Francesco: “La morte è uno sfregio al disegno di Dio”

153 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Scoppiò in pianto. Catechesi 1: Gesù ha illuminato il mistero della nostra morte. Con il suo comportamento, ci autorizza a sentirci addolorati quando una persona cara se ne va. Lui si turbò «profondamente» davanti alla tomba dell’amico Lazzaro, e «scoppiò in pianto» (Gv 11,35). In questo suo atteggiamento, sentiamo Gesù molto vicino, nostro fratello. Lui pianse per il suo amico Lazzaro. E allora Gesù prega il Padre, sorgente della vita, e ordina a Lazzaro di uscire dal sepolcro. E così avviene. La speranza cristiana attinge da questo atteggiamento che Gesù assume contro la morte umana: se essa è presente nella creazione, essa è però uno sfregio che deturpa il disegno di amore di Dio, e il Salvatore vuole guarircene.

    18 Ottobre, 2017 - 16:43
  2. Luigi Accattoli

    Soltanto abbi fede. Catechesi 2: Altrove i vangeli raccontano di un padre che ha la figlia molto malata, e si rivolge con fede a Gesù perché la salvi (cfr Mc 5,21-24.35-43). E non c’è figura più commovente di quella di un padre o di una madre con un figlio malato […]. A un certo punto arriva qualcuno dalla casa di Giairo e gli dice che la bambina è morta, e non c’è più bisogno di disturbare il Maestro. Ma Gesù dice a Giairo: «Non temere, soltanto abbi fede!» (Mc 5,36). Gesù sa che quell’uomo è tentato di reagire con rabbia e disperazione, perché è morta la bambina, e gli raccomanda di custodire la piccola fiamma che è accesa nel suo cuore: la fede. “Non temere, soltanto abbi fede”.

    18 Ottobre, 2017 - 16:43
  3. Luigi Accattoli

    Credi tu questo? Catechesi 3: Gesù ci mette su questo “crinale” della fede […]. Tutta la nostra esistenza si gioca qui, tra il versante della fede e il precipizio della paura. Dice Gesù [a noi come un giorno a Marta sorella di Lazzaro] : “Io non sono la morte, io sono la risurrezione e la vita, credi tu questo?, credi tu questo?”. Noi, che oggi siamo qui in Piazza, crediamo questo? Siamo tutti piccoli e indifesi davanti al mistero della morte. Però, che grazia se in quel momento custodiamo nel cuore la fiammella della fede! Gesù ci prenderà per mano, come prese per mano la figlia di Giairo, e ripeterà ancora una volta: “Talità kum”, “Fanciulla, alzati!” (Mc 5,41). Lo dirà a noi, a ciascuno di noi: “Rialzati, risorgi!”. Io vi invito, adesso, a chiudere gli occhi e a pensare a quel momento: della nostra morte. Ognuno di noi pensi alla propria morte, e si immagini quel momento che avverrà, quando Gesù ci prenderà per mano e ci dirà: “Vieni, vieni con me, alzati”.

    18 Ottobre, 2017 - 16:46
  4. Luigi Accattoli

    Gesù verrà da noi. Catechesi 4: Lì finirà la speranza e sarà la realtà, la realtà della vita. Pensate bene: Gesù stesso verrà da ognuno di noi e ci prenderà per mano, con la sua tenerezza, la sua mitezza, il suo amore. E ognuno ripeta nel suo cuore la parola di Gesù: “Alzati, vieni. Alzati, vieni. Alzati, risorgi!”. Questa è la nostra speranza davanti alla morte. Per chi crede, è una porta che si spalanca completamente; per chi dubita è uno spiraglio di luce che filtra da un uscio che non si è chiuso proprio del tutto. Ma per tutti noi sarà una grazia, quando questa luce, dell’incontro con Gesù, ci illuminerà.

    18 Ottobre, 2017 - 16:46
  5. Andrea Salvi

    Ho letto il discorso in pausa pranzo su radio vaticana e l’ho trovato a una prima rapida lettura un discorso che tocca il cuore. Per conto mio va letto dall’inizio.
    Mi riprometto di custodirlo, di meditarlo e di proporlo ad altri.

    18 Ottobre, 2017 - 16:51
  6. Andrea Salvi

    Sapevo che Luigi lo avrebbe pubblicato.

    18 Ottobre, 2017 - 16:53
  7. Fabrizio Scarpino

    Forse oggi una delle catechesi più belle.

    Letta anch’io durante la pausa pranzo.

    Mi permetto di fare miei i propositi di Andrea Salvi delle 16.51.

    18 Ottobre, 2017 - 18:03
  8. Clodine-Claudia Leo

    Mi piace che si gridi a gran voce: “Non c’è salvezza in nessun altro:perché non c’è sotto il cielo nessun altro nome, fra gli uomini, dal quale possiamo essere salvati” (Atti 4;12). E dunque tutto dipende dalla fede nella Parola personificata, dal Santo, dall’Unto del Signore al quale “tutte le cose sono state Rivelate dal Padre” e del quale è stato detto:” nessuno conosce il Figlio se non il Padre; e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia Rivelare” (Matte capito 11; 27).

    Allora bisognerebbe urlare a gran voce e dai tetti che non è vero che tutte le religioni si equivalgono, che non esiste alcun “seme” di salvezza eterna e che il concetto del ‘Grande Architetto’ indefinito e onnicomprensivo nel quale ciascuno può immettervi la propria concezione di Dio- il cristiano come il musulmano, il confuciano quanto l’animista o l’appartenente a qualsiasi altra religione- è menzogna!

    19 Ottobre, 2017 - 7:02
  9. Clodine-Claudia Leo

    Bisogna dire a gran voce e dai sopra i tetti che siamo viaggiatori in un caravanserraglio, che non esiste alcuna pietra filosofale e che occorre bannare spirito conciliante, la simultaneità del “si” “no” un po’ bolsa secondo la quale libertà religiosa (al pari di quella civile) non obbliga ad aderire alla Salvezza offerta da Cristo nella Chiesa Apostolica. Occorre fare chiarezza, non può esistere un contenuto bipolare che da un lato perché nega coercizioni e condizionamenti e dall’altro risolve il problema della scelta o non scelta religiosa per terminare – dulcis in fundo”- che sul piano sociale,ci si annette il diritto di professare il proprio credo Cattolico equiparandolo, di fatto ad ogni altro credo, penso alla Dignitatis Humanae di difficile, ameno per me, digestione…

    19 Ottobre, 2017 - 7:09
  10. Clodine-Claudia Leo

    e costituisce, per me, una regressione sul piano dell’Annuncio salvifico e nasconde tra le pieghe il tarlo di tanto deprecato relativismo.
    A mio avviso, sommesso, la libertà di coscienza presa di mira ed elevata a divinità a sacrario inviolabile veicola l’assurda ed erronea convinzione che tutte le professioni di fede siano in grado di procurare la vita eterna dell’anima omologando così la fede nel Risorto con quella animista feticista spiritica e quant’altro.

    Potessero i nuovi teologi squinternati sempre così’ teologicamente corretti tradurre il “facile” (per Antonella e Giuseppe Di Melchiorre lo è di sicuro, per me un po’ meno) latino del grande Ipponese il quale afferma: “quae peior mors animae, quam libertae erroris -c’è forse posto per l’anima una morte peggiore della sua libertà di abbracciare l’erro

    19 Ottobre, 2017 - 7:11
  11. Clodine-Claudia Leo

    re

    19 Ottobre, 2017 - 7:11
  12. Amigoni p. Luigi

    All’attivo del costantemente integrale annuncio cristiano del papa eretico va messo anche questo bel discorso che unisce il dato della morte (e della malattia), la previsione e la preparazione alla morte, l’incontro con la morte e il dopo morte.
    C’è molta padronanza del tema e un affettuoso accompagnamento nell’articolare l’alfabeto sul mistero della morte.
    Per la ricorrenza dei morti verrà fuori più facilmente il solito ritornello che i preti di oggi non parlano più dei “novissimi ” (chi trova la parola “novissimi” nel Catechismo di papa Wojtyla segnali il punto). Balla! L’unico e vero “novissimo” di cui si deve parlare sempre è la risurrezione di Cristo e della nostra carne. E avviene. Il resto non serve oggi neanche a far paura.
    L’equivalente dei “quattro punti” di una volta è – nel Catechismo – il “Credo la vita eterna” (che fa seguito al credo la risurrezione della carne) con la bellissima finale, una volta colpevolmente ignorata, della “speranza dei cieli nuovi e della terra nuova”. Buona preparazione alla festa dei santi/morti.

    19 Ottobre, 2017 - 9:13
  13. Lorenzo Cuffini

    Concordo con Amigoni nelle parole, nei punti, nelle virgole e nei riferimenti.

    19 Ottobre, 2017 - 9:18
  14. Lorenzo Cuffini

    Va da sé che sentire parlare di “Salvezza offerta da Cristo nella Chiesa Apostolica” da chi fa concime quotidiano di tutto il pacchetto, salvo poi inalberare grottesche maiuscole, si commenta alla grande da sé.

    19 Ottobre, 2017 - 9:23
  15. Lorenzo Cuffini

    Segnalo anche come , plasticamente, si abbia qui avuta la dimostrazione di una testimonianza e di una predicazione cristiana ( 4 commenti di Accattoli testuali)
    e di una CONTROTESTIMONIANZA E CONTROPREDICAZIONE speculare (commenti delle 7.02, 7.09, 7.11).
    Che la prima sia ad opera del papa, e la seconda ad opera di una Signora Nessuno come me, anche questo si commenta da sé.
    Ma purtroppo non ci esenta dalla verbosa segatura.

    19 Ottobre, 2017 - 9:27
  16. maria cristina venturi

    Anche per chi non sa il latino di sant AGOSTINO ma solo il volgare risuonano le parole di monito di san Francesco d’Assisi.
    Laudata si’ sorella morte corporale
    DAlla quale nullo omo vivente puo’scappare!
    Guai a quegli che muore ne le peccata mortali!
    Beato quello che trovera’nelle Tue santissime voluntate
    Che la morta secunda non ‘farra’male.

    Nel discorso di papa Francesco non trovo alcun accenno a quel “guai a chi muore ne le peccata mortale!”che risuona cosi’drammatico nel Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi.
    Il concetto di peccato mortale e quindi di possibilita’di dannazione e’volutamente taciuto, omesso, dimenticato. Gesu’portera’OGNUNO DI NOI direttamente in Paradiso, sembra di capire dalla Cathechesi del p a pa. Non si fa piu’distinzione fra chi muore in peccato mortale e chi facendo le “santissime volonta”di Dio.
    Cioe’siamo al concetto luterano che ci si salva solo ed es v usivamente per volere di Dio, senza alcuna importanza delle opere compiute in questa vita.
    Lo sbilanciamento di una concezione cosi’rassicurante della morte da poter essere definita consolatoria, e la drammacita’della concezione cattolica del peccato, dell’Infetno e del Paradiso, salta agli occhi.
    Una concezione consolante che certo e’in parte vera ,per chi vede in Dio solo il.padre amoroso, ma in parte falsa perche’elimina la giustizia e il.giudizio di Dio.Ed elimina la drammaticita’del male e del.peccato, semplicemente ignorandoli.In questa ottica l’amore di Dio ,la caritas.ometterebbe la verita’e la giustizia.
    Nel Vangelo e’scritto che nell’ultimo giorno la gramigna sara’separata dal grano e gettata nel fuoco.Nel Vangelo e’scritto che il povero Lazzaro sara’in Paradiso mentre il ricco Epulone che fu cosi’egoista in vita brucera’mel fuoco della Geenna.
    Oggi il papa insegna che OGNUNO DI NOI sara’ salvato.Preferisco credere al Vangelo e a San Francesco:
    Guai a chi morra’nelle peccata mortali!
    Beato quello che travera’nelle tue santissime voluntate!

    19 Ottobre, 2017 - 9:32
  17. Andrea Salvi

    Di fronte a certe farneticazioni mi abbandono a un testo di una grande eretica:
    “Se avessi mai commesso il peggiore dei crimini,
    per sempre manterrei la stessa fiducia,
    poiché io so che questa moltitudine di offese,
    * non è che goccia d’acqua
    in un braciere ardente

    Oh se potessi avere
    un cuore ardente d’amore,
    che resti il mio sostegno
    non m’abbandoni mai,
    che ami tutto in me,
    persino la mia debolezza,
    * e non mi lasci mai,
    né il giorno né la notte

    Non ho trovato mai, creatura capace,
    d’amarmi a tal punto e senza morire,
    di un Dio ho bisogno,
    che assunta la mia natura,
    *si faccia mio fratello,capace di soffrir

    Io so fin troppo bene che le nostre giustizie,
    non hanno ai tuoi occhi il minimo valore,
    ed io per dare un prezzo
    ad ogni mio sacrificio,
    *gettare lo vorrei nel
    tuo divino Cuore

    No, Tu non hai trovato
    creatura senza macchia,
    dettasti la tua legge
    tra i fulmini del cielo,
    e nel tuo sacro cuore,
    Gesù mi nascondo,
    *non tremo perché sei
    la sola mia virtù
    “Teresa di Lisieux

    19 Ottobre, 2017 - 9:44
  18. maria cristina venturi

    Eliminare la drammaticita’del peccato e della perdizione dalla religione, assicurando a tutti la “grazia a buon mercato” non fa che svuotare del tutto il concetto di “misericordia ” di Dio e trasformare la religione nell'”oppio dei popoli”, in una fantasia consolatoria e rassicurante che tutti dopo la morte si salveranno.
    La vera speranza cristiana e’quella dei MARTIRI che muoino col sorriso sulle labbra perche’muoino.perCristo e in Cristo.
    La morte dei malvagi, di chi ha rinnegato Cristo, di chi ha tradito, di chi per vilta’ ha ceduto e bruciato incenso agli Dei di questo mondo, non e’cosi’consolatoria, e non c’e’una salvezza assicurata per tutti, se non c’e’pentimento.
    Omettere tutta questa parte , vuol.dire semplificare e mutilare il messaggio di Cristo “Convertitevi e avrete la vita eterna”.Si omette il convertitevi e si assicura a tutti la vita eterna.

    19 Ottobre, 2017 - 9:47
  19. Lorenzo Cuffini

    Farneticazioni è espressione calzante.

    19 Ottobre, 2017 - 9:48
  20. Lorenzo Cuffini

    Secondo esempio lampante di una CONTROTESTIMONIANZA e di una CONTROPREDICAZIONE.

    19 Ottobre, 2017 - 9:50
  21. Lorenzo Cuffini

    Nota per le migliaia di visitatori di passaggio: prenderne le distanze, girare i tacchi, scuotere la polvere dai calzari, e seguire la Chiesa,lasciando al loro fiato i predicatorini improvvisati del diesino ireino.

    19 Ottobre, 2017 - 9:55
  22. maria cristina venturi

    RIdacchiare sul Dies Irae , una delle piu profonde preghiere cattoliche,caro Lorenzo Cuffini denota tutta la superficialita’ della nuova religione che volete spacciare per cattolica. Ma non riuscirere cosi’facilmente a sradicare duemila anni di cristianesimo con le vostre ruspe moderniste, neppure con tutti i media dalla vostra.
    Il Dies Irae rimane una delle piu’grandi preghiere mentre dei vostri discorsi tra cent’anni non si ricordera’piu’nessuno.

    19 Ottobre, 2017 - 10:07
  23. Federico Benedetti

    Non sono farneticazioni.
    Maria Cristina ha ragione a sostenere che manca un riferimento al pentimento dei peccati. Senza pentimento c’è salvezza?
    in tempi di fede incerta e di egoismo ed egocentrismo sfrenato (di cui il relativismo è logica conseguenza), la carità e la misericordia si manifestano nella verità di un annuncio controcorrente: senza pentimento si va all’inferno.
    L’impenitenza è una grande tentazione di questi giorni e il papa dovrebbe contrastarla, non assecondarla. Il frutto dell’impenitenza è la dannazione.
    Se vi par poco…

    19 Ottobre, 2017 - 10:09
  24. Andrea Salvi

    Primo:
    Prendetevela con chi ha proclamato Teresa di Lisieux Dottore della Chiesa
    Secondo:
    Le vostre ossessive sottolineature sono la premessa per morire da disperati. Tutti.

    19 Ottobre, 2017 - 10:14
  25. Lorenzo Cuffini

    Venturi, rassegnati.
    La Chiesa non è l’Esselunga dove ti aggiri tra gli scaffali accattando quello che aggrada a te.
    La Chiesa è: quella che è. Punto.E tu sei completmente, ma completmente, ma completmente fuori: da tutta un’altra parte.
    Il resto sono tue fantasie.
    Mi spiace per la tua disperazione e per la tua fifa blu.
    Però, sai che c’è?
    Tientele. Mi pare che tu senza non ci voglia vivere.

    19 Ottobre, 2017 - 10:37
  26. Lorenzo Cuffini

    Ma piantala, Fede.
    leggiti il catechismo e ascolta PER UNA VOLTA il tuoi pastori e la tua Chiesa.
    Il riferimento per il peccato ce l’hai, a caratteri cubitali.
    Ma ti svegli?

    19 Ottobre, 2017 - 10:39
  27. Leopoldo Calò

    Io penso che Gesù abbia segnato con la speranza, indelebilmente, la storia. Le parole sono parole di verità se infondono speranza, poiché Gesù stesso ha detto “Io sono la Verità”. Ho difficoltà a credere in un giudizio finale, poiché sento che la responsabilità è uno strumento umano utile alla convivenza pacifica, inconciliabile con la stessa essenza di un Trascendente, per altro eventuale. Non oso negare quel Trascendente, perché troppo per me e perché motivo di speranza, quindi vero, per tante persone, e la parole del papa sono motivo di speranza anche per me che non credo. Neppure nego l’importanza della teologia e delle discussioni teologiche, frutto dello sforzo sincero di trovare la via giusta, nell’incontro con Gesù (Io sono la Via); non lasciamo però che il timore di pensare vano quello sforzo rischi di distogliere lo sguardo dall’annuncio della sconfitta della morte (Io sono la Vita), centro della Buona Novella.

    19 Ottobre, 2017 - 10:53
  28. maria cristina venturi

    Andrea Salvi
    A me hanno insegnato al Catechismo da bambina e poi ler tutta la mia vita che dopo la morte ci attende la salvezza la pena eterna, a seconda se si muore (dopo aver vissuto in stato di peccato mortale senza pentimento e senza fede, oppure se pur peccatori ci si pente del male fatto e i riconosce SIGNOREGesu’,’via verita’e vita. L’esempio dei due ladroni a finco di Cristo, di cui uno si salva e va in Paradiso pervhe’si riconosce peccatore, mentre l’altro no.
    Se adesso sono cambiate le cose TUTTI sio salvano, non esiste piu’Infrrnp e Purgatorio enon esiste il Giudizio, vuol dire che quello che per duemila anni la Chiesa cattolica hs insegnato era sbagliato.
    Vuol dire rottamare duemila anni di cattolicesimo oltreche contraddire le parolemolto chiare di Gesu’nel Vangelo vhenon ha mai detto che tutti saranno salvi a prescindere.
    Se davvero vome ha detto Scalfari, lap franvesco buole abolire l’Inferno, il Purgatorio e il Giudizio, abbia almeno l’onesta’ intellettuale di dire chesta CAMBIANDOradicalmente la dottriacattolica sulla vita eterna.
    Dica chiaramente che tutto quello che si e’creduto fino al 2013 era sbagliato e anche le parole di Gesu’riportate dai Vangeli riguardo alla possibilita’di finire nel fuoco della Geena, erano sbagliate ,perche’non c’era il registratore.
    La salvezza universale che prescinde dal peccato e dal giudizio, NON E’Una DOTTRINA CATTOLICA.
    E non lo.dico io che non sono.nessuno, ma lo.dice il Magisteo della Chiesa.
    Il giudizio elapossibilita’di dannaziobe se non ci si pente, non e’qualcosa chepuo’essere rimodernato o addirittura abolito da un papa.

    19 Ottobre, 2017 - 11:44
  29. maria cristina venturi

    “..Mentre insegnava nel Tempio Gesù disse loro:
    IO vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io voi non potete venire. Gli dissero i Giudei: “forse si ucciderà dal momento che dice “dove vado io voi non potete venire”? E Gesù diceva loro: Voi siete di quaggiù, IO SONO di lassù, voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati, se infatti non crederete che IO SONO, morirete nei vostri peccati”

    Vangelo di Giovanni, cap. 8, 21-22

    ( ma non c’era il registratore eh? chissa se Gesù ha realmente pronunciato queste parole ….)

    19 Ottobre, 2017 - 11:57
  30. Andrea Salvi

    E chi ha mai sostenuto che non ci si deve pentire dei propri peccati, se si e’ nella possibilità di farlo? Tu inventi polemiche fondate sul nulla.
    Ricordati comunque che la giustizia di Dio non è di tipo retributivo: in questo caso saremmo tutti condannati, io e te compresi.

    19 Ottobre, 2017 - 12:02
  31. Andrea Salvi

    E basta con queste citazioni ossessive di Scalfari, di cui non me ne importa nulla.

    19 Ottobre, 2017 - 12:04
  32. Andrea Salvi

    Te=Tu

    19 Ottobre, 2017 - 12:07
  33. Lorenzo Cuffini

    Nessuno rimoderna niente, nessuno cambia niente, nessuno contraddice nulla.
    Sturati le orecchie, cara Venturi, ascolta quello che dice la Chiesa, NON QUELLO CHE TU CREDI E PROPAGHI CHE LA CHIESA DICA.
    Piantala – una buona volta -di fare guerriglia pro domo tua.
    Che non gliene puo’ fregare di meno a nessuno.
    Possibile che tu non riesca a uscire da questa logica da stadio io/voi, noi/voi, Scalfari e compagnia a briscola/ tu…..
    Importanza? ZERO.

    19 Ottobre, 2017 - 12:09
  34. Victoria Boe

    Ho dato solo una scorsa rapida ai commenti e mi è venuta la pelle d’oca.
    Per ora mi soffermo solo su queste parole:
    “Se adesso sono cambiate le cose TUTTI sio salvano, non esiste piu’Infrrnp e Purgatorio enon esiste il Giudizio, vuol dire che quello che per duemila anni la Chiesa cattolica hs insegnato era sbagliato.”
    Sono parole di chi desidera con tutte le sue forze che gli uomini vadano all’Inferno dopo il Giudizio di un Dio truce e castigatore.
    A me questo genere di persone, che non vogliono la salvezza per tutti gli uomini, fa pena ma anche–lo confesso– ribrezzo.
    Non hanno capito il Vangelo e non li ha sfiorati il pensiero che Dio, nel creare gli uomini, avrebbe fallito il suo bellissimo progetto di Regno dell’Amore. E, soprattutto, la venuta di Gesù Cristo fra noi sarebbe stata vana.

    19 Ottobre, 2017 - 12:48
  35. Clodine-Claudia Leo

    Io francamente trovo sconcertante l’edizione riveduta e corretta di P.Amigoni (con tutto il rispetto ci mancherebbe) circa la Professione di Fede della Chiesa Cattolica che porta spesso ad esempio, e non è la prima volta.

    Francamente, P.Amigoni, con tutto il rispetto, io non riesco a raccapezzarmici: in un precedente commento, in cui si parlava del rapporto tra fede e apparizioni, sentenziò perentorio che occorreva attenersi al primo articolo del Credo e che quello bastava e avanzava -“Credo in un solo Dio e in Nostro Signore Gesù Cristo”-, dimenticando che tra il Primo e il Secondo sono inserite “tutte le realtà visibili ed invisibili”, che Lei tranquillamente bypassò e che invece sono Realtà di fede fondamentali.

    Intanto perché riguardano l’anima,che a livello esperienziale è, per fede, elemento imprescindibile. non di meno le milizie Spirituali Angeliche, ma anche Demoniache. Forse che lo Spirito Santo gli Angeli e i Demoni in qunato invisibili sono meno reali. SE lei crede questo siamo messi maluccio.

    Ora riduce il Credo al solo: ” Credo la vita eterna e la Resurrezione della carne”- saltando a piè pari quel : ” di nuovo verrà, nella Gloria per giudicare i vivi e i morti”. Asserto preceda la Resurrezione e la vita Eterna.
    Quindi concorderà a rigor di logica, che non c’è quella se prima non avviene questo : il Giudizio , e solo dopo la Resurrezione della Carne e la vita eterna e, non il contrario. Lei invece prende la scorciatoia e arriva subito all’ Amen
    anche qui bypassando il Giudizio.

    Capisco che il tema del Giudizio finale dia tanto fastidio alla Chiesa di Cuffino, Boa e P.Amigoni e ai cattolici con la coscienza “dormiente”che non riescono a conservare integro un solo asserto del Credo e del Deposito della Fede e devono reinventare, e tutto relativizzare in una sorta di “sdilinquimento” della retta ragione tipica di questa epoca che ha perso di vista – e da tempo- la vita ultraterrena, e perciò il soggettivismo impazza: rubare, sgozzare, prostituirsi, abortire tanto il Paradiso si guadagna con poco, che bisogno c’è di convertirsi, di fare un’inversione ad “U” e saremo tutti beati nel “mondo che verrà”. Ad è come aprire la porta di casa al Lupo, proprio come Cappuccetto Rosso.

    19 Ottobre, 2017 - 14:18
  36. Lorenzo Cuffini

    Esilarante.
    Un ‘unica precisazione, dovuta ai lettori, e mai abbastanza ripetuta.
    NON ESISTE ALCUNA CHIESA di Cuffino, Boa e P. Amigoni, così come ( si licet parva….) non esiste alcuna chiesa di Bergoglio.
    ESISTE LA CHIESA.
    Con un suo Papa e un suo Magistero.
    Poi esistono dei poveretti di spirito ormai lontani anni luce dalla Chiesa ( per esclusiva, pervicace e ormai irrecuperabile scelta loro) che si affannano a raccontarsi altri film inventati di sana pianta, e che non sono altro che banalissimi, decotti e ripetitivi ribelli che se ne vanno per le loro strade.

    Se ne vadano pure, bon voyage.

    19 Ottobre, 2017 - 14:28
  37. Lorenzo Cuffini

    Non che ce ne sia bisogno, ma , davanti a un attacco così smaccato a un prete della Chiesa Cattolica ( d’altra parte che ci si puo’ aspettare da una pulce boriosa che da lezioni di scattolicità ogni giorno a vescovi e papi ) come Floris Leo ha sfanfaronato qui sopra, voglio dare ancora una volta la mia solidarietà a un prete, che- come sempre fa – la spapessa in vizza sottanina- viene svillaneggiato , redarguito e fatto oggetto di accuse tanto generiche quanto calunniose, anche se manifestatamente false già da una primissima lettura.

    In più, a lei e alla sua collega in controtestimonianza anticattolica Venturi, voglio ricordare che la sostanza di quello che loro vanno blaterando in materia di giudizio finale- la presunta “cancellazione del giudizio”, dicono le due, rafforzandosi così a vicenda nella imbecillità integrale della loro affermazione – non solo è completamente destituita di fondamento, ma è , come straovvio che sia, vero tutto il contrario.
    Un esempio tra i tanti, scontatissimi?
    Pronti:
    https://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2016/documents/papa-francesco-cotidie_20161122_giorno-del-giudizio.html

    19 Ottobre, 2017 - 15:12
  38. Andrea Salvi

    E daie con sta bufala che la Chiesa nega il Giudizio finale.
    Certo che se ci immaginiamo un Giudizio fatto con criteri umani, siamo completamente fuori strada, siamo come i chiamati della prima ora, come il fratello maggiore: non abbiamo capito nulla.
    E, come dice l’Apostolo Giacomo 2, 13, attenzione: ” il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia…”

    19 Ottobre, 2017 - 15:16
  39. Amigoni p. Luigi

    Qui qualcuna vuole insegnare la fede e la teologia a Ratzinger.
    Ho citato testualmente – dal Catechismo della Chiesa Cattolica (nella mia edizione 1999, ristampa 2003, pp. 288-308) – gli ultimi due articoli (dei 12) del Credo degli apostoli e sottolineando il punto VI dell’ultimo.
    Dei cinque punti precedenti di detto articolo ne parlo e predico, per quanto mi riguarda, in misura minore rispetto al più decisivo.
    Per ciò che si riferisce al mio intervento del 5 ottobre – in commento al post del 4 ottobre: Francesco, il cristiano non è profeta di sventura – confermo nella più assoluta fedeltà al Credo cattolico che nelle “Madonne di…”
    (= apparizioni) non si crede per nessun motivo.
    Al massimo si accettano, e ognuno è libero di regolarsi (cum grano salis), ma senza tirare in ballo la fede e senza che nessuno pretenda di misurarne la fede.
    Ancora una volta: “sutor, ne ultra crepidam”. E un po’ di cautela. E magari anche di silenzio.

    19 Ottobre, 2017 - 16:34
  40. Enrico Usvelli

    A me viene più voglia di convertirmi al pensiero che alla mia morte Gesù verrà a prendermi per mano piuttosto che al pensiero che se non mi pentirò dei miei peccati finirò all’inferno.
    En passant, leggevo oggi via twitter (forse da Civiltà Cattolica, non ricordo) che Papa Francesco ora mangia più appartato perché si è accorto dell’imbarazzo di qualcuno che non sapeva come comportarsi in sua presenza.

    19 Ottobre, 2017 - 17:07
  41. giuseppe di melchiorre

    Molto stimato P. Amigoni, qui ci sono alcune “sutores” che si atteggiano a “iudices” e sbandierano le loro “crepidas” come verità assoluta, non seguendo l’invito di Plinio a che “il calzolaio non giudichi oltre la scarpa”…
    Io mi sto zitto, perché non mi sento un cattolico leggendo questi “sutores”…
    Ieri sono stato nel Santuario della Madonna Addolorata di Rho, perché sono sicuro che Lei è una Mamma che accoglie anche un cattolico come me…
    Permettimi un saluto da Mazzo di Rho…

    19 Ottobre, 2017 - 18:19
  42. Beppe Zezza

    Stimolato dal dibattito in corso sul blog ho voluto leggere la catechesi del Papa.
    Effettivamente non parla del giudizio ma questo vuol forse dire che per il Papa il Giudizio non c’è?
    Non credo o comunque non lo si può dedurre da questa catechesi!
    La sua non è un catechesi dottrinale, è una catechesi rivolta a un gruppo di fedeli ed è volta a stimolare l’amore verso Gesù, durante questa esistenza.
    E l’amore a Gesù, insieme all’amore di Gesù, aiuterà anche a rivedere gli atteggiamenti vitali.
    Certamente la catechesi diffusa in questi tempi parla molto di misericordia e poco della conversione che la dovrebbe accompagnare . La Scrittura ha parole molto dure per chi, ricevuta la misericordia, non la usa anche nei confronti degli altri ( e cioè se la conversione non assume carattere duraturo, anche se nella pratica si ha a che fare con la fragilità della natura umana, almeno nella direzione che si dà alla propria vita). A me pare che il ricordarlo, onde evitare fraintendimenti che, sulla base di quello che si legge nei resoconti dei media sono all’ordine del giorno, non sarebbe male.

    19 Ottobre, 2017 - 20:29
  43. Andrea Salvi

    Beppe Zezza! Non è che il papa tutte le volte che interviene deve fare un trattato di teologia! Hai letto il link ldi Cuffini sul giudizio finale? Ogni cosa a suo tempo!!!!!
    Per fortuna che non ti hanno fatto papa!

    19 Ottobre, 2017 - 20:41
  44. Lorenzo Cuffini

    Gioverebbe ricordare, in conclusione di questa giornata che ha visto le trinariciute Erinni del blog fumigare fiamme e fumi dalle rispettive nari sibilando dannazione! condanna! ecc ecc. che cosa la Chiesa correttamente intende per questi concetti. Non il Dio vindice e orrorifico per cui si strugge Venturi, ma:

    ” La ‘dannazione’ non va perciò attribuita all’iniziativa di Dio, poiché nel suo amore misericordioso egli non può volere che la salvezza degli esseri da lui creati. In realtà è la creatura che si chiude al suo amore. La ‘dannazione’ consiste proprio nella definitiva lontananza da Dio liberamente scelta dall’uomo e confermata con la morte che sigilla per sempre quell’opzione. La sentenza di Dio ratifica questo stato.

    4. La fede cristiana insegna che, nel rischio del ‘sì’ e del ‘no’ che contraddistingue la libertà creaturale, qualcuno ha già detto no. Si tratta delle creature spirituali che si sono ribellate all’amore di Dio e vengono chiamate demoni (cfr Concilio Lateranense IV: DS 800-801). Per noi esseri umani questa loro vicenda suona come ammonimento: è richiamo continuo ad evitare la tragedia in cui sfocia il peccato e a modellare la nostra esistenza su quella di Gesù che si è svolta nel segno del ‘sì’ a Dio.

    La dannazione rimane una reale possibilità, ma non ci è dato di conoscere, senza speciale rivelazione divina, quali esseri umani vi siano effettivamente coinvolti. Il pensiero dell’inferno – tanto meno l’utilizzazione impropria delle immagini bibliche – non deve creare psicosi o angoscia, ma rappresenta un necessario e salutare monito alla libertà, all’interno dell’annuncio che Gesù Risorto ha vinto Satana, donandoci lo Spirito di Dio, che ci fa invocare “Abbà, Padre” (Rm 8, 15; Gal 4, 6).

    Questa prospettiva ricca di speranza prevale nell’annuncio cristiano. Essa viene efficacemente riflessa nella tradizione liturgica della Chiesa, come testimoniano ad esempio le parole del Canone Romano: “Accetta con benevolenza, o Signore, l’offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia … salvaci dalla dannazione eterna, e accoglici nel gregge degli eletti”.

    Naaaaa, non è l’abborracciato e illegittimo pampero , ma il roccioso GPII a scandire queste parole, ohibò. Il che è solo naturale, peraltro.

    http://w2.vatican.va/content/john-paul-ii/it/audiences/1999/documents/hf_jp-ii_aud_28071999.html

    19 Ottobre, 2017 - 20:58
  45. Amigoni p. Luigi

    Al papa eretico ricorderemo, da figli ortodossamente arrabbiati, che nel Catechismo il n. V dell’articolo 12 (Professione della fede cristiana, nn. 1038-1041) dice che il giudizio finale, che seguirà la risurrezione dei morti – qualcuna prenda rigorosamente nota – sarà condotto sulle opere di misericordia corporale (Matteo 25, 31-46). Il papa infatti si ricordi raramente di questo capitolo del vangelo. Gli consigliamo un giubileo sulla misericordia.
    Quelle che indottrinano tutti notino anche le poche righe e il tenore de “Il giudizio particolare” (Catechismo nn. 1021-1022).

    19 Ottobre, 2017 - 21:01
  46. Lorenzo Cuffini

    Lo stesso GPII, nella stess catechesi, esordiva precisando :

    ” Dio è Padre infinitamente buono e misericordioso. Ma l’uomo, chiamato a rispondergli nella libertà, può purtroppo scegliere di respingere definitivamente il suo amore e il suo perdono, sottraendosi così per sempre alla comunione gioiosa con lui. Proprio questa tragica situazione è additata dalla dottrina cristiana quando parla di dannazione o inferno. NON SI TRATTA DUNQUE DI UN CASTIGO DI DIO INFLITTO DALL’ESTERNO, ma dello sviluppo di premesse già poste dall’uomo in questa vita. La stessa dimensione di infelicità che questa oscura condizione porta con sé può essere in qualche modo intuita alla luce di alcune nostre terribili esperienze, che rendono la vita, come si suol dire, un “inferno”.

    In senso teologico, tuttavia, l’inferno è altra cosa: è l’ultima conseguenza dello stesso peccato, che si ritorce contro chi lo ha commesso. È la situazione in cui definitivamente si colloca chi respinge la misericordia del Padre anche nell’ultimo istante della sua vita.”

    Toh, guarda. E ‘ lo stesso di quel che dice Bergoglio.
    ( Certo, direbbe mia zia Marietta allungando ceffoni ai ” manigoldi senzadio” , cosa vuoi che dicano i papi? Ma questa cattolica e basicissima verità, a qualcuno fa comodo dimenticarla di sana pianta….:))

    19 Ottobre, 2017 - 21:02
  47. Amigoni p. Luigi

    Il papa infatti si ricorda raramente (non: si ricordi)

    19 Ottobre, 2017 - 21:07
  48. giuseppe di melchiorre

    P. Amigoni, il fatto che lei non risponde nemmeno al mio saluto, mi fa pensare che anch’io mi sono comportato da “sutor” che è andato “ultra crepidam”. Per la qual cosa mi scuso con lei.
    Una ulteriore dimostrazione del fatto che sono inadatto alla vita del blog.
    Laudetur Jesus Christus, non a mio modo…

    19 Ottobre, 2017 - 21:58
  49. Luigi Accattoli

    Leggo ora essendo stato nel giorno lontano dal computer. Che si possa affermare che per Francesco non esistano peccati e giudizio, necessità di conversione e penitenza, e dunque sia eretico altre sette volte – eravamo a sette, vero, Maria Cristina Venturi?
    – e che lo si possa affermare sulla base di una catechesi che mette a tema la speranza dell’incontro in morte con il Signore è al di là del bene e del male. Non ci vorrebbe nulla a trovare una catechesi di qualsiasi papa sul vasto tema della morte che non richiami quanto detto dalla visitatrice per farli tutti eretici. Più invogliante è la ricerca di testi di Francesco che affermano la serietà del peccato, del giudizio, della conversione, della penitenza. Svolgerò questo lavoro domani. Già da un visitatore è stato segnalato un testo sul giudizio. Ne indicherò a mo’ d’esempio una decina, o venti, se avrò tempo. C’è solo da scegliere nel mazzo. Nessun Papa ha mai parlato tanto del peccato, del fatto che siamo tutti peccatori e della confessione, che si fa con l’accusa dei peccati e che si chiama sacramento della penitenza. Do la buonanotte a tutti.

    19 Ottobre, 2017 - 23:05
  50. Luigi Accattoli

    Alla buonanotte personale che indirizzo a Maria Cristina Venturi aggiungo un mini spillo. Il lavoro appassionato che ha condotto oggi qui somiglia come una goccia a quello con cui un giorno, sempre nel pianerottolo, confezionò una frase balenga e la mise tra virgolette per accusare il cardinale Kasper d’eresia. Oggi ha lanciato una serie di grida per concludere che il Papa è eretico. So’ impegni, diciamo a Roma.

    19 Ottobre, 2017 - 23:06
  51. Clodine-Claudia Leo

    P.Amigoni,mi scusi è, non vorrei essere scortese, ma non occorre essere Ratzinger per capire che sta usando il Credo a suo piacimento, quasi fosse un’ equazione -il punto IV sta al punto III come il VIII° a X° .

    Il Credo, o Symbolum apostolicum , è la formula di fede più antica della Cristianità tanto che una tradizione fa risalire agli stessi Apostoli la prima stesura avvenuta il decimo giorno dopo l’Ascensione. Già dal II secolo, eppoi durante tutto il IX d.C impegnò le più fulgidi menti d’Oriente e d’Occidente affinché ci giungesse così, come oggi ci arriva. Quel ” Credo in Dio” – il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine- da il “LA” al dispiegarsi del Mistero del Padre in maniera organica e continua per cui ogni brandello di quegli articoli è strettamente connesso al corpo del testo.

    Lei non crede nelle Apparizioni Mariane, benissimo P.Amigoni, lei è padrone di credere ciò che vuole. Personalmente, alcune la Chiesa le ha riconosciute ed io ci credo, a differenza di lei. Cosi’ come credo negli Angeli e nella presenza oscura del Demonio, che non è affatto “una proiezione dell’inconscio” come asserisce la nuova vulgata, o una mera entità simbolica, personificazione mitica del male del mondo. Ma una entità spirituale reale, personale, agente per quanto non corporea e dunque priva, in senso stretto, di corna, coda e forcone! Negare l’esistenza del demonio è negare parte di quanto affermato da Cristo: la vita di Gesù è stata una lotta continua al maligno per smascherarlo e scacciarlo dall’uomo. (CCC, 328-336, 350-352, 391-395, 414).

    Su come Cristo giudicherà i vivi e i morti, sta scritto a chiare lettere nei Vangeli: che lo farà con il potere acquisito con la Redenzione, con la modalità testimoniata apertamente dalla Parola di Dio: intanto sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa. (luca 11;47-54) e siccome è venuto per la risurrezione e la caduta di molti, quel giorno “saranno svelati i segreti di molti cuori, come pure la condotta di ciascuno verso Dio e il prossimo e ciascuno sarà vagliato e condannato o salvato per l’eternità a seconda delle proprie opere compiute. In questo modo, solo ed unicamente in questo modo la scrittura dice “che sarà realizzata la pienezza di Cristo” (Ef 4,13) affinche “Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15;28)

    E questo è quanto attesta la Parola di Dio. Questa è la Religione della Chiesa Cattolica. Poi se vogliamo sostituire la Parola di Dio che la Chiesa professa. Poi se la vogliamo sostituire con u’altra religione ’orientandone i testi, o introducendo nuovi asserti, o lasciando lacune, questo è un altro dire.

    19 Ottobre, 2017 - 23:12
  52. Clodine-Claudia Leo

    Riguardo al Papa, si ha sempre più la sensazione – ed è evidente- che tenga ferma la tovaglia per un lembo: la dottrina, la morale, è tutto così, in bilico, per un lembo. Parla contro questo o quello? aborto, contraccezione, l’indissolubilità del matrimonio,procreazione, ecc ecc : tutto per un lembo, tutto in bilico.
    Il deposito? In bilico anzi, magari ne tenesse fermo un pezzo, volesse Dio che ci riesca a mantenerlo in modo che, seppure strappata la tovaglia chi verrà dopo di lui la può rammendare.

    Il pericolo e che la forza trinante di quel mucchio immenso di teologi d’avventura e vescovi che vogliono che il Papa molli questo lembo di tovaglia faranno del tutto per tirarla e non molleranno fino all’ultimo chiodo. E alla fine riusciranno a strapparla del tutto è questa, per me la situazione attuale della chiesa: vedo una Chiesa sul bilico dell’incertezza….

    19 Ottobre, 2017 - 23:16
  53. Andrea Salvi

    Qui e’ stata operata dalla signora Leo una selezione di testi evangelici omettendone moltissimi altri per sostenere la propria visione sul giudizio che ci attende. Tra le tante omissioni ricordo solo le parole di Gesù prima di morire assassinato per condanna a morte ingiusta: ” Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”
    Buona notte

    19 Ottobre, 2017 - 23:35
  54. Clodine-Claudia Leo

    P.S
    Il riferimento al “Credo” è per P.Amigoni 19 ottobre 2017@ 16:34

    19 Ottobre, 2017 - 23:42
  55. Beppe Zezza

    Ho letto alcuni anni fa un libro esito dai legionari di Cristo che si intitolava : what is death e riportava tutta una serie di saggi sulla morte vista da tanti punti di vista: biologico, medico, religioso ecc ( purtroppo questo libro l’ho “prestato” a qualcuno con gli esiti che spesso si hanno in questi casi ). Dalla lettura di questo libro una cosa mi è rimasta: la “morte fisica” non è un particolare istante ma è un processo che avviene in un tempo più o meno lungo.
    L’immagine che io mi sono fatto è questa : durante questo processo alla persona umana in procinto di terminare la sua esistenza terrena si ripresenta tutta la cita con le azioni commesse insieme con una visione più chiara di cosa è il bene. Se in questo processo riconoscei propri errori, riconosce che la Verità è l’Amore di Dio e desidera unirsi a questo Amore, allora sarà “salvo” ( dopo una fase di “purificazione”, fase – non tempo – perché il “tempo” è una categoria troppo umana e mal si addice a qualcosa che avviene al confine con l’uscita dal tempo ) , se viceversa insiste nella propria posizione di presunta giustizia, allora sarà “condannato”. In cosa consiste questa “condanna”? Nell’essere escluso per l’eternita’ dalla visione “beatifica” di Dio. Questa “esclusione” , assai dolorosa e senza speranza di termine, è l’inferno.
    Essendo la morte un processo e non un istante, c’è tempo perché tutto questo avvenga.

    19 Ottobre, 2017 - 23:48
  56. Clodine-Claudia Leo

    Caro Andrea Salvi, veramente le Parole di Gesù sul Giudizio sono di gran lunga più dure…

    Non te le scrivo, perché è tardi. Ma posso suggerirti le varie pericopi così vedi che non estrapolo, io non estrapolo MAI la Parola di Dio. Ogni capitolo dei Vangeli ha una sua logica.

    Puoi leggere
    Matteo 10:15.
    Matteo 11:22-24);
    Matteo 12:36-42).

    Romani 2:3-12
    Ebrei 9;27
    Seconda lettera di Pietro 2;9

    Per il momento sarà sufficiente.

    20 Ottobre, 2017 - 0:04
  57. Lorenzo Cuffini

    Sufficiente per niente, produci pure : perché stai remando in alto mare.

    20 Ottobre, 2017 - 0:09
  58. Victoria Boe

    Ogni volta che in primo piano c’è papa Francesco, in questo blog succede il finimondo. Qualunque cosa egli faccia o dica, ci sono alcuni assidui frequentatori, due signore in particolare, che colgono al volo l’occasione per criticarlo e per attaccare violentemente sia questo Papa sia chi ne apprezza parole e atteggiamenti.
    Queste persone conducono una battaglia persa, manca loro il terreno sotto i piedi ed è facile capire che più si impaludano più annaspano nella melma. E schiumano rabbia dalla bocca.
    L’ennesima occasione per criticare il Papa oggi l’hanno trovata nella sua catechesi sulla morte. Parole sante di consolazione e di speranza che vanno tenute a mente, tanto grande è il soffio dello Spirito vivo. Magari le avessero sentite tutti. Io di certo le leggerò a chi dovessi vedere intimorito dal giudizio divino.
    Chi vuole essere schiavo di vecchi paradigmi di fede e di religione, va blaterando parole senza senso stravolgendo del tutto quelle pronunciate da altri e parlando di “teologi squinternati” e di bolsaggine; parola di cui peraltro neanche si conosce il significato ma usata molte volte a casaccio. Come a casaccio viene inventata una coscienza “dormiente” per alcuni oppositori alle loro stereotipate verità di fede rilevate da vecchi libri di teologia che sarebbe meglio mettere da parte.
    Dire, per esempio, che il Papa “insegna che OGNUNO DI NOI sara’ salvato” è del tutto FALSO, anzi è proprio demenziale.

    20 Ottobre, 2017 - 0:09
  59. Victoria Boe

    Resta il fatto che ancora c’è chi legge in senso solo letteralistico il Vangelo e la Sacre Scritture in genere. Mentre è risaputo da un bel po’ di tempo che in esse è presente un forte simbolismo da conoscere e da tenere ben presente per avvicinarsi alla verità dei loro contenuti. E si deve anche sapere che certa terminologia andata avanti per secoli, alla luce di una maggiore conoscenza del vero significato di molti termini, fa cambiare le cose in maniera rilevante rispetto a quel che veniva predicato una volta. Tanti valenti studiosi fanno questo lavoro di corretta interpretazione. Ma chi per pigrizia non si informa e non si aggiorna, continuerà a ritenere valide le vecchie asserzioni.
    Dei vecchi e ammuffiti paradigmi cui fanno riferimento certi cattolici è responsabile, inutile negarlo, una parte della Chiesa. Perché in essa sono presenti degli ecclesiastici che amano il vecchiume, in ossequio alla loro chiusura mentale. E purtroppo ancora non pochi fedeli fanno riferimento a quegli stessi paradigmi appresi da bambini. Al punto che vivono nel forte timore della morte in vista del giudizio di un Dio pronto a punire e castigare. Questa, a mio giudizio, è una colpa ( grave!) di chi sempre ha preferito mostrare il volto di un Dio perverso anziché quello tenero e misericordioso del Padre mostrato nelle parabole evangeliche dal Figlio Gesù, venuto per salvare e non per giudicare. Questa verità ancora non è stata acquisita dai tradizionalisti, ma è una verità assoluta che nessuno può smentire.
    La Giustizia di Dio è sempre da vedersi innestata nella Misericordia, in cui non hanno posto né punizione né castigo.
    Sarebbe ora che questi due termini venissero cancellati dal vocabolario ecclesiale.

    20 Ottobre, 2017 - 0:11
  60. Clodine-Claudia Leo

    Fino all’ora x si può conseguire la salvezza, caro Beppe.

    Sai dove risiede la difficoltà? Nell’attacco che sferza il maligno per prendersi quell’anima. E quello avviene proprio verso la fine, per questo ritengo giusto, in parte, il tuo discorso.
    IL maligno lo fece anche il Signore,poiché non cedette alle tentazioni . Il Vangelo di Luca al capitolo 4°;16 lo dice chiaramente, che il diavolo lo lascio ” per ritornare al tempo fissato” . Si scatenò su di lui agendo e influenzando i suoi massacratori e la folla e tutto quanto fu in suo potere

    20 Ottobre, 2017 - 0:22
  61. Clodine-Claudia Leo

    e così fa con le anime che crede sue: tornare al tempo fissato!
    Perché, tanto, quando l’anima è immersa nello stige già in questa vita, ce l’ha , è sua- Mentre Dio nell’ora x potrebbe provare a riprenderla…e tu capisci…come può lasciarla scappare? Fara del tutto…

    20 Ottobre, 2017 - 0:30
  62. Clodine-Claudia Leo

    “Santa Maria Madre di Dio prega per noi peccatori
    ora è nell’ora della nostra morte”.Amen
    Invochiamo spesso la nostra Madre Celeste,

    20 Ottobre, 2017 - 0:41
  63. Lorenzo Cuffini

    Brava.
    Una cosa sensata dopo un festival di cretinate monumentali.

    20 Ottobre, 2017 - 1:05
  64. Clodine-Claudia Leo

    Vorrei tanto che lo fossero.Purtroppo NON lo sono.

    20 Ottobre, 2017 - 6:14
  65. Andrea Salvi

    Ribadisco:
    La Parola di Dio va letta tutta intera senza omissioni e alla luce dell’insegnamento della Chiesa.
    Altrimenti si fa la fine dei testimoni di Geova.

    20 Ottobre, 2017 - 7:25
  66. Clodine-Claudia Leo

    Senti, Andre Salvi, testimone di Geova ci sarai! Ti sto indicato delle pericopi. Prima di sproloquiare,leggile e meditale…in modo particolare ti raccomando la seconda lettera di Pietro, così come te l’ho indicata.

    20 Ottobre, 2017 - 7:39
  67. Beppe Zezza

    Sono d’accordo con quello che dice Clodine. Durante il “processo ( non in senso giuridico ) della morte, quando si presenta davanti al morente la sua storia, ci sarà, oltre a una visione più chiara di cosa sia l’Amore di Dio anche l’azione del maligno che cercherà di “vincere la partita finale”.
    Io sono convinto che il tipo di vita che uno ha condotto durante l’esistenza terrena avrà una grande rilevanza a far propendere la libertà dell’uomo da una parte o dall’altra.
    In definitiva io penso che la possibilità che il morente rifiuti liberamente l’ultima “offerta di salvezza” c’è sicuramente (la volontà di Dio che tutti gli uomini siano salvi si deve coordinare con la determinazione con la quale Lui stesso ha creato gli uomini “liberi”), e quindi c’è sicuramente la possibilità di andare “all’inferno”. Nessuno può affermare CON ASSOLUTA CERTEZZA che nell’inferno, che esiste, ci sia qualcuno, nenanche Hitler, Stalin, Pol Pot o gli stupratori seriali che si leggono sui giornali.
    Quanto mettere l’accento nella predicazione sulla opportunità di una vita “buona” piuttosto che sui pericoli di una vita “malvagia” è una scelta schiettamente “pastorale” , e quindi assolutamente legittima da parte del Primo Pastore . Doveroso peraltro, io ritengo, che la dottrina sulla possibilità della eterna dannazione non sia “nascosta” da parte di tutti gli “operatori pastorali” nelle occasioni quotidiane di dialogo con il popolo.

    20 Ottobre, 2017 - 7:46
  68. Clodine-Claudia Leo

    Nel grande Giudizio affrescato mirabilmente la Michelangelo sulla facciata della Cappella Sistina, c’è un particolare che non può sfuggire -almeno per chi riesce a leggere dentro le opere d’arte- di grande importanza teologica, ed è la posizione che assume Maria, la madre di Dio la quale,se prima di quel giorno poté intercedere presso il Figlio ora,impotente -giacché la sua opera di cooperatrice in funzione della Salvezza eterna è terminata- se ne sta rincantucciata, e addolorata , ripiegata su se stessa.
    L’immagine , emblematica,mostra la pena che prova il suo cuore, tanta, da non riuscire a guardare il volto del Figlio che con una torsione del busto, possente e fulminea , ruota le braccia potenti in automatico e se un mano permette alle anime dei giusti sia vivi che morti, di ascendere- con l’altra, in modo simultaneo, abbatte vivi e morti giù..giùù…negli inferi …nella genna, dov’è pianto e stridore di denti..

    https://youtu.be/hzKvBUqVc_s

    20 Ottobre, 2017 - 7:53
  69. Beppe Zezza

    Il fine è quello che gli uomini conducano una vita “retta”, “giusta” ( biblicamente il giusto è colui che vive nel santo timor di Dio ) . La pedagogia umana riconosce che non con tutti gli esseri umani valgono gli stessi metodi: ad alcuni bisogna mettere davanti gli aspetti positivi, ad altri invece bisogna minacciare sanzioni. Errato è dire : bisogna parlare SOLO in senso positivo o bisogna SEMPRE minacciare le sanzioni.

    20 Ottobre, 2017 - 7:58
  70. Amigoni p. Luigi

    Visto che il dibattito continua, insisto su un punto marginale dello stesso: le apparizioni mariane (anche quelle – per fortuna non tutte – riconosciute dalla Chiesa) non sono oggetto della fede cristiano-cattolica. Chi vuole usufruire di messaggi evangelici legati a tali cose certamente lo può fare. Mi accontenterei di una cosa: non più dire “credere nelle apparizioni”. Va bene per esempio: accetto per vere tali cose. E non giudicare “i vivi i morti” su queste cose.

    20 Ottobre, 2017 - 7:58
  71. Clodine-Claudia Leo

    Certo Amigoni, sono d’accordo, ci mancherebbe…

    20 Ottobre, 2017 - 8:12
  72. Beppe Zezza

    Anche , a mio parere, bisogna dire che nessuno di noi sa quanto la vita precdentemente condotta influirà sulla nostra decisione finale “libera” di accogliere o rifiutare la “ultima offerta” di salvezza.
    A proposito della appassionato intervento di Victoria, vorrei dire che la MISERICORDIA divina , in un certo senso, non è la ULTIMA parola ma la PENULTIMA. L’ultima è la LIBERA scelta dell’uomo di accettarla o rifiutarla.

    20 Ottobre, 2017 - 8:24
  73. Clodine-Claudia Leo

    Ma se la Chiesa, madre e maestra, operando un discernimento, mi riconosce alcune delle apparizioni Mariane come autentche, in quelle, il Popolo di Dio, deve prestare orecchio, e ascoltarle.
    Se la Chiesa Cattolica mi dichiara Beata Anna Caterina di Emmerich (1774-1824) monaca di estrazione agostiniana che si distinse non solo per il manifestarsi di doti soprannaturale (levitazione, trance, bilocazione, estasi) ma in modo eminente per sue Profezie, il Popolo di Dio in quelle profezie è chiamato a credere. Converrà, spero, almeno in questo…

    20 Ottobre, 2017 - 8:27
  74. Clodine-Claudia Leo

    Può accettarle come fare orecchie da mercante e rigettarle, ma, quanto meno, se si fida della Chiesa un minimo di attenzione dovrà pure prestare a quelle profezie, a quegli ammonimenti della Madre di Dio. Questo più che altro mi premeva sottolineare P.Amigoni. Poi, siamo sempre noi a scegliere a cosa credere e a chi credere o non credere.
    Quanto scritto da Beppe, mi trova d’accordo su tutta la linea..assolutamente…

    20 Ottobre, 2017 - 8:33
  75. Lorenzo Cuffini

    🙂
    Il termine ” fidarsi della Chiesa” non puo’ venire usato a corrente alternata dalla impostora che scrive qui sopra, allargandolo come una fisarmonica per coprire in modo strumentale le sue panzane, e calpestandolo nel letame tutte le altre volte.
    Prima di aprire solo le labbra per pronunciarlo, Claudia Flori leo conti fino a un miliardo di volte, e poi se ne prenda ben guardia.
    Manco sa di cosa sta parlando,

    20 Ottobre, 2017 - 9:17
  76. Amigoni p. Luigi

    No, nemmeno nelle profezie della beata Anna caterina di Emmerich, anche se era agostiniana, bisogna credere. Non sono oggetto delle fede cristiano-cattolica.
    Le profezie di detta beata saranno forse utili. Non le ho mai conosciute e sono vissuto e vivo contento nella integrale fede cattolica.

    20 Ottobre, 2017 - 9:18
  77. Luigi Accattoli

    Mi pare che Claudia Leo e il padre Amigoni possano ritrovarsi ambedue nel cardinale Ratzinger e dunque darsi per interposto cardinale quella mano che mai si darebbero direttamente: “L’approvazione ecclesiale di una rivelazione privata contiene tre elementi: il messaggio relativo non contiene nulla che contrasta la fede ed i buoni costumi; è lecito renderlo pubblico, ed i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione. Un tale messaggio può essere un valido aiuto per comprendere e vivere meglio il Vangelo nell’ora attuale; perciò non lo si deve trascurare. È un aiuto, che è offerto, ma del quale non è obbligatorio fare uso”.

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20000626_message-fatima_it.html

    20 Ottobre, 2017 - 9:20
  78. Luigi Accattoli

    Anche il cardinale Prospero Lambertini, futuro Papa Benedetto XIV, può mediare tra i miei combattivi visitatori: «Un assentimento di fede cattolica non è dovuto a rivelazioni approvate in tal modo; non è neppure possibile. Queste rivelazioni domandano piuttosto un assentimento di fede umana conforme alle regole della prudenza, che ce le presenta come probabili e piamente credibili».

    20 Ottobre, 2017 - 9:25
  79. Lorenzo Cuffini

    Perfettamente corretto e in linea con tutto il Magistero quanto esposto da Amigoni sulle apparizioni mariane e fede.
    Ridicolo che lo dica io e, soprattutto, superfluo.
    Ma fin che esistono tizi e tizie che , pur abbondantemente sbugiardati nel tempo e qui sopra, continuano a propagandare il falso, giova ripeterlo e ripeterlo e ripeterlo ancora.

    20 Ottobre, 2017 - 9:25
  80. Amigoni p. Luigi

    Ho verificato in internet e almeno ho imparato (forse) il nome esatto di detta beata: Anna Katharina Emmerick.
    Grazie ad Accattoli e a papa Ratzinger. Ma queste cose (la non obbligatorietà di aderire ai vari messaggi visionari) le sapevo già dal catechismo di Pio X.
    Sarebbe stato utile che Ratzinger da papa avesse dette più volte e più ad alta voce quanto Accattoli ha riferito.

    20 Ottobre, 2017 - 9:48
  81. Beppe Zezza

    Avete letto l’intervento odierno di Magister con il collage di “virgolettati” del papa?
    Certo, non so cosa dira’ Lorenzo, ma un po’ di impressione la fa.
    Il dubbio che ho è questo: io ho sempre visto la Misericordia come “strumentale” a ottenere la libera adesione dell’uomo. Se invece è la ULTIMA parola, allora la libertà dell’uomo è solo una farsa.
    Secondo me il maggiore elemento di somiglianza dell’uomo creato con il Dio creatore è nel fatto che Dio lo ha creato “libero” i.e. Libero di “rifiutarlo”. Se così non è la libertà è solo “apparente” o “temporanea” – come la “libera uscita” concessa ai carcerati.

    20 Ottobre, 2017 - 10:14
  82. Clodine-Claudia Leo

    Il termine “fidarsi della Chiesa” resta valido fintanto al Chiesa resta fedele al Suo Signore, “caro” (si fa per dire) Cuffino.

    Fidarsi della Chiesa lo si deve: purché,la Chiesa resti fedele, in continuità con il Magistero dei Padri, e in ossequio al Deposito della Fede Apostolica a Gesù Signore: legata senza manomissioni teologiche o di comodo.

    Infatti qual’è l’istanza profonda, imprescindibile e ultima di ogni Riforma: il ricordare ALLA CHIESA (ivi compresa la gerarchia, il papa fino all’ultima unghia del Corpo) che pur essendoci in Lei lo Spirito Santo ( a Grazia della fedeltà di Dio e non per i meriti dei suoi membri ) che non vive di vita autonoma e che lo Spirito Santo che la abita le viene elargito perché si ATTUI in lei, a guisa interiore e viva, la forma di vita che le è stata data UNA VOLTA per sempre dai profeti , dagli Apostoli, e dal Signore Gesù, il Suo Maestro con quella fede trasmessa ai Santi “una volta per sempre.

    Allora, fintanto la Chiesa resta fedele a quelle istanze, vincolata alla parola di Dio siamo chiamati a restarne fedeli, caro Cuffino, quando invece nel suo peccato (perché esiste anche un peccato della Chiesa) vuol seguire ogni ghiribizzo che salta in mente a una parte della gerarchia,o ad un papa ecc (senza colpo ferire, lo dico in senso lato) allora non ci siamo. Allora, ci si può avvalere della Parola di Pietro, anch’essa Parola di Dio:

    “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono.” (At 1; 22-5, 17-42)

    20 Ottobre, 2017 - 10:16
  83. Enrico Usvelli

    Beppe,
    ‘Anche , a mio parere, bisogna dire che nessuno di noi sa quanto la vita precdentemente condotta influirà sulla nostra decisione finale “libera” di accogliere o rifiutare la “ultima offerta” di salvezza.’

    A me piace, ma credo che la possibilità di una decisione finale da parte nostra sia solo un’ipotesi teologica e non una cosa certa. Nel Vangelo Gesù dice di vegliare perché non sappiamo quando il Signore nostro verrà. Mi pare che questa frase si accordi con l’ipotesi suddetta solo se la vita precedente influisse pesantemente sulla nostra decisione. Ossia la persona che muore senza essersi pentito, in vita, dei suoi numerosi e gravi peccati, secondo me farebbe una grandissima fatica a pentirsene all’ultimo momento e a credere di poter essere perdonato.

    20 Ottobre, 2017 - 10:20
  84. Clodine-Claudia Leo

    Ma io la do la mano a Padre Amigoni, sono sempre stata amica dei preti, alcuni anche più tosti (non ho detto peggiori eh, ma solo “più tosti”) di Amigoni, ci mancherebbe che non tenda la mano ad un presbitero, per carità!

    20 Ottobre, 2017 - 10:27
  85. Clodine-Claudia Leo

    Bravo Enrico,quello che hai detto è fondamentale…

    20 Ottobre, 2017 - 10:28
  86. Lorenzo Cuffini

    Tradotto l’obliquo linguaggio della impostora: bisogna fidarsi della Chiesa quando- rarissime volte – dice quello che dico io, no in tutti gli altri casi.
    Fine della mezz’ora del dilettante, Claudia Floris leo.
    Non hai ancora capito che i tuoi trucchetti da fiera sono obsoleti.
    Chiudi per una volta la ciabatta, in faccia alla tua Chiesa, e bon.

    20 Ottobre, 2017 - 10:35
  87. Amigoni p. Luigi

    E’ cambiato qualcosa finalmente nella Chiesa: non più Magistero ma Magister.
    Il virgolettato di Magister è più degno di riflessione di ogni riflessione del (sano) magistero del papa. Come già detto subito mercoledì scorso: il discorso del 18 ottobre del papa è da incorniciare, dalla prima all’ultima parola. Anche se l’ultima parola è del papa e non del Signore.

    Sulle apparizioni-profezie: la mano è da dare al buon senso e ai papi-magistri, non a me.

    20 Ottobre, 2017 - 10:55
  88. Lorenzo Cuffini

    Caro Beppe, fermo restando che credo che a nessuno importi quello che dico io, che effettivamente trattandosi di Chiesa e fede ha valore zero via zero- come quello che dicono tutti- visto che mi tiri in ballo dico che a me il collage di virgolettati di Magister, anche abbastanza abborracciato per la verità, fa l’impressione di una noia mortale.
    Sono almeno 17 anni che il mancato predicatore – cammuffato alla buona da vaticanista- spara le sue palline di carta masticata e ricicciata con la cerbottana dei suoi articolini sull’argomento. Potrebbe se non altro applicarsi di più.
    Senti qui cosa ti macinava già nel lontano 2000 giubilare:

    Giovanni Paolo II ne parla sottovoce. Del purgatorio. L’ultima volta che l’ha fatto in pubblico, lo scorso 4 agosto, non l’ha quasi chiamato per nome: «Non è un luogo», ha detto, ma «uno stato di purificazione dopo la morte». Fine. Impossibile saperne di più, nonostante la rivoluzione che provoca questa messa in soffitta della seconda cantica della “Divina Commedia”. Basta vedere cos’è successo al Giubileo, campato per secoli proprio sul condono delle pene del purgatorio. Ieri i fedeli correvano a Roma a chiedere al papa perdono e indulgenza; oggi è il papa a chiedere lui perdono per le colpe passate dei figli della Chiesa. Ieri i fedeli imploravano la remissione dei debiti contratti nell’aldilà coi propri peccati; oggi la Chiesa fa campagna perché siano rimessi nell’aldiquà i debiti esteri dei paesi poveri. E poi dicono che questo è un papa all’antica. Sbagliato. Il suo Anno Santo del 2000, che inaugura in pompa magna la notte di Natale, è di modello nuovissimo.”

    https://mail.libero.it/appsuite/#!!&app=io.ox/mail/detail&folder=default0/INBOX&id=21525

    Forse è caduto vittima di un incantesimo: dorme da diciassette anni, visto che è sempre fermo al palo. Poi, sta fissa di Dante: qualcuno potrebbe spiegare al nopateretnomagister Magister così come alla impostorella del blog che Dante e le sue cantiche, o Michelangelo e le sue opere meravigliose, non sono Verbum Domini, e quindi li lascino dove permangono stupendamente, senza spacciarli per Canoni della Rivelazione?

    20 Ottobre, 2017 - 11:27
  89. Lorenzo Cuffini

    Quanto alla discussione sui ciò che sarà possibile in articulo mortis alle anime dei peccatori penitenti o impenitenti, il tema è suggestivo è ciascuno puo’ dire la sua, e mettere il mi piace- non mi piace.
    Sta di fatto che nessuno SA quel che succede, e nessuno è tornato, né tornerà , per dircelo e raccontarcela, la modalità del pentimento, della sua possibilità, del giudizio stesso.
    Dobbiamo affidarci al Vangelo e alla Chiesa che ce lo tramanda e punto.
    Quel che sappiamo da lì è:
    il giudizio
    la possibilità del pentimento
    la piena e totale libertà nostra fino all’ultimo.
    Il resto sono proiezioni.
    Occhio, piuttosto, a non disquisire sulle ” anime impenitenti” come se fosse cosa che riguarda gli altri. Posso consumare inginocchiatoi a vita ed essere incardinato in duecento parrocchie e trovarmi impenitente al momento della morte. La questione è tremendamente seria e riguarda ME, prima di tutti gli altri e dell’universo mondo.

    20 Ottobre, 2017 - 11:34
  90. Clodine-Claudia Leo

    Vede, P.Amigoni,la mano io la porgo a lei. Tuttavia sulla questione se il Papa abbia l’ultima Parola rispetto a Nostro Signore Gesù Cristo -piuttosto audace ma soprattutto “blasfema”- quasi quasi me la fa ritirare a chiocciola.

    Da qualunque angolatura la prenda, questa affermazione risulta grave: se la poniamo sul piano di un “Potere”, inteso come rafforzamento all’interno della Chiesa in termini temporali questo potere non potrà mai essere arbitrario ma deve sottostare alla Volontà di Cristo il quale mai permetterà che colui che presiede metta a repentaglio il gregge sul piano della fede e dell’unità. Se lo poniamo sul versante puramente spirituale,oltre che temporale dottrinale “”plenitudo potestatis” essa deve fare tutto per l’edificazione e basterà un solo abuso non conforme alla Scrittura perché si ponga fuori , anche il questo caso, dal compito che Cristo gli ha conferito affinché sia, Pietro, più in basso di Cristo e sempre con gli occhi rivolto verso il suo Signore che l’ha posto come suo “Vicario”.

    20 Ottobre, 2017 - 11:42
  91. Clodine-Claudia Leo

    l’esperienza storica, già, di per sé, sconfessa la sua affermazione e attesta che l’ultima parola è sempre del Signore, MAI dei papi -come diceva Suarez- “se questi fa qualcosa che si oppone manifestamente alla giustizia e al bene comune”
    L’esperienza storica, repetita, mostra, che a periodi di forte sviluppo della potenza dei Papi, di qualunque Papa che ha percorso il bimillenario cammino, fecero poi seguito tempi di grande umiliazione esterne e limitazione, se non sottrazioni addirittura, del potere conferitogli da Cristo.

    Così, dopo Leone Magno ecco che arriva Giustiniano, riduce Roma ad un patriarcato e si conferisce il primato della Chiesa universale in campo dottrinale disciplinare. E come non rammentare Nicolò primo, imperatore spirituale del secolo più oscuro e depravato di Roma, ridotto alla stregua di un parroco di campagna.
    Poi abbiamo il superbo dominio medievale, cui seguì l’umiliazione di Avignone, e lo scisma dell’epoca conciliare;
    Similmente dopo la grandiosa epopea dei Papi rinascimentali, ecco di nuovo l’enorme perdita di potere e dopo il barocco la controriforma e il tempo della decadenza e dell’illuminismo la cui linfa, penetrata nella linfa dell’albero, produce ancora i suoi frutti: amari come l’assenzio… …

    Questa è la realtà caro Padre Amigoni, altro che l’ultima parola è del Papa. L’ultima Parola è sempre “LA PAROLA”: quella del Signore del Regno.

    20 Ottobre, 2017 - 12:10
  92. Andrea Salvi

    Ho l’impressione che la signora Leo non abbia capito un fico secco di quanto detto da padre Amigoni. E mi domando se ha letto con attenzione dall’inizio alla fine l’intervento del papa postato da Luigi Accattoli.

    20 Ottobre, 2017 - 12:23
  93. Lorenzo Cuffini

    Dura la vita dell’apostolo impostore.
    🙂

    20 Ottobre, 2017 - 12:25
  94. Amigoni p. Luigi

    Purgatorio = non luogo ma stato di purificazione dopo la morte. Perfettamente cattolico. Parola di Magistero (riferito ore 11.27). Tenere presente soprattutto in vista della commemorazione dei defunti.

    Ultima parola del papa (e non del Signore) = nel discorso del papa di mercoledì 18. Prego capire.

    E sulla “ultima parola” alla fine della vita: non ha detto magister (non Magistero) che deve essere quella insindacabile della singola persona e non quella della misericordia del Signore (ore 10.14)?

    20 Ottobre, 2017 - 12:38
  95. Clodine-Claudia Leo

    A questi ultime tre interventi inqualificabili rispondo con Camille Saint-Saëns.
    Ve la dedico

    https://youtu.be/YyknBTm_YyM

    20 Ottobre, 2017 - 12:58
  96. Victoria Boe

    Certo che ci mancavano anche i presbiteri “blasfemi” in questa discussione portata avanti a fil di raffazzonata teologia issata come una bandiera da salutare più con una bella risata che con reverenza.
    Se si leggessero CON ATTENZIONE i commenti altrui invece che precipitarsi a capofitto nella difesa delle proprie idee di comodo, si capirebbero anche i discorsi del Papa, spesso stravolti da chi non lo sopporta, e finanche le parole dei preti definiti “blasfemi”, che invece sono nella piena ortodossia e che, a volte, ricorrono alla sottile ironia per combattere le cialtronerie di certi pseudoteologi/e davvero “squinternati”.

    20 Ottobre, 2017 - 13:09
  97. maria cristina venturi

    Consiglio a padre Amigoni di leggere e meditare l’Enciclica Spe salvi del papa Benedetto XVI ( o forse padre Amigoni pensa che i papi precedenti a Bergoglio non son neppure da considerare???’):

    “nell’enciclica “Spe salvi”, tutta scritta di suo pugno, ha riaffermato con forza che il giudizio finale è “l’immagine definitiva della speranza”. È un’immagine che “chiama in causa la responsabilità”, perché “la grazia non esclude la giustizia”, anzi, “la questione della giustizia costituisce l’argomento essenziale, in ogni caso l’argomento più forte, in favore della fede nella vita eterna”, perché “solo con l’impossibilità che l’ingiustizia della storia sia l’ultima parola diviene pienamente convincente la necessità del ritorno di Cristo e della nuova vita”.
    “La grazia non cambia il torto in diritto. Non è una spugna che cancella tutto, così che quanto s’è fatto sulla terra finisca per avere sempre lo stesso valore. Contro un tale tipo di cielo e di grazia ha protestato a ragione Dostoëvskij nel suo romanzo ‘I fratelli Karamazov’. I malvagi alla fine, nel banchetto eterno, non siederanno indistintamente a tavola accanto alle vittime, come se nulla fosse stato”.

    20 Ottobre, 2017 - 13:15
  98. maria cristina venturi

    Forse invece padre Amigoni, come Scalfari, pensa che TUTTI saranno salvi, tranne pochi malvagissimi che però saranno semplicemente “annientati”.
    quindi l’uomo che si è sforzato di fare la volontà di dio, con sacrificio e con fede, sarà trattato da Dio nello stesso modo di chi con strafottenza se ne è fregato, ha fatto il comodo suo, ha fatto la bella vita, e poi senza pentirsi ne’ credere in Dio, sarà lo stesso accolto uin cielo alla visione beatifica di dio, come se nulla fosse.
    insomma una idea dell’aldila’ molto simile a quella della scuola italiana:
    tutti promossi, asini e studiosi, chi si è sforzato e chi se ne è fregato, i pigri e i volenterosi, alla fine… TUTTI PROMOSSI!

    20 Ottobre, 2017 - 13:19
  99. Victoria Boe

    Io invece, signora Venturi, la penso come lei: tutti all’inferno, tutti bocciati.
    E spero anche che nell’inferno ci siano alte fiamme che facciano bruciare a fuoco vivo gli uomini depravati, e che ci siano i diavoli sghignazzanti, di dantesca memoria, che con forconi roventi li facciano rosolare per benino per l’eternità.
    Giuro che ci sono. Stiamo attenti tutti, anche lei signora, a non finirci dentro, per carità!

    20 Ottobre, 2017 - 13:29
  100. Clodine-Claudia Leo

    A questo punto, visto che alla banda bassotti si è aggiunto il quarto elemento e siamo al completo. Proporrei una variazione in tema, penso che Venturi converrà con me che..è proprio in tema!

    Per la banda Bassotti voilà!

    https://youtu.be/z7rxl5KsPjs

    20 Ottobre, 2017 - 13:39
  101. maria cristina venturi

    pensate che sfortuna essere contemporanei della chiesa della “tenerezza” e della “misericordia”!
    se si viveva e insegnava ottanta anni fa nella chiesa “rigida” e cattiva si poteva ancora farla franca , oggi le liste di proscrizione sono micidiali…non se ne salva nessuno !

    20 Ottobre, 2017 - 13:52
  102. Clodine-Claudia Leo

    Se questi discorsi li avesse sentiti il mio vecchio direttore spirituale, lo stesso che nella sua lunga esperienza preparò centinai di seminaristi e teologi. Sacerdote santo, umile, uomo di fede e di preghiera ora vecchissimo, non so come avrebbe reagito…non oso immaginare…
    a me fanno orrore, semplicemente orrore, come quel trillo beffardo che di tanto in tanto “taglia”, sega in modo inquietante e assillante l’armonia del brano e si fa incalzante e stridulo tanto da lasciare l’anima del musicista in uno stato di sconvolgimento interiore
    ” Ouesto trillo, disse l’autore, egli lo aveva ascoltato in un incubo eseguito dal demonio stesso!”.

    20 Ottobre, 2017 - 13:55
  103. Clodine-Claudia Leo

    Hai ragione Venturi: che sfortuna essere contemporanei della chiesa della “tenerezza” e della “misericordia. Una vera iattura.

    20 Ottobre, 2017 - 14:02
  104. Victoria Boe

    Quando capirete, gentili signore, che i vostri link non li apre nessuno?
    Io, almeno, no. Neanche se mi pagassero.
    Divertitevi pure a cercarli per postarli in questo blog. Una perdita di tempo che ripaga solo voi. Come tutto il resto delle cianfrusaglie che propinate a piene mani e che non vanno prese in considerazione.

    20 Ottobre, 2017 - 14:03
  105. Lorenzo Cuffini

    L’apostola impostora mi va in pressione, come la pentola Papin.
    Che difatti è indicata per i minsetroni.

    20 Ottobre, 2017 - 14:50
  106. Lorenzo Cuffini

    che poi sarebbero minestroni, i minsetroni.
    Specialità della Floris Leo.
    🙂 🙂 🙂 🙂

    20 Ottobre, 2017 - 14:51
  107. Lorenzo Cuffini

    🙂 🙂 🙂 🙂
    Ma che bel modo di citare papa Benedetto.
    Si cita Magister che cita Benedetto, in versione spezzatino, una frasetta qua e una frasetta là, prese alla bisogna. Stesso stile, guarda caso, della impostoruccia nostra, che fa battuto della Scrittura, gettandone nella pentola del minestrone or un pezzetto, or un altro, a seconda di come le dolgano i calli , che devono essere, a questo punto, legione.

    Dunque, andiamo a leggerelo PER INTERO , quallo che scrive Benedetto nella Spe Salvi.

    “44. La protesta contro Dio in nome della giustizia non serve. Un mondo senza Dio è un mondo senza speranza (cfr Ef 2,12). Solo Dio può creare giustizia ( ti è chiaro, Venturi? ). E la fede ci dà la certezza: Egli lo fa.( Ti è chiaro, Venturi?) L’immagine del Giudizio finale è in primo luogo non un’immagine terrificante ( ti è chiaro Venturi?), ma un’immagine di speranza( ti è chiaro Venturi?); per noi forse addirittura l’immagine decisiva della speranza. Ma non è forse anche un’immagine di spavento? Io direi: è un’immagine che chiama in causa la responsabilità.( ti è chiaro Venturi?) Un’immagine, quindi, di quello spavento di cui sant’Ilario dice che ogni nostra paura ha la sua collocazione nell’amore [35]. Dio è giustizia e crea giustizia. È questa la nostra consolazione e la nostra speranza. Ma nella sua giustizia è insieme anche grazia( ti è chiaro Venturi?). Questo lo sappiamo volgendo lo sguardo sul Cristo crocifisso e risorto( ti è chiaro Venturi?). Ambedue – giustizia e grazia – devono essere viste nel loro giusto collegamento interiore.(Ti è chiaro Venturi?) La grazia non esclude la giustizia.( Ti è chiaro Venturi? Se tu riporti, riportando Magister, solo questa frase OMETTENDO QUELLA CHE C?E TRE RIGHE SOPRA : LA SUA GIUSTIZIA E’ ANCHE GRAZIA ed entrambe devono essere viste nel loro collegamento ineriore, sia tu che il tuo vatino state manipolando una dichiarazione testuale). Non cambia il torto in diritto. Non è una spugna che cancella tutto così che quanto s’è fatto sulla terra finisca per avere sempre lo stesso valore. Contro un tale tipo di cielo e di grazia ha protestato a ragione, per esempio, Dostoëvskij nel suo romanzo « I fratelli Karamazov »

    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20071130_spe-salvi.html

    20 Ottobre, 2017 - 15:09
  108. Clodine-Claudia Leo

    “Raglio d’asino non arriva in cielo”…Mai proverbio fu più appropriato!

    20 Ottobre, 2017 - 15:26
  109. Lorenzo Cuffini

    L’impostora desidera confutare anche l’Emerito?
    Prego.
    ( Ti ricordo che di Emerito si tratta, comunque).
    🙂

    20 Ottobre, 2017 - 15:50
  110. Victoria Boe

    Ma davvero, Lorenzo, puoi credere che alla Venturi possa essere chiaro quel che meritoriamente hai citato di Ratzinger?
    Questi signori e signore che hanno in mente solo quel che piace a loro e si illudono di fare la quadratura del LORO cerchio creandosi una religione a loro immagine e somiglianza, estrapoleranno sempre, a proprio piacimento, solo quei passaggi scritturistici, testamentari e papali che fanno al caso loro. Credendo che tutti gli altri, quelli pensanti, abbiano l’anello al naso e si bevano come acqua fresca le loro parole strumentali.
    Al contrario, chi ancora è in grado di pensare, guarderà l’intero contesto in cui certe frasi sono inserite, perchè è da un intero contesto che si trae il senso vero di ogni discorso. Lo sanno anche i bambini questo, ma non lo sanno certi adulti, compresi i vari Magister e similari, che non hanno testa compiutamente pensante.
    Sono vecchi alunni di una scuola vecchia e nozionistica, dalla quale non riescono a sganciarsi. Sanno solo copia-incollare diversi pezzetti di discorsi, facendone uno spezzatino indigesto.
    In più, c’è la malafede; e questo è davvero assai grave.

    20 Ottobre, 2017 - 15:56
  111. Lorenzo Cuffini

    Precisazione operativa, prima che fioriscano piagnistei e frignamenti su “insulti” e “linciaggi”, trucchetto generalmente messo in atto.
    Sulla base di quanto scritto su questo blog e memorizzato come tutto il resto, nonché facilmente consultabile e scaricabile da chiunque nella apposita sezione Archivi, la mia definizione di “impostora” di Claudia Floris Leo non è affatto da ritenersi un epiteto o un improperio, ma una definzione oggettiva basata su quanto da lei scritto nel tempo.
    Si legge infatti nel dizionario TRECCANI :
    ” impostóre s. m. (f. -a) [dal lat. tardo impostor -oris, der. di impon?re nel senso di «far credere»]. – Chi, abusando della credulità altrui e allo scopo di trarne vantaggio, fa uso sistematico della menzogna, o finge di essere e di sapere più di quanto sia e sappia, o diffonde teorie, informazioni false: non è uno scienziato, ma solo un i.; la comunità scientifica lo ha sempre considerato un i.; l’ipocrita ha meno parole, l’impostore è loquace, cerca le moltitudini da ingannare (Tommaseo).”

    http://www.treccani.it/vocabolario/impostore/

    Voilà.

    20 Ottobre, 2017 - 16:16
  112. Clodine-Claudia Leo

    Raggio d’asino non arriva in cielo.

    20 Ottobre, 2017 - 16:49
  113. Lorenzo Cuffini

    Raggio, poetico.

    20 Ottobre, 2017 - 16:49
  114. Amigoni p. Luigi

    Grazie alla prontezza mediatica di Cuffini abbiamo un piccolo acuto saggio di una grande enciclica, rispettosa e illuminante di tutto il clima in cui si dibatte, si dispera e trova qualche consolazione il mondo di oggi, credente e non credente.
    Invocare la “Spe salvi” (un grande, e anche difficile, testo che è: professione di fede, pensiero teologico, dialogo serio con la cultura di oggi e di ieri e con l’ebraismo, riflessione critica – e anche autocritica -sulla storia del dogma e delle sue rappresentazioni), per voler mettere nell’angolo Bergoglio, per pronosticare l’anagrafe di uno smisurato inferno e per immaginare un giudizio universale da “scherzi a parte”, a fotocopia dei nostri processi farsa, è un vero autogol, che giustifica il commento delle 15.56.
    Lezione di autogol da manuale di un piccolo magister che pensa di rifarsi l’intelligenza sostituendosi maldestramente a un grandissimo Magistero.
    Un paio di cose. a) La speranza cristiana è individualistica? è titolo di 3 paragrafi (13-15). Già porre così la domanda è lasciar intravedere oltre che la risposta anche il tipo di esame culturale con cui ci arriva.
    b) I paragrafi finali sono splendidi, con profonde riflessioni sul giudizio “grazia-giustizia” e sul fuoco purificatore che è l’incontro con Cristo stesso (altro che le fiamme dello stanzone del purgatorio di qualche visione o profezia di beata).
    La “Spe salvi” è enciclica di grande misericordia intellettuale.

    A chi si interessa dei miei gusti: non ho mai letto nè avuto libri di Scalfari; non degno di sguardo i suoi editoriali e interviste e apparizioni televisive.

    20 Ottobre, 2017 - 16:51
  115. Amigoni p. Luigi

    Per una lettura da venerdì sera di un testo magistrale consiglio il n. 42 della Spe salvi.

    20 Ottobre, 2017 - 17:21
  116. Lorenzo Cuffini

    n. 42 della Spe salvi….

    42 “Nell’epoca moderna il pensiero del Giudizio finale sbiadisce: la fede cristiana viene individualizzata ed è orientata soprattutto verso la salvezza personale dell’anima; la riflessione sulla storia universale, invece, è in gran parte dominata dal pensiero del progresso. Il contenuto fondamentale dell’attesa del Giudizio, tuttavia, non è semplicemente scomparso. Ora però assume una forma totalmente diversa. L’ateismo del XIX e del XX secolo è, secondo le sue radici e la sua finalità, un moralismo: una protesta contro le ingiustizie del mondo e della storia universale. Un mondo, nel quale esiste una tale misura di ingiustizia, di sofferenza degli innocenti e di cinismo del potere, non può essere l’opera di un Dio buono. Il Dio che avesse la responsabilità di un simile mondo, non sarebbe un Dio giusto e ancor meno un Dio buono. È in nome della morale che bisogna contestare questo Dio. Poiché non c’è un Dio che crea giustizia, sembra che l’uomo stesso ora sia chiamato a stabilire la giustizia. Se di fronte alla sofferenza di questo mondo la protesta contro Dio è comprensibile, la pretesa che l’umanità possa e debba fare ciò che nessun Dio fa né è in grado di fare, è presuntuosa ed intrinsecamente non vera. Che da tale premessa siano conseguite le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia non è un caso, ma è fondato nella falsità intrinseca di questa pretesa. Un mondo che si deve creare da sé la sua giustizia è un mondo senza speranza. Nessuno e niente risponde per la sofferenza dei secoli. Nessuno e niente garantisce che il cinismo del potere – sotto qualunque accattivante rivestimento ideologico si presenti – non continui a spadroneggiare nel mondo. Così i grandi pensatori della scuola di Francoforte, Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, hanno criticato in ugual modo l’ateismo come il teismo. Horkheimer ha radicalmente escluso che possa essere trovato un qualsiasi surrogato immanente per Dio, rifiutando allo stesso tempo però anche l’immagine del Dio buono e giusto. In una radicalizzazione estrema del divieto veterotestamentario delle immagini, egli parla della « nostalgia del totalmente Altro » che rimane inaccessibile – un grido del desiderio rivolto alla storia universale. Anche Adorno si è attenuto decisamente a questa rinuncia ad ogni immagine che, appunto, esclude anche l’« immagine » del Dio che ama. Ma egli ha anche sempre di nuovo sottolineato questa dialettica « negativa » e ha affermato che giustizia, una vera giustizia, richiederebbe un mondo « in cui non solo la sofferenza presente fosse annullata, ma anche revocato ciò che è irrevocabilmente passato »[30]. Questo, però, significherebbe – espresso in simboli positivi e quindi per lui inadeguati – che giustizia non può esservi senza risurrezione dei morti. Una tale prospettiva, tuttavia, comporterebbe « la risurrezione della carne, una cosa che all’idealismo, al regno dello spirito assoluto, è totalmente estranea »

    http://w2.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20071130_spe-salvi.html

    20 Ottobre, 2017 - 17:50
  117. Clodine-Claudia Leo

    Saltando a piè pari le ingiurie del ragliante, al quale rispondere, ci si sporca.
    Consigliere a P.Amigoni di non leggere qualche paragrafo dell’enciclica perché capirebbe molto poco dello spirito che la anima. Andrebbe invece meditata all’interno della trilogia in cui è incastonata, proprio come un diamante.
    Allora prima legga la “Deus Caritas”, quindi la “Spe Salvi” e infine la “Caritas in Veritate”. C’è un filo rosso che lega le tre encicliche. Non faccia come ha fatto con il Simbolo Apostolico. Le encicliche di Benedetto XVI non possono essere strumentalizzate a proprio piacimento perché molto complesse, soprattutto a livello ecclesiologico proprio perché tocca aspetti del Magistero della Chiesa contemplato da Ratzinger in continuità con i precedenti pontificati . Sono encicliche ad ampio respiro che partono da lontano e lambiscono il presente storico: le ideologie moderne e le mostruosità, il dolore, la violenza,le ingiustizie che hanno prodotto. Sfide dinnanzi alle quale la Chiesa e ogni cristiano è destinato a confrontarsi . Confortati dalla presenza di Dio: sorgente dalla quale sgorga quella speranza che non delude, malgrado relativismo e soggettivismo regnino sovrane sia a livello etico, che morale, sociale. Una voragine dentro la quale l’umanità sembra sprofondare…

    20 Ottobre, 2017 - 18:03
  118. Lorenzo Cuffini

    Ma perfavore.
    Un’ impostora come interprete autentica di Ratzinger.
    Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, domani.

    20 Ottobre, 2017 - 18:35
  119. Lorenzo Cuffini

    Piuttosto che dar ripetizioni improponibili sul Magistero, proveniendo da te poi …diciamo pure :irricevibili – a un prete cattolico in attività, tu che come me non sei nulla e che non hai nulla: preparazione, autorità, ruolo, figura, in faccia alla tua Chiesa, prova a lasciarlo parlare, Ratzinger.
    Vuoi?
    Bene.
    Non vuoi? Fallo lo stesso.
    Lascia spazio alle sue parole originarie, non alla crusca a zero valore nutritivo di quello che tu pensi di Ratzinger e ai tuoi consigli sul come leggerlo….
    Proprio dei bei consigli, figurarsi.

    Shhhhht.

    20 Ottobre, 2017 - 18:42
  120. Victoria Boe

    Questa è tutta da ridere.
    Lei, la signora, consiglierebbe a un prete come il padre Amigoni…
    Non è da credere. Non posso proprio crederci.
    Lei, la signora, mette in fila tre encicliche e suggerisce a un presbitero che certamente le conosce ben più di lei, un modo preciso di leggerle.
    E dà l’ennesima dimostrazione di sconfinata presunzione inanellando tutta una serie di scempiaggini attribuibili, secondo lei, all’ormai usurato relativismo, nonché soggettivismo, che avrebbe inquinato la Chiesa.
    E finisce in gloria, la signora, con il richiamo a Dio che è “sorgente dalla quale sgorga…”
    No, non posso capacitarmi della sovrana presunzione di cui sono pieni certi individui.
    Questa è proprio “una voragine” di stupidità a tutto tondo.

    20 Ottobre, 2017 - 18:45
  121. Victoria Boe

    ” Andrebbe invece meditata all’interno della trilogia in cui è incastonata, proprio come un diamante.”

    Ma va’!…
    Questa va memorizzata, tanto è forte: “incastonata proprio come un diamante”.
    La signora non sa ancora che la retorica di certe espressioni fa piangere e ridere nello stesso tempo.

    20 Ottobre, 2017 - 18:53
  122. Beppe Zezza

    Confesso di sentirmi un po’ spiazzato seguendo il dibattito di questo thread.
    A me pare che la Spe Salvi nei brani citati affermi che il giudizio finale non sarà un colpo di spugna su quanto è stato operato in vita; la grazia non esclude la giustizia a me pare significare che se in punto di morte si accoglie la grazia si dovrà comunque passare per una purificazione del male compiuto (in altri termini è la dottrina di sempre del “PURGATORIO” – che non esclude la possibilità di rifiutare la “grazia” e dunque dello INFERNO) e affermi inoltre che il voler imporre la giustizia su questa terra è una opera vana e potenzialmente dannosa, come dimostrato nei secoli recenti.
    Dunque: tutti certamente salvi? No. la POSSIBILITA’ è offerta a tutti ( e questo è fonte di grande speranza)
    Sarà possibile instaurare la giustizia in QUESTO mondo? No. Dio farà giustizia (il che significa che si dovrà comunque pagare un conto per i propri misfatti e passare per un processo di purificazione, se si accetta la grazia.

    20 Ottobre, 2017 - 18:57
  123. Amigoni p. Luigi

    Immagino che la conferma di denuncia di strumentalizzazione della Spe salvi sia rivolta a Magister e sue fans, come ben dimostrato alle 15 di oggi.
    E poi Cuffini ha linkato tutta l’enciclica, che, volendo, stasera si può leggere e (speriamo) capire; e non solo un paragrafo come suggerito. Quanto alla continuità – nella Spe salvi – con i pontificati precedenti: nelle 40 note del testo che ho scorso, leggendolo a partire dal 2007, ho trovato citazioni di Bacone, Kant, Adorno, Horkheimer, di qualche teologo del ‘900, di pochissimi padri della Chiesa e di nessun papa; e citazioni di molto Catechismo (scritto da lui, Ratzinger) proprio in quei punti che riguardano i due ultimi articoli del Simbolo degli apostoli (ricordati ieri su questo blog?). E’ un gioiello “originale”, anche senza incastonarlo.

    20 Ottobre, 2017 - 18:58
  124. Beppe Zezza

    per Cuffini.
    Diamo per scontato che quanto diciamo ha valore “assoluto” di zero e rappresenta solo quanto noi comprendiamo – e questo è comunque un fatto che ha la sua importanza , perché compito dei pastori è di “farci comprendere” e se “comprendiamo male” aiutarci a comprendere meglio.
    tu scrivi che la Chiesa afferma inequivocabilmente
    “il giudizio
    la possibilità del pentimento
    la piena e totale libertà nostra fino all’ultimo.”
    Dunque confermi che NON E’ POSSIBILE AFFERMARE CON CERTEZZA che l’Inferno è vuoto.
    Veniamo poi al collage di Magister. Tu te la cavi dicendo che è “noioso” e riportando cose scritte decenni fa. Ma questo è “svicolare” e non affrontare l’argomento.
    Il punto è lo stesso di prima: possibile che alcuni comprendano il papa come fa Scalfari? e quanti si formano una idea di quello che il Papa afferma leggendo Scalfari, devono essere lasciati così (sono “babbei” hai detto in un altro thread) o è opportuno che i pastori facciano qualcosa per correggere queste interpretazioni fantasiose e non lasciare che credano nel “silenzio-assenso”?

    20 Ottobre, 2017 - 19:12
  125. Lorenzo Cuffini

    Possibilissimo, caro Beppe.
    Ognuno ha la possibilità di capire quello che vuole.
    Continua a chiedermi, te lo dico con franchezza, come uno si possa tanto allarmare di quel che “capisce” e propala Scalfari del papa, lui che è ateo professo, grande giornalista e starordinario cultore del proprio ego come tutti i grandi giornalisti…. e trangugiare come un bicchier d’acqua del rubinetto che ci siano fior( si fa per dire) di sedicenti cattolici che quotidianamente interpretano alla rovescia quello che dice il papa, questo o un altro non importa, e ne facciano oggetto di propaganda e predicazione farlocca. Questo sì, che mi preoccupa e mi allerta: perché si tratta di ” cattolici” che pervertono quello che dice la loro guida _ che piaccia a loro o no , come guida, conta nulla; che piaccia a loro o no quel che dica, conta nulla, sempre loro guida resta- e lo dicono ad altri cattolici su siti cattolici, e lo dicono apposta per far passare per vere cose non vere…..insomma, questo sì che è è strano, se proprio non si vuol dire preoccupante.
    Io mi occupo di queste “interpretazioni fantasiose” mostrando con facilità estrema come siano fantasiose: lo mostrano da sè, veramente. Non ho nessun problema a fare lo stesso con quel che dice Scalfari del papa. Continuo a sostenere che siamo tutti maggiorenni, vaccinati e in era digitale e non Fred e Wilma degli Antenati, e quindi se vogliamo sapere quel che dice il papa andiamo alla fonte ( oggi, banalissima cosa) e come leggiamo e ci teniamo aggiornati sul meteo e sul campionato, santa pace, teniamo una finestra aperta sulle dichiarazioni che fa il papa, non su quello che l’ultimo dei somari o il primo dei premi Pulitzer pensa del papa o di quello che abbia detto il papa….
    Per cui, non svicolo affatto e rispondo alla tua domanda.
    Riguardo a Magister, resto profondamente annoiato.Sono vent’anni che ci propina il motivo del suo sconcerto, delle sue paturnie e dei suoi maldipancia.
    Che hanno, come i miei , importanza zero.
    Abbiamo capito.
    Dopodichè?
    Io sto con la Chiesa, Magister vada dove cappero gli pare, fine dei discorsi.
    Ci sarà qualcuno che vibra come un diapason in assonanza con quel che dice Magister?
    Sa dove va la Chiesa e sa dove va Magister: a lui la scelta.
    O con la Chiesa, che gli piaccia o no, o segua Magister dove cappero Magister vorrà portarlo.
    Stessa cosa con Tosatti, Socci, Valli, Scalfari e compagnia a briscola, e tutta la congrega di battitori liberi che si credono, babbei, dei depositari di nonsisabenechevarità.
    Riguardo a quelli che ” si formano una opinione” a destra e a mancina, bene, si sveglino: hanno, nell’ordine, Cristo, la Parola come conservata e tramandata dalla Chiesa, i Sacramenti, la Chiesa stessa e i singoli PAstori: i loro, non quelli che vorrebbero avere e che stan nel mondo dei sogni: quelli in carne e ossa. Se, con tutto questo, decidono di formarsi un’opinione in un angolo del caravanserraglio completamente abusivo della informazione, che sia di area laica o cattolica conta un tubo, bé sono babbei alla ennesima potenza, e meritano di essere presi per il naso dal primo marpione di turno.

    20 Ottobre, 2017 - 19:48
  126. Clodine-Claudia Leo

    Inizio sorvolando di nuovo a pié pari certe mascalzonate che, repetita iuvant, a rispondere ci si sporca come quando si calpesta la popò dei cani e chiudo chiosa.

    Di nuovo mi trovo sulla linea di Beppe—

    Per P. Amigoni

    Francamente P.Amigoni, che l’enciclica si risolva nel copiaincolla del tizio da lei nominato, la vedo riduttiva al massimo. Non credo si debbano leggere in questo modo le encicliche dei Pontefici, io almeno NON le leggo con questa leggerezza.

    Dunque: lei sostiene che la Spe Salvi (Novembre 2007) non ha alcun riferimento di ordine ecclesiologico e dunque, a suo avviso l’Enciclica di Benedetto XVI — la quale, come già accennavo andrebbe meditata dopo aver letto la Deus Caritas Est (Dicembre 2005), e in prospettiva rispetto alla Caritas in Veritate (giugno 2009) — si ridurrebbe sic et simpliciter agli autori moderni da lei citati in prospettiva meramente filosofica .

    Pertanto,a suo avviso: nulla sulla Lumen Gentium capitolo VII ? Nulla sull’indole escatologica della Chiesa e la sua comunione con la Chiesa celeste come una comunità di speranza (in particolare si leggerà il n. 48, con l’espressione “Chiesa pellegrina sulla terra”, che è entrata anche nel Messale Romano); il secondo testo conciliare, che per ora indico soltanto. Nulla sulla costituzione pastorale Gaudium et Spes. Nulla sul Magistero e le esortazioni di Paolo VI.
    Nulla sulla dimensione Biblica e cristologica.

    Vede P.Amigoni, a me dispiace dover discutere con lei, non vorrei né lo faccio con spirito polemico. Ma, la pregherei, se non altro, di evitare queste risposte che, mi affliggono, veramente!

    20 Ottobre, 2017 - 20:42
  127. Clodine-Claudia Leo

    Basterebbe confrontare l’enciclica con i documenti del Vaticano II per constatare come siano perfettamente compatibili. Questo è un dato innegabile. Certo, se la si legge così, come si leggerebbe il Corriere della Sera chiusi in bagno è che sfugge il senso per questo dico che va meditata nei contenuti: il numero 35 della Spe , ad esempio, richiama il n° 39 della Gaudium et Spes. Similmente quando tocca il tema della natura profetica della Speranza cristiana: ricalca l’esortazione Apostolica “Evangelii nuntiandi di Paolo VI .Tutta la Spe Salvi presenta questa dinamica, un andare e tornare sulle posizioni dei precedenti pontificati non di meno il richiamo anche a Giovanni Paolo II esortazione ecclesia Europa e un’infinità di annotazioni bibliche e cristologiche..

    20 Ottobre, 2017 - 21:19
  128. Lorenzo Cuffini

    Evvia, si vuole mica affliggere l’impostora?!
    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂
    Certo non manca di faccia di tolla.
    Falsa, in malafede e fantasista.

    20 Ottobre, 2017 - 21:25
  129. Lorenzo Cuffini

    Impostura, ad esempio, affermare:
    “lei sostiene che la Spe Salvi (Novembre 2007) non ha alcun riferimento di ordine ecclesiologico e dunque, a suo avviso l’Enciclica di Benedetto XVI — la quale, come già accennavo andrebbe meditata dopo aver letto la Deus Caritas Est (Dicembre 2005), e in prospettiva rispetto alla Caritas in Veritate (giugno 2009) — si ridurrebbe sic et simpliciter agli autori moderni da lei citati in prospettiva meramente filosofica .”
    L’unica cosa vera è Novembre 2007 messo tra parentesi.

    20 Ottobre, 2017 - 21:41
  130. Lorenzo Cuffini

    Basta leggere il commento delle 18,58 per rendersene perfettamente conto.

    20 Ottobre, 2017 - 21:49
  131. Amigoni p. Luigi

    Tutti han capito (eccetto una persona) che ho (e non solo io) grandissima ammirazione per la Spe salvi, letta più di una volta, e scorsa anche oggi in vari punti, a partire dal n. 42 riprodotto da Cuffini alle 17.50.
    a) Non so chi o cosa sia il “copiaincolla del tizio nominato…”. Ho nominato nessun “tizio” ma solo i quattro filosofi europei citati nelle note.
    b) Non ho trovato nessun GS 39 (Gaudium et spes) nel n. 35 della Spe salvi; e nessuna sigla conciliare nel n. 48.
    c) Tra gli autori laici citati c’è anche Platone. L’unico concilio citato (nota 32) è il Lateranense IV (con Ds 806) ed è una citazione fatta per capire più a fondo la posizione degli autori atei.
    d) Immagino che per tutti Ratzinger non sia stato un meteorite; e infatti nell’enciclica dimostra di avere studiato e riflettuto moltissimo; di aver imparato molto da tutti e di avere da insegnare molto a tutti. Ovviamente conosce molto bene, e lo si vede, il Vaticano II, Paolo VI e la riforma del messale “ordinario” di Paolo VI; ma non ha bisogno di copiare loro frasi e nemmeno noi abbiamo necessità di vederle riportate.
    e) La Spe salvi è una grandissima enciclica perchè è originale; è originale perchè non ripete cose trite e ritrite del magistero precedente (papi e Vaticano II mai citati), ma interpreta e risponde a domande serie e gravi di oggi (vedi i filosofi atei compresi con grande correttezza e rispetto) con le risorse vive e sicure del Vangelo e della ricca tradizione cristiano cattolica, assimilata e filtrata nei suoi punti di forza, con onesto senso storico. Non ha paura per esempio di affermare, con il suo stile delicato, che la dottrina del purgatorio si fa strada tardivamente e un po’ confusamente nella riflessione della Chiesa; e lui la riespone splendidamente – più biblicamente e teologicamente e in maniera lontanissima dalla predicazione solita – nella maniera detta.
    f) I contenuti e le prospettive dell’enciclica di papa Benedetto sono assai lontani da quelle “di vecchio manuale” e privatistiche risuonate anche nel blog in corso: se e come succede che uno si converta in fin di vita; se l’ultima parola negli ultimi cinque minuti di vita è del morente o di chissà chi; se il giudizio particolare è fatto da Dio con in mano più il misurino del farmacista o la pesa della misericordia infinita; se per ognuno di noi “il libro della vita” nelle mani (misericordiose) di Dio avrà le pagine del dare e dell’avere compilate senza dimenticanze a norma delle nostre leggi.

    21 Ottobre, 2017 - 0:41
  132. Victoria Boe

    “Il punto è lo stesso di prima: possibile che alcuni comprendano il papa come fa Scalfari? e quanti si formano una idea di quello che il Papa afferma leggendo Scalfari, devono essere lasciati così (sono “babbei” hai detto in un altro thread) o è opportuno che i pastori facciano qualcosa per correggere queste interpretazioni fantasiose e non lasciare che credano nel “silenzio-assenso”?”

    Io non riuscirò mai a capire perché alcuni di questo blog quando vogliono accusare il Papa, tirino sempre in ballo Scalfari. Il quale non è il portavoce del Papa, come si sa. Né pretende di esserlo, per la verità.
    Mai ha detto di esserne il testimone. E sempre ha ribadito di essere non credente. Cosa dovrebbe smentire papa Francesco o chi per lui?
    Non capisco. Dovrebbe forse dire che inferno, purgatorio e paradiso sono luoghi veri e propri? Ma quando mai! Non c’è più nessuno che affermi questa sciocchezza colossole. Chi vuole crederlo, è padronissimo di crederlo, beninteso, ma le cose non cambiano: sempre di sciocchezza madornale si tratta. Dovrebbe dire, il Papa, che Dio è cattolico? Anche questa sarebbe una bella cretinata, e non mi soffermo a spiegare perché. E via proseguendo su questa scia di presunti “reati” bergogliani.
    È indubbio che il giornalista apprezza, e non poteva non farlo, la modernità di questo Papa; modernità (non modernismo!)che impone certi cambiamenti nella Chiesa-Istituzione che tengano conto di una Umanità che oggi ha una maggiore comprensione del mondo in rapida evoluzione;che va capito anche, o forse soprattutto, dalla Chiesa per stare al passo con i tempi e per dare nuova linfa vitale alla Chiesa stessa.

    21 Ottobre, 2017 - 1:07
  133. Victoria Boe

    Lo diceva il card. Martini, con la sua chiaroveggenza, che la Chiesa era rimasta indietro di 200 anni. Bergoglio la pensa allo stesso modo, evidentemente. E vuole schiodarla da una fissità deleteria, non capito da un bel numero di cattolici che in quella fissità si sono sprofondati, standoci comodi più che mai senza un minimo di razionalità, e quindi trovano mille pretesti vani, anche risibili, per attaccarlo.
    Mentre moltissimi altri no, non ci si trovano per niente bene e sostengono Francesco stimandolo per le parole di verità, di benedizione e di speranza che pronuncia. Parole che vivificano la Chiesa.
    Allora è chiaro che uno come Scalfari, che rivendica il suo umanesimo che vive di modernità, non può che solidarizzare con uomini di Chiesa, in primis il Papa, che vede moderni e soprattutto testimoni del Vangelo nella loro vicinanza manifesta e assidua al prossimo indigente di varie povertà, con cui Gesù stesso si è identificato.
    Qual è allora lo scandalo?
    Lo scandalo è da vedersi nella idiozia che porta non pochi cattolici a parlar male di Francesco, con Scalfari come controfigura, conducendo una battaglia già persa, senza possibilità di rimonta.

    21 Ottobre, 2017 - 1:12
  134. Victoria Boe

    “… se e come succede che uno si converta in fin di vita; se l’ultima parola negli ultimi cinque minuti di vita è del morente o di chissà chi; se il giudizio particolare è fatto da Dio con in mano più il misurino del farmacista o la pesa della misericordia infinita; se per ognuno di noi “il libro della vita” nelle mani (misericordiose) di Dio avrà le pagine del dare e dell’avere compilate senza dimenticanze a norma delle nostre leggi.”

    Io preferisco attenermi alla realtà dei fatti, come sempre.
    Ho visto morire fin da piccola molte persone della mia famiglia– un’esperienza comune a molti di questo blog, forse–e sempre ho constatato che nei momenti, brevi o lunghi, precedenti la morte le condizioni del morente sono tali che non è possibile parlare di conversione. Assolutamente no. Manca la lucidità mentale per pensare a qualsiasi cosa, figuriamoci alla conversione. Oppure c’è una tale sofferenza che il morente, ma anche quelli che gli stanno vicino, sono immersi in una tragedia indicibile che annulla ogni altra realtà. In quei momenti si è in balìa di una forza misteriosa di fronte alla quale si è assolutamente impotenti e quasi incapaci di ragionare. Per cui, se non interviene la misericordia del Signore ad operare come solo Lui sa e vuole, non so proprio a chi o a che cosa sia lecito pensare. Altro che ultimi cinque minuti di vita per salvarsi.
    Del resto, ciò che io ho appena detto trova conferma nelle parole del compianto don Giuseppe Zilli (apprezzato direttore, parecchi anni fa, di “Famiglia Cristiana”), il quale, dopo un incidente nel quale rischiò la vita, ebbe a dire con molta franchezza che nei momenti in cui si è prossimi alla morte non si è assolutamente in grado di convertirsi, per il fatto che non si capisce nulla di nulla.
    Quindi, sarebbe meglio smetterla col dire stupidaggini fondate sul niente o su una fantasia galoppante o su invenzioni di nessuna verità.
    Certo che se il giudizio di Dio è pensato come “il misurino del farmacista”, bisogna dire che questo Dio nel quale confidiamo, è proprio di un fiscalismo degno dei peggiori esattori delle imposte qui sulla Terra.
    Ma qual è l’idea di Dio che certi ancora coltivano?
    Libera nos, Domine, dalle stupidità che si annidano nella nostra piccola mente rimbambita.

    21 Ottobre, 2017 - 2:17
  135. Clodine-Claudia Leo

    P.Amigoni, ho letto la sua interpretazione dell’enciclica.
    Ma, io direi che, è la sua visione e la rispetto.
    Poi, che lei non abbia rintracciato alcun elemento, chiarissimo a parer mio, riferibile ai documenti conciliari (che invece ci sono). Che nel capitolo circa “Il concetto di speranza basata sulla fede nel Nuovo Testamento e nella Chiesa primitiva” non vi abbia scorto rifermenti ecclesiologici, o ai Padri (san Gregorio Nazianzeno, San Tommaso d’Aquino ivi comprese tutte le differenze possibili tra l’interpretazione dell’Aquinate rispetto a Lutero sulle realtà invisibili in relazione a ciò che si spera rispetto a ciò che si crede concetto che sottolinea l’esigenza della Fede affinché la Speranza che è una virtù infusa, operi , e da qui tutto il discorso sul significato di “sostanza” per Tommaso D’Aquino in obiezione alle tesi di Lutero)
    Che lei non li abbia rintracciati non vuol dire che quei riferimenti relativi ai documenti conciliari o ai Papi precedenti non ci siano. Semplicemente non li ha rilevati.
    Io do alla stessa un taglio teologico/scritturistico, lei probabilmente no.
    Si possono avere visioni diverse , ci mancherebbe. Non dico che la mia sia giusta e la sua sbagliata. Dico solo che questa e la mia e quella è la sua. Tutto qui.
    Ad maiora

    21 Ottobre, 2017 - 8:50
  136. Amigoni p. Luigi

    Premessa: non ho dato nessuna interpretazione dell’enciclica, come impropriamente lamentato (ore 8.50). E’ molto chiara.
    1. Tutti sappiamo cogliere gli elementi teologici e scritturistici dell’enciclica e tutti abbiamo rilevato i rimandi espliciti e le citazioni bibliche presenti nei singoli paragrafi: 2 Mac, Gv, 1 Cor, 2 Pt, Ap. ecc.
    2. Nel punto d) di stanotte sono elencati i riferimenti impliciti che si colgono
    facilmente nella Spe salvi e che fanno ritenere l’enciclica non un testo lefevriano anticonciliare ma chiaramente di ispirazione conciliare e di vera dottrina cattolica. E meno male.
    3. Ho parlato delle 40 note con relative citazioni di testi e autori.
    Ribadisco che nelle note non è citata nè riportata alcuna frase di nessun papa. Punto.

    21 Ottobre, 2017 - 13:46
  137. Clodine-Claudia Leo

    Leggo solo ora.
    P.Amigoni, vedo che continuiamo a non capirci. Quando mai accennai a “citazioni”
    E’ dall’inizio di questo nostro “confronto” che parlo di cfr , di confronti, rimandi o indicazioni circa ulteriori idee che possono fornire informazioni o argomenti simili o differenti. Confronti, rimandi, dei quali la Spe Salvi è impregnata sia riguardo ai documenti conciliare che alle esortazioni di Pontefici precedenti e lei mi continua a parlare di citazioni. Se il suo senso critico non le permette di analizzare un testo, non esclude che quei rimandi, confronti, informazioni non ci siano con altri scritti non ci siano. Semplicemente lei non è in grado di rintracciarli. Punto

    21 Ottobre, 2017 - 20:31
  138. Beppe Zezza

    Personalmente non sono né pro né contro il Papa.
    E non parlo di Scalfari per denigrare il Papa.
    Mi preoccupo di quello che pensa “la gente” .
    Quelli che partecipano al blog sono, con rispetto parlando, “quattro gatti”; quelli che leggono le encicliche e i documenti papali sono se non “quattro gatti” forse otto.
    E allora, se amiamo la Chiesa, quello che ci dovrebbe interessare è : cosa arriva alla gente? E’ una sollecitazione ad avvicinarsi alla fonte della Vita e rinnovare la propria vita per renderla conforme al Vangelo o invece è una conferma che è la Chiesa che finalmente si accorge di essere indietro di 200 anni (come affermato dalla buon’anima del Cardinale Martini) ed era il “mondo” a vedere giusto e quindi quello che c’è da fare è solo “accogliere i migranti” e “combattere i cambiamenti climatici”?
    Lorenzo ti chiedi perché io non mi scaldi contro le interpretazioni che mcv dà delle parole del papa , e io a mia volta ti chiedo come mai non muovi un muscolo quando senti Victoria che nega il peccato originale e non crede alla Sacra Scrittura e che ha della Chiesa cattolica una visione molto molto particolare?.
    Io ti dico una cosa: morto un papa se ne fa un altro. La Chiesa Cattolica dà grande rilevanza al Papa e al papato ma non E’ solo il Papa. Guardiamoci dalla “papolatria” (che si manifesta sia nel difenderlo che nell’attaccarlo )

    21 Ottobre, 2017 - 20:51
  139. Victoria Boe

    Beppe Zezza, ho postato per errore la replica a questo suo intervento nel thread più sopra.
    Vada a leggerlo, prego.

    21 Ottobre, 2017 - 22:39
  140. Clodine-Claudia Leo

    Perché sono dalla stessa parte per insultare e dare dell’impostora a me, e della deficiente alla Venturi, è così facile Beppe. Ma pensi veramente che questi due soggetti siano rivestiti di candido amore per la Chiesa? Sono solo due personaggi privi di capacità di ascolto, privi di intelligenza del cuore. Pensi che costoro abbiano capacità interiori, o siano in grado di intercettare il mutamento malaccorto e sconsiderato che è in atto nella Chiesa? Sono animati da uno spirito che non so definire, francamente non lo so definire, so solo che intendono portare avanti una guerra psicologica tesa a picchiare e sfiancare fino a portare alla resa passiva chi, invece, questa mutazione l’ha rintracciata e la contrasta. Benedetto Croce nel suo saggio diceva che ” non possiamo non dirci “cristiani”, recentemente Rahner divulgò quella scempiata idea del “cristiano anonimo” e l’altro epigone Shillebeeckhx (che solo a scriverlo fa orrore) quella dei “cristiani impliciti” , assurdità sbuggiardate, fortunatamente. Oggi questa gente vorrebbe che fossimo tutti ” cristiani modenizzanti impliciti e anonimi”.
    Un caro saluto Beppe

    21 Ottobre, 2017 - 22:51
  141. Victoria Boe

    “… e io a mia volta ti chiedo come mai non muovi un muscolo quando senti Victoria che nega il peccato originale e non crede alla Sacra Scrittura e che ha della Chiesa cattolica una visione molto molto particolare?.”

    Sig. Beppe, perché mi ha chiamato in causa senza che nessuno la cercasse?
    Si rende conto che lei con le sue parole inopportune ha dato occasione ad una signora linguacciuta e pettegola, sempre la stessa, di mostrare ancora una volta l’aspetto vittimistico, deplorevole e ridicolo, che con enorme falsità mette in primo piano tutte le volte che qualcuno va a nominare qualche suo avversario e in particolare me?
    Se ne accorge, Beppe Zezza, o fa finta di non accorgersene? O proprio non ha capito niente della personalità di chi frequenta questo blog?
    Le hanno mai detto che non si devono creare occasioni per il propalarsi delle maldicenze gratuite e ipocrite? Anche questo è un peccato vero, sa?
    Se nessuno glielo ha mai detto, lo faccio io per prima, caro signore.
    Stia attento quando parla: bisogna saper prevedere le negatività conseguenti ad una superficialità tanto stupida quanto irrispettosa.
    La prudenza è d’obbligo sempre.

    22 Ottobre, 2017 - 0:08
  142. Lorenzo Cuffini

    Mai scaldato per un papa in vita mia, Beppe.
    Reagisco alle vigliaccate e ai veleni che si buttano su questo esattamente come ho fatto con Benedetto e con GPII. Cosa stupefacente: i veleni in molti casi sono sputati dalle stesse devotissime boccacce.
    Un papa vale l’altro, esattamente.
    E richiede lo stesso identico giudizio: che ha, da parte mia.
    LA questione non mi interessa minimamente.

    Se poi vuoi continuare – lo fai da mesi- a fingere che sia normale che ci siano dei cattolici che dicono le cose che osano dire di questo, o di qualunque papa, beh, scuserai la consueta franchezza, è inutile che ne parliamo ancora.
    Il tuo non rispondere è eloquentissimo.

    Io non ti chiedo perché tu non tis caldi: ti chiedo perchè tu non te ne accorga.Ma, visto che te ne accorgi benissimo, hai già risposto abbondantemente.

    Quanto a Victoria e al peccato originale, puo’ credere quel che ritiene, esattamente come te o me.

    22 Ottobre, 2017 - 0:40
  143. Lorenzo Cuffini

    Non so se ti è chiaro.
    A te, Claudia Floris Leo. A te non do dell’impostora.
    Tu sei un’impostora.

    22 Ottobre, 2017 - 0:42
  144. Beppe Zezza

    A Victoria Boe

    L’ho citata nella mia richiesta a Lorenzo Cuffini perché cerco di capire cosa lo muove. Nei suoi appassionati interventi contro MCV e CCF parrebbe un difensore della ortodossia cattolica e del papa regnante (anche se lui asserisce che è difensore del “papato” e non del papa ) mentre non dice nulla a proposito delle sue deviazioni dalla (attuale) dottrina cattolica. Forse perché è sulla stessa linea della nuova dottrina cattolica?

    22 Ottobre, 2017 - 13:10
  145. Enrico Usvelli

    Mi sono preso la briga di leggere qualcuna delle omelie di Francesco da cui Magister ha tratto un brano per dimostrare la sua tesi sull’offuscamento del giudizio finale.
    Il 23 agosto il Papa parla della tenda come affermato da Magister, ma prima dice: ‘non è cristiano camminare con gli occhi bassi’ e ancora ‘ Le pagine finali della Bibbia ci mostrano l’orizzonte ultimo del cammino del credente…’
    E alla fine: ‘ Lui ci conduce alla grande tenda di Dio con gli uomini, con tanti altri fratelli e sorelle…’. Tanti non vuol dire tutti, anzi.
    Francesco ha fatto una catechesi sul destino del credente, mi pare ovvio che il non credente farà anche secondo lui una brutta fine, altrimenti non avrebbe detto ‘credente’ ma ‘uomo’.
    Angelus dell’ 8 ottobre. Magister ha ignorato questa parte: ‘C’è solo un impedimento di fronte alla volontà tenace e tenera di Dio: la nostra arroganza e la nostra presunzione che diventa talvolta anche violenza! Di fronte a questi atteggiamenti e dove non si producono frutti la Parola di Dio conserva tutta la sua forza di rimprovero e di ammonimento: ”A voi sarà tolto il Regno di Dio…” ‘
    Di cosa stiamo parlando? Più chiaro di così!
    Pentecoste, 4 giugno. Magister trova un polemica del Papa verso chi giudica che io non sono riuscito a trovare. Eppure non ho letto il resoconto di repubblica, ma sono andato all’originale. A parte questo, Magister rimprovera al Papa di aver saltato: ‘A coloro cui non perdonerete non saranno perdonati’. Ma se Francesco nell’omelia sottolinea che Gesù perdona ai discepoli il loro abbandono durante la Passione, citare tutta la frase avrebbe costituito solo un appesantimento al discorso. O il Papa deve citare ogni volta mezzo Vangelo per non incorrere nelle accuse di Magister e co.?
    In generale Francesco ama sottolineare quanto sia bello essere fedeli ed amare Dio piuttosto che la bruttezza e la pericolosità del vivere nel peccato. Può non piacere, sono gusti, ma da qui all’accusarlo di insegnare strane cose ce ne corre.

    22 Ottobre, 2017 - 15:06
  146. Enrico Usvelli

    Sono andato a leggere il discorso dell’udienza dell’11 ottobre. Le cose non stanno affatto come le mette Magister. Non so cosa intendesse il Papa con ‘tutto verrà salvato’, a me pare che possa essere ciò che abbiamo passato nella nostra vita, ma non ne sono certo. Sicuramente con ‘tutto’ non intendeva ‘tutti’, basta leggere tutto il discorso senza pregiudizi.
    Francesco parla di attesa vigilante, di ciò che devono essere e fare i cristiani: se tutti si salvano che senso ha invitare a non essere pigri?
    ‘Quando questo giorno arriverà, noi cristiani vogliamo essere come quei servi che hanno passato la notte coi fianchi cinti e le lampade accese: bisogna essere pronti per la salvezza che arriva, pronti all’incontro.’
    Anche solo da questo passo come si fa a dire che non c’è da temere il giudizio? Non c’è da temere da parte del servo vigilante, ma non certo da chi non è stato tale. Mi pare sia l’ennesima dimostrazione della Legge di Magister: se c’è una possibilità di interpretare negativamente le parole del Papa, Magister lo farà.

    22 Ottobre, 2017 - 15:59
  147. Victoria Boe

    Il fatto è che quando si parte dalla linea del pregiudizio e dall’intenzione di colpire qualcuno, il gioco è già fatto; e con disonestà ripugnante si estrapola dai discorsi solo quello che fa comodo per i propri fini.

    22 Ottobre, 2017 - 16:23
  148. Lorenzo Cuffini

    E’ così, Enrico.
    Se uno si appoggiasse ai testi originali, il 99% delle polemiche non sorgerebbero nemmeno.
    Quello che tu hai indicato da parte di nopaternomagister Magister ha una definizione molto chiara: si chiama fare controinformazione (ancora peggio se si considera di chie e di cosa sta parlando e del fatto che è “uomo di informazione” di provata stagionatura).

    22 Ottobre, 2017 - 16:40
  149. picchio

    ha ragione Enrico
    “In generale Francesco ama sottolineare quanto sia bello essere fedeli ed amare Dio piuttosto che la bruttezza e la pericolosità del vivere nel peccato. ”
    Io credo che questo approccio derivi dall’essere un religioso, cos’altro se non la bellezza di amare Dio con tutto il tuo cuore può spingerti a rispondere ad una chiamata alla vita religiosa? Non certo paura di castighi o il pensiero dell’inferno..

    cristina vicquery

    22 Ottobre, 2017 - 19:17
  150. Enrico Usvelli

    Curioso che Francesco sia ora accusato di parlare di ‘salvezza per tutti’ quando poco tempo fa lo accusavano di rompere gli zebedei ai cattolici con ogni sorta di critiche (che non avrebbero avuto senso se la salvezza era certa comunque). Mah!

    24 Ottobre, 2017 - 17:49

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