Forse saprò

Quando sarò chiamato forse saprò chi sono.

20 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Variazione da Divo Barsotti: “Sto in attesa che qualcuno mi chiami / per sapere il mio nome” (Parole nel silenzio, La Locusta, Vicenza 1995)

    8 Agosto, 2009 - 12:35
  2. Ma quando sarò chiamata forse non m’interesserà più conoscere il mio nome ne sapere chi sono … forse … sarò completamente presa da Colui che finalmente mi ha chiamata a se … 🙂

    8 Agosto, 2009 - 13:10
  3. fiorenza

    Perché “forse”, Luigi?
    Tanto per rimanere in compagnia di Tolkien (nella sua meravigliosa Compagnia), non è soltanto quando Bilbo e Frodo sono stati chiamati che hanno saputo chi sono?

    8 Agosto, 2009 - 15:05
  4. fiorenza

    “La Compagnia dell’Anello”. Ora mi viene im mente, all’improvviso, che cosa significa “compagnia”: condividere il pane.

    8 Agosto, 2009 - 15:10
  5. fiorenza

    Invece, su Frodo e Bilbo, mi sono dimenticata di aggiungere ” e quando hanno risposto alla chiamata”. Allora non c’è stato più il “forse”. Almeno così io li intendo. O, “forse”, è così che è successo a me.

    8 Agosto, 2009 - 15:14
  6. principessa

    Vorrei tanto sapere chi sono, cosa sto facendo, quale è il mio ruolo, perchè sono qui…..
    Ma, forse – come dice Luigi – dovrò attenedre che sia chiamato il mio nome per avere qualche risposta o, quanto meno, la chiarezza che cerco affannosamente. E capire come sia stato possibile infilare in una persona piccola come me così tanto dolore e tante lacrime…
    Abbracci di buona estate

    8 Agosto, 2009 - 16:40
  7. Quando sarò chiamato…….
    spero di sentir dire cose buone sul mio… “conto”…

    …in assoluto mi piacerebbe sentir dire…
    … vieni servo buono e fedele…

    Saluti a tutti.
    P.S. Ognuno di noi è “segno” (e “segno” nella versione greca rende ancora di più…).

    8 Agosto, 2009 - 17:22
  8. Leonardo

    Forse sono solo un omonimo.

    8 Agosto, 2009 - 17:34
  9. stupenda Leonardo! 🙂

    8 Agosto, 2009 - 23:47
  10. fiorenza

    Buona Domenica.
    “J’ m Nobody! Who are you?
    Are you -Nobody- too?”

    9 Agosto, 2009 - 9:47
  11. marta09

    E’ quello che io aspetto da anni!!!

    … @Principessa
    che succede? Sai cosa fare no?

    ciao a tutti

    9 Agosto, 2009 - 13:09
  12. Luigi Accattoli

    “I’m nobody! Who are you?” by Emily Dickinson

    I’m Nobody! Who are you?
    Are you – Nobody – too?
    Then there’s a pair of us!
    Don’t tell! they’d advertise – you know!
    How dreary – to be – Somebody!
    How public – like a Frog –
    To tell one’s name – the livelong June –
    To an admiring Bog!

    Io non sono Nessuno! Chi sei tu?
    Sei – Nessuno – anche tu?
    Allora siamo in due!
    Non dirlo! spargerebbero la voce – lo sai!
    Com’è squallido – essere – Qualcuno!
    Com’è ordinario – come una Rana –
    Dire il proprio nome – per tutto giugno
    A un Pantano ammirato!

    9 Agosto, 2009 - 13:27
  13. Nino

    Una meteora, una stella.
    Un giorno si accende e un altro si spegne.
    Non sappiamo il perché. Il senso.

    Chi ha una fede tutto questo presume di saperlo incluso il sapere chi è, perché è venuto al mondo, ad opera di chi, per fare cosa.

    E sa perfino in anticipo il seguito quando la luce si spegnerà.
    Altri anche presumono di sapere ma per pudore oltre non vanno.
    Alla fine mi pare che la vera questione rimanga quella posta da Principessa che saluto.

    9 Agosto, 2009 - 15:57
  14. marta09

    Credo che quando si è chiamati per nome con uno sguardo rivolto alla persona che porta quel nome è il momento del “sì, sono proprio io che cerca” (quindi “so chi sono”) … prima si ha sempre il sospetto di “pensare di sapere chi si è”.

    Come cristiani un conto è un generico “siamo figli di Dio” ed un conto è dire “io, (nome) sono figlio/a di Dio” … viene tirata dentro tutta la persona e nel personale, nell’intimo.

    Boh! Non lo so, ma a me pare che sia una frase “apparentemente” semplice che porta a cose un bel po’ complesse ed un tantino scomode.

    9 Agosto, 2009 - 17:31
  15. Ora vedo come in uno specchio metallico, di quelli che ci davano quando eravamo sotto il militare,
    il volto che riflette, non è chiaro,
    permette a malapena di farsi la barba,
    l’immagine che riflette non mi dà l’immagine reale di me.

    Ora vedo come uno specchio…. in maniera confusa,
    ma …allora vedrò a faccia a faccia.

    Ora conosco in modo imperfetto,
    ma allora conoscerò perfettamente,
    come anch`io sono conosciuto. (grazie Paolo)

    9 Agosto, 2009 - 19:22
  16. Nino

    Luigi,
    è ancora in onda su RAI STORIA uno speciale di Minoli su Spadolini, in cui sei apparso mentre lo intervistavi passeggiando a piazza Navona.
    Parlava dell’evoluzione della DC all’indomani dell’uccisione di Moro.
    Forse replicano nella notte o domani.

    9 Agosto, 2009 - 23:00
  17. Luigi Accattoli

    Nino anche altri mi hanno segnalato quella mia apparizione storica di cui non avevo più memoria… Mi piacerebbe rintracciare il filmato per farlo vedere ai figli: “Ecco papà al tempo della guerra di Troia” – se qualcuno dei visitatori mi sa dire come si fa, lo ringrazio.

    10 Agosto, 2009 - 9:12
  18. fiorenza

    Sul tema “chi sono”, Luigi, della mia -e tua- Emily mi piace ricordare anche “I’ m ceded”:
    “I’ m ceded -I’ ve stopped being Their’s-
    The name They dropped upon my face
    With water, in the country church
    Is finished using now,
    And They can put it with my Dolls”.
    Ora, battezzata dalla grazia, nel più alto dei nomi, può accettare o rifiutare:
    “And I choose -just a Throne-“

    11 Agosto, 2009 - 14:38
  19. bellissimo post… lo recupero in ritardo…

    19 Agosto, 2009 - 13:15

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