Ferrara Berlusconi Renzi e il gioco delle tre carte

«Berlusconi vuole governare con lucidità, e la parola lucidità qui la dico e qui la nego, una fase di transizione del Paese d’intesa con il Pd: poi, se al termine di questo percorso lui ce la facesse a vincere ancora, allora sarà Napoleone»: così Giuliano Ferrara all’ottimo Fabrizio Roncone sul Corsera di oggi. “E non ce la facesse?” rilancia Roncone. Ferrara: «Gestirà la sconfitta con il suo vero erede». E chi sarebbe? «Renzi, è chiaro! Perché è Renzi il capo della nuova generazione che si riconosce nel trasversalismo inventato da Berlusconi medesimo. Staffetta perfetta». Sono amico sia di Roncone sia di Ferrara. Ferrara è stato mio vicino di scrivania al Corsera per quattro anni. Il gioco delle tre carte è sempre stato la sua forza. Con esso immagina di vincere sempre e qui – nell’intervista di oggi – il gioco lo conduce così: se Berlusconi vincerà, avrà vinto; se perderà, avrà vinto tramite Renzi. Ma le tre carte sono tre e sotto la terza che ci sarà? Io punto su quella.

8 Comments

  1. Ubi humilitas

    A me sembra di ricordare che, almeno sulla carta, l’Italia è una Repubblica Parlamentare. Certo, oggi ho seri dubbi sull’uso della “carta”…

    27 Novembre, 2014 - 23:00
  2. Ubi humilitas

    Lettura consigliata: Purgatorio, Canto VI 76-151

    28 Novembre, 2014 - 9:14
  3. Federico

    Vorrei condividere alcune idee riguardo alle elezioni regionali in Emilia Romagna, sulle quali qui nessuno si è voluto soffermare ma che offrono diversi spunti alla riflessione sul futuro del nostro Paese.
    L’esito era scontato, nonostante ci fossero consiglieri regionali del PD che hanno speso i nostri soldi in vibratori e cassette porno (ma niente scandali e niente ironie, la stampa ha insabbiato tutto per non disturbare i potenti: le mutande verdi piemontesi hanno avuto ben altro risalto ed effetto), Bonaccini ha “traversato il mare a cavallo di una paglia” (cioè senza troppa fatica): l’unica accortezza è stata quella di tenere una campagna elettorale sotto tono e senza troppi manifesti del PD.
    Nella mia provincia comunque c’è stata battaglia e il centrodestra a guida leghista ha tallonato il PD in una sua storica roccaforte; in diversi comuni c’è stato addirittura un salutare (e sperato) sorpasso, in altri praticamente il pareggio.
    Certo, c’era il vantaggio di avere come candidato (Fabbri) un nostro conterraneo e questo ha pesato. La Lega ha saputo intercettare molti consensi puntando sui problemi della gente: non è vera (anche se è utile ai suoi avversari e torna comoda anche agli alleati) l’accusa secondo la quale la Lega si trasformata in un partito estremista o razzista. Ha semplicemente ascoltato la popolazione e interpretato la protesta (quella che normalmente non arriva ai piani alti), ha sostenuto una visione della famiglia tradizionalmente di centro-desta (in antitesi alle recenti aperture di B. alle tesi dell’Arcigay), ha dato rappresentanza a chi non si identifica con il renzismo rampante (quello dell’ex bersaniano Bonaccini convertito utilmente alla causa renziana giusto in tempo).
    Il “centrino”, come previsto, è scomparso perché inutile (e bisogna che i suoi capi lo capiscano e magari si impegnino in un progetto diverso, comunque alternativo a Renzi e al PD), il Movimento 5 stelle ha confermato di non saperci fare (candidati sconosciuti, divisioni interne, sindaci eletti non particolarmente brillanti e capaci, anche perché inesperti e isolati) e alle amministrative continua a non sfondare.
    Resta il rammarico che, dopo la condanna per falso ideologico di Vasco Errani, dopo gli scandali dei consiglieri regionali del PD, dopo il malgoverno di tutti questi anni, dopo tanta delusione, ancora una volta la sinistra ce l’ha fatta (non perché convinca ma perché come sanno tutti garantisce una certa situazione e cambiare è sempre un rischio). Renzi è comunque soddisfatto perché per il PD l’importante non è la democrazia (mortificata da una scarsa affluenza) ma gestire il potere e le sue prebende.
    Cercasi alternativa. Non i soliti Berlusconi (e basta! si rassegni), Alfano e compagnia.
    Facciano tutti un passo indietro e provino a lavorare per un progetto credibile e possibilmente vincente.
    Questa volta Salvini ha convinto, ma dovrà fare di meglio.

    Sull’affluenza alle urne, vera novità di queste elezioni, condivido:

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/emiliano-romagnoli-razza-incendiaria-stanca-politica-1070754.html

    28 Novembre, 2014 - 9:50
  4. Sara1

    http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/11/20/renzi-si-inventano-scioperi-io-creo-lavoro_56909174-f08b-402f-a2de-0eff1169cb99.html

    Lite Renzi-sindacati, ‘inventano scioperi, io creo lavoro’

    http://www.repubblica.it/economia/2014/11/28/news/disoccupazione_istat_ottobre_2014-101611783/?ref=HREA-1

    Tasso di disoccupazione al nuovo record del 13,2%, tra i giovani al 43,3%

    Così non vale però non c’è nemmeno più gusto a criticare.

    (e ogni caso il prossimo è Salvini c’è da stare allegri)

    28 Novembre, 2014 - 10:20
  5. Federico

    Il prossimo non sarà Salvini, ma ancora Renzi, grazie a chi si astiene anziché votare un’alternativa migliore.

    28 Novembre, 2014 - 10:41
  6. germano turin

    Ciao Luigi,

    se da una parte condivido la tua “teoria delle tre carte” in base alla quale il tuo ex collega Giuliano Ferrara presume di vincere sempre, dall’altra ti propongo un mio ulteriore pensiero nel merito.

    Il citato Ferrara credo sia, principalmente, un incorreggibile ed inarrestabile logorroico il quale, per effetto della “teoria delle tre carte” (cioè considerando di avere sempre ragione), crede di potersi permettere qualsiasi “esternazione” pur di far parlare di se. Salvo poi dire a chi lo contesta: “Non hai capito niente: volevo dire un’altra cosa”. E giù con un ulteriore profluvio di parole.

    Di solito mi faccio scivolare le sue parole sulla pelle: questa volta sono intervenuto a parlare di lui solo perché hai esposto nei suoi confronti una teoria che condivido da sempre, fin dai tempi in cui il sopraccitato “compagno Giuliano” bazziacava dalle parti di Torino.

    28 Novembre, 2014 - 16:42

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