“Fumo e libido in Vaticano” con altri sei spilli

Da gennaio non si vendono più sigarette in Vaticano ma il flirt dei Papi con il tabacco è stato lungo: furono i primi a introdurre nel 1655 il monopolio e ci fu un Papa illuminato – Benedetto XIV – che lo tolse per non “gravare di fisco un piacere non riprovevole”. Erano convinti che il tabacco giovasse al celibato aiutando a “reprimere i moti sensuali”. E pare che avessero ragione se tra le patologie del fumatore oggi viene segnalato il calo della libido.

10 Comments

  1. Luigi Accattoli

    E’ il mio “spillo” di questa settimana, pubblicato a pagina 3 della “Lettura” del Corsera che sarà in edicola fino a sabato.

    Per sapere che siano gli spilli, vedi il post del 9 luglio:
    http://www.luigiaccattoli.it/blog/accusa-er-papa-a-santuffizio/

    Nei commenti che seguono altri sei spilli delle scorse settimane che non avevo avuto occasione di riprendere nel blog.

    18 Febbraio, 2018 - 23:13
  2. Luigi Accattoli

    Primula batte mimosa. Il 2 febbraio, festa della Vita consacrata, il Papa ha fatto trovare sul tavolo a ogni suora del Vaticano un vasetto di primule ed è subito partito il gioco araldico: la primula sta alle suore come la mimosa alle femministe? Ma pare sia stato il giorno a decidere il fiore: il 2 febbraio è la “Candelora Candelora dell’inverno semo fora” e la primula, in francese “primevère”, annuncia la fine dell’inverno. In nessun luogo l’araldica è di casa come in Vaticano.

    Spillo pubblicato a pagina 45 della “Lettura” dell’11 febbraio.

    18 Febbraio, 2018 - 23:13
  3. Luigi Accattoli

    Bergoglio va dalla strega. “Streghe e stregoni e stregamenti dove più ce n’è?” si chiedeva il Bacchelli in “Tre giorni di passione” (1955), mentre l’ultima strega contadina fa ancora una fugace comparsa in “Cristo si è fermato a Eboli” (1963) di Carlo Levi. Ma una di loro doveva aver preso il piroscafo per l’Argentina se di là ora torna con Bergoglio che così risponde alla domanda su quali medicine prenda per reggere alle fatiche dei viaggi: “Io non vado dal medico, vado dalla strega”.

    Spillo pubblicato a pagina 4 della “Lettura” del 4 febbraio.

    18 Febbraio, 2018 - 23:14
  4. Luigi Accattoli

    Se Francesco dice femminicidio. Bergoglio parla la lingua dell’epoca: racconta d’essere andato dall’analista, dice gay, trans, tolleranza zero. Benedetto praticava la tolleranza zero ma non la chiamava così: “Escluderemo i pedofili dal sacro ministero”. In Perù Francesco ha sdoganato la parola femminicidio: “Vi invito a lottare contro il femminicidio, una piaga che colpisce il nostro continente”. I tradizionalisti hanno alzato le due sopracciglia: che trauma un Papa che si fa capire.

    Spillo pubblicato a pagina 11 della “Lettura” del 28 gennaio.

    18 Febbraio, 2018 - 23:14
  5. Luigi Accattoli

    Crisi di fede e di Papa. “Una fede che non ci mette in crisi è una fede in crisi” ha detto Francesco ultimamente ai curiali. Ne aveva già parlato con i giovani di Villa Nazaret, in Roma, il 18 giugno 2016, rispondendo alla domanda “sfacciata” – così l’aveva definita – se mai avesse avuto dubbi di fede: “Tante volte io mi trovo in crisi con la fede: da ragazzo, da prete, da vescovo, da Papa”. Si dice che ogni stagione ha il giusto Papa e questa – si sa – è una stagione in crisi di fede.

    Spillo pubblicato a pagina 3 della “Lettura” del 21 gennaio.

    18 Febbraio, 2018 - 23:15
  6. Luigi Accattoli

    Il dialetto dei bambini. Al Papa delle periferie piacciono i dialetti. “Le preghiera fatele in romanesco” aveva detto il 19 giugno 2017 a un convegno romano. Il 23 novembre era tornato sull’argomento senza fermarsi al romanesco: “Il dialetto difende la storia di un popolo”. Girato l’anno, battezzando il 7 gennaio 34 bambini nella Sistina ha affermato che “la trasmissione della fede si fa soltanto in dialetto”. Poi sentendoli piangere ha esclamato: “Il dialetto dei bambini!”

    Spillo pubblicato a pagina 3 della “Lettura” del 14 gennaio.

    18 Febbraio, 2018 - 23:15
  7. Luigi Accattoli

    Dalla corte alla fauna clericale. “Credo che questa sia l’ultima corte che rimane in Europa” disse una volta Bergoglio della Curia romana (13 marzo 2015) e chiarì che “la corte è la lebbra del Papato”. Un’altra volta, che stava pregando, l’ha chiamata “questo sindacato di credenti” (23 marzo 2014). Sapevamo che gli stava cercando un nome ma ora forse l’ha trovato: il 21 dicembre l’ha definita “fauna clericale” e preso da altruismo ci si è messo dentro: “noi della fauna clericale” ha profferito.

    Spillo pubblicato a pagina 34 della “Lettura” del 31 dicembre 2017.

    18 Febbraio, 2018 - 23:16
  8. giuseppe di melchiorre

    E se senza fumo, in Vaticano i moti sensuali si rinvigoriscono?
    Buona notte!…
    E’ solo un saluto augurale, non la sua accezione famigliare di “è finita, non c’è più nulla da fare”… 🙂 🙂 🙂

    18 Febbraio, 2018 - 23:44
  9. maria cristina venturi

    E la cocaina , di cui e’ stato trovato pieno il monsignore segretario del card. Coccopalmerio, e anche un usciere fermato dalla Gendarmeria?
    Anche in Vaticano si modernizza, si dice gay, non piu’ sodomiti, e cocaina , non
    Piu’ sigaretta.

    19 Febbraio, 2018 - 7:49
  10. Leopoldo Calò

    Nel caso in cui qualcuno dimenticasse la devozione della Venturi per la Madonna di Lourdes.

    19 Febbraio, 2018 - 8:30

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