Francesco forse si aspettava di più ma va bene lo stesso

Immagino che Papa Francesco si aspettasse di più dall’insieme dei due Sinodi sulla famiglia; ma io no, non mi aspettavo di più e ritengo che la conclusione sia buona. Trovo ottima la decisione del Papa di pubblicare la relazione finale accompagnata dall’esito degli scrutini. Ho scritto per il Corsera un commento volante: domani lo posterò. Per il momento, buona notte a tutti.

Aggiornamento al 25 ottobre. Qui è il mio commento volante che il Corsera ha intitolato I tre fronti dei cardinali.

222 Comments

  1. Sara1

    Cacciari
    http://80.241.231.25/Ucei/PDF/2015/2015-10-25/2015102531549584.pdf

    Il discorso non mi è piaciuto molto, sarà che in una parrocchia come la nostra già ci sono le cose indicate dal sinodo per una volta nel suo pontificato potrebbe parlare tenendo conto che non tutti i fedeli sono come Pell…

    25 Ottobre, 2015 - 7:17
  2. discepolo

    Due piu‘due uguale quattro. Nooo troppo tradizionalista¡
    Due piu‘due uguale sei. Nooooo troppo progressista¡
    I saggi riuniti a consesso allora trovarono la quadratura del cerchio:
    due piu‘due uguale cinque. Applausi del pubblico¡
    E da allora in poi due piu‘due uguale cinque divenne la norma e anni dopo nessuno piu‘si ricordava che originariamente due piu due faceva quattro…
    Cosi‘si formano le leggende e le opinioni cosi si tradisce la verita‘
    Cosi:fra gli applausi del pubblico e l‘esultanza dei media.

    25 Ottobre, 2015 - 9:00
  3. picchio

    sara
    la mia parrocchia è come la tua, ma forse siamo noi che dovremmo tener conto che non tutte le parrocchie ( e i fedeli) sono come le nostre.
    non c’è solo Pell, l’arcivescovo Myers , mentre il Sinodo era ancora in corso, ha mandato una lettera a tutte le parrocchie ricordando a tutti i preti della sua diocesi che è formalmente proibito dare la Comunione e altri Sacramenti ai divorziati risposati. ( includeva poi altri casi).
    Quindi il papa fa benissimo a parlare come ha fatto.
    Myers:
    “Catholics,” he continues, “must be in a marriage recognized as valid by the Church to receive Holy Communion or the other sacraments.

    http://www.religionnews.com/2015/10/13/new-jersey-archbishop-sets-rules-barring-catholics-communion/

    25 Ottobre, 2015 - 9:08
  4. picchio

    A me erano piaciute molto le relazioni dei circoli minori, alcune pi di altre, poi tutta quella ridda di voci… ho temuto che uscisse fuori un documento che dicesse quello che si è sempre detto. Grazie a Dio non è stato così, complessivamente è un buon documento.

    25 Ottobre, 2015 - 9:12
  5. discepolo

    TESI A: Non è lecito per un cattolico divorziare e risposarsi civilmente e fare la Comunione (tesi tradizionale)
    Tesi B: è lecito per un cattolico divorziare risposarsi civilmente e fare la Comunione (tesi kasperiana)

    TESI C: (adottata dal Sinodo) è lecito per un cattolico divorziare, risposarsi civilmente e fare la comunione ma solo.. caso per caso. ( vedi “episcopato per episcopato”, in Germania e Austria sì, in Africa e in Polonia no)

    Complimenti! La “sintesi ” delle due tesi contrapposte A e B è un capolavoro di LOGICA , di chiarezza di pensiero, di spiritualità cattolica!

    25 Ottobre, 2015 - 9:28
  6. Sara1

    Picchio nella parrocchia dei miei a Mantova il parroco attuava cammini per i divorziati più di 10 anni fa quindi sono almeno tre.
    Ogni tanto il Papa potrebbe tenerne conto perché altrimenti vengono disconosciuti gli sforzi fatti da tanti in questi anni a vantaggio del solito stereotipo del cattolico bigotto e oscurantista che è lontanissimo da noi.

    25 Ottobre, 2015 - 9:30
  7. discepolo

    certo che ci volevano proprio due Sinodi, quintalate di pezzi giornalistici, di libri, di interviste con cardinali incavolati di uno schieramento e dell’altro , di interventi, di scoop al veleno , di contro-scoop al veleno , , insomma ci voleva tutto questa “cagnara” per riuscire a partorire infine ( che parto difficile!)tale monumentale , chiara , incontrovertibile , coraggiosa e limpida conclusione!
    Ci vuole “discernimento”.. ma sì, si può fare.. ma solo caso per caso..col consenso del padre spirituale…nel segreto del “foro interno” ..senza scandalo..
    Sostituite la parola “discernimento” con la parola arbitrio e opinione personale e avrete la situazione fra dieci o vent’anni. Ci sarà chi si sposa , divorzia, una o due volte, e continua tranquillamente a fare la comunione, ci sarà chi per caso nasce in Africa e gli sarà proibito ciò che ad altri è lecito…

    25 Ottobre, 2015 - 9:41
  8. picchio

    sara
    il papa questo lo sa benissimo, a Buenos Aires fanno lo stesso, parlare agli struzzi che mettono la testa sotto la sabbia non è disconoscere gli sforzi di quelli che operano bene, per noi che siamo all’interno della Chiesa. Ma forse tu temi che quelli che sono lontani dalla Chiesa, leggendo le parole del papa pensino ad Chiesa bigotta e oscurantista, allora non mi farei problemi perchè costoro il papa non lo leggono proprio.

    25 Ottobre, 2015 - 9:47
  9. Fabrizio Scarpino

    Immaginavo anch’io che il Sinodo si sarebbe chiuso in questo modo…Espressi settimane fa, un po’ sarcasticamente, che il Sinodo Ordinario era già chiuso prima di iniziare…Era solo una provocazione, non sono certo un veggente, ma lo si era capito leggendo più in profondità quanto accadeva di settimana in settimana.

    Io penso che la discussione e le varie relazioni abbiano comunque fatto bene alla Chiesa tutta.

    Da ultimo, mi piace sottolineare come di guerre non ve ne sia stata neanche l’ombra.
    Buona Domenica a tutti.

    25 Ottobre, 2015 - 10:04
  10. Sara1

    Il fatto e’ che i divorziati in questi anni non sono stati una categoria esotica ma i nostri parenti e i nostri amici piu intimi.
    Ogni fedele che va in chiesa oggi ha amici e parenti divorziati disquisire tra regolari e irregolari ha senso fino ad un certo punto.

    25 Ottobre, 2015 - 10:05
  11. Fabrizio Scarpino

    Era forse il “mondo laico” che si aspettava di più, ma esso conosce poco la Chiesa… (Purtroppo o per fortuna).

    🙂

    25 Ottobre, 2015 - 10:07
  12. Sara1

    I cammini comunque sono un’ottima idea, se uno ha voglia possono aiutare a riappacificare tante questioni.

    25 Ottobre, 2015 - 10:07
  13. Piccato il discorso finale. Le cose non sono andate come avrebbe desiderato
    La relazione ha “22137” parole. Solo due volte ricorre “castità”. Zero 0 volte la parolina “verginit” che è un consiglio evangelico …
    Grande verbosità, ma a vocazioni come siamo messi? Prossimi allo zero …
    Un francescano, Chaput, grande oppositore del metodo gesuitico. Per lui la verità non può mai essere nel mezzo; questa è teologia francescana, San Francesco era radicale, non voleva nemmeno le glosse al vangelo, figurarsi …

    Buone notizie: il meglio del meglio dei sostenitori della dottrina pura e incorrotta, della Chiesa ancora Magistra, è stato eletto al consiglio sinodale: tra tutti Chaput ha ottenuto più consensi.
    Può darsi che lassù, nei cieli, abbiano “altri progetti”.
    Per il momento ci consolamo col felice naufragio dei novatori. Saranno pure approdati, ma non dove volevano loro. La battaglia continua.

    25 Ottobre, 2015 - 10:10
  14. picchio

    sara delle 10.05 di quoto al 100%
    e un caro saluto a fabri che si rivede con piacere dopo un po’ di tempo 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 10:18
  15. picchio

    ubi
    “La battaglia continua”
    prenditi una pausa.

    25 Ottobre, 2015 - 10:22
  16. picchio

    ubi
    la castità è un consiglio evangelico, non la verginità.

    25 Ottobre, 2015 - 10:27
  17. Picchio, prendermi una pausa?
    “Militia est vita hominis super terram, et sicut dies mercenarii dies eius”.
    Cosi è scritto e cosi faccio … 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 10:30
  18. picchio

    Il can. 599 del nuovo Codice di Diritto Canonico : «Il consiglio evangelico di castità per il Regno dei cieli, che è segno della vita futura e fonte di una più ricca fecondità nel cuore indiviso, comporta l’obbligo della continenza perfetta nel celibato».

    25 Ottobre, 2015 - 10:33
  19. Altre considerazioni sulla relazione:
    dal punto di vista antropologico la verità rifulge, L’eresia omosessualista e il gender non trova spazio nella relazione finale.
    viene chiaramente affermato che il matrimonio è tra un uomo e una donna:

    N. 76 “Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, «non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»

    viene chiaramente affermato che i bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma
    :N. 65 “i bambini hanno il diritto di crescere in una famiglia, con un papà e una mamma”

    Al N. 27 sempre, viene condannata la pratica dell’utero in affitto!

    Non è passata l’eresia contaccettivistica:
    al N. 42 viene detto chiaramente che matrimonio,e l’amore coniugale che lo anima,«sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole».

    🙂 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 10:46
  20. L’eresia del matrimonio finito, estinto, non è stata nemmeno nominata.
    Eppure ho letto tanto sul tema … 🙂
    Anzi, cosa buona, le convivenze irregolari nella relazione finale del Sinodo non sono mai, giustamente, definite “irreversibili” come faceva l’Instrumentum precedente. 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 10:49
  21. picchio

    chi si contenta, gode ubi

    25 Ottobre, 2015 - 10:52
  22. picchio

    ubi: Al N. 27 sempre, viene condannata la pratica dell’utero in affitto!
    pazzesco, non me lo sarei mai aspettata! come è possibile leggere su un documento vaticano una cosa di questo tipo?! inaudito!

    25 Ottobre, 2015 - 10:54
  23. Luigi, per “centristi” io intendo “nè caldi nè freddi” (che sarebbe: tiepidi).
    Caapisco certamente che lei non voleva dire questo. Mi perdoni ma io ho una fissa -tra le tantissime- per il paragone con le “temperature”.

    25 Ottobre, 2015 - 11:20
  24. Sul suo articolo mi permetta una osservazione: ha dimenticato Mons. Chaput.
    Lui, molto più del Card. Pell, è stato fiero oppositore dei novatori al Sinodo, basta leggersi le relazioni del suo circolo.
    Però lei non lo ha proprio nominato, e forse capisco il perchè: non faceva parte dei firmatari della lettera dei tredici, e non poteva essere definito tra gli oppositori in quel teorema che lei riporta nell’articolo.
    Infatti Chaput è solo portatore sano, custode, della dottrina cattolica integra come la Chiesa ce l’ha consegnata …

    25 Ottobre, 2015 - 11:32
  25. giorgio

    82. Per tanti fedeli che hanno vissuto un’esperienza matrimoniale infelice, la verifica dell’invalidità del matrimonio rappresenta una via da percorrere. I recenti Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per la eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche «rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati» (MI, preambolo, III). L’attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicurare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. Ciò implica la preparazione di un personale sufficiente, composto di chierici e laici, che si consacri in modo prioritario a questo servizio ecclesiale. Sarà pertanto necessario mettere a disposizione delle persone separate o delle coppie in crisi, un servizio d’informazione, di consiglio e di mediazione, legato alla pastorale familiare, che potrà pure accogliere le persone in vista dell’indagine preliminare al processo matrimoniale (cf. MI, Art. 2-3).

    25 Ottobre, 2015 - 11:46
  26. Altra osservazione: nella Relazione le parole “fidanzati” “fidanzamento” o il più poetico “promessi sposi” ricorrono ZERO 0 volte.
    Per l’infelicità del Manzoni … 🙂
    Battute a parte, il fidanzamento, da cui poi si approda al Matrimonio, NON è proprio considerato, sia nella terminologia, sia nella sua utilità.
    Questo è un “segno dei tempi” !!??
    Si parla in realtà solo di “cura”, ma viene esclusa ogni tipo di “prevenzione” o “preparazione”. Questo è il limite di un documento verboso, che non è per certi versi e punti riguardanti il Matrimonio, nè radicato e calato nella realtà nè calato e radicato nella tradizione culturale …

    Educare, insegnare, custodire, qualcuno è allergico a tutto ciò …
    Un documento incapace di ri-proporre, indirizzare, privo di nerbo e spina dorsale, senza identità, proprio come piace al “mondo” …

    25 Ottobre, 2015 - 12:09
  27. Luigi Accattoli

    Nel capitolo primo, La formazione della famiglia, vi sono due paragrafi sul tuo argomento, sotto il titolo La preparazione al matrimonio. Sono ai numeri 57 e 58. Li riporto per esteso nei prossimi commenti perchè sono davvero ben fatti. Buona lettura.

    25 Ottobre, 2015 - 12:52
  28. Luigi Accattoli

    Relazione finale 57. Il matrimonio cristiano non può ridursi ad una tradizione culturale o a una semplice convenzione giuridica: è una vera chiamata di Dio che esige attento discernimento, preghiera costante e maturazione adeguata. Per questo occorrono percorsi formativi che accompagnino la persona e la coppia in modo che alla comunicazione dei contenuti della fede si unisca l’esperienza di vita offerta dall’intera comunità ecclesiale. L’efficacia di questo aiuto richiede anche che sia migliorata la catechesi prematrimoniale – talvolta povera di contenuti – che è parte integrante della pastorale ordinaria. Anche la pastorale dei nubendi deve inserirsi nell’impegno generale della comunità cristiana a presentare in modo adeguato e convincente il messaggio evangelico circa la dignità della persona, la sua libertà e il rispetto per i suoi diritti. Vanno tenute ben presenti le tre tappe indicate da Familiaris Consortio (cf. 66): la preparazione remota, che passa attraverso la trasmissione della fede e dei valori cristiani all’interno della propria famiglia; la preparazione prossima, che coincide con gli itinerari di catechesi e le esperienze formative vissute all’interno della comunità ecclesiale; la preparazione immediata al matrimonio, parte di un cammino più ampio qualificato dalla dimensione vocazionale.

    25 Ottobre, 2015 - 12:53
  29. Luigi Accattoli

    Relazione finale 58. Nel cambiamento culturale in atto spesso vengono presentati modelli in contrasto con la visione cristiana della famiglia. La sessualità è spesso svincolata da un progetto di amore autentico. In alcuni Paesi vengono perfino imposti dall’autorità pubblica progetti formativi che presentano contenuti in contrasto con la visione umana e cristiana: rispetto ad essi vanno affermati con decisione la libertà della Chiesa di insegnare la propria dottrina e il diritto all’obiezione di coscienza da parte degli educatori. Peraltro, la famiglia, pur rimanendo spazio pedagogico primario (cf. Gravissimum Educationis, 3), non può essere l’unico luogo di educazione alla sessualità. Occorre, per questo, strutturare veri e propri percorsi pastorali di supporto, rivolti sia ai singoli sia alle coppie, con una particolare attenzione all’età della pubertà e dell’adolescenza, nei quali aiutare a scoprire la bellezza della sessualità nell’amore. Il cristianesimo proclama che Dio ha creato l’uomo come maschio e femmina, e li ha benedetti affinché formassero una sola carne e trasmettessero la vita (cf. Gen 1, 27-28; 2, 24). La loro differenza, nella pari dignità personale, è il sigillo della buona creazione di Dio. Secondo il principio cristiano, anima e corpo, come anche sesso biologico (sex) e ruolo sociale-culturale del sesso (gender), si possono distinguere, ma non separare. Emerge dunque l’esigenza di un ampliamento dei temi formativi negli itinerari prematrimoniali, così che questi diventino dei percorsi di educazione alla fede e all’amore, integrati nel cammino dell’iniziazione cristiana. In questa luce, è necessario ricordare l’importanza delle virtù, tra cui la castità, condizione preziosa per la crescita genuina dell’amore interpersonale. L’itinerario formativo dovrebbe assumere la fisionomia di un cammino orientato al discernimento vocazionale personale e di coppia, curando una migliore sinergia tra i vari ambiti pastorali. I percorsi di preparazione al matrimonio siano proposti anche da coppie sposate in grado di accompagnare i nubendi prima delle nozze e nei primi anni di vita matrimoniale, valorizzando così la ministerialità coniugale. La valorizzazione pastorale delle relazioni personali favorirà l’apertura graduale delle menti e dei cuori alla pienezza del piano di Dio.

    25 Ottobre, 2015 - 12:54
  30. Sara1

    Ci sono anche richiami al perdono e alla riconciliazione:

    79. L’esperienza del fallimento matrimoniale è sempre dolorosa per tutti. Lo stesso fallimento, d’altra parte, può diventare occasione di riflessione, di conversione e di affidamento a Dio: presa coscienza delle proprie responsabilità, ognuno può ritrovare in Lui fiducia e speranza. «Dal cuore della Trinità, dall’intimo più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano. Ogni volta che ognuno ne avrà bisogno, potrà accedere ad essa, perché la misericordia di Dio è senza fine» (MV, 25). Il perdono per l’ingiustizia subita non è facile, ma è un cammino che la grazia rende possibile. Di qui la necessità di una pastorale della conversione e della riconciliazione attraverso anche centri di ascolto e di mediazione specializzati da stabilire nelle Diocesi. Va comunque promossa la giustizia nei confronti di tutte le parti coinvolte nel fallimento matrimoniale (coniugi e figli). La comunità cristiana e i suoi Pastori hanno il dovere di chiedere ai coniugi separati e divorziati di trattarsi con rispetto e misericordia, soprattutto per il bene dei figli, ai quali non si deve procurare ulteriore sofferenza. I figli non possono essere un oggetto da contendersi e vanno cercate le forme migliori perché possano superare il trauma della scissione familiare e crescere in maniera il più possibile serena. In ogni caso la Chiesa dovrà sempre mettere in rilievo l’ingiustizia che deriva molto spesso dalla situazione di divorzio.

    25 Ottobre, 2015 - 13:24
  31. Sara1

    81. Quando gli sposi sperimentano problemi nelle loro relazioni, devono poter contare sull’aiuto e l’accompagnamento della Chiesa. L’esperienza mostra che con un aiuto adeguato e con l’azione di riconciliazione della grazia dello Spirito Santo una grande percentuale di crisi matrimoniali si superano in maniera soddisfacente. Saper perdonare e sentirsi perdonati è un’esperienza fondamentale nella vita familiare. Il perdono tra gli sposi permette di riscoprire la verità di un amore che è per sempre e non passa mai (cf. 1 Cor 13,8). Nell’ambito delle relazioni familiari la necessità della riconciliazione è praticamente quotidiana. Le incomprensioni dovute alle relazioni con le famiglie di origine, il conflitto tra abitudini culturali e religiose diverse, la divergenza circa l’educazione dei figli, l’ansia per le difficoltà economiche, la tensione che sorge a seguito di dipendenze e della perdita del lavoro. Sono alcuni dei motivi ricorrenti di tensioni e conflitti. La faticosa arte della riconciliazione, che necessita del sostegno della grazia, ha bisogno della generosa collaborazione di parenti ed amici, e talvolta anche di un aiuto esterno e professionale. Nei casi più dolorosi, come quello dell’infedeltà coniugale, è necessaria una vera e propria opera di riparazione alla quale rendersi disponibili. Un patto ferito può essere risanato: a questa speranza occorre educarsi fin dalla preparazione al matrimonio. È fondamentale l’azione dello Spirito Santo nella cura delle persone e delle famiglie ferite, la recezione del sacramento della Riconciliazione e la necessità di cammini spirituali accompagnati da ministri esperti.

    25 Ottobre, 2015 - 13:24
  32. Meno male che c’è Luigi. C’è, non usa il termine tradizionale fidanzati, ma il più “legalistico” , burocratico e freddo “nubendi”, ma c’è.
    Abbia pazienza, è che ho spulciato velocemente tra le “piaghe” (non è un errore di battitura 🙂 ) della lunga Relazione …
    Ci vuole tempo per digerirla tutta …

    25 Ottobre, 2015 - 13:28
  33. Sara1

    “C’è, non usa il termine tradizionale fidanzati, ma il più “legalistico” , burocratico e freddo “nubendi”, ma c’è.”

    Veramente nubendi è più tradizionale di fidanzati dato che deriva dal latino nubere e richiama direttamente il matrimonio. (se sbaglio Antonella mi perdoni)

    25 Ottobre, 2015 - 13:35
  34. Un’altra osservazione: si demanda la pastorale, la cura e tanto altro ai “ministri”…
    Ma quanti preti abbiamo? Pochi e le vocazioni diminuiscono, siamo prossimi allo zero. Nel documento sembra che non si parli di indirizzare e sostenere, da parte delle famiglie verso le “vocazioni” (ecco perchè mi ero lamentato che manca “verginità” e “castità” …
    Ripeto, tanta “cura” e poca “prevenzione”. I latini una volta dicevano “principiis obsta sero medicina paratur” …
    L’impostazione di fondo del documento è una Chiesa esclusivamente “Mater” e mai “Magistra” (perchè altrimenti qualcuno si offende, voglia mai condanni pure il peccato [ovviamente non il peccatore]).
    Ma una madre solo pietosa rende la “piaga” verminosa …

    25 Ottobre, 2015 - 13:36
  35. E poi alla fine ve lo confesso apertamente: mi lamenterò, batterò i pugni, romperò le scatole, non sarò mai contento fino a quando non risentirò, finalmente, risuonare la parole “battaglia spirituale”, e/o tutti i suoi sinonimi, crociata, lotta, ecc CONTRO il “mondo”.
    Voglio quello, lo voglio … 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 13:42
  36. giorgio

    Il punto 82 e’ molto importante,anche alla luce dei recenti “Motu proprio”. Quanti matrimoni hanno infatti molti e fondati motivi di invalidita’ !; solo che per vari motivi i fedeli preferiscono la strada civile, quando potrebbero benissimo intraprendere la via canonica.

    25 Ottobre, 2015 - 13:44
  37. Luigi Accattoli

    Ubi delle 13,28: no poblem. Ho riportato i due paragrafi per esteso immaginando che ci potrebbe essere qualcuno anche meno informato di te. E’ possibile.

    25 Ottobre, 2015 - 13:51
  38. Marilisa

    Leggerò con attenzione la relazione finale. Avendo visto al volo alcuni paragrafi, mi verrebbe da fare qualche osservazione, ma non è questo il momento.
    Vedo però che qualcuno qui sta picchiando contro il muro e battendo i piedi per terra. Lo fa anche con certe piccolezze terminologiche che mi fanno ridere di gusto.Lo dico davvero.
    Mi ero totalmente disabituata a certe parole, al punto che io ormai non le userei più. Colpa, forse, dei tempi che velocizzano tutto e ti fanno catapultare all’indietro di molti anni quando vai a riesumare parole del linguaggio che fu.
    Se ti azzardi a dirle a dei ragazzi, questi ti guardano come se avessero di fronte un Matusalemme incartapecorito. E rischi di essere buttato nel cassonetto più vicino.
    Una di queste parole, per esempio, è “fidanzamento”. Ohibò, ma che d’è?…
    Al tizio che con sacro zelo promette di “rompere le scatole” nella missione di fare la crociata contro il mondo ( e chi ne avrebbe dubitato?) ,e fra le altre obiezioni pone quella dei preti che scarseggiano e del calo delle vocazioni, dico che, se a prima vista sembrerebbe così, stando bene attenti si direbbe, invece, che non sia proprio così.
    Ogni tanto a me capita di vedere qualche prete giovane e dei seminaristi. E, ahimè, tutti questi si trovano proprio su quella linea di intransigenza che i più anziani( e più intelligenti) hanno abbandonato da un bel pezzo, avendo capito che la vera maestra è la vita. Molto più della teorica dottrina.
    Vale la pena ricordare alcune parole sacrosante di papa Francesco:
    ” i tempi cambiano e noi cristiani dobbiamo cambiare continuamente. Dobbiamo cambiare saldi nella fede in Gesù Cristo, saldi nella verità del Vangelo, ma il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente secondo i segni dei tempi.”
    Ecco appunto: il nostro atteggiamento deve muoversi continuamente…

    25 Ottobre, 2015 - 15:15
  39. Sara1

    A leggerla comunque non è particolarmente rivoluzionaria se la paragoni con la prassi ecclesiale corrente.

    La Familiaris consortio è del 1981 in quegli anni i miei parlavano del divorzio di mia cugina a bassa voce e di nascosto mentre il Papa invitata i divorziati a non sentirsi esclusi, se ci pensi…

    25 Ottobre, 2015 - 15:21
  40. Spiletti

    A differenza di diversi di voi, ma me sembra che una “battaglia” ci sia stata, magari non troppo aspra, magari più simile a una “guerra fredda”, ma per esserci stata c’è stata.
    Non hanno vinto i “novatori”, nonostante le premesse, e questo è indiscutibile.
    Ed un bene.
    La decisione più significativa, quella di valutare caso per caso la decisione di consentire la comunione ai separati risposati, è (purtroppo) la semplice formalizzazione di quanto sta già accadendo e cioè che ognuno alla fine fa un po’ come gli pare. E’ il solito discorso del relativismo e della morale su misura.
    Formalizzando la questione si invitano i “peccatori” (absit iniuria verbis) a rivolgersi a uno dei pastori della Chiesa (e naturalmente la scelta ricadrà sui più indulgenti) anzichè decidere da se’. Capirai che riforma!
    Per il resto ha ragione Ubi.
    Ha ragione anche chi sostiene che papa Francesco sarà soddisfatto per il fatto che si rafforza una certa “modalità sinodale” di guida della Chiesa.
    Va bene anche questo, vedremo a cosa ci porterà.
    La Vergine Santa ha vegliato sui lavori del Sinodo e ha impedito errori e tentazioni. La dottrina è rimasta intatta, la pastorale continuerà a rinnovarsi come già sta facendo nel solco del magistero della Chiesa. I vescovi hanno discusso, si sono “chiariti” : la società può cambiare finchè vuole, può anche farsi sedurre dalle tentazioni del mondo, ma la Chiesa rimarrà fedele alla volontà del Signore.
    E, grazie a Dio, anche questo è un bene.

    25 Ottobre, 2015 - 15:32
  41. picchio

    sara
    “A leggerla comunque non è particolarmente rivoluzionaria se la paragoni con la prassi ecclesiale corrente.”
    sara, intanto la prassi ecclesiale corrente non è corrente dappertutto e non solo per quanto riguarda la comunione ( una mia parente ha perso il posto di insegnante di religione nella diocesi di Torino perchè si era risposata dopo che il marito l’aveva mollata con quattro figli piccoli) e in secondo luogo la prassi era contraria alle norme vigenti nella Chiesa, sdoganare la prassi come legale è innovativo, se non rivoluzionario.

    25 Ottobre, 2015 - 15:38
  42. Sara1

    “sdoganare la prassi come legale è innovativo” rendere legale qualche cosa non c’entra con la misericordia che è qualche cosa che eccede la giustizia.

    A fare i pignoli. Infatti il testo non lo fa parla di casi e casi sempre secondo un’ottica paternalistica.

    Comunque la familiaris consortio era abbastanza aperturista tenuto conto che l’ondata divorzista era giusto agli inizi (lo riconosce anche Grillo: http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2015/10/piccolo-elogio-di-familiaris-consortio-come-soluzione-e-come-problema-a.grillo.pdf)

    25 Ottobre, 2015 - 15:49
  43. picchio

    Sara, che si poteva fare di più? Appena si tira fuori la parola misericordia i rigoristi vanno in deliquio.

    e se mi tiri fuori il paternalismo, la cosa che mi ha fatto veramente arrabbiare è che a un sinodo sia stato concesso il diritto di voto a un religioso che è solo un fratello, mentre a una suora non sia mai!!

    25 Ottobre, 2015 - 16:00
  44. picchio

    e poi vorrei sapere quanti dei rigoristi che detestano Kasper hanno letto il suo libro sulla misericordia che è veramente bello.

    25 Ottobre, 2015 - 16:02
  45. Sara1

    Il libro è molto bello, tra parentesi c’è un punto dove disquisisce della famosa tesi sull’inferno vuoto.

    Ricordo che, riprendendo una affermazione di Metz, Kasper ammette che la misericordia non può annullare del tutto la giustizia e la condanna del peccato, pena il fare della Chiesa una ciliegina per ricchi borghesi che non vogliono essere troppo disturbati.

    Buon fine Domenica.

    25 Ottobre, 2015 - 16:07
  46. picchio

    comunque noi qui passiamo il tempo a discutere sulla relazione finale che in realtà è un documento rivolto non a noi cattolici, ma al papa che redigerà se e come lo riterrà opportuno la sua esortazione postsinodale.

    25 Ottobre, 2015 - 16:11
  47. La signora Marilisa mi dedica ben 301 parole, digitando 1827 caratteri, spazi inclusi.

    Tanta benevolente attenzione alla mia persona, addirittura superiore a quella che merita la “Relazione”, che “leggerà dopo” merita una cordiale attenzione 🙂 .
    Vede signora, tra le mie tante devozioni, una particolare è dedicata al “Leone di Münster”, il beato Cardinale Clemens August von Galen. Uomo di grande “parresia“, quando all’epoca tale atteggiamento significava “morte certa” (e i nazisti usavano pure metodi alquanto sadici e truci …). Quel sant’uomo del beato “Leone di Münster” aveva come motto episcopale Nec Laudibus, Nec Timore cioè “né con le lodi, né con la minaccia io devio dalle vie di Dio“.
    Ecco cara signora, questo spiega la mia devozione verso quest’uomo dal parlar franco, che nulla temeva ( e per un devoto qual son io -seppur indegno- di san Francesco il “parlar franco” ha la sua dimensione etimologica importante).
    E serve a esplicitarle che, per quanto ci si possa sforzare verso la mia misera persona, lodi o contumelie non ottengono nessun effetto. Cara signora -mi scuserà se mi lodo da me- ho una volontà talmente ferma e dura, quanto la Fede che il buon Dio mi ha donato, che su di me solo una cosa può sortire l’effetto voluto: la morte!
    Per il resto, anche a causa del mio ego, che non temo da me stesso definire abnorme e smisurato, nulla funge a sortir su di me effetto.
    Non ho timori di finire in cestini, differenziati o indifferenziati che siano, la Fede e la realtà della vita mi insegnano che finiro pasto dei vermi per poi finir polvere; Vanitas vanitatum et omnia vanitas insegna l’Ecclesiaste.

    La ringrazio della attenzione di cui mi ha fatto oggetto, ma non la merito, come ebbe a dire -e faccio mio- San Giovanni XXIII “La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi“.
    Buona serata.

    25 Ottobre, 2015 - 16:19
  48. picchio

    Riprendendo il discorso, noi ora confrontiamo la relazione finale del Sinodo con la familiaris consortio che era l’esortazione papale il che non ha molto senso. Questa relazione è solo una porta aperta lasciata al papa che ora ha più spazio di manovra per fare i cambiamenti che ritiene opportuni.
    Leggo qui e là vari commenti : non c’è scritto questo, non c’è scritto quest’altro, ma pochi colgono il punto è stato dato un semaforo verde al papa.
    Ubi comprati l’elmetto 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 17:02
  49. Ubi, vuoi la battaglia contro il mondo?
    Ti riporto le parole di Mons. Guano alla discussione su Gaudium et sper: lo trovo un punto di vista non trascurabile
    “Lo schema non si preoccupa di dissertare in merito all’intricatissima relazione tra Chiesa e mondo; ricorda però che la Chiesa vive nel mondo ad imitazione del Padre, che «ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito». In ragione di tale amore, quindi, la Chiesa si prende cura del mondo, sia nel suo essere segno dell’amore di Dio che della sua negazione, e si prende cura degli uomini che, nonostante il proprio peccato, sono fratelli di Cristo, figli di Dio…”

    25 Ottobre, 2015 - 17:41
  50. Gaudium et spes, naturalmente…

    25 Ottobre, 2015 - 17:41
  51. “Ubi, vuoi la battaglia contro il mondo?”

    Si si! La voglio spirituale e culturale. La voglio totale. Dura, serrata, tenace, senza tregua, intrepida, eroica, temeraria, perseverante fino alla vittoria. Voglio una contro-rivoluzione contro il modo di agire odierno, di certi stati, istituzioni e media. Voglio che i cattolici escano dall’anonimato e dal pronismo, dall’esser succubi e timorosi di fronte al mondo. Voglio una Chiesa di caldi, non di “tiepidi. Voglio si innalzino vessili e si combattano battaglie sociali e culturali dei valori del Vangelo. Voglio che si dica al mondo la verità.
    Bisogna tornare all’ortoprassi.
    Custodire, custodire, custodire … pugno di ferro in guanto di velluto, pugno di ferro in guanto di velluto, pugno di ferro in guanto di velluto …
    Amare è vivere, vivere è combattere, Amare è “combattere”, contro le seduzioni del maligno, il Principe di questo mondo, che ha le ore contate perciò è cosi attivo.
    Detto con tutto il rispetto per il Mons. che ha citato.

    25 Ottobre, 2015 - 17:53
  52. Qualche spunto per la battaglia c’è già cmq nella Relazione …
    Uno è “fondamentale” …

    25 Ottobre, 2015 - 17:56
  53. Interessanti i documenti che cita il link Sara.
    Però, e lo ripeto ancora, tutti centrati sugli effetti e sulla cura.
    Ma ci sarà una causa su cui intervenire ? Si sono interrogati gli uomini di chiesa su quali sono le cause principali di divorzi e separazioni?
    Per rispondere in breve il tutto si condensa in una sola parola: “secolarizzazione” .
    E’ troppo chiedere che si ponga mano a dichiarar battaglia alla secolarizzazione e alle sue cause?

    P.S. Le cause della “secolarizzazione” vanno cercate nei mostri ideologici partoriti dagli anni ’60 e nei sistemi attuali (e cmq affondano le radici in quelli precedenti, sia chiaro).

    25 Ottobre, 2015 - 18:16
  54. PPS 2 Avrei voluto dire che le cause della secolarizzazione affondano le radici anche in quella “summa di tutte le eresie” che è il protestantesimo, ma ultimamente cala la scure censoria su tale concetto.

    25 Ottobre, 2015 - 18:19
  55. picchio

    Lo avevo capito Sara 🙂
    Grazie del link, molto interessante

    25 Ottobre, 2015 - 18:37
  56. picchio

    La secolarizzazione va di pari passo con la scolarizzazione femminile, solo una concausa ovviamente, anche nell’islam e in nazioni con altre religioni più le donne sono istruite più il paese è secolarizzato. La scolarizzazione precede e non segue la secolarizzazione quindi non si può rovesciare causa ed effetto.

    25 Ottobre, 2015 - 18:42
  57. Spero mi perdonerete l’inflazione di commenti, ma voglio proporvi la breve lettura proposta sul sito vaticano, sintetica, della vita del Beato Card. Clemens August von Galen, di questo eroe del Vangelo, che con l’esempio e la “parola franca” illuminò e continua ad illuminare le tenebre degli errori dell’uomo.

    Già nella sua prima lettera pastorale, durante la Quaresima del 1934, il vescovo C.A. conte von Galen smascherò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo. Continuamente negli anni seguenti lui prese posizione per la libertà della Chiesa e delle associazioni cattoliche e per il mantenimento dell’insegnamento della religione.

    In una decisa predica nel duomo di Xanten, nella primavera del 1936, il vescovo C.A. accusò apertamente il regime nazionalsocialista di discriminare, di gettare in prigione e addirittura di uccidere i cristiani a causa del loro credo.

    Un’eco mondiale trovarono, poi come apice della sua resistenza pubblica contro il nazionalsocialismo, le tre prediche divenute famose tenute dalla chiesa di San Lamberto del 13 luglio 1941 e del 3 agosto 1941, così come dalla chiesa di Nostra Signore in Überwasser in Münster del 20 luglio 1941. In queste lui si rivoltò contro le violazioni dello Stato ed esigette il diritto alla vita, all’inviolabilità e alla libertà dei suoi cittadini. Lui censurò aspramente l’allora uccisione delle cosiddette improduttive “vite senza valore di vivere”

    http://www.vatican.va/news_services/liturgy/saints/ns_lit_doc_20051009_von-galen_it.html

    25 Ottobre, 2015 - 18:44
  58. picchio

    Buona serata a tutti, un saluto a Nico che fa capolino ogni tanto.
    Con l’ora solare è già buio da un pezzo, che tristezza 🙁

    25 Ottobre, 2015 - 18:45
  59. Concedetemi di dire che i vescovi attuali, oggi, in tempo di pace, non hanno manco un pelo del coraggio (e probabilmente nemmeno della Fede) del “Leone di Münster”, battagliero combattente ed intrepido eroe del Vangelo.
    Ora vi lascio, fate le vostre considerazioni su cosa voglia dire “battaglia” e combattimento, eroismo, franchezza di parola e Vangelo.
    Buona serata a tutti.

    25 Ottobre, 2015 - 18:49
  60. Sara1

    Ubi la secolarizzazione nasce con la fine del medioevo, anzi proprio nella teologia francescana da Occam in poi (il famoso taglio della metafisica).
    La modernità stessa è figlia del cristianesimo, casomai ad un certo punto ha cominciato a prendere vita propria ed allontanarsi dalle sue origini cosa più volte richiamata da Benedetto.

    Il nazismo tra parentesi è stata una grande rivolta antimoderna, abbiamo già dato in questo.

    25 Ottobre, 2015 - 19:40
  61. Mah, sinceramente Sara, non ti capisco. Non capisco se tu abbia interesse a dialogare con me. Non capisco se per suscitare tale interesse trovi spunto da punti su cui polemizzare, e sinceramente, non capisco io stesso come faccia io a non farmi capire. Eppure, con tutti i miei limiti cerco di utilizzare i termini appropriati.
    Dove ho nominato la “modernità”? Cosa c’entra il nazismo con l’antimodernità? Il nazismo con l’antimodernità c’entra come i cavoli a merenda, e la tesi che il “nazismo” sia stato antimoderno è una tesi mai dimostrata di pochi pseudo-intellettuali falliti, e più sinistri che di sinistra.
    Senza contare poi che la vera “modernità” è il “medioevo” …
    Se poi per modernità tu intendi “globalizzazione” allora la cosa è diversa, allora lo potremmo definire “antimoderno” …
    Comunque l’Anticristo nazista ha genesi lontana e complessa e fini altrettanto lontani e complessi.

    25 Ottobre, 2015 - 21:03
  62. Sara1

    il nazismo è stato antimoderno nel senso che è stato una reazione alla modernità uscita dall’lluminismo in nome di un ritorno a ideali “pagani” (razza aristocrazia ecc.contro uguaglianza e democrazia). Poi è stato anche un fenomeno molto moderno che ha sfruttato benissimo la modernità, un fenomeno rivoluzionario e non conservatore.

    25 Ottobre, 2015 - 21:21
  63. Grande Sara. Permetti però obietti che degli “ideali pagani” ci interessi poco.
    E poi non è un forum di filosofia questo …

    Battute a parte scusami se straccio qui la questione, ma devo darvi in anteprima assoluta una “notizia bomba.” 🙂 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 21:31
  64. Sara1

    Chiarivo per via di Von Galen, lui è opposto al nazismo non alla democrazia. (a quella si opponeva il nazismo anche se se ne era servito per arrivare al potere)

    25 Ottobre, 2015 - 21:32
  65. Ecco a voi come promesso, in anteprima assoluta la “notizia bomba“.

    Al N. 8 della Relazione troviamo il seguente concetto espresso con le seguenti parole:

    Si può menzionare anche una certa visione del femminismo, che denuncia la maternità come un pretesto per lo sfruttamento della donna e un ostacolo alla sua piena realizzazione. Si registra poi la crescente tendenza a concepire la generazione di un figlio come mero strumento per l’affermazione di sé, da ottenere con qualsiasi mezzo.

    Bene, concetti e parole sembrano presi quasi paro paro sapete da chi?
    Dal metropolita Ortodosso Hilarion di Volokolamsk ! Si proprio Lui!

    Ecco come si era espresso nella suo intervento al Sinodo il metropolita Ortodosso Hilarion di Volokolamsk:

    “Così, se il femminismo estremo vede nella maternità un ostacolo alla realizzazione della donna, d’altra parte, il fatto di avere un figlio è sempre più considerato un diritto che può essere raggiunto con qualsiasi mezzo.”

    Qui vi fornisco il link per “controllare” ciò che ha detto al Sinodo il metropolita Ortodosso Hilarion di Volokolamsk.

    http://www.iltimone.org/33784,News.html

    25 Ottobre, 2015 - 21:42
  66. Francesco73

    Io non mi aspettavo molto di più, avevo avuto, soprattutto nelle ultime fasi, la sensazione di un cammino lento.
    Ma paradossalmente la lentezza è anche garanzia di credibilità, di un approfondimento vero e di una logica che, se è di comunione, non può ricercare lo strappo a tutti i costi.
    Del resto lo dice il Papa, il tempo è più importante dello spazio.
    L’apertura sui separati è significativa, ma la dinamica è depotenziata, è vero, quantomeno circa l’impatto generale.
    Sul resto, mi sembra ci si sia adattati a un rinvio generale, a future maturazioni.
    Più che altro, il Sinodo è stato forse significativo per la propria autocomprensione come strumento, reso un po’ più effettivo che in passato.
    Come il discorso sulla famiglia portava in realtà quello su tutta l’antropologia, il format del Sinodo era in realtà anche una verifica sulla governance della Chiesa.
    La sostanza mi pare quella di una tappa, il resto è enfasi da tifoserie, che sono ben orchestrate da ambo i lati dell’emiciclo, direi.

    25 Ottobre, 2015 - 21:54
  67. Ciao Picchio 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 22:04
  68. Luigi Accattoli

    Ubi, quel brano del numero 8 della relazione finale è preso letteralmente dal paragrafo 8 dell’Instrumentum Laboris: “Si può menzionare anche una certa visione del femminismo, che ritiene la maternità un pretesto per lo sfruttamento della donna e un ostacolo alla sua piena realizzazione. Si registra poi la crescente tendenza a concepire la generazione di un figlio come uno strumento per l’affermazione di sé, da ottenere con qualsiasi mezzo”.

    Ecco il link per controllare, come dici tu:
    http://www.vatican.va/roman_curia/synod/documents/rc_synod_doc_20150623_instrumentum-xiv-assembly_it.html

    Senza le tue notizie bomba – quella agghiacciante sulla scomparsa del fidanzamento e questa spiazzante sul metropolita Hilarion: lui sì che aveva letto l’Instrumentum Laboris – che capiremmo mai del Sinodo?

    25 Ottobre, 2015 - 22:15
  69. Sara ora che ho dato la notizia sulla frase del Metropolita ritengo interessante proseguire la discussione sul tema (e della cui brusca interruzione mi ero già prima scusato).

    Su “lui è opposto al nazismo non alla democrazia” potrei concordare, ma in parte. Perchè dovremmo prima metterci d’accordo su cosa intendiamo per “democrazia”.
    Poichè spesso “democrazia” oltre che maggioranza e libertà di espressione e governo dal basso, spesso, e oggi ancor pù, è anche dittatura della maggioranza e delle idee nonchè imposte “dall’alto” (basti pensare all’idea di democrazia da esportare che aveva l’innomnabile).

    Ora, fatta questa premessa, nel breve ritratto biografico che prima proposto, troviamo che il Leone di Münster tenacemente anche “si oppose all’allora immediata opinione della colpa collettiva di tutti i tedeschi.“.
    Ora lei dovrebbe interrogarsi su ciò.
    Era “democrazia” quella idea? Democrazia dal basso o dall’alto? Democrazia autoctona o “d’importazione”, da altri esportata?
    E’ difficile categorizzare in questo caso.
    Resta il fatto, al di fuori delle interpretazioni filosofiche estoriche, che Egli si oppose tenacemente a ogni ingiustizia innnome del Vangelo …

    25 Ottobre, 2015 - 22:30
  70. Luigi, allora è il metropolita che cita Instrumentum regni 🙂

    Comunque una notizia dal discorso del metropolita pure ci sarebbe e sarebbe che il polmone orientale del cristianesimo avverte il polmone occidentale del cristianesimo avverte che nel corpo del cristianesimo si sta sviluppando un cancro che produce metastasi, cioè il protestantesimo:

    Un tale sale, che ha perso la forza del proprio sapore, diventano in questo nostro tempo alcune comunità protestanti che si definiscono cristiane ma predicano ideali morali che sono incompatibili con il cristianesimo. Se in comunità di questo tipo si introduce il rito della benedizione delle unioni omosessuali, e una donna lesbica, che si autodefinisce “vescovo”, esorta a rimuovere dalle chiese portuali le croci e a sostituirle con mezzelune islamiche, può una tale comunità essere definita “chiesa”? Sotto i nostri occhi il cristianesimo viene tradito da quanti sono pronti a fare il gioco della società secolarizzata, sclericalizzata e senza Dio.

    Notiziuola magari, ma letta bene, almeno questa …

    25 Ottobre, 2015 - 22:44
  71. Marilisa

    Brutta cosa il fanatismo. Praticamente è una patologia. Se il virus contagia una massa di persone, allora si possono verificare eventi tremendi tipo quelli dell’Isis nel mondo musulmano. Se il virus si annida nella mente di un individuo di qualsiasi religione, lo porta a dire assurdità a nastro. Un nastro lunghissimo che sfocia nella presunzione di poter fare dichiarazioni roboanti, nella convinzione delirante di essere dalla parte della verità. Questi individui che vivono fuori dal mondo, prendono lucciole per lanterne e vivono in una eterna illusione. Credono di essere “caldi” mentre sono, in realtà, FEBBRICITANTI ma non se ne accorgono. Sognano guerre e battaglie contro il mondo intero e si allenano battendo i pugni contro il muro di gomma che non riescono a sfondare.
    Diventano ridicolissimi e continuano a sguazzare nel mare dell’ ignoranza perfino insolente.
    È molto divertente assistere alle loro “eroiche” e inutili imprese.
    Fra l’altro, quello che loro ritengono l’ideale da raggiungere, nient’altro è che un vano simulacro, disancorato dalla realtà; creato dalla loro immaginazione prodotta da una mente impossibilitata a recepire la complessità della vita che sempre ha visto mescolati grano e zizzania,e che chiama a confrontarsi con le situazioni sempre nuove che la vita, appunto, mette sotto i nostri occhi. E che, ovviamente, non devono essere considerate con i criteri di un passato mitico, in cui tanti sognatori amano relegare la classica età dell’oro peraltro mai esistita.
    Invece, le battaglie contro i mulini a vento, queste sì, si sono sempre fatte ma senza produrre alcuna vittoria; questo è più che certo.
    Il loro esito è stato sempre all’insegna di una penosa frustrazione.

    25 Ottobre, 2015 - 22:45
  72. Sara1

    http://www.30giorni.it/articoli_id_4169_l1.htm

    Su Von Galen.

    Sulla colpa del popolo, penso intendesse dire che la responsabilità è personale mai collettiva.

    Dare la colpa ad un intero popolo più che questione di democrazia è qualche cosa che scivola nel razzismo.

    25 Ottobre, 2015 - 22:53
  73. Marilisa

    “il polmone orientale del cristianesimo avverte il polmone occidentale del cristianesimo avverte che nel corpo del cristianesimo si sta sviluppando un cancro che produce metastasi, cioè il protestantesimo…”

    Davvero bello !!! Il protestantesimo sarebbe, caso mai, un terzo “polmone”.
    E non vuoi ridere?
    😀 😀

    25 Ottobre, 2015 - 22:55
  74. L’Isis pure è una reazione politica -sbagliata e violenta come il nazismo- a quello che veniva prima definito erronemente “mondo moderno”.
    Va condannata e combattuta con forza, cosi come tutte le ideologie totalizzanti e totalitarie.
    E da una di quelle ideologie “totalizzanti e totalitarie” è afflitta anche lei signora Marielisa, pur se l’ideologia che la affligge ha altro nome, ben noto, che mi pregio di non mentovare … 🙂

    25 Ottobre, 2015 - 22:57
  75. Marilisa

    Molto bello il discorso di Andrea Grillo. Suggerisco di leggerlo.

    25 Ottobre, 2015 - 23:03
  76. Ho una bellissima “tesi”, tanto bella che non è degna di essere affitta a una porta di una chiesa, ma di essere portata al …..

    Non trovò portatori … 🙂 🙂

    Buonanotte!

    25 Ottobre, 2015 - 23:09
  77. Luigi Accattoli

    A Ubi delle 22,44: Instrumentum Laboris, non Regni.

    25 Ottobre, 2015 - 23:11
  78. Marilisa

    Non le basta di averci fatto scialare dal gran ridere per tutto il giorno?
    Sì, l’ ISIS va combattuto e respinto, ma lei è di un fanatismo tale che assomiglia a quello.
    Neanche io ho visto niente con tre polmoni, ma se lei definisce “polmoni”
    l’ ortodossia e il cattolicesimo, di conseguenza è lecito parlare del protestantesimo come di un terzo polmone.
    Non vada a ricorrere a certe improbabili metafore. La scongiuro.
    😀

    25 Ottobre, 2015 - 23:14
  79. Ho scritto Regni Luigi, come ho scritto piaghe e non pieghe: non sono refusi, ma subdole ironie di un comico.

    25 Ottobre, 2015 - 23:18
  80. Marilisa

    Un dialogo fra “polmoni” è quanto di più suggestivo potessi sentire…
    😀 😀

    25 Ottobre, 2015 - 23:19
  81. Avevo augurato buonanotte, ma voglio augurarla ancor meglio con questa notizia: è iniziata una ” battaglia” contro una di quelle ideologie totalizzanti e totalitarie di cui dicevo.
    Che la vittora arrida agli audaci combattenti:

    “La Corte Costituzionale della Slovenia ha sancito l’ammissibilità del referendum per abolire il matrimonio gay.
    Per i supremi giudici del Paese, infatti, definire il matrimonio come l’unione di un uomo e una donna non viola i diritti umani degli omosessuali. Le firme per chiedere l’abrogazione sono state raccolte in soli 4 giorni (la legge ne dà 35). Ne bastavano 40.000, e ne sono state collezionate quasi 50.000 (la popolazione della Slovenia è solo di 2 milioni di abitanti, all’incirca).
    Il comitato promotore è stato appoggiato dal Partito Democratico della Slovenia (SDS) e dalla Chiesa.”

    http://www.notizieprovita.it/economia-e-vita/matrimonio-gay-in-slovenia-si-puo-abrogare/#.Vi0cDiW0oKg.twitter

    25 Ottobre, 2015 - 23:22
  82. Nino

    Centristi, progressisti, conservatori, restauratori.
    Alcuni si lamentano per le tonnellate di carta e i chilometri di filmati prodotti.
    250 e passa di vescovi e di altrettanti prelati, segretari, scrivani impegnati
    a cianciare su di un banalissimo sinodo sulle problematiche della famiglia, del matrimonio e suoi derivati.
    Tutto questo trambusto per rispondere a domande come:
    La daranno la comunione ai divorziati, ai separati etc, etc?
    Apriranno riconoscimento delle coppie gay?
    Ma l’unica risposta a queste ed altre domande cruciali non è forse quella che conosciamo da oltre duemila anni?
    «Rabbunì, che io veda di nuovo!».

    26 Ottobre, 2015 - 7:10
  83. petrus

    In effetti Nino hai ragione… c’è una punta di tragicomico in tutto questo.

    «Rabbunì, che io veda di nuovo!»

    Certo, ma per lo più manca l’umiltà di ritenersi ciechi.

    26 Ottobre, 2015 - 8:28
  84. petrus

    Dopo la sbronza sinodale che come tutte le sbronze forse lascia alla fine un senso di malessere e un po’ di mal di testa, mi è venuta spontanea una riflessione.

    Mentre i padri sinodali decidevano e con la speranza che le novità (novità?) trovino applicazione, ho pensato alla chiesa piccola, quella di certi conventi e di certe parrocchie che passano inosservate, come la pianta di senape. Una pianta in fondo modesta quella a cui Gesù paragona il Regno.
    Al massimo arriva a tre metri d’altezza e in un orto non si distingue particolarmente. E’ frondosa certo ma non è un cedro del libano. Eppure i suoi piccoli semi, semplici da trasportare la rendono una vera calamità per i contadini palestinesi che la ritengono una temibile infestante.

    Ecco io voglio pensare a tutte queste piante di senape, sparse per il corpo della chiesa, che creano davvero il regno di Dio in terra, senza essere notate. Lentamente diffondono i loro semi e arrivano ovunque.

    Questa è la chiesa che conta, una chiesa che ha già deciso dove sta la verità, che non ha interessi da difendere. Suore anziane con la luce della vita negli occhi che mi hanno detto: bravo, continua a combattere perchè noi preghiamo per te. Preti che accolgono con cuore generoso infischiandosene delle conseguenze ma mettendo anche a repentaglio la propria reputazione.
    Gente che apparentemente nulla decide e che nulla conta, ma che Dio ascolta.

    Questa è la chiesa che alla fine vincerà e vincerà senza combattere. La luce infatti non deve combattere le tenebre, deve solo brillare e le tenebre si dissolvono senza lotta. Solo dove non c’è luce bisogna combattere per imporre un’idea. Ma dove brilla la luce le tenebre semplicemente svaniscono.

    Il regno di Dio procede comunque e senza combattere. Non aspetta nessuno, nemmeno i padri sinodali.

    26 Ottobre, 2015 - 9:25
  85. Passata la sbornia sinodale si torna alla quotidianità dellla vita. Che non è per niente rose e fiori, ma la jungla dove il più forte e furbo cerca di fregare il prossimo …
    C’è pure chi la giustizia forza e l’astuzia la mette al “servizio” del più debole …
    La Chiesa anche torna alla sua quotidianità, cosi i suoi uomini: i più seri e santi si prodigheranno e mangeranno e offriranno il Pane degli Angeli, quelli meno seri e santi lo offriranno solo, ma mangeranno il pane di Giuda …
    Nel contempo la Chiesa e il mondo attendono la venuta dell’unico Giudice giusto, nella speranza che nel tempo che ci divide dalla sua venuta molti attendono che venga un uomo forte e giusto che sappia custodirli e pascerli fino alla Sua venuta. Perchè pur se vi fosse un “piccolo resto” esso ha bisogno di un pastore su questa terra che faccia in modo che non si disperda nell’attesa del Pastore Supremo, Giudice dei Giudici.

    26 Ottobre, 2015 - 9:29
  86. Petrus, sempre a lamentarsi.
    Lei come persona nella e dalla Chiesa è accettato. Sono le sue rivendicazioni a non essere accettate. La Chiesa, lo ha ribadito ieri nella Relazione: “ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, vada rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, con la cura di evitare «ogni marchio di ingiusta discriminazione”.
    Lesue eventuali rivendicazioni, matrim. , adoz. non possono essere accettate. Spero le basti.

    26 Ottobre, 2015 - 9:36
  87. Io non sono d’accordo sul fatto che il sinodo abbia fatto troppo poco.
    C’è per esempio un piccolissimo (?) passaggio che è caduto, ed ha un peso che io trovo paragonabile al passaggio conciliare che fece cadere l’idea di matrimonio come ‘remedium concupiscientiae’: da nessuna parte è scritto che chi vive le nuove nozze per accostarsi all’Eucaristia deve astenersi dai rapporti sessuali. L’intervento di mons. Vesco
    http://ilregno-blog.blogspot.it/2015/10/intervento-in-aula-di-mons-vesco.html#more
    spiega perchè io sono felice di questa cosa.

    26 Ottobre, 2015 - 9:37
  88. Sara1

    “ma la jungla dove il più forte e furbo cerca di fregare il prossimo ..” questa sì che è un’immagine protestante. Da Lutero a Hobbes homo homini lupus est e da lì la necessità di un potere dispotico per tenere a freno la natura distruttiva dell’uomo.

    Il cattolicesimo è più fiducioso nelle possibilità della natura umana,

    26 Ottobre, 2015 - 9:37
  89. E l’altra cosa bella: non c’è più la sensazione di essere impantanati. Almeno ci muoviamo, magari poco ma ci muoviamo.

    26 Ottobre, 2015 - 9:40
  90. Sara1

    Più che altro quello che ha detto il sinodo sulla necessità di sostenere le coppie in difficoltà o sulla formazione dei fidanzati e sul cammino vocazionale è dato per scontato.

    Ci indicazione che non è facile tradurre in realtà.

    Perché il punto è sempre prevenire..

    26 Ottobre, 2015 - 9:40
  91. Ho detto “necesità di un potere dispotico”.
    No, la la grande Sara è fatta cosi 😉 🙂
    Cattolicamente io avrei inteso “la necessità di un maggiore annuncio, più sentito ed efficace e la necessità che ci siano più credenti “al servizio degli altri”.
    Sara la butta sempre in politica 😉 (scherzo, fai una buona, sata, giornata)

    26 Ottobre, 2015 - 9:47
  92. petrus

    Quello che non mi basta è che è che siano cose dette da anni e che ancora lontane dall’essere reali ovunque. Il pregidizio lo si sente molto bene.

    Parlo infatti di piante di senape qua e là. E’ un rispetto a macchia di leopardo. ma da quanti anni se parla ormai? Direi che è una vergogna non essere ancora riusciti almeno ad avere una linea comune sul rispetto verso le persone.

    Tutto lì.

    26 Ottobre, 2015 - 9:53
  93. Sara1

    Non era politica in senso stretto, solo che la rigidità di certi ambienti conservatori è molto vicina al calvinismo. (come l’uomo fosse quasi necessitato a peccare)

    26 Ottobre, 2015 - 9:55
  94. Sara, è che sono un “conservatore” io ?
    Te la perdono perchè fraternamente ti voglio bene.
    Ma “conservatore” è una categoria politica e/o ideologica.
    Io sono semplicemente un peccatore, cattolico, magari “tradizionale”, ma semplicemente peccatore (che non esiste cattolico che non abbia peccato).
    Mannaggia a te 😉

    26 Ottobre, 2015 - 10:02
  95. Sara1

    Parlavo in generale, è vero la vita è difficile però dipende da come la guardi, veder l’altro come un animale da giungla o un fratello che ha i miei stessi problemi dipende anche da me.

    Del cattolicesimo in fondo amo il suo ottimismo (mai ingenuo però benevolo).

    🙂

    26 Ottobre, 2015 - 10:05
  96. Sono sempre benevolo ma mi paro il ….
    Sempre a tre palmi di distanza da me, come io mi tengo dagli altri.
    E’ quella famosa “bolla” della sfera altrui. Poi si può entrare in amicizia, fraternità, ma la “bolla” va rispettata, essa delimita il confine della giusta confidenza. Proverbi giudica l’amicizia un sommo bene, a cui porre saggiamente dei limiti …

    26 Ottobre, 2015 - 10:14
  97. Spiletti

    Se si discute di bene e di male non si può tirare in ballo il “rispetto per le persone”.
    Se dico a un amico “stai sbagliando”, gli manco di rispetto?
    E’ completamente sbagliata la prospettiva.
    A me sembra che ci sia più rispetto nella cura, nell’attenzione alla salvezza delle anime piuttosto che nell’accondiscendenza e nella ricerca dei consensi fine a se stessa (ma sì accontentiamoli, tanto chissenefrega).
    Ha ragione Ubi a sostenere che gli omosessuali sono già e saranno accolti sempre con maggiore attenzione pastorale, ma le loro ingiustificate rivendicazioni politiche no.

    26 Ottobre, 2015 - 11:14
  98. Dal link proposto da Sara:
    “Sì, ci sarà una esortazione apostolica del Papa. Non credo che uscirà tardi, dopo un anno, com’è accaduto in altri Sinodi e con altri Papi. Un anno è troppo, degli esperti in management mi hanno detto che se passano otto mesi senza dire niente la gente torna al punto di partenza, e allora bisogna rifare tutto il processo. Credo che Francesco sarà più rapido a prepararla”

    Io penso che ce la aveva già pronta, da parecchio.
    Però una cosa sono i desideri degli uomini e altra cosa è la volontà di Dio.
    E io continuo a ripetere che Dio probabilmente potrebbe avere “altri progetti”.

    26 Ottobre, 2015 - 11:21
  99. Cmq con questa idea l’indissolubilità se ne va a quel paese.
    E paradossalmente contro il Vangelo? Sapete perchè?
    Perchè nel “caso per caso” si giudicheranno degni i “non colpevoli”. I “forti”.
    E verrano lasciati fuori i “colpevoli” di abbandono/adulterio.

    Eppure nel Vangelo si lascia le 99 pecorelle buone e forti per andare a cercare le pecorelle smarrite (i peccatori), mentre invece “pettineremo” le 99 pecorelle.

    E per uno “strano” caso, l’Eucaristia che è “cibo per i deboli”, sarà ai “deboli”, ai “colpevoli” negata. E sarà concessa al forte “il cibo per i deboli”; e tanti crederanno che l’Eucaristia sia il cibo per i forti.

    Questi sono i paradossi della “misericordia” della Chiesa attuale …

    26 Ottobre, 2015 - 11:32
  100. Vi siete chiesti mai o chiedetevi: chi è più bisognoso di “misericordia” il coniuge colpevole di abbandono/adulterio o quello innocente?
    Chi è tra questi due la “pecorella smarrita”?
    Chi tra i due dovremmo maggiormente cercare.

    E poi chiedetevi: a chi sarà concessa l’Eucaristia, al più debole, il colpevole: o al più forte, colui che ha subito?
    Dopo che vi siete risposti domandatevi: ma è evangelico questo?

    L’Eucaristia è cibo per i deboli o premio per i forti? Datevi risposte, secondo il cuore del Vangelo (che sono i peccatori e non i giusti) e non secondo l’idea del mondo…
    e ci sarà da piangere (sempre che non lo stiate già facendo).

    26 Ottobre, 2015 - 11:39
  101. petrus

    Ora la chiesa non accoglie sempre e non sempre per ignoranza. A volte per cattiva volontà.

    Quindi credo che sull’accoglienza dei gay credenti ovunque ci sia molto molto da fare.

    Ma se io vedrò realmente una chiesa impegnata tutta, nell’accoglienza dei gay credenti e nella lotta al pregiudizio, beh personalmente mi riterrei pienamente soddisfatto.

    Mi/ci interessano molto meno altre questioni, su cui tocca allo stato intervenire non alla chiesa.

    Mi interessa invece una chiesa coerente con messaggio di misericordia di Gesù, non a macchia di leopardo o in base al tempo che fa, ma in funzione di una scelta vera di accoglienza e di attenzione pastorale sincera. Questo lo esigiamo.

    Date questo ai gay credenti e vi assicuro che altri problemi non ve ne saranno.

    26 Ottobre, 2015 - 11:50
  102. Marilisa

    Condivido totalmente petrus@9:25
    Petrus, parole bellissime le tue.

    26 Ottobre, 2015 - 11:52
  103. Sara1

    “Perchè nel “caso per caso” si giudicheranno degni i “non colpevoli”. I “forti”.
    E verrano lasciati fuori i “colpevoli” di abbandono/adulterio.”

    Questo è vero, ma anche i colpevoli possono sempre mostrare “pentimento” e avviare un cammino, caso per caso non credo debba necessariamente escluderli.

    26 Ottobre, 2015 - 12:59
  104. Sara1

    Il testo uscito dal sinodo è molto più chiaro di questa intervista, cosa si intende per discernimento si capisce molto di più.

    Mi aveva solo colpito lo stile gesuitico.

    26 Ottobre, 2015 - 13:36
  105. Spiletti

    Trovo molto significativa anche la “definizione” di famiglia e la condanna ufficiale dell’ideologia gender. Un punto che, adesso, è chiaro per tutti.
    La comunione ai separati divorziati comunque NON è stata approvata, neanche con la maggioranza risicata di cui si parla: caso per caso non significa che in linea generale i separati risposati possano, a loro criterio, accedere alla comunione. Il principio rimane quello di prima e la comunione non è consentita salvo eccezioni (i casi singoli da valutare “caso per caso”).
    Ora bisognerà vedere come la metterà il papa e come poi si regoleranno le diocesi, ma al momento non si può dire che la norma precedente sia stata superata.

    26 Ottobre, 2015 - 14:19
  106. Spiletti, mi fai tenerezza, tu, che ancor sogni i pescetti la notte.
    Leggi Spiletti, leggi:
    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-44246/

    Forse siamo a questo !!?? :
    Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione

    26 Ottobre, 2015 - 14:32
  107. Sara1

    “Prassi già diffusa e ora «sdoganata» dal Sinodo.”

    Appunto, è più di un anno che lo si dice. Almeno ce lo riconoscono.

    26 Ottobre, 2015 - 14:35
  108. petrus

    Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione“

    Pure la beata Katharina Emmerick… Ubi stai sfoderando tutto l’armamentario tradizionalista.
    http://www.antoniosocci.com/la-profezia-della-beata-anna-caterina-emmerich-sul-tempo-dei-due-papi-e-delle-due-chiese-parla-di-oggi/

    Ascoltiamo invece il vangelo:

    Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che moriamo?». Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».

    Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme.

    Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso.

    Un buon ansiolitico a base di Gesù.

    26 Ottobre, 2015 - 15:28
  109. picchio

    spiletti
    se la Comunione non è stata approvata in modo espresso e anche vero che NON è stata più proibita, come era il caso in precedenza perchè:
    1) dal paragrafo che cira la familiaris consortio,è stata omessa proprio la proibizione fatta da GPII di dare la Comunione ai divorziati risposati,
    2) sempre dagli stessi paragrafi è stata omesso il fatto che veniva reiterato sempre e cioè che per accedere alla comunione i divorziati risposati dovevano vivere come fratello e sorella, quindi ora potranno essere ammessi anche quelli che scopano come ricci.

    Inoltre nessuno, neppure kasper ha mai affermato che la Comunione doveva essere data in modo generalizzato a tutti i divorziati, nessuno ha mai proposto una cosa di questo tipo.

    cosa poi più importante di tutte la relazione lascia la porta spalancata al papa per decidere con una sua esortazione cosa stabilire in merito.

    26 Ottobre, 2015 - 16:27
  110. Guardi Petrus che non ho bisogno di Socci per dire certe cose.
    Ho il libro della Emmerick da molto.
    E tanto per dirle, la storia di Onorio I, l’ho tirata fuori io più di un anno fa, precisamente agli inizi di ottobre di un anno fa, sia su questo blog e sia sul mio…

    26 Ottobre, 2015 - 16:34
  111. “Non è approvata e non è proibita”.

    Ciò che non è, è ; ciò che è, non è.
    La chiesa dei “miracoli”. Che te ne fai de “La moltiplicazione dei pani e dei pesci” …. Bazzecole, roba da dilettanti.
    Monti Cadete su di noi, colli copriteci, per carità

    26 Ottobre, 2015 - 16:43
  112. Un’ultima osservazione, che ho dato avvastanza:

    nonostante porte aperte e finestre spalancate il fumo di Satana non esce, non riesce ad uscire.
    Che puzzo di zolfo.

    26 Ottobre, 2015 - 16:46
  113. picchio

    Ho il libro della Emmerick da molto.
    ci avrei scomesso….

    26 Ottobre, 2015 - 16:59
  114. Marilisa

    Aridatece Gioab….

    26 Ottobre, 2015 - 17:48
  115. Il vescovo belga Johan Bonny:

    Semmai, il problema è quello dei blog militanti che infestano la rete, e vestono i panni di piccoli tribunali dell’inquisizione. Attaccano tutti quelli che non la pensano a modo loro con l’intento di intimidirli, trattandoli da eretici. Non formulano domande, ma atti d’accusa dottrinale.

    a) Militare viene dalla Scrittura, e i Padri lo identificano con la “battaglia spirituale”.
    b) Gli atti d’accusa dottrinale sono spesso ben circostanziati, senza dimenticare poi che esiste il sensus fidelium ( che si oppone al sensus adulationibus )
    c) Certe categorie sono o intimidibili o acquistabili, o arruolati anima e corpo. I gestori dei blog militanti no!
    d) La apparente vittoria è effimera. Sono certo che alla fine i militanti avranno grossa e grassa soddisfazione, fosse pure tra cent’anni.

    E ognuno verrà retribuito dal Giusto Giudice secondo le proprie opere!
    La Luce della Verità vincerà il buio delle tenebre!

    PS. Di quante vocazioni dispone Sua Eminenza?

    26 Ottobre, 2015 - 17:48
  116. Sara1

    Sui blog ha straragione io stessa ai tempi di Benedetto ero molto preoccupata, ma oggi mi sembra un po’ ingenuo pensare che questi blog (che tra parentesi con il cambio di pontificato si sono molto svuotati) siano particolarmente “reali”.

    La situazione delle parrocchie è molto diversa dai, continuare a parlare come se la maggioranza dei cristiani fosse tradizionalista mi pare assurdo. (tanto più quando i media accusano di ultracattolicesimo anche posizioni molto moderate che fino a pochi anni fa erano assolutamente normali).

    Alla fine rischiano di fare come i conservatori che danno dell’eretico a Kasper (distorcono la realtà).

    26 Ottobre, 2015 - 18:02
  117. petrus

    Abbia pazienza ubi ma un anno fa non ero qui e comumque non seguo il tuo blog.

    Buona lettura se ti piace il genere. Se hai qualcosa di più arioso ogni tanto ci farebbe piacere.

    Grazie.

    26 Ottobre, 2015 - 18:03
  118. Spiletti

    @Ubi,
    può darsi che io sia ingenuo, ma confido nel fatto che durante i lavori del Sinodo e nella lunga fase preparatoria è stata spessissimo invocata la Beata Vergine Maria, Regina della Famiglia e Madre della Chiesa: sono rasserenato dalla certezza che ha vegliato LEI sui padri sinodali e che continuerà a farlo, che saprà sostenere il Papa e che non permetterà nemmeno questa volta alle porte degli inferi di prevalere.
    Il maligno ci ha provato, ma anche stavolta gli è andata male…
    Farò tenerezza, ma la penso così.

    26 Ottobre, 2015 - 18:06
  119. Marilisa

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    Sbagliato aver paura del mondo
     
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    Una seduta del sinodo
    La Stampa, 25 ottobre 2015
    di ENZO BIANCHI
    Con questo sinodo papa Francesco ha saputo chiedere e iniziare a imprimere alla chiesa cattolica un volto sinodale, una modalità di essere comunità dei discepoli del Signore che si è rivelata capace di creare concordia e unità. Questo dato è ancor più importante rispetto alle stesse conclusioni sul tema della “famiglia oggi” cui i vescovi sono giunti con un consenso di ampiezza forse da molti inattesa.

    Dobbiamo riconoscere l’esattezza dell’immagine usata da Francesco nel discorso per i cinquant’anni dell’istituzione del sinodo dei vescovi: la piramide ecclesiale va capovolta perché in alto sta la base, il popolo di Dio, e sotto sta il vertice, papa e vescovi, servitori della comunione. Questa è la visione dell’ordinamento della chiesa secondo il vangelo: chi è primo si faccia ultimo, chi è grande si faccia piccolo, chi presiede si metta al servizio di tutti. Questo non può essere solo un augurio e papa Francesco ha iniziato a metterlo in pratica facendo partecipare al sinodo, attraverso un ascolto attento e puntuale – almeno là dove le chiese locali hanno accolto l’invito – dei cristiani quotidiani, quelli che vivono la sequela di Gesù nella compagnia degli uomini e senza esenzioni. Anche la “collegialità” – questa “categoria” che a volte rischia di essere ridotta a inquilini di piano di una piramide a ziggurat, a una corporazione – è stata messa nella sinodalità al riparo da derive autarchiche e autosufficienti. Popolo di Dio, pastori, vescovi e papa “camminano insieme”, attingendo a una profonda comunione donata dal Signore stesso ma esercitata dalla responsabilità delle diverse componenti ecclesiali.

    Il ricordato discorso di papa Francesco all’assemblea sinodale costituisce una precisazione dottrinale puntuale, che non permetterà più letture minimaliste e riduttive, soltanto “collegiali” del sinodo. Non solo il sinodo è valorizzato da Francesco, ma è indicato come luogo di ascolto, di confronto reciproco e di formazione di un consenso, secondo il principio caro alla chiesa del primo millennio (ma da secoli mai più ascoltato dalla bocca di un papa): “ciò che riguarda tutti, da tutti deve essere discusso”. Però, si noti bene, non secondo principi mutuati dall’assetto politico democratico, ma secondo un’economia cristiana per la quale la comunione si costruisce non con criteri di maggioranza, ma in un ordine che prevede il peso dei diversi carismi e delle diverse funzioni all’interno della chiesa. La sinodalità non è opzionale, ha ricordato Francesco, ma è “costituzione” della chiesa, secondo l’intenzione dei padri, come Giovanni Crisostomo: “Chiesa e sinodo sono sinonimi”.

    È chiaro che in questa visione, oltre al popolo di Dio, sono rafforzati nella loro missione e nella loro autorità i vescovi e quelli che potrebbero essere in futuro i loro organismi di comunione. A questi Francesco, come vescovo di Roma, intende restituire alcune facoltà finora di competenza papale e far valere il principio della sussidiarietà che abbisogna di una certa decentralizzazione quando non si pregiudica l’unità della fede cattolica di cui il papa è garante. Così Francesco ribadisce la sua volontà di riformare l’esercizio del papato, mantenendo integro il carisma petrino di “garante dell’obbedienza e della conformità della chiesa … al vangelo Gesù Cristo”. Il sinodo che ha terminato ieri i suoi lavori rappresenta un “balzo in avanti” soprattutto nel ridare la sinodalità alla chiesa. Certo, ora si aprono i cantieri per definire le procedure e le forme giuridiche di questa sinodalità, ma il cammino è aperto.

    Nel proseguirlo, tuttavia, non possiamo dimenticare come permanga molta paura nella chiesa e in alcuni vescovi e padri sinodali che, incontrati uno per uno, sono più audaci e più pronti all’ascolto, ma quando si trovano insieme danno talora l’impressione di aver paura l’uno dell’altro. Perché tanta paura? Non c’è forse la promessa di Cristo riguardo allo Spirito santo che accompagna la chiesa e non la abbandona? Perché aver paura del mondo che, secondo le parole di Gesù, da lui è stato vinto? Perché aver paura dell’ascolto pubblico e libero di pensieri che non sono condivisi e, a volte, profondamente diversi e in opposizione? E se il papa ha richiesto libertà e parresia perché esser timidi e a volte nascondersi in interventi fumosi o non usare nel parlare un “sì” se è sì, e un “no” se è no, come ha raccomandato Gesù? Sono probabilmente queste paure che portano finanche qualche porporato a dichiarazioni che difettano di buon senso, equilibrio e stile, oltre che di “sensus ecclesiae”? Ma ha detto bene il segretario di stato cardinal Parolin: “Il sinodo è rimasto al riparo dai veleni e dalle menzogne … e in esso è progressivamente maturata una sensibilità pastorale condivisa”.

    Comunque il cammino sinodale sul tema della famiglia è stato fecondo e fruttuoso, anche se vi sarà chi riterrà carenti alcune risposte che il popolo di Dio attendeva e che potevano essere significative anche per i non cristiani. Siamo però convinti, con Rilke, che “le domande sono più decisive delle risposte” e che queste ultime non devono mai dimenticare che il luogo ultimo e decisivo per il discernimento è la coscienza del credente: una coscienza non autarchica e solipsistica, ma una coscienza illuminata e liberata dal soggettivismo grazie alla presenza della chiesa e dei suoi pastori muniti di capacità di discernimento. Non a caso – come aveva chiesto il circolo di lingua tedesca dove erano concentrati teologi di grande spessore – la relazione finale ha fatto appello anche alla presa in considerazione della coscienza dei divorziati risposati per ogni cammino di manifestazione della comunione ecclesiale: le situazioni dei cammini matrimoniali contraddetti sono diversissime e non esistono soluzioni semplici e generalizzabili. Anche per l’ammissione alla comunione sacramentale dopo un cammino penitenziale serio, provato ed ecclesialmente visibile, non si possono fare leggi generali e, io credo, neppure lasciarle alle conferenze episcopali nazionali, non poche delle quali appaiono oggi incapaci di una vera collegialità nel loro seno e di un’autentica sinodalità con tutto il popolo di Dio. Inoltre la pastorale e la disciplina devono tener conto delle differenze delle culture delle chiese che compongono la “catholica”. Queste macro-regioni continentali sono diversissime, soprattutto nel loro rapporto con la contemporaneità, sicché la famiglia ha problemi molto diversi in base al contesto socio-culturale in cui si trova. Perciò, affinché la parola del papa sia accolta ovunque in modo efficace, occorre che i pastori sappiano tradurla per la loro gente e trovare, con creatività e in modo comunionale con la chiesa universale, vie nuove per la loro specifica situazione.

    Non illudiamoci, il cammino intrapreso dalla chiesa guidata da papa Francesco è lungo e faticoso e sarà anche contraddetto: l’esercizio della sinodalità, infatti, non è facile, non solo a causa dell’autorità che a volte non la vuole, ma anche a causa di una larga parte della stessa comunità dei fedeli che preferisce non intervenire, non far ascoltare con responsabilità la propria voce, crogiolandosi nell’inerzia. L’esercizio della libertà e quello della responsabilità restano gravosi: lo sperimentiamo bene noi monaci, nonostante le nostre millenarie strutture di governo sinodale.

    Ora il sinodo ha consegnato al papa una relazione permeata di misericordia, approvata in tutte le sue parti – anche quelle riguardanti le situazioni matrimoniali più complesse – con la maggioranza qualificata dei due terzi. Questo, come ha affermato papa Francesco nel discorso conclusivo, “certamente non significa aver concluso tutti i temi inerenti la famiglia, ma aver cercato di illuminarli con la luce del Vangelo, della tradizione e della storia bimillenaria della Chiesa, infondendo in essi la gioia della speranza senza cadere nella facile ripetizione di ciò che è indiscutibile o già detto”. Competerà al successore di Pietro operare un discernimento e poi rivolgersi alla chiesa con un rinnovato sguardo sulla famiglia oggi. Noi sappiamo che questo sguardo sarà innanzitutto carico di misericordia, di questo sentimento di amore, di tenerezza, di perdono, di compassione al quale tutta la chiesa è chiamata nell’anno giubilare che sta per aprirsi. E questo perché lo sguardo di misericordia è quello che Gesù stesso ha avuto. E il papa saprà esprimere la sua parola parlando solo ai cattolici o riuscirà a raggiungere tutti, uomini e donne, cristiani e non cristiani? Anche questa è una sfida: ma questa necessità può mutare molto lo stile della futura esortazione post-sinodale. In ogni caso da questo dipende l’immagine di Dio: se giudice inflessibile di fronte al quale nessuno è giusto o se volto misericordioso che l’uomo cerca nella propria miseria.

    Pubblicato su: La Stampa
    Enzo Bianchi

    26 Ottobre, 2015 - 18:16
  120. Spiletti

    @picchio,
    a me sembra che anche fosse come dici tu resta pur sempre confermata la regola vigente, che vieta la comunione ai separati risposati o riaccompagnati more uxorio (i “ricci” di cui parli tu).
    La gestione di queste eccezioni “caso per caso”, quindi non per categorie e senza scorciatoie per nessuno dovrebbe essere rigorosa e chiara. Non possiamo prevedere se il maligno ne approfitterà per tendere qualche trabocchetto, ma possiamo confidare nel fatto che nessun sacerdote potrà più regolarsi a modo suo (come avviene adesso) e nessun laico potrà sentirsi autorizzato ad affidarsi unicamente alla propria coscienza (come adesso, purtroppo). Il “caso per caso” apre alcune possibilità, che restano però eccezionali, ma ristabilisce e rafforza la regola.
    A questo va poi aggiunta la posizione ferma su omosessuali e ideologia gender. Non vedo come si possa vedere in questo un cambiamento rispetto al passato.
    L’ultima parola spetta al Papa, che potrebbe avere una posizione più aperta rispetto ai padri sinodali, ma dubito che papa Francesco voglia “azzardare” troppo, anche per non “affossare” di fatto la modalità sinodale in cui crede fermamente e due anni di lavori e discussioni. Potrebbe al massimo approfittare del Giubileo straordinario per concedere qualche cosa in più in via però eccezionale. Vedremo.

    26 Ottobre, 2015 - 18:18
  121. Spiletti, ti faccio una premessa: quando dico che mi fai tenerezza non voglio offenderti, non è uno sfottò: apprezzo, ammiro la tua ingenuità, la tua inclinazione al bene!
    Però te lo ripeto, devi essere realista, e i fatti sono quelli che sono!
    La Chiesa attraversa una grande crisi, e probabilmente ci aspetta una grande prova che metterà sotto forte stress la nostra Fede. Non dico sia l’ultima, ma è una grande prova.
    Togliti gli occhiali rosa e guarda in faccia la realtà. Mezzi umani non ce ne sono. Ci resta la preghiera e la Fede che abbiamo ricevuto, e fare la nostra piccola parte, il resto è nelle mani di Dio.
    Guarda in faccia la realtà, senza intervento Divino è finita.
    Io credo che avremo da patire molto. Non ci resta che restar saldi.

    26 Ottobre, 2015 - 18:19
  122. Ah quello me lo stampo!
    (Poi ci faccio la papier hygiénique di filiera DOCG in casa 🙂 )
    Meraviglioso!

    26 Ottobre, 2015 - 18:23
  123. Spiletti

    Ubi,
    non mi sono offeso, ci mancherebbe.
    Vedo anch’io la crisi e la prova, temo anch’io che dovremo patire molto e, per quello che vale, sono però dispostissimo a fare la mia parte.
    A differenza di te, però, sono sicuro che il Signore stia già intervenendo e che la Beata Vergine Maria, già adesso, accompagna il cammino difficile della Chiesa.
    Ti prometto che sarò più realista, ma tu non chiedermi di non aver fiducia nella Madonna.

    26 Ottobre, 2015 - 18:27
  124. picchio

    spiletti
    per una volta sono d’accordo con ubi, almeno per la prima parte del suo discorso.

    26 Ottobre, 2015 - 18:28
  125. Condivido Spiletti. Però metti i verbi al futuro, perchè al presente … niente purtroppo. La prova consiste in questo probabilmente: il silenzio di Dio .

    26 Ottobre, 2015 - 18:29
  126. petrus

    Spiletti continua a sperare in ciò che senti piuttosto che in ciò che vedi. Dammi retta.

    Di realismo, ammesso e non concesso che sia realismo quello espresso da Ubi, si muore.

    26 Ottobre, 2015 - 18:31
  127. Sara, non ci credo. Roba per sedare ancor più le coscienze, sedare gli animi, arruolare ancor più gente nell’errore. Mi gioco importanti parti anatomiche.

    26 Ottobre, 2015 - 18:32
  128. picchio

    spiletti
    ma dubito che papa Francesco voglia “azzardare” troppo, anche per non “affossare” di fatto la modalità sinodale in cui crede fermamente e due anni di lavori e discussioni.

    se francesco fa qualche apertura non affossa un bel niente perchè i padri sinodali NON hanno detto di mantenere l’attuale disciplina della Chiesa, se ne sono ben guardati. Gli hanno dato il via libera

    26 Ottobre, 2015 - 18:33
  129. roberto 55

    Sempre bello (con buona pace delle gratuite insolenze rivoltegli dal nipotino di Don Calcagno) leggere Padre Bianchi.
    Per il resto, che dire ?, io mi ritrovo sopratutto, ed al solito, nelle sensibilità espresse dall’amica e conterranea Nico, ed anche nelle considerazioni di Francesco73: ora il “pallino” torna nelle mani di Papa Francesco, e sarà lui, come e più di sempre, a guidarci.
    Agli amici del “pianerottolo” dedico questa “perla” della “soul music” degli anni ’60 (e chi vuol intendere …………………., beh !, ha indovinato !).

    https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CB0QtwIwAGoVChMIit-46tPgyAIVRmkUCh2Sigbc&url=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DNdKEbnS1eBE&usg=AFQjCNFCMEUQVZqL1Xux6h17ZZF4ReJfHQ

    Buona serata a tutti !

    Roberto 55

    26 Ottobre, 2015 - 18:45
  130. Spiletti, leggiti infine il Catechismo della Chiesa Cattolica e fatti capace:

    675 Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il « mistero di iniquità » sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.

    http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c2a7_it.htm

    26 Ottobre, 2015 - 18:46
  131. Sara1

    Bho Ubi, se è vera io sono contenta. In fondo se paragoni la relazione con l’intervista al Gesuita si sente subito che sono due linguaggi diversi.

    26 Ottobre, 2015 - 19:35
  132. picchio

    Stasera nuova puntata dei the walking dead serie che mi piace tantissimo, ma in queste ore anche leggere certi autori è come guardare una serie di fantascienza in te.
    Ciao a tutti

    26 Ottobre, 2015 - 19:59
  133. Sara1

    Non è che il testo abbia chissà che da far paura a Ratzinger se lo leggi bene.

    26 Ottobre, 2015 - 20:02
  134. picchio

    Eheh chissà ….è vero che schonborn è un allievo di Ratzinger e con lui ha un rapporto stretto.
    Quello che è evidente è che sugli spalti la gente giudica con parametri mondani, e così schonborn allievo di Ratzinger è visto come ” un traditore”. Mentre invece è semplicemente un uomo di chiesa. Schonborn ha saputo essere un tessitore.

    Quando c’è stato il mp selle nullità matrimoniali , i siti conservatori si aspettavano grandi prese di posizioni al sinodo contro questo mp che giudicano ereticheggiante. Non c’è stato ovviamente nulla di tutto ciò , ma sugli spalti continuano a parlare e ad auspicare divisione anche quando questa non esiste.
    Scusate le idee un po’ confuse mi sono scolata un po’ troppo traminer.
    ,

    26 Ottobre, 2015 - 20:10
  135. picchio

    Oggi ad alanya Città turistica nel sud della Turchia hanno bruciato 16 !negozi di proprietà di curdi, gli assalitori erano fiancheggiatori di erdogan :-((

    26 Ottobre, 2015 - 20:23
  136. Il papa emerito Benedetto XVI, l’uomo Joseph Ratzinger, non si presta a certi giochi. Si è dimesso, punto e basta. E’ li, prega, e si è affidato a Dio.
    Punto.
    Non lo si tiri in ballo, poichè lui non balla!

    26 Ottobre, 2015 - 20:37
  137. discepolo

    sottopongo alla vostra riflessione questo articolo
    http://vaticantabloid.blogspot.it/2015/10/sinodo-vince-la-chiesa-ospedale-da.html

    Vince la Chiesa Ospedale da campo la Chiesa dogana non c’è quai più.
    Cosa vuol dire? Cosa significa?
    la Chiesa dogana secondo l’articolista è la Chiesa come è sempre stata nel passato, diciamo prima di questo PAPA. Cioè per tutta la sua storia. la storia di una “dogana”
    Nel passato, circa duemila anni, la Chiesa è stata “dogana”. Cioè chi non stava alla regole fuori, da oaoa Francesco in poi la Chiesa è “Ospedale da campo”
    ma cosa significa tutto ciò?
    Possibile che i modernisti non si rendano conto che ridicolizzando, insultando, e minimizzando tutto ciò che è stata la Chiesa fino a papa Francesco , cioè definendo l’intera storia della Chiesa cattolica come semplice dogana, tolgono ogni credibilità alla Chiesa in generale?
    se tutti i papi , i fedeli ,gli asceti, i santi della Chiesa prima di papa Francesco non sono stati altro che “dogana” vuol dire che la Chiesa non è il corpo mistico di Cristo,ma qualcosa di esecrabile.
    togliete ogni santità alla Chiesa, quale è stata per duemila anni, ma allora come dimostrerete e presumerete che , all’improvviso, solo la Chiesa di Francesco è santa? E’ inverosimile.
    Q!uanto poi all’Ospedale da campo: è uno slogan che non significa NULLA.
    Gesù è venuto si sa per i malati e per i peccatori, per sanarli e per convertirli.
    Ma Cristo non si è mai paragonato ad un medico e quando ha mandato i suoi apostoli in missione non gli ha mandati quali medici
    . Di medici, di taumaturghi di maghi, ce ne sono stati tanti , anche all’epoca di Gesù. ma Gesù non ha MAi detto di essere venuto come un medico o un taumaturgo. Sono stati gli gnostici, i maghi, anche al tempo degli apostoli a vantare le proprie credenziali di taumaturghi. Gli apostoli sono stati piuttosto dei testimoni e dei martiri.
    Esculapio forse è stato un medico migliore di Gesù. Eppure noi non adoriamo Esculapio ma adoriamo Gesù. se lo adoriamo è perchè Gesù è venuto per la salvezza della anime e non dei corpi.
    possibile che la spiritualità sia del tutto scomparsa dlla Chiesa di Bergoglio?
    possibile che a tutto venga data l’interpretazione più MATERIALISTA possibile?
    i poveri di spirito del Vangelo sono diventati i proletari di marxista memoria,
    il risanamento dei malati è diventato un materialista ospedale da campo, il
    dono misericordioso della grazia divina è diventato un semplice “condono” o
    amnistia materiale di tutti i peccati.
    qualcuno dovrebbe ricordarsi che la religione cattolica ha anche una dimensione trascendente e non è un sottoprodotto della teoria economica marxista.

    26 Ottobre, 2015 - 21:27
  138. picchio

    Ohibò discepolo… La religione cattolica , a causa del papato di Francesco, è diventata un sottoprodotto della teoria economica marxista ??
    Ma finiamola di dire stupidaggini….

    26 Ottobre, 2015 - 22:16
  139. Sara1

    Anche l’articolo di Peloso è brutto però…han rotto pure loro con la storia della dogana.

    26 Ottobre, 2015 - 22:27
  140. Marilisa

    Mi fa piacere che discepolo abbia fatto un passetto in avanti nella definizione della Chiesa.
    Ora anche lei ha imparato a chiamarla “corpo mistico di Gesù”, mentre qualche anno fa quando io ebbi a definirla così, lei, orripilata, disse che il corpo mistico la portava a pensare ad un ” ectoplasma”. Dimostrando una ignoranza crassa in fatto di quel catechismo di cui oggi vorrebbe propugnare la difesa ad oltranza.
    Discepolo, si rende conto delle sue impagabili incongruenze?
    Si accorge di non essere credibile neanche per una virgola?
    Di quale “materialismo” va cianciando con tanta baldanza?
    La sua religiosità di cristiano-cattolica fa acqua da tutte le parti. Lo ha dimostrato molte volte.
    Abbia la bontà, almeno, di riflettere su quello che ha intenzione di scarabocchiare.
    Dica semplicemente quel che è noto a tutti, ovvero che non le piace questo Papa. Che le sta antipatico ( e tutti sappiamo il perché).
    Ammetterlo sinceramente sarebbe più onesto e lei non avrebbe bisogno di fare tentativi

    27 Ottobre, 2015 - 2:03
  141. Marilisa

    inutili per dare un qualsiasi puntello a delle argomentazioni deboli e campate per aria.

    27 Ottobre, 2015 - 2:06
  142. “La Chiesa è intransigente sui principi, perchè crede, ma è tollerante nella pratica, perchè ama. I nemici della Chiesa sono invece tolleranti sui principi, perchè non credono, ma intransigenti nella pratica, perchè non amano.”
    (Garigou-Lagrange)

    Chi vuol capire capisca.
    C’è una mancanza di amore nella maggioranza dei commenti che fa paura.

    27 Ottobre, 2015 - 2:55
  143. Luigi Accattoli

    Un’osservazione a Marilisa in difesa di Discepolo. Dal luglio del 2011 a oggi, per sei volte se ho contato bene, tu – Marilisa – hai rimproverato a Discepolo di ignorare, o d’aver ignorato, l’immagine di “corpo mistico” applicata alla Chiesa, arrivando a qualificarla come un “ectoplasma”. Non è così. Tu il 28 luglio 2011 avevi scritto, rivolta a Lycopodium: “La Chiesa è NEL mondo e PER il mondo; è, come sai bene, il corpo mistico di Gesù che cammina con l’ uomo, con l’umanità, per guidarla e accompagnarla verso il compimento del Regno”. A discepolo quella tua frase non era piaciuta e l’aveva considerata un portato dell’ecclesialese: “il corpo mistico.. che cammina ” a me fa venire in mente una specie di zoombie, un ectoplasma, cioè un corpo non materiale ma una specie di spettro che cammina davanti a un folla di gente che lo segue… sinceramente non è una bella immagine… ma questo è il nuovo “ecclesialese”, cioè il nuovo linguaggio religioso, dovremo farci l’abitudine, caro Lycopodium. Voglio dire che discepolo non se la prendeva con l’apostolo Paolo, con Pio XII e con il Vaticano II – cioè con l’immagine del “corpo mistico” – ma con la tua espressione: “il corpo mistico che cammina”. [E così ho nominato due volte il fine Lycopodium: gli mando un bacio]

    27 Ottobre, 2015 - 8:25
  144. Luigi Accattoli

    Che Discepolo non volesse dileggiare l’immagine di “corpo mistico” applicata alla Chiesa ma la metafora di Marilisa che faceva camminare quel corpo, lo chiarì la stessa Discepolo un mese e mezzo dopo, l’11 settembre 2011, con queste parole: Un tempo si diceva che la Chiesa è il “Corpo mistico” di Gesù. Un ossimoro che dovrebbe piacere a Luigi a cui piacciono gli ossimori. Come fa infatti un “corpo” ad essere “mistico”? Follia per i pagani, scandalo per i greci, come direbbe San Paolo, sciocchezze per i contemporanei… E infatti nella razionalità moderna questo termine è stato dimenticato o omesso per il più ragionevole “popolo di Dio”. La Chiesa dunque dopo il CVII non è più il corpo mistico ma il popolo di Dio in cammino. [E così abbiamo ricordato anche gli ossimori che qui sono andati molto in passato]

    27 Ottobre, 2015 - 8:26
  145. Luigi Accattoli

    Perchè mi affanno a precisare? Perchè voglio bene sia a Discepolo sia a Marilisa e mi dispiace vedere zuffe e aggressività dove basterebbe distinguere, provare a mettersi dal punto di vista dell’altro, tollerare. Invito Discepolo a distinguere tra Peloso e Bergoglio: non dovrebbe essere così difficile, l’assonanza tra i due nomi è minima. E invito Marilisa a distinguere tra una critica al “corpo mistico” e un’altra al suo uso di quelle parole.

    27 Ottobre, 2015 - 8:27
  146. Luigi Accattoli

    Visitatori belli, vedete come vi prendo sul serio? Buona giornata a tutti.

    27 Ottobre, 2015 - 8:28
  147. petrus

    Ma cara principessa la prima causa di assenza di amore è proprio l’intransigenza.

    Poi te la spacciano come forma di amore (un buon genitore tira sempre un bel ceffone al figlio, così cresce meglio!), ma temo che in realtà sia proprio una logica sbagliata quella dell’intransigenza, per quanto mitigata. In fondo diventa ipocrisia.

    27 Ottobre, 2015 - 8:29
  148. Sara1

    Si va bhe, in questi due anni anche i misericordiosi spesso hanno menato più degli altri.

    Forse questa è la delusione più grande, puoi fare tutte le riforme che vuoi, ma la spaccatura e i rancori sono sempre lì.

    Erano già nel Vangelo forse saranno lì fino alla fine dei tempi.

    27 Ottobre, 2015 - 8:34
  149. petrus

    Fatico molto a capire Discepolo che passa da Gesù ad Esculapio con sterzate degne di Niki Lauda

    La chiesa ha fatto da dogana più o meno severa fra puri e impuri da secoli. Io ho solo avuto la forza di andare oltre e ho trovato realtà che avevano capito che il loro compito non era quello di fare dogana ma di curare.

    Ma chi è fuori e non ha la forza di vincere la paura o il senso di colpa vede solo la dogana. Credo che oggi, forse più che in passato ci sia un grave errore di comiunicazione della chiesa che suona più o meno così:

    “Io lo so che hai bisogno del medico me se non sei puro non entri.”
    Chi è fuori si chiede: “ma come faccio a guarire se non mi fai andare dal medico?”

    Quindi occorre cambiare la comunicazione e Francesco lo sta facendo. Basta simil-dogane vere o presente, basta sbarre che poi si aprono a volte sì e a volte no in base al rigore del parroco locale o del vescovo di turno.

    Serve un immagine chiara e una comunicazione efficace per far tornare i lontani.
    Francesco ci sta provando, con buona pace dei tuoi stregoni e dei tuoi maghi, cara discepolo.

    27 Ottobre, 2015 - 8:39
  150. petrus

    Su questo Sara sono d’accordo. In fondo lo stesso Gesù colpisce duro i farisei & C.

    Evidentemente l’intransigenza genera guerra. Gesù sarebbe stato decisamente più clemente se non lo avessero “tentato” (verbo usato solo verso Satana nei Vangeli), proprio i piissimi farisei.

    Ma mi pare che il risultato della guerra sia già noto. Non sono i farisei a vincere la guerra.

    Matteo 16,1

    “Poi si accostarono a lui i farisei e i sadducei e, per tentarlo, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo.”

    27 Ottobre, 2015 - 8:47
  151. Sara mi perdonerà, non è per fare il maestrino, ma Lui è venuto a “portare la spada”, a “portare il fuoco”. Ecco perchè i più deplorati sono i “tiepidi”,
    C’è un Vangelo, una Tradizione, una Chiesa, una Fede, e come da promessa,questa è la Fede in cui vogliamo vivere, e morire …
    Si può reformare il reformabile, l’irreformabile no. C’è gente pronta a morire per questo … (vedi i Martiri, per non abiurare).
    L’anima vale più del corpo, e siamo pronti a dare il corpo corruttibile, ma non l’anima immortale.

    27 Ottobre, 2015 - 8:50
  152. Nella mente di petrus (e pure di …..) i farisei sono SEMPRE gli altri.
    Guai a chi da scandalo direi in questo caso, a volte è meglio pesare le parole, già qualcuno se ne è lamentato …

    27 Ottobre, 2015 - 8:52
  153. Sara1

    I centristi (come me) non sono tiepidi, anzi, magari sono solo quelli che fanno lo sforzo di ascoltare gli uni e gli altri.

    Il sinodo si è salvato perché alla fine sono una maggioranza silenziosa.

    27 Ottobre, 2015 - 8:53
  154. A petrus vorrei ricordare quel doganiere che al banchetto butta fuori l’invitato che non ha il vestito nuziale.
    C’è sempre una dogana e un doganiere. C’è sempre un Paradiso, un Purgatorio e un Inferno … (pure se mo’ non lo ricordano più …).

    27 Ottobre, 2015 - 8:57
  155. Sara non ti ho dato del centrista. Poi non è “tiepido” centrista, centrista è chi su una cosa è da una parte e su una da un’altra.
    Il tiepido è chi non ha volontà propria e si accoda. Cosi fughiamo ogni dubbio sulle parole.

    27 Ottobre, 2015 - 9:00
  156. Sara1

    Ok Ubi.

    27 Ottobre, 2015 - 9:03
  157. petrus

    Quando moriremo Ubi, vedremo se il vestito andrà bene o no.

    Quell’uomo col vestito sbagliato tace perchè non era stato invitato. Era un abusivo. Si era presentato per suo capriccio, certo di essere al posto giusto. Un superbo insomma. Semplicemente una persona che riteneva di essere già a posto e sicuro di sè.

    Direi l’esempio del fariseo.

    27 Ottobre, 2015 - 9:06
  158. Tiepidi ci sono di sicuro stati e sono stati quelli che si sono “accodati” a votare -uso categorie politiche per semplificare- coi conservatori o con i centristi o coi sinistri liberal senza averne una convinzione propria, ma per amicizia, per opportunismo, e perchè dlla relatio in italiano non avevano capito na’ benedetta rapa.

    27 Ottobre, 2015 - 9:07
  159. Petrus ignora (non è una offesa vor dì nun conosce) la Parabola.
    Guarda caso è quella del banchetto di nozzea a cui erano stati fatti entrare “quanti ne trovarono, buoni e cattivi”.

    Petrus, non farmi dire altro …

    27 Ottobre, 2015 - 9:13
  160. petrus

    Perdonami Ubi ma la parabola è chiara:

    Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l’abito di nozze.
    E gli disse: “Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?” E costui rimase con la bocca chiusa. Allora il re disse ai servitori: “Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti”. Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti”

    Tu hai citato la questione del vestito e io ti ho spiegato la cosa. Entrano tutti Ubi ma non i superbi.
    Non capisco perchè ti arrabbi in questo caso.

    27 Ottobre, 2015 - 9:16
  161. Petrus e insisti …
    Il senso è: sono fatti entrare tutti, ma dopo si è fatta la cernit.
    Il semplice “entrare” però non è bastato …
    Similmente si potrebbe dire, e vale per tutti, che il semplice prendere la Comunione, non basta ad “essere in Comunione”.
    Ti anticipo, già lo so che osserverai “facciamola fare a tutti e poi si vedrà”.
    Prima si parlava di “Corpo Mistico”: il Corpo Mistico oltre al capo visibile, il papa, ha quello invisibile che è “Cristo”.
    E il capo visibile NON può fare come gli pare e piace, ma ha un “corpo dottrinale” precedente che sempre al Corpo Mistico appartiene, cosi come appartiene al Corpo mistico il Battista che si è fatto decapitare per denunciare l’ADULTERIO di Erode, sia San Paolo che ci ha spiegato bene che quel cibo potrebbe essere, in certi casi, “CONDANNA” più che salvezza.

    27 Ottobre, 2015 - 9:28
  162. In ultimo, per la precisione, la “superbia” è un peccato capitale e “l’adulterio è peccato mortale.
    Mi auguro tu conosca capisca e accetti la differenza …
    Nun di più ste cose che non fai bella figura …

    27 Ottobre, 2015 - 9:32
  163. petrus

    Guarda Ubi dovrei risponderti per le rime ma chi legge non ha bisogno di altre parole.

    27 Ottobre, 2015 - 9:39
  164. Marilisa

    Ma perché, Luigi, tu vedi differenza fra ” Chiesa che cammina” e ” Corpo mistico che cammina”?
    ” Corpo mistico” al posto di “Chiesa” è così inquietante o ridicolo?
    E sarebbe ” ecclesialese”?
    Ti invito a riflettere, Luigi.
    Il fatto che la discepola dopo un mese e mezzo abbia parlato, anche lei, e con molti dettagli, di “corpo mistico” a me non dice nulla; mi dice solo, caso mai, che la signora ha preso atto che la Chiesa è stata definita ” corpo mistico di Gesù”. Magari dopo essersi presa la briga, dopo le mie osservazioni, di andare a vedere.
    Io continuo a considerare il primo commento di discepolo come un ” dileggio” dovuto ad ignoranza successivamente emendata.
    Il fatto stesso che abbia parlato impropriamente di ” ecclesialese” spiega molto di questa faccenda.
    Dunque, Luigi, prendi pure le difese di discepolo e di chi vuoi, ma tieni conto del fatto che io non amo parlare a vanvera e se faccio una osservazione qualsiasi, ho buoni motivi per farla.

    27 Ottobre, 2015 - 9:50
  165. Spiletti

    Mi unisco anch’io all’abbraccio a Lycopodium, i cui interventi, qui mancano da troppo tempo.
    Dalle mie parti è iniziata la stagione delle nebbie e questo dovrebbe aiutare l’isolamento e la riflessione. Ne approfitto volentieri, ma prima volevo un paio di cose:
    @ picchio: le eccezioni confermano la regola, sempre. Attendiamo indicazioni esplicite del Papa ma nel frattempo nessuno è autorizzato a introdurre cambiamenti.
    Ecco come si regoleranno i vescovi:

    http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sinodo-comunione-divorziati-vescovo-1.1425937

    @ Ubi:
    concordo sul pericolo di un’ “impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell’Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l’uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne”. Diciamo però che non dimentico che il papa è quella “pietra” solida e scelta dal Signore per edificare la Sua Chiesa. E che sono certo che la Vergine Santa non starà a guardare di fronte al dilagare dell’eresia.

    @petrus,
    sbagli ancora prospettiva: l’abito nuziale è il nostro impegno per la conversione. La Chiesa non seleziona all’entrata i “puri”: accoglie tutti, ma a tutti chiede disponibilità e impegno a rispondere alla chiamata del Signore.
    La difficoltà (la croce) è parte di questo cammino e dobbiamo accettarla con amore. Pretendere il diritto di essere cristiani a modo proprio, cioè da peccatori impenitenti (parliamoci chiaro!) è un altro paio di maniche e dubito molto che corrisponda alla volontà di Dio. Accostiamoci con maggiore umiltà e fiducia alle indicazioni della Chiesa.

    27 Ottobre, 2015 - 10:21
  166. petrus

    Gesù ha accettato la croce con amore? Non mi pare. L’ha accettata ma per dire che per amore bisogna essere disposti a tutto anche a perdere la reputazione con la più ignominosa delle morti allora conosciute. Sia maledetto l’uomo che pende dal legno (Dt 21, 23), questo diceva il deuteronomio. E Gesù muore proprio di questa morte.

    Questo vuol dire prendere la propria croce.

    27 Ottobre, 2015 - 10:29
  167. Spiletti

    petrus: per amore nostro, per salvare noi Gesù ha accettato la volontà del Padre e il supplizio della croce.
    Come fai a non vedere l’amore del Signore?

    27 Ottobre, 2015 - 10:39
  168. Marilisa

    “Ecco come si regoleranno i vescovi…”

    Come sempre si regoleranno.
    Cioè facendo quel che vogliono loro.
    I più rigidi non daranno la comunione ai divorziati risposati. Gli altri, invece, discerneranno e la daranno a chi riterranno di doverla dare.
    I vescovi hanno un grande potere e lo sanno.
    Qualcuno anche ne abusa.
    La Chiesa vera la fanno i preti semplici che non hanno potere alcuno e che spesso vengono trattati come ” pezze da piedi”, secondo l’ espressione di un prete che ho ascoltato ieri notte nel corso di un TG della notte.

    27 Ottobre, 2015 - 10:48
  169. petrus

    Io la vedo benissimo Spiletti.

    Sei tu che vuoi convincermi che io dovrei prendere la mia omossessulità come una croce e accettare ubbidientemente la volontà della chiesa. Come Cristo ha ubbidito al Padre che lo voleva crocefisso.

    Ma il concetto devozionale che tu mi proponi come croce stona con il reale senso della croce di cristo.
    Ucciso dai poteri forti perchè aveva scelto gli ultimi e non sacrificato dal padre come controparte dei nostri peccati (che tra l’altro sono rimasti tutti!)

    Io spero Spiletti che tu non veda ancora in Gesù l’offerta sacrificale di Dio in compensazione dei nostri peccati.
    Nemmeno ad Abramo Dio permise di uccidere il figlio!

    27 Ottobre, 2015 - 10:49
  170. Spiletti

    “Ucciso dai poteri forti perchè aveva scelto gli ultimi”?

    Qui siamo oltre la teologia della liberazione, siamo ad una visione marxista e materialista del cristianesimo. Più che eretica, aberrante.

    Petrus, nessuno vuole che tu viva la castità come un castigo, ma che almeno ti ponga in ascolto della chiamata del Signore prendendo in considerazione che il tuo bene possa essere diverso da quella che credi in questo momento della tua vita. La posta in gioco è alta e non può essere liquidata in un epicureismo di fatto ateo e immanente.

    27 Ottobre, 2015 - 11:08
  171. Marilisa

    Oddio che bestemmia, la tua petrus! Sei proprio un eretico.
    😀 😀

    27 Ottobre, 2015 - 11:09
  172. Marilisa

    “…ma che almeno ti ponga in ascolto della chiamata del Signore ”

    Credo che petrus lo abbia fatto da parecchio tempo.
    E che non abbia bisogno dei suoi predicozzi, Spiletti.
    Petrus, per quel che ho capito, è un cristiano vero.
    Uno che ama il Vangelo.
    Lei, Spiletti, ama la Chiesa più che il Vangelo.
    Un equivoco non da poco.

    27 Ottobre, 2015 - 11:34
  173. Fides

    E che non abbia bisogno dei suoi predicozzi, Spiletti…. Lei, Spiletti, ama la Chiesa più che il Vangelo.

    E credo anche onestamente, Marilisa, che noi non abbiamo affatto bisogno di questi giudizi spregevoli.

    27 Ottobre, 2015 - 11:47
  174. Spiletti

    Ridurre la redenzione dell’umanità e la storia della salvezza alla soppressione di un “liberatore” dei deboli da parte dei poteri forti è un’operazione blasfema, che nega l’intervento e l’amore di Dio.
    Lasciamo queste cose ad Augias (per dire) e proviamo a dare invece una testimonianza di fede da “cristiani veri” sul serio.

    27 Ottobre, 2015 - 12:07
  175. Marilisa

    “Noi” chi ?
    Fides, da quando in qua un’ opinione che non piace è diventata un “giudizio spregevole”?
    Anche questo è un qui pro quo che andrebbe corretto.
    Insomma, siamo liberi o no di esprimere le nostre opinioni senza edulcorarle? O non è, per caso, che ogni tanto si fa vivo il virus del preconcetto ad inquinare i discorsi e a far prendere delle cantonate?

    27 Ottobre, 2015 - 12:10
  176. petrus

    Qui siamo oltre la teologia della liberazione, siamo ad una visione marxista e materialista del cristianesimo. Più che eretica, aberrante.

    In un periodo in cui a Papa Francesco danno del comunista è un onore per me ricevere queste parole.

    E’ finito il tempo delle devozioni spiritualeggianti che lasciano il tempo che trovano.

    E’ ora non della teologia della liberazione ma della teologia del popolo, quella di Bergoglio appunto.

    http://www.ilfoglio.it/articoli/2013/09/12/sorpresa-la-teologia-della-liberazione-non-e-piu-una-grave-eresia___1-v-94968-rubriche_c195.htm

    27 Ottobre, 2015 - 12:11
  177. “La “teologia” di Bergoglio.”
    … No comment (perchè se comment, mi censurano 😉 🙂 )

    27 Ottobre, 2015 - 12:29
  178. Spiletti

    Dato che ci sono dubbi piuttosto rilevanti e che non voglio passare per “castigamatti” e dispensatore di “patentini di cattolicità”, chiedo che intervenga chi ne sa di più. Lo faccia come opera di misericordia spirituale in preparazione al Giubileo straordinario (insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori…).

    La domanda è:
    La croce di Cristo ha rappresentato la redenzione dell’umanità amata da Dio o è stato solo il supplizio di un innocente che si batteva per la liberazione dei deboli ed è stato perseguitato dai poteri forti?

    Il punto è anche: in cosa crediamo, quale fede professiamo?

    27 Ottobre, 2015 - 12:40
  179. Sara1

    Quella di Petrus non è teologia della liberazione è più vicina a Maggi (e molto più occidentale tra l’altro non mi pare abbia tutta questa passione per le culture extraeuropee e per il dialogo interreligioso) Gutierrez è molto diverso secondo me.

    27 Ottobre, 2015 - 12:46
  180. Quella di petrus “teologia” ? Esprime una “teologia” Petrus?
    Meglio mi fermi qui …

    27 Ottobre, 2015 - 12:57
  181. Sara1

    Nella teologia della liberazione c’è la riscoperta dell’esodo e dei profeti (già in loro e soprattutto in Isaia c’è la critica dell’esteriorità nel culto non è una scoperta solo del nuovo testamento) mentre petrus insiste sempre in Gesù come colui che ha abolito la legge degli ebrei.

    Secondo me sono due approcci molto diversi.

    27 Ottobre, 2015 - 12:58
  182. Spiletti

    più che altro non è una teologia, dato che non c’è traccia di Dio..

    27 Ottobre, 2015 - 12:58
  183. Sara1

    A scanso di equivoci vorrei dire che Gutierrez mi piace moltissimo. (solo che Maggi è proprio altra cosa)

    27 Ottobre, 2015 - 13:27
  184. ama la Chiesa più che il Vangelo

    Questa “chicca” merita, oh si se merita 🙂
    E’ la Chiesa che ci ha dato il Vangelo, poichè è la Chiesa che decise quali fossero canonici e quali spuri, è sempre la Chiesa, specialmente i Padri, a cui dobbiamo la retta interpretazione e i migliori commentari. E sempre la Chiesa ci da l’Eucaristia, che hai voglia di Vangeli accatastati, senza l’Eucaristia non c’è “Chiesa“.
    Senza la Chiesa si finisce come i protestanti, che non hanno l’Eucaristia e che hanno un solo Vangelo e infinite interpretazioni quante teste sono .

    Prò a me non piace sparare sulla Croce Rossa … 🙂 🙂

    27 Ottobre, 2015 - 13:36
  185. petrus

    “Molti di essi, colpiti, ignorati e depredati, non abbassano le braccia. Con la loro caratteristica religiosità si aggrappano all’immenso amore che Dio ha per loro e che li fa tornare consapevoli della propria dignità.”

    Questo passo estratto dall’articolo di Avvenire che vi ho postato è esattamente quello che è accaduto a me, nella mia vita.

    Dio ha preceduto la chiesa, i preti ecc… Come il buon pastore è venuto a prendermi senza aspettare.

    27 Ottobre, 2015 - 14:22
  186. petrus

    La nostra salvezza Spiletti è nella Resurrezione del Cristo non nella Croce.

    La croce diventa la misura dell’amore ma se Gesù fosse morto nonostante il tanto amore che consolazione sarebbe? Che speranze avremmo?

    Invece attraverso l’amore, la qualità della vita di Gesù è diventata tale da superare la morte. Ecco cosa determina l’amore fino alla morte, l’amore fino a dare la vita se necessario per i fratelli. Lui come il pane eucaristico ha spezzato la sua vita per tutti affinchè avessimo anche noi la sua vita. Ama se necessario fino a spezzare la tua vita, fatti pane per il bene degli altri e la tua vita supererà la morte.

    Se Gesù non fosse risorto non parleremo nemmeno della croce oggi.

    27 Ottobre, 2015 - 14:40
  187. No Croce no Resurrezione. Ahia ahia ahia ahia.
    Pensa Petrus, ci facevano la pubblicità il periodo dell’ottoxmille 🙂

    27 Ottobre, 2015 - 14:56
  188. Spiletti

    Petrus,
    morte e resurrezione del Signore fanno parte dello stesso mistero di salvezza. Come si può immaginare la resurrezione senza la morte?

    Mi domando come si possa essere cattolici e non avere chiare queste cose.
    Altro che nebbia in Val Padana.

    27 Ottobre, 2015 - 15:27
  189. Marilisa

    “E’ la Chiesa che ci ha dato il Vangelo, poichè è la Chiesa che decise quali fossero canonici e quali spuri, è sempre la Chiesa, specialmente i Padri, a cui dobbiamo la retta interpretazione ….”

    Ma davvero? Ohibo’, che scoperta!
    A dire il vero, questo non significa un piffero, signor mio.
    Nel senso che io so che si deve amare prima di ogni altra cosa il Cristo, dunque il Vangelo che ci presenta il Cristo, appunto. E non l’ Istituzione che, bene o male, si è fatta portavoce di Gesù. Il punto di riferimento del cristiano deve essere, in primis, la buona notizia ( Vangelo) narrata da Gesù. Non, quindi, chi si è fatto portavoce di Gesù, peraltro tradendolo più di una volta.
    Quando qualcuno, come lei e come parecchi altri, sono convinti di amare Dio, ovvero Gesù, mentre amano in realtà simboli, dottrine, rappresentanti della religione e chi più ne ha più ne metta, tutto questo è amore per una struttura religiosa, non tanto per Dio. E fa parte di una fede da adolescenti, ovvero non matura.

    27 Ottobre, 2015 - 16:05
  190. Marilisa

    La fede matura è quella di chi arriva a comprendere che Dio è al di là e al di sopra delle religioni, delle chiese istituite con tanto di impalcatura, e dei loro insegnamenti ( dottrine) e strutture.
    Gesù fu essenziale nel fondare la sua Chiesa.
    Diede mandato ai suoi discepoli di insegnare a tutte le genti che Dio è A-MO-RE. E di fare il memoriale della sua suprema Offerta.
    La Chiesa con l’ andar dei secoli si è ammantata di riti, di ermellini, di scarpette griffate, di libri e libri, di interpretazioni di questo e quel versetto, di dottrine e di esegesi bibliche sempre diverse, e in tutta questa selva di apparato esteriore si è persa la parola originaria di Gesù Cristo.
    Non solo. Le guerre intestine all’ interno del cristianesimo sono all’ ordine del giorno.
    Gesù voleva questo?

    27 Ottobre, 2015 - 16:07
  191. Marilisa

    Signor mio, lei ci gode un mondo a fare la guerra.
    Ogni tanto parla di guerre e di battaglie.
    Se per lei essere cristiani è questo, sappia che è del tutto fuori strada.
    Il cristianesimo non è un videogioco.

    27 Ottobre, 2015 - 16:11
  192. petrus

    Lo chiedo io a te Spiletti che parli solo di croci.

    27 Ottobre, 2015 - 16:30
  193. Spiletti

    petrus,
    controlla bene, non sono io a parlare “solo di croci”, sei tu che rifiuti la croce di Cristo come un atto d’amore per la redenzione dell’umanità.
    Massima comprensione per tutto (le sofferenze e le proteste), ma ristabiliamo la verità.

    Chiedo nuovamente un intervento “terzo” autorevole e chiarificatore.

    27 Ottobre, 2015 - 16:56
  194. petrus

    Trovo Spiletti che tu faccia molta confusione.

    Gv 15,13: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”.

    Io a questo credo.

    27 Ottobre, 2015 - 17:06
  195. Spiletti

    Può anche essere che sia stato tu ad esprimerti male.
    Si è alzata la nebbia.

    27 Ottobre, 2015 - 17:22
  196. petrus

    In Emilia la nebbia è quella che determina la giusta maturazione dei salumi e consente la creazione di quella meraviglia alimentare che è il parmigiano.

    Non è quindi sempre un problema ma anche una grande opportunità.

    28 Ottobre, 2015 - 9:39
  197. Spiletti

    Vero, ma diciamo anche che la nebbia crea un’atmosfera “ovattata”, attenua suoni e rumori, impedisce di guardare lontano: favorisce la riflessione, ma con il rischio del soggettivismo e di una certa “autoreferenzialità” (cioè il relativismo).
    Tanto per dire…

    29 Ottobre, 2015 - 14:19
  198. petrus

    Serve silenzio per riflettere. La nebbia in questo momento è una panacea.

    29 Ottobre, 2015 - 20:14
  199. petrus

    Abbiamo concetti di “equlibrio” piuttosto difformi Antonella.

    2 Novembre, 2015 - 12:18

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