Fa bene Berlusconi a ridere dei dispacci Wikileaks

Scrivono i quotidiani di oggi che il nostro premier – che abbia lunga vita e quanto prima pacifica – avrebbe detto di aver “riso” di ciò che di lui affermano i dispacci “confidenziali” americani divulgati dal sito Wikileaks. E gli credo. Vi si apprende infatti il suo “stretto” rapporto con Putin – chi l’avrebbe immaginato – la sua “inclinazione ai party” e che sarebbe considerato «inetto, vanitoso e incapace (feckless, vain and ineffective) come leader»: all’incirca quello che sappiamo e diciamo tuttodì anche in questo pianerottolo. Tutti da ridere anche i dispacci riguardanti il Vaticano, ripresi ieri dal quotidiano la Stampa: prevedono – alla vigilia del Conclave del 2005 – che il cardinale Ratzinger “nei primi scrutini prenderà più voti ma è improbabile che ottenga il sostegno”. Era quello che scrivevo io – ma con una prosa migliore – sul Corriere della Sera lungo i quindici giorni del preconclave: ognun vede l’altezza delle fonti di cui disponevano. Ne faccio il punto di appoggio per una considerazione seria: vanno ritenuti rilevanti i dispacci in partenza dagli Usa – spiate questo, favorite quello, impedite quell’altro – ma per i dispacci dalla periferia fino a prova contraria vale il monito salvacarta dei gestori della posta elettronica: STAMPA QUESTO MESSAGGIO SOLO SE NECESSARIO.

19 Comments

  1. mi sembra molto deludente tutto questo can-can su Wikileaks… non ho accesso al materiale, e sopratutto non ho tempo, ma mi butto…

    Sostanzialmente nel grosso dei file classificati come “confidenziali” o “segreti” provenienti dall’Amministrazione Usa, ci sono i “riportini” burocratici di una struttura di governo ai vertici politici.
    Che hanno il loro peso ma politicamente – nel rapporto con la gente, dico – non valgono un tubo ed effettivamente rischiano solo di solleticare gli orgogli dei più pericolosi e permalosi…

    Cosa diversa se, per esempio, tra i file “svelati” ci fosse un documento audio/video o un documento con firma – che so – di G.W. Bush in cui risulta chiaro che lui e i suoi sapevano di mentire quando motivarono l’attacco a Saddam con la storia delle armi di distruzione di massa… ecco, questo mi interesserebbe…

    Perché un conto è essere confermati dall’opinione di importanti diplomatici sulla deriva antropologica dei nostri leader di riferimento… e vabbè, tanto…
    un conto è scoprire che sei stato clamorosamente preso per il naso e che, con il consenso ricevuto, hai pure ammazzato qualche migliaio di persone.

    29 Novembre, 2010 - 11:21
  2. antonella lignani

    Qualche anno fa sono stati pubblicati i documenti più o meno riservati degli alleati durante la campagna d’Italia nel 1944. Possiamo quindi sapere che cosa ne pensavano gli informatori inglesi dei nostri nonni. Le loro relazioni sono precise e stringate; l’unica informazione veramente discriminante era “cooperative / non cooperative”. Questa in effetti era l’unica cosa che contasse.
    Per ora i documenti sull’attuale diplomazia rivelati in Internet sono solo i “compitini” degli impiegati; in quanto al Conclave forse ne sapevano più i bookmakers di Londra.
    Invece tutta la tempesta mediatica attuale mi fa riflettere sul fatto che la tempesta mediatica precedente (quella sulla pedofilia nella Chiesa) aveva caratteri analoghi: sensazionalismo e battage su fatti purtroppo veri, ma enormemente ampliati dal tam-tam dei media.

    29 Novembre, 2010 - 11:30
  3. Leopoldo

    Caro Luigi, i dispacci confidenziali non vengono inviati a caso, e influenzano l’atteggiamento degli interlocutori americani che contano e decidono.
    Ora, a parte il fatto che non tutti gli ospiti del pianerottolo, forse giustamente, pensano che il nostro Presidente sia inetto, incapace e puttaniere, né che sia l’utile idiota di Putin in Europa, né che, sempre con Putin, ci faccia i suoi affari, osservo che la circostanza che tali considerazioni non provengano dai “soliti comunisti” ma da diplomatici americani, terzi rispetto alle vicende miserevoli della politica nostrana, dovrebbe farci pensare. Ma tanto, già si parla del solito complotto e tutto, giustamente, si risolverà in una bella risata. E ridiamo, che vi devo dire.

    29 Novembre, 2010 - 13:24
  4. discepolo

    Sull’elezione di Ratzinger:

    http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/377784/

    :.. se questi erano (sono) gli esperti che dovevano informare Washington in tempo reale sui retroscena e su quello che sarebbe successo e non ne prendevano una giusta , che fare se non ridere???

    29 Novembre, 2010 - 14:11
  5. Secondo me, troppo tempo,energie e interesse intorno a NIENTE. Che cosa ci sarà in ballo da cui distrarci?

    29 Novembre, 2010 - 17:27
  6. Marco

    Secondo me è opportuno aspettare che tutti i documenti siano pubblicati e letti.
    Concordo che finora non siano uscite notizie clamorose.

    IL MESSAGGIO SI AUTODISTRUGGERA’ TRA 10 SECONDI.

    29 Novembre, 2010 - 20:05
  7. Marcello

    “Il nostro premier – che abbia lunga vita e quanto prima pacifica –” è una fantastica e geniale espressione del nostro ottimo ospite che ricorda bene quanto fanno i nostri fratelli musulmani quando nominano Maometto: “il profeta -pace e benedizioni su di lui-“… insomma, un Presidente Profeta!

    29 Novembre, 2010 - 21:19
  8. Marcello

    … ma Frattini dice che Assange vuole distruggere il mondo!

    29 Novembre, 2010 - 21:21
  9. mattlar

    Io pure penso che non ci sia niente di più di quello che sanno tutti, ma il che-riposi-presto-in-pace ieri rideva e oggi non ride più: dice che è un complotto che danneggia l’Italia, colpa dei giornali di sinistra, dei giudici… etc

    29 Novembre, 2010 - 22:18
  10. mattlar

    Chi le pagherà queste ragazze, poi?

    29 Novembre, 2010 - 22:18
  11. OT
    Il dolore è dolore.

    Nel nostro rione Monti è morto Mario Monicelli.
    Talvolta lo avevo osservato mentre si portava la spesa a casa, un pò più giù della Madonna ai Monti.

    Il suo film a cui ero rimasto più attaccato, era “parenti serpenti”, una storia lancianese di uno sceneggiatore lancianese, in cui riconoscevo particolari quasi familiari.

    La sua filmografia è ormai letteratura monumentale.

    Quella morte….
    un atto di dolore,
    nei suoi 95 anni….
    in quella mente così lucida.

    Il mistero di una coscienza
    che mi interroga e mi sconvolge.

    In qualche modo mi ricorda Primo Levi….

    (chiedo scusa per questo pensiero OT che credo mi accomuni con i monticiani)

    29 Novembre, 2010 - 22:19
  12. Syriacus

    [Quattro anni fa, al referendum, feci da scrutatore al più grande ospedale di Genova, e in particolare nell’immensa struttura dove sono ricoverati gli acuti, con ogni tipo di porblema. In due intensissimi giorni vidii, da un punto di vista sia medico che umano, decisamente più di quel che potessi immaginare: dal votante in terapia sub-intensiva, alla ragazza malata di tumore, alla anziana pluri-amputata, all’anziano solo e mattacchione, alla bella donna ancora giovane appena operata al cuore e con un’enorme cicatrice addosso.. Ricordo però ancora il senso di angoscia che ebbi quando venimmo a sapere che, poco prima, uno -forse con un cancro, forse…chissà- si era cacciato giù da uno dei tanti alti balconi: “Succede” -dissero. Sul giornale locale, il giorno dopo, non comparì nulla. “Succede molto più spesso di quel che si pensi, quasi ci si è abituati, ma di norma non viene riportato..”]

    30 Novembre, 2010 - 0:45
  13. Mabuhay

    Il nostro ospite ci fa su un po’ di filosofia della comunicazione…: la sua leggerezza e’ davvero ineffabile!
    …«inetto, vanitoso e incapace (feckless, vain and ineffective) come leader»:…Si’, si’ c’e’ proprio molto da ridere. Bravo Berlusconi e bravi quelli che ridono con lui…Complimenti.
    E’ il niente…il nulla pieno di cacca che ride…
    E che gli altri continuino pure a piangere. E a grattarselo (il Berlusca).
    Once more: ma che schifooooooooooooo!

    30 Novembre, 2010 - 9:36
  14. Mabuhay

    Scusate, dimenticavo:
    naturalmente “non e’ vero niente” di quello che e’ uscito. Tutti lo sapevano, solo il nostro “presidente-profeta” non se ne e’ mai reso conto. “Non e’ vero”. Stop alle risate, please.

    30 Novembre, 2010 - 9:42
  15. Nino

    Wikileacks
    Questioni tecniche connesse alla intrusione di sistemi di sicurezza
    Nessun sistema di sicurezza garantisce il 100% di inattaccabilità, ovvero tutti sono permeabili , in particolare quelli elettronico-informatici.

    Il 90% degli attacchi e delle intrusioni riuscite sono ad opera di persone che lavorano/operano in quel contesto , ovvero avvengono dall’interno.

    Gli Usa e Israele seguite dall’Italia e di recente da Cina ed India, hanno le migliori “menti” e le migliori tecnologie informatiche di sicurezza.

    L’ informatica e l’elettronica sono oggi le più potenti armi di distruzione di massa.

    Non uccidono come la bomba H, ma destabilizzano l’economia, le fonti energetiche e le comunicazioni di nazioni e di interi continenti, riportandoli potenzialmente all’età della pietra.

    Chi ha aperto la “porta” e fornito a Lassange gli archivi è certamente un interno all’amministrazione USA.

    E’ possibile attaccare un sistema , ma è altrettanto certo sapere da chi, come, quando, la provenienza dell’attacco, la quantità e il tipo di documenti e la durata del collegamento con la precisione del nanosecondo.

    Ora, la documentazione è quella ufficiale delle sedi diplomatiche estere degli USA.

    Si tratta in prevalenza di email.

    Chi ha “forzato” quegli archivi ha la stessa capacità di salire ad un livello superiore di informazioni.

    Per ora sono uscite quisquiglie che “tirano le orecchie” alla politica estera italiana non proprio convergente con i desiderata americani, di notizie mediorientali che isolerebbero Hamas e depotenzierebbero il governo palestinese.

    Iran ed altro che a mio avviso prefigura la possibilità che quelle notizie e le altre che seguiranno, se dello stesso tono e importanza ( assai relativa ) siano state volutamente lasciate andare se non disposte dal NSC, per “dire a nuora perché suocera intenda” e tutt’altro che un autogol della diplomazia americana o dei suoi servizi di intelligence, come si vorrebbe far credere.

    30 Novembre, 2010 - 13:41
  16. Syriacus

    Grazie infinite, Nino, per questo tuo ultimo commento. Condivido assolutamente le tue considerazioni. Di più non dico -l’hai quasi detto tu- , ma a buon intenditor…

    Grazie, questo è il parla chiaro (su faccende ‘non-domestiche’) che ci vorrebbe di più in Italia.

    2 Dicembre, 2010 - 18:58
  17. Syriacus

    Oggi ho visto -cosa rara per me che seguo quasi solo tg internazionali o stranieri- sia TG3 che, un poco, TG1. Ora, premesso che Minzolini non lo amo, devo però dire che, pur usandola impunemente per difendere il bungamico del grandevladimir (quello del lettòne, o delle lèttoni), e la sua gestione personalistica degli international affairs italiani, l’evocazione ex abrupto (o out of the blue, direbbe Hillary) del “caso Mattei” in un tg in prima serata, mi pare un ottimo avviso a chi parlò a nuora: che la suocera ha inteso, ed è anche parecchio incazzata…

    2 Dicembre, 2010 - 19:21
  18. Syriacus

    Aggiungo infine, cosciente di attirarmi le ire di molti, che sono rimasto alquanto disgustato nel vedere, su Repubblica (che legge un operaio dove lavoro), come un pò tutta la faccenda “wikileaks” sia stata letteralmente ribaltata in chiave nettamente filoamericana. Quando diplomatici USA dicono che “Silvio è inaffidabile”, non si riferiscono certo alla sua capacità di leader ‘europeo d’Europa’, ma come leader semmai ‘euroatlantico’.. Inoltre: mi pare davvero vendere il proprio amor di patria per un piatto di lenticchie, barattare l’ “effetto sputtanamento” delle rivelazioni(?!) sulla liaison Silvio-Vladimir (..tanto ormai l’ex presidente Gazprom e incumbent president russo Medviediev è un mero pupazzo prestanome: ce lo ha detto Assange..) con tutto il discorso sui SACROSANTI spazi di autonomia che una nazione che si rispetti deve avere in campo energetico, industriale e strategico più in generale (fatti salvi gli obblighi essenziali dati dai trattati e alleanze stipulati) . E questo anche per l’Iran, almeno in parte. Avviso agli americani (e amici loro) : nell’ “Italia che produce” e fa affari tutti i giorni in giro per questo mondo sempre più globalizzato, magmatico e hobbesiano, i vostri desiderata (“isola Tizio”, “evita Caio”, “preferisci Sempronio”) creano sempre più malcontento, anche perché, molti, francamente, non ne capiscono il rationale -se non, appunto, il prodomosua statunitense. (Molti hanno mangiato la foglia. Le foglie. Ad esempio dell’albero iracheno). Et cetera.

    2 Dicembre, 2010 - 19:44

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