Nonna mi prendi la luna?

– Nonna mi prendi la luna?
– Pietro la nonna non ci arriva.
– Nonno me la prendi tu?
– Non ci arrivo neanch’io.
– Perchè non ci arrivi?
– Perchè è troppo in alto.
– Perchè è troppo in alto?
– Perchè lassù è la pista della sua passeggiata.
– Ma se ti alzi in piedi ci arrivi…
– Ecco che mi alzo e come vedi non ci arrivo.
– Nonno! Quasi la toccavi…

15 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Per un altro detto del nipotino vedi post dell’11 aprile: Che voglio io?

    23 Luglio, 2010 - 8:26
  2. Leonardo

    Ha già letto Camus?

    «Caligola: Era difficile da trovare.
    Elicone: Che cosa?
    Caligola: Ciò che volevo.
    Elicone: E che volevi?
    Caligola: La luna.
    Elicone: Che?
    Caligola: La luna. Sì, volevo la luna.
    Elicone: Ah, e per fare cosa?
    Caligola: E’ una delle cose che non ho.»

    23 Luglio, 2010 - 9:30
  3. fiorenza

    Mettendo insieme il “che voglio io?” e il “mi prendi la luna?”, era facile che il pensiero corresse anche a me a quel “volevo la luna, la luna” del Caligola di Camus. Ma è un pensiero che ho respinto subito come una “tentazione”. E ho fatto posto al ricordo di come mi apparivano i miei (non gli altri adulti) quando ero piccola: altissimi, toccavano il soffitto, o il cielo. Come gli dei.

    23 Luglio, 2010 - 12:04
  4. Syriacus

    Approposito di luna. Sette anni fa ad un concerto in Riviera assieme ad un coro luterano tedesco gemellato per l’occasione, come bis esso eseguì il seguente corale:

    http://www.youtube.com/watch?v=h_iFWqHofw4

    “Der Mond its aufgegangen”

    Text: Matthias Claudius (1779)
    Melodie: Johann Abraham Peter Schulz (1790)

    1. Der Mond ist aufgegangen,
    die goldnen Sternlein prangen
    am Himmel hell und klar;
    der Wald steht schwarz und schweiget,
    und aus den Wiesen steiget
    der weiße Nebel wunderbar.

    2. Wie ist die Welt so stille,
    und in der Dämmrung Hülle
    so traulich und so hold!
    Als eine stille Kammer,
    wo ihr des Tages Jammer
    verschlafen und vergessen sollt.

    3. Seht ihr den Mond dort stehen?
    Er ist nur halb zu sehen,
    und ist doch rund und schön!
    So sind wohl manche Sachen,
    die wir getrost belachen,
    weil unsre Augen sie nicht sehn.

    4. Wir stolze Menschenkinder
    sind eitel arme Sünder
    und wissen gar nicht viel;
    wir spinnen Luftgespinste
    und suchen viele Künste
    und kommen weiter von dem Ziel.

    5. Gott, lass uns dein Heil schauen,
    auf nichts Vergänglichs trauen,
    nicht Eitelkeit uns freun!
    Lass uns einfältig werden
    und vor dir hier auf Erden
    wie Kinder fromm und fröhlich sein!

    6. Wollst endlich sonder Grämen
    aus dieser Welt uns nehmen
    durch einen sanften Tod!
    Und, wenn du uns genommen,
    lass uns in Himmel kommen,
    du unser Herr und unser Gott!

    7. So legt euch denn, ihr Brüder,
    in Gottes Namen nieder;
    kalt ist der Abendhauch.
    Verschon uns, Gott! mit Strafen,
    und lass uns ruhig schlafen!
    Und unsern kranken Nachbar auch!

    Dopo chiesi ad alcuni di loro cosa avevano eseguito: e mi venne detto appunto questo “Lo luna è sorta”.
    Ma quel che mi colpì di più fu una relativamente seriosa giovane madre che precisò : “Io la canto la sera ai miei bambini prima di dormire.”
    Rimasi ancora una volta impressionato dalla mirabilis pietas musicalis lutherana.

    23 Luglio, 2010 - 19:21
  5. Syriacus

    [ Traduzione trovata per la rete:

    “Canto della sera

    La luna è sorta, le stelle d’oro splendono nel cielo luminoso e limpido; il bosco è nero e silente e dai prati sale la bianca meravigliosa nebbia.
    Com’è tranquillo il mondo e nel velo del crepuscolo così intimo e così gentile! Come una silenziosa stanza, dove si addormenta e si dimentica il male del mondo.
    Vedete la luna laggiù? — Solo metà se ne vede eppure è rotonda e bella! Così sono molte cose che noi confidenti deridiamo, perché i nostri occhi non le vedono.
    Noi orgogliosi figli degli uomini non siamo che poveri peccatori e non sappiamo gran che; tessiamo tele di ragno e ci diamo da fare con molti artifici e restiamo ben lontani dallo scopo.
    Dio, mostraci la Tua salvezza, fa che non ci rallegriamo di ciò che è vano! Fa che diventiamo semplici e che siamo di fronte a te qui sulla terra come bambini pii e lieti.
    Infine senza affanni degnati di portarci via da questo mondo con una soave morte! E dopo averci preso, fa che saliamo al cielo, Tu nostro Signore e Dio!
    Così nel nome di Dio coricatevi, fratelli, fredda è la sera. Risparmiaci, Signore, i castighi, e permetti che dormiano in pace, e così pure il nostro vicino malato.”

    http://itrigotti.it/poesia/3-poesia/141-romanticismo-tedesco.html ]

    23 Luglio, 2010 - 19:29
  6. fiorenza

    Credo di essere tra le poche persone fortunate che, tornate a casa di notte dopo due giorni e mezzo, stanchissime, trovano, a dar loro la buonanotte, un canto di così quieta bellezza.

    25 Luglio, 2010 - 22:04
  7. Leonardo

    Davvero bello, grazie. Non lo conoscevo.

    26 Luglio, 2010 - 16:54
  8. Luigi Accattoli

    Leonardo oggi pomeriggio sulla spiaggia c’era una mamma che gridava “Leonardo non tirare sassi”. Ti ho pensato chissà perchè.

    26 Luglio, 2010 - 19:48
  9. roberto 55

    Forse perchè Leo non tira mai sassi ………………………..
    Un saluto agli amici !

    Roberto 55

    27 Luglio, 2010 - 7:21
  10. Leonardo

    «sassi in specie non ne tiro piú.

    E massime a le piante.»

    («Ben lo sappiamo: un pover uom tu se’»)

    27 Luglio, 2010 - 7:30
  11. Clodine

    La luna, Selene, la bella Cerere o Demetra, questo astro dalle numerose descrizioni e denominazioni così incantevole che accompagna il mondo e gli eventi degli uomini fin dalla sua fondazione. Quella “falce di luna calante che brilla sull’acque deserte”, o quella che “bella che in ciel sereno il viso argenteo mostrava lieto e pieno”: la luna, che ispirò intere generezioni di poeti e di cantori non è poi così benefico come sembra o ce lo immaginiamo. Gli antichi avevano terrore della parte in ombra della luna. Sul colle Aventino ci sono i resti di un tempio a lei dedicato che risale al 182 dove si svolgevano dei sabba. Sembra che in mesopotamia e in tutto il medio oriente -sebbene si tratti ovviamente solo di superstizion- si avvalorano tesi secondo cui esisteva una Lilìt o luna nera malefica. la presenza di pratiche per arginare l’influenza demoniaca di Lilìt è testimoniata anche nei Rotoli del Mar Morto, il primo e irrefutabile riferimento si verifica in uno dei suoi più sostanziosi frammenti e recita: “E io, l’istruttore, proclamo il Suo Splendore Glorioso, in modo da spaventare e terrorizzare tutti gli spiriti degli Angeli Distruttori, spiriti dei bastardi, demoni, Lilith e abitanti del deserto”. Affine la tradizione ebraica. nel passo di Is 34:14 si mette in guardia contro la presenza malevola e soprannaturale di vari demoni e di Lilìt. Il testo qumranico sopra citato serviva da esorcismo e come canto esorcistico per disperdere i demoni, tanto che è composto da incantesimi…
    Amo la luna ma, la sua ombra, che non vedo, mi inquieta.

    27 Luglio, 2010 - 15:30
  12. Leonardo

    Questo è un sassolino piccolo piccolo, che forse la mamma mi lascia tirare. Ieri sera sono andato a messa ed ero tutto lì ben disposto e actuose partecipans quando nella prima lettura mi ha trafitto sentire che il povero Geremia rivendicava non più di non essersi unito alle «brigate dei buontemponi», bensì a «compagnia di gente scherzosa».
    Ma sarà possibile? Ma che testa hanno, là all’ufficio traduzioni della CEI?
    Le «brigate dei buontemponi» non erano un granché, lo ammetto, ma ormai era un’espressione sedimentata (quelli devono avere in orrore il concetto stesso di tradizione, perché la uccidono anche quando si sta formando) e poi, essendo usata praticamente solo lì, aveva una sua carica semantica particolare, che ogni ascoltatore coglieva bene dal contesto. Senza contare che «brigate» una sua forza ce l’aveva, eccome.
    Ma la compagnia di gente scherzosa? Perché mai il profeta dovrebbe ripudiarla? L’unica cosa che il cristiano comune può capire è che Geremia afferma di essere rimasto sempre in compagnia di musoni sfigati (magari anche traduttori della CEI)

    28 Luglio, 2010 - 9:53
  13. fiorenza

    Povero Geremia. E povera me. Dio non gli dice più, e non dice più a me, come era bello sentirmi ripetere: “Se tu ritornerai a me, io ti riprenderò”, ma: “Se ritornerai, io ti farò ritornare”. Né: “ti riscatterò dalle mani dei violenti”, ma :”ti salverò dal pugno dei violenti”. Dal pugno. Questa mi è arrivata come un pugno. Come parla male, questo Dio.

    28 Luglio, 2010 - 22:21
  14. fiorenza

    Un giorno, mentre Kyogen spazzava il terreno intorno al tempio, un sasso spinto dalla sua scopa colpì un bambù. Il suono risvegliò la sua mente. Il maestro zen Sengai scrisse su di lui questi versi:
    “Un colpo gli fece dimenticare
    quanto aveva appreso.
    Di che suono si trattava?
    Un sassolino che immediatamente
    si trasformò in oro.”

    29 Luglio, 2010 - 6:55
  15. Leonardo

    Ringrazio Fiorenza della comprensione. A me pare che negli uffici della Cei manchino di senso della bellezza (so che sto dicendo una cosa gravissima).
    Come spiegarsi, altrimenti, che, volendo fortissimamente fare una cosa bella, abbiano prodotto quei ributtanti nuovi lezionari? Quando mi capita di leggere in chiesa resto sempre offeso dalla loro pretenziosa bruttezza: i caratteri tipografici, le illustrazioni (commissionate a «grandi artisti contemporanei» secondo loro) … tutto parla del disperato sforzo di essere bello senza avere idea di che cosa sia la bellezza. Io non sono affatto un esteta, e mi andrebbe benissimo se i lezionari fossero poveri e disadorni come, che so, i libri della Bur di una volta (quelli che costavano cento lire) e se le nuove chiese fossero altrettanto modeste, ma la ricerca fasulla dell’ “Arte” no, questa mi offende. Accetto lo scantinato e il garage, non il cubo di Fuksas.
    Perché la Bellezza venga, bisogna smettere di cercarla, e cercare Altro. Allora viene da sola.
    Lo stesso vale per le traduzioni: sono brutte perché il traduttore voleva affermare se stesso.

    29 Luglio, 2010 - 9:02

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