Benedetto: “Prendere il largo nel mare digitale”

“Senza timori vogliamo prendere il largo nel mare digitale, affrontando la navigazione aperta con la stessa passione che da duemila anni governa la barca della Chiesa. Più che per le risorse tecniche, pur necessarie, vogliamo qualificarci abitando anche questo universo con un cuore credente, che contribuisca a dare un’anima all’ininterrotto flusso comunicativo della rete”: lo ha detto oggi papa Benedetto al convegno della Cei sui TESTIMONI DIGITALI. “La rete – ha continuato – potrà così diventare una sorta di ‘portico dei gentili’, dove fare spazio anche a coloro per i quali Dio è ancora uno sconosciuto”. “Prendere il largo nel mare digitale” mi pare una scommessa già quasi vinta per la Chiesa cattolica italiana, ma quella di “dare spazio” ai non credenti nelle maglie cattoliche della rete mi pare – qui da noi – un’utopia. E’ bello che il papa l’affermi, ma al momento non c’è nessuno che si ingegni a darle corpo. Se mi sbaglio correggetemi.

28 Comments

  1. … ma al momento non c’è nessuno che si ingegni a darle corpo .
    Non condivido la sua valutazione. Mi sembra invece il contrario! Chiunque di noi abbia un blog, se comprende e mette in pratica il senso vero di questo strumento di comunicazione, con il sistema dei commenti si apre al dialogo con tutti, “dà spazio” a tutti, ed ovviamente anche ai non credenti (spesso soprattutto a loro). Mi sembra che questo sia il modo più corretto e anche più naturale, umano, e costruttivo, di mettere in pratica nel “mare digitale” l’invito di Benedetto.

    24 Aprile, 2010 - 22:33
  2. roberto 55

    Sono per la “terza via”.
    In effetti, e detta “in soldoni”, in questo blog la discussione è sempre molto aperta, e tra posizioni anche (molto) distanti, che, in qualche caso (e pure in più di qualche caso), ospitano opinioni di non credenti, di “agnostici”, o di “diversamente credenti” (come s’usa dire ora).
    Nutro, peraltro, la sensazione che questo blog sia, per tolleranza e spirito di confronto, la classica “mosca bianca”.
    Ma è questo il problema sollevato dal nostro Papa, o, al solito, non ho capito nulla ?

    Buon 25 aprile a tutti !

    Roberto 55

    25 Aprile, 2010 - 0:12
  3. “dare spazio” ai non credenti nelle maglie cattoliche della rete mi pare – qui da noi – un’utopia.
    ========================

    Caro Luigi,
    non sop se quando parli di Chiesa stai parlando di tutti i cattolici o delle sole istituzioni ecclesiastiche.

    Dare spazio ai “non credenti” ???’
    dove sono ????”

    In Italia, come altrove,
    quelli che tu chiami non credenti,
    sono gli ex-cattolici,
    gente passata attraverso le parrocchie,
    fatti i sacramenti,
    e la vita continua altrove e comunque,
    a prescindere da preti, chiese…..

    Perchè sono ex-cattolici ????
    perchè molti tra loro sono indifferenti ????
    o divenuti non credenti ???

    Il fatto che non si focalizzino i termini,
    di una ricomporensione del dialogo tra cattolici ed ex-cattolici che vengono chiamati tout-court “non credenti”, dà l’idea
    che qualche cosa stia sfuggendo alla comprensione…..

    Faccio fatica
    a capire il senso
    del “portico dei gentili”,
    quando il portico dei cattolici lascia perplessi…..
    quando dei cattolici impegnati vengono chiamati non per la loro fede incarnata,
    ma perchè danno visibilmente fastidio alle coscienze,
    magari chiamandoli “cattocomunisti”…..

    mentre altri cattolici,
    danno la caccia all’estracomunitario,
    fanno pagare alte tasse a italiani onesti perchè loro le evadono….
    possono corrompersi i giudici….
    si prestano a fare le star davanti alle telecamere con il corpo di Cristo in bocca, 1 divorzio circa cinque figli, 2 mogli, utente finale di puttane varie, e la piena giustificazione “ex-ante” del vescovo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita ……

    Ma è questo il problema sollevato dal nostro Papa, o, al solito, non ho capito nulla ?

    Buona IV domenica di Pasqua….. vale anche per le pecore…. di domani…

    25 Aprile, 2010 - 1:09
  4. Nino

    Mentre Fisichella non perde occasione per tacere e di farla fuori dal vaso comme d’habitude.
    Nell’attesa della definitiva beatificazione di Romero, gioisco di tutto cuore e faccio festa per quella preannunciata del carissimo don Tonino Bello.

    25 Aprile, 2010 - 1:30
  5. Mabuhay

    Oggi e’ anche San Marco Evangelista.
    Una breve sortita per un cordiale Buon Onomastico ai Marco del pianerottolo!
    Soprattutto a Don Marco Maioba…che fa onore al suo “patrono” e che speriamo si rifaccia vedere/sentire ancora da queste parti.

    P.S. eh eh…Matteo! Tiri giu’ duro…ma ci vuole! 🙂 Penso di poter dire che sono molti, ma molti quelli che condividono queste tue riflessioni…

    25 Aprile, 2010 - 4:58
  6. Per Marco:
    forse quello che dici era valido una volta – ti assicuro che adesso a Bologna quelli che in una chiesa non ci hanno mai messo piede sono tanti.
    E la stessa cosa sta capitando altrove.

    25 Aprile, 2010 - 10:39
  7. in una chiesa non ci hanno mai messo piede sono tanti.
    ———————————————–

    Tutti sono stati battezzati…..
    quindi comunque hanno messo tutti e due i piedi in chiesa,
    e nella maggior parte dei casi hanno fatto cresima almeno rispettando la tradizione….

    e comunqu i loro genitori cattolici ???”

    Chiamarli “non credenti”
    non ha assolutamente senso,

    sono comunque cattolici ex…. senza “ante”
    semplicemente ex-cattolici.

    Cerchiamo in onestà
    di essere chiari almeno tra noi laici cattolici…..
    visto
    che alle alte sfere istituzionali
    fanno finta di non capire…..

    25 Aprile, 2010 - 11:07
  8. Syriacus

    Rob55: “o di “diversamente credenti” (come s’usa dire ora).”

    Ho sentito le stesse identiche parole (e per la prima volta, lo ammetto), mercoledì scorso in Cattedrale, pronunciate da… il cardinal Bagnasco (a un incontro -sono sempre affollatti, molti giovani presenti- della serie ‘Cattedrale aperta’.)

    25 Aprile, 2010 - 12:28
  9. Ci sono vari blog e molti angoli di Facebook in cui credenti e non-credenti si incontrano. Forse dovrei dire: si scontrano.
    I non-credenti sono quasi sempre aggressivi: piantagrane? troll? anime inquiete perchè alla ricerca della verità?
    A me sinceramente non hanno dato molto l’impressione di essere alla ricerca della verità, mi posso sbagliare naturalmente. Però ho l’impressione che i veri ricercatori di verità se ne stiano un po’ in disparte. Che non siano attirati dalla zuffa. Perchè onestamente bisogna dire che anche i credenti spesso perdono in fretta la pazienza e rispondono con aggressività.
    Allora il “portico dei gentili”, probabilmente, è la capacità di creare le condizioni, il clima, in cui i ricercatori di verità e i credenti si possano incontrare, trovando modo di circoscrivere gli uomini-insulto di professione: i classici tipi che non leggono neanche la risposta che tu hai confezionato con mezz’ora di sudore, perchè hanno già in canna il prossimo insulto.
    Questo portico dei gentili io finora non l’ho trovato. Evidentemente richiede un surplus di creatività, di pazienza, di lavoro, di coinvolgimento consapevole di altri fratelli nella fede.
    Quindi dò ragione al Papa e a Luigi [mi tengo sempre buoni i potenti 😉 ]

    25 Aprile, 2010 - 12:46
  10. Syriacus

    Approfittando del topic sul mare digitale cattolico o para-cattolico, segnalo questo statistico dato interessante sul Quebec, che se vero non potrà che far piacere a molti diversamente credenti (o anche solo diversamente cattolici), confermandoli nelle rispettive convinzioni.

    C’entra col topic il fatto che la fonte (penultima) della notizia provenga dal sito ufficiale dei lefebvriani (che l’hanno tratta dall’agenzia svizzera Apic, che non ha nulla di tradizionalista, che l’ha tratta…) , che a sua volta era citato in un sito tradizionalista moderato (dove l’ho letta per la prima volta).

    Le notizie girano. Come vengono interpretate dovrebbe essere compito, oltre che dei siti e blog che le rilanciano e/o incorniciano, dei singoli lettori.

    Comunque:

    http://www.dici.org/en/?p=4480

    “Following the Quiet Revolution of the 1960s , a movement of massive secularisation emptied the churches in Quebec. Religious weddings, however, remained common practice until recent times. But even this sacrament has suffered a huge diminution in the Belle Province, as the recent statistics published by the diocese of Valleyfield, South-West of Montreal, attest. In the diocesan newsletter Cœur et âme for January 2010, it is claimed that religious weddings have diminished by 30% in barely six years, despite the fact that nearly 80% of the population call themselves Catholics. In 2003, 344 religious weddings were celebrated; six years later, there were only 242. From year to year the trend continues: last year, in twenty-five out of the fifty-nine dioceses in Canada, no religious weddings were recorded at all. (Source : apic – DICI n°211 du 06/03/10)”

    25 Aprile, 2010 - 12:52
  11. Syriacus

    Una goccia nel mare digitale (foglia nella foresta cartacea) :

    [la fonte ultima delle statistiche quebecchesi segnalate dalla Apic/Kipa, e quindi dalla DICI]

    “Coeur et âme
    HISTORIQUE

    La revue diocésaine L’Église de Valleyfield voit le jour au cours de l’engagement épiscopal de Mgr Guy Bélanger., lors de la Journée mondiale des communications sociales. Le premier volume, no 1 paraîtra donc le 15 octobre 1973.

    Rebaptisée Le Pont en 1976 sous l’épiscopat de Mgr Robert Lebel, il se veut une ouverture vers l’extérieur. Elle sera publiée avec le volume 4 no 1, le 21 décembre 1976.

    Puis, en 1979, jusqu’à 1981, la publication sera insérée dans le journal Le Soleil, The Sun à partir du volume 7 no 1.

    C’est en 1982 qu’on verra le retour au nom original en format 8 1/2 x 11 pouces. Et depuis ce temps, avec l’évolution des technologies, on verra peu à peu différentes présentations. C’est en décembre 2002 que la brochure fera son apparition et que le tout sera entièrement réalisé dans les bureaux diocésains.

    Étant dorénavant à l’ère numérique, en janvier 2008 la revue diocésaine L’Église de Valleyfield est enfin affichée sur le site Internet en fichier pdf – photos couleurs incluses – et accessible à tous gratuitement. L’envoi postal pour la revue imprimée demeurera toutefois pour les personnes qui le désirent.

    Depuis septembre 2008, une nouveau nom désigne la revue: Coeur et âme. Référence à la vie qui bat au nom du Christ qui est Vie. Elle bat par le coeur de ses membres, nous tous, diocésains et diocésaines, par le coeur des personnes engagées, mandatées, dévouées à une communauté de croyants et croyantes. Elle bat aussi grâce aux diacres en service, aux prêtres en fonction et à ceux qui, malgré un âge avancé, acceptent de collaborer à différents ministères. Elle bat sous la houlette d’un pasteur-évêque qui a choisi comme devise: Un seul coeur, une seule âme.

    À quoi s’attendre pour l’avenir? Un autre format? Une autre forme? Un vidéo sur Internet? Les voies sont multiples! Seule demeure la nécessité de communiquer à tous les diocésaines et diocésains ce qui se vit dans leur Église, de partager avec eux et entre eux les joies et les soucis mais surtout de nourrir le désir de grandir davantage dans l’unité pour former « Un seul coeur, une seule âme. » ”

    http://www.diocesevalleyfield.org/?q=communications_eglise-valleyfield

    25 Aprile, 2010 - 13:00
  12. Syriacus

    Trionfo del digital divide (et impera) :

    alla fine si scopre che le statistiche riportate dai lefebvriani per via Kipa, sono relative alla sola diocesi di quebecchese di Valleyfield, e li trovate a pag 12 e 13 del numero di gennaio della loro rivista diocesana (Cuore e Anima) :

    http://www.diocesevalleyfield.org/files/diocesevalleyfield.org/C_A_j_2010.pdf

    (Sul dato drammatico relativo alle “fifty-nine dioceses in Canada” di rito latino , non so dove sia la fonte -e oltretutto non mi quadra il numero delle diocesi.)

    P.S.: incidentalmente, appena prima, a pagina 11, c’è il contributo del Responsabile diocesano (immagino un diacono permanente) della liturgia, nella Chiesa locale di Valleyfield ( http://www.catholic-hierarchy.org/diocese/dvall.html ) , Quebec, Canada.

    25 Aprile, 2010 - 13:24
  13. Syriacus

    Pazzesco: chi ha scritto il discorso al Papa (o lui medesimo) , scripsit: “vogliamo qualificarci abitando anche questo universo con un cuore credente, che contribuisca a dare un’anima all’ininterrotto flusso comunicativo della rete”

    Cfr con.

    “Depuis septembre 2008, une nouveau nom désigne la revue: Coeur et âme. Référence à la vie qui bat au nom du Christ qui est Vie. Elle bat par le coeur de ses membres, nous tous, diocésains et diocésaines, par le coeur des personnes engagées, mandatées, dévouées à une communauté de croyants et croyantes. Elle bat aussi grâce aux diacres en service, aux prêtres en fonction et à ceux qui, malgré un âge avancé, acceptent de collaborer à différents ministères. Elle bat sous la houlette d’un pasteur-évêque qui a choisi comme devise: Un seul coeur, une seule âme.”

    C’è un esperto di comunicazioni proveniente dall’insospettabile Valleyfield, tra le mura vaticane?

    25 Aprile, 2010 - 13:27
  14. roberto 55

    Ebbene sì, Syr, lo confesso: io sono il “ghost-writer” preferito del Cardinale (ed Arcivescovo “zeneize”, dunque anche tuo: verdad ?) Angelo Bagnasco ! Ma come sei riusciuto a scoprirmi ? Te l’ha rivelato lui ?

    Scherzi a parte (e, più che mai, “off topic”), tengo a condividere con voi alcuni passaggi della bella omelia, tenuta quest’oggi, presso la Chiesa Parrocchiale del mio paese (gremitissima, ancor più del solito, ed addobbata dei gonfaloni del nostro Comune, delle rappresentanze partigiane e dell’A.N.P.P.I.A., e delle associazioni combattentistiche e delle varie Armi), dal nostro Don Antonio.
    Il nostro Parroco, davanti alle Autorità pubbliche del paese (Sindaco in testa), ha salutato la ricorrenza del 25 aprile, ricordandone il carattere, non solo “storico”, ma anche più generale, di “liberazione” dal sopruso, dalla schiavitù, dalla sopraffazione dell’uomo sull’uomo, ed ha, poi, rammentato il contributo fornito, anche nella nostra zona, da tanti credenti, e da molti partigiani cattolici che, in quel periodo, seppero – anche a prezzo della loro vita – “ascoltare la voce del Signore” (secondo le parole di Gesù Cristo, che oggi abbiamo riletto nel Vangelo di Giovanni – 14,6) e testimoniare il loro impegno di cristiani per il bene comune e l’avvenire di libertà del nostro paese: da ultimo, Don Antonio s’è ricollegato al messaggio pronunciato ieri pomeriggio, a Milano, dal nostro Capo dello Stato, riaffermando il dovere dei cattolici italiani di operare, con la forza dei nostri valori e della nostra ispirazione religiosa, ed al di là delle legittime divisioni di parte politica, per l’ascesa morale e civile della nostra comunità repubblicana.

    Buon pomeriggio del 25 aprile a tutti !

    Roberto 55

    25 Aprile, 2010 - 13:32
  15. Syriacus

    [Pazzesco: il vescovo di Valleyfield ha motto “Un seul coeur, une seule âme”, e di cognome fa “Cyr”. 😀

    http://www.diocesevalleyfield.org/?q=mgr-cyr

    Buona domenica. (Però è pazzesco essere più di sei miliardi, e avere una capacità di risoluzione, ingrandimento/’magnificazione’ così alta sulla vita altrui..)]

    25 Aprile, 2010 - 13:36
  16. raffaele.savigni

    Bella l’omelia citata da Roberto55.
    Credo che l’immagine del “cortile dei gentili” citata dal papa sia molto bella, e che dobbiamo fare tutti uno sforzo per creare luoghi di dialogo tra credenti e non credenti (o anche ex credenti). Ad esempio nella mia diocesi vengono organizzati ogni anno alcuni incontri in cattedrale aperti ai non cattolici, su temi come la speranza, la voglia di comunità, la cittadinanza. Purtroppo non tutti si mettono in atteggiamento di dialogo rispettoso, come osserva Orsobruno: io aggiungerei che anche alcuni cattolici rifiutano, o eludono, il momento del dialogo (così come altri vogliono “dialogare” solo con certi interlutori, e non con altri; e magari pretendono di farlo senza conoscere davvero la propria Chiesa e il suo patrimonio dottrinale). La moneta cattiva rischia di scacciare quella buona. E credo che la responsabilità sia anche dei cristiani comuni, spesso chiusi nelle loro piccole “chiesuole”, e non solo della “solita” gerarchia.

    25 Aprile, 2010 - 14:05
  17. elsa.F

    @luigi

    Sì, un’utopia, un sogno.
    Ma ringrazio il cielo di farci credere e sognare.
    Cosa sarebbe sarebbe la vita senza fede e senza sogni?
    Un inferno.
    E, parafrasando Wilde, quale dignità avrebbe una mappa del mondo senza l’isola di Utopia?
    Ma il dialogo fra credenti e non credenti è possibile; se questi e quelli sono convinti di non avere l’esclusiva della Verità. Se crediamo che ogni uomo può insegnarci qualcosa!
    Il fondamentalismo ateo e religioso è la peste che ci impedisce un dialogo sereno, aperto; un dialogo costruttivo che ci consente di abbandonare vecchie posizioni ed acquisirne di nuove, più consapevoli.
    Il fondamentalismo crociato cieco e ottuso che nasconde quasi sempre una fede recitata e non vissuta interiormente;
    Quel fondamentalismo che ci porta a giudicare a condannare a esecrare, abbandonando la via maestra della carità che ci dovrebbe fare amare, perdonare, ascoltare, capire.
    In questi giorni l’amministratore di un sito cattolico fondamentalista si chiedeva retoricamente che cosa un cattolico avrebbe mai da ascoltare o imparare da un Gandhi che cattolico non è.
    Eccolo, il fariseismo moderno, ecco i nemici del crstianesimo, gli alabardieri della croce che si mettono a difesa del Sacro Sepolcro credendo forse che quel Sangue sia stato verso solo per loro.
    Invece la costruzione di una nuova coscienza cristiana alla quale la rete dovrebbe dare un contributo deciso non vi pare debba nascere proprio dal considerare che quel Sangue è stato versato per tutti?
    .

    25 Aprile, 2010 - 14:56
  18. discepolo

    Prendere il largo nel mare digitale,, è una bella immagine che richiama il verso di Dante per lo gran mar dell’essere…”
    tuttavia parlando del mare digitale, della miriade di informzioni simultanee, di parole di immagini che si riversano nella nostra mente, ci sono anche degli studiosi che hanno llanciato l’allarme per i pericoli per il nostro cervello.. non tanto o non solo perchè discriminare, giudicare, vagliare una così gran massa di informazioni è una fatica, ma anche perchè .. è difficile dimenticare!
    C’è un bellissimo racconto di Borges “Funes, o della memoria” che narra lo strano caso di un giovane che per una caduta e un trauma cranico diventa possessore di una straordinaria memoria . “Mi disse che prima di quella sera piovigginosa in cui il cavallo lo travolse era stato ciò che sono tutti i cristiani: un cieco , un sordo , uno stordito, uno smemorato..Cadendo perse i sensi, quando li riacquistò il presente era quasi intollerabile tanto era ricco e nitido, e così pure i ricordi pù antichi e banali”.
    grazie a questa prodigiosa memoria Funes impara tutto,, sa tutto, diventa più che un uomo, probabilmente impazzisce.
    “Aveva imparato senza fatica l’inglese, il francese, il portoghese , il latino. Sospetto, tuttavia che non fosse molto capace di pensare. Nel mondo sovraccarico di Funes non c’erano che dettagli, quasi immediati”
    Ecco, quando si parla del mare del web a me viene in mente questo racconto di Borges: grazie a internet la nostra mente è sovraccarica e tempestata da
    notizie di tutti i tipi e opinioni le più contrastanti, facciamo poi molta fatica a dimenticare.. Tutto questo ci aiuta veramente a pensare? mi chiedo, tutto questo aiuta ognuno di noi a essere originale, ciè a trovare se’ stesso ,
    nella propria solitaria riflessione ? quel tono, astioso, rabbioso, a tratti isterico che si ritrova in alcuni che scrivono nei vari blog non vi fa pensare che “il gran mare digitale” per alcuni possa diventare fonte di angoscia, di nervosismo, la sensazione di un intollerabile e multiforme caos, un cacofonia di voci dove nessuno, alla fine ,
    ascolta veramente nessuno?
    MC

    25 Aprile, 2010 - 17:04
  19. Gerry

    Cara Discepolo MC, è proprio così: troppo spesso la mancanza di una cosa semplicissima, la comunicazione non verbale, porta non ad una discussione, ma a dei soliloqui, spesso isterici e comunque deformati. Per non parlare della vanità.
    Internet è una grande risorsa, ma anche uno specchio deformante.

    25 Aprile, 2010 - 23:01
  20. Mabuhay

    Premesso che mi considero miseramente primitivo nel maneggio delle scienze teconologiche e “computerine-digitali”, io mi riconosco MOLTO nel commento di Jerry.

    Pur con tutte le belle cose, biblioteche virtuali, contributi, etc etc. che “la rete” ci porta, non ci si puo’ dimenticare che il Verbo si e’ fatto Carne! L’incarnazione non e’ virtuale; l’esperienza della Fede non e’ virtuale e l’evangelizzazione non puo’ avvenire virtualmente. Menatela come volete, ma e’ sempre stato cosi’: cosi’ ha fatto Gesu’, cosi’ hanno continuato i discepoli, apostoli e credenti fino ad ora, e sempre sara’ cosi’. A meno che vogliate fondare Chiese virtuali…san feisbuk pray for us! Ma il Vangelo, come l’amore, non puo’ “passare” senza il Volto, gli Occhi, la Presenza, la Parola, la Tenerezza, il Sorriso, la Lacrima……

    Detto questo non dico che rete/portici/ web dialoghi siano inutili o “negativi”…in se’! Ci sono tante potenzialita’ per carita’…ma quanti rischi!
    A volte -mi chiedo- e mi temo che ne verra’ fuori una umanita’ con caratteristiche antropologiche “sdoppiate”, “virtuali”…. boh!

    Buona settimana a tutti.

    26 Aprile, 2010 - 11:38
  21. Matteo: è pia illusione dire che tutti sono stati battezzati da queste parti…
    Qui tantissimi hanno ormai perso ogni conoscenza anche elementare del cristianesimo

    26 Aprile, 2010 - 12:20
  22. lycopodium

    C’è anche qualcuno che si è arreso, per i medesimi motivi di Gerry e Canelli: http://archeodada.altervista.org/totalitarismototale/ricostruendo-i-bastioni/#comments
    Cito dal link:
    “Dunque il disfarsi di “Totalitarismo Totale” mi offre l’occasione per ritornare al reale. La polemica virtuale, infatti, stava travolgendo anche me nei paradossi del “trollismo”. Ma che importa “convertire” i troll? Questi caratteri si perdono nell’insignificanza, probabilmente al di fuori della virtualità non esistono nemmeno. Di conseguenza la maggior parte dei “dibattiti” sul web è falsificata, poiché mancano il sangue, i nervi, le anime, i pugni.”

    27 Aprile, 2010 - 7:25
  23. Mabuhay

    …ecco, appunto!

    By the way, scusa lycop, ma dove li’ trovi tutti ‘sti blog cosi’ suonati… “totalitarismo totale”…”teocrazia proletaria”…
    Mi sa che ormai sono irrimediabilmente totalmente altro a ‘sto mondo virtuale…;-)

    27 Aprile, 2010 - 10:35
  24. Il web è una brutta bestia, se non hai modo di fare regolarmente un reality check personale e di confrontarti dal vero a mente serena…

    27 Aprile, 2010 - 17:13
  25. lycopodium

    Mabu, forse il genio (e la sregolatezza) appartengono solo al lato “progr”?

    27 Aprile, 2010 - 20:02
  26. Mabuhay

    Lycop: scrivevo “ma dove li’ trovi tutti ’sti blog cosi’ suonati…” riferendomi al link a cui tu rimandavi; ma sono consapevole -nella mia povera conoscenza di questo mondo internettiano- che e’ una caratteristica da riferire non solo a quelli del lato”progr”…ma anche agli “altri”. Solo “linkando” -e non sempre- su alcuni siti segnalati in questo blog, a volte si trovano di quelle cose, per me impossibili da immaginare che possano esistere e non solo difficili da “mandar giu’…”. Comunque, ripeto, parlo da super-principiante o quasi… Saluti.

    28 Aprile, 2010 - 9:17
  27. lycopodium

    Mabu, non ti vorrei deludere, ma mi sa che il Manfredini sta più sul lato “genio”, che su quello “sregolatezza” (ce ne fossero di più … di “anarco-RESURREZIONALISTIi”!).

    29 Aprile, 2010 - 7:15

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