Hanno rubato il mio crocifisso al Corsera

Sono tornato al Corsera per salutare Gian Guido Vecchi – che ha preso il mio posto – e gli ho chiesto dove fosse finito il crocifisso che avevo appeso alla parete e che forse era l’unico in tutta la redazione, sia a Milano sia a Roma. Ha allargato le braccia: “Non avevo il coraggio di dirtelo ma l’hanno rubato o comunque è scomparso”. C’era una tradizione di un crocifisso al Corriere: una volta l’aveva Gaspare Barbiellini Amidei (vedi post del 14 luglio 2007). Io andandomene avevo idealmente consegnato il mio a Gian Guido. Ora gliene regalerò un altro. Ma cavolo, mi dico: come si fa a rubare un crocifisso? “Se ci credi non lo rubi e se non ci credi che ci fai?” argomenta Gian Guido. Ma l’uomo è un animale complicato. Quel crocifisso era argentato e qualcuno avrà pensato che fosse d’argento. Oppure uno lo prende per regalarlo confidando che la pietà della persona che l’avrà in dono rimedierà al furto. Io mi auguro – se è stato rubato – che sia finito in mano di chi sappia guardarlo con un affetto migliore del mio.

11 Comments

  1. Francesco73

    Di riffa o di raffa, il crocifisso attrae anche gli insospettabili…
    Vengo da una due giorni di treno, su e giù Roma-Milano.
    Vagone pieno di gente che viaggia per lavoro. Grisaglie, cartelle da lavoro, palmari, cellulari che squillano ad ogni momento.
    I più leggono Il Sole 24 Ore e parlano di business.
    Così pure quello davanti a me.
    Che però, tra una telefonata e l’altra, tra un “vendi” e un “mandami la certificazione ISO”, legge e sottolinea a matita il volumone “Preti”, di Vittorino Andreoli.
    Oggi scena simile. Persona con le stesse caratteristiche yuppistiche, suonerie a go-go, portatile in rete.
    A un bel momento tira fuori un libretto. Di sottecchi sbircio un simboletto che mi è familiare. “Mah, mi sbaglierò…”, penso.
    Poi guardo il titolone: Giovanni Paolo II: cantici e salmi.
    Il tizio si mette e leggerli, poi chiude gli occhi e pare che li ripeta, in preghiera.
    Resto stupito, perchè io invece leggo un servizio a tutta pagina su Brenda, Natalie, Jennifer e compagnia bella…
    Dal sedile a fianco, assorto, ci scruta Padre Bartolomeo Sorge, in formissima.

    25 Novembre, 2009 - 21:05
  2. plpl8

    Luigi, non mi stupirei più di tanto…
    Se ci credi, non lo rubi…lo prendi in prestito !
    Un crocifisso é appeso ad una parete perché tutto l’ambiente ne possa beneficiare…. Beh forse quell’ambiente era saturo di bontà. Era ora di cambiar aria…
    Ma esistono altrettante giustificazioni fantasiose…
    paolo pellizzari

    25 Novembre, 2009 - 21:47
  3. Leonardo

    Fosse sceso da solo e se ne fosse andato perché non ne poteva più del Corriere?

    25 Novembre, 2009 - 22:20
  4. tonizzo

    Senza parole.

    25 Novembre, 2009 - 23:15
  5. fiorenza

    “Fosse sceso da solo e se ne fosse andato…?”
    Perché no? In una delle prime cronache francescane questo caso era contemplato, anche se per ragioni ben diverse da quelle a cui pensa Leonardo:
    “In ogni momento i frati erano tra loro così amabili e gioiosi che a mala pena potevano trattenersi dal ridere quando si incontravano. Ma siccome i giovani frati di Oxford ridevano troppo spesso, fu ordinato ad uno di loro che ogni qual volta avesse riso in coro o alla mensa, altrettante volte si dovesse punire con la “disciplina”. Accadde che in un sol giorno quel povero frate ricevesse la disciplina undici volte senza poter tuttavia reprimere il riso. Ma una notte ebbe una visione: tutta la comunità stava nel coro come al solito e i frati erano tentati di ridere, come altre volte; ma ecco che il crocifisso, che stava appeso sulla porta del coro, si volse verso di loro come se fosse vivente…Gli sembrò anche che il crocifisso tentasse di slacciarsi le mani dalla croce, come se volesse scendere e andarsene… Il frate dunque raccontò la visione e i confratelli ne furono sconvolti; e da allora si mostrarono più seri e meno facili al riso.”
    (Tommaso da Eccleston, L’insediamento dei frati minori in Inghilterra, in “Fonti Francescane ” 2447)

    26 Novembre, 2009 - 0:13
  6. marta09

    Bè, io non oso fare battute su questo fatto e sono anch’io dell’idea di Luigi:
    Io mi auguro – se è stato rubato – che sia finito in mano di chi sappia guardarlo con un affetto migliore del mio
    oppure che – magari – è stato proprio il Crocifisso a volere andare tra le mani di qualcuno che VOLEVA amare più da vicino.

    Resta sempre ee comunque uno strumento di salvezza ed espressione di un grande amore … per cui Gli possono fare tutto il male di questo mondo, ma la risposta del Crocifisso sarà sempre e comunque amore ed amare.
    E poi, dai, quell’ultimo dono da uomo di Gesù appena poco prima di spirare, quel “Padre perdona loro perchè non sanno quello fanno” non è mica stato detto una sola volta e credo che venga ripetuto ogni volta che succede una cosa così … profanazione delle Particole compresa.

    Noi facciamo fatica a comprendere il perdono su torti farti al Signore … eppure …
    Il Vangelo di ieri in rito ambrosiano dice bene questa cosa:

    Perciò io vi dico: qualunque peccato e bestemmia verrà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non verrà perdonata. A chi parlerà contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi parlerà contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato, né in questo mondo né in quello futuro

    … e non pensare che lo Spirito Santo possa fare grandi cose anche attraverso un gesto ignobile è un po’ peccare.

    26 Novembre, 2009 - 0:30
  7. principessa

    Questa cosa e la tua reazione,Luigi, mi ricorda cio’ che accadde qualche anno fa.
    Mia madre, che non aveva mai preso un aereo, spedi’ via posta la corona del Rosario della nonna che io avevo sempre desiderato avere. E lo fece perche’ se fosse accaduto qualcosa all’aereo io non avrei perso la corona. Indovinate un po’?
    Bravi!!!….il pacco postale ando’ perduto (l’unica volta che cio’ e’ accaduto in 25 anni di spedizioni avanti e indietro) e la reazione di mia madre fu :” Si vede che la corona del Rosario di mia madre aveva un compito preciso e doveva andare in altre mani che , forse, ne avevano piu’ necessita’ di te, figlia mia…”.
    Mi auguro che abbia avuto ragione. Come ci ha insegnato la Betancourt, per pregare basta anche una corda annodata. Il Signore guarda ad altro….

    26 Novembre, 2009 - 1:04
  8. discepolo

    E non avete letto pochi giorni fa la notizia di quel professore di liceo che dopo un discussione con gli studenti, stizzito, ha preso il crocifisso attaccato al muro dell’aula scolastica e lo ha buttato nel cestino della carta straccia?
    Cosa voleva dire con quel gesto?’ che la religione è carta straccia? che Gesù è spazzatura?’ che la scuola deve essere laica? o forse era solo arrabbiato? mi piacerebbe conoscere questo professore e chiederglielo.
    MC

    26 Novembre, 2009 - 13:46
  9. Come mi piacerebbe che Gesù andasse a ruba….

    26 Novembre, 2009 - 15:47
  10. tonizzo

    Discepolo, tempo perso: il professore è solo un cretino.

    26 Novembre, 2009 - 22:35
  11. roberto 55

    Forse, quel crocifisso (quello, intendo, che stava nel “vecchio” ufficio di Luigi, al “Corriere”) è stato rubato da chi sentiva d’averne bisogno.
    Non vi pare ?

    Buon sabato a tutti !

    Roberto 55

    28 Novembre, 2009 - 7:30

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