è vero che il Vangelo è assurdo, come lei Beppe dice, le faccio notare in primo luogo che il Vangelo con i detti di Gesù VUOLE PROVOCARE. A tal punto che l’insegnamento di Gesù è in alcuni passaggi anche paradossale. Mi meraviglio che lei, che ha fatto intendere di conoscere le Scritture, non se ne sia accorto. Quando, per esempio, parlando dello scandalo che si dà ai bambini, Gesù dice che è meglio mettersi una macina al collo e gettarsi in un dirupo o nel pozzo senza fondo, lei crede che davvero quelle parole debbano essere prese alla lettera? Davvero è convinto di questo? O quando si legge che sarebbe meglio cavarsi l’occhio o tagliarsi una mano, Gesù stia indicando seriamente di essere masochisti a tal punto? Lei è liberissimo di pensarlo, io sono liberissima di non crederlo. Sono, in realtà, indicazioni paradossali a scopo pedagogico. Lei può anche pensare il contrario, se vuole, ma io che molto ho letto sull’argomento, la vedo così.
    Inoltre, faccio notare che il sesto comandamento, laddove è stato tradotto con “non commettere adulterio” o con “non commettere atti impuri”, non fa esplicito riferimento alla sessualità. L’impurità è riferibile ad altre categorie che qui non sto ad elencare. È stata la Chiesa antica a vedere la colpa nella sessualità e a trasmettere nei secoli l’idea del peccato, appunto, rifacendosi ad Agostino. E sbagliando. Nei Vangeli non c’è traccia di certi teoremi entrati nella Tradizione.
    La Chiesa, cioè, ha molto costruito, lungo i secoli, sulla base di interpretazioni, date da questo o quel teologo antico, di parole e di frasi prese alla lettera, frammentariamente, espungendole dai testi sacri. Parole e frasi cui i teologi moderni, forse più illuminati di quegli altri, hanno dato diversa interpretazione più realistica e credibile. Alla quale perciò io aderisco convintamente.

    28 Giugno, 2017 - 23:55
  59. Beppe Zezza

    Una sola piccola risposta ai suoi lunghi post, gentile sra Boe.
    Ho una recentissima personale esperienza di una coppia sposata civilmente e quindi convivente entrata in un serio cammino di fede che in attesa di completare l’itinerario per poter celebrare il matrimonio cristiano vive ormai da mesi in assoluta castità.
    E sono giovani – per i quali, come noto gli stimoli sessuali sono più robusti.
    Cosa li sostiene? La grazia del Signore e la decisione ferma di rispettare la volontà di Dio letta alla luce del Magistero della Chiesa.
    Dunque: castità impossibile? No. DIfficile? Si. Per poterla praticare è però INDISPENSABILE la FEDE che porta con se l’aiuto dello SS.
    Nulla è impossibile a Dio – recita il Vangelo. O anche questo è detto solo per “provocare” ?
    Se vai lungo una strada, puoi anche cadere. Ma 1) se fai affidamento solo sulla tua ‘buona volontà ‘ non andrai lontano 2) se parti con l’idea che CERTAMENTE cadrai non farai mai un passo avanti 3) se nell’andare per quella strada ti succede di “cadere” puoi sempre rialzarti: come noto e come messo in evidenza in questo tempo Dio è misericordioso e non nega il suo perdono.
    Questo è il fondamento della dottrina cristiana sul peccato e sulla riconciliazione.
    Negando la possibilità stessa della ‘santità ‘ alla quale tutti gli uomini sono chiamati, la si rende impossibile e si banalizza l’opera di Gesu’ .

    29 Giugno, 2017 - 9:28
  60. Beppe Zezza

    Le faccio anche osservare che la dottrina sessuale ( la ossessione per il sesso come la chiama lei ) non nasce con Sant’ Agostino ma ha radici molto più antiche.
    Nella Sacra Scrittura è stigmatizzato il peccato di Onan, il quale “spargeva il seme per terra” – praticava cioè il ‘coitus interruptus’.
    Il sesto comandamento nella versione Biblica recita : non commetterai adulterio. È vero che nella traduzione cattolica il sesto comadamento ( che per la Bibbia è il quinto ) è stato reso, in senso più ampio, ‘non commettere atti impuri’ ma l’impurita’ alla quale fa riferimento e’ quella “sessuale” e non quella “biblica” di “inidoneità a praticare il culto”.

    29 Giugno, 2017 - 9:41
  61. Beppe Zezza

    Per la Bibbia e’ il settimo! Mi sono confuso

    29 Giugno, 2017 - 9:47
  62. arneb

    “Nella Sacra Scrittura è stigmatizzato il peccato di Onan, il quale “spargeva il seme per terra” – praticava cioè il ‘coitus interruptus’.
    Il sesto comandamento nella versione Biblica recita : non commetterai adulterio. È vero che nella traduzione cattolica il sesto comadamento ( che per la Bibbia è il quinto ) è stato reso, in senso più ampio, ‘non commettere atti impuri’ ma l’impurita’ alla quale fa riferimento e’ quella “sessuale” e non quella “biblica” di “inidonei”
    Sig. Zezza: “reso”? L’a,bito cattolico ha il potere i modificare la Parola di Dio? già dà ragione a quanto sostenuto da Victoria l’assurda e sessuofobica distorsione della Parola , operata con quella inaccurata e tendenziosa traduzione di “atti impuri” in luogo di “adulterio”. Ma noti che la bibbia non stigmatizza affatto il comportamento di Onan per l’esercizio della sessualità o neppure per “la dispersione del seme”, bensì solo ed esclusivamente il fatto che così facendo si sottraeva al comando di Giuda di dare discendenza al fratello! Sarebbe ora che la chiesa faccia i conti seriamente con l’argomento sessualità!

    30 Giugno, 2017 - 13:39
  63. Victoria Boe

    Condivido, Alberto Farina. 🙂

    30 Giugno, 2017 - 14:22
  64. Victoria Boe

    Credo di aver sbagliato nome. Mi scuso. 🙁

    30 Giugno, 2017 - 14:45
  65. Beppe Zezza

    Ad Arneb. e Victoria Boe
    Che Onan praticasse il coitus interruptus per non dare prole al fratello secondo la legge del levirato è scritto nella Bibbia, che la condanna del suo comportamento non fosse solo per questo è sostenuto da molti autori e così è stato inteso per secoli dalla tradizione cristiana.
    Il mio riferimento a Onan può dunque essere considerato non conclusivo.
    I commentatori ebraici quando parlano di ciò che noi definiamo “dieci comandamenti” li definiscono “le dieci Parole” , come se ognuna di loro dovesse essere intesa come “il titolo di un capitolo” il cui contenuto è ovviamente più esteso del nome dato al capitolo.
    Lo AT è pieno di passi nei quali si stigmatizzano gli atti sessuali disordinati.
    Gesù arriva a equiparare il pensiero all’atto consumato! ( e ci sono delle sentenze del Talmud ebraico che dicono la stessa cosa: Non solamente chi pecca col corpo è chiamato adultero ma anche chi pecca con l’occhio è così chiamato – levitico Rabba XXX,12!).
    Non è dunque un abuso che – per trasmettere il contenuto del sesto/settimo comandamento – si sia fatto ricorso a “non commettere atti impuri” rispetto a un “non commettere adulterio” che – nella versione AT – appare “meno restrittivo.
    Il ritenere che la religione giudaico-cristiana sia “sessuofoba” è una opinione , che, giusta o sbagliata che sia, è in ogni caso legittima. (Anche altre religioni attribuiscono ai comportamenti sessuali un valore particolare – ci sarebbe da chiedersi perché)
    Far risalire a Sant’Agostino la “sessuofobia” della Chiesa è invece semplicemente un errore.

    30 Giugno, 2017 - 15:26
  66. Victoria Boe

    La Chiesa cristiano-cattolica, signor Beppe, è tutta fondata sulla teologia agostiniana. Mi risulta che sia stato Agostino a considerare l’atto coniugale un atto di cui “arrossire”(sic!) anche nell’ambito matrimoniale– figurarati un po’!–valido solo in funzione della procreazione.
    Da lì a definire il sesso sempre peccaminoso e impuro il passo è stato breve.
    Questa è sessuofobia chiarissima, e purtroppo si è estesa fino ai nostri giorni, anche se oggi la Chiesa stessa ha attenuato la sua rigida posizione.
    Solo chi ha pensiero IMPURO può considerare la sessualità impura. Di questo sono convinta.
    Ecco che cosa scrive una teologa, davvero equilibrata, dei nostri giorni:
    “Il cristianesimo non è l’unica religione che si accanisca contro il corpo, che alimenti vilipendio del corpo. Ma dimentica che, a differenza delle altre, la salvezza che annuncia è legata all’esperienza di un corpo vilipeso e piagato, un corpo che ha attraversato (e sconfitto) l’annullamento della morte. …Di certo tutta la precettistica cristiana, tutti i divieti che punteggiano la nostra esistenza, hanno la loro radice in una corporeità “irredenta”, come se il Figlio di Dio non avesse preso carne…
    Ammesso che certi suoi precetti coincidessero con quelli delle scuole filosofiche o rabbiniche del tempo, i vangeli ce lo mostrano attento ai sensi, alla corporeità, alla carne. Gesù ce lo siamo raffigurato etereo, asessuato…Ho studiato a suo tempo la molestia nuptiarum. I temi erano quelli della cultura greca, della sua tradizionale androcentrica misoginia. Come li abbiamo bene metabolizzati! Come ci sono serviti per invitare gli uomini e le donne a sconfiggere il demone della sessualità, ad annullare la loro corporeità per vivere come “angeli”! Si capisce allora come sia diventata “peccato” la scoperta della nostra identità sessuata…”

    30 Giugno, 2017 - 17:07
  67. Victoria Boe

    Allora, io sostengo che la sessualità è sacrosanta quando c’è amore fra due persone, e–aggiungo– non solo nel matrimonio.
    La corporeità, di cui Dio ci ha dotato, va ad integrazione e a completamento dell’anima nell’unione in cui si esplicita quell’amore.
    Se poi si tratta solo di pura soddisfazione dei sensi, il discorso deve piegarsi verso il riconoscimento della dimensione puramente materiale che è propria degli altri animali della Terra.
    Da tener presente, tuttavia, che gli uomini molto spesso vedono la donna solo sotto quest’ultimo aspetto: strumento per il soddisfacimento delle naturali pulsioni sessuali. Anche nel matrimonio. Proprio come gli altri animali, né più né meno.
    Non possono essere disconosciute le leggi della natura che riguardano tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo.
    Allora, va da sé che si dovrebbe fare qualche distinguo.
    Resta il fatto che vedere il sesso come peccaminoso è una stortura madornale che altre ne ha portate dietro.
    Peccato è vederlo come un idolo, il sesso, e abusarne. Ma questo discorso vale per tutti gli altri sensi di cui l’uomo è dotato.

    30 Giugno, 2017 - 17:10
  68. Victoria Boe

    “È dono di Dio questo corpo di carne; sono dono di Dio tutti e cinque i sensi; è dono il sesso che ci connota, segnaletica della dialogia ontica di colui che ci ha voluti a sua immagine, che ci ha radicalmente fatti domanda, ricerca infinita di lui e di quanti/quante ce ne rendono fruibile, immediatamente fruibile l’immagine. Impuro non è certamente il desiderio dell’altro/a. Impuro non è l’ascoltarsi dentro per riconoscersi indigenti dell’altro/ a, della carne dell’altro/a. Impuro non è l’amore anche se si intreccia a sudore e a sangue. Impuro è piuttosto ciò che il nostro “spirito” cova alienandosi da Dio e che non viene necessariamente dalla carne, ma piuttosto viene dall’intimo, dalle facoltà cosiddette “spirituali”.
    Questi discorsi, impeccabili, sulla sessualità li ha fatti la teologa Cettina Militello, e io li condivido totalmente.
    Come vede, signor Beppe, la verità si sta rivelando, grazie a Dio, per un’altra strada diversa da quella degli antichi teologi.
    I cattolici tradizionalisti come lei non dovrebbero fissarsi sugli antichi, a mio modesto avviso, come quelli che detengono verità assolute.
    Ci sono teologi moderni illuminati quanto quelli, e forse anche di più, da una razionalità più aderente alla realtà da loro attentamente vagliata e soppesata, letta senza retorica e senza falsi pudori.

    30 Giugno, 2017 - 17:13
  69. Beppe Zezza

    Signora Victoria, la sessualità ha un potenziale esplosivo – questo il motivo per il quale tutte le principali religioni hanno dei precetti rigorosi per quanto riguarda il suo uso. Sant’Agostino può avere ecceduto nel suo pensiero ( non sono un conoscitore approfondito e quindi non mi permetto di esprimere giudizi neanche sommari) – forse anche a motivo della sua personale esperienza al riguardo . E quelli che sono venuti dopo di lui forse ancor di più. Ma le radici del pensiero cristiano sono ben più antiche di Sant’Agostino.
    Io non nego affatto che nella storia della Chiesa il sesso sia stato eccessivamente “demonizzato” anche all’interno del matrimonio.[ Quando mi sono sposato – circa cinquant’anni fa – le amiche di mia moglie le fecero trovare sul letto matrimoniale una formella con la scritta “non lo fo per piacer mio ma per fare un figlio a Dio”]. E che questo atteggiamento andasse ri-equilibrato non c’è dubbio. Cosa che San Giovanni Paolo II ha fatto dedicando un intero ciclo di catechesi alla “teologia del corpo”.
    Tutto quello che Dio ha creato è buono – lo dicono già le prime parole della Bibbia. Ma tutto va usato secondo le indicazioni del Creatore in modo da conservare l’armonia del creato.
    La sessualità è il modo primario per esprimere l’amore reciproco, la reciproca donazione e quella unione tra le persone che si manifesta nei figli, che sono una “sintesi” dei genitori.
    Usata in questo modo nelle sue funzioni “unitiva” e potenzialmente “procreativa” la sessualità è “buona” e bella. Usata diversamente no. Questo è quello che insegna la dottrina cattolica.
    La sessualità è uno “strumento” e non può mai essere un “fine” né tantomeno può riempire tutto il panorama e assurgere al livello di “assoluto” attorno al quale gira tutta la esistenza. (Per questo gli antichi consideravano l’adulterio una manifestazione di ‘idolatria’: idolo è qualcosa o qualcuno al quale attribuiamo il potere di renderci pienamente felici – potere che può essere attribuito solo a Dio)
    La sessualità è “sacrosanta” , lei dice . Concordo. Non c’è “matrimonio” senza congiungimento carnale tra i coniugi. E’ nel congiungimento carnale che si realizza, e si rinnova ogni volta, il “sacramento” del matrimonio. Lei che è persona colta immagino che sappia che Il “matrimonio rato ma non consumato” è “nullo” (cioè non esiste) e che la Chiesa ha sempre contrastato i “matrimoni bianchi” – cioè senza congiungimento carnale.
    Lei paragona gli uomini (maschi) agli animali in quanto – dice – vedono la donna solo come strumento del soddisfacimento delle naturali pulsioni sessuali. Ahimè , in questo gli uomini sono assai peggio degli animali: questi fanno “sesso” quando spinti dallo istinto della “procreazione” e non per il piacere connesso!
    Perché la sessualità è anche un demone: nell’insegnamento tradizionale uno dei sette “vizi capitali” è proprio “la lussuria”! (Ricordo ancora lo sconcerto quando Giovanni Paolo II in una omelia disse che si poteva peccare di “sesso” anche con la propria moglie)
    La teologa Militello che lei cita avrà pure affermato che il desiderio dell’altro non è impuro. Peccato che il Signore Gesù abbia detto il contrario! (Domanda: il coltivare il desiderio dell’altro – pur nella consapevolezza che la cosa è stata dichiarata “errata” dal Signore Gesù non costituisce forse un “alienarsi da Dio”?).
    Infine vorrei precisare che non ho mai studiato teologia e non sono “tradizionalista” ma mi considero un “figlio del Concilio Ecumenico Vaticano II”, letto secondo una “ermeneutica della continuità” come affermato dal Papa emerito Benedetto XVI.

    30 Giugno, 2017 - 19:41
  70. Federico Benedetti

    Ancora una volta, con superficialità, la signora Victoria Boe (nome e cognome come fa lei con me) esprime una posizione lontanissima dal cattolicesimo e apertamente contraria alla dottrina e alla morale cattolica.
    Riconosca questa evidenza e mostri onestà intellettuale.

    30 Giugno, 2017 - 20:50
  71. Victoria Boe

    Vai a fari un giro, Federico Benedetti.
    Non mi interessa il tuo parere.

    30 Giugno, 2017 - 21:24
  72. Clodine-Claudia Leo

    E certo, a lei signora non interessa il parere di nessuno ma si arroga il diritto di esprimere “pareri’ su tutti, e su tutto di tutti.

    30 Giugno, 2017 - 21:39
  73. Victoria Boe

    A dire il vero, a me non interessa il parere degli attaccabrighe bigotti come lo è lei, signora, e qualcun altro.
    Impari a farsi gli affari suoi, tanto per incominciare.

    30 Giugno, 2017 - 22:52
  74. Victoria Boe

    Signor Beppe, conosco bene molte di quelle cose da lei richiamate, e non le nascondo che l’episodio del suo matromonio da lei riferito, mi ha fatto sorridere. In effetti, quella frase è nella vulgata di una Chiesa antica e dei matrimoni di moltissimi anni fa.
    Parla, anche quello, della demonizzazione della sessualità vista sempre come cosa sporca, ma legittimata dalla necessità di procreare.
    Quando Giovanni Paolo II in una omelia disse che si poteva peccare di “sesso” anche con la propria moglie, diceva una assoluta verità.
    Ricordo ancora le parole del compianto card.Tonini, che in una trasmissione televisiva di parecchi anni fa disse che molte donne rimanevano “vedove” la prima notte di nozze; parole che fecero ammutolire chi le ascoltava.
    E non alludeva tanto ad una vedovanza in senso stretto, quanto, invece, ad una vedovanza metaforica che si può intuire proprio nel senso del peccato di sesso di cui parlò papa G.P.II.
    Un sesso esasperato che offende chi ne è l’oggetto.
    La teologa Militello, che fra l’altro scrive per “Vita pastorale”, dice il giusto se inquadrato nel lungo discorso, che non ho riportato per intero, sul sesso. Spiega bene anche la derivazione del lungo cammino che ha portato a vederlo presso varie culture come un demone. E spiega pure come possano perpetuarsi nell’arco di un lunghissimo tempo certi errori e deviazioni di interpretazioni falsate in origine.

    1 Luglio, 2017 - 1:09
  75. Victoria Boe

    Le ho citato il Cantico dei Cantici, anteriore a Gesù.
    In esso è esplicitato un amore con spunti erotici e dettagli talvolta chiarissimi. Tanto che si esitò prima di includerlo nell’A.T.
    Gli studiosi oggi tendono a concordare nell’interpretazione che anche l’amore sensuale rientra nel progetto di DIO per le sue creature. E nel Cantico non si parla di matrimonio, se ci fa caso.
    Quando lei, Beppe, dice che “la cosa è stata dichiarata “errata” dal Signore Gesù ” riferendosi al desiderio dell’altra o dell’altra, forse non ha capito che Gesù parla di desiderio INSANO, cioè di quel desiderio che vuole rubare la donna ( o l’uomo) di un altro/a; un desiderio che mira a dominare la donna senza tenerezza alcuna. Lì non c’è amore; lì c’è solo sopraffazione e violenza senza rispetto alcuno. Lì c’è l’impudicizia dello sguardo.
    In definitiva, “impuro è piuttosto ciò che il nostro “spirito” cova alienandosi da Dio e che non viene necessariamente dalla carne, ma piuttosto viene dall’intimo, dalle facoltà cosiddette “spirituali”.
    Ho già detto che le parole di Gesù non vanno sempre prese letteralmente, vanno anche interpretate, in quanto sono molto spesso provocatorie e portate all’eccesso. Così anche per la Bibbia-Antico Testamento. E non vanno isolate da un intero contesto.
    Mi trovo d’accordo con il visitatore Arneb che in questo blog ha detto: “Sarebbe ora che la chiesa faccia i conti seriamente con l’argomento sessualità!”
    Sì, sarebbe proprio ora.

    1 Luglio, 2017 - 1:13
  76. Clodine-Claudia Leo

    Alcuni credono che l’amore consista nel dono del corpo, questo è un grosso sbaglio. Il dono del corpo può essere un segno d’amore ma non è il dono dell’amore :il segno è una cosa, la realtà è un ‘altra e che l’amore e il coinvolgimento del corpo non siano la stessa cosa si può dimostrare facilmente, nel caso delle avventure ad esmpio, o della prostituzione .
    Per converso, ci sono amori altissimi che escludono il dono del corpo. La castità è una grandissima virtù, la dove per virtù s’intende “potenza” “forza” “capacità”, potenza , forza e capacità di dialogare con il proprio “tu” particolare, che rende “Amore” anche con il dialogo del silenzio. E mentre la sessualità è un’inclinazione, una tendenza innata tipica di ogni essere animale, la castità è un atteggiamento interiore, un dono. Oggi viene ritenuto “moderno” “aperto” chi segue le idee correnti , e “bigotto” chi la pensa diversamente. Secondo me, al contrario, chi corre dietro alle idee correnti senza spirito critico è un “codino”, non un moderno.

    1 Luglio, 2017 - 10:14
  77. Clodine-Claudia Leo

    Le parole di Gesù NON si “interpretarlo”, Gesù NON lo si interpreta.

    Gesù lo si capisce “Chi può capire capisca”, o NON lo si capisce. Il Vangelo proclama l’assolutezza, la radicalità, l’irrinunciabilità per il regno di Dio non l’approssimazione…
    Lui ha proposto anche la castità per il Regno, così come ha proposto al Ricco la povertà…semplicemente!

    1 Luglio, 2017 - 10:23
  78. Clodine-Claudia Leo

    @sorry -Le parole di Gesù non si “interpretano”-

    1 Luglio, 2017 - 11:00
  79. Beppe Zezza

    A Victoria
    Cosa è il Desiderio INSANO ? Lei dice “per dominarla”. Ma dove vede questo riferimento anche nel contesto del Vangelo e della Sacra Scrittura?
    IL “desiderio” è intrinsecamente “insano” dal momento che lede la “unicità” del rapporto che fa si che “i due siano una cosa sola”!

    E’ vero che alcune espressioni di Gesu’ sono fatte per “provocare”. ( ad esempio il famigerato “chi non odia il padre e la madre” oggi edulcorato in “chi non ama di meno”) ma non si può prendere spunto da esse per concludere che TUTTE le parole di Gesu’ lo sono. In particolare arrivare a dire che tutto il Discorso della Montagna di Matteo ( o della pianura di Luca ) sono SOLO provocazioni.
    Io credo che alla base ci siano due diversi modi di intendere l’essere “cristiani” : l’uno quello di persone progressivamente trasformate dalla Grazia per le quali è possibile la “imitatio Dei” , l’altro quello di persone eccezionalmente dotate che si impegnano a realizzare un programma affascinante ma che deve essere comunque adattato alle limitate capacità umane.
    Sul piano concreto è la differenza tra il seguire la “legge della gradualità” o proporre la “gradualità della Legge”.

    1 Luglio, 2017 - 11:04
  80. Beppe Zezza

    I correggo. HO detto male :L’altro di persone che si impegnano a realizzare un programma affascinante che deve essere comunque adattato alle proprie capacità umane, limitate o eccezionali che siano.

    1 Luglio, 2017 - 11:08
  81. Victoria Boe

    Non mi pare che io abbia detto che TUTTE le parole di Gesù vanno interpretate. Molte sì, se è vero come è vero, che parecchi passaggi sono di difficile spiegazione. Si è sempre saputo questo, non lo dico io.
    E infatti, a farci caso, le omelie sono interpretazioni non univoche del Vangelo.
    Un prete spiega in un modo, un altro spiega in altro modo; e senti concetti mai sentiti prima. Alla base c’è , ci deve essere, una personale e profonda riflessione sulle pagine evangeliche.
    In ogni caso, tornando al “desiderio”, mi pare evidente che ci sia un desiderio sano e uno insano. Partendo dalla realtà dei fatti, tutto ciò che è bello, umanamente si desidera. E ciò non è “intrinsecamente insano”, come lei sostiene. Si tratta di capire che l'”umano” non può essere sostituito dall’ “angelico”. Se si esclude questa realtà, ogni ragionamento viene a cadere.
    Una donna (o un uomo) la si può desiderare in senso buono o in senso cattivo. Quello buono consiste nel sognare che una donna che ti piace vorresti averla al tuo fianco per sempre perché con lei vuoi costruire qualcosa di bello, vuoi realizzare un progetto di vita. Come lei, Beppe, ha voluto al suo fianco la donna che ha sposato.
    Il desiderio insano è volere una donna solo per fare sesso con lei, quasi fosse una prostituta, pensando prevalentemente al soddisfacimento dei sensi.
    Allora, quel desiderio è deficitario di sentimenti, è animalesco.
    È lo spirito che conta, è l’intimo. Da esso ha inizio quella Grazia cui lei, Beppe, fa riferimento e che non è presente solo nei sacramenti impartiti dalla Chiesa.

    1 Luglio, 2017 - 14:38
  82. Beppe Zezza

    Come viene detto giustamente vediamo prima le cose che uniscono da quelle che dividono.
    Mi unisce con lei il fatto che “alla base ci deve essere sempre una personale riflessione sulle pagine evangeliche ”
    Sono lieto di sapere che non considera “provocatorie” tutte le parole di Gesu’. Ma la sua osservazione la ha fatta in risposta a una mia nella quale citavo quelle parole di Gesu’ del Discorso della Montagna che sono chiaramente fuori della portata di un essere umano “normale”. E allora, se non provocatorie, che senso hanno quelle Parole di Gesu’? Che cosa le dice a fare Gesu’ se sono (e saranno) comunque fuori della portata di un uomo “normale”?
    Mi permetta anche di correggerla: la Grazia non ha “inizio” dell’intimo! Viene dall’esterno. VIene da Dio. ( almeno secondo il pensiero cattolico )
    Il “desiderio” di stare insieme – anche senza prospettive di “uso sessuale”, di una donna maritata con un altro uomo è sempre INSANO perché quella donna NON È DISPONIBILE secondo il pensiero di Dio. Non è il possibile uso sessuale. Non è forse lei stessa a sostenere che non si deve demonizzare il sesso? Che differenza c’è allora tra stare insieme “per sesso” o “per motivazioni più spirituali” ?

    1 Luglio, 2017 - 15:53
  83. Victoria Boe

    È evidente che ci troviamo su due diverse culture di cattolicesimo, sig. Beppe.
    La sua è soprattutto dottrinale, a me pare. La mia no.
    Ho superato quella fase. Ho capito che Dio non è imprigionabile in una o due o tre dottrine; o in una sola religione.
    Si ricorda il “tutto è Grazia” di Bernanos? Ecco, io sono molto vicina alla verità concettuale di questa bellissima frase.
    Lei vede Dio, a me sembra, come un Essere abbastanza fuori dal nostro mondo, seduto su un trono ad impartire benedizioni e Grazie e a prescrivere leggi e doveri da seguire, avendo come mediatrice una Chiesa che, essendo “mater et magistra”, esige una obbedienza assoluta.
    A parte il fatto che la Chiesa come la voleva il Cristo a me sembra parecchio diversa da quella che è, io vedo Dio Padre anche dentro il nostro mondo e anche nel nostro intimo, nella nostra coscienza. Di noi che siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio; per cui la Grazia è dentro ognuno di noi, fin dall’inizio, nel nostro essere spirituali.
    Basterebbe farle spazio per farla emergere nella potenza dell’ amore divino.
    Resta il fatto che molti ostacoli si frappongono tra noi e la Grazia per aprire la strada al Bene.
    È per questo che io penso che la Grazia non sia data dai sacramenti; caso mai, la Grazia viene RAFFORZATA dai sacramenti, che nella nostra religione sono dei segni che la contraddistinguono.
    In altre religioni, tuttavia, ci sono altri “segni” che rimandano a ciò che noi chiamiamo “Grazia”. Detto sbrigativamente.

    1 Luglio, 2017 - 20:18
  84. Victoria Boe

    Tornando al discorso sul “sesso”, non mi è molto chiaro, ad essere sincera, il suo ultimo discorso.
    Mi pare che lei stia facendo acrobazie verbali per condannarlo al di fuori di un matrimonio “regolare” (fatto ovviamente davanti a Dio, in una chiesa).
    Lei continua a parlare di “pensiero di Dio”.
    Quale sarebbe il pensiero di Dio, scusi? Sarebbe quello di non commettere adulterio o di non commettere atti impuri? O sarebbe quello di non desiderare la donna d’altri?
    Meglio non mischiare le carte.
    Voglio dire: non parliamo di matrimonio e convivenza facendo tutt’uno col desiderio “insano”. Sono cose diverse.
    Mi pare di essere stata chiara in proposito.
    1) Il “sesso” non va demonizzato. Il sesso a gogò magari sì, perché è idolatria.
    2) Il matrimonio è quello che è, e in esso può NON esserci castità e può esserci peccato. Chiaro?
    3) In una convivenza similmatrimoniale o in un matrimonio fra divorziati l’attività sessuale è, a mio modesto parere, più che lecita, perché si esplica nell’amore che unisce due persone anche spiritualmente. La dimensione spirituale io non la vedo circoscritta al matrimonio benedetto da un sacerdote. Questo è un imprinting più devozionale e più tradizionale, ma poi si vede che qui molto spesso la Grazia non funziona. E viceversa può funzionare nelle convivenze.
    Pretendere che le due persone vivano come fratello e sorella è fuori da ogni logica. Credo che neanche Dio lo vorrebbe, secondo me.
    E comunque, è Dio l’unico a sapere quel che davvero c’è in un rapporto fra due persone. Ripeto: stiamo con i piedi ben aderenti alla terra, senza volare fra gli angeli svolazzanti.
    4) Il desiderare la donna ( o l’uomo) è indubitabilmente INSANO quando la si vuole “rubare” ad un altro ( analogamente al rubare la roba d’altri) o quando la si guarda con impudicizia.
    Tenga conto, sig. Beppe, che la donna ai tempi di Gesù era ancora considerata proprietà dell’uomo.
    E tenga conto di un’altra cosetta: tutto quel che è scritto nell’Antico Testamento–come lei sicuramente sa– parla delle società e delle culture di molti secoli fa, molti secoli prima di Gesù. Per cui molto di quel che lì si legge e che viene considerato “parola di Dio”, in realtà è parola degli uomini che testimoniavano la vita reale di quegli ambienti socio-culturali.
    Che poi tra quegli uomini ci fossero degli ispirati particolarmente da Dio è fuor di dubbio. Ma non tutti lo erano, a mio modesto avviso.
    Spero di essermi spiegata.

    1 Luglio, 2017 - 20:28
  85. Beppe Zezza

    Gentile Victoria
    i suoi post mi dimostrano, senza ombra di dubbio, quanto sia difficile formarsi un’opinione su di una persona semplicemente leggendo qualche intervento.
    Come le ho già detto non sono affatto un “tradizionalista”, le aggiungo anche che sono ben lontano dal pensare “Dio come un Essere abbastanza fuori dal nostro mondo, seduto su un trono ad impartire benedizioni e Grazie e a prescrivere leggi e doveri da seguire, avendo come mediatrice una Chiesa che, essendo “mater et magistra”, esige una obbedienza assoluta.” Al contrario io so che Dio interloquisce giornalmente con tutti gli uomini ai quali ha donato e dona costantemente indicazioni sulle vie da seguire in tutte le mutevoli circostanze della vita. La Chiesa ha il compito precipuo di far conoscere Dio – la sua misericordia – nonché di presentare a tutti gli uomini la direttrice da seguire , chiamando Bene il Bene e Male il male, sempre pronta ad accogliere chiunque desideri accostarsi a Dio.
    Le ho anche scritto in uno dei primi post che uno dei problemi che si ha quando si dialoga è il diverso significato che si attribuisce alle parole.
    Da quello che scrive per lei la “grazia” consiste nel fatto che Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza. Certo questo è stato un dono gratuito da parte di Dio e ne sono partecipi tutti gli uomini – potremmo vederla come la capacità raziocinante che è propria degli umani a differenza degli animali -ma non è la GRAZIA della quale parlo io. La GRAZIA della quale parlo è la partecipazione allo Spirito Santo – alla NATURA stessa di Dio.
    E questo Spirito viene da fuori – non da dentro l’uomo. L’uomo può “accoglierlo” o “rifiutarlo”.

    1 Luglio, 2017 - 23:29
  86. Beppe Zezza

    Poi lei vuole sapere quale è , secondo me, il “pensiero di Dio” .
    Lo dice la Scrittura: “l’uomo lascerà suo padre e sua madre, si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola”. Non più DUE ma UNO. L’UOMO come Dio lo ha creato: maschio e femmina in un solo essere.
    La sessualità contribuisce a che questo “due in una sola carne” si realizzi – in un certo senso lo visibilizza.
    Il matrimonio cristiano non sta tanto nella benedizione del sacerdote quanto nella volontà espressa liberamente dai contraenti, confidando nell’aiuto del Signore, di formare per la durata della vita una unità, aperta alla volontà di Dio .
    Che molti matrimoni celebrati davanti al sacerdote falliscano è un fatto. Ma questo non è perché la GRAZIA fallisce! E’ piuttosto perché la Grazia deve essere sempre liberamente accolta – la natura di Dio deve essere quotidianamente accolta e non rifiutata.
    E la natura di Dio ce l’ha mostrata Gesù in croce: dare la propria vita per l’altro. Se un matrimonio cristiano fallisce è perché uno o entrambi i contraenti hanno rifiutato di assumere il ruolo di Cristo: prendere su di sé il peccato del coniuge. Se almeno uno dei due lo fa, magari a turno, il matrimonio non fallisce.

    La Chiesa non “pretende che due conviventi vivano come fratello e sorella” – La Chiesa dice che la volontà di Dio è che l’uomo formi con la donna una unità che duri tutta la vita.
    L’uomo può NON fare la volontà di Dio? Certo che può.
    Contravvenendo , dichiaratamente e pubblicamente la volontà di Dio, l’uomo può PRETENDERE che la Chiesa dica pubblicamente “Va bene lo stesso”?
    A me pare che il desiderio di essere in accordo con Dio sia una condizione necessaria.

    Sono perfettamente cosciente che molte pagine dell’antico Testamento riflettono gli usi della società del tempo . Ma sono “Parola di Dio” non perché esprimano Norme di comportamento ma perché mostrano come un popolo interagisce con il suo Dio.

    come già ho avuto modo di dire in un altro post , c’è una altra cosa nella quale penso diversamente da lei. Io non faccio una così netta distinzione tra “spirituale” e “materiale” : spirito e materia sono intimamente connessi nella persona umana. IO sono contemporaneamente corpo e spirito – quello che faccio di “materiale” influisce sulla mia parte “spirituale” e viceversa.

    2 Luglio, 2017 - 0:04
  87. Victoria Boe

    Anche io mi rendo conto di quanto sia difficile capirsi in un blog.
    Questo dialogo è davvero estenuante.
    Ho capito che lei non è un “tradizionalista”, ma ho anche capito che lei è convinto che la dottrina della Chiesa sia sempre infallibile. Io invece sono più libera rispetto alle sue convinzioni e alla dottrina. Insomma, non credo che la dottrina sia infallibile. Anche perché in essa ci sono delle contraddizioni.
    Lei dice:” La GRAZIA della quale parlo è la partecipazione allo Spirito Santo – alla NATURA stessa di Dio.”
    Io dico ESATTAMENTE la stessa cosa. Ma dico, al contrario di lei, che questo Spirito è già dentro l’uomo e non viene da fuori. Per me questo Spirito c’è già dalla nascita, nel bimbo che viene alla luce.
    Per il semplice fatto che, se è vero che Dio ha creato l’uomo per Amore, lo Spirito di Dio ovvero lo Spirito Santo è insito nell’Amore all’insegna del quale l’uomo è stato creato. E non ha bisogno di un sacramento specifico che glielo conferisca.
    I sacramenti non li ha istituiti Dio o Gesù. Gli unici sacramenti voluti da Gesù sono l’Eucaristia e la Confessione, a ben vedere. Gli altri sono stati istituiti dalla Chiesa. Avranno un senso, certo, ma per me è quello di “rafforzare” la Grazia, caso mai.
    L’uomo il più delle volte non è consapevole di avere in sé lo Spirito di Dio e neppure la Grazia. Questo è il punto.E non può rifiutare quello che non sa di avere. Vogliamo, allora, condannare tutti quelli che non sanno di avere lo spirito di Dio e la Grazia? No, io non li condanno. Non ragiono in questo modo.

    2 Luglio, 2017 - 2:06
  88. Victoria Boe

    Questa sua “fede” io la definisco “dottrinale” e io, che spero( invano) che la dottrina venga rivista e corretta almeno parzialmente, so bene che potrei essere considerata eretica o soggettivista o relativista da molti assertori di una cattolicità tipo la sua, Beppe, ma la cosa non mi interessa minimamente. Le etichette non sono il mio pane.
    Rispondo alla mia coscienza davanti a Dio di quel che sono.
    Quello che poi lei, Beppe, dice convintamente sul matrimonio in chiesa, non mi convince affatto.
    Per me il matrimonio si configura anche fra due persone che vivono insieme senza andare in chiesa davanti ad un prete. E in questa convivenza, anche se non sacramentale, è legittima l’unione sessuale; nell’Amore fra i due, quando c’è davvero, è presente, io credo, lo spirito di Dio.
    Poi, non pretendo affatto che la Chiesa dica pubblicamente che “va bene lo stesso”, ma vorrei che la Chiesa ALMENO facesse discernimento fra i diversi casi, senza chiudersi nella rigidezza di una dottrina elaborata da chi non conosce la complessità della vita, elaborata da uomini non sposati e che non conoscono né vita di coppia né vita in famiglia, esclusa quella d’origine.
    Mi pare che questa sia anche la posizione di papa Francesco che, a differenza dei papi precedenti, tale complessità la conosce bene essendo stato vicinissimo al popolo.
    La dottrina va elaborata non per dare in via teorica la “direttrice” da seguire, ma sulla base di quel che la vita mostra nel suo concreto. E in ogni caso, va seguito il principio del DISCERNIMENTO attento. Per non ferire crudelmente le persone. Cosa che la Chiesa ha fatto spesse volte, purtroppo.
    E dei suoi errori a Qualcuno dovrà rendere conto.

    2 Luglio, 2017 - 2:10
  89. Victoria Boe

    Quanto all’unione fra spirito e materia, nessuno più di me è convinto di questo. L’ho detto fin dal primo post a lei diretto, ma vedo, ancora una volta, che su questo non riusciamo proprio a intenderci. Sembra che parliamo due lingue diverse, e mi chiedo il perché.
    Infine due parole sull’ Antico Testamento.
    Intanto, le ricordo ancora una volta che fino a non molti anni fa ( C.V.II) la Chiesa proibiva di leggerlo.
    In secondo luogo, mi permetta di dirle che certi libri non possono proprio essere considerati “parola di Dio”, stante che l’interagire del popolo con il suo Dio è all’insegna di una violenza senza pari. Quella stessa violenza che il popolo violento, appunto, addebita al suo Dio mostrandolo iracondo e terribile. Questa è la verità.
    Detto tutto questo, gentile Beppe, non posso che prendere atto del fatto che lei, pur in buona fede, vuol far quadrare il cerchio della sua fede cattolica. E va bene così.
    Io la chiudo qui. Non riprenderò questo argomento.
    Buona notte!

    2 Luglio, 2017 - 2:12
  90. Beppe Zezza

    Bene.
    Sono d’accordo con lei.
    Le opinioni sono opinioni.
    È legittimo avere opinioni che sono difformi dal pensiero che la Chiesa ha espresso nei secoli attraverso il suo Magistero? Certamente si.
    È legittimo auspicare che la Chiesa cambi e cessi di essere quello che è stata e diventare ‘un’altra cosa’? Certamente si.
    Che una cosa sia legittima vuol forse dire che è giusta e vera? Certamente no.
    Che una cosa sia più “moderna” e più vicina al pensiero espresso dalla cultura di una certa epoca vuol forse dire che è più vera? Certamente no.
    Io ritengo che il mio pensiero sia “ortodosso” cioè rientri all’interno del pensiero della Chiesa Cattolica Apostolica, pur con tutte le sue possibili varianti, e che il suo no ( e che lei ne convenga ).
    Detto questo solo quando entrambi avremo superato il confine potremo sapere con certezza chi di noi si avvicinava di più alla Verità ( posto che nessuno può dire di “possederla”)

    2 Luglio, 2017 - 7:27
  91. Beppe Zezza

    Per il momento possiamo solo “argomentare” cioè esporre la razionalità delle nostre convinzioni. È questa l’essenza del dialogo.

    Per quanto concerne il fatto che la Chiesa abbia per secoli proibito la lettura dello Antico Testamento, mi rendo sempre più conto di come sia stata una decisione saggia.

    La Bibbia – in particolare il VT ma questo vale anche per il NT – sono libri scritti da persone che avevano FEDE e possono essere intesi solo da persone che la condividono.
    In mancanza di FEDE – e purtroppo se ne avverte dolorosamente la carenza – la lettura di questi libri apporta utilità limitate e qualche volta anche distorsioni pericolose.
    ( in particolare per il VT è necessario avere anche una discreta istruzione, cosa che in un passatoa anche recente era raro )

    2 Luglio, 2017 - 7:38
  92. Federico Benedetti

    Caro Beppe, che senso ha un confronto di questo tipo?
    Chi legge potrebbe non essere in grado, non avere gli strumenti per poter distinguere la verità dalla menzogna, l’insegnamento della Chiesa dalle eresie, le osservazioni sensate che hai bene espresso tu dalle … “cavolate” ripetute da qualcun altro.
    Apprezzo il tuo sforzo, ma temo che , al di là delle ottime intenzioni, della tua competenza e della opera di misericordia spirituale (insegnare agli ignoranti, consigliare i dubbiosi) finisca solo per valorizzare e dare dignità a posizioni espresse da altri, lontanissime dal cattolicesimo e apertamente contrarie alla morale e alla dottrina della Chiesa Cattolica.
    Ti ringrazio comunque per l’ottimo contributo.

    2 Luglio, 2017 - 9:34
  93. Victoria Boe

    Le “cavolate” di cui tu, Federico Benedetti, parli attribuendole ad altri, sono sempre state le tue, essendo tu un cattolico bigotto a tutti gli effetti, riconoscibile al primo sguardo ; di quelli che non riescono ad andare più in là del proprio naso, non avendo capacità critiche né possibilità di ragionamenti obiettivi. Della qual cosa hai dato ampia dimostrazione da sempre.
    Di ben diverso spessore sono le argomentazioni di Beppe Zezza, col quale è stato anche piacevole discutere pur nella diversità delle opinioni.
    Con te no, ogni discorso è impossibile talmente grande è il paraocchi che ti porti dietro e la limitatezza del tuo orizzonte religioso sempre oscurato dal ridicolo pregiudizio a senso unico e incontrovertibile.
    Ti consiglierei, se ne avessi la capacità ( ma non ce l’hai), di ampliare i tuoi orizzonti tipici dei piccoli cattolici clericali chiusi in un recinto dogmatico che esclude a priori la comprensione della Parola di Dio.
    Di cattolici come te la Chiesa non ha bisogno, perché si tratta di un cattolicesimo fuori tempo che allontana dalla Chiesa stessa.

    2 Luglio, 2017 - 10:38
  94. Federico Benedetti

    Di cattolici come te invece la Chiesa potrebbe avete bisogno, se tu fossi cattolica.

    2 Luglio, 2017 - 14:04
  95. Clodine-Claudia Leo

    Bravo Federico e Bravo Beppe….ma , come giustamente ti faceva notare Federico, Beppe, ti sarai accorto che, purtroppo, con persone che del Vangelo,della Chiesa Cattolica nata dal sangue sgorgato dal costato di Cristo.
    La Chiesa che da duemilanni nel suo incedere non ha mai cessato neppure un’istante , malgrado al peggio, pare, non ci sia mai fine, di proclamare la Parola di Dio. Che attraverso la Grazia la sola potenza in grado di instillare in noi la fede che è li a sorreggerci, a darci speranza almeno quanta ne serve a superare i momentacci che ci fa scorgere la bellezza e la ricchezza delle Verità Rivelate , c’è gente, dicevo, che ancora se ne sta seduta a guardare “l”orizzonte” di una possibile religione e non volta mai, mai, la testa per tentare almeno di capire cos’hanno detto gli Apostoli, i profeti, i Dottori, i Padri, la schiera di Santi e Sante, I Martiri di ogni tempo,cos’ha ancora da dire tutta questa straordinaria schiera di amici mandati da Dio per noi, e si riempie la zucca dietro a ciarlatani di ogni risma. Anziché seguire Gesù Cristo, il Vangelo – che è RADICALE, signora mia, non s’illuda, non ci sono escamotage, NON ci sono- insegue, dicevo, i tanti pifferai venditori di fumo che sempre nella Chiesa hanno imperversato: pseudo teologi che su modelli avveniristici tentano capriate ideologiche, ce ne sono una schiera puntualmente smentiti, almeno fino a Benedetto XVI.
    Ora, che “tutto è Grazia” lo dice anche San Paolo e Santa Teresa . Ma che si prenda a prestito da Bernanos il santo precetto . estrapolandolo dal “Diario di un curato di campagna” per dare credibilità alle assurdità che dice (perché, evidentemente LE FA COMODO credere che le cose vadano come lei vorrebbe, per i suoi interessi personali, mi sembra più che claro) la vedo dura….

    Noi non siamo bigotti, è lei che non ha capito un fico secco e vorrebbe vedere grazia dappertutto -proprio come è entrato in uso fare in ambienti ecclesiastici, tra i pifferai che lei ritiene tanto esperti di questioni teologiche e spirituali- e si , che sull’immoralità dei politici citando un’inesistente frase di Agostino qualcuno osò dire “tanto tutto è grazia, anche il peccato» quando in realtà Agostino scrive che «per coloro che amano Dio tutto coopera al bene, anche i peccati» in relazione alla nostra natura ferita. Ma è totalmente estranea alla fede cristiana l’identificazione tra la grazia e il peccato, totalmnete! Tutto è Grazia un corno! Se tutto è grazia , allora, non c’è più grazia. Le distinzioni sono essenziali, capisco che ormai la gnosi è alternativa evidente alla realtà della fede, ma quando le eresie strabordano sarà piuttosto di persone come lei che la Chiesa non ha bisogno.

    2 Luglio, 2017 - 14:44
  96. Beppe Zezza

    A me pare che la signora Victoria Boe abbia riconosciuto nei suoi post di NON essere Cattolica.
    A me questo basta.
    E’ legittimo NON essere cattolici?
    Certamente si. Il mondo ne è pieno. Di tutti i tipi.
    Quello che non è legittimo è PROCLAMARSI cattolici senza esserlo ( questo sì può creare confusione e disorientamento) e anche, da parte di un non-cattolico dichiarato, accusare un cattolico di non esserlo.

    2 Luglio, 2017 - 15:09
  97. Beppe Zezza

    Rileggendo il mio post voglio precisare che l’ultimo paragrafo NON si riferisce ne’ a claude ne’ a Federico!!!! Non vorrei si equivocasse…..

    2 Luglio, 2017 - 15:31
  98. Clodine-Claudia Leo

    Lo so lo so, non ti preoccupare Beppe, si capisce perfettamnete che non è riferito a noi. Anche per me la signora NOn è cattolica, la cosa brutta brutta è che dice di esserlo, ed in modo eminentemente elevato! Mentre io, Federico, evidentemente anche tu, classificati al rango infimo… immersi in un limbo di ignoranza!

    2 Luglio, 2017 - 16:36
  99. Federico Benedetti

    Ma certo, Beppe, chiarissimo.
    Grazie ancora per gli spunti che hai condiviso qui con noi.
    E grazie anche a Clodine, per la passione per la verità e l’amore per Chiesa che riesce sempre a trasmettere nei suoi interventi.
    Un abbraccio a entrambi.

    2 Luglio, 2017 - 17:03
  100. Victoria Boe

    “A me pare che la signora Victoria Boe abbia riconosciuto nei suoi post di NON essere Cattolica.”

    No, signor Beppe, a lei è parso male, molto male.
    Ho detto che sono consapevole di poter apparire eretica o relativista o altro ancora.
    Di fatto, i due signori qui sopra, che per me sono dei cattolici da non seguire nel loro bigottismo, mi hanno sempre definita così.
    E la cosa non mi tocca minimamente.
    Io sono cattolicissima, ma libera di pensiero.
    La qual cosa significa semplicemente che non accetto tutto di quel che è stabilito in una dottrina fuori tempo e talvolta fuori logica. . E sono libera di non aderire.
    L’ho sempre detto, questo. Punto.
    Non inneschi, la prego, un’altra inutile polemica.

    2 Luglio, 2017 - 18:24
  101. Federico Benedetti

    Guarda che si capisce chiaramente da quello che scrivi.
    Per quanto riguarda me, abbiamo già sprecato tutti quanti troppo tempo e troppe parole.
    Le persone intelligenti sanno cogliere qualcosa di utile e di buono anche nelle critiche ( e io ne so qualcosa, perché qui ne ho ricevute parecchie), gli altri si offendono e basta. Suggerirei sommessamente a tutti di provare a prendere in considerazione le ragioni di alcune critiche durante le vacanze estive. Io lo farò. Buona estate a tutti.

    2 Luglio, 2017 - 19:56
  102. Beppe Zezza

    Effettivamente avevo scritto che lei conveniva di NON essere una CATTOLICA ORTODOSSA.
    Naturalmente anche qui si può entrare in una discussione di “lana caprina”.
    Cosa si intende per “Cattolico”?
    Se non si dà a questa parola il medesimo significato si possono riempire pagine e pagine di discussioni senza avanzare di un millimetro.
    Sulla libertà di non aderire alla dottrina cattolica ho già espresso il mio pensiero : siamo tutti liberi di pensare quello che vogliamo.

    2 Luglio, 2017 - 20:43
  103. Victoria Boe

    “Detto questo solo quando entrambi avremo superato il confine potremo sapere con certezza chi di noi si avvicinava di più alla Verità ( posto che nessuno può dire di “possederla”)”

    Questo lo ha scritto lei, sig.Beppe. E in effetti è così: solo dopo si saprà.
    Premesso che spero di “superare il confine” il più tardi possibile, anche io ho sempre detto che la Verità non la possiede nessuno perché, in realtà, è la Verità a possedere noi. Per cui fanno ridere i polli quei cattolici “ortodossi”, come i due di sopra, da lei difesi con tanto zelo ( subito ricambiato peraltro con i soliti puerili “grazie tante”) e che sono convintissimi, senza porsi alcun dubbio, di possedere la Verità solo perché pretendono di fare i “guardiani” della Tradizione.
    Per rispondere alla sua domanda, essere cattolici significa avere una visione del mondo alla luce dell’amore di Dio, ed essere, soprattutto, AL SERVIZIO dell’amore. Non significa neppure, a ben guardare, andare a Messa e frequentare i sacramenti. Questo, se vogliamo, è un apparato liturgico. La preminenza su tutto ce l’ha l’Amore.
    La Chiesa cattolica( “universale”) ha da sempre la funzione di diffondere questo messaggio dell’amore ricevuto da Gesù, essendone beninteso all’altezza. Solo che pian piano si è posta al centro di un sistema, prendendo il posto dello stesso Gesù. È quell’autoreferenzialità di cui parlò il card. Bergoglio in conclave, e che aveva reso la Chiesa stessa un “ospedale da campo”.
    Il male ( altro che Satana!) è che la dottrina espressa dalla Chiesa è prigioniera di una visione statica del mondo e dell’uomo, per cui l’intelligenza di chi è razionalmente lucido non riesce più ad adattarvisi.

    2 Luglio, 2017 - 23:37
  104. Victoria Boe

    Solo i bambini possono accogliere come buone certe “verità” dette loro dagli adulti. Quando si cresce e l’intelligenza si sviluppa ( o dovrebbe svilupparsi), le cose vengono viste in modo diverso, solitamente. Si ragiona sulle cose e si può criticare quel che non va bene. Così avviene che quando l’intelligenza, grande dono di Dio, non riesce a cogliere nella dottrina, o almeno in certi passaggi di essa, la volontà di includere, con l’autentico amore del Cristo, ogni più piccola vita umana alla luce degli eventi reali in cui è invischiata. Quella dottrina viene vista come una sequela teorica di leggi e leggine, e di dogmi assurdi, e non la si riconosce attendibile. Una Chiesa, con relativa dottrina, che risulta escludente, non è più del tutto credibile. E il brutto è che molti cattolici, come i già citati sopra–di lei non so– la vogliono addirittura esclusiva. Il che è proprio fuori dal messaggio di Gesù. Quest’ultimo è universale, rivolto a tutti gli uomini, e loro lo vogliono solo per sé. Si sentono dei privilegiati con la pretesa assurda di giudicare e condannare tutti gli altri: chi professa religioni diverse e chi, nell’ambito della fede cattolica, si esprime liberamente ( come me, ad es.) avendo una percezione più ampia e meno restrittiva, meno dogmatica, dei valori etici che indirizzano al Bene e all’Amore predicato da Gesù.

    2 Luglio, 2017 - 23:38
  105. Victoria Boe

    Incredibile, paradossale, deviazione dalla strada indicata dal Cristo.
    In tutto questo io non vedo intelligenza o tutt’al più vedo un’intelligenza annebbiata, prigioniera di un becero servilismo nei confronti della sacra Istituzione, che sempre ha preteso obbedienza assoluta, impedendo alle menti libere di giudicare o criticare i suoi dettami teorici, lontani dalla concretezza di una vita in evoluzione.
    I cattolici come voi, caro Beppe Zezza, sono convinti che la fede cattolica debba essere conforme alla dottrina fissata una volta per tutte sia nei dogmi sia nei valori etici.
    E invece i cattolici come me, e tantissimi altri, ritengono sbagliatissima l’equazione secondo cui la verità risiede nella dottrina.
    La verità è qualcosa di vitale, e la vita ha il primato su una dottrina rigida e imbalsamata. Perché nella vita qui ed ora ( hic et nunc) è presente Dio stesso.
    Questo è il mio pensiero suffragato da quello di tanti altri cattolici e teologi. Anche di molti ministri del culto.
    Tutti, ovviamente, da condannare e da considerare eretici o non-ortodossi. Peccato che non ci sia più la sacra Inquisizione. Mi sarebbe piaciuto andare al rogo, lo giuro. Ma so con certezza che sarò destinata dal buon Dio al fuoco dell’inferno.

    2 Luglio, 2017 - 23:40
  106. Beppe Zezza

    Qunque ho visto giusto quando ho detto che il dibattito avrebbe dovuto spostarsi sul significato di “cattolico” .
    Lei si rifa al senso etimologico del termine : cattolico = universale e in fondo tende a declinarlo in modo “inclusivo” per farci entrare TUTTI gli esseri umani indipendentemente dalle loro credenze.
    Io mi riferisco invece alla Chiesa Cattolica così come identificatasi nel tempo e distinta da altre “denominazioni” ecclesiali.
    Secondo il suo modo di intendere lei è dunque “cattolicissima”, secondo il mio è “eterodossa” o, in altri termini, all’esterno dei suoi confini.

    Sono anche io convinto che certe espressioni tipiche del catechismo dei fanciulli di qualche generazione fa non siano accettabili nel linguaggio attuale e che la Fede non possa essere vista come semplice credenza di adesione a poche o molte formule dogmatiche.
    Tuttavia non penso che sia corretto giudicare la FEDE alla luce della RAGIONE, quanto piuttosto sia necessario seguire il percorso inverso. E cioè cercare di far crescere e purificare la propria Fede e, alla luce di essa, RAGIONARE sulle realtà del mondo.
    Quanto ai due che lei dice io abbia difeso con molto zelo, dal poco che ho letto in questi giorni di frequenza del blog mi paiono si “ortodossi”, ma non “bigotti”.
    Certamente la animosità con la quale vi rapportate non mi pare giustificata da quanto apparso in questi giorni e deve dipendere da cose che non conosco.

    3 Luglio, 2017 - 8:23
  107. Beppe Zezza

    Certamente il messaggio di Gesu : Dio è Amore, è un messaggio universale e indirizzato a tutti gli uomini.
    Tuttavia la Pentecoste – discesa trasformante dello Spirito Santo – avviene inizialmente solo su un gruppo di “discepoli” e si ripete poi su tutti coloro che credono alla loro predicazione. E questi formano la Chiesa.
    Dio “ama di più quelli che stanno nella Chiesa” da quelli che non ci sono? Non credo proprio, ne’ penso che alcuno lo affermi.
    Chi sta “dentro” i confini della Chiesa, e chi sta “fuori” dei confini hanno compiti e responsabilità diverse. Tutto qui. Ognuno è chiamato a svolgere bene i compiti che gli sono affidati ( un po’ il senso della Teo-drammatica di Von Balthasar )
    Ma il “negare” la presenza di “confini” significa, forse, che non si crede all’assunto “Dio è amore per tutti”, anche se si afferma il contrario. Altrimenti, che differenza fa stare dentro o fuori?

    L’allargare il significato del termine “Cattolico” ( differenza tra il suo e il mio pensiero ) equivale ad “annacquarlo”. Più si allarga, meno significa. Al limite se tutto è cattolico, niente è cattolico.

    La Verità non “risiede” nella Dottrina, concordo. Al tempo stesso la Dottrina è la cristallizzazione del cammino percorso verso la Verità. Prescindere dalla Dottrina cosi come si è cristallizzata – pur con il necessario adattamento di linguaggio legato al trascorrere del tempo ( non parlaimo piu’ l’italiano di Dante ) – significa NON considerare significativo o addirittura sbagliato il cammino percorso. E se mettiamo in dubbio il cammino “passato” cosa ci garantisce che quello che stiamo intraprendendo sia “corretto”?

    3 Luglio, 2017 - 9:47
  108. Victoria Boe

    Non estremizziamo. In altre parti ho scritto che non tutta la dottrina va stigmatizzata, ma molte parti certamente vanno aggiornate.
    Insomma, una riforma della Chiesa passa attraverso varie direttrici. Una di queste è certamente la dottrina

    3 Luglio, 2017 - 10:34
  109. Beppe Zezza

    Quando si parla di Riforma della Dottrina – se si parla di “aggiornamento del linguaggio” non c’è problema – se invece si parla di “.cambaimento ” bisogna andarci molto, molto più cauti. C’è il rischio che , sostituendo un mattone, venga giù tutto il muro. Ogni elemento della dottrina si basa sui precedenti e sostiene i successivi.
    Comunque n questo campo non si può restare sul ‘vago’ , bisogna andare sullo specifico proprio per conoscere bene quali sono i “presupposti” che si verrebbero a negare o a relativizzare modificando qualcosa.

    3 Luglio, 2017 - 10:46
  110. Victoria Boe

    Ma si può, per esempio, tenere un dogma ridicolissimo qual è quello della infallibilità papale? Se la dottrina non si libera di certe asserzioni cui non crede più neppure lo scemo del villaggio, è destinata a fallire del tutto.
    Solo i cretini possono aderire a certe falsità.

    3 Luglio, 2017 - 22:32
  111. Beppe Zezza

    La mia opinione in merito è che la Chiesa avrebbe fatto assai meglio a non proclamarlo mai.
    Non perché L’affermazione dogmatica così come formulata sia falsa ma perché le condizioni nelle quali è certo che sia applicabile sono assai difficili a determinarsi! l’uomo comune pensa che qualunque cosa dica il Papa è “infallibile” e questa evidentemente è una sciocchezza.
    Questo è comunque un buon esempio dimcome nella “riforma” della Dottrina bisogna andarci molto, ma molto piano. Se si dovesse dire: quel dogma è un abbaglio ipso facto perderebbero di vigore TUTTI i dogmi . E ci sarebbe un beneficio per il popolo cristiano?

    4 Luglio, 2017 - 0:15

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