Giacomo dei libri

Vado a Recanati dai parenti e vedo la mostra Giacomo dei libri. La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee: ricorda il bicentenario dell’apertura “filiis amicis civibus” [ai figli agli amici ai cittadini] delle tre sale rivestite di 14 mila volumi (oggi sono 25 mila) che Monaldo, il padre di Giacomo, aveva raccolto negli anni del tornado napoleonico che “fu tempo felicissimo per l’acquisto di libri – come narra nelle Memorie – perché se ne misero in commercio una massa immensa spettante non solo ai conventi soppressi, ma alli cardinali, prelati avvocati e gente di ogni classe che sloggiò in folla da Roma”. Esco dalla mostra – che è nel frantoio di Casa Leopardi e vi resterà fino a tutto il 2013 – con due doni di parole, uno di Monaldo e l’altro di Giacomo, che trasmetto ai visitatori nei primi commenti a questo post e che attestano l’ottimo italiano che qua circolava prima dell’unità d’Italia, tanto per prolungare una mia ciarla con quel burlone di Umberto Bossi che sostiene che la lingua italiana l’ha inventata Alessandro Manzoni “un grande traditore, una canaglia” riscrivendo il suo romanzo in “dialetto fiorentino”.

114 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Dalle Memorie di Monaldo Leopardi [citate nel post] una viva immagine relativa ai rivolgimenti che si hanno nella Marca di Ancora nell’anno 1799, durante l’assedio della coalizione antifrancese alla “piazza di Ancona”: “Una mattina un Turco passò sotto le nostre Finestre, tenendo per i Capelli la Testa di un Francese tagliata di fresco… Il Turco la guardava schernendola, e diceva: ride Franciusa”. Qui si vede che l’italiano fino a tutto il Settecento metteva le maiuscole ai sostantivi come ancora fa il tedesco.

    26 Settembre, 2012 - 9:28
  2. Luigi Accattoli

    Dallo Zibaldone 527 di Giacomo Leopardi [vedi il post]: “I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini trovano il nulla nel tutto”. Nota come in trent’anni le maiuscole siano cadute nel passaggio da Monaldo a Giacomo senza che sia ancora intervenuto il Manzoni con la sua canagliata.

    26 Settembre, 2012 - 9:28
  3. Ah, l’Italiano! Chi lo parla più? E chi lo sa scrivere ancora?

    26 Settembre, 2012 - 11:44
  4. Federico B.

    A proposito delle opere di Leopardi e di scuola, non vi sembra VERGOGNOSO quanto affermato dal Ministro Profumo riguardo all’ora di religione nelle scuole?

    26 Settembre, 2012 - 12:36
  5. Approfitto “solo” per salutare tutti gli amici perchè è d’uopo visto l’argomento del post che io giri alla larga (Leopardi è il mio poeta preferito, solo che ho problemi con “l’italiano scritto”).
    Ciao a tutti.

    26 Settembre, 2012 - 14:41
  6. A proposito, Maioba mi fa sorgere un dubbio.
    Ma “l’italiano” -quando si intende la lingua italiana- non si scive con la minuscola?

    26 Settembre, 2012 - 14:44
  7. Luigi Accattoli

    Attendo Ubi: Maioba segue la scuola tedesca.

    26 Settembre, 2012 - 15:57
  8. Gioab

    @ Fedrico B.
    Rispondendo alla sua domanda, No, non mi sembra vergognoso, di più, mi sembra molto scaltro. Roba da furbetti del quartierino. Tanto è vero che il sig. Scola non si è detto contrario.
    La questione è che devono dare risposta all’EU che non accetta questo carattere privilegiato dell’istruzione confessionale in uno stato laico contraria allo spirito di uguaglianza che deve garantire lo Stato ai suoi cittadini a prescindere dalla religione praticata.

    Se a questo aggiunge che la lega dei mussulmani avrà fatto richiesta per l’insegnamento del Corano in forma paritaria e ogni altra confessione che ha ottenuto il riconoscimento potrà fare lo stesso, lei capisce che è finita l’esclusiva perché non c’è nessun motivo per privilegiare alcuni e discriminare altri. Allora si corre ai ripari. Niente a nessuno.

    Dovranno solo inventarsi un modo alternativo per rioccupare quello spazio perduto. Ma non credo che sarà facile. Come può pensare che un governo del tutto a favore al Vaticano se ne esca con queste idee. Il fatto è che non possono più giostrare a piacimento e devono rendere conto. Non lo avrebbero mai fatto se fosse stato nella loro disponibilità.

    Hanno voluto l’accoglienza, beh, ora devono soddisfare le giuste e legittime esigenze degli accolti. Sono divenuti il grimandello, ma le Scritture li avevano già avvertiti con tanto tempo in anticipo.

    “ Non devi concludere un patto con loro né con i loro dèi. Non devono dimorare nel tuo paese, perché non ti facciano peccare contro di me. Nel caso che tu servissi i loro dèi, ti diverrebbe un laccio”.” ( Eso 23.32-33)

    “Non devi concludere nessun patto con loro né mostrare loro alcun favore. E non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con loro. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio. Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e certamente serviranno altri dèi; e l’ira di Geova davvero divamperà contro di voi, ed egli certamente ti annienterà in fretta.” ( Deut 7.2-4)

    Ma c’è qualcuno che il Libro lo porta in alto e lo bacia pure, ma non sa nemmeno ciò che c’è scritto. Magari lo sa ma non ci crede.

    26 Settembre, 2012 - 16:07
  9. Gioab

    @ FedericoB.
    Questa è per tutto il pianerottolo, ed è un po’ fuori tema, ma chiedo scusa e formulo la domanda:

    Se dicessi che passeggiando per strada ho incontrato Gesù di Nazareth detto il Cristo, quanti sarebbero disposti a crederlo ? Eppure Egli disse che sarebbe tornato e Paolo disse : “continuate a proclamare la morte del Signore, finché egli arrivi. ( 1 Cor 11.26)
    Come si potrebbe contestare la mia affermazione se quasi nessuno sa “quando” sarebbe tornato, dove sarebbe avvenuto il fenomeno, in che forma, come sarebbe stato vestito e come sarebbe stato possibile riconoscerlo ?

    Come si può quindi affermare che non sia già tornato e che non sia già in mezzo a noi ? Sarebbe interessante sapere come i credenti del pianerottolo potrebbero rispondere al quesito, visto che sono così devoti….. Magari si potrebbe dire che è stato questo ritorno che ha causato il crollo delle chiese ? 47 su 50 in Romagna. 3 danneggiate. Perché escluderlo se ha già condannato i mercanti del tempio ?

    26 Settembre, 2012 - 16:20
  10. Marilisa

    Maioba, cosa intendi dire quando chiedi : “Ah, l’Italiano! Chi lo parla più?”.
    Certo nei paesi viene sovrastato dai dialetti o “lingue” che dir si voglia. Dovresti saperne qualcosa.
    Da poco ho sentito una distinta signora dire con un candore unico : il “parraco”.
    Anche tu vieni definito “parraco”?
    Per quanto riguarda l’italiano scritto è un paio di maniche non molto diverso. Note dolenti, che di più non si potrebbe.
    Si potrebbe fare un lungo discorso in proposito, ma è meglio tacere.
    Dico solo che Monaldo e Giacomo si rivolterebbero nella tomba.

    Faccio una piccola replica all’impareggiabile Ubi.
    Quando ha simili dubbi, sfogli un buon dizionario, prego.

    26 Settembre, 2012 - 16:26
  11. Niente è più misterioso e imprevedibile di una biblioteca. E’ un luogo adatto per “gialli” di ogni tipo. Ho frequentato per qualche giorno una biblioteca che credevo di conoscere fin da bambina, ed assisto allo sparire e ricomparire di schede, cataloghi, volumi … Troppo interesse? Anzi, mancanza totale di interesse. Eppure quello che riaffiora in tanto marasma è molto interessante.

    26 Settembre, 2012 - 16:29
  12. Marilisa

    Federico B.,
    no, non mi sembra per niente vergognoso che il ministro della P.I. abbia intenzione di proporre nelle scuole un’ora di studio della storia delle diverse religioni. Anzi dico con convinzione che era ora che qualcuno si decidesse a farlo.
    Già da molto tempo lo si chiedeva; fin da quando la società italiana non era ancora multietnica come lo è adesso.
    Sono sicura che se realmente si prendesse in seria considerazione questa ipotesi realistica, la cosiddetta “ora di religione” non sarebbe l’occasione per molti studenti di disertare le aule, come oggi solitamente avviene.
    Avrebbero maggiore interesse per la lezione in questione, e acquisirebbero una vera e propria cultura in materia religiosa.
    Per apprendere nozioni di cristianesimo ci sono altre opportunità.

    26 Settembre, 2012 - 16:44
  13. Federico B.

    @l’impareggiabile Marilisa,
    è vergognoso perchè un ministro “tecnico” di un governo “tecnico”, non dovrebbe addentrarsi in un ambito così squisitamente politico, capace di dividere l’opinione pubblica italiana. Vergognoso perchè un ministro “tecnico” dovrebbe conoscere alcune “tecnicalità” prima di esprimersi: che il programma di religione comprende già la presentazione e la storia di tutte le principali religioni; che la disciplina dell’insegnamento scolastico della religione cattolica è regolato dal Concordato tra Stato Italiano e Santa Sede.
    Vergognoso perchè proprio il Ministro della Pubblica Istruzione dovrebbe sapere che l’insegnamento scolastico della religione cattolica è cosa ben diversa dal catechismo e dal proselitismo; che fu pensato da non credenti (come Gentile) che ritenevano essenziale la conoscenza della religione cattolica (e non di altre religioni diffuse tra i cittadini italiani e non) per comprendere al meglio la storia, la letteratura, la filosofia, l’arte italiana; che gli elementi essenziali della religione cattolica sono necessari per comprendere opere come la Divina Commedia, i Promessi Sposi, l’aristotelismo interpretato da San Tommaso, duemila anni di arte sacra… ma anche autori “non credenti” come Pascoli e Leopardi.
    La cultura italiana è strettamente legata alla religione cattolica: la scuola italiana non può non comprenderne l’insegnamento specifico (d’altra parte proprio perchè laico lo Stato non può obbligare gli insegnanti di italiano o di storia dell’arte a conoscere il cattolicesimo) o equipararla ad altre religioni.
    Per rendere l’ora di religione più “seria” di quello che è, basterebbe rendere obbligatoria e curricolare questa disciplina. E’ chiaro che finchè si presenta come “facoltativa”, sarà sempre considerata di serie B dagli studenti. Ad ogni modo invito tutti coloro che conoscono personalmente (e non per sentito dire o per pregiudizio) insegnanti di religione non validi a segnalarli a chi di competenza e all’ufficio preposto della Curia diocesana.

    Dulcis in fundo, questa campagna per la scuola laica mi fa pensare che Profumo voglia candidarsi a rimanere al MIUR anche in un eventuale prossimo governo Bersani/Vendola (PD, SEL e radicali lo hanno subito applaudito): deriva ideologica di un ministro “tecnico”… Ora si capisce anche perchè Bersani non voleva Ornaghi alla Pubblica Istruzione. Ennesima conferma della vocazione laicista del PD. I soliti cattolici di sinistra naturalmente hanno perso un’altra occasione per battere un colpo…

    26 Settembre, 2012 - 17:23
  14. Marilisa scrive:
    “Faccio una piccola replica all’impareggiabile Ubi.
    Quando ha simili dubbi, sfogli un buon dizionario, prego.”

    Marilisa, vederla difendere con piglio deciso un sacerdote non puo farmi che piacere! 🙂

    26 Settembre, 2012 - 17:48
  15. Gioab

    Tanto per evitare inutili confronti e per non finire fuori strada.

    Parlamento Europeo
    http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=IM-PRESS&reference=20090331IPR53010&format=XML&language=IT
    I punti forti della sessione – Istituzioni – 01-04-2009 – 15:52
    Sessioni plenarie
    Verso una direttiva contro tutte le discriminazioni – Il Parlamento esaminerà la direttiva sulla lotta alla discriminazione per motivi di religione,…
    Favorire l’integrazione dei giovani migranti nelle scuole dell’UE – La percentuale di bambini migranti nella scuola è destinata ad aumentare. Una relazione all’esame dell’Aula sottolinea quindi la necessità di maggiori sforzi a livello dell’UE per affrontare questa sfida. Occorre cioè attuare una politica d’istruzione inclusiva, evitando di creare classi speciali,
    Garantire a tutti un’istruzione di qualità – Un’istruzione di alta qualità dev’essere un diritto per tutti. Una relazione all’esame dell’Aula chiede di innalzare i livelli dell’istruzione, di ammodernare e migliorare i programmi scolastici[…]. Rilevando il ruolo degli istituti religiosi, raccomanda parità di finanziamenti per tutti i tipi di scuole e borse di studio per aumentare l’accesso delle persone svantaggiate alla formazione e all’università (relazione Schmitt).

    Favorire l’integrazione dei giovani migranti nelle scuole UE http://www.europarl.europa.eu/news/it/search?q=scuola
    Istruzione – 02-04-2009 – 13:14
    Sessioni plenarie

    La percentuale di bambini migranti nella scuola è destinata ad aumentare. Il Parlamento sottolinea quindi la necessità di effettuare maggiori sforzi a livello dell’UE per affrontare questa sfida. Occorre cioè attuare una politica d’istruzione inclusiva, evitando di creare classi speciali, garantire l’insegnamento della lingua del paese ospitante e fornire agli insegnanti una formazione specifica interculturale. Va anche garantito l’insegnamento della lingua madre dei migranti.

    Approvando con 431 voti favorevoli, 55 contrari e 94 astensioni la relazione di Hannu TAKKULA (ALDE/ADLE, FI), il Parlamento rileva […] Ricordando poi che la percentuale di bambini migranti nella scuola «è destinata ad aumentare», sottolinea la necessità di maggiori sforzi a livello dell’Unione europea poiché tutti gli Stati membri devono affrontare sfide simili al riguardo.
    Il Parlamento raccomanda agli Stati membri di «evitare di creare scuole simili a ghetti o classi speciali per figli di migranti», e di promuovere una politica dell’istruzione inclusiva,
    Al contempo, reputa che occorre promuovere le lingue e le culture d’origine dei migranti. Riconosce quindi l’importanza di introdurre nei programmi scolastici ore di insegnamento ai migranti nella loro lingua madre, per garantire la conservazione del loro patrimonio culturale. Chiede inoltre, per i migranti, un sostegno in termini finanziari e amministrativi a favore di corsi di lingua tenuti da personale formato che comprenda la loro lingua madre. Anche perché «nelle scuole è elevato il numero di bambini provenienti da un contesto migratorio che si trovano in una posizione socioeconomica debole».

    Il Parlamento insiste inoltre sulla necessità che tutti beneficino della parità di trattamento e che le istituzioni scolastiche e gli insegnanti considerino «la diversità come una situazione normale». Chiede che le scuole con un’elevata percentuale di bambini immigranti «siano dotate del personale adeguato e delle strutture necessarie….
    Il Parlamento rileva inoltre che le scuole hanno bisogno di insegnanti immigrati, «poiché offrono un’esperienza importante ai loro colleghi, rappresentano l’esito positivo dell’integrazione sociale e potrebbero costituire un modello per i bambini in difficoltà». Si dice anche «a favore di regimi di mobilità che consentano di reclutare insegnanti del paese d’origine per facilitare il contatto dei figli di migranti con la cultura e la civiltà di provenienza».

    Ormai il Governo sta a Bruxelles peccato che ancora non si sia capito.

    26 Settembre, 2012 - 17:53
  16. fiorenza

    L’interno della casa di Leopardi è uno dei luoghi del mondo in cui io ho respirato più tristezza.
    La Biblioteca, da cui (oltre che grandi lumi o minime spiegazioni di enigmi) mi aspettavo un sollievo dato che le biblioteche mi piacciono tutte, tutte, grandi, piccole, immense , finì per darmi invece il colpo di grazia.
    Ero contenta di esserci, di essere andata fino lì a “leggere” nell’anima del mio poeta, ma insieme mi sentivo addosso una brama dolorosa di uscirne, di allontanarmene prima possibile: chissà, forse la stessa che aveva provato lui.
    E la tristezza di quell’ interno si riverberò anche sul silenzio delle strade – e io amo tanto le strade come quelle- sui profili dolci della campagna, sul colle del’infinito e su tutto anche se, intorno, tutto mi parve memorabile, bello.

    26 Settembre, 2012 - 18:22
  17. Marilisa

    Federico B.,
    non buttarla in politica, per piacere. Questo vizietto mi è particolarmente antipatico.
    A parte il fatto che non c’entra proprio niente che la proposta sia stata ventilata da un ministro “tecnico”. Che cavillo è questo?
    Ho già detto, e lo ripeto, che per “l’ora di religione” si sentiva l’ esigenza di un cambiamento già da pareccho tempo , quando Profumo era di là da venire.
    Ti invito a guardare in faccia la realtà.
    E la realtà, per quanto mi riguarda, è che quando frequentavo come studentessa l’ora di religione, che era obbligatoria, di religione non imparavo un bel niente, nonostante i professori fossero dei preti qualificatissimi, i quali altro non facevano se non riproporre nozioni già apprese al catechismo, per esempio.
    Qualcuno magari faceva anche discorsi che non avevano niente a che fare con la religione cristiana. E forse proprio allora ci sentivamo più interessati.
    Più tardi ho avuto molti colleghi di religione nominati dal vescovo e che provenivano da studi di scienze religiose.
    Bravi e preparati. Il più delle volte le loro ore di lezione venivano considerate dagli alunni “ore di ricreazione”, molto attese per la libertà disciplinare che le caratterizzava. Dubito che imparassero qualcosa di utile.
    Gli insegnanti più “moderni” si facevano in quattro per coinvolgerli in qualche misura, previo piano di lavoro illustrato ampiamente in sede di consiglio di classe. Niente da fare.
    Hai capito cosa voglio dire?
    Che ti piaccio o no, Federico B., l’ora di religione è stata sempre sottovalutata.
    Forse perché il voto in tale disciplina non incideva sull’esito finale o forse anche perché il discorso religioso prettamente in chiave cristiana non era di interesse per nessuno o quasi.
    Alzi la mano, qui nel blog , chi se la sente di smentirmi–ma deve dirlo con sincerità– sulla base delle proprie esperienze.
    Qua non si tratta di denigrare la religione cristiana o di rifiutarla o di disattendere il concordato.
    Chi vede la questione da questa angolatura sbaglia di grosso.
    La levata di scudi è inopportuna e inadeguata al cambiamento della società.
    Chi poi trova pretesti per svicolare nella sfera politica–tanto per cambiare!–, o è in malafede o vuole pescare nel torbido.
    Si tratta semplicemente di dire le cose come stanno , raccogliendo dei suggerimenti che risalgono a molti anni addietro.
    Una storia delle religioni interesserebbe di più–io credo– gli studenti, che sarebbero più motivati a seguire la lezione, a prescindere dalle etnìe di appartenenza.
    E imparerebbero qualcosa, forse, di una disciplina che oggi sempre più spesso appare di sorprendente attualità in una realtà in grande movimento nel nostro mondo diventato così piccolo.
    Federico B., allarga la visuale. Te lo consiglio senza alcuna polemica.

    26 Settembre, 2012 - 18:27
  18. Marilisa

    Ubi, io non voglio “difendere” un prete che non ha bisogno di difese.
    Dico semplicemente che i dubbi di grammatica o di ortografia o di carattere lessicale od altro, di solito si risolvono consultando un buon dizionario. La mia è una osservazione perfino banale.
    E poi, lei pensa forse che a me, da “relativista” quale sono, i sacerdoti non piacciano?

    26 Settembre, 2012 - 18:44
  19. fiorenza

    Sul titolo della mostra (e sorvolando sul “Giacomo dei libri”) mi chiedo:

    ma che vorrà dire, in realtà, “La Biblioteca Leopardi come spazio delle idee?”

    (E scusate se con questi monologhi svagati ingombro il vostro acceso “spazio delle idee”)

    26 Settembre, 2012 - 18:45
  20. Marilisa

    Gioab, belle le indicazioni del Parlamento europeo. Belli i proponimenti.
    Sono scettica però sulla loro realizzazione, almeno a breve.
    Passeranno molti e molti anni prima che quelle linee-guida abbiano attuazione.

    26 Settembre, 2012 - 18:56
  21. Leopoldo

    @FedericoB
    Se vuoi ti faccio l’elenco di tutti coloro che, qua sopra, la pensano come te. Tu potresti fare lo stesso con coloro che la pensano come me, che non la penso come te (in parte). Dici che l’ora di religione dovrebbe essere obbligatoria? Dici che serve a capire anche autori non credenti (senza virgolette per piacere)? Ok! Facciamo i concorsi pubblici, leviamo di mezzo i vescovi. Chissà, magari il mio amico che insegna religione potrà rendere pubblica la sua relazione con un’altra donna, dopo che si è separato dalla moglie, senza avere la certezza di perdere il posto.

    26 Settembre, 2012 - 19:33
  22. Ciao Fiorenza. Belle e pertinenti le tue osservazioni.
    Certo, il pessimismo storico e quello cosmico sono grandi idee concepite in quello spazio. Idee, riflessioni, che se giustamente incanalate portano a Dio, se invece no, portano al più nefasto nichilismo.
    Eppure io spero e voglio sperare che il mio poeta preferito, pur se negli ultimi attimi della sua vita, abbia avuto modo di fare quell’Incontro con l’unica Persona capace di dar senso alla vita e cambiarla.
    L’animo aspramente travagliato dal dolore personale e dalla “ricerca” di Leopardi è palpabile nei suoi scritti e nelle sue poesie, ed è un peccato solo immaginare che quell’animo vada perduto. Io ci spero.

    26 Settembre, 2012 - 19:47
  23. Gioab

    @ Marilisa
    “Sono scettica però sulla loro realizzazione, almeno a breve.”

    E’ legittimo ! Ma forse in pochi si sono accorti dell’accelerazione che hanno avuto gli eventi.Molte cose stanno cambiando, non ultima la condanna di Sallusti “non eseguita” e l’indignazione che non si può nascondere.
    Ormai da ogni parte sta sollevandosi un velo che nascondeva l’ipocrisia e anche quelli che prima lo facevano ormai non sono più disposti a seguire l’andazzo. Il mondo si è rimesso in marcia. Le elezioni lo dimostreranno. Vedremo.
    Stia bene

    p.s. spesso la visuale dipende dalla posizione e dalgi ostacoli. Sarà vietato fumare anche dentro gli stadi per dirne una. Impensabile fino a poco tempo fa.

    26 Settembre, 2012 - 20:10
  24. Clodine

    Cara Fiorenza, le biblioteche offrono sempre spazio alle idee, perché sono il granaio della memoria! Una granaio, anzi, un magazzino dove le idee vengono ben conservate. Uno luogo atemporale, la biblioteca, vi ho passato gran parte della mia giovinezza, forse della mia vita, ed ebbi sempre la sensazione di trovarmi dentro ad un deposito all’interno del quale vi è custodito un tesoro: la memoria dell’uomo fin dal suo primo vaggito all’indomani della scoperta della scrittura. Le culture nomadi, si sa, non necessitano di biblioteche: hanno la tradizione orale; Non così per le civiltà stanziali la cui cultura viene oggettivata nella scrittura, depositata, sedimentata, resa immortale! Ricordo l’emozione che mi suscitava lo sfogliare con grande cura i testi antichi alla Biblioteca Ottavia ubicata accanto al vetusto “porticus octaviae”in prossimità del ghetto ebreo,. dove vengono narrate in lingua greca e latina le grandi gesta, la costruzione dei templi ancora visibili nei fori, e i trattati dei grandi pensatori e filosofi. Cesare fu il primo a progettare l’istituzione di una biblioteca pubblica in Roma (SVET., Caes., 44, 2) cui seguì quella di Vespasiano e degli Antonini, poi di Traiano ecc… ricca di tutti i testi del diritto romano..una meraviglia!

    26 Settembre, 2012 - 20:22
  25. marcello.n

    L’ora di religione …
    Un altro bel dibattito, fondamentale. Tanto per partire da qualcosa direi, per primo che quanto segue è molto sommario, troppo sintetico, e poi:

    a) Uno stato laico deve, come chiede la Chiesa stessa, garantire la libertà di religione.
    Credo chi il dovere della scuola sia quello di garantire questa libertà, come parte del suo ambito formativo.
    Certamente uno stato laico non può lasciar fare ad una religione che inciti a qualcosa di illecito per le leggi dello stato, nell’ipotesi che lo stato (noi) si creda in quelle leggi, ipotesi non così tanto ovvia, ma questo è un altro tema.

    b) La conoscenza delle religioni più importanti: tra esse c’è sicuramente la nostra, ma ora ne arrivano anche altre, e la situazione continuerà ad evolversi, le “altre” cambieranno, aumentando di numero.
    E’ importante conoscere queste religioni, in quanto ormai siamo tutti “interconnessi”, è necessario per tutti sapere come la pensano gli altri. E quante altre cose prima non significative diventano importanti con la globalizzazione!

    b) Lo stato, in quanto laico, non può parteggiare per l’una o per l’altra religione tra quelle riconosciute, tanto meno può operare per una “conversione” verso una data religione.
    La libertà di religione andrebbe a farsi benedire, e forse questo vuol dire che per garantire la libertà di religione lo stato deve essere laico.

    c) La conversione deve essere opera della Chiesa, nel nostro caso, di analoghe istituzioni per le altre religioni.

    Pare facile!

    Purtroppo, in questo modo, le “origini”, la “tradizione” contano sempre di meno, ma non può essere diversamente quando si mischiano tante “origini” e tante “tradizioni”, succede in tutti i campi.
    Toccherà appoggiarsi sempre meno al passato, toccherà far valere quello che SIAMO OGGI, non si vive più delle rendite precedenti. Il mondo ora cambia troppo velocemente.

    Per converso si possono aprire delle grandi opportunità, anche la nostra Chiesa spinge verso il dialogo.
    Confesso che ho una certa invidia per i nipotini che, semplicemente, spontaneamente, vengono in contatto con tanti coetanei diversi.
    Occorre attenzione e giudizio ma è un’enorme opportunità.

    Certo perdiamo il monopolio, dovremo “guadagnarci” i credenti, ma è proprio quello che ci è stato detto di fare, detto da Gesù, al termine della sua presenza terrena. Non cercava un monopolio, la Fede non può essere un monopolio imposto.

    Di nuovo il mio mantra: tocca proprio uscire dall’ovile e cercare le pecorelle smarrite, tocca proprio seguire il Papa quando ci dice di cambiare metodi, e non lo dice nel senso di incitarci ad un’altra crociata, ad una guerra di religione, e tanto meno nel senso di continuare a bisticciare tra noi.

    E cinsideriamo che le leggi dello Stato debbono tenere molto conto di come la pensano gli elettori, ed uscire dall’ovile sarebbe quindi una grande opportunità per ottenere meglio quanto noi riteniamo sia un bene per tutti, ed anche questo dobbiamo guadagnarcelo, almeno in democrazia.

    26 Settembre, 2012 - 21:02
  26. discepolo

    Ad Ubi humilitas, se Leopardi è il suo poeta preferito ,consiglio di leggere il bellissimo libro di Pietro Citati “Leopardi”.
    bellissime e profonde soprattutto le pagine dedicate al rapporto del poeta coi genitori.
    nel II capitolo “l’infanzia e l’adolescenza” si legge:
    ” Anche da adulto , Giacomo continuò a vivere nel segno della sottomissione.
    In qualsiasi caso, specie se negativo, modulava l’intensità del suo dolore , del suo timore e della sua inquietudine secondo il dolore e il timore che – congetturava- avrebbe avuto il padre….Non si illudeva. Sapeva che il padre commetteva errori, sbagliava giudizi e navigava nella realtà con una incertezza talvolta maggiore della sua;non conosceva la sua epoca. Ma questo non aveva importanza. II padre era Dio o una somiglianza di Dio, e di Dio possedeva soprattutta la provvidenza… verso quel padre-Dio , Leopardi nutriva il sentimento che si ha sempre, o quasi sempre, verso gli dèi:un irrimediabile senso di colpa. Ma, secondo il figlio, nemmeno il padre era privo di colpe. Se lui aveva sbagliato completamente la sua esistenza, scegliendo il destino del “passero solitario”, il padre aveva sbagliato come lui e peggio di lui. Non lo aveva distolto dalla sua ostinata risoluzione. Aveva lasciato che si esiliasse, chiuso nel suo mondo di gelo, sterilità e libri. Era stato un pessimo educatore, che ignorava i labirinti del cuore umano…in alcune pagine fittissime e dolorosissime dello “Zibaldone” Leopardi immaginò quello che il padre e la madre pensavano della sua esistenza di malato. Quanto alla madre, non aveva dubbi:essa era contenta che i figli morissero, e dunque doveva essere lieta ch’egli soffrisse, fosse deforme e rinunciasse completamente ai piaceri e alle gioie della giovinezza, perchè le morti e le malattie dei figli erano un dono che lei faceva a Dio e che Dio ricambiava.
    Monaldo invece, piangeva e si affliggeva per le malattie dei figli…”

    26 Settembre, 2012 - 21:03
  27. discepolo

    Da” Leopardi ” di Pietro Citati:
    ” Monaldo non poteva tollerare che Giacomo restasse lontano da Recanati e da ciò che era del Padre. Il figlio doveva rimanere a Recanati, nella BIBLIOTECA, che era la sua casa, la sua passione, il suo tempio”

    Non fa pensare a Borges e alla sua BIBLIOTECA DI BABELE???

    26 Settembre, 2012 - 21:14
  28. Marilisa

    “Quanto alla madre, non aveva dubbi:essa era contenta che i figli morissero, e dunque doveva essere lieta ch’egli soffrisse, fosse deforme e rinunciasse completamente ai piaceri e alle gioie della giovinezza, perchè le morti e le malattie dei figli erano un dono che lei faceva a Dio e che Dio ricambiava.”

    Che stupendo esempio di religiosità bigotta!
    Che splendido esempio di patologia religiosa!
    Mi fa ricordare che qualcuno qui nel blog approvava e difendeva le religiose che si autoflagellavano per amore di Dio.

    26 Settembre, 2012 - 21:17
  29. discepolo

    Per Marcello.n
    non capisco cosa significhi la tua frase “Gesù non cercava il monopolio”
    prima di tutto cosa intendi per monopolio? io l’ho sempre inteso come una parola che si riferisce al commercio e all’industria . Per esempio , un tempo lo stato aveva il monopolio dei “sali e tabacchi” oppure un tempo la SIP aveva il monopolio del telefono ecc.
    Cosa vuol dire in campo religioso e spirituale il monopolio?
    e’ equivalente a dire, come si dice nel Credo, “credo in un solo Signore, Gesù CRISTO? questo è monopolio? cioè uno dovrebbe dire nel Credo , NON credo in Solo Signore? oppure è monopolio credere “In un solo battesimo per il perdono dei peccati” ?
    ma allora quello che pronunciamo la domenica alla Messa è una dichiarazione di Monopolio????
    cosa vuol dire Gesù non cerca il monopolio? Vuol dire che a Gesù sta bene anche se crediamo in Shiva e Visnù???

    26 Settembre, 2012 - 21:28
  30. Marilisa

    “Monaldo invece, piangeva e si affliggeva per le malattie dei figli…”

    Che caro uomo! Che tenerezza!
    Se invece che piangere, avesse fatto curare la moglie più che i figli, forse il palazzo nobiliare sarebbe stato più vivibile e meno cupo.
    E anche Giacomo ne avrebbe tratto giovamento, forse…

    26 Settembre, 2012 - 21:31
  31. discepolo

    Sì cara Marilisa la mamma di Leopardi era una arida insensibile bigotta. e mamme aride e insensibili oltrechè bigotte fanno diventare i figli atei : è risaputo!!!!. infatti Giacomo virò all’ateismo. Un ateismo disperato e pessimista, non trionfante e ottuso alla ODIFREDDI, ma pur sempre ateismo. certo la bigotteria e la mancanza di umano “calore” e carisma sempre allontanano dalla religione invece di convertire. Ma siamo proprio sicuri di esserne immuni, noi?? il bigottismo di oggi certo è diverso da quello della mamma di Lleopardi. ma c’è una aridità , una mancanza di sensibilità umana, una mancanza di intuizione e di vera bontà, che affligge anche molti cristiani odierni. non basta essere seguaci di Martini, entusiati del Concilio vaticano II, de sinistra e progressisti, per essere sicuri di non essere “bigotti”. I miei figli, per fare un esempio, sono stati “disgustati” dalla religione da catechiste ultra progressiste e “moderne” , e permissive e non giudicanti e non severe ma tanto , tanto , tanto noiose e mediocri ……

    26 Settembre, 2012 - 21:41
  32. In principio fu Benedetto Croce, e poi a seguire…
    Fortunatamente la pua poesia di Leopardi sopravvive e sopravviverà ai suoi critici…
    (critica che dovrebbe essere “letteraria” e non lo è…).
    A buon intenditor…

    26 Settembre, 2012 - 21:46
  33. Luigi Accattoli

    Da recanatese che ha sempre frequentato Casa Leopardi – e lo Zibaldone e l’Epistolario di Giacomo, ma anche l’Autobiografia di Monaldo: si può leggere on line qui: http://it.wikisource.org/wiki/Autobiografia_%28Monaldo_Leopardi%29 – metterei in guardia dalle vedute deprimenti di quelle persone e di quelle sale, di quella biblioteca, che sempre ritornano. Ecco un brano dell’Autobiografia che forse può aiutarmi a dire quello che intendo, e cioè che era gente sveglia, che era un ambiente mosso [siamo nel tumultuoso 1799, Monaldo è proclamato Governatore della città di Recanati da coloro che si ribellano al dominio francese, i francesi lo condannao a morte, deve scappare per salvare la vita]: “Alla mia buona Moglie tacqui la causa del mio viaggio per non angustiarla, ed ella si contentò di non so quale pretesto gli addussi ancorché mi vedesse partire con un tempo orribile, e con un ghiaccio nelle strade che faceva paura. In quegli anni giovanili il persuaderla era facile; adesso mi leverebbe le Lettere dalle tasche, mi farebbe un Processo, metterebbe a rumore tutto il paese se io gli tacessi la causa di un sospiro, e in fin del conto saprebbe quello che le giovava di ignorare“.

    26 Settembre, 2012 - 22:01
  34. fiorenza

    Discepolo, io non riesco più a dire “bellissimo” di un libro di Citati. Pietro Citati è una sirena, sì, ma dopo averlo letto non mi rimane niente…Questo suo “Leopardi” non l’ho letto, quindi non so: può darsi che sia cambiato.

    26 Settembre, 2012 - 22:06
  35. fiorenza

    Ubi, su questo la penso come te. Secondo Divo Barsotti, il grande don Divo Barsotti, Leopardi era in continuo colloquio con Dio: un Dio che non risponde, come la luna, un Dio assente, ma Dio.

    26 Settembre, 2012 - 22:13
  36. fiorenza

    Certo, Clodine, sono “una meraviglia”, le biblioteche. Ma è inutile che Luigi metta in guardia dalle “vedute deprimenti” di quella di Monaldo. Io non nego certo che quella fosse “gente sveglia” in un “ambiente mosso” -o, meno che mai che l’istituzione di una biblioteca come quella fosse una grande e straordinaria cosa- ma, insomma, perché quelle “vedute deprimenti” di quelle sale” ritornano?

    26 Settembre, 2012 - 22:23
  37. Leonardo

    Un bacio a Luigi (beh, non esageriamo … una cordiale stretta di mano) perché vuol bene a Monaldo. Così siamo almeno in due.

    Non sapevo che l’autobiografia fosse in rete. Ci saranno anche i Dialoghetti? Anche quelli meritano.

    26 Settembre, 2012 - 22:38
  38. fiorenza

    Dell’ Autobiografia ho riletto ora con grande diletto (grazie, Luigi) il cap. V, quel bel ritrattino di don Vincenzo Ferri, amabilissimo (lui sì) e “burlone”:

    “Morì nel 1806 con ilarità e rassegnazione cristiana, e senza smentire il suo naturale sempre faceto, perché stando in silenzio il sacerdote che lo assisteva negli ultimi istanti, «Ebbene, gli disse, ditemi qualche cosa; non state a fare il minchione quando dovete assistere i moribondi».

    26 Settembre, 2012 - 22:49
  39. Luigi Accattoli

    Per liberarsi dalle vedute deprimenti occorre liberare l’immagine di Giacomo dai luoghi comuni della divulgazione scolastica (“il poeta del pessimismo universale”), leggere un centinaio di pagine dello Zibaldone e un altro centinaio dell’Epistolario (di gran lunga il più bello della letteratura italiana), scorrere l’Autobiografia di Monaldo che è un grande narratore e con il quale Giacomo è in dialogo ininterrotto. A quel punto uno sa che deve intendere quando legge del “natio borgo selvaggio” che è la bellissima mia e sua Recanati e che si debba intendere per “una gente zotica, vil” che siamo noi recanatesi, tra i più svegli che io conosca.

    26 Settembre, 2012 - 22:58
  40. Marilisa

    “I miei figli, per fare un esempio, sono stati “disgustati” dalla religione da catechiste ultra progressiste e “moderne” , e permissive e non giudicanti e non severe ma tanto , tanto , tanto noiose e mediocri ……”

    Non lo metto in dubbio, ma l’esempio non è calzante.
    Quello delle catechiste permissive e ultra progressiste che hanno disgustato i suoi figli , discepolo, non era certo bigottismo, ma, piuttosto, faciloneria e superficialità, se non ho capito male.
    E sono ben altra cosa dal bigottismo, cioè da una religiosità ottusa al massimo, che è un’ offesa a Dio stesso.
    Cosa della quale sono convinta. Perché si è persuasi di onorare Dio con le formalità e attraverso l’allontanamento da sé della gioia e il richiamo abnorme di sofferenze varie.
    Questa è una distorsione colpevole del volto di Dio, il quale ci ha creati per la gioia, anche se tutti i giorni constatiamo che la vita non ci dispensa affatto dall’ insidia delle sofferenze, anzi…
    L’ essere noiosi e mediocri può riguardare tutti: sia i bigotti sia gli ultramoderni e progressisti. Si tratta di aspetti formali che nulla hanno a che fare con la sostanza della religiosità, cioè del rapporto col Creatore.
    E, per favore, lasciamo perdere, almeno qui, il discorso su “sinistra” e “destra” e “centro”. Ma che fissazione è ?

    26 Settembre, 2012 - 23:41
  41. Marilisa

    Luigi, sei mai andato sul “colle dell’ Infinito”? Com’ è?
    Dimmi qualcosa.

    26 Settembre, 2012 - 23:47
  42. fiorenza

    Ma Leopardi è un gigante: inesauribile la sua mente, il suo pensiero. Inevitabili sempre i “luoghi comuni della divulgazione scolastica”, tanto più con un genio impossibile da spiegare. Impossibile per Monaldo avere un’idea di Giacomo. Questo non significa sminuire Monaldo. Impossibile per Recanati contenere Leopardi, e questo non significa sminuire Recanati che davvero è “bellissima”, né lui sarebbe grande poeta quale è senza Recanati. Impossibile per Antonio Ranieri capire quest’uomo, nonostante i “Sette anni di sodalizio”. E anche questo è in rete: http://www.classicitaliani.it/Ranieri/Sodalizio.pdf
    E se a qualcuno si stringe il cuore nel visitare la sua casa, come successe a me là dentro, nonostante la grandiosità della scala, dei corridoi, dei saloni, se si stringe il cuore nel sentire come tutto questo più grandioso era e più doveva essere angusto e “deprimente” per una mente infinita, insomma, in questo ricorrente sentire così, che male c’è?

    27 Settembre, 2012 - 0:06
  43. fiorenza

    Era una domanda retorica, naturalmente.

    27 Settembre, 2012 - 0:08
  44. La mia maestra mi insegnò che i nomi delle lingue vanno scritti con l’iniziale maiuscola. Perciò io scrivo Italiano in riferimento alla lingua italiana.

    27 Settembre, 2012 - 0:16
  45. Mabuhay

    Luigi: non fare il “Bossi terrone”…! Sai com’e’: con quella tua ineffabile levita’…

    Circa l’altra parallela discussione: purche’ si sappia con chiarezza -e si metta in pratica- la distinzione tra “fare” Catechismo ed insegnare Religione.

    27 Settembre, 2012 - 5:15
  46. marcello.n

    @ discepolo

    Forse hai ragione, il termine monopolio non si adatta bene al tema.
    Comunque, in questo caso, mi viene più facile risponderti spiegando l’atteggiamento del monopolista, l’atteggiamento di chi ritiene, a torto od a ragione, di essere l’unico depositario di un certo bene, e come tale lo può gestire come gli pare, al di là della bontà del bene stesso, tanto non ha concorrenti.
    Oggi, nell’industria e commercio, il monopolio è vietato, addirittura si condanna la “posizione dominante”, ognuno deve operare da solo, imponendosi solo con le proprie risorse. Girano multe milionarie per chi non si adegua, o, almento, per chi viene colto in fallo.

    Tradotto per una religione, significa qualcosa come non imporre il proprio credo, ma farlo comprendere con umiltà ed onestà. E deve proprio cercare di farlo comprendere a tutti, fa parte della nostra missione, il che non vuole minimamente dire rinunciare alla propria fede.

    I concorrenti sono tanti, il diavolo, il “pensiero comune”, certe consuetudini, altri che forzano slealmente la realtà per propri inressi e così via.

    27 Settembre, 2012 - 8:03
  47. Mabuhay

    Cara/o discepolo…oibo’! Nella malinconia (e nostalgia) suscitatami dal tema di questo post proposto da Luigi, mi era sfuggito il suo movimento tellurico delle 21:41! Mi perdoni. Solo per dirle che ci sono bigotti de’ destra e bigotti de’ sinistra. E pure de’ centro! Bigotti tradizionalisti e bigotti progressisti. Bigotti laici e pure clericali.

    E lasci riposare in santa pace il Card. Martini.

    27 Settembre, 2012 - 8:28
  48. Luigi giustamente interviene, mettendo in guardia “dai luoghi comuni della divulgazione scolastica”, luoghi comuni nati da certa critica che purtroppo ha scritto i -pessimi- libri su cui hanno studiato gli insegnanti.

    Detto questo, prendendo spunto da quel che giustamente diceva Fiorenza, deve essere anche ricordato che “il colle dell’infinito” oltre che luogo fisico è luogo dell’anima, cosi come la “luna” non deve essere intesa solo come il “satellite”.
    La poesia di Leopardi deve essere letta con l’anima, poichè essa non è altro che l’animo del poeta messo a nudo, senza alcun pudore o timore: in questo io credo consista la grandezza e il genio leopardiano.

    http://www.youtube.com/watch?v=IU3EFuVY_6s

    27 Settembre, 2012 - 9:29
  49. Clodine

    Circa i “Dialoghetti” -ovvero: “discussione sulle materie correnti- opera di Monaldo Leopardi, scritta nel lontano 1831- colpisce non poco l’attualità e gli addentellati profetici rintracciabili nella storia odierna. Parrebbe che tutto si sia fermato, o forse, l’eterno ritorno dell’uguale non essere poi una teoria così peregrina. Cambia la scena,le dinamiche politiche ovviamente, la moda, l’uso del linguaggio, ma la sostanza è la stessa. Si parla di EUROPA, di GIUSTIZIA E d’ ITALIA; di MONDO, di GUERRA e di LEGGIMITA’, si interroga il Diavolo il quale a domanda di Napoleone sull’abuso perpetuo della libertà di uno stato risponderà :” Bravi, bravi ragazzi; così mi piace. Chi non ha saputo vivere un momento in pace sopra la terra non deve aspettarsi di trovare la pace a casa del Diavolo”….

    27 Settembre, 2012 - 10:27
  50. Clodine

    “Bravi, bravi ragazzi!” -ripete il diavolo ancora oggi-
    ” la laicità dello stato è il mio più grande alleato! Che cuccagna! Veramente, aspiro allo stato separatista, TOTALMENTE laico, che non ammette interferenze di sorta e non si occupa punto di questioni religiose! Ahhh che pacchia!”
    Continua il diavolo sfregandosi le mani adunche.
    ” Come odiavo quello statuto albertino che faceva della Cattolica Apostolica Romana l’unica religione di stato. Puahh che orrore…quasi mi faceva saltare i piani da tempo studiati: religione in classe, oratori, Chiese, crocifissi ad ogni pié sospinto. Eppoi: catechismo e dogmi, da sempre i miei più oscuri, terrificanti,incubi notturni. Poi, fu il turno dei lateranensi e già si cominciò a ragionare, separazione tra stato e Chiesa, a ciascuno il suo! Evviva, i rompicoglioni se ne restino fuori. Libertà religiosa voglio: che babele, che cuccagna, che miscuglio d’identità :il mio Dio, il tuo Dio e Gesù Cristo lo mettiamo fuori la porta [era quello che volevo da sempre] Ma è solo l’antipasto, finalmente le cose per me, che sono il Diavolo, volgono al meglio: giuramento dell’Ateo 1979 art 117 “il giudice ammonisce il testimone sull’importanza religiosa: evviva la laicità dello Stato evviva la libertà..
    -Divorzio
    -aborto
    -via l’ora di religione
    -chiusura sistematica degli oratori
    -caso Englaro
    -caso Welby
    etc..etc…che goduria…

    27 Settembre, 2012 - 11:04
  51. Leopoldo

    Clodine, che burlona che sei!

    27 Settembre, 2012 - 11:08
  52. Clodine

    corrige : articolo 251 comma 117 (1979)

    27 Settembre, 2012 - 11:13
  53. Clodine

    Lo sai Leopoldo, mi diverto un sacco!!

    27 Settembre, 2012 - 11:13
  54. Federico B.

    @Marilisa,
    non puoi fare il paragone con gli insegnanti di religione della tua giovinezza, mezzo secolo fa o più, gli insenganti di oggi sono molto diversi, a volte migliori, altre no (come ricorda Discepolo).
    Quando andavo io alle superiori il programma di religione comprendeva un approfondimento dell’ebraismo (inevitabilmente connesso ad un approccio all’Antico Testamento) e uno sguardo alle principali religioni: islam, buddismo, induismo, religioni filosofiche orientali… Persino Manitù e i pellerossa, gli sciamani africani… Se si faceva allora, immagino che si faccia anche oggi. Ma la conoscenza delle altre religioni non aiuta a comprendere le altre discipline scolastiche e specialmente l’arte e la letteratura italiana.
    L’importanza di conoscere almeno i fondamenti della religione cattolica è evidente e non voglio insistere oltre. Avere reso facoltativo l’insegnamento scolastico della religione penalizza principalmente gli stranieri e gli studenti provenienti da famiglie non cattoliche o (caso frequentissimo, a prescindere dalla fede di ciascuno) che faticano a trasmettere un’educazione religiosa. Ci rimettono coloro che lo Stato laico vorrebbe tutelare (per motivi ideologici) e che invece penalizza. Se lo studente straniero confonde il culto dei santi con una forma di politeismo, non potrà capire il Paradiso di Dante: ha una lacuna che difficilmente si potrà colmare se la scuola non consente un’adeguato insegnamento della religione cattolica.

    Ringrazio Clodine, che ha avuto il coraggio di sottolineare chi è veramente soddisfatto da dichiarazioni di questo calibro. Ma menzionare il diavolo, oggi, anche in ambienti cattolici, è un tabù.
    Povera Italia!

    27 Settembre, 2012 - 11:26
  55. Mabuhay

    Dimenticavo: bigotti indemoniati e bigotti santi.

    27 Settembre, 2012 - 11:48
  56. Mabuhay

    Luigi: hai gia’ fatto benedire il blog o ancora no?

    27 Settembre, 2012 - 11:49
  57. Mabuhay

    Clo:
    …cioe’, insomma, ecco…voglio dire…cioe’, se lo conosci cosi’ bene a me viene il dubbio che lo frequenti pure ‘sto diavolo!
    Spero proprio di no! Della serie ciascuno vede solo cio’ che vuole vedere, con gli occhi e/o con il cuore.

    27 Settembre, 2012 - 11:53
  58. Federico B.

    Come volevasi dimostrare.
    Mi viene il sospetto che persino Mabuhay non creda nell’esistenza del diavolo…

    27 Settembre, 2012 - 11:58
  59. Mabuhay

    well…, a me hanno insegnato di vedere e cercare Dio -non il diavolo- in tutto…. E io cerco di seguire l’insegnamento come posso, a volte con fatica, perche’ di “piccoli Auschwitz” ne ho visti anche io a volte… Ma mi sembra che l’Incarnazione possa darsi solo dentro una visione positiva del mondo…perche’ se Dio e’ Amore… Io il diavolo lo lascio agli affari suoi.

    Ma lasciamo perdere… e’ meglio tornare al Leopardi e ai vispi recanatesi (recanatini? recanatensi?)

    27 Settembre, 2012 - 12:12
  60. Marilisa

    Federico B., ma tu leggi solo quello che vuoi?
    Ho parlato anche di insegnanti della scuola di oggi, che è pure peggio di quella di ieri. Lo sai vero?
    Non devi idealizzare, devi restare ancorato alla realtà, altrimenti ti sfugge l’ essenziale.
    Si deve sempre partire dal terreno in cui ci si trova oggi, qui ed ora. Possibile che sia tanto difficile da capire questo semplice concetto?
    A me non risulta proprio che nell’ora di religione si parli di altre religioni al di fuori di quella cristiana. Ammesso pure che di questa si riesca a parlare, e bene.

    27 Settembre, 2012 - 12:24
  61. Gioab

    @ marcello.n.
    “Purtroppo, in questo modo, le “origini”, la “tradizione” contano sempre di meno, ma non può essere diversamente” Ne convengo specialmente quando dovrebbero identificarsi con la tradizione di della famiglia “valenciana” di antiche origini aragonesi, meglio conosciuta come Borgia. Magari qualcuno preferirà identificarsi con Garibaldi ma aveva una pessima opinione dei papi tanto da chiamarli “sacchi….” Bisogna sapere di quali tradizioni si vuole essere orgogliosi.

    @ discepolo
    Anche discepolo sembra essere orgoglioso di “Leopardi” ma non si capisce perché stanno tutti con gli occhi che guardano all’indietro e non guardano mai avanti. “Monaldo non poteva tollerare che Giacomo restasse lontano da Recanati” Pensa se Dio gli avesse fatto la stessa richiesta fatta ad Abraamo. Gli avrebbe detto, il mio ombelico è Recanati. Da qui non mi muovo.
    Il monopolio è quello che pensano di avere in Vaticano. Predicano il perdono e puniscono il povero Gabriele. “Che splendido esempio di patologia religiosa!” ( Marilisa)

    @ Mahubay
    vorrebbe un blog “benedetto”. Gli sfugge il fatto che benedetto significa “di cui si dice bene” e quando mai si è detto male del blog di Luigi ? Lo sanno tutti che non se ne può dire male. Perché mai quindi andrebbe benedetto ? Es. Cosa c’è di più benedetto di una chiesa per un cattolico ? dove si trova il “tabernacolo”* eppure sono crollate ugualmente. Non erano benedette anche quelle ? Allora a che serve ?
    *Tabernacolo =” nella tradizione ebraica e cristiana significa il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Al tempo della controriforma nel cattolicesimo il Tabernacolo divenne il posto più importante della chiesa, […] Secondo le norme del Codice di Diritto Canonico, esso deve essere fisso, non amovibile, chiuso a chiave e la chiave deve essere custodita in luogo sicuro.” – Wikipedia

    Evidentementesi è stancato di abitare presso gli uomini. Ha traslocato.
    E non ci venga a raccontare che è stato Satana. Satana non ha alcun potere contro Dio anche se si respira il suo fumo in Vaticano……magari si fa uno spinello.

    27 Settembre, 2012 - 12:27
  62. Federico B.

    Well!
    Ecco il cattolicesimo ridotto a buonismo.
    Il “clero arcobaleno” non si smentisce mai…
    Torniamo a Leopardi, va!

    27 Settembre, 2012 - 12:34
  63. Marilisa

    La laicità dello Stato! Il diavolo non aspettava altro, perbacco!
    Meglio, molto meglio, uno Stato teocratico. Chi non lo sa?
    Possibilmente ad immagine di quelli del medio oriente dove le leggi civili sono ricavate dai principî del Corano, la civiltà è alquanto arretrata, vige la legge del taglione, si ostacola l’emancipazione della donna.
    Meglio ancora sarebbe, direi, uno Stato talebano, quello dove, lì sì, impera il diavolo.
    Che menti acute quelle che vedono il diavolo dove non c’è mentre non lo vedono dove c’ è realmente.
    Vado in visibilio di fronte a tanta perspicacia.

    27 Settembre, 2012 - 12:44
  64. @Marilisa
    mi spiace che tu abbia avuto esperienze così negative dell’insegnamento di religione.
    Sono stata insegnante IRC fino a due anni fa: nel web ci sono materiali di attività che io e gli altri docenti IRC del liceo abbiamo svolto in cooperazione con altre discipline (storia dell’arte, diritto, filosofia, biologia, francese…) per approfondire, di volta in volta, le vicende della vita di Gesù, i diritti umani, il problema filosofico dell’esistenza di Dio, la bioetica, il pensiero di Pascal…, e poi altre attività indipendenti per capire l’islam (un ragazzo islamico restava sempre in classe, che bei confronti!), il buddismo, per non parlare di ebraismo o fenomeno dei TDG (di cui avevo diversi studenti, la maggioranza usciva, alcuni stavano in classe di solito in silenzio, nonostante gli stimoli al confronto…).

    La situazione dell’insegnamento di religione è molto migliorata negli ultimi anni, è obbligatoria la laurea almeno triennale anche per insegnare alle elementari e per le medie ci vuole almeno il 3+2; la funzione degli insegnanti di religione in un consiglio di classe è di solito preziosa, sono coloro che conoscono i ragazzi da punti di vista diversi e ne propongono un’immagine più articolata, aiutano a comprenderli.
    Con questo non voglio dire che tutto vada bene com’è. Si può migliorare, anzi si deve.

    Io per esempio sarei favorevole alla proposta dell’associazione laica Biblia
    http://www.biblia.org/
    che promuove con forza lo studio della bibbia a scuola, per tutti, così come si studia la Divina Commedia o Manzoni, per capire la cultura occidentale (non solo italiana).
    Quindi cambiare, anche in meglio, si può.
    Ciò che conta è per me non arroccarsi nelle proprie posizioni: la partita si chiuderebbe in stallo, e a soffrirne di più sarebbero proprio i nostri ragazzi…

    27 Settembre, 2012 - 12:52
  65. Clodine

    Mabu…ma non era che una falsariga sui “Dialoghetti” di Monaldo Leopardi ! Vedi che sei in malafede? Ti piace stare lì, sull’uscio, con il frustino in mano pronto a bacchettare su ciò che non condividi?… In fondo, sai,è ‘ vero, hai ragione circa il bigotto, o la bigotta [donna di grandi ideali caritatevoli,ma sempre pronta a sparlare con parole grasse di tutti e arringare su tutto] sinonimo di beghina o beghino. Non da meno lo è il bacchettone [da “bacchetta” o frustino] del quale tu, e non solo, sembreresti incarnare le caratteristiche. Si riferisce a coloro i quali ben volentieri usano mettersi sull’uscio delle Chiese, spiare il comportamento altrui e quindi assestare solenni bacchettate [Sicutennosse:origine etimologica, dal latino “sicut nos” (come noi)] con la verga sulla testa o sulle spalle o con la lingua tagliente e biforcuta su chiunque a loro non vada vanno a genio perché “nessuno è buono e bravo come loro, nessuno altrettanto intelligente e arguto, strafico e ..come Mary Poppins…”praticamente perfetto”. Bacchettone, come certi educatori frustrati e falliti.
    Vedi Mabu approfondire il cristianesimo, il Vangelo -che ne è la magna carta- vuol dire uscire totalmente da queste definizioni scadenti, insultanti, di basso profilo -bigotto, beghino, bacchettone- poiché sono proprie di chi ha fatto del cristianesimo la bruttissima copia, la falsa religione. Il Cristianesimo è storia, una storia le cui fonti -cristiane e non cristiane; canoniche e non canoniche- si perdono nella notte dei tempi: un unicum indissociabile con la storia dell’umanità , basterebbe leggere la Bibbia per rendersene conto. Aver tolto quell’ora, così come per il latino, è stata una sciagura. Una perdita per tutti…

    27 Settembre, 2012 - 13:12
  66. Federico B.

    @Marilisa che va in visibilio,
    il laicismo presentato come laicità, che è una cosa ben diversa, non è molto dissimile dal fondamentalismo. E il diavolo sa come adoperare il fervore dei laicisti per i propri scopi.
    “Laicisti/laicismo”, non “laici/laicità”.

    @Clodine,
    condivido la tua considerazione e il tuo giustificatissimo rammarico.

    @Nico,
    grazie per la significativa testimonianza. Purtroppo l’esperienza di troppi cambiamenti in “peggio” non mi fanno ben sperare. Le espressioni fuori luogo del ministro Profumo giustificano quello che tu chiami “arroccamento”: se si cambia, dobbiamo essere certi che si cambi in meglio. Ma di questi tempi…

    27 Settembre, 2012 - 13:34
  67. @Federico
    non intendevo stigmatizzare né la tua posizione né quella di Marilisa, o di Profumo. Gli arroccamenti sono facili da entrambe le parti, ostacolano il dialogo aperto ed impediscono di migliorare. Di solito.
    Poi sull’attuale nostra impotenza a perseguire il meglio, posso concordare, ma credo anche che non sia una situazione irrimediabile: se ci sono (e ci sono) le persone brave, il loro impegno può portare risultati buoni.
    Come dicono spesso, per esempio, marcello.n e lorenzo, sarebbe proprio il momento che ciascuno di noi facesse propria la preghiera di Thomas Moore:
    “Signore, dammi la grazia di collaborare alla realizzazione delle cose per cui prego”

    27 Settembre, 2012 - 13:54
  68. Marilisa

    Sì, Nico, ho avuto esperienze negative sia da studentessa sia da collega di insegnanti di religione.
    Negativissime.
    So bene che è necessaria la laurea per poter insegnare religione.
    E io non sottovaluto affatto il discorso religioso nella scuola, ma mi trovo d’accordo col ministro Profumo sulla proposta di ampliarlo nella direzione di una prospettiva ad ampio spettro che riguardi anche le altre religioni.
    Una storia delle religioni, appunto.
    È, del resto, quel che chiedevano i miei alunni già diversi anni fa. Non sto inventandomi niente.
    Se tu hai realmente collaborato con altri colleghi, ciò non significa che altri lo facciano, e comunque non intendo giudicare nessuno.
    So però che per molti ragazzi l’ora di religione, soprattutto se all’inizio o alla fine della mattinata, è una scusa buona per disertare.
    E so altrettanto bene che molti altri, come ho già detto, la considerano una sorta di “ora di ricreazione” durante la quale si sentono particolarmente liberi di fare quel che vogliono.
    Per quanto riguarda la funzione degli insegnanti di religione nel consiglio di classe, ti devo dire, cara Nico, che anche da questo punto di vista io non ho esperienze positive.
    Erano troppo “buonisti”, tanto per intenderci; troppo facili a spezzare lance in favore di “elementi” che allo studio dedicavano pochissimo tempo.
    E, arrivati al dunque, il voto degli insegnanti di religione spesso mandava a vuoto un discorso ben più qualificato e circostanziato di un altro docente in una materia specifica.
    L’ “immagine articolata” di cui parli va benissimo, certo, ma i fatti parlano chiaro. Se un ragazzo non dimostra di avere acquisito un minimo di preparazione, non va promosso. Punto.
    Purtroppo la scuola di oggi fa acqua da tutte le parti per molteplici motivi, non ultimo il fatto che un aiutino qua e uno là mandano avanti molti studenti che si ritrovano, al termine degli studi superiori, con un cumulo inaudito di lacune non colmate. Anche in materie fondamentali.
    E poi i docenti universitari si lamentano–e giustamente– delle carenze madornali con cui i giovani approdano all’ Università.
    Perché, infatti, in certe facoltà, sono previsti gli esami di ammissione?
    Per finire: un eventuale studio della Bibbia a scuola mi trova del tutto consenziente, cara Nico. Indipendentemente dal credo religioso di ognuno, e per i motivi che tu hai esposto.
    Penso che prima o poi si arriverà a questo.

    27 Settembre, 2012 - 13:58
  69. Marilisa

    Federico B., fammela finita col fondamentalismo, per piacere.
    Questa parola mi fa stomacare, non l’hai ancora capito?
    Indovina perché….

    27 Settembre, 2012 - 14:03
  70. Clodine

    Dire “storia delle religioni” è come aprire una scatola vuota. Cosa vuol dire “storia delle religioni: si ha forse conoscenza totale di ciascuna religione? La risposta è : NO! Perché in ogni religione si trovano elementi di orgine, di tradizione, di riflessioni teologiche,metafisiche, ancestrali, di difficilissimo approccio, affatto scontate, con un impatto sulle varie culture non indifferente.Occorre una conoscenza capillare di ciascuna religione, prima di poterne elaborare la relativa teologia che deve limitarsi a considerare fenomeni concreti e ben definiti, onde evitare giudizi globali,aprioristici, nonché eresie ecc… Allo stato attuale la teologia delle religioni non presenta uno statuto epistemologico ben definito. Ritengo questo uno dei motivi determinanti della discussione attuale.Questo non significa NON accettare il dialogo men che meno essere intolleranti o non voler approfondire il tema… ma solo prudenti , per non incorrere in errori grossolani. Ci sono tentativi di elaborazione x una teologia delle religioni ma sappiamo come in ogni dialogo interreligioso vi siano quei “presupposti fondamentali ” di cui nessuna delle parti vuole rinunciare. Si cerca di evitare il dogmatismo, si cercano appoggi esterni, che consentano di valutare la verità di una religione; ma gli sforzi compiuti in questa direzione non riescono a convincere. Se la teologia è ‘fides quaerens intellectum’, non si vede come si possa abbandonare il “principio dogmatico” o condurre una riflessione teologica prescindendo dalle proprie fonti.

    27 Settembre, 2012 - 14:41
  71. Clodine

    e non da ultimo il carattere di universalità che il crtistianesimo rivendica sulla pluralità dei diversi credo, motivo per il quale dovrà cercare il senso, la funzione e il valore proprio delle religioni nella totalità della storia della salvezza. Dovrà studiare ed esaminare le religioni concrete con i loro contenuti ben definiti, che dovranno essere posti a confronto con i contenuti della fede cristiana….e per fare questo c’è bisogno di una ermeneutica comparativa dei testi relativi alle altre religioni . Inutile girarci intorno: le religioni sono mediazioni di salvezza per i loro seguaci? Per alcuni tale impostazione non ha senso, altri invece danno una risposta affermativa, che a sua volta apre la via ad altre domande: sono mediazioni salvifiche autonome, o si realizza in esse la salvezza di Gesù Cristo?…E se è così in che modo e attraverso quale vie esse accolgano Cristo…ecco che il discorso si fa difficile e ambiguo, abbiamo il solito cane che si morde la coda.

    27 Settembre, 2012 - 14:54
  72. Gioab

    Guarda guarda come va in pezzi l’unità cattolica…..Da Vatican Insider:

    “Il 7 e l’8 ottonre prende il via un convegno che rilancia il progressismo cattolico. Leonardo Boff: “Il Vaticano ci perseguita”
    Link

    La Teologia della Liberazione di taglio marxista non è morta in America Latina. Nonostante le sue tesi e i suoi slogan siano cambiati, gli obiettivi sono quelli di sempre: il crollo del «pensiero unico romano» e l’approdo a «un’altra Chiesa». I suoi rappresentanti più polemici si riuniranno dal 7 all’8 ottobre in Brasile, con la scusa di ricordare il Concilio Vaticano II. In realtà, sarà un’occasione per mettere a punto l’agenda del “progressismo cattolico”.

    Nonostante gli organizzatori si affannino a chiarire che il convegno non cerca di provocare un «duello teologico» con il Vaticano, nei fatti sarà questa la realtà. Nonostante il discreto numero di sacerdoti che vi parteciperanno, non è in programma alcuna celebrazione religiosa. Non è stata prevista la Messa domenicale. Neanche a parlarne, poi, di una cerimonia ecumenica. Invece, ci sarà mezz’ora per un «momento di spiritualità», dedicato, ogni giorno, a una situazione diversa: “l’intronizzazione della Bibbia”, “l’ecumenismo”, la testimonianza dei martiri e la questione indigena.

    Ad esempio, a Guatemala, il sacerdote brasiliano Ermanno Alegri, coordinatore dell’agenzia Adital, ha sottolineato «la necessità di elaborare un’agenda teologica per il futuro che ci porterà ad aprirci a un Dio vivo e libero, opposto alla visione di un Dio prigioniero dei dogmi, riti, norme morali e patriarcalismi». Il gesuita Sobrino avrebbe anche chiarito l’idea: «oltre i poveri non c’è salvezza» e «la Chiesa ha tradito Cristo».

    E ‘ proprio vero, le sorprese non finiscono mai…….tra un Lefrevre e un altro , “Ogni pianta che il mio Padre celeste non ha piantato sarà sradicata” ( Mt 15.13)

    27 Settembre, 2012 - 18:43
  73. Leopoldo

    Ok, io penso che l’identià come spazio aperto di confronto sia un valore. Penso anche che l’Italia sia intrisa di cattolicesimo fino al midollo, acnora. Domani forse, la strada pare segnata, non sarà più così ma oggi lo è. Prima della “storia delle religioni” i nostri ragazzi avrebbero molte, moltissime altre cose da imparare. Invece, la religione cattolica è un’altra cosa. La croce, il presepio, la Madonna, gli angeli, i santi, al di là del crederci, sono una delle lenti attraverso cui traguardiamo la realtà, sia pure esprimendo giudizi al vetriolo come quelli, per dire, di Gioab. L’ora di religione, se proprio ci deve essere, dev’essere l’ora di religone cattolica, altrimenti non ha senso. In questo contesto sono disponibile ad accettarla, come strumento per chiarirci le idee sulla nostra identità. Sono, tuttavia, convinto che per insegnare religione non sia necessario essere credenti. E i vescovi nella scelta degli insegnanti sono inaccettabili.

    27 Settembre, 2012 - 19:16
  74. Clodine

    Condivido…hai ragione al 100%

    27 Settembre, 2012 - 19:31
  75. Leopoldo

    Da un periodico locale. L’avrei scritto così anch’io.

    Simone è nato a Francavilla Fontana ma solo perché lì c’è l’ospedale. In realtà ha vissuto sempre a Latiano, ci abita da quando è nato. I suoi genitori non sono né di Latiano né di Francavilla, non sono neppure pugliesi né italiani. Sono albanesi, arrivati qui tanti anni fa in cerca di un lavoro e di quel benessere che la loro patria di origine gli aveva negato. Quando arriva la primavera e i genitori di Simone chiudono gli occhi si ricordano del mare e delle montagne dell’Albania, ne respirano l’aria, ne odono i suoni, ne vedono i colori.
    Simone ha quattro anni, il prossimo quattro maggio vedrà la statua della Madonna muovere dalla Chiesa Madre per andare a Cotrino e da lì ripartire la sera del cinque maggio, per ritornare a Latiano. Il sei maggio la vedrà in processione per le vie della sua città. Qualcuno gli spiegherà che la festa della Madonna di Cotrino è stata istituita quattro secoli or sono, gli racconterà di come fu ritrovata l’effigie bizantina della Vergine, ai primi del 1500, del miracolo di quella donna cieca, sorda e muta alla quale la Madonna apparve in sogno per renderle l’uso dei sensi e per indurla a venire a Latiano, dalla lontana Basilicata, a ritrovare una sacra icona nascosta fra i rovi di Cotrino, allora sconosciuta contrada.
    Simone vedrà le vie di Latiano addobbate dai fedeli con le loro coperte più preziose, le luci sulle porte delle case, le infiorate per la strada, i petali che cadono dai balconi sulla processione guidata dai sacerdoti delle parrocchie e dai monaci del santuario; vedrà, ancora, sfilare le quattro confraternite con i loro costumi antichi; ascolterà la banda suonare.
    E ancora, Simone ci vedrà, noi latianesi, fare ala alla statua, bellissima, che attraversa maestosa sulla sua nuvola di cartapesta le vie del paese, accompagnata dai canti mariani e dai segni di croce degli astanti devoti. E non si sentirà diverso da noi, Simone, figlio di genitori albanesi e nato qui, a Latiano. Costruirà la sua identità insieme con la nostra, non come uno spazio da difendere ma come un luogo in cui incontrare gli altri: quelli dall’altra parte del mare, che qualcuno vorrebbe farci credere estranei ed ostili. Sarà uno di noi e sempre di più lo sarà ogni anno che trascorrerà nella condivisione dei nostri riti. Si sentirà parte di questa terra, dietro la statua di Maria che incede, lenta, nel tramonto.
    E quando sarà grande, ogni volta che arriverà il sei maggio, capiterà anche a lui, piccolo italiano nato fra noi dall’amore di due stranieri, di chiudere gli occhi e di respirare i nostri medesimi ricordi e la stessa aria fresca della campagna sul far della sera. E chi ha la fede lo consideri pure un altro, grande miracolo della Madonna, della Madonna di Cotrino.

    27 Settembre, 2012 - 19:49
  76. Gioab

    @ Leopoldo
    “L’ora di religione, se proprio ci deve essere, dev’essere l’ora di religone cattolica, altrimenti non ha senso.”

    Sono del tutto d’accordo con il suo ragionamento il quale propone una scelta. Restiamo così o cambiamo ? E non possiamo non accorgerci che dobbiamo cambiare, perché siamo costretti a farlo da situazioni al di fuori del nostro controllo. Dal solo trascorrere del tempo.

    Dovendo cambiare non ha senso “chiarirci le idee sulla nostra identità” perché noi non abbiamo che una sola identità “umana” tutto il resto serve solo a dividere gli umani in buoni e cattivi grandi e piccoli ricchi o poveri mentre invece il Vangelo suggerisce l’uguaglianza “( 2 Cor 8.14)
    E’ solo quando alcuni voglio essere diversi dagli altri che si creano le divisioni ma Cristo non esiste diviso: “Ciò che voglio dire è questo, che ciascuno di voi dice: “Io appartengo a Paolo”, “ma io ad Apollo”, “ma io a Cefa”, “ma io a Cristo”. Il Cristo risulta diviso.” ( 1 cor 1.12-13)

    Anche le tradizioni dividono perché quando ciascuno rivendica e glorifica le proprie non unisce ma marca la differenza. Per questo non ha senso l’ora di religione e non hanno senso le religioni stesse perché sono elemento di divisione benchè ciascuna predichi il bene che non appartiene a nessuna religione ma è un modo di comportarsi un modo di vivere uguale per tutti.Poi ciascuno in privato creda a ciò che vuole ma vivia secondo regole eterne.

    27 Settembre, 2012 - 21:10
  77. Marilisa

    “Sono, tuttavia, convinto che per insegnare religione non sia necessario essere credenti. ”

    Io invece credo che per insegnare religione nei termini indicati da te, Leopoldo, sia proprio necessario essere credenti.
    Per essere credibili.
    ” La Croce, il presepio, la Madonna, gli angeli, i santi” sono elementi che fanno parte integrante della religione cattolica, e se non si è credenti non si aderisce convintamente, e allora si parla della religione cristiana come di una religione qualsiasi.
    Tanto vale, quindi, parlare della religione cristiana cattolica inserendola in un contesto più ampio, che è appunto quello di una “storia delle religioni”. Una materia che farebbe conoscere le principali religioni del mondo, ognuna delle quali ha piena dignità.
    Se neghiamo questo, cade tutto il discorso.
    A questo punto i vescovi sarebbero, a buon diritto, esclusi dalle nomine degli insegnanti.
    E comunque bisogna intendersi.
    Storia delle religioni nelle scuole non può significare, come qualcuno ha sostenuto, conoscenza piena e approfondita di ogni religione. Sarebbe assurdo. Oltre tutto in un’ora alla settimana sarebbe impossibile porsi questo traguardo.
    Ma sarebbe fattibile, invece, dare almeno un’idea delle connotazioni principali delle altre religioni, e sarebbe già molto.
    Sarebbe, in poche parole, cultura.
    E sarebbe importante porre l’accento sulle differenze fra quella cristiana e le altre, senza demonizzare però queste ultime.
    Temo infatti che un insegnante cristiano come qualcuno del blog si lascerebbe trascinare da una inopportuna mancanza di obiettività, e sarebbe–inutile dirlo– sbagliatissimo.
    A me francamente non risulta che qualcuno sia diventato cristiano, o più cristiano, frequentando le lezioni scolastiche a sfondo confessionale.
    Inoltre oggi non si può prescindere da una realtà che sta sotto gli occhi di tutti.
    La società–piaccia o non piaccia–è cambiata; è diventata, già da quel dì, multietnica, ed è destinata a diventarlo ancora di più, e bisogna tenerne conto.
    Mi chiedo perché molti si ostinino a non prendere in considerazione i cambiamenti che naturaliter accompagnano il cammino della vita nel mondo.
    È un continuo tira e molla fra chi vuole fermarsi e chi accetta di adeguarsi ai cambiamenti. Assurdo tutto questo.
    Dico infine che chi vuole approfondire nei termini e nei modi giusti, e più proficuamente, i contenuti sostanziali della propria religione cristiana, può farlo al di fuori della scuola, in altre sedi.
    Di solito questo avviene quando si è adulti e maggiormente consapevoli, non nell’età scolare.
    Per me, per esempio, è stato così.
    A meno che non intervenga, nei giovani, una vocazione speciale.

    27 Settembre, 2012 - 21:26
  78. Clodine

    che assurdità

    27 Settembre, 2012 - 21:59
  79. Marilisa

    L’assurdità sta nella pia illusione che la Scuola possa e debba catechizzare.
    E infatti i risultati si sono visti nel corso degli anni.

    27 Settembre, 2012 - 22:24
  80. Nino

    Ma i primi catechisti non sono i genitori?

    Se i genitori per primi non trasmettono la fede nei fatti , si pensa che i surrogati come la scuola o il catechismo in parrocchia possano sostituirli?

    28 Settembre, 2012 - 7:52
  81. marcello.n

    @ Marilisa
    Bravissima. Non avrei saputo esprimermi meglio, mi hai tolto e migliorato le parole di bocca.

    @ Clodine
    Scusami Clodine, ma non ti capisco proprio, come comprendo che tu non capisca me, ma non è questo il punto.

    Proviamo a ragionare a quiz:

    Tu sei di religione cattolica? Se la risposta è SI,

    precisaci in quale parte del Vangelo sta scritto
    a) Che lo stato deve essere confessionale (Date a Cesare …)
    b) Che la religione deve essere imposta anche con la forza
    c) Che i non consenzienti vanno bruciati

    Ho un po’ esagerato, ma può essere un esercizio interessante per tutti e due

    28 Settembre, 2012 - 8:14
  82. Clodine

    a) Date a Cesere, ma date a Dio…Cristo insegna l’obbedienza anche in questo frangente relativo alla legge degli uomini, ma ci ricorda di mai trascurare i doveri verso Dio. Nel linguaggio comune, l’approssimativa citazione è un invito alla giustizia, un richiamo ad attribuire i meriti a chi li ha e non a coloro che se li appropriano.
    b) Lo stato non può escludere la religione di un popolo perché se ne cancellerebbe l’identità, le radici, la cultura per cui dovrà sempre tenerne in gran conto. Dunque, la tua domanda non trova rispondenza . Può accadere, e accadde -vedi ex unione sovietica- che uno stato tema la religione e tenti di sopprimerla, quindi l’esatto contrario
    c)…con tutto il ruispetto marcello, ma alla domanda c … non rispondo in quanto capziosa, malevola e assurda.
    ad maiora.

    28 Settembre, 2012 - 10:04
  83. Federico B.

    Mi stupisce ogni volta come persone che si dicono e professano cattolici, poi non comprendano l’importanza della religione cattolica nella storia e nella cultura italiana. Lo capiscono anche gli atei, persino gli stranieri. Ma alcuni cattolici no, devono essere “aperti”… Fa niente se queste aperture producono danni incalcolabili.

    28 Settembre, 2012 - 10:32
  84. Clodine

    Ciao Fede…!..ehh…bisogna avere pazienza!

    28 Settembre, 2012 - 10:37
  85. Gioab

    @ marcello n.
    “precisaci in quale parte del Vangelo sta scritto…”

    E’ scritto “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio” ( Mt 22.21). – Le cose di Dio includono : “Continua a ricordare loro di essere sottoposti e di essere ubbidienti ai governi e alle autorità come governanti, di essere pronti per ogni opera buona” ( Tito 3.1) e aggiunge : “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio.” ( Rm 13.1)

    E’ evidente, che volendo rovesciare l’autorità in una diversa autorità costituita da loro, guidata e sottoposta alla chiesa “con i suoi valori irrinunciabili” rovesciano il concetto di sottomissione a Cesare divenendo essi stessi Cesare da cui la profezia di Gesù : “Gli scribi e i farisei si sono seduti sul seggio di Mosè.” ( Mt 23.2)

    C’è chi mette il Denaro al posto di Dio, chi i piaceri, chi lo sport, chi il potere. Ciascuna di queste diventa il suo idolo.

    “Dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvati per ogni sorta di opera buona.” ( Tito 1.16)

    28 Settembre, 2012 - 12:10
  86. Federico B.

    Ciao Clodine, … e che dire?
    Patientia animi occultas divitias habet!

    28 Settembre, 2012 - 12:24
  87. Gioab

    Se l’ora di religione non serve a catechizzare, a che cosa serve ? e se “non è necessario essere credenti per insegnare religione, perché gli insegnanti vengono scelti dai vescovi ?

    E’ di tutta evidenza che, poiché la pubblicità è l’anima del commercio, così ciascuna religione sa che la “fidelizzazione del cliente” è ciò che permetterà che si continui a consumare il suo prodotto.
    Generalmente, una delle cose che caratterizzano gli italiani, come popolo, è che quando vanno all’estero, sono sempre alla ricerca del ristorante italiano. Spesso il cibo se lo portano anche da casa.[Caratteristica è la mortadella ] Non sanno farne a meno perché sono prevenuti. Rifiutano ciò che non conoscono. Pensano che ciò che è diverso sia pericoloso o dannoso. Solo pochi in realtà sono quelli che si lanciano in esperienze nuove magari assaggiando cibi diversi e quando lo fanno spesso si accorgono che “è buono” e forse anche più buono. Ma sono pochi quelli che riescono ad apprezzare il nuovo perché sono pochi quelli che hanno il coraggio di “osare”.
    Come dimostra la storia sono diventati famosi solo gli uomini che hanno avuto coraggio, il coraggio di avventurarsi in territori sconosciuti e furono arricchiti di esperienze e di conoscenze che prima non avevano. La chiesa e le religioni al contrario scoraggiano l’avventurarsi in nuove conoscenze, salvo poi ad approfittarne quando si accorgono che portano vantaggio. L’esperienza di Colombo né è un esempio. Dovette dannarsi per trovare due caravelle e scontrarsi con mezzo mondo cattolico per poter iniziare il suo viaggio, ma le sue scoperte furono subito asservite al potere della chiesa che con le sue disposizioni riuscì a far dividere la lingua in spagnolo e portoghese ad un continente intero.
    Perché mai oggi anche molti preti che sono stati catechizzati sono disposti a ribellarsi ? dichiarando che “La chiesa ha tradito Cristo ?” Perché hanno avuto coraggio e si sono incamminati verso un futuro sconosciuto in un territorio nuovo,forse difficile ma ricco di sorprese e cose nuove.
    Si può concludere che chi conosce una cosa è istruito, ma chi ne conosce molte oltre ad essere più istruito è anche un saggio che ha coraggio.

    “Da ogni genere di fatica viene un vantaggio, ma la semplice parola delle labbra [porta] all’indigenza.” ( Prov 14.23)
    “Usare la sapienza per avere successo significa dunque vantaggio.” ( Eccl 10.10)

    28 Settembre, 2012 - 12:46
  88. Marilisa

    Caro Federico B. candido come un fiorellino, stupito e orgogliosamente devoto più di altri (a tuo parere),secondo te chi è cattolico, come te e come me ( anche se a te non sembra) e come tanti altri, deve sentire la necessità di sentir parlare di cattolicesimo dappertutto?
    Magari anche quando va a vedere una partita, tanto per dire, o ad assistere ad una conferenza di qualsiasi genere, forse anche–paradossalmente ma non tanto– sull’ateismo?
    Cosa c’entra, scusa, l’essere “aperti” con tanto di virgolette?
    Perché biasimi chi non ha le tue corte (a questo punto ci sta bene) vedute e non sente l’esigenza di mangiare “cattolicesimo” a colazione, a pranzo e a cena?
    Ma tu, scusami ancora, parli solo di cattolicesimo in famiglia?
    Faccio presente ancora una volta– e con quella pazienza che tu ed altri invocate sospirosamente, e con “eloquenti” ( secondo voi, ma per me risibili) espressioni in latino, a favore dei vostri argomenti– che tutto ciò non ha niente a che vedere con la vera religiosità e con la fede in Gesù Cristo.
    Di quali “danni incalcolabili” vai parlando?
    Sei davvero convinto che l’insegnamento della religione cristiana per un’ ora alla settimana, anche con il migliore insegnante del mondo, rafforzerebbe o in qualche misura gioverebbe al cristianesimo? Credi davvero nella sua efficacia?
    Dimostrami, se puoi, che qualche volta, o anche una sola volta, ciò si è verificato.
    Tu, caro mio, parli per partito preso. Proprio ciò che non si deve fare. Hai capito? Non si deve fare.
    Le tue osservazioni ( e non solo le tue, per la verità) a volte fanno cascare le braccia.
    Ed ora non dirmi, per piacere, che ti ho offeso. Risparmiami il vittimismo.
    Almeno questo.

    28 Settembre, 2012 - 14:24
  89. Federico B.

    @Marilisa,
    non è questione di fanatismo ossessivo, ma secondo me i cattolici dovrebbero avere a cuore una cosa che si chiama “identità”. E’ chiaro persino a me che la fede personale non ha bisogno dei crocifissi appesi alle pareti e non ha bisogno di bistrattatissime lezioni di religione a scuola, ma mi sembrerebbe naturale, normale, che i cattolici amassero la Chiesa, che fossero contenti di essere e professarsi cattolici, che desiderassero la conversione dei non cattolici.
    Non mi piacciono quelle “aperture” che portano ad assimilare il pensiero di un cattolico a quello del mondo.

    28 Settembre, 2012 - 14:44
  90. Marilisa

    “Dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvati per ogni sorta di opera buona.” ( Tito 1.16)

    Con questa citazione lei,Gioab, è riuscito ancora una volta a farmi ridere.
    Tito, grande imperatore nonostante tutto, non era lungimirante ed era troppo legato ai suoi dèi pagani, perciò prese un enorme granchio.
    Resta il fatto che con la distruzione del Tempio determinò un pauroso disastro per il popolo ebreo. E gli effetti negativi hanno avuto ripercussioni atroci fino ai nostri giorni.
    Per caso lei, Gioab, è d’accordo con l’imperatore Tito?
    Però è vero che gli uomini, quasi tutti, adorano degli idoli anziché Dio.
    Non mi faccia altre citazioni, però.

    28 Settembre, 2012 - 14:56
  91. Marilisa

    Certo, Federico B., che i cattolici amano la loro religione e la Chiesa.
    Ma la conversione dei non cattolici avviene secondo modalità che Dio solo conosce e ispira.
    Ha scritto il cardinal Martini: “dobbiamo cercare di vedere in tutto l’azione dello Spirito che opera incessantemente.”
    Io concordo pienamente.
    Se tutti la pensassimo così, cesserebbe, o per lo meno diminuirebbe, l’angoscia per gli accadimenti del mondo, anche quelli che vediamo sotto il profilo negativo.
    Non ti pare?

    28 Settembre, 2012 - 15:13
  92. marcello.n

    Clodine, e sempre con stima ed affetto:

    Riformulo le domande per le parti del Vangelo da menzionare:

    a) Lo stato deve essere confessionale. (Senza altre aggiunte).
    b) La religione deve essere imposta dallo stato.
    c) Ritiro la domanda, pensavo a Savonarola, ma non sono un esperto.

    Nuovo tema:

    d)Domanda: lo Stato non può escludere una religione, ma solo la nostra o anche qualche altra?

    Tento di sdrammatizzare, non voglio essere capzioso, credevo (forse speravo solamente) di non esserne capace.

    A più tardi

    28 Settembre, 2012 - 15:36
  93. Nino

    Pillole di fede consapevole.

    -Da quando s’insegna il catechismo a scuola, che io sappia, zero vocazioni
    -Caduta libera generalizzata di vocazioni in occidente malgrado i concordati che facilitano e favoriscono in ogni modo la chiesa cattolica.

    In questo quadro assistiamo a scene tristissime di genitori pluriseparati che accompagnano i figli al catechismo e all’altare per la prima comunione ma che giunti al momento di prendere l’ostia le strade si dividono.

    Ai figli si e a loro no. Va a spiegare il fenomeno a un bambino di 8 anni, dopo che gli è stato detto e conculcato che Dio è amore e misericordia,
    che è padre di tutti senza distinzioni di genere, razza, sesso, etc.
    Quindi, perchè se ne faccia una ragione, occorerà spiegare robe come il diritto canonico, i dogmi e quanto altro.

    Spesso i bambini hanno difficoltà perfino a fare il segno della Croce.
    Poi mano mano che apprendono i primi erudimenti, diventano loro i catechisti dei genitori.

    Come si può essere credibili se lo stile di vita dei genitori non testimonia la Parola?

    Se la parrocchia diventa il tour operator organizzatore e gestore di eventi?
    Se quei due o tre presbiteri, sempre più spesso provenienti dal terzo e quarto mondo, sono presi dal management piuttosto che dalla pastorale?

    Forse ci sarebbe bisogno di cambiare qualcosa?

    O si preferisce foderarsi occhi e orecchie come si fa da quasi un secolo ipocritamente?

    28 Settembre, 2012 - 15:45
  94. Nino

    Marilisa scrive,
    28 settembre 2012 @ 15:13

    “Ma la conversione dei non cattolici avviene secondo modalità che Dio solo conosce e ispira.”

    —-
    O forse Dio è superimpegnato nella conversione dei cattolici.

    28 Settembre, 2012 - 15:50
  95. Federico B.

    @Nino
    a scuola non si insegna il catechismo, ma una disciplina scolastica che dovrebbe spiegare, tra le altre cose, cos’è il cattolicesimo. Chi frequenta queste lezioni dovrebbe venire a sapere, nell’arco del proprio corso di studi, che il matrimonio canonico è indissolubile e che i separati sono esclusi dai sacramenti ma sono accolti nella comunità e nella Chiesa. Non capisco altre obiezioni e non capisco cosa c’entrino i concordati con le vocazioni.
    Le vocazioni sacerdotali e religiose faticano per altre ragioni, per la secolarizzazione, per il relativismo, per l’immaturità (ci si considera adolescenti fino a oltre i quarant’anni, si rimandano sine die tutte le decisioni più impegnative, dal matrimonio ai figli…). Forse la Chiesa potrebbe dare una testimonianza ancora più forte e coerente, ma di certo non nella direzione che pensa lei.

    28 Settembre, 2012 - 16:04
  96. Gioab

    @ Marilisa
    Lieto di averla fatta ridere, ma confesso che non ho capito.
    “Tito, grande imperatore nonostante tutto, non era lungimirante ed era troppo legato ai suoi dèi pagani, perciò prese un enorme granchio.” – Perché prese un granchio ?

    Le vie di Dio spesso non sono di facile lettura per chi non conosce le Scritture. ( Non è il suo caso), ma Egli aveva promesso di dimorare fra il suo popolo e la luce “shecchinàh” all’interno del santissimo era la dimostrazione della sua presenza.( Isa cap. 6; Eso 25.10-22; Num 7.89) Aveva anche promesso che se lo avessero abbandonato anche Lui si sarebbe allontanato da loro, lasciandoli in mano ai nemici.
    Così è accaduto sia con Nabuccodonosor che con Tito. Quindi non ho capito a che si riferisce….ma so che non c’è due senza tre.

    28 Settembre, 2012 - 16:12
  97. Gioab

    @ Federico B.
    “secondo me i cattolici dovrebbero avere a cuore una cosa che si chiama “identità”.”
    Da che cosa si riconosce questa identità ? Se è chiaro perfino a lei che la fede non ha bisogno di crocifissi, non ha bisogno dell’ora di religione, come si riconosce l’identità, solo perché si inchina irragionevolmente alla gerarchia ?

    Che fossero contenti di essere e professarsi cattolici, che desiderassero la conversione dei non cattolici.” Sarebbe logico, ma come potrebbero procedere per spingere a quella conversione se la loro predicazione è fantastica e misteriosa ?

    28 Settembre, 2012 - 16:19
  98. Nino

    Federico B. scrive,

    28 settembre 2012 @ 16:04

    —–
    Oltre alla scuola pubblica in cui la religione viene insegnata esclusivamente da docenti cattolici nominati dal vescovo, vi sono scuole parificate, in gran parte cattoliche.
    Li cosa insegnano religione in genere come materia culturale? Quell’ora e quell’insegnamento saranno facoltativi o obbligatori?

    Se la religione è una materia di cultura generale perchè non può essere insegnata da chi ha competenze umanistico-storiche selezionati attraverso un pubblico concorso?

    Tanto nell’uno o nell’altro caso paghiamo sempre noi.

    28 Settembre, 2012 - 17:07
  99. Leonardo

    Queste discussioni sono pesanti e opache, anche per via del gran numero di deiezioni della cosa amata dalla bella Marilisa, ma scorrendo gli ultimi messaggi ne ho trovato uno, della sullodata bambolina, che è troppo bello per non riportarlo qui integralmente:

    «“Dichiarano pubblicamente di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere, perché sono detestabili e disubbidienti e non approvati per ogni sorta di opera buona.” ( Tito 1.16)

    Con questa citazione lei, [omissis], è riuscito ancora una volta a farmi ridere.
    Tito, grande imperatore nonostante tutto, non era lungimirante ed era troppo legato ai suoi dèi pagani, perciò prese un enorme granchio.
    Resta il fatto che con la distruzione del Tempio determinò un pauroso disastro per il popolo ebreo. E gli effetti negativi hanno avuto ripercussioni atroci fino ai nostri giorni.
    Per caso lei, [omissis], è d’accordo con l’imperatore Tito?
    Però è vero che gli uomini, quasi tutti, adorano degli idoli anziché Dio.
    Non mi faccia altre citazioni, però».

    D’accordo, non dovrei, mi vergogno un po’ perché è come sparare sulla Croce Rossa, però ci sono dei casi in cui uno non riesce a trattenersi … Questa qui legge “Tito 1,16” … e pensa all’imperatore romano!?

    28 Settembre, 2012 - 22:17
  100. Leonardo

    No, ripensandoci, uno in casi come quello di prima si deve trattenere, costi quel che costi. Maramaldo! MI cospargo il capo di cenere, mi inginocchio sui ceci e faccio ammenda.

    28 Settembre, 2012 - 22:43
  101. Marilisa

    Accidenti che inqualificabile “qui pro quo”! Sono io che devo cospargermi il capo di cenere, lo ammetto.
    Che ignoranza crassa!
    Ebbene, il “genietto” del cavolo mi perdonerà, ma non me ne vergogno affatto.
    Anzi, ho riso di gusto, insieme ad un’altra persona, per l’enorme cantonata. Qualche volta deve pur capitare.
    Mi vien fatto di pensare che forse lo avrei fatto sobbalzare tempo addietro sottolineando un inaudito, impensabile, errore di ortografia da lui fatto in uno dei suoi insulsi commenti. Peccato che non ne abbia preso nota.
    Allora avevo pensato che non avesse gli occhiali o che non stesse troppo bene, ma niente di più.
    La ringrazio comunque, e lo dico per davvero, per avermi aperto gli occhi. Avrei apprezzato di più che lo avesse fatto in altro modo.
    Sì, non ho letto tutti i testi sacri, come invece lei, ineffabile Leonardo. Ma–ci crede?– non mi ritengo neanche un po’ da meno di lei.
    Sa perché? Prima di tutto per il fatto che non ritengo indispensabile–l’ho detto altre volte– conoscere tutti i testi sacri per essere una buona cristiana, e in secondo luogo perché a me sono estranee derisione e maleducazione che sembrano essere, invece, il suo pane quotidiano. Ci sguazzi pure se questo la gratifica.
    Da ultimo mi preme dire che “questa qui” non si sente squalificata per niente per avere sbagliato, suscitando l’ilarità di un uomo ( e forse di altre persone a lui pari) saccente e presuntuoso quale lei ha dimostrato di essere fin dal primo momento in cui ho avuto la ventura (?!) di leggerla.

    PS.
    Mi piace prendere le difese di Gioab, lo ha capito vero?
    Le consiglierei di guardare le sue proprie “deiezioni”, che a parer mio sono ben più pestilenziali.

    29 Settembre, 2012 - 0:22
  102. Clodine

    Oh..Signore!!!…

    29 Settembre, 2012 - 8:05
  103. Marilisa

    Oh, Dio buono, cosa mi tocca di sentire!!!!…

    29 Settembre, 2012 - 12:07
  104. Gioab

    @ Leonardo
    A quanto pare Tito continua a far discutere !

    29 Settembre, 2012 - 12:30
  105. Gioab

    @ Marilisa
    Avrei dovuto scrivere “lettera a Tito” sono stato impreciso. E’ colpa mia. Scusatemi.

    29 Settembre, 2012 - 12:32
  106. Marilisa

    Gioab, lei non ha proprio di che scusarsi.
    La sua perplessità riguardo al mio commento era giustificatissima.
    Sappia, se le può interessare, che dopo l’intervento dell’ impagabile “genietto” sempre pronto al sarcasmo, ho riso ancora di più per la commedia degli equivoci che si è determinata, e immaginando il vostro sconcerto.
    Una buona autoironia è salutare.
    Le auguro una ottima giornata.

    29 Settembre, 2012 - 14:10
  107. Gioab

    @ Marilisa
    Proverbio cinese :“Non fidarti mai di una guida spirtuale che non sa ballare e non ride di sé”
    Ergo posso fidarmi…..e sapendo che il riso fa buon sangue, almeno sono stato utile in quel senso.
    Ringrazio per il gentile pensiero.

    29 Settembre, 2012 - 16:20
  108. Federico B.

    Ringrazio Leonardo per aver avuto il coraggio di scrivere quello che anch’io avevo pensato.

    @Nino,
    le scuole cattoliche normalmente prevedono due ore di religione anzichè una ed hanno un programma evidentemente più approfondito. Senza contare che in queste scuole l’insegnante di religione gode di una maggiore considerazione e l’insignamento della religione cattolica, anche se extracurricolare, è paragonabile alle altre materie scolastiche. Inoltre posso testimoniare che alcune scuole gestite da religiosi propongono un’ulteriore (e quindi terza) ora: ad esempio i Salesiani prevedono un’ora chiamata “ora formativa” o “ora di formazione religiosa”, che si distingue nettamente dal programma curricolare di religione ed è paragonabile alla catechesi.
    Come vede la situazione tra le scuole statali e quelle paritarie cattoliche non è paragonabile.
    Per rispondere alla sua domanda confermo che in alcune scuole cattoliche la religione è insegnata dal professore di storia e filosofia. Il problema delle scuole statali è che il Concordato prevede che le curie diocesane vigilino sulla preparazione degli insegnanti: non escludo che questa norma possa essere rivista prima o poi. L’importante è non fissarsi su questioni ideologiche ma guardare all’interesse degli studenti.

    29 Settembre, 2012 - 17:27
  109. Marilisa

    Cioè, incomparabile Federico B.?
    Potresti spiegarti, prego?
    Quale sarebbe il “coraggio” del tuo amico per cui lo ringrazi, come sei solito fare ridicolmente?
    Parla chiaro invece che per enigmi. Ti dispiacerebbe?

    29 Settembre, 2012 - 17:48
  110. Federico B.

    Ma mi riferivo a Tito, croce e delizia del genere umano!
    Non osavo provocare la tua permalosità, ma giacchè lo chiedi tu…
    Stai serena

    30 Settembre, 2012 - 15:40
  111. Marilisa

    Hai una strana idea di “coraggio” se hai sentito l’impulso di ringraziare il tuo amico.
    Se ci riflettessi solo un po’, ti renderesti conto che era tutt’altro che coraggio…proprio il contrario, direi.
    Tipico del “genietto” del cavolo.
    Vuoi assimilarti a lui? Fa’ pure, ma non è una bella cosa.
    Tranquillo: sono più che serena, io, e non permalosa, puoi credermi.

    30 Settembre, 2012 - 22:20

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