Francesco ringrazia i governi che assistono i profughi

Ieri pomeriggio nella Malmö Arena, in Svezia, si è tenuto un Evento Ecumenico che è stato il momento allargato, a dimensione popolare, dell’atto ecclesiale che si era svolto in mattinata nella cattedrale luterana di Lund. Nei commenti una rapida cronaca, il ringraziamento del Papa ai governi che accolgono, il suo saluto al vescovo caldeo di Aleppo (Siria), il gesuita Antoine Audo, che ha parlato a nome del suo popolo martire.

12 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Parole per Rose. L’appuntamento è stato introdotto dal Segretario Generale della LWF, Martín Junge, cui sono seguite quattro testimonianze di cattolici e di luterani che collaborano nell’aiuto al prossimo: una giovane indiana, un sacerdote colombiano, una donna dal Burundi e una rifugiata dal Sud Sudan. E’ in risposta alle parole della rifugiata, Rose, che il Papa ha parlato dell’impegno dei cristiani nel soccorso agli “scartati”, di cui al commento seguente.

    1 Novembre, 2016 - 9:22
  2. Luigi Accattoli

    Dal discorso del Papa 1: Dopo aver ascoltato queste forti testimonianze, che ci fanno pensare alla nostra vita e al modo in cui rispondiamo alle situazioni di necessità che si trovano accanto a noi, desidero ringraziare tutti i Governi che assistono i rifugiati, tutti i Governi che assistono i profughi e coloro che chiedono asilo, perché ogni azione in favore di queste persone che hanno necessità di protezione rappresenta un grande gesto di solidarietà e di riconoscimento della loro dignità. Per noi cristiani è una priorità andare incontro agli scartati – perché sono scartati dalla loro patria -, agli emarginati del nostro mondo e rendere tangibile la tenerezza e l’amore misericordioso di Dio, che non scarta nessuno, ma accoglie tutti. A noi cristiani oggi è chiesto di essere protagonisti della rivoluzione della tenerezza.

    1 Novembre, 2016 - 9:23
  3. Luigi Accattoli

    Ascolteremo il vescovo di Aleppo. Dal discorso del Papa 2: Tra poco ascolteremo la testimonianza del Vescovo Antoine, che vive ad Aleppo, città stremata dalla guerra, dove sono disprezzati e calpestati persino i diritti più fondamentali. Le notizie ci riferiscono quotidianamente l’indicibile sofferenza causata dal conflitto siriano, dal conflitto dell’amata Siria, che dura ormai da più di cinque anni. In mezzo a tanta devastazione, è veramente eroico che rimangano lì uomini e donne per prestare assistenza materiale e spirituale a chi ne ha necessità. È anche ammirevole che tu, caro fratello Antoine, continui a lavorare in mezzo a tanti pericoli per raccontarci la drammatica situazione dei siriani. Ciascuno di loro è nel nostro cuore e nella nostra preghiera. Imploriamo la grazia della conversione dei cuori di quelli che detengono la responsabilità dei destini del mondo, di quella regione e di tutti coloro che in essa intervengono.

    1 Novembre, 2016 - 9:24
  4. Luigi Accattoli

    Vescovo caldeo Antoine Audo. «La guerra che stiamo vivendo ogni giorno in Siria, Iraq e in Medio Oriente ci rende testimoni della distruzione della nostra “casa comune”, e la morte di persone innocenti e dei più poveri. La maggior parte degli ospedali sono distrutti e l’80 per cento dei medici hanno lasciato Aleppo. In Siria, 3 milioni di bambini non frequentano la scuola. Il deterioramento fisico e morale si legge in ogni volto, raggiunge tutti, specialmente i più poveri e tra di loro, i bambini, gli adolescenti e gli anziani. Le scuole e le università sono bombardate quasi ogni giorno». Audo ha sottolineato l’importanza dell’impegno comune di Caritas Internationalis e del World Service della Federazione Luterana. «Con voi vogliamo abbattere tutte le barriere ideologiche e andare insieme verso tutti, specialmente coloro che sono stati più provati dalla guerra. In realtà, la religione non dovrebbe essere una fonte di impedimento di incontrare, ma piuttosto, nel rispetto reciproco e l’attenzione ai più poveri – siano essi cristiani o musulmani – ci deve incoraggiare a difendere i valori umani della dignità, la solidarietà e la ricerca del bene comune».

    1 Novembre, 2016 - 9:55
  5. Luigi Accattoli

    Nuove beatitudini. Stamane Francesco allo Swedbank Stadion di Malmö ha celebrato la festa di Tutti i Santi con la comunità cattolica di Svezia e all’omelia ha invitato a guardare a nuove situazioni con lo spirito delle beatitudini evangeliche che erano state lette poco prima nella Liturgia della Parola: Le Beatitudini sono in qualche modo la carta d’identità del cristiano, che lo identifica come seguace di Gesù. Siamo chiamati ad essere beati, seguaci di Gesù, affrontando i dolori e le angosce del nostro tempo con lo spirito e l’amore di Gesù. In tal senso, potremmo indicare nuove situazioni per viverle con spirito rinnovato e sempre attuale: beati coloro che sopportano con fede i mali che altri infliggono loro e perdonano di cuore; beati coloro che guardano negli occhi gli scartati e gli emarginati mostrando loro vicinanza; beati coloro che riconoscono Dio in ogni persona e lottano perché anche altri lo scoprano; beati coloro che proteggono e curano la casa comune; beati coloro che rinunciano al proprio benessere per il bene degli altri; beati coloro che pregano e lavorano per la piena comunione dei cristiani… Tutti costoro sono portatori della misericordia e della tenerezza di Dio, e certamente riceveranno da Lui la ricompensa meritata.

    1 Novembre, 2016 - 12:06
  6. Prima avevamo ragione solo.noi, ora solo.gli altri!

    1 Novembre, 2016 - 14:57
  7. Tutto sommato, non è che la cosa interessi molto a nessuno.

    1 Novembre, 2016 - 15:14
  8. LuigiMortari FIdes

    Cara Antonella, credo che l’Unità dei cristiani vada ben aldilà delle ragioni degli uni o degli altri.

    1 Novembre, 2016 - 16:52
  9. Federico Benedetti

    L’unità dei cristiani è un obiettivo importante, ma non a discapito della verità. Quello che dovrebbe contare, anche in questo caso, è la ricerca della verità. L’unità può essere un mezzo, non il fine.

    1 Novembre, 2016 - 19:18
  10. roberto 55

    Anch’io, come l’amica Antonella, mi ritrovo nella sensibilità espressa da Luigi / Fides.

    Buona notte !

    Roberto Caligaris

    1 Novembre, 2016 - 22:38

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