Gaudete: Dio ci vuole positivi grati e non troppo complicati

“Dio ci vuole positivi, grati e non troppo complicati”: è un motto della “Gaudete et exsultate” (paragrafo 127) che ho segnalato nella presentazione del documento che ho tenuto ieri alla libreria Paoline Multimedia di Roma. Ho invitato a leggerla in continuità con il capitolo quinto della “Lumen Gentium” affermando che è un peccato che quel capitolo e questa esortazione siano sottovalutati. Qui si può leggere la traccia della presentazione.

Aggiornamento al 22 aprile. Nel primo commento la registrazione audio della presentazione.

6 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Ascolta la presentazione. Ecco in tre tempi la registrazione audio della presentazione del documento papale, domande e risposte.


    21 Aprile, 2018 - 8:00
  2. Leonardo Lugaresi

    Insomma: think positive!
    Credo si chiami Positive Mental Attitude.
    Evviva.

    21 Aprile, 2018 - 9:48
  3. Victoria Boe

    “Personalmente non ho difficoltà a individuare il principe del male nel concreto dei giorni….. Quando vediamo i figli che fuggono dall’insegnamento cristiano che abbiamo provato a trasmettergli…. ”

    Mi permetto di dissentire, Luigi. Questa è un’affermazione che trovo affrettata e semplicistica perché non tiene conto di alcuni fattori importanti e ineludibili.
    Ai figli possono non essere sufficienti gli insegnamenti cristiani dei genitori.
    I tratti caratteriali di ognuno hanno una loro specificità che può indurre a non accettare, o ad accogliere solo parzialmente, i valori trasmessi dai genitori. Oltre a ciò bisogna tener conto dell’età dei ragazzi. Questi attraversano sempre un difficile periodo adolescenziale (con una formidabile tempesta ormonale) che li mette in crisi portandoli ad un ribellismo contro ogni autorità, comprese quella genitoriale e quella ecclesiastica. E spesso i genitori, poco attenti, non se ne accorgono, non capiscono.
    Qui NON c’è in azione il principe del male, come tu, Luigi, hai sostenuto. C’è invece il passaggio normale di un tratto di vita in cui i ragazzi vogliono sperimentare da sé stessi ciò che è bene e ciò che è male. Hanno dubbi su qualsiasi cosa sia stata loro detta o insegnata. Ed è attraverso questo passaggio che maturano la propria indipendenza, necessaria per diventare adulti. Anche se possono cadere e, a volte, non alzarsi purtroppo.

    21 Aprile, 2018 - 12:15
  4. Victoria Boe

    Certo, vanno seguiti da presso; vanno osservati senza farsene accorgere; non vanno però assillati e devono avere i loro spazi di libertà.
    Basta sentire qualche psicologo per essere al corrente di tutto questo. Basta leggere anche un solo libro di pedagogia, cosa che tutti i genitori e gli educatori dovrebbero fare per cercare di capire i percorsi mentali dei ragazzi.
    Con le loro deviazioni, con gli allontanamenti dagli insegnamenti di padri e di preti, quando ci sono, il principe del male non c’entra niente. C’entrano, direi, le leggi della natura, invece.
    Troppo facile, a mio parere, parlare del “principe del male” in questi casi. Molti genitori di fronte ai loro fallimenti si chiedono: in che cosa ho sbagliato?
    Trasmettere dei buoni insegnamenti è buona cosa, ma si deve tener conto che ogni essere umano fin dall’età della ragione è consapevole della sua libertà e vuole gestirla affrontando la vita in piena autonomia. Magari mettendo in un angolo gli insegnamenti ricevuti.
    Ripeto: il principe del male non c’entra niente.

    21 Aprile, 2018 - 12:17
  5. Amigoni p. Luigi

    Rif. – Presentazione ore 18.30 del 19 aprile

    Il Magister, fedele alla sua evangel-settaria vocazione “anti”, trasuda spirito ecclesial-fazioso da ogni riga di risentimento che esprime. Questa è l’altra Chiesa, incompatibile.

    22 Aprile, 2018 - 20:37
  6. Luigi Accattoli

    Registrazione audio. Segnalo che solo ora ho potuto inserire la registrazione audio della presentazione del documento papale: la trovate nel primo commento.

    22 Aprile, 2018 - 21:38

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