Francesco sul perno della Croce e della confessione

Incontrando i preti di Roma stamane a San Giovanni in Laterano, il Papa ha parlato della Croce e della Risurrezione come “perno della storia” e ha insistito sulla necessità che i sacerdoti si confessino: ne ha confessati una dozzina e ha detto che un prete che non si confessa “non progredisce nella fede”. Riporto alcuni passaggi della meditazione del Papa e la segnalo a chi afferma che nella sua predicazione non c’è la Croce, non c’è la Risurrezione, non c’è la Penitenza, “non c’è nulla di cattolico”. Chissà dove l’hanno visto.

16 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Perno intorno alla Croce. Quando parlo di punti fermi o di “fare perno”, l’immagine che ho presente è quella del giocatore di basket o pallacanestro, che inchioda il piede come “perno” a terra e compie movimenti per proteggere la palla, o per trovare uno spazio per passarla, o per prendere la rincorsa e andare a canestro. Per noi quel piede inchiodato al suolo, intorno al quale facciamo perno, è la croce di Cristo. Una frase scritta sul muro della cappella della Casa di Esercizi di San Miguel (Buenos Aires) diceva: “Fissa sta la Croce, mentre il mondo gira” [“Stat crux dum volvitur orbis”, motto di san Bruno e dei Certosini]. Poi uno si muove, proteggendo la palla, con la speranza di fare canestro e cercando di capire a chi passarla.

    2 Marzo, 2017 - 22:44
  2. Luigi Accattoli

    Fisso lo sguardo su Gesù. La fede – il progresso e la crescita nella fede – si fonda sempre sulla Croce: «È piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione» di «Cristo crocifisso: scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani» (1 Cor 1,21.23). Tenendo dunque, come dice la Lettera agli Ebrei, «fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento», noi ci muoviamo e ci esercitiamo nella memoria – ricordando la «moltitudine di testimoni» – e corriamo con speranza «nella corsa che ci sta davanti», discernendo le tentazioni contro la fede, «senza stancarci né perderci d’animo» (cfr Eb 12,1-3).

    2 Marzo, 2017 - 22:45
  3. Luigi Accattoli

    Centro e perno. Perciò l’Eucaristia è il Memoriale della nostra fede, ciò che ci situa sempre di nuovo, quotidianamente, nell’avvenimento fondamentale della nostra salvezza, nella Passione, Morte e Risurrezione del Signore, centro e perno della storia.

    2 Marzo, 2017 - 22:45
  4. Luigi Accattoli

    Si sente peccatore. È importante per un sacerdote saper inserire le proprie tentazioni e i propri peccati nell’ambito di questa preghiera di Gesù perché non venga meno la nostra fede, ma maturi e serva a rafforzare a sua volta la fede di coloro che ci sono stati affidati. Mi piace ripetere che un sacerdote o un vescovo che non si sente peccatore, che non si confessa, si chiude in sé, non progredisce nella fede. Ma bisogna stare attenti a che la confessione e il discernimento delle proprie tentazioni includano e tengano conto di questa intenzione pastorale che il Signore vuole dare loro.

    2 Marzo, 2017 - 22:46
  5. Lorenzo Cuffini

    “Riporto alcuni passaggi della meditazione del Papa e la segnalo a chi afferma che nella sua predicazione non c’è la Croce, non c’è la Risurrezione, non c’è la Penitenza, “non c’è nulla di cattolico”. Chissà dove l’hanno visto.”

    Nei loro preconcetti e nei loro pregiudizi.
    🙂

    3 Marzo, 2017 - 0:14
  6. Clodine-Claudia Leo

    Il pregiudizio talvolta ha più sugo del giudizio!
    ( la sindrome del gobbo che non vede la sua ma quella degli altri colpisce sempre vero Cuffini?)

    4 Marzo, 2017 - 5:01
  7. Clodine-Claudia Leo

    Ma non era lei Cuffini a sostenere nel post appena trascorso l’esatto contrario di quanto dice il Papa sul Crocifisso e sulla fede? E com’è che ora approva quando, non meno di 12 ore fa, “sfanculava” allertando eventuali lettori da “consigli” e “rampogne” (attribuite a me medesima) per aver detto sostanzialmente le stesse, identiche cose? Dunque il Papa non fa “equazioni algide e squinternate” , non “sdottoreggia” quando, obbediente all’ascolto del Signore, fa osservare che senza fede la croce perde la sua forza salvifica. Allora, se il Papa quando asserisce che il crocifisso senza fede “non basta né avanza né sopravanza” -(Lorenzo Cuffini; 3 marzo 2017 @ 9:23 ” C’è Cristo crocifisso, e questo basta, avanza e sopravanza -concetto ribadito lo stesso giorno alle @ 14:39 ) afferma il giusto, mentre la sottoscritta dice “menate”. Allora, piuttosto che scandolezzarsi dei pregiudizi altrui, metta quelli della sua mente metta sotto la lente e, come direbbero Nostro Signore (Luca 4, 23) : “medice, cura te ipso”.

    4 Marzo, 2017 - 6:23
  8. giuseppe di melchiorre

    “Medice, cura te ipsum”, Clodine… 🙂 🙂 🙂
    Buona giornata!

    4 Marzo, 2017 - 7:28
  9. Clodine-Claudia Leo

    …ahi iaiai….è vero, Giuseppe mio, faccio ammenda! Perdona il mio improbabile latinorum…

    4 Marzo, 2017 - 8:04
  10. Lorenzo Cuffini

    Non solo il latinorum, è improbabile…..
    🙂
    Perché vede cara Claudia Floris Leo.
    Il papa fa il papa.
    Lei, che fa?
    Appunto: consiglia e rampogna non richiesta, fa squinternate equazioni algide farinella del suo sacco, sdottoreggia fuori luogo.
    Veda lei.
    Con suo devastante rammarico, lei, per fortuna della cattolicità universale, NON e’ il papa. Eviti di equipararcisi.

    4 Marzo, 2017 - 9:13
  11. Lorenzo Cuffini

    Ribadisco : C’è Cristo crocifisso, e questo basta, avanza e sopravanza .
    Madame la Theologie ignora forse il significato del termine ” Cristo” ?
    Se lo rsipolveri, via….

    4 Marzo, 2017 - 9:28
  12. Lorenzo Cuffini

    rispolveri

    4 Marzo, 2017 - 9:28
  13. Lorenzo Cuffini

    …e dedichi alla meditazione domenicale i tre commenti postati da Luigi, che sono poi parole di Bergoglio. Per una volta, stia ad ascoltare il papa, se ha voglia, invece di fargli lei ( ?!!!!!!!!!!!) la consueta lezioncina farlocca.

    4 Marzo, 2017 - 9:30
  14. Clodine-Claudia Leo

    La provocazione, vede Cuffini, non è rivolta tanto alle esternazioni sul mio conto di cui, a me medesima, pochissimo importa. Quanto alla cosa in sé, emblematica, che rivela il totale scollamento che vige rispetto all’obbedienza che si deve a Gesù Cristo, al Vangelo (non quello fai da te a propria convenienza) in relazione al successore di Pietro (che si Chiami Francesco o Benedetto non ha importanza). Tra ciò che un Papa rappresenta per la Chiesa, l’autorità di cui dispone, il Suo rapporto con Cristo, il capo indiscusso, e il gregge da pascere.

    Alla luce del prima disprezzato perché detto da una catechista di frontiera e, in seguito approvato perché l’ha detto il Papa ( non mi sembra che Cristo fece differenza di misura tra i piedi che lavò e chiudo chiosa) non posso non chiedermi con quale criterio, alla luce di ciò, un cattolico potrebbe discernere l’operato di un Papa, il suo retto agire,il confine oltre il quale neppure il Vicario di Cristo può oltrepassare e, inoltra, come può valutare il discrimine tra ciò che viene dallo Spirito di Dio rispetto a ciò che è parte, invece, dello spirito umano, così, in assenza totale di un minimo di coscienza critica. Un Papa non è esente dall’obbedienza allo Spirito Santo, e a maggior ragione stare molto, ma molto attento a non cadere in contraddizione se non vuole cedere nel gravissimo peccato della falsa profezia.

    4 Marzo, 2017 - 10:42
  15. Clodine-Claudia Leo

    Ciascuno si accontenti di ciò che ha ! Vorrà dire che continuerò a “sdottoreggiare” e lei a fare la marionetta.
    Come vede, a chi tocca nun se ngrugna…

    4 Marzo, 2017 - 10:56
  16. roberto 55

    Credo che il nostro Papa sia / sia stato / fosse aficionado” (anche) del Basket San Lorenzo: di qui l’immagine “cestistica” presente nel suo discorso ai sacerdoti di Roma.

    Buon sabato (qui piove !).

    Roberto Caligaris

    4 Marzo, 2017 - 15:42

Lascia un commento