Giornalista per favore controlla i fatti

Da oggi sul sito del «Corriere» i lettori possono contribuire alla verifica e al riscontro delle notizie: ogni giorno alcuni articoli di Corriere.it saranno accompagnati dal logo fact checking, cliccando sul quale si potranno segnalare errori o fornire nuovi elementi conoscitivi. Sono contento di questa novità: pare che il Corsera sia il primo quotidiano europeo a utilizzare tale possibilità di coinvolgimento del lettore, che abitualmente è impotente di fronte a un errore o a una manipolazione in ciò che sta leggendo. Che sia primo o no, è buona cosa che l’abbia fatto: l’esperienza mi dice che è difficilissimo a un giornalista riconoscere l’errore che ha compiuto perché la testata non vuole brutte figure: finalmente un segnale che va in senso contrario.

7 Comments

  1. A quando un fact checking per le teste, oltre che per le testate?

    23 Ottobre, 2012 - 14:36
  2. Luigi, posso dirlo? Non credo in quest’iniziativa. Attenzione, non per colpa del Corriere, ma per colpa degli italiani. Che sanno sempre come debba svolgere il suo mestiere l’altro, sia esso giornalista, ferroviere, CT della nazionale e così via. Così come non ho mai creduto al “citizen journalism”, visto che mi sembra solo esibizionismo. E per finire: ieri a Milano via Facebook è partita la notizia di un’evasione di uno stupratore seriale. Non era vero niente, solo un pattugliamento della polizia. Altro che giornalismo…

    23 Ottobre, 2012 - 16:27
  3. Gioab

    Caro Luigi, a proposito di giornalisti e di controlli, ma lo sapevi che la chiesa deve pagare l’Imu sin dal 2006 ? Lo sapevi che c’era la legge e il governo non ha mai applicato la legge ? A che servono i giornalisti se arrivano sempre a scoppio ritardato come rivela Milano Finanza ? E che se ne faranno di Monti se “Bruxelles chiede che enti cattolici e non profit versino allo stato italiano 1 miliardo di arretrati per le rate non saldate a partire dal 2006 e minaccia una maxisanzione al governo di Roma. Diplomazie al lavoro.” ( v. Milano Finanza)
    Così pare che nemmeno Monti sia riuscito a fare l’atteso miracolo. Altro che i pellirossa santificati e le preghiere ai santuari allagati. Sembra che i “valori non negoziabili” ora siano quelli della UE. Ma perché i nostri giornalisti dal 2006 fino ad oggi non hanno alzato i livello di allerta ? Pensi che siano collusi anche loro ? Eh sì, è difficilissimo che riconoscano l’errore, finalmente c’è un santo a Bruxelles.

    23 Ottobre, 2012 - 18:26
  4. fiorenza

    Che orrore! Un modello che spingerà i lettori non -come sognavo- a farla finita col vizio di leggere questi giornali, ma a trasformarsi in giornalisti anche loro. Un mondo tutto di giornalisti: un incubo.

    24 Ottobre, 2012 - 0:06
  5. fiorenza

    “Che sono per questi signori
    il tramonto oppure l’alba?
    Divoratori di vuoto,
    lettori di giornali!

    Di giornali, leggi: di calunnie;
    Di giornali, leggi: di sprechi.
    Ogni colonna una diffamazione.
    Ogni capoverso: disgusto…

    Oh, con che cosa vi presenterete
    al Giudizio Universale, all’altro mondo?!
    Arraffatori di minuti,
    lettori di giornali.

    Chi i nostri figli
    fa marcire nel fiore degli anni?
    I miscelatori di sangue,
    gli ‘scrittori’ di giornali!

    Ecco, amici -e anche
    più forte che in queste righe!-
    che cosa io penso quando
    con il manoscritto in mano

    sto davanti alla faccia
    (Posto -più vuoto non c’è!)
    sicché dunque alla ‘non-faccia’
    di un redattore di giorna-
    listica immondizia.”

    (15 novembre 1935)

    Marina Cvetaeva

    24 Ottobre, 2012 - 1:28
  6. Buona cosa, ma è un lavoro imane.
    Ad esempio a me preme assai il “fatto” -acclarato e incontrovertibile- che la “sinistra” non è più la “sinistra” (anche se oggi è più che mai “sinistra” se intesa come il femminile di “sinistro” in senso figurativo…) nè fa e nè dice cose di “sinistra”.
    Posso mai io andare ogni volta a correggere gli articoli del Corriere? Sarebbe una immane fatica…
    Dato che come già detto il “fatto” è acclarato e incontrovertibile, perchè i signori giornalisti non si autocorreggono, e magari coniano una migliore definizione?
    Per le definizioni mi astengo -per decenza- dai suggerimenti…

    25 Ottobre, 2012 - 12:39
  7. Gli inglesi dicevano (principi etici di un giornalista): “I fatti sono sacri, le opinioni sono libere”.

    28 Ottobre, 2012 - 14:25

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