Giovanna e il figlio che si uccide quindicenne

“Il mio primo figlio inspiegabilmente ha deciso di togliersi la vita a soli 15 anni. Ha trascinato nella tomba anche me, la mia mente, la mia anima. Ma Dio mi ha impedito di impazzire”: così Giovanna Pellegrino ha raccontato la sua storia di madre dolorosa durante la veglia giubilare del 5 maggio “Per asciugare le lacrime” in piazza San Pietro. Nel primo commento il video della sua testimonianza e quello dell’intera veglia.

7 Comments

  1. maria cristina venturi

    SPESSO IL MALE DI VIVERE ( Eugenio Montale-Ossi di seppia )

    Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l’incartocciarci della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina Indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

    11 Maggio, 2016 - 12:51
  2. maria cristina venturi

    Sonetto LXVI – Stanco di tutto questo- W. Shakespeare

    Stanco di tutto questo, invoco da Morte riposo:
    Vedendo il Merito a mendicare nato,
    E vuota Nullità gaiamente agghindata,
    E pura Fede miseramente tradita,
    Ed i più grandi Onori spartiti oscenamente,
    E la casta Virtù fatta prostituta,
    E retta Perfezione cadere in disgrazia,
    E la Forza avvilita da un potere impotente,
    E il Genio creativo per legge imbavagliato,
    E Follia dottorale opprimere Saggezza,
    E creduta Stupidità la Sincera Franchezza,
    E il Bene ,reso schiavo del Male condottiero,

    Stanco di tutto questo, da ciò vorrei poter fuggire,
    Non fosse che, morendo, lascerei solo il mio amore.

    11 Maggio, 2016 - 12:57
  3. Vito Avona

    Condivido con te Luigi l’originalità di questo giubileo come hai giustamente evidenziato nel post del 5 maggio.
    Quello della sofferenza è un capitolo molto serio della vita di ciascuno.
    Una cosa abbiamo imparato nel condividere la propria e la sofferenza altrui: l’importante è esserci, è stare vicino a chi è nel dolore, sentire e sperimentare la vicinanza del prossimo.
    Non si tratta di esprimere parole, ma piuttosto sperimentare il suono del silenzio, fatto di pianti, respiri affannati e lacrime.

    11 Maggio, 2016 - 19:47
  4. Luigi Accattoli

    Vito sono contento di questa tua visita. Vieni raramente ma vieni per ciò che importa. Un abbraccio a te e a quanti intorno a te si ricordano di me.

    11 Maggio, 2016 - 23:19

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