Forte il genio delle mamme

“Quando stavo male ed ero depressa, mia madre mi portava a comprare vestitini per la bimba. Da quando ho cominciato a sentirla muoversi, mi davo forza soprattutto per lei. Non dovevo più guarire solo per me, ma avevo un altro scopo da raggiungere”: da Avvenire del 9 dicembre, p. 6, prendo queste parole forti che fanno parte della storia di Elena “incinta a 19 anni e con tante difficoltà”, riportata a corredo del servizio su “Cure possibili per i tumori in gravidanza”. Quelle parole le dedico alle mamme che visitano il blog, in confezione regalo con altri due post dello stesso segno: Jennifer così sicura di essere madre del 9 maggio e Il bimbo ha cercato di nascere dell’8 agosto. 

2 Comments

  1. Leggendo questo post di Luigi, mi è tornata alla mente la raccomandazione che spesso, benchè non ve ne fosse bisogno, mi faceva il mio compianto direttore spirituale, Padre Giuseppe Guglielmoni: “Cerca di voler bene ogni giorno di più alla mamma…Per esperienza ti dico che mamma è la prima parola che si impara da piccoli ed è l’ultima che si dice prima di spirare”. Padre Giuseppe, soprattutto in guerra e nelle zone povere della Sicilia, aveva assistito centinaia di moribondi, alcuni dei quali atei o di altre religioni. In comune, tutti, avevano la stessa cosa: dicevano mamma prima di emettere l’ultimo respiro. La mamma è davvero il dono più grande del Signore…e per questo provo tanto affetto per chi l’ha perduta molto presto. Penso che chi cresce senza mamma, viva un doppio dolore: quello per la scomparsa di questa dolce figura e quello relativo alla certezza di non riuscire a trovare consolazione. Padre Giuseppe si commuoveva al racconto di qualsiasi mamma ammalata o dipartita perchè nei suoi interlocutori vedeva la vera disperazione.

    11 Dicembre, 2006 - 19:43
  2. Luisa

    Una poesia che mi commuove ogni qualvolta la leggo !….

    Ti darò un angelo

    Un bambino che stava per nascere a questo mondo domandò a Dio: Mi dicono che sto per essere inviato sulla terra…
    Come io potrò vivere se sono così piccolo e indifeso?
    E Dio rispose: tra la moltitudine degli angeli, io ne ho scelto uno speciale per te.
    Sta aspettandoti e si prenderà cura di te.
    Ma dimmi: qui in cielo io non faccio null’altro che cantare e sorridere e ciò è sufficiente per essere felice.
    Sarò felice la? Il tuo angelo canterà e sorriderà per te…
    Ogni giorno. in ogni istante, tu sentirai l’amore del tuo angelo e sarai felice.
    Come potrò capire quando mi parleranno, se io nemmeno conosco la lingua degli uomini?
    Con tanta pazienza e amore il tuo angelo ti insegnerà a parlare.
    Che cosa potrò fare quando avrò il desiderio di parlarti?
    Il tuo angelo ti insegnerà a mettere le mani giunte e a pregare.
    Ho sentito dire che sulla terra ci sono degli angeli cattivi.
    Chi mi proteggerà?
    Il tuo angelo ti difenderà anche con il rischio della propria vita.
    Ma io sarò sempre triste perché non potrò più vederti.
    Il tuo angelo sempre ti parlerà di me, ti insegnerà il modo di venire a me, e io sarò sempre dentro di te.
    In quel momento il cielo si fece molto silenzioso, e le voci della terra si potevano sentire.
    Il bambino avvicinandosi a Dio, chiese sottovoce – io sono pronto per partire, ma dimmi per favore il nome del mio angelo.
    E Dio rispose: Chiamerai il tuo angelo, Mamma!

    Silvano Deregibus

    12 Dicembre, 2006 - 15:39

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