Francesco nella festa della Trinità: Dio è tutto e solo Amore

21 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La seconda Lettura presenta le parole augurali che San Paolo rivolge alla comunità di Corinto: «La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi» (2 Cor13,13). Questa – diciamo – “benedizione” dell’Apostolo è frutto della sua esperienza personale dell’amore di Dio, quell’amore che Cristo risorto gli ha rivelato, che ha trasformato la sua vita e lo ha “spinto” a portare il Vangelo alle genti […]. La comunità cristiana, pur con tutti i limiti umani, può diventare un riflesso della comunione della Trinità, della sua bontà, della sua bellezza. Ma questo – come lo stesso Paolo testimonia – passa necessariamente attraverso l’esperienza della misericordia di Dio, del suo perdono.

    11 Giugno, 2017 - 21:44
  2. Luigi Accattoli

    Nella prima lettura così parla Iddio: «Il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà» (Es34,6). Questo nome esprime che Dio non è lontano e chiuso in sé stesso, ma è Vita che vuole comunicarsi, è apertura, è Amore che riscatta l’uomo dall’infedeltà. Dio è “misericordioso”, “pietoso” e “ricco di grazia” perché si offre a noi per colmare i nostri limiti e le nostre mancanze, per perdonare i nostri errori, per riportarci sulla strada della giustizia e della verità. Questa rivelazione di Dio è giunta al suo compimento nel Nuovo Testamento grazie alla parola di Cristo e alla sua missione di salvezza. Gesù ci ha manifestato il volto di Dio, Uno nella sostanza e Trino nelle persone; Dio è tutto e solo Amore, in una relazione sussistente che tutto crea, redime e santifica: Padre e Figlio e Spirito Santo.

    11 Giugno, 2017 - 21:45
  3. Luigi Accattoli

    Il Vangelo di oggi “mette in scena” Nicodemo, il quale, pur occupando un posto importante nella comunità religiosa e civile del tempo, non ha smesso di cercare Dio […]. Nel dialogo notturno con il Nazareno, Nicodemo comprende finalmente di essere già cercato e atteso da Dio, di essere da Lui personalmente amato […]. Così infatti gli parla Gesù: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3,16). Che cosa è questa vita eterna? È l’amore smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza. E questo amore con l’azione dello Spirito Santo ha irradiato una luce nuova sulla terra e in ogni cuore umano che lo accoglie; una luce che rivela gli angoli bui, le durezze che ci impediscono di portare i frutti buoni della carità e della misericordia.

    11 Giugno, 2017 - 21:45
  4. Luigi Accattoli

    Sono felice di questa piccola omelia.

    11 Giugno, 2017 - 21:55
  5. Clodine-Claudia Leo

    Mi sembra chiaro, dunque, senza obiezione alcuna che fuori da Gesù Cristo Nostro Signore la misericordia, l’amore, è parola vuota, non ha senso, non esiste.

    «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna»

    Ma, non si può omette il resto del Vangelo di Giovanni se non si vuole commettere un illecito, il qual prosegue:

    ” Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”

    E termina in modo lapidario senza Sé e senza ma con il seguente:

    “Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

    Dunque,accanto alla misericordia di Dio , che è lo stesso cristiano in Cristo, esiste già la condanna per coloro che in Lui NON credono.

    Ne consegue, a rigor di logica che “questo amore” -che- ” con l’azione dello Spirito Santo ha irradiato una luce nuova sulla terra e in ogni cuore umano che lo accoglie; una luce che rivela gli angoli bui, le durezze che ci impediscono di portare i frutti buoni della carità e della misericordia” (omelia Angelus) è Cristo e colui al quale in Cristo crede, per Cristo vive, Cristo segue, in Cristo si converte- in assenza del quale- altrimenti, non c’è salvezza ma condanna.

    Questo è un punto dirimente sul quale si dovrebbe essere molto chiari per non incorrere in abominevoli conclusioni come spesso si leggono in questo blog (basterebbe leggere i tre “papiri” precedenti e, fortunatamente conclusivi (Deo gratias) della signora Vittoria Boe per rendersi conto del disastro che si produce quando la Parola di Dio non solo resta sul piano dell’immanenza, ma viene addirittura storpiate e strumentalizzata .

    12 Giugno, 2017 - 8:32
  6. Clodine-Claudia Leo

    “Che cosa è questa vita eterna? È l’amore – dice il Papa- smisurato e gratuito del Padre che Gesù ha donato sulla croce, offrendo la sua vita per la nostra salvezza”.
    Bene
    Accanto a questa Verità, allora ce n’è un’altra altrettanto importante che andrebbe ricordata, ovvero, che l’eternità non è di sola beatitudine o di ritorno al nulla, come vorrebbero farci credere i falsi profeti divoratori della verità dell’uomo e di Dio. Ma che è fatta di beatitudine eterna in Dio e di dannazione nelle tenebre col diavolo. Questa è la VERITA’.
    In un istante imprevedibile e improrogabile ciascuno sarà posto dinnanzi alla sua verità – la vita non è fatta per rimanere sulla terra così come non è nelle nostre mani- quella porta si aprirà e saremo ingoiati , fuori dal nostro miserabile tempo, in un tempo e uno spazio a noi ignoto. Chi crede nel giudizio pone molta attenzione a dare Verità morale e missionaria alla propria vita sapendo che oggi potrebbe essere nell’eternità.
    Altrettanto per chi vivrà sostendendo il falso , aggrappandosi a l’esercito di falsi e cattivi predicatori i quali introducono falsità nella Parola di Dio: cancellano, dichiarano favola tutto il Vangelo della Salvezza, anche chi segue costoro sarà sottoposto al Giudizio, infatti sta scritto :”«Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Mc 4,21-25

    12 Giugno, 2017 - 10:03
  7. Clodine-Claudia Leo

    tutto dipende dalla capacità che si ha per Grazia di porsi in ascolto intimo, con lo Spirito Santo, non si parla di “percezione”, vaga percezione, ma di ascolto. Chi non è capace di entrare in ASCOLTO ( orecchie spirituali) , con terza Persona della S.S. Trinità, anche quello che pensa di avere gli viene tolto. Questa è la Nostra Fede, in questo crediamo! Almeno io, sicuramente, ci credo.
    Effatà! Apriti! E proprio di ieri, durante il rito battesimale : toccando, il Parroco le orecchie di quei 10 bambini tra i quali la mia piccola Sofia, ho compreso appieno il senso, in modo così chiaro che mi son commossa fino alle lacrime. Effatà.

    12 Giugno, 2017 - 10:21
  8. Lorenzo Cuffini

    Ringrazio Luigi di avere riportato la preziosa e chiarissima “piccola omelia” di Francesco di ieri. Me l’ero completamente persa.
    Ne sono felice anch’io.

    12 Giugno, 2017 - 12:23
  9. Victoria Boe

    “…per rendersi conto del disastro che si produce quando la Parola di Dio non solo resta sul piano dell’immanenza, ma viene addirittura storpiate e strumentalizzata .”

    Lei va continuamente fuori strada, signora. Fossi in lei, mi preoccuperei sul serio.
    Chi crede alla sua maniera folle e cieca, è un disperato e vive nell’angoscia. La vita, allora, è davvero un inferno.

    12 Giugno, 2017 - 18:47
  10. maria cristina venturi

    Storiella raccontata da Bergoglip sulla Santa Trinita’:
    Le Tre Persone della S s nta Trinita’litigano fra loro a porte chiese,ma dall’esterno si vede l’unita’
    Domanda:come puo’chi dice una simiie BESTEMMIA sulla Trinita’insegnare qualcosa sulla Trinita’?
    Il Magisteto di paoa Francesco e’contradditorio e c onf uso

    12 Giugno, 2017 - 19:40
  11. maria cristina venturi

    Storiella raccontata da Bergoglio sulla Santa Trinita’ ad un convegno di teologi:
    Le Tre Persone della Santa Trinita’litigano fra loro ma
    A porte chiuse, cosiche dall’esterno si vedaveda solo l’unita’
    Domanda:come puo’chi dice una simiie BESTEMMIA sulla Trinita’insegnare qualcosa sulla Trinita’?
    Il Magisteto di papa Francesco e’contradditorio e c onf uso,a v olte sfiora la bestemmia,come quando ha detto Gesu’fa un po’lo scemo”
    NON lo s f iora mai il sospetto che un po’lo scemo lo fa lui.con le sue boutade.

    12 Giugno, 2017 - 19:43
  12. Andrea Salvi

    Vediamo di non confondere le idee…
    “Ma di fronte al dono resta la libertà umana. Il dono è fatto senza condizioni, dunque può essere accolto o rifiutato. Chi lo accoglie sfugge al giudizio e vive la vita per sempre, ma chi non lo accoglie si giudica da se stesso. Non è Dio che giudica o condanna, ma ciascuno, accogliendo o rifiutando l’amore, entra nella vita oppure si allontana dalla sorgente della vita, percorrendo una strada mortifera. Certamente troviamo qui espressioni di Gesù molto dure, radicali, ma esse vanno decodificate e spiegate. Se Gesù dice che “chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”, non lo dice manifestando una condanna per le moltitudini di uomini e donne che non hanno potuto incontrarlo nella storia, perché appartenenti ad altri tempi o ad altre culture. Costoro, se avranno vissuto la loro esistenza in conformità all’esistenza umana di Gesù, contraddistinta dall’amore dei fratelli e delle sorelle, è come se avessero partecipato, pur con tutti i limiti umani, alla vita umana di Gesù; e così, senza conoscerlo, senza professare il suo Nome nella fede cristiana, conosceranno la vita eterna in lui e con lui. Ma chi ha avuto una vita gravemente difforme dalla vita umana di Gesù, e anzi in contraddizione con essa, non conoscendo l’amore, costui è già giudicato e condannato: non c’è per lui vita eterna.”

    12 Giugno, 2017 - 21:42
  13. Luigi Accattoli

    Maria Cristina Venturi proviamo ad aiutarci invece che a denigrarci. Riporta qui l’omelia che hai ascoltato ieri in Santa Maria alla Scala dal cardinale Sarah, per il quale ho tutto il rispetto: ne parlavi in un commento ad altro post. Se non hai il testo prova a fare un sunto di quello che ha detto. Io le parole del Papa le avevo riportate per l’edificazione. Tu edificaci con quelle del cardinale. Mi piacerebbe se il blog potesse servire a questo. Grazie fin d’ora.

    12 Giugno, 2017 - 21:50
  14. Beppe Zezza

    Nello spirito di questo ultimo commento voglio riportare quello che segue.
    Sono un newcomer del blog e non so quali siano le regole non scritte , ma è possibile sottoporre a commento un discorso papale anche se non è stato oggetto di uno specifico post?
    Ho letto che il papa Francesco ha detto, non so in quale occasione, questa frase a proposito del matrimonio:
    “abbiamo presentato un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono. Questa idealizzazione eccessiva, soprattutto quando non abbiamo risvegliato la fiducia nella grazia, non ha fatto sì che il matrimonio sia più desiderabile e attraente, ma tutto il contrario ”
    Sono perfettamente d’accordo con questa affermazione.
    La mia osservazione verte però sul fatto che a fronte di questa situazione l’indirizzo preso sia stato quello di ridimensionare questo “ideale” per ricondurlo “terra-terra” a una dimensione puramente “umana” mentre lo specifico “cristiano” dovrebbe essere “risvegliare la fiducia nella grazia”.
    Questo, a me pare, la critica più seria a questi tempi, sia tra i pro-Bergoglio che tra i contro-Bergoglio : si è messa in evidenza solo la dimensione orizzontale a scapito di quella verticale!
    Indimenticate le prime parole di San GPII : Aprite le,porte a Cristo!

    15 Giugno, 2017 - 8:37
  15. Victoria Boe

    ” si è messa in evidenza solo la dimensione orizzontale a scapito di quella verticale!”

    Se posso permettermi, le due dimensioni si intrecciano, non sono così distinte.
    Tanto è vero che in molti matrimoni celebrati in chiesa–come ho già avuto modo di dire–la “grazia” sembra inesistente. Non solo oggi ma da sempre. E, viceversa, in molti altri matrimoni solo civili sembra proprio esistere “la grazia”. Non a parole ma di fatto, che è la cosa più importante.
    “Aprire le porte a Cristo” non ha il significato riduttivo che molti leggono nella frase citata e che probabilmente anche quel Papa-Santo le dava. Perché se così fosse, chi non crede in Cristo, ovvero nella religione cristiana, sarebbe escluso dalla cosiddetta “grazia”. E, a mio avviso, così non è. Ogni volta che c’è amore, allora c’è la “grazia”, perché l’amore è sempre espressione dell’amore divino, che supera ogni etichettatura, anche di stampo religioso. SEMPRE!
    Cristo non è solo racchiuso in una religione. Cristo è molto, molto più GRANDE della religione cristiana che ha espresso sacramenti, “grazia”, devozionismi variamente intesi. E spesso vanificati dalla realtà della vita con le sue situazioni concrete e con “le effettive possibilità delle famiglie così come sono”. Dove è possibile, quindi, che si verifichino ostacoli di notevole e imponderabile portata, che, grazia o non grazia, fanno crollare un matrimonio anche celebrato in chiesa.
    In tal senso si può proprio dire che il matrimonio sacramentale è stato troppo idealizzato fino a renderlo astratto.

    15 Giugno, 2017 - 17:06
  16. Beppe Zezza

    Non c’è dubbio che Cristo agisce anche in modo misterioso. Tuttavia “aprire le porte a Cristo ” significa ” rivolgersi a Lui ” , “cercare Lui” e non un generico ” cercare l’Amore” , un Amore non personalizzato.
    Non è certo perché un matrimonio è stato celebrato in Chiesa davanti a un sacerdote che questo voglia dire che si fa affidamento sulla “Grazia” – quella Grazia che come ha detto molto bene il Papà – gli sposi, magari non sanno nemmeno cosa sia!
    I Sacramenti presuppongo la Fede, ed è questa che li ” potenzia”. Senza fede sono praticamente inefficaci.p

    15 Giugno, 2017 - 22:08
  17. Victoria Boe

    Generalmente chi si sposa in chiesa dice di farlo per “fede”.

    15 Giugno, 2017 - 22:53
  18. Clodine-Claudia Leo

    E tu dici il vero Beppe Zezza. Dici il vero. …

    16 Giugno, 2017 - 9:06
  19. Beppe Zezza

    Il problema è quella che il Papa chiama “ipocrisia” : differenza tra quello che uno dice da quello che uno è.
    Il dramma maggiore consiste nel fatto che la ipocrisia è “inconsapevole”. Questo rimanda alla discussione avuta con Victoria a proposito di peccato-fatto e peccato-colpa

    16 Giugno, 2017 - 14:06
  20. Victoria Boe

    Direi, allora, che è meglio che, senza ipocrisia, chi sente di non avere fede si sposi solo civilmente.
    In passato molti matrimoni venivano celebrati in chiesa non per vera fede ma per “ipocrisia”. Per seguire una tradizione.
    Non si recrimini però sul fatto che oggi ci sarebbe meno fede e quindi meno matrimoni in chiesa. Molti la pensano in questo modo, e sbagliano.
    Oggi c’è meno ipocrisia e maggiore consapevolezza delle cose.
    Chi non ha vera fede, non si sposa in chiesa.

    16 Giugno, 2017 - 14:21
  21. Beppe Zezza

    Sono assolutamente d’accordo.
    Il progressivo ridursi dei matrimoni in Chiesa nei confronti dimquelli civili ( anche quelli peraltro in diminuzione ) manifesta il minor peso della ‘”tradizione” nelle scelte.
    La Chiesa dal canto suo ha reso giustamente più impegnativi i corsi di preparazione al matrimonio.
    Si arriverà al giorno in cui solo chi ha vera fede si sposa in Chiesa – in quel giorno si potrà vedere con tutta chiarezza la differenza tra un “matrimonio” cristiano e uno “laico”.

    16 Giugno, 2017 - 17:15

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