Il Corpus Domini in Piazzetta a Monti

Chi non conosce il Rione Monti – dove abito – fa difficoltà a immaginare che cosa possa essere la processione del Corpus Domini nella piazza di Santa Maria ai Monti, piazza di barboni, cani e bambini che è narrata nel mirabile filmato autobiografico di Mario Monicelli, monticiano doc, intitolato Vicino al Colosseo c’è Monti. Il prete con l’ostensorio va in mezzo a una folla chiassosa e sorpresa, seguito dai partecipanti alla messa che sono forse un terzo rispetto ai presenti nella piazza. Questa processione l’abbiamo fatta anche domenica e ne dico qualcosa nel primo e nel secondo commento.

183 Comments

  1. Luigi Accattoli

    La processione esce alle 20.00 dalla bella chiesa detta della Madonna dei Monti, dov’è sepolto Benedetto Giuseppe Labre, gira per la piazza, che è detta “piazzetta” (“vado in piazzetta”, fanno i ragazzi ai genitori), e rientra in chiesa. Ma quest’anno ha avuto una novità ecumenica – in considerazione dei fatti dell’Ucraina – e ha raggiunto la vicina chiesa dei Santi Sergio e Bacco degli Ucraini in Roma dove si è conclusa con un inno in lingua paleoslava, l’incenso meno acre e più aromatico dei fratelli della Santa Rus’ e la benedizione eucaristica officiata dal parroco ucraino.

    24 Giugno, 2014 - 10:51
  2. Luigi Accattoli

    Nel percorso la processione non è protetta da vigili, non ha baldacchino o stendardi, va direttamente tra la gente che affolla a crocchi le vie e la piazza, con gelati in mano o fette di cocomero in bocca. Nessuno reagisce male, i più si scansano dicendo “ops”, alcuni si segnano, qualcuno si inginocchia sul selciato. Don Francesco intona il “Gloria al Padre”, avendo alla sua sinistra un diacono nero con l’incensiere, di nome Igor, nativo del Benin e nessuno alla sua destra, dove di sua iniziativa si è portato uno dei partecipanti con spontaneo gesto di supplenza.

    24 Giugno, 2014 - 10:51
  3. Luigi Accattoli

    Don Francesco è un deciso sostenitore della “Chiesa in uscita” di Papa Francesco e intende la processione come un momento dell’uscita. Un’uscita umile, indifesa, alla pari. Egli è fortemente innovatore ma anche fortemente prete: ha sempre il colletto e dice che vestendo da prete più persone gli parlano e lui ha più occasioni per parlare del Signore.

    24 Giugno, 2014 - 10:52
  4. nicoletta zullino

    Fortemente innovatore e fortemente prete: c’è tutto. Bello.

    24 Giugno, 2014 - 11:13
  5. lazzaro

    A fronte di un lodevolissimo Don Francesco, cui senz’altro bacerei la mano, c’è tal Don Tarcisio, parroco a Cameri (NO), il quale nel bollettino parrocchiale così scrive: “Chi contrae un matrimonio civile vive in una infedeltà continuativa. Non si tratta di un peccato occasionale (per esempio un omicidio), di una infedeltà per leggerezza o per abitudine che la coscienza richiama comunque al dovere di emendarsi attraverso un pentimento sincero”.
    Quanta amarezza, nonostante le scuse del Vescovo,ma non di Don Tarcisio! E io che pensavo che mia figlia fosse una brava ragazza, me la ritrovo, invece, peggiore di un assassino. Insomma chi ha ucciso Yara è meno condannabile di un convivente. Non ci vedo dalla rabbia!
    Il sig. Luigi e gli altri mi scusino il fuori-tema, anzi, se possono, non replichino nemmeno. Avevo solo bisogno di sfogarmi, almeno un po’. Scusate ancora.

    24 Giugno, 2014 - 14:56
  6. Federico

    Chiedo scusa io a Lazzaro: non intendo entrare nel suo privato, ma colgo lo spunto del suo intervento e del suo sfogo per una riflessione.

    Rispetto lo sfogo di Lazzaro, ma che io sappia i bravi cattolici, ragazzi e ragazze, non convivono e non si accontentano di un matrimonio civile.
    I bravi cattolici desiderano il sacramento del matrimonio e fare la volontà di Dio.
    Le parole di questo don Tarcisio possono essere state forti e possono aver ferito la sensibilità di molti parrocchiani, ma resta una domanda: perché ci sono “bravi ragazzi” che non scelgono il matrimonio religioso?
    Credono/crediamo che il matrimonio sia solo una formalità o sono/siamo convinti che si tratti di una sacramento?
    Perché un genitore deve sentirsi offeso, stizzito e arrabbiato perché un sacerdote fa il suo dovere (mettiamo pure eccedendo nei toni, ma neanche più di tanto) e non è minimamente toccato dalla scelta di un figlio di vivere fuori dalla comunione ecclesiale e contro la morale cattolica?
    Diamo peso alle parole di un bollettino parrocchiale e ci lasciamo scivolare addosso il Magistero della Chiesa Cattolica, il catechismo, la morale cattolica, il senso del peccato…

    Mi sembra di vivere in un mondo che gira al contrario. Si giustifica il peccatore e l’impenitenza, si contesta il sacerdote che raccomanda la morale cattolica. E ci lamentiamo che i nostri figli non frequentano più i sacramenti? Quale testimonianza abbiamo dato e diamo loro?
    E’ come quando un insegnante convoca i genitori di un alunno che non ha studiato e i genitori se la prendono con l’insegnante anziché con il figlio svogliato. Io sarà un pessimo soggetto, e anche adesso sicuramente avrò sbagliato a intervenire, ma al posto di Lazzaro sarei corso da mia figlia dicendo: “leggi qui, pensaci su, cosa aspetti a sposarti?”
    Non giudico nessuno, anche perché non conosco le vicende private e personali che possono aver determinato certe scelte, ma non posso non pensare alla buonanima di mia nonna che fino all’ultimo giorno di vita ha pregato il Signore perché il più giovane dei suoi figli (iscritto al PCI e ateo) si sposasse in chiesa, battezzasse la figlia e almeno “qualche volta” andasse in chiesa. Era sposato civilmente, una bravissima persona, ma a mia nonna non bastava: aveva a cuore la salvezza della sua anima, non giustificava i suoi peccati e ha sempre pregato per la sua conversione.
    Scusate, ma avevo anch’io bisogno di sfogarmi.

    24 Giugno, 2014 - 17:02
  7. Lorenzo Cuffini

    http://www.diocesinovara.it/diocesi_di_novara/comunicazione/00001662_Il_vescovo___Convivenza_come_omicidio_Inaccettabile_equiparazione_.html

    Spero che serva a rasserenare sia Lazzaro, che Federico.
    La Chiesa, ancora una volta, si dimostra piu’ bella, piu’ forte, piu’ sincera e in ultima analisi piu’ mamma dei suoi singoli componenti. Il bello dei preti- a differenza dei vari maitre à penser che abbondano anche in campo cattolico- è che hanno sopra di loro un vescovo, e i vescovi, un Papa. E quindi puo’ darsi, come in questo caso, che una sparacchiata per le trippe possa venire ” riparata” in tempo utile.
    L’intervento del vescovo Brambilla mi pare tale da mettere una parola definitiva su questo scivolone imbarazzante per tutti quanti.

    24 Giugno, 2014 - 17:42
  8. Luigi Franti

    Se le parole di questo don Tarcisio sono quelle riportate da Lazzaro («Chi contrae un matrimonio civile vive in una infedeltà continuativa. Non si tratta di un peccato occasionale (per esempio un omicidio), di una infedeltà per leggerezza o per abitudine che la coscienza richiama comunque al dovere di emendarsi attraverso un pentimento sincero») la cretinata è solo in quelle cinque parole messe tra parentesi: “per esempio un omicidio”. Non si può dire così, esattamente come non si potrebbe dire: “ci potrebbero essere degli inconvenienti, per esempio la morte”. Salame il prete a scrivere una cosa del genere.
    Però, tolta la parentesi, il resto della frase ha senso e per giunta è vero. La convivenza more uxorio di due persone non unite sacramentalmente in matrimonio per la dottrina della chiesa è un peccato e, ovviamente, non è occasionale, ma continuato.
    Se fosse il caso di scriverlo nel bollettino parrocchiale o fosse meglio star zitti e fare il pesce in barile, io non lo so, però non è un’eresia.
    Il prete scrive male, ma il suo vescovo scrive peggio: trovo che la rettifica citata da fra’ Lorenzo faccia veramente pena. Non dice nulla e fa solo confusione.
    Così siam messi.

    24 Giugno, 2014 - 18:00
  9. Marilisa

    “si contesta il sacerdote che raccomanda la morale cattolica. ”

    Si contesta il sacerdote che dice scempiaggini nel momento in cui giudica più grave la convivenza rispetto all’omicidio.
    Ma ancora esistono preti di questo genere? Dio ce ne liberi!
    Lo avessi sentito con le mie orecchie questo don Tarcisio, lo avrei contestato sull’istante.

    24 Giugno, 2014 - 18:03
  10. Sara1

    Franti la rettifica spiega appunto che il sacerdote e’ stato un salame a scrivere quella frase tra parentesi.

    Tra tutti gli esempi ha scelto il peggiore, magari non l’ha fatto apposta però essendo argomenti da campo minato pensare meglio prima di scrivere e’ assolutamente doloroso.

    24 Giugno, 2014 - 18:14
  11. Sara1

    Doveroso non doloroso

    24 Giugno, 2014 - 18:15
  12. Luigi Franti

    Gentile Sara, purtroppo la rettifica del vescovo fa solo confusione perché alla domanda che a quel punto implicitamente chiunque si porrebbe («ma allora è lecito per la chiesa convivere more uxorio senza essere sposati?») sostanzialmente risponde: «è complesso». Complimenti al vescovo.

    24 Giugno, 2014 - 18:44
  13. Lorenzo Cuffini

    Complimenti sentitissimi, difatti.

    24 Giugno, 2014 - 19:02
  14. Sara1

    Non dice che è complesso rispondere ma che le situazioni irregolari sono complesse e accostarle anche se per sbaglio all’omicidio non corrisponde ad una “Chiesa che è madre anche quando vuol essere maestra di vita”.

    p.s. la mia bisnonna si è sposata con due figli che già camminavano…

    24 Giugno, 2014 - 19:34
  15. discepolo

    “La Chiesa ancora una volta si dimostra più bella più forte più sincera ” proclama Lorenzo. Beata ingenuità! Il caro Lorenzo ha gli occhi foderati di prosciutto!
    http://www.fanpage.it/offerte-dei-fedeli-investite-in-borsa-truffa-milionaria-ai-frati-francescani/

    http://www.huffingtonpost.it/2014/06/24/don-sergio-librizzi-arrestato-accusato-reati-sessuali_n_5524620.html?utm_hp_ref=italy

    Non solo la Chiesa odierna non si mostra affatto”bella forte e sincera” ma anzi è il coacervo di ogni ignobile e disgustosa ipocrisia, di ogni viscida e nascosta ricerca di propri interessi ammantanti di belle e retoriche parole.
    Chi se ne accorge è saggio. Chi se ne accorge si tiene alla larga da questi parolai retorici e ipocriti che nella Chiesa di oggi si chiamano “misericordiosi” e poi si scopre che la loro misericordia è moooolto interessata…

    24 Giugno, 2014 - 20:34
  16. discepolo

    I cari Frati Francescani sono stati truffati da un “consulent finanziario”
    ma un si chiede perchè dei frati francescni debbono avre un consulente finanziario?
    forse che San francesco aveva un consulente finnziario?
    E’ vero che i poveri frati sono stati fregati ma è anche vero che tanto poveri i frati non lo erano se hanno investito MILIONi di euro donati dai fedeli ricorrendo a un consulente finanziario ( che li ha fregati)
    diverso è il caso del Don accusato di richieder favori sessuali ai migranti in cambio di permessi.
    qui siamo nel campo del do ut des. Solo gli ingenui possono pensare che intorno i migranti si muovano solo persone sante e disinteressate. La triste realtà è invece che intorno ai migranti si muovono persone INTERESSATe a avere un loro tornaconto.
    Le anime belle ne sarnno ferite ma la realtà è questa. C’è molta più ipocriia in chi dice “accoglimo tutti1 Venite , venite” che in hi dice che i flussi i migranti debbano esser regolamentati.
    c’è un business sui migranti e le anime belle non se ne accorgono , tutte prese come sono dalla loro ideologia peace and love.

    24 Giugno, 2014 - 20:44
  17. discepolo

    La presidentessa Boldrini che potrebbe essere presa come la MADONNA della anime belle ha detto che noi dovremmo dare il benvenuto a tutti i migranti.
    benisssimo! bellissimo ! SUblime! Un milione , un miliardo di migranti dall’Afrrica a cui noi diamo il benvenuto!
    Ma poi i migranti debbono pur vivere, tutti i giorni debbono abitare in una casa, lavorare. La presidentessa Boldrini si degna di dirci COME tutte queste persone possono avere una casa un lavoro, se già MOLTi italiani non hanno una casa un lavoro? No non si degna di dircelo.
    perchè ormai fra la gente VIP vanno di moda i proclami : Bisogna far così , bisogna esser colà . Ma COME fare nessuno si degna di dircelo.
    persino Il Santo Padre ,ormai si è ridotto ai proclami e alle scomuniche. Ci sono un sacco di cattivi i corrotti , i mafiosi, i torturatori , ci sono un sacco di problemi la pace , la giustizia sociale , ecc. Ma COME risolvere questi problemi nessuno si degna di dircelo ( perchè nessuno lo sa!) Si limitano a fare proclami retorici che lasciano il tempo che trovano…

    24 Giugno, 2014 - 20:55
  18. Clodine

    Bagarre davanti ad un palazzo di edilizia pubblica sulla via Prenestina. Autobus bloccati; llo spiegamento di forze dell’ordine in assetto di guerra è davvero imponente.
    Che succede? Udite udite:una famiglia italiana con tre bambini [occupanti l’alloggio della nonna del giovane capofamiglia, inquilina assegnataria ivi residente da 50 anni in quello stabile,morta due anni prima] viene sbattuta fuori dall’abitazione nella quale viveva dalla morte dell’anziana parente che avevano accudita.
    Mobili, cassetti e vettovaglie, la famiglia, di fatto, viene messa in mezzo alla strada ma..sorpresina…ad occupare seduta stante il suddetto alloggio, subito in pole position ,chiavi in mano, una famiglia di peruviani . Esce la famigliola italiana ed entra la peruviana. Fantastico! W la patria! W il sindaco Marino…

    24 Giugno, 2014 - 21:25
  19. Clodine

    W la Boldrini, carina la Boldrini…come mi piace la Boldriniiii !!!!! Con quegli occhi e quel sorriso, la Boldrini, può dire ciò che vuole!!

    24 Giugno, 2014 - 21:33
  20. Marilisa

    Convivere more uxorio: che colpa! Un peccato di continua infedeltà a Dio. L’ omicidio: un peccato “occasionale”( parola del “don”), quindi meno grave del primo. Vuoi mettere? In fin dei conti con l’omicidio si toglie solo la vita ad una persona mentre con la convivenza non si toglie la vita a nessuno, ci si ama reciprocamente e si può creare una famiglia vita natural durante. Vuoi mettere?
    E se tantissimi vengono turbati, e restano sconcertati, dalle parole pesanti di un parroco molto zelante ma pochissimo pensante, i soliti fedelissimi ad una Chiesa che vuol continuare a poggiare le sue fondamenta sulle parole, a prescindere dalla “realtà complessa” in cui è possibile fare dei distinguo fra “sofferenze e fatiche di moltissime famiglie”( parole del vescovo), levano gli scudi e gridano allo scandalo.
    E non si chiedono MAI, proprio MAI, perché succeda che molti matrimoni civili funzionano alla perfezione e, al contrario, molti matrimoni consacrati in chiesa non funzionano e vanno a sfociare nella separazione. E non solo fra i giovani ma anche tra persone attempate.

    PS
    Se io non appartenessi, per mia scelta, alla Chiesa cattolica, GIURO che nel sentire certe parole che provengono da alcuni ecclesiastici e da alcuni fedeli ( che spero siano una minoranza) di una Chiesa incredibilmente arretrata, non potrei aderire in piena coscienza alla fede cattolica. Lo GIURO.
    Discepolo, ogni volta che mi capita di leggere i suoi post, mi sento respinta mille miglia lontano dalla Chiesa. Se lo stesso effetto lo provano altri, pensi lei di quale responsabilità si sta caricando. Ci pensa qualche volta? Il dovere di un cristiano è di attirare, non di respingere.

    24 Giugno, 2014 - 21:33
  21. Sara1

    Marilisa il parroco ha fatto un’uscita infelice, ha chiesto scusa lui pubblicamente (almeno a detta di Avvenire) ha chiesto pubblicamente scusa il vescovo dobbiamo farci tutti prendere a frustate o basta così?

    Dateci un taglio tutti…

    Discepolo cosa c’entrino con questo la Boldrini e gli immigrati lo sa solo Dio….

    24 Giugno, 2014 - 22:27
  22. Clodine

    Infatti, torniamo al tema: la processione del rione Monti…
    Per chi non è di Roma, il rione Monti si contende con l’altro famoso – Trastevere- il primato dell’antichità anzi, direi che Monti , in assoluto,è il più antico rione della Urbe tanto da ricoprire 2500 anni di storia. Sorge su tre monti : Esquilino, Viminale e parte del Quirinale, le strade sono strette costeggiate da alti palazzi di varie epoche che trasudano odori lontani .
    E così scendendo per queste viuzze ci si ritrova alla Svbvra romana, cioè, la”zona abitata sotto la città”, tanto sotto da far parte dell’area urbana della Roma Antica, quando il re di origine etrusca Servio Tullio la scelse per la propria residenza.

    24 Giugno, 2014 - 23:08
  23. Clodine

    E’una zona ricca di leggende e tradizioni la più autentica e popolare di Roma e luogo delle contraddizioni sociali e umane dell’antica capitale dell’ Impero,che a tutt’oggi permangono. Cambia la storia, i colori, gli stili, come le foglie di un grande albero, ma la radice,quella, resta immutata, proprio come la Tradizione religiosa popolare. Credo che ogni processione, come quella descritta da Luigi, perpetui un rituale antico e sempre nuovo. Non è un mero mezzo espressivo, ma uno strumento comunicativo importante ai fini della fede: sono momenti unificanti che testimoniano di una religiosità collettiva socialmente condivisa. Una Tradizione da conservare che testimonia il perdurare di un cristianesimo attivo, vivo, in una sorta di “scandaloso” anacronismo…
    Bello l’affresco che ci hai regalato: grazie Accattoli !

    24 Giugno, 2014 - 23:09
  24. Clodine

    Conosco la Chiesa dei santi Sergio e Bacco, un mio vecchio amico prete [morto lo scorso anno quasi centenario] era slavo e fu, ai tempi del Concilio V.II, uno dei traduttori più rappresentativi! Era un sacerdote che spaziava da una parte all’altra del mondo…sempre in uscita perché anche la Chiesa è in uscita, è nata in uscita, dal momento in cui lo Spirito Santo prese possesso degli Apostoli, con Maria, nel cenacolo…

    24 Giugno, 2014 - 23:26
  25. Lorenzo Cuffini

    Che spettacolari minestroni fa discepolo.
    Dice: hai gli occhi foderati di prosciutto.
    Se è prosciutto quello che mi dice la Chiesa, vada per il prosciutto.
    Sempre meglio che essere accecati da furore ideologico anticattolico.
    Sarà magari ben ben avanti sulla strada della santità e sicuro lo è più di me ( non si esalti, non ci vuole nulla) ma lo saprà , discepolo, di essere apertamente, radicalmente anticattolica, nei suoi interventi?

    24 Giugno, 2014 - 23:39
  26. Marilisa

    Sara, forse non hai capito che la mia reazione è stata provocata non tanto dalle assurde parole del prete– le cui scuse peraltro sono state in qualche modo obbligate dal vescovo– quanto da quelle dei soliti due frequentatori del blog che vanno di pari passo e sempre si schierano dalla parte che a loro piace di più perché gli fa più comodo, e vorrebbero mettere in cattiva luce chi sta dalla parte giusta.
    E sinceramente mi disgusta sentire le scriteriate filippiche senza capo né coda di discepolo. Chi parla come lei fa danni enormi alla Chiesa.

    25 Giugno, 2014 - 0:04
  27. Marilisa

    “ma lo saprà , discepolo, di essere apertamente, radicalmente anticattolica, nei suoi interventi?”

    Ma cosa vuoi che sappia, Lorenzo? Dice delle assurdità tali che sembra che ignori del tutto che cosa è, e come deve essere, la Chiesa del Cristo. Sembra un’ analfabeta in materia.

    25 Giugno, 2014 - 0:11
  28. Sara1

    Guardi Marilisa non mi importa più di tanto di quello che pensa è solo che prevedo che partendo dall’errore di questo parroco rismonteremo tutto il cristianesimo due o tre volte in una settimana e insomma, un po’ di tregua per favore.

    25 Giugno, 2014 - 0:25
  29. Sara1

    Come volevasi dimostrare il nostro Torquemada è tornato in azione:

    http://incompiutezza.wordpress.com/

    “i reazionari che infestano il blog dell’ottimo Vaticanista Accattoli,
    Federico e Luigi Franti:”

    Luigi è ottimo beato lui…

    25 Giugno, 2014 - 1:18
  30. Gianrinaldo

    http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/meriam-fermata-all-aeroporto-sudan.aspx
    Bel risultato della politica di “non intervento” del Vaticano.. “La Santa Sede cerca la maniera più efficace per intervenire, che non sempre è quella di gridare”, ha giustificato il cardinale Parolin, segretario di Stato.
    E non stiamo a fare l’esempio dei “silenzi” di Pio XII, erano tempi mooolto diversi, basta sapere un po’ di storia….

    25 Giugno, 2014 - 6:50
  31. luca73

    L’ho già inviato come commento nel post di Luigi, dedicato alla scomunica dei mafiosi, ma lo ripropongo – anche per stemperare certe ridicole polemiche fra presunti progressisti e presunti tradizionalisti.
    Siamo cristiani-cattolici tutti. Allora preghiamo per una cristiana perseguitata.

    “Non so se interessa, ma Meriam è stata nuovamente arrestata.
    È durata poche ore l’esultanza per la sua liberazione: il giorno successivo al rilascio, Meriam è stata arrestata da 40 agenti del Servizio nazionale di intelligence mentre si trovava in aeroporto e portata insieme ai famigliari nella sede centrale dell’agenzia di sicurezza.

    Proporrei di pregare per lei e la sua famiglia – e mettere in secondo piano le lacrime per la sconfitta dell’Italia.”

    25 Giugno, 2014 - 8:29
  32. Federico

    @Marilisa che scrive:
    “i soliti due frequentatori del blog che vanno di pari passo e sempre si schierano dalla parte che a loro piace di più perché gli fa più comodo, e vorrebbero mettere in cattiva luce chi sta dalla parte giusta”.

    No cara, qui il punto è proprio l’opposto. Qui c’è chi si ostina ad annacquare il cattolicesimo sostenendo che alcuni peccati sono compiuti da “bravissimi” giovani e quindi non sono peccati. Si nega un peccato, si incoraggia di conseguenza l’impenitenza, si annulla il valore del sacramento del matrimonio e del sacramento della confessione (se non c’è peccato…).
    Questa è la cattiva luce che certi pessimi alfieri di un cattolicesimo pseudo-progressista sta gettando su tutta la Chiesa, alimentando un relativismo etico e religioso che è già fiorente sotto gli occhi di tutti.

    I soliti due (e qualcun altro, grazie a Dio) si limitano a ricordare cosa dice il catechismo e il Magistero della Chiesa Cattolica. Può piacere o meno, ma non creiamo delle false morali e delle false religioni pretendendo di chiamarle “cattoliche”. Carità, come ci ha insegnato Benedetto XVI, è nella verità: caritas in veritate.
    Non aderiamo al cattolicesimo per simpatia, ma perché vi riconosciamo la presenza del Signore, Via, Verità e Vita.
    Il “dovere del cristiano” è testimoniare la verità, non accodarsi alle logiche del mondo e cercare consensi (“attirare”).
    Facciamocene tutti una ragione ed evitiamo di sproloquiare.

    25 Giugno, 2014 - 8:58
  33. Federico

    Il Sig. Matteo ignora cosa sia carità e rispetto.
    Sa solo offendere e attaccare violentemente chi non la pensa come lui.
    Crede di possedere la Verità stessa e di conoscere il cristianesimo più e meglio di tanti altri cattolici, laici e consacrati: il guaio è che non si limita a predicare la sua personalissima e soggettivissima versione di un pseudo cristianesimo, ma si compiace di attaccare e aggredire come può, ogni volta che può, chiunque osi sostenere un’idea e una lettura diversa (non importa se coerente con l’insegnamento della Chiesa o delle Scritture).
    Dal suo punto di vista è un fondamentalista e un provocatore.
    Essere definiti “reazionari” è il meno, in passato ha usato espressioni molto più violente e scurrili, di certo poco caritatevoli e affatto cristiane, per definire quelli che considera “nemici”.
    Come picchio, che “non fa prigionieri”, e altri che non sto a nominare: campioni del dialogo e della tolleranza purchè non si contraddica quello che predicano loro, alfieri di un relativismo che non tollera la verità, critici verso il magistero della Chiesa, ma allergici alle critiche, scandalizzati dai pericolosi “tradizionalisti” reazionari ma violenti e feroci loro stessi nelle reazioni.
    Preghiamo per loro e per la Chiesa.

    25 Giugno, 2014 - 9:08
  34. Lorenzo Cuffini

    Stamane Federico ce l’ha con gli ” alfieri” di questo e quell’altro…
    Non la farei tanto lunga, sull’argomento in questione.
    C’è stato un parroco a cui sono vistosamente scappati i cavalli nell’omelia, e un suo vescpvo, che ha semplicemente rimesso le cose nella loro giusta prospettiva, aggiungendovi le necessarie scuse ( che sembrano essere diplomaticamente o meno giunte anche dal signor curato).
    Prendiamo atto dell’una cosa e dell’altra, consideriamo l’incidente chiuso e andiamo avanti.

    25 Giugno, 2014 - 9:18
  35. Lorenzo Cuffini

    Anche lei Sara, mi consenta….” diamoci un taglio” e poi giu’ a linkare ” il Torquemada” come lo chiama lei sulll’argomento. Piu’ che un taglio, un bel giro di manovella alla giostra…..
    🙂

    25 Giugno, 2014 - 9:20
  36. Clodine

    . Se uno Stato vuole che i suoi cittadini progrediscano nella civiltà, non basta che emani leggi giuste, ma deve essere in grado di verificare come sono applicate da coloro che lo rappresentano. Ugualmente la Chiesa: che la misericordia non basta ma è nella Verità che si deve camminare non deve dirlo a mo’ di slogan ma con i fatti…
    Sui cristiani la Chiesa tace, lo stato laico tace: vale la regola dei due pesi e due misure. Striscioni in Campidoglio per i tre israeliani rapiti, striscioni a tutto campo per l’Iraniana Sakineh, musulmana condannata alla lapidazione, ma per la cristiana Meriam, per questa madre condannata a morte nessun striscione sulla facciata del Palazzo Senatorio del Comune di Roma. Ma non vi accorgete che ci troviamo di fronte ad un capov9olgimento di valori!? Non accorgente in quale stato di apostasia si sta scivolando!? Mah, anche qui, su questo blog, sento di persone che approvano i matrimoni omosessuali come fosse la cosa più naturale di questo mondo, che si scandalizzano se un prete dice le cose come stanno in relazione al codice di diritto canonico e come previsto dal Magistero che tra e la Sua autorità da Dio stesso, dalla Sua Parola eterna, e poi, si permettono di dare dei NOn cattolici a chi quellla Parola la rispetta e la mette in pratica: è il delirio…anzi alla Follìa…al funerale della ragione.

    http://youtu.be/5sDs-ierwUc

    25 Giugno, 2014 - 9:23
  37. Federico

    Reazionario infestante, dopo clerico-fascista, è quasi un complimento.
    Prendiamola così, perché tanto anche questa volta non arriveranno scuse, né saranno richieste dal padrone di casa.

    25 Giugno, 2014 - 9:27
  38. Sara1

    Ha ragione Lorenzo infatti dovrei disintossicarmi dal blog e basta.

    Però ormai è scritto nel fato più i tradizionalisti le sparano grosse più gli altri si infervorano a distruggere tutto.

    Alla fine giuro che vien voglia di lasciare la Chiesa perchè nessuno dei due ha rispetto per la sensibilità altrui.

    Facciamo che uno crede nel matrimonio e deve sorbirsi ogni giorno lo spettacolo di chi ne fa questione ideologica riducendolo al Dio Padre e Famiglia e degli altri che invece spernacchiano e basta.

    Cosa vuoi andare in uscita (baldacchino della processione o meno) se poi non c’è il minimo di empatia con nessuno e ogni parola diventa una lotta furibonda.

    A che serve?

    Meglio che muoia il cristianesimo giuro che così la penso.

    Se lo può dire Marilisa perchè non posso dirlo io??

    25 Giugno, 2014 - 9:36
  39. Lorenzo Cuffini

    Ma che vi ha morso stamattina, siete scesi dal letto col piede sbagliato?!
    🙂 🙂
    Clodine fa il suo bal quadretto, e su questo , niente di nuovo sotto il sole, ok.
    Ma l’amarezza di Federico mi sembra tanta, e a quel ” Meglio che muoia il cristianesimo giuro che così la penso.” di Sara, non ci credo manco morto che lo pensi per davvero.
    Sono i postumi della eliminazione dai mondiali?

    25 Giugno, 2014 - 9:44
  40. Sara1

    Muoia no però ognuno faccia come si pare e tanti saluti:

    su Vino Nuovo l’altro giorno hanno scritto il massimo chiedendo di rivedere

    -la Messa
    – il peccato originale
    -l’antropologia cattolica
    – i novissimi
    – anima e creazione
    – infallibilità del Papa
    – virginità di Maria
    – extra Ecclesiam nulla salus
    – accanimento terapeutico
    – tutto il file ‘sessualità’
    – celibato ecclesiastico
    – ruolo delle donne nella CC
    – primato petrino
    – ecc.ecc.ecc

    Io dico, i tradi fanno una montagna sulle pantofole del Papa e vabbè li conosciamo, ma anche gli altri ci sono decine e decine di religioni nel mondo comprese confessioni protestanti in tutte le salse, andassero. Sono cattiva? si sono cattiva però due scatole altroché le dogane…

    25 Giugno, 2014 - 9:52
  41. picchio

    Povera Sara, ti trovi in mezzo al fuoco incrociato 😉 Non ti scoraggiare, suvvia!

    Oggi invece sono contenta, ho avuto la registrazione della presentazione di Luigi del libro di Politi, che ho comprato ma non ho ancora avuto il tempo di leggere, tenuta alla libreria Feltrinelli, e quindi so cosa fare questo pomeriggio 🙂

    25 Giugno, 2014 - 9:55
  42. Sara1

    Il problema del fondamentalismo tocca in ogni caso religioni insospettabili:

    http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/buddismo-buddhism-budismo-34864/

    Perchè? bho, sarà un problema del nostro tempo in cui tutto scolorisce in una globalizzazione che sterilizza le differenze.

    Ci si aggrappa alle tradizioni in cerca di certezze, fanno così fatica i prog a capirlo invece di illudersi di risolvere questi problemi spingendo sempre l’acceleratore verso un futuro che forse tanti nemmeno vogliono?

    25 Giugno, 2014 - 9:56
  43. picchio

    beh in effetti di q

    25 Giugno, 2014 - 9:56
  44. Federico

    @Lorenzo,
    l’amarezza è tanta perché gli insulti sono stati veramente tanti, potrei farne un elenco lunghissimo e nessuno dei diversi “bravissimi cristiani” che me li hanno rivolti ha mai (dico MAI) sentito di doversi scusare. Anzi, quando mi permettevo di farlo notare, mi si accusava di vittimismo.
    E il Sig. Accattoli è intervenuto in altre occasioni, ma nei miei riguardi…
    Bella testimonianza di cristianesimo, sostenuta da offese e volgarità.
    Ma l’amarezza non mi azzittisce di certo e chi mi offende mi incoraggia a continuare.
    Forse le scuse, anche a distanza di tempo, potrebbero favorire una modalità di confronto più amichevole da parte di tutti. Ma qui l’unico che si è scusato sono stato io e per cose anche meno pesanti di quelle che ho dovuto incassare. Devo fare degli esempi?

    @Sara,
    e se tornassimo a dare valore alla Verità? L’unico riferimento che potrebbe unire tutti, se ci fosse la volontà reale (e l’umiltà) di riconoscerla.

    25 Giugno, 2014 - 9:57
  45. picchio

    beh in effetti di quella lista ne rivedrei un bel po’ 😉 😉

    25 Giugno, 2014 - 9:58
  46. Sara1

    Cercare una delle tantissime confessioni protestanti che si avvicina a quella lista non si fa prima?

    25 Giugno, 2014 - 10:00
  47. Federico

    I veri vincitori sono loro, i relativisti, che nella confusione generale affermano le loro tesi: non c’è verità e ognuno può credere e fare ciò che vuole. E infatti gioiscono, trionfanti.

    @Sara,
    VN è sempre stato piuttosto di parte, ma adesso è sempre peggio.

    25 Giugno, 2014 - 10:01
  48. Luigi Franti

    «Se lo può dire Marilisa perchè non posso dirlo io??»
    Perché lei non è come Marilisa. Noblesse oblige.

    25 Giugno, 2014 - 10:01
  49. Sara1

    Anche se in effetti non è facile perchè i protestanti danno più peso di noi al peccato originale, però se non piace l’infallibilità papale e la verginità di Maria se ne trovano in giro penso.

    Si fa prima che a voler cambiare un’istituzione bimillenaria…

    25 Giugno, 2014 - 10:02
  50. Federico

    Sara delle 10.00 dice la stessa cosa che in altri interventi ho scritto io: non è cattolicesimo, è qualcos’altro (forse protestantesimo, chissà).
    Perché nascondersi dietro a un dito?

    25 Giugno, 2014 - 10:02
  51. Sara1

    Non dico che è protestantesimo dico solo che non sopporti il Papa ci metti meno a cercare qualche confessione che si avvicini al tuo sentire piuttosto che a eliminare il Papa…

    Alla fine tutte le strade portano a Dio se proprio uno non resiste nella Chiesa..

    25 Giugno, 2014 - 10:06
  52. Federico

    No, ma se lo dico io è una “patente di cattolicità” che non avrei diritto di dare a nessuno…
    Certe cose sono evidenti come il sole che oggi non vuole proprio splendere in cielo e come il temporale che si sta avvicinando.

    25 Giugno, 2014 - 10:06
  53. picchio

    ma poi chi lo dice che i prog sono così contrari alle tradizioni? Bisogna vedere cosa intendi per tradizioni. Mi piace per esempio recitare il rosario, che molti associano alle nonne, o ogni tanto in Chiesa il pomeriggio farmi la Via Crucis, a Messa non mi dispiace che il Credo, il Sanctus siano cantate in latino.

    25 Giugno, 2014 - 10:06
  54. Federico

    Ci mancava la chiusura relativista:
    “tutte le strade portano a Dio se proprio uno non resiste nella Chiesa..”

    No, non è così.

    25 Giugno, 2014 - 10:08
  55. picchio

    Sara ci ho pensato anni addietro, per esempio mi piacevano molto gli episcopali americani.Ma poi approfondendo il discorso, e la conoscenza del cattolicesimo ti rendi conto delle tantissime cose che sono cambiate nel corso dei secoli e del sovrappeso che è stato dato a certi argomenti come la sessualità e rimani perchè è la tua famiglia e in definitiva sono molte le cose che amo e so che altre cambieranno, come già sono cambiate nel passato.

    25 Giugno, 2014 - 10:14
  56. picchio

    ciao sara vado a lavorare, buona giornata e rasserenati

    25 Giugno, 2014 - 10:15
  57. Sara1

    ” rimani perchè è la tua famiglia” anche per me è così, pure io da ragazza ho cercato tra le altre religioni poi appunto capisci questa cosa e pensi che sei fortunata a farne parte.

    Con i tutti i difetti che può avere una famiglia e che si possono correggere con amore.

    Buon giornata.

    🙂

    25 Giugno, 2014 - 10:19
  58. Luigi Franti

    «Mi piace per esempio recitare il rosario, che molti associano alle nonne, o ogni tanto in Chiesa il pomeriggio farmi la Via Crucis, a Messa non mi dispiace che il Credo, il Sanctus siano cantate in latino» […] «mi piacevano molto gli episcopali americani» […] mi piace quello, non mi piace quell’altro …

    Guardi che il cattolicesimo è una cosa seria. Probabilmente ora non fa per lei: torni quando è cresciuta.

    25 Giugno, 2014 - 10:24
  59. lazzaro

    @ Federico
    Ho quasi settant’anni e una storia alle spalle, una formazione e una sensibilità che mi conducono a non condividere alcune cose da te sostenute, ma non per questo non ti rispetto. Tu puoi senz’altro ribattere che quanto da te affermato si basa sull’insegnamento della Chiesa. Io oso sperare che Dio non mi giudichi col CCC in mano.
    Comunque ti chiedo scusa se ti sei offeso per interventi scaturiti dal mio scritto su Don Tarcisio. Il “peccato originale” in questo caso è mio.
    Un fraterno saluto.

    25 Giugno, 2014 - 10:24
  60. Sara1

    Grazie Lazzaro!

    🙂

    25 Giugno, 2014 - 11:25
  61. Lorenzo Cuffini

    “…nonsi può amare Dio senza amare i fratelli, non si può amare Dio fuori della Chiesa; non si può essere in comunione con Dio senza esserlo nella Chiesa e non possiamo essere buoni cristiani se non insieme a tutti coloro che cercano di seguire il Signore Gesù, come un unico popolo, un unico corpo. E questo è la Chiesa”.

    Il che taglia le gambe a ogni etichetta PROG e a ogni etichetta TRAD.
    Pronti per il cestino della carta straccia?
    Dobbiamo buttarci almeno i tre quarti, se non i quattro quinti, di tutti i NOSTRI interventi bloggaroli: qui e altrove….

    25 Giugno, 2014 - 11:47
  62. luca73

    Quoto: Clodine, 25 giugno 2014 @ 9:23;
    e Federico, 25 giugno 2014 @ 10:08.

    E rinnovo l’invito alla preghiera per Meriam.
    E per tutti i cristiani vittime di persecuzione.
    Papa Francesco l’ha detto più volte: “i cristiani martirizzati in odio alla fede sono oggi più numerosi che nei primi secoli cristiani”.

    Quello che gli uomini non possono, lasciamolo fare a Dio.

    25 Giugno, 2014 - 12:22
  63. Federico

    @Lazzaro,
    non mi hai offeso e non devi scusarti. Mi spiace aver commentato duramente il tuo intervento di ieri, che è stato solo lo spunto per una riflessione che, nelle mie intenzioni iniziali, doveva essere generale.
    Sono certo delle buone ragioni tue e di tua figlia. Per questo avevo esordito chiedendoti scusa per l’inevitabilità di dover far riferimento alle tue vicende familiari e manifestando il mio rispetto per il tuo sfogo e per la sofferenza che le parole di Don Tarcisio possono averti provocato.

    Permettimi solo di aggiungere che non oso immaginare come il Signore ci giudicherà: può essere benissimo che non vorrà “contabilizzare” la nostra adesione a ciascuno dei tanti articoli del CCC, ma ti prego di considerare che probabilmente terrà in debito conto almeno la fede nei sacramenti e la disposizione che abbiamo avuto in vita nei confronti della Sua Chiesa.
    Almeno su alcune questioni fondamentali dobbiamo rinunciare ad avere l’ultima parola, altrimenti neghiamo il senso stesso dell’esistenza di una Chiesa, sacramento e presenza di Dio tra gli uomini.
    Ricambio il saluto fraterno.

    @Luca,
    ti ringrazio per l’invito alla preghiera, che accolgo volentieri.

    25 Giugno, 2014 - 12:47
  64. Luigi Franti

    Sulla preghiera per i cristiani perseguitati ho fatto una piccola proposta, nella discussione su “La scomunica di Francesco ai mafiosi”.

    25 Giugno, 2014 - 12:56
  65. Gianrinaldo

    Concordo, discorso bellissimo! “Nella Chiesa non esiste il “fai da te”, non esistono “battitori liberi”…..non si può amare Dio fuori della Chiesa; non si può essere in comunione con Dio senza esserlo nella Chiesa, e non possiamo essere buoni cristiani se non insieme a tutti coloro che cercano di seguire il Signore Gesù, come un unico popolo, un unico corpo, e questo è la Chiesa”.
    Facciamoci (tutti) un buon esame di coscienza!
    Personalmente poco me ne cale se a uno piace di più il rito antico e ad un altro la messa con le chitarre dei Neocat o con i canti del Rinnovamento….Basta che cerchi di vivere cristianamente e segua gli insegnamenti della Chiesa….

    25 Giugno, 2014 - 13:43
  66. Marilisa

    “Meglio che muoia il cristianesimo giuro che così la penso.” Sara@9:36

    Quindi io avrei detto: “meglio che muoia il cristianesimo” ?
    Tu, Sara, hai interpretato le mie parole in questo modo?
    Se il tuo comprendonio è a questi livelli, miserere mei Domine.

    25 Giugno, 2014 - 14:33
  67. Marilisa

    A Federico @ 8:58

    Che grossa coda di paglia la tua ! Puoi anche non credermi, ma i due soliti frequentatori a cui alludevo in quel post erano discepolo e l’ esilarante Franti, i quali fanno a gara per “mettere in cattiva luce chi sta dalla parte giusta ” e si danno la mano per sorreggersi a vicenda.
    Ma tu, Federico, hai pensato che stessi parlando di te e hai imboccato la solita strada di difesa strenua delle tue opinioni che si rifanno al Magistero e al Catechismo.
    Bene. Pensala come vuoi e fa’ come ti pare, da buon clericale quale sei.
    Io però nel caso in questione preferisco fare riferimento alle parole del vescovo di Novara, il quale è stato chiarissimo e niente affatto ambiguo come qualcuno ha qui pretestuosamente sostenuto.

    25 Giugno, 2014 - 15:16
  68. Luigi Accattoli

    A Federico delle 12,47: su come saremo giudicati abbiamo sì un’idea, ed è di prima mano: la Parabola del Giudizio, detta anche “delle pecore e delle capre”, di Matteo 25.

    “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

    Il mio commento non è per polemizzare. Fai conto d’essere capitato al gruppo biblico che conduco e che io abbia fatto il richiamo di un brano che è bene avere presente in merito a quanto si va dicendo.

    25 Giugno, 2014 - 16:55
  69. Lorenzo Cuffini

    Bisognerebbe che qualcuno spiegasse agli amici della nuovaqb che alla pubblica gogna il prete in questione si è consegnato da se medesimo, mani e piedi ben legati, e pure per iscritto – come avrebbero detto un tempo….
    Meglio girare pagina, e non parlarne piu’.

    25 Giugno, 2014 - 17:55
  70. Marilisa

    Devo una replica a Federico, il quale come volevasi dimostrare ha linkato un sito ultratradizionalista dove si fa una penosa quadratura del cerchio. E che ci si poteva aspettare da un sito di quella specie?
    E Federico lo viene a postare proprio sotto i miei occhi?
    Ha ragione da vendere il vescovo, che parla GIUSTAMENTE di inaccettabile paragone dato che don Tarcisio pone tra i peccati occasionali niente meno che un omicidio (chiamalo peccatuccio da niente!), e a fronte pone come più grave la convivenza di due individui che si amano continuativamente. Non per gioco ma per costruire un futuro per sé e per i propri figli.
    Vuoi vedere che qualcuno lo prende sul serio, il don Tarcisio, e uccide una persona considerandolo un “peccato occasionale” di cui poi, tanto, potrà pentirsi e tutto finirà a tarallucci e vino? E poi magari un altro peccato occasionale di quel genere con relativo successivo pentimento ?
    Vogliamo scherzare?
    E una convivenza sarebbe “un peccato magari meno grave ma, ahimè, continuato nel tempo e senza pentimento?” e dunque da bollare come peccato degno del peggior inferno? Forse sto sognando.
    E quelli che si sposano in chiesa senza avere la nozione di sacramento, ma per fare una cerimonia tradizionale e secondo i desiderata delle famiglie, e poi si lasciano più o meno gaudiosamente perché si rendono conto di avere fatto uno sbaglio madornale? Dove li mettiamo tutti questi distinguo? E quelli che invece, molto più responsabilmente, si sposano solo civilmente perché la fede non c’è o è solo un lontano barlume , e convivono, volendosi bene, per una vita intera? Dovrei credere che per questi Dio non c’è o ha voltato loro le spalle?
    Per farla breve: le parole del don sono state infelici, e bene ha fatto il vescovo a riprenderlo.
    E la cattiva fede del sito si vede chiaramente in tutto il discorso pro don Tarcisio ( Dio l’abbia in gloria!) e contro il vescovo-pastore accusato di mancanza di coraggio e di avere “mollato” il suo prete.
    Datemi retta voi che andate per siti tanto retrivi: lasciateli perdere. Quei siti lì vi impediscono di ragionare.
    Ora capisco da dove attingono certi frequentatori del blog. Gli stessi ragionamenti, le stesse parole. La loro farina proviene, bella e pronta, dal sacco di altri sedicenti cattolici con gli occhi fissi ad un passato
    mai aggiornato.

    25 Giugno, 2014 - 18:11
  71. Federico

    “Ultratradizionalisti”?
    Per ricordare il valore del sacramento del matrimonio non serve essere né ultras né tradizionalisti: basta essere cattolici.
    In qualsiasi corso prematrimoniale (dov’è Mattlar? Sarebbe opportuno un suo intervento) si spiega chiaramente la differenza tra convivenza e sacramento del matrimonio. In qualsiasi corso di catechesi per l’iniziazione cristiana (il catechismo delle elementari!), persino il più “ultraprogressista” si spiega cosa sia il peccato.
    Convivere e avere rapporti prematrimoniali è peccato, non si scappa.
    Don Tarcisio intendeva sottolineare questo concetto elementare e aggiungere che quando c’è una convivenza (cioè si vive insieme more uxorio per un periodo prolungato e continuato) il peccato non è occasionale, ma continuativo e pertanto evidentemente più grave.
    Dite quello che vi pare, linciate pure il sacerdote, che senz’altro ha sbagliato ad affiancare convivenza e omicidio, ma il peccato è peccato.
    Prendiamone atto e cerchiamo di capire che non riconosciamo i peccati non potremo nemmeno pentirci, confessarci ed essere perdonati.
    Parlare dei peccati non significa “incriminare” o offendere nessuno, ma affermare la verità e ammonire chi si trova in stato di peccato, magari senza rendersene conto. Chi convive è in stato di peccato: non complimentiamoci con loro, ma aiutiamoli a convertirsi.
    Caritas in veritate.

    25 Giugno, 2014 - 18:36
  72. Federico

    @Luigi,
    e cosa pensare allora dell’esempio di Gesù?
    Non si è limitato alle opere di misericordia, ma frequentava le sinagoghe, santificava le feste, rispettava la Legge e tutti i precetti, si recava a Gerusalemme, …
    Ha persino ricevuto il battesimo di Giovanni nel Giordano!
    E noi dovremmo fermarci alle opere di misericordia corporale?

    25 Giugno, 2014 - 18:39
  73. Sara1

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/cei-orientamenti-pastorali.aspx

    Nel loro no alle convivenze i vescovi Federico volano più alto della bussola (anzi la nuova che quella di prima un pochino meglio era).

    No?

    Riguardo a Matteo 25 in genere dico che anche i propri familiari ci rientrano soprattutto gli anziani o le moglie e i mariti che dobbiamo amare e non abbandonare passando oltre. (magari solo perchè ci siamo stancati).

    Cioè il matrimonio è un dono di amore non il rispetto di una legge, se si capisse meglio ci sarebbero molte polemiche in meno (nei due sensi)

    25 Giugno, 2014 - 18:44
  74. FABRICIANUS

    Io sto dalla parte del vescovo di Novara.

    Ciao a tutti!

    25 Giugno, 2014 - 19:00
  75. Lorenzo Cuffini

    Sì, Sara ha ragione: i vescovi volano alto , e Francesco ancora piu’ in alto.
    Gli è che…” La Chiesa, ancora una volta, si dimostra piu’ bella, piu’ forte, piu’ sincera e in ultima analisi piu’ mamma dei suoi singoli componenti.”
    Due etti di prosciutto anche per discepolo, grazie.

    🙂

    25 Giugno, 2014 - 19:18
  76. Luigi Accattoli

    A Federico delle 18,39: non ci dobbiamo limitare a riconoscere e a servire il Signore nel prossimo, ma tutto il resto lo dobbiamo compiere sapendo che il giudizio sarà su quel riconoscimento e su quel servizio. Gesù infatti compie tutte le osservanze che giustamente ricordavi, ma poi è lui a narrare la più impegnativa delle parabole con la quale ci dice su che cosa verterà il giudizio.

    25 Giugno, 2014 - 19:38
  77. picchio

    E Gesù ci ricorda anche che : ” Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”; è molto chiaro il rapporto che dobbiamo avere con le norme.

    @Fabricianus
    🙂 ciao

    25 Giugno, 2014 - 19:54
  78. FABRICIANUS

    E Gesù è Colui che perdona l’adultera…

    E Gesù è Colui che va in casa di Zaccheo…

    Ma che strano che sei stato Gesù: noi, ancora oggi ti vogliamo spada alla mano per brandirla contro tutti coloro i quali provano a interrogarsi sull’umano.

    Noi ti vogliamo pronto a lanciare fiamme verso gli infedeli….E tu sei andato a casa dei peccatori e delle prostitute.

    No Gesù, perdonami, ma forse non ci sto a questo…
    Mi farò una mia Chiesa, magari se permetti anche “usando” il tuo nome: stabilirò IO dei Valori e chi non si allineerà verrà “punito”.
    Si, farò così, non posso accettare che tu abbia avuto preferenze per i poveri-zozzoni del tuo tempo.

    25 Giugno, 2014 - 20:31
  79. FABRICIANUS

    Ciao picchio

    25 Giugno, 2014 - 20:33
  80. Clodine

    Strumentalizzare la parola di Dio è davvero terrificante. Non si può interpretare questa pericope [il sabato per l’uomo…] per suffragare l’idea distorta che il Signore autorizzi un possibile scollamento dalla legge: Giammai Cristo intese abolirla!
    Anzi, quando la pronunciò stava per iniziare il Suo ministero e si premurò di dire chiaramente quale fosse il motivo della Sua missione, che non era certo cambiare la Legge, quanto piuttosto realizzare quello che era scritto nella Legge e nei Profeti su di Lui: Lui, il compimento di quella legge per la quale neppure un iota, o un solo apice sarebbe passato, prima che tutto fosse adempiuto.
    “Nella sua bontà” recita il Catechismo:” Cristo ritiene lecito in giorno di sabato fare il bene anziché il male, salvare una vita anziché toglierla”. Tutto qui.
    Deformare il pensiero di Dio, soggettivizzarlo, si fa peccato, un grave peccato, capito Picchio? Occultare a noi stessi l’enormità delle imperfezioni insite nella nostra natura, o non volerle vedere, non vuol dire che siamo graditi a Dio ma che semplicemente ci compiaciamo di noi stessi, e allora si può fare il bene anche per “glorificare” il nostro amor proprio più che per dar gloria a Dio solo. È mancanza di purezza d’intenzione. Occorre fare attenzione perché“l’uomo guarda all’azione, ma Dio all’intenzione” e il giorno del Giudizio ci troveremo a mani vuote di fronte Dio, avendo fatto il bene per noi stessi e per la nostra “gloria” tramite una segreta e impercettibile compiacenza nelle nostre capacità e azioni.
    Perciò…regoliamoci..!

    25 Giugno, 2014 - 20:41
  81. picchio

    Grazie Nico per il link 🙂

    25 Giugno, 2014 - 22:19
  82. Marilisa

    “Chi convive è in stato di peccato: non complimentiamoci con loro, ma aiutiamoli a convertirsi.”

    Sì certo. Se aiutarli a convertirsi significa fare i predicozzi come i tuoi, Federico, una bella pernacchia sincera non me la toglierebbe nessuno. Non hai ancora capito che non ci si può intromettere nelle faccende personali di chi ha fatto le sue scelte ben motivate? Se io a te dicessi che stai educando male i tuoi figli, secondo il mio parere, tu come reagiresti? Se mi mandassi a quel paese, faresti pure bene, non credi? Mi diresti giustamente di farmi i fatti miei.

    26 Giugno, 2014 - 0:22
  83. Marilisa

    “Non si è limitato alle opere di misericordia, ma frequentava le sinagoghe, santificava le feste, rispettava la Legge e tutti i precetti, si recava a Gerusalemme, …”

    A dire il vero, qualcosa della Legge l’ ha cambiata e ha pure sovvertito certe vedute grette del suo tempo. Se non fosse stato così, non ci sarebbe stata nessuna ragione di istituire la Chiesa. Tu, caro Federico, dimentichi che la vera legge del Cristo è contenuta nelle Beatitudini. Queste invece per molti di voi sembrano essere degli optional, e vi incentrate sul rigore e sulla precettistica.
    Poniamo il caso che mi si prospetti l’eventualità di una scelta fra il santificare la festa ed aiutare una persona che sta male e ha bisogno di me. Io scelgo di aiutare il mio prossimo. In tale ipotesi (verificabile) tu, Federico, pensi che incorrerei nel peccato? Certamente sì, secondo il tuo modo di pensare, tutto rivolto a seguire rigorosamente i precetti. Io invece dico di no per il semplice fatto che ritengo più importante l’aiuto al mio prossimo rispetto al santificare la festa. E perché ritengo che nell’agire così io stia ANCHE santificando la festa, facendo davvero la volontà di Dio.
    Infatti la vera legge del Signore ha un nome solo: AMORE. Tutto il resto viene di conseguenza.
    Questo è un piccolo esempio per farti capire la differenza tra il tuo modo di vedere le cose ed il mio.

    26 Giugno, 2014 - 1:03
  84. Sara1

    Allora il Papa dice messa tutte le mattine senza rinunciare all’aiuto del prossimo non è che bisogna come il solito buttarsi da una parte e dall’altra.
    La liturgia si dice è culmine e fonte della vita della Chiesa non è un precetto.

    Diciamo che per i cristiani il decalogo mosaico viene illuminato dal comandamento dell’amore, cioè i singoli comandamenti trovano luce in quest’ottica (per tornare al famoso non uccidere non ci vuole molto a capire che se amo non uccido nessuno)

    http://dimensionesperanza.it/aree/formazione-religiosa/tematiche-etiche/item/6283-libert%C3%A0-e-amore-antonio-pitta.html

    26 Giugno, 2014 - 1:48
  85. Gianrinaldo

    Luigi Accattoli 25 giugno 2014 @ 16:55
    “.. su come saremo giudicati abbiamo sì un’idea, ed è di prima mano: la Parabola del Giudizio, detta anche “delle pecore e delle capre”, di Matteo 25.
    “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
    Non vorrei mettermi in mezzo ai molti ferratissimi esegeti di questo blog, ma credo (non lo dico solo io…) che Matteo 25, 31- 46 (la parabola delle pecore e dei capri), vada letto insieme e come finale di TUTTO il cap. 25, che giustamente è detto “le parabole sul giudizio finale”, e che contiene 1-13 la parabola delle dieci vergini e 14- 30 la parabola dei talenti. Non sto a fare esegesi sul significato di tali parabole, che posso essere lette dappertutto. Per finire mi ricordo di aver sentito una catechesi circa Mt 25, 31-46 che diceva più o meno che il giudizio di Gesù sarà sull’amore, sulle opere di misericordia, corporale e spirituale e che: “ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,” significa fame fisica e fame di Parola di Dio, “ho avuto sete e mi avete dato da bere”: sete fisica e sete di amore, “ero straniero e mi avete accolto”: ero lontano dalla fede e mi avete accolto nella Chiesa, “ero nudo e mi rivestiste”: ero privo di indumenti .. ero privo della veste della grazia, ero in peccato e mi avete accolto e perdonato, “ero in carcere e siete venuti a trovarmi”: in carcere fisicamente ma anche ero imprigionato nell’angoscia, nel dolore, “malato e mi avete visitato”: malato fisicamente e malato nell’anima, nel peccato e nell’angoscia della morte.

    26 Giugno, 2014 - 7:12
  86. Clodine

    No! Mi spiace, ma non ha cambiato proprio niente della Legge. Le Beatitudini non sovvertono i Comandamenti, che restano, anzi, con il discorso della Montagna, se possibile, si rafforzano!
    “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla Legge neppure in iota o un segno, senza che tutto sia compiuto” (Mt 5,17). E questa è la Parola di Dio che non lascia spazio a possibili ardite interpretazioni.

    Cristo, Lui, compimento della Legge mette a fuoco la Verità, per cui i criteri mondani vengono capovolti non appena la realtà è guardata nella giusta prospettiva, ovvero dal punto di vista della scala dei valori di Dio, che è diversa dalla scala dei valori del mondo. La vera scientia Christi , il vero amore lo si ha quando ci si “riveste di Cristo”, cosa semplice per gli ingenui, ma realisticamente assai difficile e addirittura impossibile enza la preghiera e l’ascesi ( come si legge in quella bella pagina postata da Sara1 in cui Agostino come folgorato esclama: “Non nelle crapule e nell’ebbrezze …]ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo”, e una luce penetrò nel suo cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono) e quando si è rivestititi di Lui una sola cosa ci si deve aspettare dal mondo: la persecuzione e della tribolazione : ” Beati voi! Quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e… mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male a causa mia”. Da quel 33 dopo Cristo mai Verità fu più attuale e sconvolgente.

    Perciò, mi sento di dire con Benedetto XVl nel suo “Gesù di Nazaret”quanto segue :”l’equiparazione tra Gesù e Dio che si compie nei diversi passaggi del Discorso della Montagna. Il comandamento fondamentale di Israele (“Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto” (Mt 4,10; Dt 6,13) è anche il comandamento fondamentale dei cristiani: si deve adorare Dio solo e Gesù ci ha portato Dio, Dio nel suo volto umano, che rivela contemporaneamente chi è Dio e chi è l’uomo”, e credo che tra Dio e l’uomo la differenza sia sostanziale!

    26 Giugno, 2014 - 7:22
  87. Clodine

    e penso che quanto postato dall’amico Gianrinaldo, nell’ottica di Cristo, e in prospettiva nella Chiesa, completi il quadro !

    26 Giugno, 2014 - 7:27
  88. Certo che il Vangelo di stamattina qualche sassolino nelle scarpe ce lo infila, soprattutto tenendo conto che è la chiusa del discorso della montagna…

    26 Giugno, 2014 - 9:01
  89. Sara1

    Basta che negli scribi e nel non giudicare ci facciamo rientrare tutti non solo alcune categorie della Chiesa.

    Chiunque può diventare facilmente scriba quando non si ferma a capire le ragioni dell’altro.

    26 Giugno, 2014 - 9:21
  90. Sara1

    Sul legalismo dei “deboli” è interessante la lettera ai romani:

    1 Accogliete colui che è debole nella fede, ma non per sentenziare sui suoi scrupoli.
    2 Uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro che è debole, mangia verdure. 3 Colui che mangia di tutto non disprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto non giudichi colui che mangia di tutto, perché Dio lo ha accolto. 4 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi.
    5 Uno stima un giorno più di un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente.
    6 Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, poiché ringrazia Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e ringrazia Dio. 7 Nessuno di noi infatti vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; 8 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore. Sia dunque che viviamo o che moriamo, siamo del Signore. 9 Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi. 10 Ma tu, perché giudichi tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; 11 infatti sta scritto:
    «Come è vero che vivo», dice il Signore,
    «ogni ginocchio si piegherà davanti a me,
    e ogni lingua darà gloria a Dio».
    12 Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.

    1Co 8; 10:23-33
    13 Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un’occasione di caduta. 14 Io so e sono persuaso nel Signore Gesù che nulla è impuro in se stesso; però se uno pensa che una cosa è impura, per lui è impura. 15 Ora, se a motivo di un cibo tuo fratello è turbato, tu non cammini più secondo amore. Non perdere, con il tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto! 16 Ciò che è bene per voi non sia dunque oggetto di biasimo; 17 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. 18 Poiché chi serve Cristo in questo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. 19 Cerchiamo dunque di conseguire le cose che contribuiscono alla pace e alla reciproca edificazione. 20 Non distruggere, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose sono pure; ma è male quando uno mangia dando occasione di peccato. 21 È bene non mangiare carne, né bere vino, né fare cosa alcuna che porti il tuo fratello a inciampare. 22 Tu, la fede che hai, serbala per te stesso, davanti a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. 23 Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato.

    26 Giugno, 2014 - 9:24
  91. Clodine

    La Parola forte forte è quella che precede il Vangelo di oggi, [Mt 5-13] quando Gesù raccomanda al discepolo di essere “sale della terra” “Luce del mondo”,senza la quale non si comprenderebbe il senso del perché non chiunque dice “Signore Signore entrerà” ma solo chi costruisce sulla roccia [che è la Parola di Dio fondamentalmente]”… e tutto ruota attorno a quel : ” Avete inteso che fu detto? Ma IO vi dico”: è lì che si cerchio si chiude e l’Antica Legge, con Cristo, si fa cogente, rafforzata, radicale…

    26 Giugno, 2014 - 9:39
  92. Federico

    @Clodine,
    grazie per il tuo intervento, preciso e approfondito, che riporta la discussione sul binario giusto.

    @Marilisa,
    non si tratta di “predicozzi” e di “impicciarsi” delle vicende intime e personali del prossimo, ma di amare il prossimo nella verità.
    A proposito delle opere di misericordia (spirituali): ammonire i peccatori, insegnare agli ignoranti, consigliare i dubbiosi…
    Non perché siamo più bravi degli altri, non per giudicare (male) il prossimo, ma per aiutarci reciprocamente a comprendere e a compiere la volontà di Dio. La nostra felicità e la nostra salvezza sono nel compiere la volontà del Signore. Ci illudiamo di essere felici e liberi nel peccato, ma non è così.
    E non è escluso che il Signore si serva anche dei “predicozzi” più irritanti per indirizzarci sulla strada giusta…

    26 Giugno, 2014 - 9:47
  93. Sara1

    Il fine Federico è aiutare le persone ad accostarsi con gioia al matrimonio o fare il predicozzo?

    Perchè se facendo il predicozzo ottengo il risultato di questo sacerdote (che ripeto non credo lo abbia fatto per cattiveria) alla fine rischio di lavarmi la coscienza con poco.
    Faccio il predicozzo la gente scappa ma io mi sento la coscienza tranquilla.

    La difficoltà più grande è capirsi ed ascoltarsi, altrimenti anche amore, verità o giustizia sono solo parole vuote.

    ”Per aver accesso al Popolo brasiliano bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore. Mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta. Chiedo il permesso di entrare e trascorrere questa settimana con voi”.

    Così disse Francesco in Brasile e così mi pare dovremmo farlo molto più spesso.

    26 Giugno, 2014 - 10:15
  94. Federico

    @Luigi,
    il problema non è il legalismo in antitesi alla carità e all’amore fraterno, ci mancherebbe.
    Il punto è fare la volontà di Dio, amare Dio come Lui vuole essere amato.
    Vuole essere amato nei fratelli, ma anche nella Chiesa che lui ha fondato sulla roccia di Pietro, a cui ha dato potere di legare e sciogliere: anche questo rientra nella sua volontà:

    Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato». Gv 14,23-24

    Caro Luigi, capisco gli scrupoli e le resistenze, ma oggi la tentazione più pericolosa non è il legalismo, ma piuttosto il relativismo e l’impenitenza.
    Possiamo sorvolare così facilmente su matrimonio e convivenza solo per non “offendere” la sensibilità qualcuno? Ci si può convertire senza mai mettere in discussione le proprie scelte, specialmente quelle che divergono dal magistero della Chiesa? Ci si può salvare assecondando gusti e pulsioni viscerali e andando contro gli insegnamenti della Chiesa Cattolica?
    “Ama et fac quod vis” esprime un aspetto della santità di Sant’Agostino, ma portò Lutero sulla strada dell’eresia e della scomunica. I giovani oggi hanno bisogno di una testimonianza chiara: rischiamo di lasciarli senza strumenti e senza punti di riferimento certi in un caos in cui è impossibile orientarsi.

    26 Giugno, 2014 - 10:18
  95. Federico

    Sara,
    parlare al cuore sarebbe l’ideale, ma non si può annacquare il messaggio solo per restare più simpatici. Ascoltiamo e capiamo tutti, ma la verità va testimoniata sempre: non per togliersi un peso dalla coscienza, ma per carità fraterna.
    Il Signore sa arrivare anche attraverso strade imperfette (scrive dritto su righe storte), ma la risposta non può essere condizionata ai nostri comodi e alle nostre preferenze (vado a messa se il prete dice quello che piace a me, divento cattolico se la Chiesa ammette divorzio e donne tra i preti…): l’annuncio è importante, ma poi ci deve essere un cuore che supera i propri pregiudizi e accoglie questo annuncio.
    Papa Francesco piace a tutti i miei colleghi di lavoro e a molti miei amici non credenti eppure nessuno di loro ha cambiato vita, nessuno si è riavvicinato alla chiesa o ha mostrato intenzione di recuperare un percorso spirituale. Finora solo grande simpatia, ma nessuna conversione. Perché?

    26 Giugno, 2014 - 10:28
  96. Sara1

    Va bene Federico però il magistero della Chiesa lo cogli meglio dalle parole del Papa che da quelle della Bussola quotidiana.
    Quello ce lo passa?
    Altrimenti si cade si nel relativismo…

    26 Giugno, 2014 - 10:30
  97. Federico

    Sara,
    non sono un fan di BQ, ho pubblicato qualche articolo per “bilanciare” un dibattito spesso troppo partigiano (ad esempio nella critica a Don Tarcisio e nell’elogio del suo Vescovo): vale come contributo alla discussione (una discussione presumibilmente tra credenti).
    Il Papa è il papa e ha senz’altro ragione.
    Penso però che oltre alla modalità del messaggio bisogna stare attenti anche ai contenuti, altrimenti non si evangelizza nessuno: si fa amicizia, si stringono ottimi rapporti umani, si va d’amore e d’accordo nel rispetto reciproco. Stop.

    26 Giugno, 2014 - 10:36
  98. Federico

    Non sono quella macchietta che, con odio e violenza verbale incredibile, ha dipinto Matteo nel suo blog. Non mi sento né ultratradizionalista né conservatore, né antibergogliano, né fondamentalista… Ma se c’è un dibattito a me piace prendere posizione. Chi non è capace di argomentare, si irrita e offende. Nel caso dell’anonimo Incompiutezza, anche con una buona dose di vigliaccheria e di sadismo.
    Potrei anche prometterti, Sara, che non posterò più articoli della BQ, ma cui prodest? Se saranno pertinenti e li troverò interessanti lo farò ancora, altrimenti no. Nessun relativismo.

    26 Giugno, 2014 - 10:41
  99. Luigi Accattoli

    Dedico a Federico, per una simpatica risata, queste buone righe di un teologo sessantottino assai promettente:

    “Il vero e autentico cristiano non è il collega di partito confessionale, bensì colui che attraverso il suo spirito cristiano è divenuto genuinamente umano. Realmente cristiano non è colui che osserva servilmente e badando solo a se stesso un sistema di norme, bensì colui che ha conquistato la vera libertà, giungendo così alla semplice e umana bontà”.

    26 Giugno, 2014 - 11:07
  100. Federico

    Erano altri tempi.

    26 Giugno, 2014 - 11:22
  101. Lorenzo Cuffini

    Erano, soprattutto, altre teste.

    26 Giugno, 2014 - 11:25
  102. picchio

    povero Ratzinger diventato démodé….non c’è più religione..

    26 Giugno, 2014 - 11:31
  103. Luigi Franti

    Cosa sarebbe la «semplice e umana bontà»?

    Rousseau?

    26 Giugno, 2014 - 11:32
  104. Luigi Accattoli

    Quello stesso teologo promettente, in un altro testo affronta la nostra stessa questione con la solita chiarezza:

    Secondo la Parabola del Giudizio il giudice del mondo non domanderà quali teorie su Dio e sul mondo un uomo ha avuto. Non porrà domande a proposito della professione dogmatica di fede, ma interrogherà soltanto sull’amore. L’amore basta e salva l’uomo. Chi ama è un cristiano“.

    26 Giugno, 2014 - 11:32
  105. Luigi Franti

    Luigi, però il giochino di criptocitare un pezzetto qui e un pezzetto là del giovane Ratzinger no, per piacere.
    Un minimo di decenza intellettuale conservala.

    26 Giugno, 2014 - 11:41
  106. nicoletta zullino

    Franti: punto sul vivo?

    26 Giugno, 2014 - 11:54
  107. elsa.F

    Ci verrà chiesto, chissà, quante volte abbiamo parlato a sproposito di amore, di quante volte ne abbiamo fatto oggetto di stupide ed inutili discussioni, di quanto ce ne siamo riempiti la bocca per apparire più grandi, più furbi, più santi

    … e quante volte invece abbiamo semplicemente e silenziosamente amato.

    Sarà allora più onesto ammettere a testa bassa di averci provato e il più delle volte avere miseramente fallito.

    26 Giugno, 2014 - 11:57
  108. Lorenzo Cuffini

    Il forte della questione, Elsa, è che a quel punto non conterà piu’ l’onestà e la testa bassa , non avrà nemmeno piu’ senso il definirle, ci sarà verità e basta…
    Che bellezza.
    La partita la giochiamo adesso, questo è il tavolo, al giorno del giudizio i conti saranno già belleche fatti.

    26 Giugno, 2014 - 12:04
  109. Nino

    @Luigi Accattoli scrive,
    26 giugno 2014 @ 11:32
    ———
    Ovvero:
    Rosario Livatino “Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma CREDIBILI”

    26 Giugno, 2014 - 12:11
  110. Lorenzo Cuffini

    Scusate, ma nessuno che si fermi alla evidenza della cosa?
    A) Quello che don Tarcisio dice puo’ essere sopra o sotto le righe (soprissimo) , giusto o sbagliato nei modi ( ha un vescovo, giustamente ,a cui risponeder, e che ci pensa), ma , insomma, bene o male che secondo noi abbia fatto, si è espresso nelle sue funzioni.
    B) Invece se io laico, e per giunta laico sposato, mi metto a fare TEORIA E TEOLOGIA sul matrimonio, e oltrettutto fuori contesto ( nel senso che non sono a un corso prematrimoniale,e poii ancora!!) divento immediatamente controproducente. Insomma: c’è chi lo fa per me e meglio di me, devo mettermi io a giocare a fare il prete, e per giunta gratis perché non ne rispondo a nessuno ( men che meno se sono ben protetto nella massa?)
    C) Invece c’è una cosa che NESSUNO al posto mio puo’ fare, manco i preti e il Papa- anzi men che meno i preti e il Papa !- Quello che io sposato laico posso fare- se sono cristiano DEVO fare _ è DIMOSTRARE, FAR TOCCARE, RENDERE VISIBILE come è bello, nuovo, profondamente diverso, rivoluzionario e fortissimo PER TUTTI coloro che lo vogliano un matrimonio, e un matrimonio che sia il modo di rendere vivo il Vangelo.
    A me spetta “l’onere della prova”.
    Altroché predichine riscaldate sui doveri e sui compiti.
    Le encicliche e le omelie lasciano il tempo che trovano già per i credenti quanto si tratta di vita vissuta, ( divorzio e aborto stan lì come esempi plastici) , figurati per i lontani; figurati se a farle mi metto io, perecottaro della Parola qualunque, con tutta la mia bella sfilzina di citazioni dal Vangelo e dal Magistero, dalla teologia e via discorrendo. Ma crediamo davvero di farci stare a sentire da qualcuno, specie da un giovane, che deve decidere che fare della sua vita di coppia?
    E fa bene a non sentirci!!!
    Ci guarderà, invece, e lo farà da sempre, e non quando saliamo sul pulpitino che ci tiriamo appresso, ma giorno per giorno, nel tran tran quotidiano, nella normalità senza incensi e scarestie , FUORI DAL RECINTO RELIGIOSO.La sua idea del matrimonio,quella radicata, inconscia, quella che si assorbe inavvertitamente prima ancora che razionalmente, se la formerà guardando come noi viviamo il matrimonio FUORI dalla pratica religiosa. Ci guarderà non quando tromboniamo di cattolicesimo , ma quando lavoriamo, siamo fuori onda, stiamo con lui, litighiamo fra di noi, abbiamo grane, problemi e casini assortiti, insomma in tutta quella quotidianità dove il pulpitino ce lo scordiamo per forza di cose ( e per fortuna). Crediamo veramente che un bignami di citazioni e un sunto di versetti possa convincere un ragazzo? lasciamo che- COME E’ SEMPRE STATO – di queste cose si occupino coloro che sono preparati e addetti a farlo. Concentriamoci invece- che vuol dire: DIAMOCI LA VITA – a vivere con quelli che detestano il matrimonio, che spernacchiano gli obblighi legalistici, che scambiano il matrimonio cristiano per l’obbedienza a un precetto. E non per star loro al fianco come un grillo parlante dicendo: sbagli, sbagli, sbagli. Fai male, fai male fai male.Ma per fargli capire, e proporgli in questo modo NEI FATTI che esiste un modo di vivere che è enormemenete di piu’ che stare insieme, dividere gioie e dolori, condividere un tetto; che è molto di piu’ che fare dei figli; che è molto di piu’ di me e dell’altra parte della coppia; che è molto di piu’. Con la avvertenza che se per noi non è così per davvero, se siamo una bella coppia di abitudinari paracarreschi magari tanto devoti, se non ci perdiamo una riunione dei gruppi famiglie e facciamo “lezione” ai corsi prematrimoniali, ma poi siamo soporosi e lagnosi come le coppie delle caricature, se la sopportazione , la pazienza e il sacrificio ( che pure ci sono, e tutti quanti) sono l’unica cosa e il massimo di cui sappiamo parlare quando si parla di vita di coppia, bé la nostra testimonianza CONTRO il matrimonio sarà molto piu’ efficace e convincente di qualunque accettazione di una vita insieme senza legami.
    Di questo noi portiamo una responsabilita’ personale ed esclusiva.
    QUando parliamo di genrte che non si sposa piu’, altro che “o tempora o mores!” O noi! convincenti come una guida del telefono.
    Ecco, è questo. SE NOI FACCIAMO PASSARE L’ IDEA CHE CI SI SPOSA PERCHE’ LA CHIESA DICE CHE E ‘ GIUSTO SPOSARSI, facciamo non solo un pessimo servizio al Matrimonio e alla Chiesa, ma questa è la fine di ogni prospettiva di matrimonio cristiano.
    Se a me, che dopo un quarto di secolo scopro ogni volta di piu’ una quantità di cose che non so sul mio matrimonio e sulla vita di coppia, e che non finisco di stupirmi della capacità sempre nuova di rigenerarsi di questo tipo di unione, se a me, dico, avessero detto 25 anni fa: amico mio, tu DEVI sposarti, perché lo dice la Chiesa, col cavolo e col fischio che lo avrei fatto.
    Il matrimionio è una SCELTA LIBERA, l’atto di libertà piu’ completo e piu’ radicale che possiamo compiere ( insieme a quell’ altro della vita consacrata ), con cui diamo noi stessi e la nostra vita e per sempre, e noi stiamo qui a rubricare codicilli, a parlare di norme e normette, di leggi, giudizi e punizioni?
    Ma allora Cristo che è venuto a fare?

    26 Giugno, 2014 - 12:28
  111. Sara1

    “DEVO fare _ è DIMOSTRARE, FAR TOCCARE, RENDERE VISIBILE come è bello, nuovo, profondamente diverso, rivoluzionario e fortissimo PER TUTTI coloro che lo vogliano un matrimonio, e un matrimonio che sia il modo di rendere vivo il Vangelo.”

    Si però un giovane oggi vive in una società in mezzo agli altri, possiamo anche mostrare la bellezza del matrimonio (ma bisogna anche insegnare a fare un cammino per poter cogliere questa bellezza senza scoraggiarsi nelle difficoltà) ma avrà sempre bisogno del sostegno della comunità cristiana. Non si può lasciare solo al buon esempio (che poi bisogna vedere una donna che si prende cura di un marito malato può essere un mirabile esempio però non credo che sia tanto attraente per un ragazzo che si affaccia alla vita).

    Ci vuole un po’ e un po’.

    26 Giugno, 2014 - 12:38
  112. Sara1

    Ci vuole anche la fortuna di trovare chi la pensa come te, perchè ci si sposa in due.

    Va bene la bellezza di andare controcorrente ma qualche aiutino non guasta..

    26 Giugno, 2014 - 12:39
  113. Lorenzo Cuffini

    Giusto.
    Ma ho l’impressione che al po’ che spetta a noi direttamente , nessuno abbia voglia di pensarci, e che, per parlare difficile, la dimensione missionaria e profetica non della vita matrimoniale, ma DELLA VITA MIA CON con mia moglie, tua con tuo marito ecc ecc, tendiamo volentieri a scrollarcela di dosso.

    26 Giugno, 2014 - 12:43
  114. FABRICIANUS

    Quanto ho voluto bene e ne voglio ancora a Benedetto XVI.

    26 Giugno, 2014 - 12:44
  115. Lorenzo Cuffini

    Appunto perché ci si sposa in due, non si puo’ mai sapere come si andrà a finire. Non la storia matrimoniale: ogni singola giornata.
    Come si faccia a rendere sta cosa qui una noia rassegnata e ripetitiva, è bizzarro.

    26 Giugno, 2014 - 12:46
  116. Sara1

    Anche io Fabri ho voluto (e voglio) una montagna di bene a Benedetto.

    26 Giugno, 2014 - 13:03
  117. Sara1

    “Il crescente numero delle convivenze fuori dal matrimonio. “Tra le possibili linee di azione pastorale si ritiene essenziale aiutare i giovani ad uscire da una visione romantica dell’amore, percepito solo come un sentimento intenso verso l’altro, e non come risposta personale a un’altra persona, nell’ambito di un progetto comune di vita, in cui si dischiude un grande mistero e una grande promessa”. A ogni modo, la Chiesa deve manifestarsi “come presenza amorevole, che si prende particolare cura dei fidanzati, incoraggiandoli a farsi compagni di strada, tra loro e con gli altri”.”

    26 Giugno, 2014 - 13:09
  118. Luigi Accattoli

    A Fabricianus, a Sara, a Picchio cacciatrice di testi – e a chiunque ami Ratzinger-Benedetto – indico le fonti dei due brani e segnalo poi un terzo brano sullo stesso tema che ci ha dato da Papa.

    26 Giugno, 2014 - 13:11
  119. Luigi Accattoli

    Il vero e autentico cristiano non è il collega di partito confessionale, bensì colui che attraverso il suo spirito cristiano è divenuto genuinamente umano. Realmente cristiano non è colui che osserva servilmente e badando solo a se stesso un sistema di norme, bensì colui che ha conquistato la vera libertà, giungendo così alla semplice e umana bontà”.

    Joseph Ratzinger, Introduzione al Cristianesimo. Lezioni sul Simbolo apostolico, Queriniana 1969 (l’edizione tedesca è del 1968), p. 217. Comprai quel volume quando uscì su suggerimento – ma sarebbe meglio dire su ordine – di Franco Rodano.

    26 Giugno, 2014 - 13:15
  120. Luigi Accattoli

    Secondo la Parabola del Giudizio il giudice del mondo non domanderà quali teorie su Dio e sul mondo un uomo ha avuto. Non porrà domande a proposito della professione dogmatica di fede, ma interrogherà soltanto sull’amore. L’amore basta e salva l’uomo. Chi ama è un cristiano“.

    Joeseph Ratzinger, Tempo di Avvento, Queriniana 2005 (l’edizione tedesca è del 1965), p. 63.

    26 Giugno, 2014 - 13:17
  121. Federico

    «Il problema centrale è la nostra sordità alla voce di Dio. E’ l’agnosticismo che diventa quotidianità, scelta di vita».
    (Card. Joseph Ratzinger, 2004)

    26 Giugno, 2014 - 13:43
  122. picchio

    Grazie della dedica, Luigi

    26 Giugno, 2014 - 13:48
  123. Clodine

    e visto che si parla di Ratzinger consiglio di leggere un testo , anzi un’antologia del Papa emerito che cade proprio come il “cacio sui maccheroni” nel cui titolo c’è già tutto un programma: “Fede, ragione, verità e amore. La teologia di Joseph Ratzinger”. Leggetelo, è straordinario!

    26 Giugno, 2014 - 13:55
  124. Luigi Accattoli

    Il testo di Papa Benedetto che riprende quelle intuizioni del teologo Ratzinger che ho citato sopra è nella “Deus caritas est” (2006), al paragrafo 15:

    Occorre qui rammentare, in modo particolare, la grande parabola del Giudizio finale (cfr Mt 25, 31-46), in cui l’amore diviene il criterio per la decisione definitiva sul valore o il disvalore di una vita umana. Gesù si identifica con i bisognosi: affamati, assetati, forestieri, nudi, malati, carcerati. « Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me » (Mt 25, 40). Amore di Dio e amore del prossimo si fondono insieme: nel più piccolo incontriamo Gesù stesso e in Gesù incontriamo Dio“.

    26 Giugno, 2014 - 14:05
  125. FABRICIANUS

    Grazie mille Luigi

    26 Giugno, 2014 - 14:08
  126. Luigi Accattoli

    Per chi ama la parola sapiente di Papa Benedetto aggiungo un altro testo sulla Parabola del Giudizio, prendendolo dall’Angelus del 23 11 2008:

    Il Vangelo odierno insiste proprio sulla regalità universale di Cristo giudice, con la stupenda parabola del giudizio finale, che san Matteo ha collocato immediatamente prima del racconto della Passione (25,31-46). Le immagini sono semplici, il linguaggio è popolare, ma il messaggio è estremamente importante: è la verità sul nostro destino ultimo e sul criterio con cui saremo valutati. ‘Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto’ (Mt 25,35) e così via. Chi non conosce questa pagina? Fa parte della nostra civiltà. Ha segnato la storia dei popoli di cultura cristiana: la gerarchia di valori, le istituzioni, le molteplici opere benefiche e sociali. In effetti, il regno di Cristo non è di questo mondo, ma porta a compimento tutto il bene che, grazie a Dio, esiste nell’uomo e nella storia. Se mettiamo in pratica l’amore per il nostro prossimo, secondo il messaggio evangelico, allora facciamo spazio alla signoria di Dio, e il suo regno si realizza in mezzo a noi. Se invece ciascuno pensa solo ai propri interessi, il mondo non può che andare in rovina“.

    26 Giugno, 2014 - 14:09
  127. Luigi Accattoli

    Infine una parola di pace – se possibile – a Federico su Picchio che non fa prigionieri, che ti è suonata nemica. Lei aveva detto: “in caso di copiature non faccio prigionieri”. Puoi rivedere qui quel motto guerresco. Io non credo che vada interpretato nel senso che ti voglia morto, come tu sembri aver concluso, invece di rinchiuderti a chiave nello stanzino dove stira. Ma nel senso che ha una specie di sesto senso, che so, d’intuito e di esercitazione a scoprire la fonte dei testi che non vengono enunciati. E di quell’attitudine – anche – mena vanto. Era infatti pensando a lei che ho inserito i brani del teologo Ratzinger senza indicarne la fonte. Mi dicevo: vediamo se Picchio l’intuisce. E l’ha intuita immediatamente. Dunque, Federico, puoi forse perdonarle qualcosa: è una sua mania scoprire il trucco, non è una cattiveria.

    26 Giugno, 2014 - 14:16
  128. Luigi Franti

    a nicoletta zullino delle 11.54:

    più che punto sul vivo, ormai stucco di tanta melassa. Sono un uomo semplice, non molto istruito e di poche letture, ma le differenze le vedo: la bergoglizzazione di Ratzinger per via di estratti liofilizzati non mi va giù.

    (E poi di Ratzinger vorrei che si parlasse il meno possibile, visto quello che è accaduto).

    26 Giugno, 2014 - 15:03
  129. Sara1

    Il testo più bello sul giudizio e’ la parte finale della Spe Salvi.
    Teologicamente complessa forse ma bellissima.

    26 Giugno, 2014 - 15:18
  130. nicoletta zullino

    A Franti, “uomo semplice, non molto istruito e di poche letture”, ma armato di penna graffiante – all’occorrenza mordace – e idee granitiche. Perché mai la chiama bergoglizzazione di Ratzinger? Sono piccole esche con tanto di riferimenti bibliografici: attirano gli amanti, i pigri, i distratti, gli svogliati. Io la trovo un’idea arguta. Che se ne parli, invece, visto ciò che è accaduto.

    26 Giugno, 2014 - 15:27
  131. picchio

    Infatti non è cattiveria, Luigi, e più che mania, è una deformazione professionale dopo anni di pratica. Sono anni che ai ragazzi dico: fare una citazione è cosa diversa dal fare copia incolla e dopo anni che controllo tesi, tesine, saggi ho acquisito ormai un sesto senso.

    In effetti con Federico mi riferivo solo alla copiatura e non faccio prigionieri è soltanto una vecchia battuta cinematografica.

    26 Giugno, 2014 - 15:42
  132. Sara1

    Perché mai la chiama bergoglizzazione di Ratzinger?

    Perchè sono pezzi di Ratzinger scelti secondo l’idea che molti hanno di Bergoglio.

    26 Giugno, 2014 - 15:46
  133. Sara1

    SULLA “VERITATIS SPLENDOR”

    L’enciclica sui problemi morali “Veritatis splendor” ha avuto bisogno di lunghi anni di maturazione e rimane di immutata attualità.

    La costituzione del Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, di contro all’orientamento all’epoca prevalentemente giusnaturalistico della teologia morale, voleva che la dottrina morale cattolica sulla figura di Gesù e il suo messaggio avesse un fondamento biblico.

    Questo fu tentato attraverso degli accenni solo per un breve periodo. Poi andò affermandosi l’opinione che la Bibbia non avesse alcuna morale propria da annunciare, ma che rimandasse ai modelli morali di volta in volta validi. La morale è questione di ragione, si diceva, non di fede.

    Scomparve così, da una parte, la morale intesa in senso giusnaturalistico, ma al suo posto non venne affermata alcuna concezione cristiana. E siccome non si poteva riconoscere né un fondamento metafisico né uno cristologico della morale, si ricorse a soluzioni pragmatiche: a una morale fondata sul principio del bilanciamento di beni, nella quale non esiste più quel che è veramente male e quel che è veramente bene, ma solo quello che, dal punto di vista dell’efficacia, è meglio o peggio.

    Il grande compito che Giovanni Paolo II si diede in quell’enciclica fu di rintracciare nuovamente un fondamento metafisico nell’antropologia, come anche una concretizzazione cristiana nella nuova immagine di uomo della Sacra Scrittura.

    Studiare e assimilare questa enciclica rimane un grande e importante dovere.

    __________

    Per esempio queste parole (molto recenti) sulla Veritatis splendor possono suonare come molto diverse.

    Personalmente sono sempre stata affascinata dalla filosofia morale che non va affatto confusa con il moralismo deteriore.

    26 Giugno, 2014 - 15:56
  134. Federico

    @Luigi e Picchio,
    non è così e lo sapete bene entrambi.
    La signora con nome da volatile ha manifestato vera cattiveria in diversi altri commenti: “non faccio prigionieri” è stata la sua risposta proprio ai miei tentativi di farglielo notare.
    Non importa, passiamo oltre, ma non sminuiamo quanto è accaduto.

    26 Giugno, 2014 - 15:56
  135. picchio

    Federico

    guarda che anche tu in fatto a cattiveria ci sei andato pesante, mi avevi scritto qualcosa come ” cuore di pietra” che ero avvolta nelle tenebre…Quello che scrivi tu non è mai cattivo vero?

    26 Giugno, 2014 - 16:02
  136. picchio

    e confermo che il non faccio prigionieri era proprio : in fatto di copiature non faccio prigionieri.

    26 Giugno, 2014 - 16:04
  137. Federico

    Luigi,
    se picchio desidera, può giungere a una parola di pace. Basterebbe scusarsi per le ferite che le sue parole al di là delle intenzioni, hanno provocato.
    Se il massimo che riesce ad esprimere è quanto si legge nell’intervento delle 16.02, credo che possiamo anche chiudere il discorso.

    Del resto, si è scusato Fabricianus per avermi immotivatamente accusato di essere clericofascista? Si è mai scusato Matteo per le ingiurie volgari e sboccate, i vaffa e tutto il resto? Si è scusato il compagno giosal per avermi dato dell’asino e per come si è comportato in quella famosa occasione?
    E si è mai scusata l’altra signora per tutte le carinerie che ha letteralmente vomitato su di me?
    Non ho mai ricevuto qui parole di pace: qualche parolaccia l’avrò anche meritata per la passione con cui scrivo e per il temperamento, ma ne ho veramente ricevute di pesantissime. Offese e cattiverie senza ragione.
    Proprio adesso, proprio a me si chiede una parola di pace?

    26 Giugno, 2014 - 17:07
  138. Marilisa

    A Luigi @ 14:05

    Hai fatto le citazioni giuste, Luigi. Dovrebbero smuovere ( ma temo che sia pura utopia) le certezze cattedratiche di chi pone avanti a tutto i precetti impugnati come clava per abbattere chi vuole mettere in primo piano l’unica chiave che apre le porte del Regno di Dio.
    L’A-MO-RE è questa chiave in grado di scardinare le illusorie certezze di chi ama un rigore che quasi non fa respirare.
    E l’ Amore non è inteso, come molti temono travisando, come un passpartout per farsi i comodi propri, ma come una legge prioriaria per mettersi nei panni degli altri quando questi si sentono abbandonati anche da Dio. A chi di noi non è successo almeno una volta nella vita ?
    Dio vuol servirsi di noi per andare incontro ai poveri cristi, e se anche questi avessero trasgredito la legge divina, il Signore ci chiama a soccorrerli senza giudicare. Il Suo giudizio travalica, e di molto, i limiti che noi siamo pronti a fissare meschinamente, interpretando a modo nostro, spesso sbagliato, la legge divina.
    Se Dio dovesse badare a tutte le trasgressioni che l’uomo, nella sua innata debolezza, fa della Sua legge, non si salverebbe nessuno.

    26 Giugno, 2014 - 17:18
  139. Clodine

    infatti : la porta della salvezza è stretta…ma sempre aperta!
    “Tutti sono invitati: ma non tutti accolgono l’invito. Quella porta, infatti, va scelta a preferenza di altre che oggi c’invitano e ci seducono allontanandoci dalla «porta stretta» del Vangelo”.

    26 Giugno, 2014 - 17:26
  140. picchio

    prima dell’episodio della tua copiatura Federico abbiamo avuto “normali” interazioni, e scambi rudi da ambo le parti, io alle volte sono stata dura tu, forse senza accorgerti, tratti quelli che non sono d’accordo con te con supponenza e disprezzo; non immagini mai di ferire a tua volta le persone con questo atteggiamento? Ti chiedo veramente scusa di cuore Federico se prima dell’episodio della copiatura ti ho ferito e ti prego di credermi che non era assolutamente mia intenzione farlo, però vorrei che anche tu capissi che esprimendo pesanti giudizi su di me e le mie scelte personali mi hai ferito profondamente in molte occasioni e mi farebbe piacere ricevere a mia volta le tue scuse.

    26 Giugno, 2014 - 18:22
  141. Federico

    Clodine,
    i “bravi ragazzi” hanno diritto a porte larghe, e che cavoli!
    Le porte strette sanno di legalismo e di rito tridentino

    L’importante è voler bene genericamente al prossimo. Non importa se poi questo presunto bene non ha contenuti, non importa se si massacra verbalmente sui blog chiunque non la pensi come noi, non importa se siamo favorevoli all’eutanasia del nonnetto o ci sembra normale che la nostra vicina di casa abortisca. Legalismi oziosi.
    Ama e fa ciò che vuoi: ama genericamente, alla lontana, e soprattutto fa’ ciò che vuoi. Fa’ come ti pare e piace, sempre.

    26 Giugno, 2014 - 18:23
  142. elsa.F

    No, non accetto che si parli dell’amore così, come si sciacquano i panni sporchi.
    Ricordate sempre quello che ha significato per Gesù Cristo l’amore e cosi significhi per noi scegliere quella strada che giustamente Clodine chiama “la porta stretta”.
    Oh, sarebbe molto più facile se la salvezza fossero i semplici precetti che in ogni caso Cristo non ha mai rinnegato, anzi.
    Ma invece il comandamento nuovo è quello di amarci a vicenda come lui ci ha amato. E alzi la mano chi non trema davanti a quell’avverbio COME.
    E quel come significa rinnegare se stessi, farsi obbedienti e umili, farsi servi. Significa amare i nemici… follia delle follie.
    Per questo trovo veramente riprovevole che si parli a destra e a sinistra di amore, magari confondendolo con quello come l’intendevano gli hippies negli anni 60-70.
    E provo i brividi quando sento che quasi si è più tranquilli leggendo del giudizio come ce lo racconta Matteo 25: ogni volta che avete, ogni volta che non avete…
    Alzi la mano chi non è preoccupato. Il Requiem recita “Tremens factus sum ego et timeo, dum discussio venerit atque ventura ira”.
    Quanto stolto è non temere il giudizio divino. Folle non temere un giudizio sulla nostra capacità di amare come Lui ci ha amati.

    26 Giugno, 2014 - 18:39
  143. Federico

    Cara Picchio,
    sei la prima che si scusa e apprezzo moltissimo il tuo gesto, anche se le scuse “condizionate” potrebbero suonare come strumentali e in ogni caso andrebbero estese anche all’episodio della “copiatura” e oltre.
    Ad ogni modo accolgo e apprezzo lo sforzo di riconciliazione e non mi sottraggo dal fare altrettanto.
    Mi spiace averti ferito profondamente: i giudizi che ho espresso erano, nelle mie intenzioni iniziali, limitati alle scelte e ai comportamenti che tu proponevi in qualche modo come esemplari. Non intendevo assolutamente giudicare te come persona. Ho ritenuto di sottolineare la durezza spietata dei tuoi interventi (usando anche espressioni forti come “arrogante” e “cattiva”), perché ero esacerbato e offeso.
    Mi dispiace non aver reagito porgendo l’altra guancia, come ci ha insegnato il Signore.

    Non condivido la tua visione del cattolicesimo che giudico sbagliata e diseducativa nei confronti dei giovani (come ho già detto i tuoi sogni sono i miei incubi e viceversa) e rivendico comunque il diritto di ribadirlo quando se ne presenterà l’occasione.
    Se userai espressioni più moderate e rispettose, cercherò di fare altrettanto anch’io.

    26 Giugno, 2014 - 18:39
  144. picchio

    Caro Federico

    sono contenta di aver fatto pace.
    Le ” scelte e ai comportamenti che tu proponevi in qualche modo come esemplari” sono semplicemente la mia vita, tutto qui.

    26 Giugno, 2014 - 21:06
  145. Marilisa

    “Quanto stolto è non temere il giudizio divino. Folle non temere un giudizio sulla nostra capacità di amare come Lui ci ha amati.”

    E allora, dato che mai–proprio mai!– saremo capaci di amare “come” Lui ci ha amato , riteniamoci “folli” e “stolti” e passiamo tutta la vita a temere il giudizio divino.
    Qualcuno la vocazione ce l’ha per natura. Qualcun altro, immerso fino al collo nel timore del Giudizio, si infligge pene corporali per espiare i peccati propri e quelli del mondo. Qualcun altro ha sentito parlare di “giustizia nella misericordia” e preferisce votarsi alla misericordia del Padre.
    Se la religione ha la funzione di tenere ingabbiati nel timore gli esseri umani, bisogna dire che il Creatore, in relazione al quale ogni religione viene professata, avrebbe una grossa responsabilità nei confronti dell’uomo.
    Non è un bel vivere quello di chi passa l’ esistenza a temerLo, e arriva alla fine dei suoi giorni temendoLo anche di più nell’approssimarsi del giudizio.

    26 Giugno, 2014 - 22:34
  146. Clodine

    Se non vado errata, se lo Spirito Santo non ha cambiato i connotati ed è quello che ci è stato sempre comunicato dovrebbe essere il datore dei doni e precisamente 7.
    Se in vista dei tanti mutamenti genetici ed incontestabili di questa nostra Chiesa “Semper Reformanda” -e spesso deformante- non ha subito anche Lui una malattia degenerativa per cui ha perso un anello del DNA ed è diventato “Spirito seiforme”, il settimo dono dovrebbe [e il condizionale è d’obbligo] essere il Timore di Dio, o sbaglio!?
    E se il timore di Dio è un dono dello Spirito Santo mi chiedo come possa, un dono di Dio “ingabbiare”. Come si fa, mi chiedo, a sfidare Dio in questo modo. Con quale criterio ci si adagia sulla comoda concezione che in Dio vi è solo amore e misericordia. E’ Ignoranza allo stato puro.

    27 Giugno, 2014 - 7:57
  147. Clodine

    Se non si capisce che il timore di Dio è delicatezza, gentilezza, rispetto, sommo amore, infinito senso di inadeguatezza rispetto ad una tanto immensa regalità…se non si riesce a entrare nell’ottica della grandezza di questo immenso dono, tanto immenso da chiedere prostrati, allora…che dire…niente! Sgomento e pena, pena e sgomento!

    27 Giugno, 2014 - 8:02
  148. Clodine

    “L’angelo del Signore si accampa
    attorno a quelli che lo temono e li salva.”….

    27 Giugno, 2014 - 8:11
  149. Clodine

    “Temete il Signore, suoi santi,
    nulla manca a coloro che lo temono”…

    27 Giugno, 2014 - 8:12
  150. elsa.F

    Non è un bel vivere quello di chi passa l’ esistenza a temerLo

    Da brividi!

    27 Giugno, 2014 - 10:08
  151. Marilisa

    “Da brividi” è temerlo nel senso di averne paura. Una religione–qualsiasi religione– che lega a Dio servendosi della paura, mistifica il rapporto di devozione e amore che intercorre fra l’uomo e il suo Signore. È quell’ immagine PERVERSA di Dio che soffoca l’ amore verso Dio. Questo sì è “da brividi”.
    Chi vuole un rapporto adulterato con Dio, è libero di farlo. Si accomodi pure. Ma Gesù ci ha indicato un Dio ben diverso, e molti invece ne hanno falsato l’ immagine. E un giorno dovranno rendere conto anche di questo.

    27 Giugno, 2014 - 10:45
  152. Lorenzo Cuffini

    “Alzi la mano chi non è preoccupato.”

    Ne alzo non una, due.
    E non perché mi senta giusto & aposto.
    Ma proprio per il contrario…..
    Preoccupato, proprio no.

    PS- Non vorrei sbagliarmi, ma il Requiem citato non compare piu’ dal Messale Riformato di Paolo VI del 1970, così come il Dies Irae e tutta l’impostazione precedente. Non credo che le parole riportate siano piu’ utilizzate nei riti cattolici per i defunti.

    27 Giugno, 2014 - 11:23
  153. elsa.F

    Ne alzo non una, due.

    Bene, caro, sono contento per te. Sul serio.

    Probabilmente non ti sbagli sul Requiem, ma basterebbero appunto le parole di Gesù riportate da Matteo 25 per essere preoccupati. Non sono poi tanto più dolci del Requiem, non credi?

    Già che ci sono, torno a chiederti se la tua “officina” va ancor bene, visto che hai avuto l’opportunità di commentare già ben 15 volte questo post… L’officina delle parole, quella sicuramente va a gonfie vele.

    27 Giugno, 2014 - 11:50
  154. elsa.F

    Marilisa mette in contrapposizione “timore di Dio” e “misericordia”.
    Dunque o si teme il Signore oppure si confida nella sua Misericordia.

    Non credo che funzioni proprio così. Credo piuttosto che siano entrambi doni” reciprocamente necessari.

    “Da brividi” è avere una visione in cui si considera una disgrazia quello che invece è un “dono” dello Spirito. Della propria superbia non credo ci sia da temere mai abbastanza.

    27 Giugno, 2014 - 11:55
  155. Lorenzo Cuffini

    Ben, Elsa: vedo che hai sottomano un pallottoliere.
    C’è chi bada al pallottoliere, e chi alla officina.
    Non temere, che per il tipo specialissimo di officina che è, va a gonfie vele.
    E sta certa che le parole lì non c’azzeccano proprio, ma proprio per niente.
    ;););)
    Buon pranzo.

    27 Giugno, 2014 - 13:20
  156. elsa.F

    Fantastico, Lorenzo.
    A meno che tu lo abbia brevettato, dovresti spiegare al ministro del lavoro come vada avanti uno specialissimo tipo di officina, dove gli addetti scrivono tutto il giorno su un blog!

    27 Giugno, 2014 - 15:49
  157. picchio

    Elsa

    c’è qualcosa che mi sfugge. Sei il datore di lavoro di Lorenzo? perchè conti i suoi interventi e lo rimproveri di non lavorare?

    27 Giugno, 2014 - 16:11
  158. Lorenzo Cuffini

    ..Si potrebbe anche fare, Elsa, ma non sarebbe tanto il ministero del lavoro ad essere interessato, e non c’è nulla da brevettare : scoperto niente, ma proprio niente di nuovo, io.
    E’ già tutto lì : basta decidersi, e via, parte la tua bella officinetta…

    27 Giugno, 2014 - 16:14
  159. Lorenzo Cuffini

    Storia vecchia, picchio, elsa sta nu pochetto infastidita…
    🙂

    27 Giugno, 2014 - 16:15
  160. Marilisa

    “Marilisa mette in contrapposizione “timore di Dio” e “misericordia”.”

    Lei non ha capito un tubo, signora. Non spiegherò ulteriormente.

    27 Giugno, 2014 - 16:37
  161. elsa.F

    Lei non ha capito un tubo

    Ma certo, è ovvio.
    Come al solito e senza alcun dubbio capisce tutto lei.

    27 Giugno, 2014 - 16:46
  162. elsa.F

    Sei il datore di lavoro di Lorenzo?

    E chi può sapere?

    27 Giugno, 2014 - 16:47
  163. Luigi Franti

    Cara elsa.F, sull’officina di fra’ Lorenzo predicante posso dirle qualcosa io, perché ho studiato la questione.
    Dunque tutto comincia con Luigi che fa una sua reprimenda contro le maschere e con Lorenzo che fa il bel gesto di firmarsi con nome e cognome.
    Curioso come una scimmia, vado subito a vedere se in rete ci sono notizie su “Lorenzo Cuffini” e il primo che trovo è il titolare dell’omonima officina meccanica di Borgaretto.
    Chiacchierando, mentre dico la mia in favore delle maschere, “un po’ per celia e un po’ per non morire” chiedo a fra’ Lorenzo flagellante se è un omonimo del sullodato meccanico e lui (mentendo -io credo oggi – e qui sta il punto!) dichiara di essere proprio quello, in carne, ossa e tuta sporca di grasso.
    Ingenuo e sempliciotto quale sono, se uno mi dice una cosa tendenzialmente ci credo, e da quel momento comincio a considerarlo con molto rispetto, per non dire ammirata soggezione: un meccanico, ai miei occhi, è una persona molto importante, titolare di conoscenze arcane e abilità superiori che trascendono di molto il mio limitato orizzonte.

    27 Giugno, 2014 - 16:56
  164. Luigi Franti

    Poi però capisco che fra’ Lorenzo quaresimante non può essere il titolare di un’officina meccanica, “per la contradizion che nol consente”.
    Torno in rete e trovo un “Lorenzo Cuffini consulente”.
    Ecco, “consulente” gli sta come una camicia nuova.

    Nel frattempo, la mia ammirazione per lui è scemata: siamo tutti un po’ consulenti.

    27 Giugno, 2014 - 17:01
  165. nicoletta zullino

    Ma anche lei, Franti, non ha proprio nient’altro da fare.

    27 Giugno, 2014 - 17:20
  166. elsa.F

    Nicoletta,
    Non c’è niente di che fra me e il buon Lorenzo Cuffini.
    Solo un po’ di sana ironia sull’uso che egli spesso fa dello spazio dei commenti scrivendo delle vere e proprie omelie.
    Lei dirà che basta non leggerle.
    E io le rispondo che è esattamente quello che faccio.

    Stia bene.

    27 Giugno, 2014 - 18:16
  167. nicoletta zullino

    Ma quindi la F di elsa.F è la stessa F di Franti? Perché io parlavo a Franti eh? Ma poi mi risponde lei e allora vado in confusione. Mi sforzerò di star bene. Grazie.

    27 Giugno, 2014 - 18:33
  168. Lorenzo Cuffini

    Fra’ntinello, lei mi si dimostra scarsuccio assai, sia come detective che come gossiparo.
    Se si applica, puo’ fare meglio.
    Il broncinello le si addice, ma la realtà delle cose le sfugge da ogni parte, benedetto figliolo.
    In piu’, continua a essere amcorato ad una dimensione dickensiana dell’officina. E , temo, ad una berseziana del consulente…
    Su su, un po’ di compiti a casa nel week end, e vediamo se migliora.

    P.S. Mai parlato di ” tuta sporca di grasso” : questa dove l’ha sgraffignata, direttamente dal Peppone di Guareschi?
    🙂

    27 Giugno, 2014 - 21:44
  169. Lorenzo Cuffini

    leggasi: ancorato

    27 Giugno, 2014 - 21:45
  170. Lorenzo Cuffini

    …e se proprio deve stilare il suo zelante rapportino, Fra’ antinello, non si scordi di avermi anche piazzato morto al camposanto nei primi anni 50!!!
    ( che poi, cantonata per cantonata, è tra le migliori : mezzo Gogol e mezzo Bulgakov, comunque fa molto classico russo, non avrei immaginato fosse nelle sue corde!)

    27 Giugno, 2014 - 22:02
  171. picchio

    lorenzo
    🙂 🙂 🙂

    27 Giugno, 2014 - 22:42
  172. Luigi Franti

    Fra’ Lorenzo cachinnante, io ho solo delle curiosità da due o tre clic, non il bisogno (né i mezzi) di fare delle indagini. Se qualcuno si presenta con nome e cognome, guardo in rete chi è, e qualche volta, facendo due più due, si scopre qualcosa di istruttivo. Qualche volta no.
    Nel suo caso, mi basta avere acclarato che non è un rispettabile meccanico, ma uno che fa delle chiacchiere. Il che, se permette, si vedeva anche senza cognome.

    (Sulla mia visione arcaica dell’officina ha completamente ragione. Sul consulente, invece temo che Bersezio c’entro davvero poco. Resta il fatto che abbastanza spesso è uno che vende chiacchiere. Appunto).

    27 Giugno, 2014 - 22:59
  173. Lorenzo Cuffini

    Lei si fida troppo della sua capacità di acclarare, Fra’ mio.
    Massime, di quella di dedurre.
    Acqua, acqua, sempre acqua…
    ( nel frattempo che soddisfa come può le sue curiosità in rete, tra i due o tre clic, le sarà mica sfuggito di essere finito in prima pagina da qualche altra parte? Non da solo, è vero: questo le dispiacerà un pochino.
    Ma in compenso, con tanto di rappresentazione fantasy a colori….)

    27 Giugno, 2014 - 23:18

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