Il “domani imminente” di Gesualdo Bufalino

Mentre giro per la Sicilia leggo La luce e il lutto di Gesualdo Bufalino (Sellerio 1988) dov’egli sognava per la sua isola “un domani imminentissimo, che già sorride nelle facce dei giovani, vibra nei loro gesti rapidi e lieti, nel mistero incantevole dei loro destini” (p. 15). Un tempo in cui “sarà impossibile distinguere una coppia di ragazzi che passeggia per un viale del parco di Monza da un’altra che balla allacciata in una discoteca di Canicattì” (ivi p. 16). A vent’anni di distanza tento una verifica di quella proiezione del desiderio con l’arte – che sento più mia – della collazione delle scritte sui muri e con poco mi convinco che quel domani è già arrivato. Ecco a Catania, in piazza Dante, sui muri dell’Università, le scritte: “Buongiorno principessa dalle guanciotte rosse. By Didi”; “Ti ringrazio non solo per quello che tu sei ma anche per quello che sono io quando sto con te. Per Federica”. Sull’Etna, scritto su un muretto del piazzale da cui partono gli escursionisti per i “Monti rossi”: “E riveleremo che è possibile vivere soltanto di amore e desiderio”. Sono le scritte che trovo ovunque in Italia.

4 Comments

  1. Già, scritte che trovi ovunque in Italia, caro Luigi. Ma non è che questa gioventù uniformata, in cui – apparentemente – non si distingue la coppia di Monza da quella di Canicattì sia solo l’effetto della moccizzazione generale?
    Un dubbio: che avesse ragione il vecchio Manzoni quando diceva che “si parla troppo d’amore”?
    Un saluto a tutti voi.

    22 Agosto, 2007 - 8:06
  2. Alessandro Iapino

    Caro Luigi (e cari tutti), un saluto di ritorno dalle ferie, durante le quali ho tentato di fare qualche compito per te. Mi sono impegnato (insomma…) a cercare qualche scritta sui muri da segnalarti per la tua collazione. Tolti gli insulti (neanche originali) a sfondo per lo più sessuale ed etnico, gli scarabocchi dei writers sui muri (erano meglio i murales), le ripetizioni ossessive del proprio nome, rimane una solo scritta che mi ha colpito. Lungo la strada delle Ferriere che da Nettuno porta ad Anzio un innamorato ha scritto almeno 5 volte “Ti amo principessa”. Mi sono immaginato questo ragazzo col suo motorino, armato di bomboletta, costeggiare la strada e fermarsi, ogni 3-4 km, dopo aver scelto il muro giusto, per siglarlo con la sua dichiarazione d’amore. Già sospirando al pensiero di quando lei vedrà la scritta e capirà che è ‘lei’ la principessa e ‘lui’ il principe imbrattatore. Tutta una strada – quella che lei percorre ogni giorno, probabilmente, per andare e tornare da scuola – dedicata al loro amore, alla loro storia. Il bene pubblico non esiste per gli innamorati. Tutto il mondo è loro.

    22 Agosto, 2007 - 10:23
  3. Alessandro Iapino

    Nota al precedente: La zona delle Ferriere, tra Nettuno ed Anzio, è quella in cui si consumò la tragica fine di Santa Maria Goretti, assassinata bambina con dieci coltellate – il 5 luglio 1902 – per aver resisitito all’aggressione di un violentatore.

    22 Agosto, 2007 - 11:02
  4. Luigi Accattoli

    Grazie Alessandro per quel “compito” che mi hai dedicato. Credo che l’atteggiamento giusto di fronte alle scritte nurali sia il tuo: quello cioè che tende a leggere le parole mettendosi dal punto di vista di chi ha scel,to un modo tanto faticoso e talvolta pericoloso di “lasciare un segno”. Ho svolto una larga divagazione in materia per la rivista il Regno, che inserirò nella pagina “collaborazione a riviste” di questo blog appena rientrato dalle ferie. Luigi

    24 Agosto, 2007 - 23:08

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