Il “Giornale” e quel consiglio Boffo del premier a Fini

Finalmente nel Pdl si discute. Non ho trovato indecorosi – ma anzi utili – lo scontro e i botti tra Fini e Berlusconi. Essendo io un giornalista, senza competenza in altri campi, azzardo un’osservazione sul consiglio del premier all’antagonista che lamentava gli attacchi di Feltri – e pareva di sentire il Dino Boffo dei primi giorni dopo l’eruzione: che problema c’è, fallo comprare ai tuoi amici danarosi! Qui c’è Berlusconi a 18 carati la cui prima degnità – come direbbe il Vico – potrebbe essere così formulata: “Non conviene discutere quando si può comprare“.

25 Comments

  1. Mabuhay

    Amen, Amen, Amen.
    Grazie signor LUIGI!

    23 Aprile, 2010 - 10:30
  2. Clodine

    …Mi scopro sorprendentemente e incredibilmente finiana..

    23 Aprile, 2010 - 10:58
  3. Amen

    23 Aprile, 2010 - 10:59
  4. Marcello

    Anch’io ho trovato sbagliato l’uso dell’aggettivo “indecoroso” fatto da Bersani.
    “Indecorosa” sarebbe la cacciata di Fini, ma visto che ad oggi ciò non è avvenuto…

    Sul “comprare” che dire?
    Si tratta del vecchio problema noto con il nome di “conflitto di interessi”, ma sono in pochi in Italia a ritenerlo importante.

    23 Aprile, 2010 - 11:05
  5. Mabuhay

    …e naturalmente non dico cio’ che penso…che Berlusconi al suon del “Non conviene discutere quando si può comprare“ s’e’ gia’ comprato -o si sta comprando- pezzi di Chiesa… Lo penso ma non lo dico eh, che sia chiaro!

    Molte buone Opere che vanno sempre in Compagnia naturalmente…xe’ chi non sta in Compagnia o e’ un ladro….aaahhhiiiiiiiii

    23 Aprile, 2010 - 11:29
  6. Leopoldo

    Non parlo della posizione dei singoli, mi riferisco all’orientamento generale del pianerottolo così come è emerso dalla discussione prima delle elezioni.
    Di che cosa stiamo parlando? L’argomento che più spesso è stato contrapposto a Fini durante la direzione del Pdl è rappresentato dal consenso degli italiani per Silvio Berlusconi.
    Berlusconi compra e non discute, siamo finiani, eccetera?
    Magari ci potevamo pensare prima di far vincere Berlusconi e la sua linea politica nel Lazio e nel Piemonte. Le critiche sono inutili, anche un po’ ipocrite (le critiche, dico), se sono puntualmente accompagnate dal sostegno elettorale. Ci piace tanto Cota? La Bonino è una radicale da distruggere e da spernacchiare (come direbbe tale Paolo Sorbi, professore di sociologia, voglio sperare non in una università pubblica)? E allora teniamoci quel che ci meritiamo e soprattutto che vogliamo.

    23 Aprile, 2010 - 11:46
  7. Syriacus

    Il problema è nato con l’abolizione delle preferenze. In un paese che necessiterebbe di uscire dal bicameralismo perfetto (con Camera a proporzionale puro, o anche sbarrato, o anche doppio turno di collegio, o… – ma questo panorama , no) . e adottare la sfiducia costruttiva, come minimo. Altro che semi di presidenzialismo gettati a vanvera qua e là. Quanto a Fini, è bene, molto bene che si discuta. Sempre.

    23 Aprile, 2010 - 12:54
  8. Leonardo

    Se penso a Fini, non mi viene in mente niente.

    (la battuta è vecchia, ma per il personaggio non valeva la pena di sprecarne una nuova)

    23 Aprile, 2010 - 13:16
  9. Leonardo

    «Quanto a Fini, è bene, molto bene che si discuta. Sempre».

    Donoso Cortès avrebbe immediatamente ascritto Syriacus allo spirito anticristiano della borghesia, la «clasa discutidora» per eccellenza.

    (Lui potrebbe replicare: “ecchisenefrega?”)

    23 Aprile, 2010 - 13:20
  10. Syriacus

    Me ne frega. Discutiamone, ve ne prego.

    23 Aprile, 2010 - 16:35
  11. Syriacus

    [E’ pazzesco, comunque, Leonardo ..: proprio stamattina, dinnanzi alle ennesime ‘buone nuove’ su Lo Scandalo, ripensavo a quella solita storia di Kueng “borghese”, Ratzinger “dal popolo”… E anche alla mitica alleanza fra (alta) nobiltà e più bassi strati della popolazione, contro La Borghesia. (Ma forse, come mi disse impietosa la più anticristiana delle mie ex: “Ti sarebbe piaciuto nascere e crescere radical-chic”.)]

    23 Aprile, 2010 - 16:54
  12. nino labate

    Si si discute! Ma all’Auditorium la “sin-fonia” non s’è udita. Le note del proclamato partito dell’amore sono state rapidamente dimenticate facendo vedere direttori d’orchestra odiosi e orchestrali nervosi che leggevano due spartiti diversi. E la conciliazione non c’è stata benché la via dove si trovavano la ricordasse. Al di là del diktat anti-correnti conclusivo e dello tsunami rimandato, Gianfranco Fini ha avuto comunque il merito di rispolverare il termine di corrente politica. Che era stato messo in soffitta e depositato tra i ferri vecchi del Novecento. Perché confuso col correntismo. Perché scambiato col doroteismo, se non col consociativismo. E perché sacrificato sull’altare della calma piatta e del “tutto va bene” ,senza diritto al dissenso autentico, e alla pari dignità di proposta. Ma per quale motivo una volta chiarite le finalità la corrente non dovrebbe scandalizzare come sembra stia facendo? Perché noi abbiamo declassato, e non solo in politica, il pensiero, confinandolo ai margini della nostra vita sociale. Oggi la parola d’ordine è: “ bisogna solo fare”! Faccio dunque” sono!
    Nel cattolicesimo politico del dopoguerra, la Dc è nata da una idea di Stato, di nazione, di società, contenuta in un documento elaborato in un convento di Camaldoli. C’era solo pensiero in quel “Codice”. E c’era un progetto, frutto di giornate di studio e riflessioni. In seguito ci sono stati i “professorini” e i loro sodali ad esaltare il pensare politico ancor prima dell’agire politico. Ed è stato Zaccagnini a raccomandare di non smettere mai di studiare per capire i cambiamenti. Mentre Aldo Moro ricordava ai suoi “amici” di leggere la società civile per comprendere le trasformazioni sociali. Analogo ricordo si potrebbe fare per il “Manifesto di Ventotene” sull’Europa, redatto dopo interminabili scambi di opinioni da alcuni intellettuali antifascisti confinati sull’isola. Su versante diverso le note attenzioni di Gramsci alla teoria politica, prima che alla prassi, alla cultura intesa come egemonia, alle scuole di formazione di quadri, hanno segnato una intera generazione di uomini politici e intellettuali di sinistra. Dunque niente di nuovo sulle fondamenta culturali della corrente finiana. Speriamo solo che non ci sia nostalgismo di destra! Noi dobbiamo fare solo lo sforzo di non sovrapporte la corrente di un partito come sforzo creativo a non omologarsi, con il correntismo delle poltrone. Sono due cose diverse. E, permettetemi, quello che oggi si lamenta a destra, centro e sinistra è proprio la mancanza di pensiero.

    23 Aprile, 2010 - 17:15
  13. Syriacus

    Leonardo, preciso ulteriormente sul “molto bene che si discuta, sempre” : l’ho usato nell’accezione (impropria, può darsi) di “Oportet ut scandala eveniant” (in factione populi libertatis, iam domus libertatum.)

    (Se è ‘borghese’ anche questa accezione, ok, spiegamelo – te lo chiedo da discente a docente.)

    .

    23 Aprile, 2010 - 18:37
  14. elsa.F

    Sono ben poco interessata alla dialettica interna ai partiti e come me credo una buona parte dei cittadini.

    Ma se qualcuno considera una scatola vuota le richieste dei Fini, beh, è molto miope.

    Fini si oppone alla logica dei proclami sbraitati alle più disparate assemblee su temi che dovrebbero essere necessariamente oggetto di un’analisi e di una discussione preventiva.

    Anch’io come Fini sono stanca di questi slogan urlati e il giorno stesso smentiti.

    Sono stanca degli innumerevoli baciapile pagati a peso doro solo per incensare.

    Ma sono altrettanto stanca delle contrapposizioni sterili inscenate quotidianamente nel talk-show politici.

    Stanca dell’uso falso e strumentale di dati statistiche,

    Stanca ed impaurita.

    Impaurita dal populismo sfrenato che trasforma la scena politica in una corsa quotidiana al televoto.

    Impaurita della rozzezza dilagante; del celodurismo; del Crocifisso usato come clava, della finanza che crea e distrugge capitali, aziende, posti di lavoro, della liturgia della borsa, delle banche, del dio denaro.

    Stanca dell’uso gretto, vigliacco e strumentale dell’informazione specialmente stampata, dove non si sbatte il mostro in prima pagina, quanto piuttosto sono le prime pagine a creare falsi mostri.

    Scrivo perché mi rimane solo una flebile speranza; speranza che questa infernale macchina di Internet, possa sviluppare quello che la televisione non ha saputo fare; una nuova coscienza civile libera e libertaria, tollerante e solidale che faccia piazza pulita della lordura politica e sociale nella quale siamo immersi fino al collo.

    23 Aprile, 2010 - 19:28
  15. Clodine

    Sono d’accordo con te Elsa…ti sei fatta interprete delle mie stesse speranze

    23 Aprile, 2010 - 19:52
  16. Gerry

    Tanto per capire i termini: cosa intende (rectius: chi intende) Elsa.F per “innumerevoli baciapile pagati a peso d’oro solo per incensare”?
    Sai, il termine “baciapile” in ambito cattolico (o anti-cattolico) è comune, anche se credo tu ti riferisca ad altro e diverso ambito…

    23 Aprile, 2010 - 20:27
  17. FABRICIANUS

    Condivido anch’io le parole di Elsa!

    Io sono sempre stato simpatizzante ed elettore del centrosinistra, (anche se con qualche piccolo mal di pancia, a volte.)
    Riconosco però a Fini il desiderio di creare una destra diversa, non populistico-propagandistica.

    Ciao a tutti!
    F.

    23 Aprile, 2010 - 23:04
  18. roberto 55

    Altro che il “faccia-a-faccia” tra Berlusconi e Fini: i duetti, in punta di fioretto, tra Leonardo e Syriacus meriterebbero la “prima serata” televisiva !
    Credo, poi, che Elsa abbia espresso sentimenti diffusi (anche tra i “pianerottoliti”), e circa i “mal di pancia” del caro amico Fabricianus, beh !, credimi, Fabricianus, essi sono parte integrante del bagaglio civile dell’elettore di sinistra.l

    Buona notte e buon sabato a tutti !

    Roberto 55

    24 Aprile, 2010 - 1:21
  19. Mabuhay

    Caro Leopoldo (11:46, ieri),
    e’ molto semplice per me dirle che son d’accordo con lei quando dice…che ci teniamo cio’ che (non) vogliamo. Questo tema mi ri-muove un po’ di budella e di mal di fegato… Parenti, amici, sacerdoti e monsignori che commentano “ma tanto sono tutti uguali, non cambia niente…”; o “meno male che c’e’ il Berlusca…i valori cristiani” e io non so piu’ cosa rispondere dal tanto incazzato che sono. Indifferenza, cecita’, l’accidia piu’ totale…esattamente l’opposto del senso di comunita’, di solidarieta’… Ve lo ricordate quando ci invitava a consumare di piu’? Mannaggia, a consumare di piu’! Vi ricordate qualche reazione ufficiale dei nostri pastori? Qualche commento/…

    Scusi il mio sfogo. Solo per dirle che sono con lei.
    Ma passera’ pure questa spero…prima che il Padre eterno mi chiami!
    Buona Domenica del Buon Pastore a tutti.

    24 Aprile, 2010 - 9:17
  20. Syriacus

    “Altro che il “faccia-a-faccia” tra Berlusconi e Fini: i duetti, in punta di fioretto, tra Leonardo e Syriacus meriterebbero la “prima serata” televisiva !”

    L’aspetto di fioretti finemente puntuti è meramente accidentale.
    In sostanza, Leonardo brandisce una sciabola, e il sottoscritto un temperino (spunatato). (You know, Leo is the king of understatement; in realtà dispone in cantina di missili intercontinentali a testata multipla.. – Don’t really mess with him! Never ever!)

    (Comunque: mai e poi mai Syriacus come Fabio Fazio. Leonardo capirà.)

    ieri ho voluto ascoltare un pò Bersani dal vivo, in Genova, e mi è parso di capire che per lui una delle parole d’ordine sia :”impedire la deriva populista”.

    24 Aprile, 2010 - 11:18
  21. Sono d’accordo con Elsa, salvo un punto: non mi sembra Fini l’uomo giusto per guidare quel tipo di cambiamento.
    Personalmente Fini mi sembra l’uomo che esce dalla pancia della mamma con il Principe di Machiavelli in mano, e non lo abbandona più per tutta la vita.
    Crederà veramente in qualcosa di quello che dice? Forse quando al ristorante ordina tagliatelle e valdostana. Per il resto a me sembra che dica esclusivamente ciò che gli può tornare utile, senza credere a nulla, salvo una cosa: che quando lui sarà premier le cose andranno meglio in Italia.
    Oh, posso sbagliarmi, sono sensazioni, anche se robuste.

    24 Aprile, 2010 - 12:12
  22. Syriacus

    Cuius regni non erit Fini.

    24 Aprile, 2010 - 13:22
  23. raffaele.savigni

    Due rapide osservazioni (che non credo inconciliabili tra loro):
    1) non sopporto il berlusconismo (banalizzazione e mercifiocazione della politica, eswcort e dintorni, populismo demagogico, rifiuto della discussione, dimenticanza del bene comune di tomistica e lapiriana memoria ecc.), e vorrei che anche Bagnasco e Bertone si rendessero conto di quanto sia devastante per la nostra comunità nazionale e per la stessa vita dei cattolici;
    2) nonn mki piace neppure Cota, ma credo che non mi possa obbligare un cattolico ex democristiano (lo confesso) a votare la bonino e neppure la Bresso, abortiste sfegatate. A parte il fatto che per fortuna non mi sono trovato nella situazione di dover decidere se astenermi o quale fosse il “male minore”, confesso che sono incline a pensare che la polverini sia “il male minore” rispetto alla bonino. Berlusconi dever imparare ad accettare la discussione interna (oltretuitto ci sarebbe un articolo della Costituzione che imporrebbe ai partiti di avere uno statuto interno “a base democratica”; ma nessuno sembra ricordarsene…); ma anche il PD deve accettare di mettere in discussione certe derive laiciste ed anche centralistica (la legge elettorale della Toscana è vergognosa, obbliga l’elettore a votare i candidati imposti dai partiti senza poter esprimere preferenze). Credo che occorra superare questo bipolarismo assai poco democratico e non risèpettroso delle identità politico-culturali (come quella cattolico-democratica).

    24 Aprile, 2010 - 18:58
  24. Clodine

    Personamlnte, politicamente parlando, sono in totale crisi d’identità. Anni addietro,forse per familiarità essendo mio padre un ex combattente, sono stata per un certo perido spostata a sinistra… poi moderatamente a sinistra. Di fatto, oggi, non mi sento rappresentata né dal PD, men che meno dal PDL , e quando si trattò di scegliere tra la Bonino e la Polverini preferii astenermi . Detto questo ritengo Fini una brava persona: ottimo politico e statista lungimirante: non nascondo una certa simpatia per lui, quel faccia a faccia senza peli sulla lingua con Berlusconi dimostra la sua statura morale. Penso che l’indegno voltafaccia degli ex “camerati” ( Gasparri, La Russa, etc..) dimostri quanto i politici siano fortemente attaccati al potere, alla poltrona assai più che al paese, agli italiani, e ancor meno all’amicizia e all’ideale politico per cui mi fanno schifo!…Trovo sorprendente la forza di Fini di reagire a muso duro al diktak del Premier che imporrebbe di lasciare la presidenza…e…questo aspetto me lo rende credibile, simpatico, piacevole, affidabile. Si! Se creerà un partito di centro probabilmente mi schiererò dalla sua parte [anche se dovrò affrontare l’ectoplasma di mio padre..eh pazienza!]

    24 Aprile, 2010 - 20:45

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