Gaza: se piove i grandi coprono i bambini

Quando non bombardano, usciamo e aggiustiamo qualcosa: il muro, il tetto… Viviamo in quindici, qui dentro. Se piove, i grandi coprono i bambini per non farli bagnare“: parla così al collega Francesco Battistini del Corsera Hasan Abu Khusa, nonno delle bambine Hanin e Sabah, 5 e 13 anni, uccise il 26 dicembre da un razzo Kassan sparato dai miliziani di Hamas. I grandi che coprono i bambini per non farli bagnare sono forse tra i giusti che senza saperlo aiutano il globo a non uscire dall’orbita. 

17 Comments

  1. Massimo D

    Già, quello che fa impazzire di questa guerra e di ogni guerra è che dietro al calcolo, dietro a parole come “deterrenza”, “rappresaglia”, “ultimatum” ci sono persone con nome e cognome, che muoiono veramente e lasciano una scia inimmaginabile di lutti. La nozione di guerra giusta mi sembra un controsenso, un ossimoro. Per quanto mi riguarda, ho sempre più difficoltà a distinguere la guerra dal terrorismo.

    31 Dicembre, 2008 - 9:13
  2. Massimo D

    A proposito di giusti. Notizia tratta dal sito online del quotidiano Yediot Ahronot (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3646184,00.html, mia traduzione):

    Nonostante il continuo attacco di razzi da Gaza sulla loro città, qualcosa come 500 residenti della città di Sderot [in Israele, n.d.r.] hanno recentemente firmato una petizione per la fine delle operazioni dell’esercito israeliano sulla Striscia e per il rinnovo della tregua con Hamas. […]
    “È importante che facciamo sentire la nostra opinione, di un gruppo residenti che vivono entro la portata dei razzi palestinesi ma credono che si possa, e si debba, cercare di risolvere il conflitto in modo pacifico” […]
    “Dicono che l’attacco creerà deterrenza, ma quale deterrenza? Porterà solo ad un maggiore odio. Non c’è famiglia in Gaza che non abbia avuto un parente ferito nei raid … alla persona comune non importa della querra, vuole solo vivere in pace”
    Il gruppo “Different Voice” cerca di promuovere il dialogo tra Israele e la leadership di Hamas a Gaza. Dozzine di membri del gruppo mantengono contatti costanti con diversi residenti di Gaza.

    31 Dicembre, 2008 - 9:56
  3. quando ascolto certe frasi (“frasi fatte”, mi viene da dire, se non fosse che diventano una condanna per il peso dell’argomento e il ruolo e l’autorevolezza di chi le dice) mi viene da riflettere un po’ sull’umanità…

    ieri ho visto un’intervista in non so più quale Tg a uno di questi maghi della strategia militare sulla guerra in Palestina (tra le altre preziose indicazioni scientifiche, imperdibile quella sul ruolo della “fortuna” in guerra…)… ne esce una frase del genere: “Questo tipo di guerra è sbagliata ma che altro si poteva fare? Con questi che sparano razzi”…

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    Ora, mi sono tornate alla mente le analisi di “vecchio” amico e collaboratore del mio giornale, esperto di cose internazionali, che ogni volta che parliamo di questo conflitto endemico dice che la vera cosa ridicola (dal punti di vista semplicemente militare) di questo confronto strategico è la assoluta disparità delle forze militari in campo, che non corrisponde affatto al sostanziale equilibrio quando si resta sul fronte delle provocazioni e delle dichiarazioni pubbliche, delle schermaglie ideologiche e storiche…

    kamikaze e “razzetti” Kassam (li chiama così perchè hanno un potere distruttivo e di morte sostanzialmente risibile… stiamo parlando in termini militari) da una parte; uno dei più addestrati eserciti del mondo e la bomba atomica dall’altra.

    Solo per questo si tratterebbe (oggi, si tratta) di una guerra immorale…

    31 Dicembre, 2008 - 10:22
  4. Mikiroony

    “Meno male che la guerra è un inferno. Sennò ci piacerebbe troppo” -/ Robert E. Lee.

    Ogni guerra è immorale, ed è sempre il confronto di un gruppo contro l’altro. In questo caso, un gruppo di terroristi che si scuda in una massa di civili. Purtroppo, come raccontano i cronisti a Terra Santa (Io seguo Henrique Cymermann ma ce ne sono in molti) quei CODARDI si nascondono subito dopo lanciare i loro razzi, lasciando la popolazione palestina ai “cani di guerra” israeliani. Ecco i bravi Muyahiddin dello sceicco Nasrallah.

    Il male però è di fondo: palestinesi e israeliti, entrambi popoli semitici, non sono in grado di lasciare la loro tradizione di “occhio per occhio, dente per dente”. Il messaggio Cristiano, purtroppo, viene ignorato: non si porge l’altra guancia né si perdona. E senza il perdono, ad ogni attacco avviene un feedback continuo ed inesauribile di odio fra i due popoli.

    Gli uni chiamano alla difesa della patria. Gli altri all’espulsione degli infedeli.

    In ogni caso chi perdono siamo i soliti di sempre: quelli che non c’entriamo niente nel conflitto e che vogliamo adorare Nostro Signore nella terra in cui è vissuto. Che peccato.

    31 Dicembre, 2008 - 11:30
  5. Da bambino mi avevano insegnato che gli ebrei erano andati ad occupare una terra non loro, e che gli occupati si sono ribellati. I soliti ebrei, quelli che a Roma, solo a dire rabbino ad uno indicava disprezzo per la persona a cui lo si diceva e si offendeva.
    Quante cazzate mi hanno raccontato quando ero bambino!!!!! soprattutto sugli ebrei.

    Poi, studiando e conoscendo, ho capito questa storia.

    E’ una guerra immorale,
    ma tutto il mondo con tutte le sue nazioni, in questi decenni sta dimostrando immoralità, in ogni angolo della terra.
    Non è forse immorale, anche se strategicamente intelligente, il patto che l’Italia della DC a tutt’oggi, ha fatto con i terroristi o patriotti (a seconda di come si vuole giudicarli…) perchè non vi fossero sul suo suolo attentati come avvenne a Monaco nelle Olimpiadi 1972 (per chi ricorda quel terribile momento !!!!)
    Ogni Stato, in questa vicenda ha trovato i suoi compromessi,
    ma i compromessi, come le guerre sono sempre immorali?
    Ricostruire la propria patria, a tutti i costi, nonostante l’antisemitismo in cui versava tanta parte del mondo, e ricostruirla a tutti i costi quando ti vogliono distruggere a tutti i costi, e immorale?
    Nella guerra dei 6 giorni, tutto il mondo arabo pensava di distruggere velocemente il nascente Stato di Israele, attaccando guerra su tutti i fronti.
    Israele fu capace, grazie ai suoi condottieri e governanti, a far fronte, e a sbaragliare e conquistando ulteriori terre. Chi attaccava, sapeva il prezzo che avrebbe pagato? e per tutti gli anni a venire?
    Ora i paesi arabi, hanno capito la lezione, se ne fregano dei palestinesi, fanno arrivare denaro e armi per la causa araba anti-israele, ma non si scoprono in prima persona.
    Allo stesso tempo Israele ha tessuto forti alleanze soprattutto con gli USA, che le permettono ora di avere uno degli eserciti più forti al mondo.
    MA
    In Israele, vi è anche una democrazia che permette agli israeliani di manifestare contro questa guerra, di cercare altre soluzioni, e in questo vi sono impegnati tanti israeliani di rilievo anche intellettuale, nonostante abbiano perso in guerra figli o persone care, questo persino con rilievo sulla stampa nazionale.
    Una cosa del genere, anche se desiderata da tanti palestinesi, non è palesabile, sono nelle mani di persone che hanno fatto della vita un terrore di vita.
    Le ferite richiedono tempo per rimarginarsi.
    Ma se mentre si rimarginano se ne fanno sempre altre?
    Scusatemi se preferisco le domande alle affermazioni.
    Auguri a tutti di un buon inizio, nella pace,
    almeno tra noi,
    almeno nelle nostre famiglie,
    almeno tra i nostri cari,
    almeno tra i nostri amici,
    con i colleghi,
    con i vicini

    31 Dicembre, 2008 - 11:32
  6. (per me) ogni guerra è immorale (farla, intendo)… ma dirlo espressamente fa troppo “pacifista-irenista-enonsochealtroalibi” e pare che non sia cattolico…mah…

    aggiungo solo che ancora mi devono spiegare in modo credibile perchè si continua a confondere (in tanti giudizi politici e culturali) lo Stato di Israele con il popolo ebraico… e similia…

    31 Dicembre, 2008 - 12:02
  7. Nino

    Nino scrive,
    31 Dicembre 2008 @ 12:29

    Seguito del mio post del 30 Novembre 2008 su:
    “Sputi a gara nella Città santa”

    Caro Matteo ed altri, inutile porsi domande sul perché, per come, ecc. di quanto avviene da oltre 40 anni in Medio Oriente.
    Non avranno mai risposta.
    In tempi in cui la cultura e l’approfondimento hanno ceduto il passo al nozionismo delle notizie gestite da chi detiene il monopolio dei mezzi di comunicazione di massa, tutto passa e va nel dimenticatoio.
    L’assasinio di Sadat, poi quello di Rabin ed altro ancora.

    Le grandi potenze se ne strafregano dei luoghi sacri.
    Troppo facile e comodo per loro avere sotto le mani un “oggetto” così fortemente sacralizzato con cui tenere sotto botta il mondo e continuare a gestirsi i fatti loro alla grande.

    Oggi Hamas, a febbraio le elezioni in Israele, l’OLP, il Likud e compagnia cantando, robetta per allocchi.
    Quelle che poniamo noi, credenti, sul rispetto dei luoghi santi, della pace tra i popoli sono questioni che contrastano con chi ha la convinzione di dominare il mondo perfino in nome di Dio.
    Eppoi come interpretare, ancora una volta, il silenzio di Dio?
    Forse vuole la fine dei pellegrinaggi? Della religiosità popolare? Delle falsità idolatriche dei suoi figli che in suo nome alimentano solo vanità e primogeniture risibili?
    Della falsità dei dialoghi interreligiosi, delle marce della pace di Assisi?
    Oppure si è stancato, a Roma diciamo, “s’è rotto” e vuole rescindere il contratto con l’umanità da lui creata lasciandola declinare anzitempo verso la sua invitabile fine?
    Quien sabe?
    Che il 2009 ci stupisca! Auguri a tutti.

    31 Dicembre, 2008 - 12:31
  8. Israele e la Palestina, non sono fatti per il pellegrinaggio, sono la terra in cui Dio ha deciso di concretizzare la sua incarnazione.
    E’ questo che mi fa porre le tante domande sull’oggi.
    La Terra dei Padri, non ha il primo significato nei pellegrinaggi,
    ma questa sua vicenda così particolare che messaggio sta scrivendo da parte di Dio nella storia della salvezza?
    Tutto ha un senso.
    Quale?

    Sputi o roba simile se ne vedono in tutti i fanatici di tutte le religioni, purtroppo ci sono anche cattolici che fanno una buona concorrenza.
    Credo che abbiamo bisogno di capire il disegno vero di Dio su questa storia così particolare e non fermarci su notizie giornalistiche o ideologiche.
    Buon inizio di anno
    Non so se tu capiterai ai ss.4 questa notte, a me la cosa è sfuggita e sarò a casa di amici. E’ un momento molto bello di preghiera con cui iniziare l’anno,
    Mi unirò in spirito a Roby che ci va.
    Auguri a tutti

    31 Dicembre, 2008 - 14:35
  9. Francesco73

    Buon Anno, amici.
    Brinderò anche a voi, a tutto ciò che vi sta a cuore, a ogni speranza più bella.
    Ci sentiamo nel 2009!

    31 Dicembre, 2008 - 15:20
  10. lazzaro

    Buon anno a tutti!

    31 Dicembre, 2008 - 16:54
  11. fiorenza

    ” Secondo tale tradizione, dunque, il mondo riposerebbe su trentasei Giusti, i Lamed-waw, in nulla distinti dai comuni mortali; spesso, non sanno d’esserlo nenche loro. Ma se uno ne mancasse, la sofferenza degli uomini avvelenerebbe persino l’anima dei neonati, e l’umanità soffocherebbe in un grido. Perché i Lamed-waw sono il cuore moltiplicato del mondo, e in essi si versano tutti i nostri dolori come in un ricettacolo. Migliaia di racconti popolari lo testimoniano. La loro presenza è attestata dappertutto. ”
    ( A. Schwarz-Bart, L’ultimo dei Giusti, Feltrinelli 1961, p.13 )
    Ed ora posso cantare il Te Deum

    31 Dicembre, 2008 - 18:42
  12. roberto 55

    Caro Luigi, e cari amici del “pianerottolo”,

    buon anno a tutti voi !
    Che il Signore ci guidi, ci protegga e ci illumini, e porti la pace a tutti gli “uomini di buona volontà” !

    Ancora, i miei migliori auguri di un sereno e prospero 2009 !

    Roberto 55

    31 Dicembre, 2008 - 19:04
  13. FABRICIANUS

    A Luigi e a tutti gli amici e le amiche del pianerottolo, i miei più cari AUGURI DI BUON ANNO!!!! Che sia un felice 2009!!!
    Fab.

    31 Dicembre, 2008 - 21:44
  14. FABRICIANUS

    Sì, o Signore, non lasciarci mai orfani del tuo amore, della tua tenerezza: dona nobis pacem. Te la chiediamo anzitutto per la Terra di Gesù, in questi giorni sconvolta dalla guerra e dal sangue di tante persone innocenti. E poi per tutti i popoli del mondo, per i nostri paesi e le nostre città, per le nostre famiglie, per ciascuno di noi. Dona nobis pacem!

    + Dionigi card. Tettamanzi
    Arcivescovo di Milano

    31 Dicembre, 2008 - 21:58
  15. principessa

    AUGURI di tanta serenita’ nel 2009 a tutti voi!!

    1 Gennaio, 2009 - 0:32
  16. fiorenza

    BUON ANNO!

    1 Gennaio, 2009 - 12:55
  17. roberto 55

    Buon Capodanno a tutti !

    Stanotte (mentre, con il bicchiere in mano, ci congedavamo dall’anno vecchio e salutavamo l’arrivo del 2009), tutte le nostre campagne, le città del Nordest, come pure gran parte delle regioni settentrionali, sono state ricoperte da abbondanti nevicate, e stamane, mentre attraversavo la piazza del mio paese per recarmi alla Funzione delle 11, lo scenario della Chiesa Parrocchiale, del Municipio, del Teatro Comunale, del selciato della piazza stessa, completamente imbiancati da centimetri e centimetri di neve era davvero fiabesco.

    Grazie all’amico Fabricianus per averci proposto la preghiera del Cardinale Tettamanzi: le notizie, drammatiche, che giungono, ancora in queste ore, dalla terra di Palestina ci devono spingere, a mio avviso, come e più di sempre, a rivolgere queste nostre preghiere al Signore perchè cessi, o, almeno, si interrompa la carneficina in corso.
    Molto bello, alto e forte anche il messaggio pronunciato stamane dal nostro Pontefice, in occasione della festività della Santa Madre di Dio, e pure m’è piaciuto il discorso tenuto ieri sera dal nostro Capo dello Stato: sono orgoglioso che l’Italia sia rappresentata da Giorgio Napolitano.

    Vorrei, infine, in questo primo giorno dell’anno, rivolgere – senza far torto a nessuno – un saluto ad un amico del “pianerottolo”, uno dei miei più cari, la cui presenza, qui tra noi, in questi ultimi giorni, s’è un pò “diradata”: parlo di Sump; non intendo certo, Sump, “obbligarti” a violare quel tuo desiderio di personale (e, spero, provvisorio) “silenzio” che mi sembrava che tu avessi espresso un paio di settimane or sono, ma solo significarti che sei sempre nei pensieri degli amici del “blog”, e che sarà, più che mai, un piacere tornare (quando lo vorrai) a leggerti.

    Buona serata di Capodanno a tutti !

    Roberto 55

    1 Gennaio, 2009 - 17:57

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