Francesco toglie il segreto pontificio agli abusi su minori

Per un accumulo d’impegni non ho ancora dato conto delle decisioni di trasparenza e collaborazione con le autorità civili fatte annunciare ieri da Francesco. Ma sono rilevanti e dunque ne parlo ora. Prima espongo il contenuto dei due “rescritti” e poi svolgo un mio commento.

9 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Due rescritti. Le decisioni sono state annunciate con due istruzioni presentate con due rescritti. Un primo rescritto, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, introduce un’istruzione che abolisce il segreto pontificio sulle denunce, i processi e le decisioni riguardanti i delitti citati nel primo articolo del motu proprio “Vos estis lux mundi” (maggio 2019): i casi di violenza e di atti sessuali compiuti sotto minaccia o abuso di autorità; i casi di abuso sui minori e su persone vulnerabili; i casi di pedopornografia; i casi di mancata denuncia e copertura degli abusatori da parte dei vescovi e dei superiori generali degli istituti religiosi. L’istruzione chiarisce che le «informazioni sono trattate in modo da garantirne la sicurezza, l’integrità e la riservatezza» stabiliti dal Diritto per tutelare «la buona fama, l’immagine e la sfera privata» delle persone coinvolte. Ma questo segreto d’ufficio «non osta all’adempimento degli obblighi stabiliti in ogni luogo dalle leggi statali», compresi gli eventuali obblighi di segnalazione, «nonché all’esecuzione delle richieste esecutive delle autorità giudiziarie civili». Inoltre, a chi effettua la segnalazione, a chi è vittima e ai testimoni «non può essere imposto alcun vincolo di silenzio» sui fatti.

    18 Dicembre, 2019 - 23:13
  2. Luigi Accattoli

    Dai 14 ai 18 anni. Il secondo rescritto, a firma di Parolin e del Prefetto della Congregazione per la Dottrina, cardinale Luis Ladaria Ferrer, annuncia le modifiche di tre articoli del motu proprio “Sacramentorum sanctitatis tutela” (del 2001, già modificato nel 2010). Stabilisce che ricada tra i delitti più gravi riservati al giudizio della Congregazione per la dottrina «l’acquisizione o la detenzione o la divulgazione, a fine di libidine, di immagini pornografiche di minori di diciotto anni da parte di un chierico, in qualunque modo e con qualunque strumento». Fino ad oggi quel limite era fissato a 14 anni. Un altro articolo permette che nei casi riguardanti questi delitti più gravi possano svolgere il ruolo di «avvocato e procuratore» anche fedeli laici provvisti di dottorato in Diritto canonico e non più soltanto sacerdoti.

    18 Dicembre, 2019 - 23:14
  3. Luigi Accattoli

    Trasparenza e collaborazione. L’acquisto principale apportato dalle nuove norme è che ora la documentazione relativa alle istruttorie e alle sentenze ecclesiastiche di abusi sui minori potrà essere richiesta dalla magistratura civile, sia quando si tratta di documentazione conservata dalla Santa Sede sia quando essa appartiene alle diocesi o alle famiglie religiose. Si tratta di un passo nel segno della trasparenza e della collaborazione con le autorità civili. Ovvero: una congregazione romana o una curia vescovile o di una famiglia religiosa non potranno più appellarsi al segreto pontificio per negare alle autorità civili la conoscenza delle cause canoniche in tali materie.

    18 Dicembre, 2019 - 23:15
  4. Luigi Accattoli

    Adeguamento alle legislazioni secolari. Il senso della decisione di innalzare dai 14 ai 18 anni l’età dei minori fotografati o filmati in materiali pornografici, per la cui produzione o diffusione o detenzione un chierico incorre nella procedura riservata ai ‘delicta graviora’ [delitti più gravi per i quali il giudizio è riservato alla Congregazione della Dottrina], è di adeguamento della normativa canonica alla legislazione internazionale, in quanto ormai in tutto il mondo la minore età arriva fino ai diciotto anni.

    18 Dicembre, 2019 - 23:16
  5. Luigi Accattoli

    Bergolius contra secreta. Decisione storica, scelta epocale: le fonti vaticane hanno presentato con enfasi le novità annunciate ieri e non si fa difficoltà a comprendere la ragione di quell’enfasi, stante l’annoso accanimento dei media mondiali proprio su questo aspetto della trasparenza e della collaborazione con i tribunali civili. Da osservatore esterno dirò certamente che il passo in avanti è chiaro ed è bene che sia avvenuto, ma osserverò anche che esso costituisce a ogni evidenza una tardiva accettazione di un principio di pubblicità e comunicazione degli atti giudiziari che ormai è patrimonio comune degli ordinamenti democratici. Più interessante può essere l’inquadramento di questa decisione in altre simili, tutte riguardanti la pedagogia o il metodo del “segreto”, che viene prendendo Papa Francesco, di fatto o con disposizioni formali.

    18 Dicembre, 2019 - 23:17
  6. Luigi Accattoli

    Fa pubblicare le votazioni sinodali. Una di queste novità, che è di tipo fattuale, restata fino a oggi senza un riscontro normativo, riguarda le conclusioni dei Sinodi, che sono momenti rilevanti del governo della Chiesa. Le quattro assemblee sinodali che si sono tenute con questo Papa hanno visto la pubblicazione immediata del documento finale e dei voti ottenuti da ogni singolo paragrafo. E’ anche questa una novità di rilievo: in precedenza sia il documento finale (formalmente destinato al Papa), sia le votazioni con le quali veniva approvato dovevano restare riservati.

    18 Dicembre, 2019 - 23:18
  7. Luigi Accattoli

    Indiscrezioni papali. La disponibilità personale di Papa Bergoglio a superare la cultura del segreto è venuta in chiaro, in questi sei anni – ormai quasi sette – di Pontificato, con le conferenze stampa che Francesco tiene in aereo, al rientro dei viaggi internazionali. Spesso in quelle conversazioni il Papa fornisce informazioni su decisioni, o documenti, o programmi d’azione ancora riservati. In particolare il mese scorso, di rientro dal Giappone, ha dato informazioni di prima mano sull’inchiesta che la magistratura vaticana va conducendo sull’oscura vicenda dell’acquisto di un immobile a Londra da parte di responsabili delle finanze della Santa Sede.

    18 Dicembre, 2019 - 23:20
  8. Luigi Accattoli

    Un Archivio non più segreto. In ottobre Francesco aveva deciso di mutare la denominazione dell’Archivio Segreto Vaticano in “Archivio Apostolico Vaticano” e aveva fatto spiegare che quella decisione l’aveva presa per ovviare alla “accezione pregiudizievole di nascosto e da riservare per pochi” che l’aggettivo “segreto” è venuto ad assumere “nelle lingue moderne”. Da quella decisione puramente nominale a queste di ieri che sono sostanziali e giuridiche, appare chiara l’intenzione del Papa venuto “quasi dalla fine del mondo” di liberare la Chiesa di Roma da prassi e linguaggi “pregiudizievoli”.

    18 Dicembre, 2019 - 23:21
  9. giuseppe di melchiorre

    Caro Luigi, ecco le conseguenze della lodevolissima decisione di Papa Francesco a proposito della pedofilia in ambito clericale:
    “L’ufficio vaticano che riceve le denunce di abusi sessuali da parte del clero ha registrato quest’anno la cifra record di 1.000 casi segnalati da tutto il mondo, anche da Paesi di cui non aveva mai sentito parlare prima, e potrebbe non essere finita qui. John Joseph Kennedy, il capo Ufficio della Sezione Disciplinare nella Congregazione per la dottrina della fede, lo ha detto all’Ap, precisando che l’enorme afflusso di denunce ha “sopraffatto” il personale.
    Per evadere tutti i documenti relativi al 2019, il quadruplo di quanti se ne gestivano un decennio fa, il personale – ha spiegato Kennedy – “dovrebbe lavorare sette giorni alla settimana”. “Stiamo effettivamente assistendo a uno tsunami di casi, al momento, in particolare da Paesi di cui non abbiamo mai sentito parlare prima”, ha detto, riferendosi ai casi più eclatanti emersi in Argentina, Messico, Cile, Italia, Polonia e Stati Uniti.
    “Suppongo che se non fossi un prete e se avessi un bambino maltrattato, probabilmente smetterei di andare a messa”, ha detto Kennedy.”
    Dico la mia: per me il rapporto di uno appartenente al clero con una donna consenziente sarebbe umanamente più comprensibile. Ma abusare sessualmente di bambini/ragazzini e bambine/ragazzine è troppo grave!!! Ma mi fermo qui, non sono io il giudice. Aggiungo anche, ma non per giustificare l’accaduto, che nel Macro (Museo d’Arte Contemporanea di Roma) è stato esposto un manifesto blasfemo che ritrae Gesù in erezione con un pargolo a cui tiene la testa mentre è inginocchiato davanti a Lui. Il riferimento sessuale è esplicito e per nulla fraintendibile. Sulla parte alta del manifesto si legge “Ecce Homo”, la celebre locuzione latina con cui, nel vangelo di Giovanni, Pilato presenta il Cristo alla folla con la corona di spine sulla testa. Sulla parte bassa, “Erectus”: un riferimento tutt’altro che casuale.
    Io chi ha fatto quel manifesto lo prenderei a BOTTE e direi del “Vergogna!” a chi ha consentito l’esposizione.
    Caro Luigi, data la gravità dell’accaduto, non vorrei che fosse grave anche l’averlo qui riportato da me. Cancella se vuoi.
    Per gli auguri che saranno da me rinnovati, mi affaccerò ancora nel tuo blog.

    20 Dicembre, 2019 - 16:33

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