In visita al Lotto e al gatto che scappa

Ho visto la mostra di Lorenzo Lotto alle Scuderie del Quirinale e mi sono incantato – come sempre – davanti ai due gatti che sono nell’Annunciazione di Recanati e nel Commiato di Cristo dalla Madonna di Berlino. Quello spaventato dell’Annunciazione, con gli occhi accesi dalla luce dell’Angelo e quello inquieto del Commiato. Come se il sensitivo Lorenzo avesse voluto darci i sentimenti di Maria nell’allarme del micio. Guardo al Lotto come al Torquato Tasso della pittura del Rinascimento. La stessa vivida e fantastica percezione del mistero. Persino negli occhi di un gatto il Lotto. Negli spiriti – lui diceva “spirti” – della luce e della notte il Tasso: “Nell’aria i vaghi spirti / han l’onde in mar quiete”.

Questo è il gatto del Lotto nell’Annunciazione di Recanati:

42 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] Sono affezionato – e non solo per il gatto – all’Annunciazione di Recanati. Ricordo di averla vista la prima volta da bambino, quand’era ancora nella chiesetta di Santa Maria sopra Mercanti per la quale il pittore l’aveva dipinta. Era un sabato, quando a Recanati c’è il mercato ed ero entrato in quella chiesetta con la mia mamma che portava a vendere uova e capponi e sempre faceva una capatina in una chiesa. Io ero un contadinello e subito mi appuntai al gatto. – Ho visto la mostra domenica pomeriggio e vi ho incontrato Giuliano Amato ammirato quanto me dei rossi del Lotto. “Buonasera presidente”, ho fatto io. “Accattoli, figuriamoci” ha detto lui.
    Qui è l’intero quadro dell’Annunciazione di Recanati.

    8 Giugno, 2011 - 10:28
  2. Gioab

    Hai visto Luigi ? Ti sei incantato ! Era questo che il Libro cercava di dirti quando suggeriva “camminiamo per fede, non per visione.” ( 2 Corinti 5.7)

    Voleva evitare che ti incantassi ! E’ questo il guaio dell’umanità ! Si sono incantati e non riescono più a vedere ciò che è reale ma solo ciò che è fantastico e misterioso, come dici tu.
    Ma ti sei mai chiesto perché l’arte doveva manifestarsi in misura così potente nell’ambito del religioso ? Avrebbe potuto farlo in altri ambiti e invece proprio lì. Naturalmente per distrarre da ciò che è Reale ma che puoi percepire solo con gli occhi della mente sottoponendo agli occhi fisici ciò che è solo morto, inutile, dannoso. Non è utile, distrae, danneggia.
    “I loro idoli sono argento e oro,
    Opera delle mani dell’uomo terreno.
    Hanno bocca, ma non possono parlare;
    Hanno occhi, ma non possono vedere;
    Hanno orecchi, ma non possono udire.
    Hanno naso, ma non possono odorare.
    Hanno mani, ma non possono toccare.
    Hanno piedi, ma non possono camminare;
    Non esprimono suono con la loro gola.
    Proprio come loro diverranno quelli che li fanno,
    Tutti quelli che in essi confidano.”
    ( Salmi 115.4-8)

    8 Giugno, 2011 - 10:50
  3. antonella lignani

    Non sapevo che esistessero quadri dal titolo “Commiato di Cristo dalla Madonna”. Nulla dies sine linea. Oggi ho imparato questo.

    8 Giugno, 2011 - 17:45
  4. Stephanus

    Caro Luigi, che emozioni evoca il tuo post! Di notte a Jesi, al ritorno da Loreto e Recanati con un carissimo amico, in una estate in cui la pinacoteca rimaneva aperta fino alle 23 o più in là ancora. Un silenzioo assoluto, nessuno tranne me e questo mio caro compagno di viaggi. Maria Annunciata (un’altra versione, su due diverse tavole) e Santa Caterina e San Girolamo e la Deposizione… i colori, il rosso, l’oro. In anni ancor più lontani al Louvre, tutti a contemplare la Gioconda ed io affascinato dall’azzurro di un “Riposo durante la fuga in Egitto” che non ho più dimenticato… Grazie per questa sincera commozione che mi provoca il tuo dire.

    8 Giugno, 2011 - 20:13
  5. fiorenza

    Qualcuno, invece, ha visto in quel gatto -tigrato- che scappa via uno spiritello non proprio gentile messo in fuga dall’irrompere dell’angelo. Chissà cosa intendeva “il sensitivo Lorenzo”, che tale davvero egli era (oltre che genio melanconico in fuga, esperto dei segreti dei volti e conoscitore degli angeli e dei concerti angelici). Ma non voglio certo parlare di lui, che non la finirei più tanto la sua grandezza mi avvince. Vorrei dire, invece, che mi è piaciuta tanto quell’immagine di mamma che va al mercato con il suo bambino e trova il tempo e il modo di fare “una capatina in una chiesa”. Io vedo, a volte, la mattina, donne che vengono dal vicino mercato entrare per una breve visita, con le pesanti borse della spesa, in una chiesina che so io. Da piangere.

    8 Giugno, 2011 - 21:56
  6. Mabuhay

    Fiorenza: “Qualcuno, invece, ha visto in quel gatto -tigrato- che scappa via uno spiritello non proprio gentile messo in fuga dall’irrompere dell’angelo.” Sai che avevo pensato la stessa cosa, pur non conoscendo molto del quadro in questione e del suo autore? Senza giocare al superstizioso e affini, affari -chiamiamoli cosi’- di vita, in continenti diversi, mi hanno portato a realizzare piu’ di una volta che l’animaletto in questione ospita talvolta “spiritelli non proprio gentili”… Chissa’!!!
    Ma probabilmente, tutto cio’ e’ molto lontano da cio’ che Luigi “stra”-vede in questo dipinto! Saluti.

    9 Giugno, 2011 - 5:52
  7. Clodine

    Sul gatto spiritato, che fugge la terrifcante apparizione, così munuziosamente fotografato nel suo aggobbirsi che dire: esempio fuglido di un’epoca storica, il Rinascimento, in cui a presiedere, ispirare, guidare la mano di questi giganti [musica compresa] ci sia la presenza piena e misteriosa di un Arcangelo: noi ne conosciamo soltanto tre, ma sappiamo dallo Pseudo Dionigi Aeropagita,come pure da Origene, che ve ne sono un esercito e tutti molto attivi. Se così non fosse sarebbe impossibile spiegare la perfezione e la forza insita in certe raffigurazioni che colpiscono profondamente la nostra anima e la psiche, totalmente coinvolta in contemplazione. ho sempre avuta la convinzione che tutta l’Europa fosse stata investita da una sorta di “magica”, miracolosa,angelica polvere aurea, caduta in abbondanza su un paio di secoli di incomparabile fioritura a partire da Giotto, fino a Tintoretto, Da Giorgione a Tiziano a Rubens e Caravaggio tutti spiriti illuminati!

    la mamma: altro essere investito da magica polvere aurea..la mamma che tutto da, che non si tiene tiene per sé! Un anedotto che porto in pectore da che ero piccolissima, e non ho mai racconato ad alcuni fino ad oggi. Riguarda la mia nonna materna: Irma si chiamava, morta a soli 47 anni, madre tribolata di ben 7 figli 2 delle quali morte in tenera età di difterite. Ebbene, raccontava mia madre che, durante l’ultima guerra, tra macerie e fame spietata, la povera giovane Irma trovò sul tranbus un pacchetto contenente una pagnotella ripiena di una coscia di pollo. Tornò indietro correndo verso casa, da mia madre appena adolescente con il prezioso dono stretto tra le mani e, benché fosse affamata pure lei tanto che la sua spina dorsale sporgeva a guisa di coda, non ne toccò una briciola.. … le Mamme sono Angeli…tutte le mamme sono Angeli! O quasi tutte..

    9 Giugno, 2011 - 7:32
  8. antonella lignani

    Bellissimo l’articolo sulla mamma, che non ti riconosceva più, probabilmente perché ti ricordava piccolo, caro Luigi. Ora capisco anche da dove viene la profonda spiritualità che ti contraddistingue.

    9 Giugno, 2011 - 9:38
  9. Gioab

    In Egitto il gatto era la rappresentazione di Pibeset ( casa della dea Bastet) o Bubasti. Pibeset era il centro dell’adorazione della dea Bastet o Bast, divinità felina spesso rappresentata con la testa di gatto. La presenza di una necropoli felina presso la città attesta l’importanza che vi aveva questa adorazione. In onore di Bastet si teneva una festa annuale che attirava migliaia di fedeli da ogni parte del paese.

    In Europa fu invece considerato un essere malvagio e diabolico ed era accomunato alla stregoneria.

    “I gatti presso i popoli mediterranei, nel medioevo vennero spesso considerati animali demoniaci, incarnazioni di Satana e conseguentemente oggetto di persecuzioni.

    Nel 1233 papa Gregorio IX emanò la bolla “Vox in rama ” con la quale dava inizio allo sterminio nel nome di Dio di tutti i gatti, specialmente quelli neri. Innumerevoli furono i gatti bruciati vivi, scorticati, bastonati, crocefissi oppure gettati dai campanili delle chiese durante le feste consacrate. In seguito queste credenze furono abbandonate, ma è rimasta la convinzione che i gatti neri portino sfortuna.

    Il teologo Alano di Lilla arrivo’ a supporre che il termine cataro, con cui venivano indicati i seguaci di questo movimento eresiarca, derivasse dal latino catus (gatto), perché “si dice che adorino il diavolo sotto le sembianze di un gatto” a cui tributavano l’osculum infame durante le loro riunioni.

    « Cathari dicuntur a catu, quia ut dicitur, osculantur posteriora catti, in cuius specie, ut dicunt, apparet eis Lucifer »

    Unica eccezione in Italia erano i gatti veneti: protetti dalla Repubblica di Venezia in quanto debellavano i topi, le chiese del territorio della Serenissima diffusero (per bloccare lo sterminio) la credenza dei “Gat de la Madona” (Gatti della Madonna) che portavano sulla fronte una emme. Si diceva infatti che questi gatti fossero discendenti di uno che la Vergine aveva a Nazaret e che picchiarli portava disgrazie .“ ( wikipedia)

    Vedi che ti combina la superstizione ?

    9 Giugno, 2011 - 12:49
  10. Clodine

    interessante…davvero…bravo Gioab !

    9 Giugno, 2011 - 13:17
  11. Mabuhay

    E io che me ne volevo andare a dormire in santa pace! Che mi tocca leggere…!!!

    La Chiesa ha scippato la Bibbia dalle mani del popolo -dicono iTdG e ai TdG ha dato wikipedia -dico io!… Ma va la’ gatto d’Egitto e Alano di lilla (che suona un po’ canide in verdad!).
    E’sufficiente un didiiiiino, un mm. di Fede, non di piu’; e non c’e’ superstizione, demonio, gatto o alano, o wikipedico che tenga!
    E ti diro’ che per la maniera cosi’ irrazionale e -letteralmente- ignorante che spesso usi la bibbia, senza connessione logica alla realta’, come una magia pratica da applicare a qualsiasi idea tua, …beh, ti diro’ che “riempi” bene il prototipo del superstizioso!
    Buona notte.

    9 Giugno, 2011 - 14:00
  12. Clodine

    …rileggendo il mio delle 7,32 mi accorgo di aver ripetuto per ben due volte il verbo “tenere” in riferimento alla mamma che non tiene nulla per sé….me ne dispiace..
    Invece sul gatto vorrei dire a Mabu che il medioevo fu la roccaforte della superstizione che si concrentrava sopratutto sulle minoranze ebraiche ritenute avvezze alla pratica di antichi rituali magici di stampo cabalistico dove gli animali, felini in testa perché sensibilissimi alle percezioni extrasensoriali, venivano usati da tramite nei sabba! Non è una leggenda metropolitana, è realtà tanto che1320 Giovanni XXII promulgò la bolla “Super illius specula” . Così come è realtà, e i Vangeli ce lo descrive con la mandria di porci posseduta dallo spirito immondo, che esistono possessioni negli animali…non ti spiegheresti perchè canetti all’apparenza miti, affabili e gioiosi all’improvviso impaziscono e uccidono…io ci credo..

    9 Giugno, 2011 - 14:32
  13. antonella lignani

    Le famiglie in cui i genitori “danno il buon esempio” ai figli sono quelle che Benedetto XVI ha voluto richiamare durante il suo viaggio in Croazia. La stampa ha parlato di “attacco alle convivenze”, così come ora parla di “appello da parte del papa per un buon uso dell’energia”. Ma anche quello in difesa della famiglia non era un appello?

    9 Giugno, 2011 - 15:19
  14. Gioab

    @ Mabuhay
    “E ti diro’ che per la maniera cosi’ irrazionale e -letteralmente- ignorante che spesso usi la bibbia, senza connessione logica alla realta’, come una magia pratica da applicare a qualsiasi idea tua,”

    Criticare è facile, accusare ancor di più, il difficile è dimostrare.
    Basta poco che ce vò ! Provare per dimostrare !

    Anche il “caos” che da alcuni saggi viene definito un ordine ad un più alto livello, da altri ignoranti viene scambiato per confusione….

    9 Giugno, 2011 - 16:09
  15. Gioab

    @ Mabuhay

    “La Chiesa ha scippato la Bibbia dalle mani del popolo -dicono iTdG”

    E mica c’hanno tutti i torti dico io ! Ma lo dice anche la storia !

    I tentativi di impedire il diffondersi della Bibbia furono fatti da “sedicenti cristiani”. papa Gregorio VII (1073-85) e papa Innocenzo III (1198-1216) si opposero strenuamente alla traduzione della Bibbia in lingue parlate dalla gente comune. Nel tentativo di reprimere il dissenso nei riguardi dell’autorità ecclesiastica, al Concilio di Tolosa, in Francia, nel 1229, la Chiesa Cattolica decretò che i laici non potevano possedere libri biblici nella lingua comune. Per far rispettare coattivamente il decreto si ricorse all’Inquisizione.

    Nel 1559 papa Paolo IV fece pubblicare il primo Indice dei libri proibiti, un elenco delle opere di cui la Chiesa vietava ai cattolici la lettura, la vendita, la traduzione e il possesso perché considerate cattive o pericolose per la fede e l’integrità dei costumi. Questo Indice proibì le traduzioni della Bibbia in lingua volgare.
    Chi contravveniva era colpito con la scomunica. L’Indice del 1596 fu ancora più restrittivo: stabilì che non si dovevano più concedere autorizzazioni per la traduzione e la stampa di Bibbie in volgare. Tali Bibbie dovevano essere distrutte. A causa di queste restrizioni, a partire dalla fine del Cinquecento si moltiplicarono i roghi con cui le Bibbie venivano bruciate sui sagrati delle chiese. Nell’immaginario collettivo le Scritture divennero un libro degli eretici, un’idea che sopravvive tuttora. Furono distrutte quasi tutte le Bibbie e i commentari biblici delle biblioteche pubbliche e private, e per circa duecento anni nessun cattolico tradusse una Bibbia in italiano. Le uniche Bibbie che circolavano nella penisola, di nascosto per evitarne il sequestro, erano quelle tradotte da studiosi protestanti.

    Risulta ?

    9 Giugno, 2011 - 16:24
  16. fiorenza

    “In lei vedo le mamme che danno cose buone ai figli. E altro non cerco.”

    9 Giugno, 2011 - 21:14
  17. Mabuhay

    Ma Gioaaaab:..: sei TU la prova provata!!!! Crystal clear!
    (e smettila di citare e fare riferimenti al “tanto al chilo”…proprio da mercato delle vacche, come tutti i tdg che ho incontrato in giro per il mondo tra l’altro).

    10 Giugno, 2011 - 10:26
  18. fiorenza

    Per Mabuhay.

    Volevo soltanto dirti che spesso ( come ora) mi torna in mente questo brano:

    “…’ Sappi che io non Ti temo. Sappi che anch’io fui nel deserto, che anch’io mi nutrivo di cavallette e di radici, che anch’io benedicevo la libertà di cui Tu letificasti gli uomini (…) Ma mi ricredetti e non volli servire la causa della follia. Tornai indietro e mi unii alla schiera di quelli che hanno corretto l’opera Tua (…). Ciò che Ti dico si compirà e sorgerà il regno nostro.’
    (…) l’inquisitore, dopo aver taciuto, aspetta per qualche tempo che il suo Prigioniero gli risponda. Il Suo silenzio gli pesa. Ha visto che il Prigioniero l’ha sempre ascoltato, fissandolo negli occhi col suo sguardo calmo e penetrante e non volendo evidentemente obiettare nulla. Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt’a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la Sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e Gli dice: ‘Vattene e non venir piú… non venire mai piú… mai piú!’. E Lo lascia andare per le vie oscure della città. Il Prigioniero si allontana.”

    Così spesso tante cose mi riportano l’immagine di quel Prigioniero che non vuole, “evidentemente, obiettare nulla” e il cui divino silenzio pesa più di ogni umana obiezione.

    Vedi, Mabu, come tutta la grande arte, anche “La leggenda del grande inquisitore” di Dostoevskij io la considero specchio delle più differenti situazioni.

    Ciao, buona giornata.

    10 Giugno, 2011 - 11:16
  19. Gioab

    @ Mabuhay
    “(e smettila di citare e fare riferimenti al “tanto al chilo”…proprio da mercato delle vacche, come tutti i tdg che ho incontrato in giro per il mondo tra l’altro).”

    Citare i riferimenti “un tanto al kg” ha lo scopo di dimostrare che a differenza di alcuni bugiardi che se ne inventano di grosse, impossibili, misteriose, illogiche e che non sanno provare, ciò che viene detto è documentato ed è verificabile. Anche Tommaso ha messo “il naso”….

    Capisco che da fastidio perché scoperchia le pentole, ma è sicuramente di conforto a chi vuole avere modo di verificare seguendo il Vangelo: ” Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente.” ( 1 Tessalonicesi 5.21)

    Non sapevo che i cristiani si oppongono criticando i consigli del Vangelo, noto con sorpresa che invece lo fanno. Complimenti – si predica sembre bene e si razzola male, vedo che il lupo perde il pelo ma non il vizio. E’ storia vecchia anche se l’ha incontrata in giro per il mondo ! Ma le bugie hanno sempre le gambe corte anche in giro per il mondo !

    10 Giugno, 2011 - 14:00
  20. fiorenza

    E poi, Mabu, quello della “Leggenda” era il “grande Inquisitore”: era comunque un “grande”. Anche se un grande nel male. ICome vedi, i nostri nemici, oggi, i nemici di Lui, del divino Prigioniero, sono invece un misto tra comune -mediocre- arroganza paranoica e bassezza. Non ci sono più i nemici di una volta. Ciao, Mabu. Non c’è bisogno che tu mi risponda, so che mi capisci.

    10 Giugno, 2011 - 14:55
  21. Luigi Accattoli

    Antonella: “Non sapevo che esistessero quadri dal titolo Commiato di Cristo dalla Madonna”. Per stare ai grandi nomi, ce n’è uno del Correggio, uno del Tura, uno dell’Allegri… Qui un’immagine di quello del Lotto. Il gatto di Maria, inquieto per quanto sta avvenendo, è appena visibile nel primo interlocolunnio di destra. Non so come dare un’immagine ingrandita. Titubante, con gli occhi vividi nell’ombra, una zampetta alzata, la coda arcuata.

    10 Giugno, 2011 - 15:17
  22. Luigi Accattoli

    Antonella ancora. Ma il più bello per me è questo di Anonimo parmense del XVI secolo.

    10 Giugno, 2011 - 15:20
  23. Luigi Accattoli

    Sempre Antonella. Qui puoi vedere la versione del Correggio.

    10 Giugno, 2011 - 15:44
  24. fiorenza

    ‘Sì, sembra davvero”titubante”, ma per suoi problemi gatteschi, immagino, perché nulla di insolito sta accadendo intorno a lui: la scena che noi vediamo, e che il gattino, così come lo scenario tranquillo, non può percepire, non si svolge nello spazio fisico ma è la rappresentazione della “orazione mentale” di Elisabetta Tassi, la committente del dipino raffigurata in primo piano immersa nella lettura meditativa del Testo sacro. Il gatto dell’Annunciazione di Recanati, invece, ha a che fare con ben altro: quell’ Angelo è lì davvero. Getta ombra. Il mio folle Lorenzo ha tracciato sul pavimento le due ombre del gatto e dell’ Angelo per farci intendere che entrambi sono presenze reali.

    10 Giugno, 2011 - 19:39
  25. Luigi Accattoli

    Dunque Fiorenza amavamo insieme il Lotto e non lo sapevamo.

    10 Giugno, 2011 - 19:57
  26. Luigi Accattoli

    Ma io ne sono un amante rude, tu invece attrezzata. Grazie di avermi mostrato le ombre.

    10 Giugno, 2011 - 20:02
  27. Luigi Accattoli

    Che dici del mio paragone del Lotto con il Tasso?

    10 Giugno, 2011 - 20:03
  28. fiorenza

    Ne dico che a me non sarebbe mai venuto in mente e che mi è sembrato geniale. E ho pensato: che sia stato tramite il Leopardi, che venerava il Tasso, che Luigi ha capito il Tasso così bene?

    10 Giugno, 2011 - 20:20
  29. fiorenza

    Il Tasso, per me, è difficilissimo da sentire, non so perché. Quando ci riesco è una grande scoperta, ma non ci riesco quasi mai.

    10 Giugno, 2011 - 20:24
  30. Clodine

    ..più di un’ombra è gettate di sguincio sul pavimento dalla luce dorata che attraversa la finestra in alto: oltre alla sagoma dell’angelo e quella del gatto [inteso inequivocabilmente quale sinistra presenza del maligno messo in fuga dall’imminente incarnazione] c’è quella di Maria Vergine, più a destra, e tutta la sottile penombra della zona della stanza in prossimità del baldacchino il quale, nel suo significato simbolico, definisce la stanza in quanto ” thalamus Virginis” -e siccome ogni particolare è studiato a perfezione:degli oggetti della mensola che compongono una sorta di natura morta ai libri (tipico fiammingo) la candela piuttosto che il candeliere, il calamaio, gli indumenti di Maria come pure la cuffietta e lo scialle appesi – il giardino invece ben delimitato allude all’ hortus conclusus di Maria, simbolo della sua purezza; L’atmosfera poi è straordinaria nella sua normalità: una giornata di primavera come tante, resa diversa dalla vicinanza della Parola di Dio che si palesa dinnanzi ai nostri ai nostri occhi ora, come allora dinnanzi ai ricchi mercanti recanatesi del tempo.

    11 Giugno, 2011 - 1:39
  31. Clodine

    Sicuramente la personalità di Lorenzino Lotto, inquieta, emblematica e dunque per certi aspetti problematica con accenti si fortissima critica e contestazione -indiretta- rispetto all’arte ufficiale ,era guardato con ben poca simpatia dai colleghi contemporanei . Pensate che considerava “vuoti” i “minuetti”, o perfezionismi ideati da Raffaello, come pure cerebrali le muscolature ostentate da Michelangelo e ampollose le opere di Tiziano.
    E..lui..era uno casereccio,uno del popolo vicino al popolo con una straordinaria capacità di linguaggio sempre sincero e aperto. Inquieto, certamente, ma lucido nel perseguire la verità innanzi a tutto [tema ripresa da Caravaggio e Rubens]. Vox populi, vox Dei: il suo motto che si evince dalle sue opere “parlanti”, che raccontano del suo carattere sui generis!
    Non vedo l’accostamento al delirante Tasso, ci vedo più un’altro tipo di follia, di delirio più vicina al Cecco Angelieri per il modo dissacrante di snobbare le convenzioni -come questi al “dolce stil novo” vi oppone la prosa goliardica,Lorenzino con le sue forme espressive anti-classiche e antiretoriche ne calca l’anticonformismo. Motivo per il quale non fu affatto acclamato men che meno incensato,anzi, egli stesso si considerò uno “sconfitto”, ma perché lui scelse di esserlo, moralmente e artisticamente….Secondo la mia visione ovviamente, opinabile, certamente!!

    11 Giugno, 2011 - 2:09
  32. Clodine

    Cecco Angiolieri….pardon!

    11 Giugno, 2011 - 2:27
  33. Mabuhay

    Fiorenza: ho letto i tuoi interventi. Volentieri. Te ne ringrazio.

    11 Giugno, 2011 - 5:44
  34. fiorenza

    uno dei commenti:

    @TheCyrano2010 I personaggi di Lotto ci guardano con occhi intensi o assorti, sembrano voler aprire uno spiraglio sui loro misteri, i loro sogni e i loro tormenti, ma contemporaneamente ci respingono, rifiutandosi all’introspezione: noi non possiamo davvero indagare dentro di loro. Stranamente (?) mi viene spontaneo associarli a Giacomo Leopardi? che tutti crediamo di conoscere benissimo ma che forse non ci ha svelato nemmeno un decimo del suo “io” profondo, affascinante e mortale come l’oceano.
    aliceagnese 1 mese fa

    11 Giugno, 2011 - 9:17
  35. fiorenza

    dalla stessa commentatrice:

    Capisco che l’accostamento a Leopardi può sorprendere: è che io ho sempre avuto la sensazione di un’intima corrispondenza di significati tra il Barocco? e il Romanticismo italiano (entrambi ricchi di segreti aspetti esoterici), come se il secondo avesse ripreso, dopo la parentesi illuministica, un discorso interrotto. Corrispondenza colta forse dall’autore del video che ha accostato i quadri di Lotto a uno struggente brano musicale di Gaetano Donizetti.
    aliceagnese 1 mese fa

    11 Giugno, 2011 - 9:21
  36. Clodine

    ..mmm..fiorenza, non lo so.. ritengo il Barocco un movimento artistico a sé stante, una ricerca affannosa di effimero, di sfarzo, di lusso nato per compensare, probabilmente, i rigore del medioevo appena trascorso. Un perioso storico assolutamente friccicarello ben lungi dal melanconico sentimentalismo talvolta melenso del periodo Romantico!
    Diciamo che il Barocco, per quanto inglobato nel filone rinascimentale ne è tuttavia la propagine…che sfocerà -tra metà 600 fino al 700- nel manierismo e di lì ,attraverso un guizzo di stravaganze audaci, improbabili prospettive cariche di esagerazioni grottesche talvolta, si ri-tornerà, in netta inversione di tendenza [700 primo 800] al più sobrio “impero” e quindi al neoclassicismo, con un ritorno all’arte pura, almeno nella sua essenza primigenia. Su Lorenzo Lotto, se dovessi compararlo, più che ad un Leopardi -misterioso, introverso, quanto sensibilissimo vate, ma ..lontano per carattere dall’anticonformismo di Lorenzo, il quale, contestaore per eccellenza per quanto anch’egli assai emblematico e tenebroso, è inquieto protagonista per nulla taciturno -secondo il mio sommesso avviso, se proprio lo vogliamo inserire nel periodo storico postumo lo vedo più vicino ai veristi: personaggi dalle tinte forti, foschi talvolta, ma mai silenti, mai mollicci. Quindi più ad un Zola, corrispettivo del nostro Verga per intenderci…

    11 Giugno, 2011 - 11:11
  37. Luigi Accattoli

    Leopardi di sicuro conosceva i quadri del Lotto che erano a Recanati, in chiese frequentatissime del centro, come San Domenico e Santa Maria sopra Mercanti. Probabilmente conosceva anche le tele del Lotto che si trovavano – e si trovano – presso il Santuario di Loreto, che è a soli dieci chilometri da Recanati. Ma non ho idea se mai nomini il Lotto nello Zibaldone o nell’epistolario. Tendo a pensare di no. Se qualcuno dei visitatori possiede le edizioni critiche di queste due opere, con indice dei nomi, potrebbe controllare.

    11 Giugno, 2011 - 20:38
  38. fiorenza

    Tendo anch’ io a pensare che Leopardi non abbia parlato del Lotto, di cui nessuno parlava. Lo trae dall’oblio, infine, B. Berenson con la sua monografia del 1895. Prima di allora, era uno sconosciuto per tutti. Dimenticato anche il suo nome, credo.

    11 Giugno, 2011 - 22:23
  39. fiorenza

    C’è un altro gattino in un’ Annunciazione, e proprio nelle Marche: quella di Andrea Sansovino (1522) nella Santa Casa di Loreto. Mi sembra giusto aggiungere qui anche questo altro bel gatto (che non scappa via, anzi si volta a guardare):
    http://annunciazione.wordpress.com/2009/07/02/andrea-sansovino/

    11 Giugno, 2011 - 22:39

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