Ho votato Rutelli ma non piango

Ho votato Rutelli e ho pure scommesso che avrebbe vinto ma non piango per la sconfitta. Che qualcosa non andasse nell’amministrazione di Roma lo sapevo e non mi dispiace che si provi a mutare passo. Mi assegno anzi il compito di rendere comprensibile il passaggio a chi lo vede come una iattura. La parte più sveglia di me – diciamo quella femminile – si era ribellata d’istinto all’annuncio della candidatura Rutelli: “Si torna indietro, non ci posso credere”. Ma il cronista del Grande Giubileo, uomo di mondo, aveva avuto la meglio: “E’ un personaggio credibile, ha fatto bene a suo tempo, è anche cresciuto come figura cristiana”. Un secondo scatto la donna che è in me l’aveva avuto in occasione del confronto televisivo con Alemanno, quando il cronista del Giubileo diceva “ha ragione Rutelli, Roma in questi anni è migliorata” e lei, la mia parte femminile, replicava: “E’ vero per il centro e non per le periferie”. Ma io sono un uomo di carattere, avevo votato due volte Rutelli e due volte Veltroni, che conosco ambedue di persona e dunque ho messo a tacere la mia anima libera lasciandole la parte dello scherzo e scherzando domenica ho buttato là il motto “Papa tedesco e sindaco Alemanno” (vedi post del 27 aprile) che ora sta facendo fortuna. Mi dispiace per la figura cristiana di Rutelli a cui tengo ma non mi dispiace che una grande famiglia com’è quella della città di Roma metta alla prova tutte le energie di cui dispone, comprese quelle umorali e generazionali. E’ bene sui tempi lunghi che il potere si sblocchi e ognuno possa dare il suo apporto.

56 Comments

  1. Che ci crediate o no – al di là del fatto che non sono romano e quindi non do un giudizio di merito sul passato – concordo quasi parola per parola.

    29 Aprile, 2008 - 9:59
  2. Sumpontcura

    Il tuo post mi convince sia per il tono sia per la sostanza. Ma Giannelli ti ha chiesto il nulla osta, almeno?

    29 Aprile, 2008 - 11:06
  3. Leonardo

    Bravo Luigi, un commento davvero libero e sereno. Condivido, però in chiave pessimistica, il tuo atteggiamento equanime: temo che Alemanno sarà una delusione, come lo sarebbe stato Rutelli. Comunque, speriamo che le cose non vadano troppo male.

    29 Aprile, 2008 - 11:51
  4. Francesco73

    Il mio è l’ultimo periodo di Luigi.
    Mio e credo di molti altri.

    29 Aprile, 2008 - 13:10
  5. Clodine

    Ho lasciato da poco il post precedente, ho letto tutti gli interventi, mi ha fatto piacere vedere nuovi e vecchi amici sul pianerottolo. A dire il vero avrei voluto interloquire con il poeta-profeta Perin circa la figura di Lutero ma,ehmm troppa corrente, aria e spifferi da tutti i pizzi sicchè ho deciso (per il momento) di far calmare le acque: troppo agitate!
    Invece trovo interessante questo post e il commento del dott. Luigi, nel senso che ha centrato in pieno la questione e la condivido. Sono entrata in cabina arrabbiata, avevo dato fiducia a Veltroni e mi ero sentita tradita, e prima ancora a Rutelli, ma oggi per quanto ne stimassi l’animo mite di buon cattolico tuttavia non ne condividevo alcuni punti del suo programma e altro ancora…troppe chiacchiere e pochi fatti. Mi son detta:” stavolta voto Alemanno”..poi non c’è l’ho fatta, ho optato per lui, il bambinone nostrano: Rutelli. Non sono rimasta sorpresa dall’esito, era quasi scontato. Adesso si apre un nuovo capitolo per la città di Roma. Non si può negare che l’ex sindaco conoscesse i punti nevralgici della città e forse dal punto di vista organizzativo possedesse maggiori capacità, e in questo lo rimpiengeremo. di Alemanno poco sappiamo ma sono sicura che farà molto bene anche lui, anche se la sua faccetta da monello cresciuto mi inquieta. Chissà, forse tra pinocchio e luicignolo quest’ultimo sembra più sveglio, più propositivo e adatto ad affrontare le sfide che sono tante per una città così complessa come Roma, che è veramente il crocevia del mondo. Staremo a vedere!!

    29 Aprile, 2008 - 13:16
  6. sono d’accordo con Luigi. Anche se vedere il saluto fascista in cima alle scale del Campidoglio non mi ha proprio lasciato indifferente.
    Speriamo che Alemanno (che comunque non mi dispiace) sappia gestire questo genere di “risorse”.

    Inoltre, qui a Roma è ancora tutto da chiarire il giallo del presunto “stupro di romeno a orologeria” della vigilia del ballottaggio…Di fatto, Alemmano “si è indignato” delle infamanti accuse, ma non ha mai smentito che suoi uomini possano aver fatto una cosa così atroce…

    Spero sia un’altra meschina leggenda metropolitana.

    ps. ieri all’ospedale israelitico (!) una signora diceva di non avere votato Rutelli perchè non si presentava bene… Ora, si può dire tutto a Rutelli tranne che non si presenti bene… non ci riusciva a dire che aveva votato Alemanno!

    29 Aprile, 2008 - 13:31
  7. david pierini

    Cara Clodine ieri ho discusso con dei ragazzi di cose spirituali ma sono scappati maledicendomi…evidentemente non avevano altri argomenti.
    Se vuoi tocca a te…io sono tranquillissimo…ma non trattarmi male Lutero che come me era una voce che ha gridato nel deserto…

    http://davidilgrido.blogspot.com

    29 Aprile, 2008 - 13:48
  8. Perché hanno votato Alemanno

    Perché sono elettori di destra. Perchè dopo quindici anni di predominio della sinistra al Comune era tempo di fare tabula rasa di un po’ di lobbies di potere. Perché traffico, sicurezza, convivenza con gli immigrati, problemi abitativi, sono emergenze per le quali i romani vogliono risposte nuove. Perché un sindaco e un consiglio comunale nuovi e diversi devono subito dimostrare qualcosa. Perché la destra ha vinto le politiche. Perché il PD ha perso le politiche e cancellato i comunisti dal parlamento. Perché Veltroni aveva abusato del doppio ruolo di sindaco e segretario del PD gestendo malissimo l’omicidio Reggiani. E soprattutto perché Rutelli nun se po’ proprio votà…

    29 Aprile, 2008 - 14:13
  9. Egesippo

    Non avrei votato Alemanno, se fossi stato romano. Nè ho votato per quella parte, alle politiche. Ma condivido quanto psico scrive: qui, nelle nebbie padane, gli unici che stanno in mezzo alla gente e ne ascoltano umori paure desideri sono quelli della Lega. Sarebbe ora che i “nostri” ritornassero a far politica dal basso. Alla gente dell’alchimia elettorale interessa poco o niente. Ma il “sacrestano col manganello” (vedi cronaca) è l’immagine di una provincia italiana che si sente insicura e attende risposte concrete.

    29 Aprile, 2008 - 15:59
  10. Giacomo.Galeazzi

    Chiedo ospitalità agli amici e maestri Accattoli e Tornielli per condividere con i frequentatori dei loro eccellenti blog un’esperienza (pessima) vissuta stamattina. Personalissima e di nessun conto, ma credo, sintomatica. A mezzogiorno ho accompagnato un sacerdote in talare, cugino di carissimi amici di famiglia americani, alla facoltà di Lettere Classiche della Sapienza, l’università fondata da un successore di Pietro e divenuta famosa (famigerata) nel mondo per aver impedito ad un Papa di parlare nell’aula magna del rettorato. Al nostro passaggio, da via dei Volsci all’ingresso dell’ateneo, è stata una via crucis di urla, insulti e bestemmie: la frase più riferibile? “Tornatene in Vaticano dal dal papa nazista, prete pedofilo”. I centri sociali di ultrasinistra hanno nei corridoi e nelle aule della Sapienza i loro “fiduciari”, a quanto pare. E si grida di tutto al “prete fascio”, mentre una raffica di bestemmie e blasfemie ci viene vomitata addosso proprio laddove un gigantesco striscione affisso ad un palazzo occupato illegalmente invita a votare per tale Tarzan, candidato a Roma con Rutelli. Non serve che specifichi cosa abbia pensato in quel momento dell’accordo Pd-Radicali e delle alleanze con la sinistra antogonista. Mi limito a dire che un sorriso poco cristiano mi è spuntato in volto pensando al cambio della guardia in Campidoglio… Lascio a voi ogni considerazione…
    Giacomo Galeazzi

    29 Aprile, 2008 - 16:03
  11. targum55

    Facile consolarsi dalle stolte ingiurie ricevute: rifugiarsi presso i rassicuranti saluti romani, le croci celtiche, i fumanti fucili valligiani, la programmatica negazione del dettato evangelico appena imbellettata sotto la voce “sicurezza”.

    29 Aprile, 2008 - 16:31
  12. Giacomo.Galeazzi

    Nessun facile rifugio, Targum55, solo un resoconto dei fatti

    29 Aprile, 2008 - 16:41
  13. Luigi Accattoli

    Caro Sump Giannelli – che è un vero signore – mi ha ringraziato per lo spunto che gli ho offerto. Leonardo ma tu per chi avresti votato? Moralista perchè non proviamo a guardare all’archeologia del saluto romano con la stessa tolleranza con cui guardiamo al saluto comunista?

    29 Aprile, 2008 - 16:41
  14. proviamo, certamente, Luigi.
    Tanto più che io non sono nè degli uni nè degli altri. E tendo, ahimè, ad essere abbastanza intollerante con tutti gli estremi e le ideologie.

    Ma quelli, ahinoi, che insultano e aggrediscono i preti in talare non lo fanno più col pugno chiuso (che anche nelle fabbriche è quasi sparito). I simboli e i cattivi esempi mi sembrano altri.

    Il braccio teso al motto “w il duce”, almeno a Roma, allude a un progetto che non è solo nostalgia e a un mondo molto concreto, molto organizzato e soprattutto trasversale, a differenza della galassia dei centri sociali e simili (dai popolarissimi e intrallazzatissimi gruppi ultrà del calcio alla potente lobby dei tassinari, fino a certi comitati di quartiere di commercianti e avvocati).

    Speriamo che sia solo archeologia.

    29 Aprile, 2008 - 16:59
  15. raffaele.savigni

    Rifiuto con la stessa energia l’intolleranza becera di certa sinistra e l’ottusità di chi tira fuori croci celtiche e saluti romani.Lo vogliano o no, tanto il comunismo quanto il fascismo sono finiti, hanno fallito, lasciando dietro di sé lacrime e sangue.

    29 Aprile, 2008 - 17:14
  16. carissimi,
    Alemanno, è il risultato di un processo socioculturale (!), che in questi ultimi anni si è affermato.
    Alemanno, è il prodotto in questa democrazia….decadente,
    è il prodotto di una memoria che si sta sempre più allontandando dalla storia del passato remoto (duce, persecuzioni ebraiche, persecuzioni politiche, persecuzioni diversificate verso tutto cio’ che non rientrava negli schemi costituiti dall’etica/morale del momento).
    Alemanno è il prodotto di questa storia presente,
    dove conti se sei nel cerchio/simbolo del Grande Capo,
    nel simbolo di quelli vincenti,
    di quelli che ce l’hanno fatta,
    anche in barba alle regole di rispetto e convivenza.
    Alemanno è il nostro prodotto,
    Avra’ intorno gente in gamba per amministrare questa città?
    Ce lo auguriamo.
    Intanto è il sindaco di Roma per i prossimi 5 anni
    alla faccia di Parigi, Berlino, e Londra……….
    Comunque,
    La sconfitta non è di Rutelli,
    ma la gente romana, ha bocciato un sentire cum Veltroni……
    Ogni votazione, boccia o premia l’amministrazione in carica…..
    Per me la dice lunga.
    ciao a tutti

    29 Aprile, 2008 - 17:31
  17. Clodine

    Spero solo che questo signor Alemanno non ci faccia rimpiangere i tempi in cui, tutto sommato, tante belle iniziative rendevano la capitale molto attraente e piacevole. Certo, i problemi urgenti, attuali, riguardanti soprattutto la sicurezza erano un tantino trascurati nel programma di Rutelli e questo ha fatto propendere per Ale..nno!!!

    P.S

    Per Davide Perini sul post precedente ho tentato un timido intervento -forse superficiale rispetto alla complessità del tuo pensiero- sapendo di non essere stata esaustiva.
    Con affetto in Cristo

    29 Aprile, 2008 - 20:10
  18. FABRICIANUS

    Non abitando a Roma, non entro nel merito della competizione elettorale che ha visto la vittoria di Alemanno.

    Penso solo ci sia stato un forte desiderio di discontinuità dei cittadini Romani.

    Riguardo a croci celtiche, saluti romani ed estremismi sia di destra che di sinistra, li rifiuto entrambi, concordando con il Prof. Savigni.

    C’è però una cosa che mi sta molto a cuore: ed è la visibilità e la presenza dei Cattolici in politica. Proprio ieri, sulle pagine lombarde del Corriere della Sera, un deputato Cattolico del PD sottolineava la questione, ponendo l’accento su uno spostamento verso la Lega Nord di parte del mondo Cattolico e lanciando l'”allarme”…..

    Chiedo a chi sarà così gentile nel rispondermi: Davvero gli insegnamenti di LA PIRA- BACHELET-MORO sono destinati al dimenticatoio???

    Un affettuoso saluto a tutti!
    F.

    29 Aprile, 2008 - 20:47
  19. forzajoseph

    Galeazzi, quello che lei racconta l’ho vissuto anch’io e anch’io, pur non avendocela fatta a votare alemanno (conosco l’entourage, stendiamo un velo pietoso), ho avuto un ghigno di soddisfazione ripensando a certe frange alleate con cicciobello…

    29 Aprile, 2008 - 23:47
  20. Francesco73

    Alemanno sta gestendo i primi momenti della vittoria molto bene, con understatement, sobrietà, appelli all’unità che non mi sembrano di maniera, senza trionfalismi.
    Un leader si vede non solo in campo, ma anche a partita finita, per come affronta la vittoria o la sconfitta.
    Mi ha convinto più da neo-Sindaco che da candidato (io non voto a Roma pur abitandoci da sempre, e avrei comunque scelto lui pur non essendo di destra, soprattutto per una ragione di discontinuità, necessarissima dopo 15 anni di dominio assoluto dell’altra parte).

    Gli insegnamenti di La Pira, Bachelet e Moro (ma anche quelli di De Gasperi e Sturzo), caro Fabricianus, vivranno laddove persone oneste sapranno attualizzarli con credibilità e senza rivendicarne di continuo l’eredita primigenia. Comunque non più in un solo partito organizzato.

    Tra l’altro, per onorarli al meglio occorrerebbe cominciare a non fraintenderli e a non usarli per l’agenda partitica e le sue miserie quotidiane, per legittimare posizionamenti o connubi che – se sono del tutto leciti – non sono affatto attribuibili automaticamente alla loro mente e al loro insegnamento (ciò vale soprattutto per Moro).

    E proprio con riferimento allo statista pugliese, farei togliere immediatamente quella orribile statua che gli hanno dedicato a Maglie, sua città natale in provincia di Lecce: porta l’Unità sotto braccio, e guarda caso la inaugurarono negli anni dell’Ulivo nascente, cioè del primo accordo tra una parte dei democristiani e i post-pci.
    L’operazione-statua mi è sempre parsa goffamente e indecorosamente propagandistica, e mi meraviglio che i familiari – che pure hanno sofferto come pochi – non si siano opposti con decisione.

    29 Aprile, 2008 - 23:59
  21. david pierini

    per Cloline…

    Cara Clodine ho letto con attenzione il tuo intervento e posso risponderti non in base alla mia conoscenza ma sulla base della mia esperienza. Mi trovavo pochi anni fa nella valle oscura della morte e stavo per abbandonare la mia “missione” non ritenendomi degno quando il Signore mi fece incontrare Lutero che mi sconvolse e raccolse i miei framtumi dandomi una nuova e più solida integrità cristiana. Qualche anno prima era stato l’incontro con Francesco d’Assisi a restituirmi la speranza e la fiducia. Io credo che Lutero sia stato come un bambino che, scoperto d’avere un padre pieno d’amore, gli corre incontro calpestando in questo suo slancio tutto e tutti. Come può nostro Padre non sorridere compiaciuto per tanto entusiamo…come può non perdonare…come può non approvare! Ricordiamo che Lutero veniva da vent’anni di penitenza… che viveva in un contesto cristiano inaccettabile…la sua anima viveva in un clima irrespirabile e non appena trovata l’aria è esplosa! Quanto poi alla divisione…io credo che Lutero non abbia diviso ma abbia evidenziato ciò che già era diviso… i profeti non dividono ma gettano un fascio di luce nelle tenebre del loro tempo perché risplenda la verità.

    http://davidilgrido.blogspot.com

    30 Aprile, 2008 - 4:48
  22. david pierini

    per Clodine…

    cara Clodine le cose si possono guardare cogli occhi della carne e cogli occhi dello spirito. Quando parliamo di Francesco o Lutero parliamo di gente che vedeva le cose secondo verità…alla luce della fede… cogli occhi dello spirito. L’unità della chiesa non l’ha distrutta Lutero ma la chiesa col suo malgoverno, un’anima quando va all’inferno non ce la manda Dio ma le sue opere malvagie. Se oggi guardiamo la chiesa cogli occhi della carne sembra che vada tutto bene… siamo in tanti, siamo il popolo eletto, Dio è con noi, le chiese la domenica si riempiono.. se invece la guardiamo cogli occhi dello spirito cara Clodine è un cimitero di sepolcri imbiancati. Secondo me la situazione è irrimediabilmente compromessa…”Gerusalemme sarà calpestata dai pagani”…Riguardo il fatto se salvi la fede o le opere io credo che salvino tutte e due…Lutero fu così paradossale perché scoprì che la fede in linea di principio può salvare anche senza le opere poichè la fede… è già in sé stassa un’opera buona.

    30 Aprile, 2008 - 5:45
  23. leggo parole di Alemanno ieri a Ballarò (sui saluti fascisti in Campidoglio) che gli rendono onore.

    Ma resto con i miei dubbi (ribadisco, limitatamente al tessuto sociale romano).

    30 Aprile, 2008 - 8:37
  24. ignigo74

    Per Giacomo Galeazzi e il suo amico in talare.
    “Beati i perseguitati per causa mia”.
    Beati, mi spiego? BEATI – MAKARIOI – perchè viene a chiedere solidarietà pagana? A me fa solo piacere quando degli imbecilli insultano un prete: appare in tutta evidenza lan verità ovvero che loro sono imbecilli, fascisti rossi, e i preti no. Che problema c’è? Avrebbe preferito il sig. Galeazzi che va con amico in talare nella tana del lupo Sapienza (sia chiaro: legittimo, anzi, quasi quasi un giretto in talare ce lo faccio anche io… la mia ubris provocatoria mi attrae…ma resisterò!) che tutti si fossero voltati sorridenti, sempre sia lodato, buon giorno reverendo, posso aiutarla padre. Oh la nostalgia del quadretto edificante. Peccato che la realtà sia anche questa e che il suo amico in talare sia sacerdote innanzitutto per quei deficenti da ricondurre almeno alle ragioni della civiltà e della democrazia. Che poi, mi scusa caro galeazzi, è proprio sicuro che sarebbe successo così a tutti i preti? E’ proprio sicuro che con un pò di santo coraggio e intelligente e serena e spiritosa retorica non si sarebbe riusciti a stemperare un pò questa tensione? Comunque la Sapienza è diventata un centro sociale… naturale che un prete venga accolto così, ma guai a rifugiarsi nelle università cattoliche!! avanti così! tutti in talare alla Sapienza, ma con il sorriso e la battuta pronta.
    Veritas omnia vicit.
    amen.

    30 Aprile, 2008 - 14:26
  25. Sumpontcura

    Mi riferisco all’intervento di Galeazzi. L’episodio della Sapienza è indecente e personalmente esprimo sconcerto e solidarietà fraterna. Certo, ignigo, “beati i perseguitati”, ma a dirla con tutta franchezza non scriverei mai la frase “a me fa solo piacere quando degli imbecilli insultano un prete”: non mi fa piacere affatto che delle povere anime vengano traviate dal demonio e predisposte per l’inferno, anche se so che queste cose possono avvenire e Cristo le ha previste e ce ne ha resi edotti. E’ necessario che gli scandali avvengano, certo (e il fatto raccontato da Galeazzi è uno scandalo), ma guai a coloro per colpa dei quali avvengono gli scandali, dice Gesù. L’odio e il livore per un prete in quanto tale – così come la maialata dei cinici bernardini e dei loro squadristi che hanno impedito al papa di recarsi alla Sapienza – sono episodi della lotta fra il Bene e il Male, non ragazzate frutto di becera sguaiataggine.

    30 Aprile, 2008 - 17:41
  26. ignigo74

    Fratello Sum,
    episodi di “lotta tra bene e male” sono uomini in talare che stuprano bambini e bambine e vescovi mezzi uomini che li nascondono.
    Francamente io di vaffanculo perchè cattolico ed ecclesiastico ne ho presi, ne prenderò: fanno bene alla mia umiltà e sono tarapia suggerita in caso di sindrome del piccolo Redentore. Io, perchè tu lo sappia, sono sempre stato uno che risponde, anche in faccia, agli attacchi. Non scappo.
    Il reverendo è andato alla SAPIENZA di ROMA che è un centro sociale con spaccio a cielo aperto e alta tensione ideologico comunistico rivoluzionaria: mi avrebbe stupito una reazione contraria. Noto un pò di tono piagniucoloso nell’interventi di Galeazzi: ma cosa voleva, l’infiorata come al Corpus Domini? Era alla Sapienza, mica a Gubbio. Poi il Galeazzi – anima bella – si straccia le vesti, non la talare – che costa – per il tristo episodio. Ma se vedesse, sentisse i commenti che certi sposi fanno sul parroco prima durante e dopo il rito del proprio matrimonio, prima durante e dopo il rito del battesimo dei popri figli… anche questi commenti sono bestemmie: chiunque faccia vita di parrocchia potrebbe raccontarne a decine. Ma il signor Galeazzi ha deciso che il problema, anzi, il Male, è solo altrove.

    30 Aprile, 2008 - 17:52
  27. Sumpontcura

    Ignigo, ma che la Sapienza sia un “centro sociale” è un dato di fatto inaccettabile, che le autorità dello stato non dovrebbero in alcun modo tollerare.
    Reagire a uno schiaffo porgendo l’altra guancia è affare nostro, di privati cittadini di fede cristiana, ma l’autorità ha doveri precisi: impedire agli squadristi – rossi o neri o grigi, coperti da gruppi parlamentari o no, vezzeggiati da quotidiani nazionali fondati da Antonio Gramsci o da Eugenio Scalfari, spalleggiati dalle radio dei radicali liberi o dai blog grillodipendenti – di violare le leggi, comprese quelle della decenza. Un po’ di sante legnate? Un po’ di sano carcere?
    Dici che non è molto cristiano quello che ho scritto? E chi ha detto che lo stato italiano è cristiano? E’ laico, no? E allora, i cristiani facciano i cristiani e porgano l’altra guancia, i carabinieri dello stato facciano i carabinieri e inaugurino una sana campagna di calci nel sedere.
    Quanto alle atrocità dei preti pedofili, sfondi una porta aperta, ma che cavolo c’entra? La pedofilia non ha il monopolio del peccato mortale, e l’inferno è grande.

    30 Aprile, 2008 - 18:03
  28. Sumpontcura

    Galeazzi risponderà personalmente, se ne avrà voglia. Ma alla domanda: che voleva, un’infiorata come al Corpus Domini? – vorrei provare a rispondere anch’io. Forse voleva semplicemente andare all’università statale, da comune cittadino fornito dei diritti civili, senza essere insultato e temere il peggio. Non mi sembra che chiedesse la luna, e – ripeto – trovo scandaloso l’episodio che ci ha raccontato.

    30 Aprile, 2008 - 18:11
  29. ignigo74

    hai indiscutibilmente ragione.
    Ma il piagnisteo c’è negli scritti galeazziani.
    E che mi dici degli empi che non bestemmiano palesemente ma prendono per il sedere Roma e Gerusalemme? Quelli, siccome non hanno i capelli lunghi e non vanno alla Sapienza e magari votano Silvio, quelli vanno bene?

    30 Aprile, 2008 - 18:29
  30. Sumpontcura

    Caro ignigo, Qualcuno che vede tutto e tutto comprende, senza farsi fuorviare dai capelli lunghi e dal voto alle elezioni, c’è, ci deve essere e dunque c’è. A noi tocca solo il comandamento dell’amore: ci tocca vedere Cristo anche nei beceri della Sapienza e nei preti pedofili, e amarli. Ogni tanto ho bisogno che qualcuno me lo ricordi.
    Un abbraccio

    30 Aprile, 2008 - 18:50
  31. giacomogaleazzi

    Gli ‘insapienti’ della Sapienza fanno il gioco delle lobby anti-cattoliche
    di Giacomo Galeazzi*
    CITTA’ DEL VATICANO – Prendo spunto da un piccolo ‘fuori programma’ personale per proporre alcune considerazioni. Martedì mattina ho accompagnato un amico sacerdote alla ‘Sapienza’ e passando davanti a centri sociali e ‘aule okkupate’ sono rimasto sconvolto dalla quantità di insulti e bestemmie gridate addosso ad una tonaca laddove pochi mesi fa andò in scena lo scandalo nazionale della parola negata a Benedetto XVI. Mi hanno insegnato che, evangelicamente, l’incomprensione fa bene ai cristiani, purifica le loro intenzioni, quindi non voglio né enfatizzare le offese né dare rilievo all’intolleranza degli incivili. Mi limito all’epiteto più riferibile, quello di “pedofilo fascista”. Non ho mai nutrito pregiudizi ostili verso nessuna parte politica né nostalgie di stampo ideologico, se non un intimo, privato rammarico per la fine dell’unità dei cattolici. Ciò che mi sta a cuore esprimere, a partire da questo banale episodio, non ha nulla a che vedere con le contese elettorali. Mi sembra ogni giorno più evidente, infatti, che la cultura dominante tollera tutto ma tollera a malapena chi ha fede in Cristo. Tornato in redazione dopo la sconcertante esperienza alla «Sapienza», mi sono venute in soccorso le parole di un grande Santo del XX secolo. “Ho insegnato incessantemente, con parole della Sacra Scrittura, che il mondo non è cattivo: perché è uscito dalle mani di Dio, perché è creatura sua, perché Jahvè lo guardò e vide che era buono – predicava Josemaría Escrivá de Balaguer, che ai tempi della guerra civile spagnola fu costretto alla traversata dei Pirenei per sfuggire alla persecuzione comunista -. Siamo noi uomini a renderlo cattivo e brutto, con i nostri peccati e le nostre infedeltà. Siatene pur certi, figli miei: qualsiasi specie di evasione dalle realtà oneste di tutti i giorni significa per voi, uomini e donne del mondo, il contrario della volontà di Dio”. E’ stata la fede a costruire le cattedrali nel Medio Evo, quindi noi cattolici dobbiamo reagire per non ritrovarci assediati da una cultura ostile. Un vescovo coraggioso come Monsignor Luigi Negri ha il merito di denunciare senza mezzi termini questa mentalità lividamente anticattolica. “Credo, però, che sia importante non limitarsi al lamento – spiega il presule di San Marino e Montefeltro -. Bisogna agire, cioè saper dare un giudizio sulla realtà attuale e, soprattutto, testimoniare di fronte agli attacchi e al clima anticattolico in Italia”. Come insegna lo storico Marco Tangheroni, dall’Umanesimo al Rinascimento, dal protestantesimo all’illuminismo e oltre, fino ai nostri giorni, è evidente lo sforzo “rivoluzionario” di alimentare leggende nere e di far perdere ai cattolici la consapevolezza di avere un passato (anche sociale) particolarmente glorioso: “Fare dimenticare il Medioevo o falsificarlo è un artificio per trasformare la civiltà cristiana da realtà storica (vissuta e quindi di nuovo vivibile) in mito, e per convincere surrettiziamente che l’impegno per restaurare una cristianità è pura utopia”. Perciò ritengo quantomai opportuna e lungimirante la proposta di uno dei principali intellettuali cattolici a livello mondiale, Vittorio Messori, che ha lanciato l’idea di un’ «Anti Defamation League», una lega cattolica antidiffamazione sul modello di quella ebraica, che intervenga sui mass-media a ristabilire le verità storiche deformate, attraverso rettifiche basate sui dati esatti e sui documenti autentici. “Contro la manipolazione ideologica, una “Lega anticalunnia“ non gioverebbe solo ai cattolici, ma a un giudizio equo e attendibile sul passato di un’Europa forgiata per tanti secoli anche dalla Chiesa”, precisa l’unico autore al mondo ad aver scritto un libro con gli ultimi due Papi. Così almeno gli (in)sapienti dell’università di Roma saprebbero a chi riversano addosso la loro ignoranza. Le lobbies anticattoliche («capaci di incidere sui processi legislativi») stigmatizzate più volte in modo limpido e inequivocabile da Benedetto XVI sono state analizzate rigorosamente proprio dallo scrittore celebre per numerosi bestseller religiosi mondiali come “Varcare la soglia della speranza” (scritto con Karol Wojtyla), “Rapporto sulla fede” (scritto con Joseph Ratzinger) e “Ipotesi su Gesù”. A lavorare contro la Chiesa sono l’ “Organizzazione mondiale della sanità, certi settori della massoneria, le associazioni gay soprattutto americane, le multinazionali farmaceutiche, le potenti organizzazioni ecologiste internazionali cha odiano il cristianesimo per nostalgia di paganesimo, i circoli liberal-radicali del politicamente corretto”. Secondo Messori, è appurata l’esistenza delle lobbies di cui Benedetto XVI ha lo storico merito di parlare esplicitamente. “L’azione di questi influenti gruppi di pressione non è diretta solo contro la famiglia nella prospettiva di fede, ma contro l’intero complesso etico e morale della Chiesa – puntualizza Messori -. L’Oms, in tema di contraccezione, aborto, diagnosi prenatale per la soppressione degli handicappati; certe importanti sigle dell’ambientalismo che vorrebbero liberarsi dal Vangelo per nostalgie pagane; alcuni settori della massoneria, che, soprattutto nei paesi latini e su influsso francese, sono ostili alla morale cattolica. Ma le lobby alle quali si riferisce il Papa sono anche altre”. E cioè, le grandi organizzazioni di omosessuali, molte di matrice anglosassone. “I gay, come ogni minoranza, sono spesso litigiosi nelle loro comunità, specialmente negli Stati Uniti, ma superano i loro contrasti nell’avversione praticamente unanime per l’etica “papista” – puntualizza Messori – . C’è poi la colossale industria farmaceutica, il business più redditizio dell’economia globale che ottiene guadagni formidabili dalla produzione di pillole anticoncezionali, preservativi e altri farmaci e strumenti”. Ci sono, inoltre, le lobby politiche anti-Chiesa, come il partito socialista europeo, quel gruppo all’Europarlamento che ha cacciato il cattolico Rocco Buttiglione da commissario Ue e non ha voluto menzionare le radici cristiane nel testo della convenzione. Il premier spagnolo Zapatero è il capofila del “politicamente corretto” imperante a Bruxelles, di un radicalismo di massa che non ha nulla a che fare con il marxismo e vede nella Chiesa la propria nemica giurata. Profetiche, dunque, le parole del filosofo Augusto del Noce. I partiti comunisti si sono trasformati in aggregazioni “liberal” nella quali la prospettiva etica è quella della minoranza radicale di Pannella e soci. E la secolarizzazione diventa sfiducia, diffidenza, odio verso il cristianesimo. “La Chiesa è sotto attacco non solo dall’esterno, anche da dentro – avverte Messori -. Trent’anni fa i catto-progressisti contestavano in piazza le istituzioni ecclesiastiche, oggi è in atto lo scisma sommerso dei credenti che, senza manifestarlo pubblicamente, non obbediscono in privato alle norme morali della Chiesa. La ‘quinta colonna’ delle lobby anti-famiglia sono i cattolici che dicono di credere ma non obbediscono alle direttive del Papa sull’etica sessuale e familiare: dall’uso dei metodi contraccettivi all’accettazione della convivenza e dell’omosessualità. E spesso la predica viene da pulpiti poco credibili”. In questa situazione, “la Chiesa può sperare poco nello spirito di crociata. Semmai nell’Islam. L’aggressione musulmana, infatti, è provvidenziale perché dimostra alle lobby anti-cattoliche che è meglio il vescovo che sbraita dell’imam che ti fa lapidare. Liberal, atei e agnostici dovranno ammettere che è meglio Gesù di Maometto“.
    *Vaticanista del Quotidiano ‘La Stampa’

    30 Aprile, 2008 - 21:06
  32. ignigo74

    @Galeazzi
    Sto Messori chi è, cos’è: un sacramento? Un adre della chiesa? un apostolo? Perchè p citato come autorità se NESSUNA facoltà teologica utiulizza nessun suo testo come istituzionale? La smetta di alzare cortine fumogene Lei sta al sensun ecclesiae come rossella al telegiornale e la defilippi al giornalismo.
    La sua biblioteca caro galeazzi è decisamente monotematica: Balaguer, Del Noce, Messori, Negri (vescovo coraggioso??? a san Marino?????????????????? i i vescovi in brasile che vengono mitragliati dalle mafie che sono???? a san Marino serve un vescovo coraggioso???????). Visto che scrive sulla Stampa si rilegga i grandi piemontesi e studi teologia da loro: Ceronetti (Filosofia Morale, Estetica e Esegesi in part. le traduzioni-versioni di Qoelet e di Isaia) Fruttero&Lucentini (Pastorale e Omiletica, Morale speciale) Levi (Teodicea, in particolare sul problema del Male, altro che tonache sbeffeggiate…).
    Infine sostituisca le sue pie letture con il “Breviario spirituale” del grande maestro Piero Martinetti o anche il “tà eis eauton” di Marcaurelio. In particolare nel Breviario troverà la feconda tripartizione: forza, bontà, saggezza. Le suggerisco il primo capitolo: Forza. Vedrà che un vaffanculo detto da un fascista rosso non le sembrerà degno di diventare articolo da giornale e magari smetterà di piagniucolare e scoprirà il grande dono del pianto motivato da misteri veri. Cresca Galeazzi su, io la sosterrò.
    Visto che è pappa e ciccia, culo e camicia con Messori, gli chieda che ne pensa della decisione di S.E. mons. Renato Corti, ordinario di Novara di sospendere a divinis due presbiteri scarsamente cinquantenni che si rifiutavano di celebrare i sacramenti in italiano, preferendo ovviamento il latino e la missa coram muro. Perchè sa, se vuole facciamo una scommessa: sono certo che avete – lei, quei due e Messori – una buona parte di biblioteca devozionistica in comune. Oltre che la Bibbia che ovviamente la prego di credere posseggo anche io.

    30 Aprile, 2008 - 21:28
  33. LuigiM

    @ Ignigo

    Carissimo,

    la ritrovo più acido del solito, come mai?

    Le si è riacutizzato il reflusso gastro-esofageo?

    Ha finito le scorte di Maalox?

    Ci faccia sapere cosa possiamo fare per alleviarle il “bruciore”,

    mi raccomando!

    30 Aprile, 2008 - 22:40
  34. Leonardo

    Aiuto! Ignigo74 ha cominciato a scrivere come Matteo! Pensiero collassato, sintassi sbracata, ortografia a pallino. Ma cos’è, un virus? Ll’invasione degli ultracorpi? Qui ci vuole come minimo il dottor House.

    30 Aprile, 2008 - 22:44
  35. @ l’ignoto…..
    c’è chi è interessato alla forma più che alla sostanza,
    le solite p. mentali di cui hanno bisogno come terapia quotidiana,
    talvolta dimenticano le dosi consigliate.
    peccato!
    Continuano a fare pubblicità al pensiero vuoto.

    @ Ignigo, sei incisivo e chiaro, complimenti, tieni conto anche del sump delle 18:50, lo condivido.
    un saluto

    30 Aprile, 2008 - 23:48
  36. sarebbe bene aggiungere confronto
    e non stare a criticare gli altri del pianerottolo,
    mi pare più maturo,
    anche se la maturità è sempre una acquisizione.

    30 Aprile, 2008 - 23:50
  37. forzajoseph

    Peccato Ignigo, stavi andando così bene…

    30 Aprile, 2008 - 23:53
  38. Sumpontcura

    Ignigo, Dio ci benedica tutti quanti, ché ne abbiamo proprio bisogno: magari con la mediazione del santo di oggi, l’Artigiano che quando il Signore gli chiedeva qualcosa, anche di pazzesco, non esitava a obbedire sorridendo.
    I preti disobbedienti al vescovo, che danno una lettura personale e sbagliata del motu proprio del papa, vanno redarguiti e se del caso puniti; compresi quelli che tranquillamente dicono: vedi quel bastone? è pronto per il primo che mi viene a parlare di messa in latino; o magari quelli che, ai fedeli che bussano alla loro porta, rispondono con un bel test sulla coniugazione perifrastica passiva.
    Quanto alla “missa coram muro”, il Signore ti perdoni la bestemmia: chiamare muro il Crocifisso è pesante, pesante. Siamo molto al di là di una polemica sul motu proprio (che peraltro un cattolico dovrebbe prendere in considerazione come un dono: di Gesù tramite il suo vicario Pietro, nell’ambito del mandato a pascere il gregge).
    Un saluto affettuoso ma molto accorato.

    1 Maggio, 2008 - 9:16
  39. Sumpontcura

    Sulla biblioteca di ignigo74.
    Il tuo intervento di ieri sera, letto da me solo stamattina, mi ha rattristato non poco; ma un sorriso solidale sei riuscito a strapparmelo comunque, trovando una “cattedra” di tutto rispetto per i miei amati Fruttero e Lucentini.
    Ogni biblioteca merita considerazione e ammirazione. Ma qualche presa di distanza – in nome della verità – potrebbe essere opportuna. Piero Martinetti? Un maestro di vita, per tanti aspetti, un testimone di coerenza politica e morale. Ma un feroce nemico del cristianesimo, un presuntuoso ricercatore di quello che davvero ha detto e insegnato Gesù: qua i Vangeli: questo sì questo no. Vangelo di Giovanni? Via, è tutto falso, tutto influenzato dall’ellenismo. Lettere di San Paolo? Via, è tutto falso, tutto influenzato dall’ebraismo. Atti degli Apostoli? Apocalisse? Lettere apostoliche? Fuori! Porcherie!
    Ti secca se ti dico che, tutto soppesato, preferisco di molto i libri di Vittorio Messori?

    1 Maggio, 2008 - 9:43
  40. mi sto leggendo Ken Follet… si può fare?
    (comunque sono d’accordo col senso della provocazione originaria di ignigo…)

    p.s di Messori consiglio sempre a tutti la prima edizione di Ipotesi du Gesù: a parte la bellissima idea ispiratrice, ragione e fede (e soprattutto, esperienza di Cristo) vi si sposano con rarissima armonia… l’ultima edizione, rivista e “politicamente corretta” dall’autore invece mi ha abbastanza deluso.

    1 Maggio, 2008 - 10:30
  41. … ma sto leggendo anche Lacroix (Il matrimonio… semplicemente). Ne parlerò presto sul mio blog.

    1 Maggio, 2008 - 10:31
  42. don78

    Agli occhi di Messori & Co. credo che sarei il perfetto rappresentante di catto-progressismo da scisma interno e sommerso, “fumo di Satana”, alleato delle lobbies liberal anti-cattoliche….
    Mi verrebbe da rispondere che loro appartengono alla schiera dei “profeti di sventura” che vedono diavoli e complotti dovunque, con una Weltanschauung non-cristiana, ma gnostica, dualistica e manichea….
    MA QUELLO CHE MI (E VI) CHIEDO è: quando la smetteremo con queste polemiche estenuanti, che invecchiano e stancano il volto della Chiesa, quando semtteremo di rinfacciarci a vicenda di essere non-cristiani, mentre il mondo se va da tutt’altra parte e noi ci perdiamo in una caccia alle streghe?
    E sopratutto: ce la faremo mai?
    CERCANSI PAROLE DI SPERANZA.

    1 Maggio, 2008 - 10:31
  43. LuigiM

    Don78,

    le parole e gli atti di BXVI per Lei non sono sufficienti?

    1 Maggio, 2008 - 10:42
  44. Sumpontcura

    Caro don78:
    qualcuno ha scritto che tentare di governare l’Italia non è presuntuoso, è inutile: tanto – governo di qua, o governo di là, o nongoverno – l’Italia continuerà ad andare avanti per conto suo. Non so se un giudizio del genere è adeguato al nostro Belpaese; ma certamente a me sembra adeguato ai nostri poveri tentativi di governare il mondo.
    “Ce la faremo mai?”, ci chiedi, auspicando parole di speranza. Onestamente, credo di no, noi non possiamo farcela. In compenso sono certo che Lui ce la farà, e questo è molto più che una speranza.
    Ti basta? A me sì.
    (Leggendo il tuo intervento, mi veniva il mente il finale del racconto di Borges “I due teologi”: Aureliano e Giovanni di Pannonia, i due nemici giurati, l’ortodosso e l’eretico, uno bruciato sul rogo su denuncia dell’altro, una volta morti scoprono che Dio li confonde l’uno con l’altro, o meglio che nel suo imperscrutabile giudizio li ha sempre visti come se fossero un’unica persona.)

    1 Maggio, 2008 - 10:54
  45. Sumpontcura

    All’amico LuigiM:
    per me sì: Dominus conservet eum, con tutto ciò che segue.
    Un abbraccio.

    1 Maggio, 2008 - 10:56
  46. ignigo74

    amico sum.
    mi sgridi per l’eterodossia di Martinetti (sì, eterodosso, non eretico, leggi la conclusione del suo breviario e commuoviti, come me) e poi usi teleologicamente il furbettino e affabulatore ateologico Borges…? suvvia…

    1 Maggio, 2008 - 10:58
  47. ignigo74

    amico forzajoseph.
    dai su, seguimi lo stesso è comunque un inizio.
    l’importante è non piagniucolare.

    1 Maggio, 2008 - 10:58
  48. Sumpontcura

    Ignigo:
    la differenza è questa: io ho scritto “mi veniva in mente Borges”; tu hai scritto “Martinetti, un grande maestro”.

    (PS – “Furbettino”? Ohibò!)

    1 Maggio, 2008 - 11:03
  49. raffaele.savigni

    C’è qualcosa di vero nell’articolo di Galeazzi: talora sembra che l’identità più forte della sinistra non sia la solidarietà con i lavoratori ma il laicismo e l’anticlericalismo (difesa dell’aborto, dell’eutanasia, delle coppie gay ecc.). Dobbiamo però anche chiederci se una sorta di neoclericalismo di destra non ne faciliti per caso la diffusione. Gli integralismi (laicisti e religiosi) si rafforzano a vicenda: alla fine dell’Ottocento come oggi. Difendo il diritto di tutti di parlare, ma non mi piace la linea culturale di mons. Negri o dell’ultimo Messori (lo preferivo quando scriveva “Ipotesi su Gesù” o “Scommessa sulla morte”: libri intelligenti). Preferisco il cardinale Scola, che ha mostrato di saper discutere “alla pari” con il filosofo laicista Flores d’Arcais (come a suo tempo fece anche il card. Ratzinger).
    A Matteo e Leonardo: c’è una parte di verità in quello che ciascuno di voi dice; fate uno sforzo per vederla, e non concentratevi solo su quella parte dell’altro che non vi piace.Non volglio fare la predica a nessuno (io stesso cado spesso nel tranello); ma sotto questo aspetto apprezzo molto la capacità di Luigi di saper vedere sempre il meglio che c’è in ognuno.

    1 Maggio, 2008 - 11:06
  50. ignigo74

    guarda sum, ho vissuto una stagione di intenso amore con borges, suggellata da uno splendido esame in letterature ispano americane.
    se alzo lo sguardo di pochi centimetri da dove ti sto rispondendo vedo la costa di finzioni, storia dell’eternità, storia universale dell’infamia, oràl, l’aleph e l’insuperabile elogio dell’ombra (ho anche gli altri ma non si vedono da qui).
    Non dico che sia tuto da buttare – PER CARITA’! – però è finito l’amore.
    e ribadisco l’impressione di affabulazione furbetta, nebulosa di parole e frasi spesso solo allusive, nemmeno fonosimboliche.
    è un narratore sonoro: racconta suoni concettuali.
    Ma se poi dentro questi suoni concettuali ci siano davvero dei concetti questo non è possibile capirlo.
    certo, l’aleph è sempre l’aleph: infinitamente grande.

    1 Maggio, 2008 - 11:21
  51. Luigi Accattoli

    Ignigo credevo di conoscere quasi tutto di Borges – che amo moltissimo – ma ignoro che cosa sia “Oràl”.

    1 Maggio, 2008 - 11:53
  52. LuigiM

    Carissimo Sump,

    allora siamo almeno in due 😉

    1 Maggio, 2008 - 13:32
  53. ignigo74

    JLBorges, Oral, Editori Riuniti, I ed 1981
    E’ una breve raccolta di cinque lezioni tenute da B all’università diu Belgrano.

    1 Maggio, 2008 - 14:34
  54. Leonardo

    Ah sì, Oral B. Lo adopero tutti i giorni.

    1 Maggio, 2008 - 17:14
  55. Leonardo

    Hm, visto l’effetto annichilante mi sa che dirò ancora battute così atroci.

    2 Maggio, 2008 - 10:33
  56. Clodine

    Leonardo, sei talmente simpatico che ..puoi dire ciò che vuoi. Lo penso seriamente..

    2 Maggio, 2008 - 13:40

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