Il bene che contagia: Teresa di Calcutta Marina e Govindo

“Davvero mi importa tanto di Calcutta e del dolore degli altri? Davvero voglio correre il rischio di diventare schiava di un bambino handicappato che non ho neanche partorito io?” Domande con le quali Marina Ricci – collega vaticanista – racconta nel libro “Govindo. Il dono di Madre Teresa” (San Paolo 2016) la decisione di farsi mamma di un bambino incontrato per caso a Calcutta, durante un viaggio di lavoro, nell’orfanatrofio di Madre Teresa. Nei commenti qualche altro ragguaglio e un bel saluto a Marina.

5 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Leggo con affetto il libro della collega Marina Ricci già vaticanista del TG5. Con affetto per lei e per Madre Teresa, in preparazione mia alla canonizzazione della Madre che sarà domenica. Vedo in questo libretto un’attestazione viva di come fosse diffusiva la carità della santa di Calcutta. Ho conosciuto Govindo in braccio a Marina, mentre insieme facevamo la fila in Sala Stampa per accreditarci a un volo papale. Nel 2002 Marina e io fummo insieme nel gruppo di giornalisti che scrissero le meditazioni della Via Crucis papale.

    2 Settembre, 2016 - 11:42
  2. Luigi Accattoli

    Nel 1996 Marina Ricci viene mandata a Calcutta dal direttore del TG5 Enrico Mentana mentre Madre Teresa sta affrontando una grave malattia e molti pensano che sia prossima la sua morte, che arriverà l’anno seguente. La giornalista, visita l’orfanatrofio in cui le suore di Madre Teresa aiutano i bambini in difficoltà e conosce Govindo, un bambino gravemente malato che nessuna famiglia intende adottare. Marina sceglie invece di accoglierlo insieme a tutta la sua famiglia: inizia un percorso che cambierà la sua vita, quella di suo marito e dei suoi figli. Gogo, come tutti lo chiamano, soffre di una malattia degenerativa; non cammina e non cresce, ma questo non gli impedisce di amare ed essere amato dalla sua nuova famiglia e di andare oltre lo scetticismo dei medici che gli avevano dato pochi anni di vita. Gogo circondato dagli affetti, riempie di gioia mamma Marina, papà Tommaso e i suoi fratelli e nipoti fino al 5 novembre 2010 quando, a 18 anni appena compiuti, si spegne.

    2 Settembre, 2016 - 11:47
  3. roberto 55

    Mi sento così “piccolo” e meschino, alla lettura di storie così straordinarie (che il nostro “padrone di casa” ci propone opportunamente proprio nel giorno della canonizzazione di Madre Teresa), da non ritenermi neppure in grado di esprimere alcun commento, ma solo di inchinarmi silenzioso di fronte ai suoi protagonisti.

    Buona domenica !

    Roberto Caligaris

    4 Settembre, 2016 - 12:24

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