Francesco dopo Kirill: “L’unità si fa camminando”

Nel volo di ieri sera dall’Avana a Città del Messico il Papa ha detto ai giornalisti i suoi “sentimenti” sull’incontro con il Patriarca Kirill, riassumibili nel rafforzamento della convinzione che “l’unità si fa camminando”. Ovvero che non è il caso di stare a questionare su questo o quell’elemento dell’incontro e della dichiarazione, ma di avere fiducia che il processo dell’avvicinamento chiarirà, andando avanti, quanto al momento è ancora problematico. Nei commenti alcune parole del Papa.

Aggiornamento al pomeriggio. Il Corsera di oggi pubblica a pagina tre una mia interpretazione dell’incontro di Cuba nell’ottica della “Chiesa in uscita” di Papa Francesco: http://ilsismografo.blogspot.it/2016/02/cuba-l-occhio-al-sud-del-mondo.html

47 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ringrazio Castro. Prima di tutto, il sentimento di accoglienza e di disponibilità del presidente Castro. Io avevo parlato con lui di questo incontro, l’altra volta, ed era disposto a fare tutto e abbiamo visto che ha preparato tutto per questo. E ringraziare per questo.

    13 Febbraio, 2016 - 11:24
  2. Luigi Accattoli

    Davanti a un fratello. Con il Patriarca Kirill è stata una conversazione di fratelli. Punti chiari che a tutti e due ci preoccupano: ne abbiamo parlato. Con tutta franchezza. Io mi sono sentito davanti a un fratello, e anche lui mi ha detto lo stesso. Due vescovi che parlano della situazione delle loro Chiese, primo; e, secondo, sulla situazione del mondo, delle guerre, guerre che adesso rischiano di non essere tanto “a pezzi”, ma che coinvolgono tutto. Della situazione dell’Ortodossia, del prossimo Sinodo panortodosso.

    13 Febbraio, 2016 - 11:26
  3. Luigi Accattoli

    Lui parlava liberamente. Io sentivo una gioia interiore che era proprio del Signore. Lui parlava liberamente e anche io parlavo liberamente. Si sentiva la gioia: i traduttori erano bravi. Il Patriarca Kirill, io, il metropolita Hilarion e il cardinale Koch. Ma con tutta libertà. Parliamo noi due, gli altri se si faceva qualche domanda.

    13 Febbraio, 2016 - 11:27
  4. Luigi Accattoli

    Programma per il futuro. Si è fatto un programma di possibili attività in comune, perché l’unità si fa camminando. Una volta io ho detto che se l’unità si fa nello studio, studiando la teologia e il resto, ma, verrà il Signore e ancora noi staremo facendo l’unità. L’unità si fa camminando: camminando, che almeno il Signore, quando verrà, ci trovi camminando.

    13 Febbraio, 2016 - 11:28
  5. Luigi Accattoli

    Dichiarazione pastorale. Poi abbiamo firmato questa Dichiarazione che voi avete in mano: ci saranno tante interpretazioni, eh?: tante. Non è una dichiarazione politica, non è una dichiarazione sociologica, è una dichiarazione pastorale, incluso quando si parla del secolarismo e di cose chiare, della manipolazione biogenetica e di tutte queste cose. Ma è ‘pastorale’: di due vescovi che si sono incontrati con preoccupazione pastorale. E io sono rimasto felice. Adesso mi aspettano 23 km di papamobile aperta.

    13 Febbraio, 2016 - 11:29
  6. Luigi Accattoli

    Nei commenti che seguono metto alcune parole della dichiarazione: non vi ho trovato nulla che mi abbia sorpreso – mi è parsa più lunga del necessario – 30 paragrafi, 19 mila caratteri, una decina di cartelle – capisco che per essere una prima uscita in comune si dovevano onorare molte aspettative e aprire vari paracadute.

    13 Febbraio, 2016 - 12:14
  7. Luigi Accattoli

    Primo millennio. Condividiamo la comune Tradizione spirituale del primo millennio del cristianesimo. 4

    Deploriamo la perdita dell’unità, conseguenza della debolezza umana e del peccato. 5

    Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio. 6

    Ortodossi e cattolici devono imparare a dare una concorde testimonianza alla verità in ambiti in cui questo è possibile e necessario. La civiltà umana è entrata in un periodo di cambiamento epocale. La nostra coscienza cristiana e la nostra responsabilità pastorale non ci autorizzano a restare inerti di fronte alle sfide che richiedono una risposta comune. 7

    13 Febbraio, 2016 - 12:15
  8. Luigi Accattoli

    Persecuzione dei cristiani. Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente per prevenire l’ulteriore espulsione dei cristiani dal Medio Oriente. 9

    E’ necessario che la comunità internazionale faccia ogni sforzo possibile per porre fine al terrorismo con l’aiuto di azioni comuni, congiunte e coordinate. 11

    Nelle circostanze attuali, i leader religiosi hanno la responsabilità particolare di educare i loro fedeli in uno spirito rispettoso delle convinzioni di coloro che appartengono ad altre tradizioni religiose. Sono assolutamente inaccettabili i tentativi di giustificare azioni criminali con slogan religiosi. 13

    13 Febbraio, 2016 - 12:16
  9. Luigi Accattoli

    Società secolarizzate. Constatiamo che la trasformazione di alcuni paesi in società secolarizzate, estranee ad ogni riferimento a Dio ed alla sua verità, costituisce una grave minaccia per la libertà religiosa. È per noi fonte di inquietudine l’attuale limitazione dei diritti dei cristiani, se non addirittura la loro discriminazione, quando alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo, cercano di spingerli ai margini della vita pubblica. 15

    Il processo di integrazione europea, iniziato dopo secoli di sanguinosi conflitti, è stato accolto da molti con speranza, come una garanzia di pace e di sicurezza. Tuttavia, invitiamo a rimanere vigili contro un’integrazione che non sarebbe rispettosa delle identità religiose. Pur rimanendo aperti al contributo di altre religioni alla nostra civiltà, siamo convinti che l’Europa debba restare fedele alle sue radici cristiane. Chiediamo ai cristiani dell’Europa orientale e occidentale di unirsi per testimoniare insieme Cristo e il Vangelo, in modo che l’Europa conservi la sua anima formata da duemila anni di tradizione cristiana. 16

    13 Febbraio, 2016 - 12:17
  10. Luigi Accattoli

    Crisi della famiglia. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. 19

    Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica. 20

    Chiediamo a tutti di rispettare il diritto inalienabile alla vita. Milioni di bambini sono privati della possibilità stessa di nascere nel mondo. La voce del sangue di bambini non nati grida verso Dio (cfr Gen 4, 10). Lo sviluppo della cosiddetta eutanasia fa sì che le persone anziane e gli infermi inizino a sentirsi un peso eccessivo per le loro famiglie e la società in generale. Siamo anche preoccupati dallo sviluppo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, perché la manipolazione della vita umana è un attacco ai fondamenti dell’esistenza dell’uomo, creato ad immagine di Dio. Riteniamo che sia nostro dovere ricordare l’immutabilità dei principi morali cristiani, basati sul rispetto della dignità dell’uomo chiamato alla vita, secondo il disegno del Creatore. 21

    13 Febbraio, 2016 - 12:18
  11. Luigi Accattoli

    Da concorrenti a fratelli. Ortodossi e cattolici sono uniti non solo dalla comune Tradizione della Chiesa del primo millennio, ma anche dalla missione di predicare il Vangelo di Cristo nel mondo di oggi. Questa missione comporta il rispetto reciproco per i membri delle comunità cristiane ed esclude qualsiasi forma di proselitismo. Non siamo concorrenti ma fratelli, e da questo concetto devono essere guidate tutte le nostre azioni reciproche e verso il mondo esterno. 24

    Speriamo che il nostro incontro possa anche contribuire alla riconciliazione, là dove esistono tensioni tra greco-cattolici e ortodossi. Oggi è chiaro che il metodo dell’“uniatismo” del passato, inteso come unione di una comunità all’altra, staccandola dalla sua Chiesa, non è un modo che permette di ristabilire l’unità. Tuttavia, le comunità ecclesiali apparse in queste circostanze storiche hanno il diritto di esistere e di intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli, cercando nello stesso tempo di vivere in pace con i loro vicini. Ortodossi e greco-cattolici hanno bisogno di riconciliarsi e di trovare forme di convivenza reciprocamente accettabili. 25

    13 Febbraio, 2016 - 12:18
  12. Luigi Accattoli

    Scontro in Ucraina. Deploriamo lo scontro in Ucraina che ha già causato molte vittime, innumerevoli ferite ad abitanti pacifici e gettato la società in una grave crisi economica ed umanitaria. Invitiamo tutte le parti del conflitto alla prudenza, alla solidarietà sociale e all’azione per costruire la pace. Invitiamo le nostre Chiese in Ucraina a lavorare per pervenire all’armonia sociale, ad astenersi dal partecipare allo scontro e a non sostenere un ulteriore sviluppo del conflitto. 26

    Questo mondo, in cui scompaiono progressivamente i pilastri spirituali dell’esistenza umana, aspetta da noi una forte testimonianza cristiana in tutti gli ambiti della vita personale e sociale. Dalla nostra capacità di dare insieme testimonianza dello Spirito di verità in questi tempi difficili dipende in gran parte il futuro dell’umanità. 28

    13 Febbraio, 2016 - 12:18
  13. maria cristina venturi

    Come mai non hai riportato il punto 14? che si potrebbe intitolare:” il rinnovamento della fede cristiana dopo anni di ateismo in Russia”

    “Nell’affermare l’alto valore della libertà religiosa, rendiamo grazie a Dio per il rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni. Oggi le catene dell’ateismo militante sono spezzate e in tanti luoghi i cristiani possono liberamente professare la loro fede. In un quarto di secolo, vi sono state costruite decine di migliaia di nuove chiese, e aperti centinaia di monasteri e scuole teologiche. Le comunità cristiane portano avanti un’importante attività caritativa e sociale, fornendo un’assistenza diversificata ai bisognosi.

    13 Febbraio, 2016 - 13:31
  14. maria cristina venturi

    e perchè non hai citato i punti 19 e 20 nella loro interezza?

    ” La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia e sono chiamati a testimoniare che essa è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli.” 19

    La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciprocamente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà.La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciprocamente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica. 20

    13 Febbraio, 2016 - 13:36
  15. maria cristina venturi

    anche il punto 22 è molto bello:
    22. Oggi, desideriamo rivolgerci in modo particolare ai giovani cristiani. Voi, giovani, avete come compito di non nascondere il talento sotto terra (cfr Mt 25, 25), ma di utilizzare tutte le capacità che Dio vi ha dato per confermare nel mondo le verità di Cristo, per incarnare nella vostra vita i comandamenti evangelici dell’amore di Dio e del prossimo. Non abbiate paura di andare controcorrente, difendendo la verità di Dio, alla quale odierne norme secolari sono lontane dal conformarsi sempre.

    e il punto 29:
    29. In questa ardita testimonianza della verità di Dio e della Buona Novella salvifica, ci sostenga l’Uomo-Dio Gesù Cristo, nostro Signore e Salvatore, che ci fortifica spiritualmente con la sua infallibile promessa: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo Regno» (Lc 12, 32)! Cristo è fonte di gioia e di speranza. La fede in Lui trasfigura la vita umana, la riempie di significato. Di ciò si sono potuti convincere, attraverso la loro esperienza, tutti coloro a cui si possono applicare le parole dell’apostolo Pietro: «Voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia» (1 Pt 2, 10).

    13 Febbraio, 2016 - 13:41
  16. roberto 55

    L’ineffabile Maria Cristina si guarda bene, come noto, dal rispondere alle domande che le vengono rivolte dagli amici del “blog” ed anche dal “padrone di casa”, ma, in compenso, trova il tempo per chiedere conto allo stesso nostro padrone di casa di quel che ha scritto / non ha scritto / ha riportato / non ha riportato / etc..
    Venendo a cose più serie, ho una domanda per Luigi; leggo che Papa Francesco, ormai in terra messicana, non incontrerà le famiglie dei 43 studenti “desaparecidos” di Iguala: puoi confermare (o meno) la notizia ? Ti risulta che le Autorità messicane abbiano frapposto in tal senso impedimenti o difficoltà ?

    Buon pomeriggio al “pianerottolo 2.0” !

    Roberto Caligaris

    13 Febbraio, 2016 - 17:07
  17. Luigi Accattoli

    Il Corsera di oggi pubblica a pagina tre una mia interpretazione dell’incontro di Cuba nell’ottica della “Chiesa in uscita” di Papa Francesco: http://ilsismografo.blogspot.it/2016/02/cuba-l-occhio-al-sud-del-mondo.html

    Ecco la conclusione: La sua idea della Chiesa in uscita è un’idea missionaria a tutto campo, che – nell’intenzione – non sottostà a nessuna regola politica o ideologica e mira anzi a sovvertirle, o eluderle, per ottenere l’obiettivo di avvicinamento a ogni umanità. Eccolo dunque che prende iniziative apparentemente impossibili, si muove con libertà, non pone condizioni formali o di prestigio. Si preoccupa – per usare il suo linguaggio – di «avviare processi» più che di acquisire «territori», cioè obiettivi. Stabilisce contatti, propone incontri. Si espone disarmato a ogni strumentalizzazione. È convinto che ostilità ed equivoci alla fine cadranno se il cammino avviato proseguirà.

    13 Febbraio, 2016 - 17:45
  18. Luigi Accattoli

    Roberto Caligaris ti devo una risposta e poi ti faccio un’osservazione. La risposta sui parenti dei 43: non ho informazioni riservate, credo che saranno presenti alla Messa conclusiva del viaggio a Ciudad Juárez (17 febbraio) come assicurato dal Padre Lombardi in un briefing del 13 gennaio [ci saranno – aveva detto – «diversi gruppi» di persone vittime di violenze o loro familiari, a partire da persone legate ai 43 studenti] e spero che li possa salutare, almeno privatamente. Il saluto sarebbe coerente con quanto Francesco aveva detto per loro il 29 ottobre 2014, al termine dell’Udienza generale: “Vorrei oggi elevare una preghiera e avvicinare al nostro cuore il popolo messicano, che soffre per la scomparsa dei suoi studenti e per tanti problemi simili. Che il nostro cuore di fratelli stia loro vicino, pregando in questo momento”.

    13 Febbraio, 2016 - 19:25
  19. Luigi Accattoli

    L’osservazione che ti voglio fare riguarda Maria Cristina Venturi. Ti chiedo di non insistere a pungerla quando non sono in gioco vere questioni. Che lei attribuisca al cardinale Kasper una frase tra virgolette senza darne la fonte è una vera questione. E anche quando dice che Francesco in Africa non ha predicato Cristo. E altrettanto quando definisce il Papa un “caporale” mediocre e provinciale, affermando che ha nascosto la croce pettorale in Sinagoga: affermazione di lampante falsità, come ho mostrato con le foto dell’evento. Ma se critica la mia scelta dei brani della dichiarazione, ne ha il diritto. La critica aiuta a migliorare le scelte, che sono sempre opinabili. Conoscendo il tuo umore verso di lei, ti prego di non replicare a questa mia osservazione.

    Ancora una parola, Roberto: vedo che ora sei più presente nel blog, anche in settimana: sono mutati l’orario e il calendario del tuo lavoro?

    13 Febbraio, 2016 - 19:39
  20. roberto 55

    Eccomi, Luigi !

    Innanzitutto, grazie per la risposta: se Papa Francesco riuscisse a salutare personalmente i parenti del 43 studenti “desaparecidos” sarebbe gesto di grande valore.
    Sull’osservazione che mi muovi, poi, riconosco che hai ragione, ed accolgo senz’altro il tuo invito.
    Ti fornisco volentieri, infine, il chiarimento che m’hai richiesto: no, nulla è (ancora) mutato nel mio lavoro, che continua a svolgersi a Milano, con cui “pendolo” dal mio paese del Veneto ogni lunedì mattina (in andata) e venerdì sera/sabato mattina (al ritorno); semplicemente, ed in forza del “Contratto di Solidarietà” che la mia azienda ha stipulato pochi mesi or sono con le Organizzazioni Sindacali, per due giorni al mese (normalmente, di lunedì e di venerdì) sono, o, meglio, siamo tutti noi dipendenti di quest’azienda assenti dal servizio. Tutto qui.

    Un caro saluto a te ed a tutti.

    Roberto Caligaris

    13 Febbraio, 2016 - 20:34
  21. Luigi Accattoli

    Roberto ti dico “in bocca al lupo” per la situazione in cui vi trovate… che spero non sia grave… “contratto di solidarietà” sono parole serie… Luigi

    13 Febbraio, 2016 - 22:40
  22. roberto 55

    Grazie a Luigi ed Antonella, e buona domenica pomeriggio a tutti dalla pioggia del Nordest !

    Roberto Caligaris

    14 Febbraio, 2016 - 16:41
  23. Riguardo allo status delle Chiese cattoliche orientali – di cui si afferma chiaramente il diritto all’esistenza e all’assistenza pastorale – c’erano già stati pronunciamenti condivisi simili?

    15 Febbraio, 2016 - 12:08
  24. Francesco Mancini

    Osservo che il sito della Santa Sede non riporta la Dichiarazione con l’evidenza che mi sarei aspettato, bisogna andarsela a cercare

    15 Febbraio, 2016 - 12:09
  25. Luigi Accattoli

    A Luca Grasselli. Ricordo un solo testo, L’UNIATISME, MÉTHODE D’UNION DU PASSÉ ET LA RECHERCHE ACTUELLE DE LA PLEINE COMMUNION, Balamand (Liban) le 23 juin 1993, della «Commissione mista internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa (nel suo insieme)», dov’è questa affermazione di principio: “16. Les Églises orientales catholiques qui ont voulu rétablir la pleine communion avec le Siège de Rome et y sont restées fidèles, ont les droits et obligations qui sont liés à cette Communion dont elles font partie”.

    15 Febbraio, 2016 - 13:13
  26. Luigi Accattoli

    Condivido il commento di Aldo Maria Valli con due osservazioni. Una sull’importanza del riconoscimento da parte di Kirill del diritto a “esistere” delle comunità greco cattoliche e del loro diritto a “intraprendere tutto ciò che è necessario per soddisfare le esigenze spirituali dei loro fedeli”. Qui è Kirill a pagare un prezzo.

    15 Febbraio, 2016 - 16:12
  27. Luigi Accattoli

    L’altra osservazione riguarda il rilievo fatto dal collega che l’incontro sarebbe avvenuto “in uno scenario da socialismo reale, senza alcun simbolo religioso”. Non mi pare. Il colloquio Papa-Kirill è avvenuto davanti a un maestoso Crocifisso e il tavolo della firma era illuminato da una icona della Vergine di Kazan in posizione principe. Questo ho visto in televisione.

    15 Febbraio, 2016 - 16:12
  28. maria cristina venturi

    l'”ottica della Chiesa in uscita”

    a furia di uscire uscire…
    i preti lasciarono la casa di Dio deserta ed abbandonata,,
    abbandonati i luoghi dove bruciavano candele e risuonavano canti
    ora ridotti a magazzini di cose vecchie e polverose..
    dove i ragni tessono le loro ragnatele
    abbandonati gli altari..buttate giù le statue..

    siamo usciti così tanto, che non abbiamo più una casa…
    siamo progrediti così tanto che ci siamo dimenticati da dove
    veniamo..
    siamo certi di essere così buoni che ci siamo dimenticati di Dio…

    15 Febbraio, 2016 - 18:27
  29. Francesco Mancini

    I punti relativi alla difesa della vita, al matrimonio e alla maternità e paternità, nonché al secolarismo, sembrano smentire l’idea, cara tanto a certi ambienti laici “progressisti” quanto a certi ambienti cattolici “conservatori”, di un Pontificato di discontinuità e di rottura rispetto alla Tradizione della Chiesa.

    15 Febbraio, 2016 - 18:37
  30. picchio

    Francesco
    la rottura non è in quello che dice, potrebbe mai un papa dire qualcosa di diverso? Ma nel non volere invasioni di campo tra Chiesa e Stato, Compito della Chiesa è testimoniare, evangelizzare non voler imporre leggi allo Stato.
    E’ stato chiarissimo sul volo dall’Avana quando ha detto che la dichiarazione
    “non è politica, non è sociologica”, è “una ‘Dichiarazione pastorale’, anche quando si parla del secolarismo e di cose esplicite, della manipolazione biogenetica e di tutte queste cose”
    In questo senso c’è si una rottura con i pontificati precedenti e soprattutto con l’interventismo alla Ruini della Chiesa Italiana.
    Cristina Vicquery

    15 Febbraio, 2016 - 19:21
  31. maria cristina venturi

    Caro Francesco Mancini,cosi a occhio mi sembra che i paragrafipiu‘conservatori,su famiglia e temi bioetici,sian da imputae piu agli ortodossi piuttosto che daicattolici.I cattolici poi hanno firmato,che dovevano fare? Ma papa Franceaco si e‘subito premunito di dichiarare ai giornalisti che le dichiarazioni bioetiche erano solo “pastorali“. E sappiamo che sotto questa etichetta “pastorale“ si. puo dire tutto e ilcontrario ditutto.
    Sicuramente la Chiesacattolica odiernasu questi. temi(nozze gay,contraccezione,aborto) e‘molto piu‘vicina ai protestanti che non agli ortodossi. Ma l‘ecumenismo dipapa Franceaco sorvola i problemi dottrinali e teologici.Francesco e‘ o si mostra ortodosso con gli ortodossi,protestante coi protestanti,magari anche ebreo con gli ebrei. E‘uncaso di camaelontismo religioso.

    15 Febbraio, 2016 - 19:32
  32. picchio

    penso che ha papa Francesco premesse l’incontro,più che un a dichiarazione , l’ha spiegato sul suo blog, prima che l’incontro avvenisse, anche Spadaro il direttore dellla Civiltà Cattolica “cosa sarà scritto in quella dichiarazione importa meno, tutto sommato. Importa però quell’incontro”
    Cristina Vicquery

    15 Febbraio, 2016 - 19:41
  33. Ho detto “onore agli uniati” in ricordo di Giovanni Paolo II. Egli, giovane vescovo, fu mandato in Ucraina clandestinamente per ordinare nuovi vescovi. E quando iniziò il suo pontificato, parlò in ucraino per dieci minuti: e tutti erano stupiti, perché non capivano di che lingua si trattasse né di cosa volesse dire. Parlava ai suoi.

    15 Febbraio, 2016 - 21:51
  34. Luigi Accattoli

    Antonella non ho mai sentito o letto questa notizia della missione clandestina del giovane Wojtyla in Ucraina, mi piacerebbe conoscere la fonte… grazie…

    16 Febbraio, 2016 - 10:34
  35. Esatto, anch’io ricordavo Balamand. Che beninteso NON è un documento ufficialmente accettato dalle Chiese. E anzi è il documento dopo il quale il dialogo internazionale cattolico-ortodosso si è interrotto.
    Per me aver ottenuto quel riconoscimento formale da parte della più alta autorità della Chiesa ortodossa russa è un successo molto concreto, che vale qualunque possibile contrappeso!

    16 Febbraio, 2016 - 11:04
  36. Luigi Accattoli

    Conosco don Claudio e mi stringo a lui in questo momento difficile.

    16 Febbraio, 2016 - 11:17
  37. Luigi Accattoli

    Luca Grasselli tu devi venire qui più spesso: è un ordine…

    16 Febbraio, 2016 - 11:19
  38. Luigi Accattoli

    Da leggere anche questo articolo di Gianni Valente che riferisce la reazione all’incontro da parte di Svietoslav Shevchuk, Arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina:

    Shttp://www.lastampa.it/2016/02/15/vaticaninsider/ita/vaticano/mosca-esulta-kiev-non-si-dispera-labbraccio-di-cuba-visto-di-l-dal-dnepr-edC710rzdtOK8xrL4Z9q3O/pagina.html

    16 Febbraio, 2016 - 12:00
  39. Caro Luigi, mi.sembra di ricordare di avere letto la notizia della missione segreta di Wojtyla nel libro Sua Santità di Bernstein e Politi, ma non riesco a trovare il libro. Le ricerche continuano.

    16 Febbraio, 2016 - 14:09
  40. Ho ritrovato il libro “Sua Santità” di Bernstein e Politi, ma non ho trovato alcuna citazione riguardo alle ordinazioni clandestine dell’Ucraina. Invece nel libro “L’uomo del secolo” di Jonathan Kwitny p. 103 leggo: “Dopo quell’incontro [con una coppia di Praga], Wojtyla iniziò, in gran segreto a Cracovia, a ordinare sacerdoti tra i candidati cechi. Preti clandestini rientravano in Cecoslovacchia dalla Polonia senza che nessuno dei rispettivi governi si accorgesse di nulla. La Chiesa di Cecoslovacchia era stata quasi del tutto smantellata dai comunisti; ora, grazie a Wojtyla, segretamente iniziava a ricostituirsi con l’aiuto della più forte Chiesa polacca”.
    Non so perché mi sono rimasti impressi gli ucraini. Sono sicura che durante la Messa di inizio pontificato Giovanni Paolo II parlò a lungo in russo, cecoslovacco e soprattutto ucraino, salutando anche i ruteni. Ma nel sito della Santa Sede queste parole non sono riportate. Nella versione in italiano si dice solo che parlò in russo; nelle versioni delle altre lingue si parla di saluti in lituano, russo, cecoslovacco e ucraino. Non trovo una registrazione completa di questa omelia. La ricerca continua. Mi dovrò procurare il libro di Luigi Accattoli su Giovanni Paolo II.

    17 Febbraio, 2016 - 13:48
  41. Luigi Accattoli

    La mia era la curiosità di chi ha indagato a lungo – per una venticinquina d’anni – la biografia del Papa Polacco. Non ricordo d’aver mai trovato accenni a una tale missione clandestina in Ucraina, mentre mi era nota quella con i preti cecoslovacchi. Grazie della ricerca che hai condotto.

    17 Febbraio, 2016 - 14:08

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