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“La vita è la cosa più bella che ho, anche perché mi avete fatto capire che voi siete la feccia della comunità. La vita è migliore senza di voi”: parole scritte su un pilastro di una pensilina della stazione di Formia, tra il quarto e il quinto binario. Sottintendo all’inizio le parole “vado via” e mi figuro uno che parta avendo deciso di vivere altrove dopo i torti subiti. In attesa del treno ha il tempo di tracciare con un grosso pennarello un pubblico commiato provvisto di punteggiatura e di qualche correzione. Come a scuotere la polvere dai sandali. Un senzatetto che ha fatto le scuole. Un gay vessato dai bulli.

Da tempo vado proponendomi di tenere un diario delle parole più errate che vengono scambiate sui due fronti della guerra di Ucraina. Lo apro oggi e parto da Dmitrij Medvedev, già presidente e già premier della Federazione Russa, nonchè attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza: insomma, uno che per la posizione che ricopre dovremmo poter paragonare a Mattarella, o Draghi, o Amato. Il sagace Dmitrij parla degli “occidentali” e degli “europei” come imbecilli, bastardi, degenerati, feccia. Questo quanto agli appellative. Quanto invece ai contenuti dice che si impegna anima e corpo per farci “sparire”. Nei commenti alcune sue parole alate e una mia noterella. Attenzione: parto dal più furbo ma non mi fermo a lui. E il prossimo loquente lo prendo dall’Occidente.

Spero di non dovermene mai andare ma se così succederà voglio dirvi che mi mancherete tutti. Mi siete rimasti dentro. Benny: scritta che ho letto venerdì 4 maggio su una porta in legno di via Rusconi a Pavia, angolo via Cavallotti. Per una scritta che svolgeva un sentimento opposto, letta a Formia il novembre scorso, vedi il post Voi siete la feccia della comunità.

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