“Sii coraggioso” dice Jorge Mario ad Arturo

Il padre Arturo Sosa aveva conosciuto Jorge Mario Bergoglio durante la Congregazione Generale 33ma, nel 1983. Arturo aveva appena 35 anni: era molto giovane per essere un “padre congregato”. Bergoglio — che allora ne aveva 47 — lo vedeva giovane e robusto. Per questo gli diede un nomignolo: “potrillo”, cioè “puledro”. La raccomandazione che il Papa gli ha fatto alla notizia della sua elezione a Generale è stata: “sii coraggioso”. E’ un passaggio del commento all’elezione del nuovo generale pubblicato l’altro ieri dal padre Antonio Spadaro nel sito della Congregazione Generale. Nei commenti do conto di esso e di un’altra presentazione del nuovo superiore fatta dal provinciale del Venezuela.

53 Comments

  1. Luigi Accattoli

    Sii sempre padre è il titolo del commento del padre Spadaro. Il direttore di “Civiltà Cattolica” narra della vicinanza di sedia con l’eletto in Congregazione Generale e delle battute nell’imminenza dell’applauso, inquadra l’evento nella storia e nella geografia. Al commento seguente ne riporto un brano. Qui lo si può leggere intero:

    http://gc36.org/it/sii-sempre-padre/?utm_source=CG36+-+Newsletter+quotidiana+-+IT&utm_campaign=fdc951903c-Newsletter_18_10_IT_10_18_2016&utm_medium=email&utm_term=0_618dd3abc6-fdc951903c-150908209

    20 Ottobre, 2016 - 9:02
  2. Luigi Accattoli

    Antonio su Arturo. Arturo Sosa ha 68 anni ed è venezuelano. Sappiamo bene quali forti tensioni si vivono in Venezuela, tensioni che lui ha vissuto sulla sua pelle. Il Venezuela è una delle “periferie” di cui parla Francesco. Il “papa nero” è la prova che proprio le periferie in cui ribollono le tensioni possono esprimere energie da mettere al servizio della Chiesa universale nel centro. Persone come Arturo Sosa hanno vissuto tensioni tali per cui alla fine l’energia spirituale della loro personalità fluisce pacata, serena, senza tensioni. Matura. Le persone come lui non devono dimostrare nulla a se stesse. Lo hanno già fatto, forse. Si sono giocati. Hanno ora vinto e ora perso. Hanno preso i muri a capocciate. Hanno persino avuto passioni ideologiche arrivando poi a toccare il fondo della loro inconsistenza. La loro non è più una critica ideologica all’ideologia, ma un corpo a corpo con le ragioni per cui val la pena spendere (e a volte perdere) la vita. E Sosa, come Bergoglio, viene dall’America Latina. Le loro — Venezuela e Argentina — sono certamente due terre diverse. E tuttavia testimoniano insieme che la Chiesa di quel subcontinente è una Chiesa “fonte” e non riflesso, capace di dare frutti maturi per la Chiesa universale.

    20 Ottobre, 2016 - 9:02
  3. Luigi Accattoli

    Dio padre e papito. Il secondo anno del mio magistero (periodo nel quale noi gesuiti siamo chiamati a integrarci nella vita apostolica della Compagnia e in alcuni casi a compiere studi speciali, nel mio caso di Diritto) mi hanno mandato nella comunità Manuel Aguirre e Arturo è diventato il mio padre spirituale per quei quattro anni. Quest’esperienza ha comportato una forte vicinanza che mi ha permesso di conoscere la profondità spirituale del mio omonimo. Ricordo le celebrazioni comunitarie in cui condividevamo la Parola e le nostre esperienze, in una comunità composta da cinque o sei compagni. In queste occasioni, Arturo comunicava il suo stretto rapporto con Dio come ‘papà’ (riferendosi a lui anche come ‘papito’), misericordioso, il Dio della storia del nostro popolo, che ci invita a leggere i segni dei tempi nella vita della nostra gente. Mi ha insegnato a vedere Dio negli occhi dei poveri, nella serietà delle analisi per capire la realtà che ci circondava, per vedere nella storia del paese un modo per comprendere il nostro presente e le possibilità future.

    20 Ottobre, 2016 - 9:03
  4. Non ho mai sentito parlare tanto di gesuiti in vita mia.

    20 Ottobre, 2016 - 15:40
  5. Luigi Accattoli

    Antonella è vero per i tempi recenti ed è un effetto della presenza del Papa gesuita. Ma ci furono altri due momenti di attenzione mediatica ai Gesuiti negli anni della mia attività di vaticanista: a metà degli anni ’70 con la XXXII Congregazione generale (2 dicembre 1974 – 7 marzo 1975) che compì la “scelta decisiva” per la fede e per la giustizia da intendere come “indivise nel Vangelo”: un equivalente della “scelta dei poveri” latino-americana; e di nuovo all’inizio degli anni ’80, con il contrasto crescente Arrupe-Wojtyla, le dimissioni e la malattia di Arrupe. La Congregazione 1974-75 è da tenere in conto come pietra e fondamento dell’elezione a Papa di Bergoglio, gesuita e latino-americano. Chi si meraviglia che Bergoglio e Sosa abbiamo una forte proiezione sociale non ha presente quell’antefatto.

    20 Ottobre, 2016 - 21:30
  6. Luigi Accattoli

    Per intendere la predicazione di Papa Francesco e ora i propositi del preposito Sosa è utile il paragrafo 28 del “Decreto 4, La nostra missione oggi: diaconia della fede epromozione della giustizia”. Eccolo e notate come vi siano dentro i gesuiti Bergoglio e Sosa:

    Da tutte le regioni del mondo in cui operano dei Gesuiti sono giunti postulati, particolarmente convergenti e insistenti, i quali chiedono che la Compagnia, con una opzione chiara della Congregazione Generale, si impegni risolutamente al servizio della promozione della giustizia. Effettivamente questa opzione è oggi richiesta con particolare urgenza dalla nostra missione apostolica. Al centro del messaggio cristiano c’è Dio che si rivela in Cristo come Padre di tutti gli uomini, per mezzo dello Spirito che li chiama alla conversione: questa implica, in modo unitario, un atteggiamento di figli di Dio e un atteggiamento di fratelli verso il prossimo. Non c’è conversione autentica all’amore di Dio senza una conversione all’amore degli uomini e, di conseguenza, alle esigenze della giustizia. La fedeltà stessa alla missione apostolica richiede dunque che proponiamo la salvezza cristiana integrale: che guidiamo gli uomini all’amore del Padre e, per mezzo di esso, inseparabilmente, all’amore del prossimo e alla giustizia. L’evangelizzazione è annunzio della fede che agisce nell’amore per gli uomini: non può attuarsi veramente senza la promozione della giustizia.

    20 Ottobre, 2016 - 21:54
  7. Luigi Accattoli

    Antonella buongiorno. Alle considerazioni di ieri aggiungo che l’attenzione ai Gesuiti e a quelli latino-americani in specie ha tra le sue ragioni anche l’esperienza martiriale della Compagnia in quei paesi. La fede segnata dal sangue. Quando uno si chiede perché un Papa latino-americano, deve andare anche a questo.

    21 Ottobre, 2016 - 8:37
  8. Federico Benedetti

    Il problema è che più se ne parla e meno mi piacciono.
    E non solo a me.

    21 Ottobre, 2016 - 11:52
  9. Lorenzo Cuffini

    De gustibus…..

    21 Ottobre, 2016 - 13:33
  10. Federico Benedetti

    Parlarne diffusamente non supera le eventuali riserve, anzi più se ne sa e peggio è.

    21 Ottobre, 2016 - 14:49
  11. Lorenzo Cuffini

    “Più se ne sa, peggio è.”

    Per te, Fede.

    21 Ottobre, 2016 - 15:09
  12. picchio

    mi associo a lorenzo
    e mi piace molto il tuo commento delle 8.37, Luigi. Ricordo che la Compagnia di Gesù è l’ordine che ha avuto più martiri negli anni recenti
    cristina vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 15:27
  13. Federico Benedetti

    Se ci tenete ad avere per forza l’ultima parola, ve la lascio senza problemi.
    Buona serata e buon we

    21 Ottobre, 2016 - 15:30
  14. maria cristina venturi

    Non che la storia dei gesuiti sudamericani sia particolarmente interessante, ma se vogliamo dirla tutta anche all’interno degli stessi gesuiti sud-americani non è che siano state sempre tutte rose e fiori , e che siano sempre andati tutti d’amore e d’accordo come la propaganda “sovietica” ormai in auge nella Chiesa cattolica vuol farci digerire.
    Se si vuole avere uno sguardo storico un po’ meno melenso e idiota della versione ” vie en rose” che oggi sembra d’obbilgo avere nella chiesa cattolica, (pena essere considerati dei “cattivi -gtradizionalisti-che -adorano -Putin come direbbero galeazzi -Tornielli) basta pensare allo storico scontro Bergoglio- Padre Arrupe.Scontro ben documentato e su cui non si può stendere un “velo pietoso”

    “Pedro Arrupe che è stato la spina nel fianco di Paolo VI e Giovanni Paolo II. Alla base dello scontro ci fu soprattutto l’appoggio dei gesuiti alla Teologia della Liberazione ed ai movimenti di stampo marxista che nei paesi dell’America Latina si opposero alle dittature. Bergoglio non era affatto favorevole ai regimi militari come si è voluto far credere, ma prese posizione contro Arrupe intenzionato a legittimare il ricorso alla lotta armata per affermare i diritti dei più deboli. Una soluzione, quella dell’uso delle armi, che il futuro arcivescovo non poteva in alcun modo sostenere in aperto contrasto con il Vangelo. Sotto la guida di Arrupe la Compagnia di Gesù conobbe una svolta fortemente filo marxista che ben presto provocò la dura reazione della Santa Sede. Arrupe fu convocato in San Pietro da Paolo VI ed uscì dal colloquio in lacrime, per la durezza con cui fu trattato dal Santo Padre. Giovanni Paolo I durò soli trentatre giorni, ma in questo brevissimo lasso di tempo riuscì ad inviare una durissima lettera ad Arrupe attraverso la quale lo diffidava dal perseverare nella sua sgradita condotta. La svolta decisiva, che chiuse anni di tensioni fra la Santa Sede e la Compagnia di Gesù, ci fu con l’elezione di Giovanni Paolo II. Arrupe, conscio dell’ostilità di Wojtyla nei suoi confronti, ormai malato presentò le proprie dimissioni che il Papa respinse ma commissariando l’Ordine poco dopo.”

    http://www.intelligonews.it/articoli/11-marzo-2013/10024/il-cardinal-bergoglio-il-gesuita-che-sfido-pedro-arrupe

    non che la storia dei gesuiti sud americani sia particolarmente interessante, ma ancor meno interessante è la versione “edulcorata” ad uso dei cattolici naif che ci si vuole proporre.!

    21 Ottobre, 2016 - 15:31
  15. Lorenzo Cuffini

    Buon pomeriggio a Maria Cristina: con il caffè potrebbe darsi una sbirciatina a:
    ” e di nuovo all’inizio degli anni ’80, con il contrasto crescente Arrupe-Wojtyla, le dimissioni e la malattia di Arrupe. ”
    E’ scritto poche righe qui sopra, da Accattoli.
    La versione edulcorata sta nelle tua immaginazione.

    21 Ottobre, 2016 - 15:36
  16. maria cristina venturi

    quanto al nuovo generale dei gesuiti egli ha appoggiato per anni, PER ANNI, il regime marxista -leninista di hugo chavez. Chavez , un polpulista autoritario, prese il potere in venezuela nel 1998, dopo aver organizzato nel 1992 un colpo di stato contro il Presidente leggittimo.
    dal 1998 ad oggi in Venezuekla non c’è più stata democrazia. ci viene riferito dai giornalisti che “negli ultimi tempi” padre Sosa di era detto deluso e si era allontanato dallo chavismo.
    NEGLI ULTIMI TEMPI? cioè gli sono voluti decenni a questo cervellone di gesuita per capire che il regime marxista -leninista di Chavez era una dittatura, seppur di sinistra, e che avrebbe portato il paese alla COMPLETA ROVINA?
    Certo vale la pena studiare Scienze Politiche tanti anni all’Università, per poi accorgersi solo a cosa fatte, cioè dopo decenni, cioè quando il paese è in completa rovina, che FORSE il regime di Chavez non era un granchè.l
    oggi siamo guidati, nell’ambito della Chiesa cattolica, da queste persone.
    Che dire? che Dio ce la mandi buona e che la Chiesa cattolica non faccia la fine del Venezuela!

    21 Ottobre, 2016 - 15:38
  17. Lorenzo Cuffini

    Qaunto allo sguardo storico un po’ meno melenso e idiota della versione ” vie en rose” che oggi sembra d’obbilgo avere nella chiesa cattolica, (pena essere considerati dei “cattivi -gtradizionalisti-che -adorano -Putin come direbbero galeazzi -Tornielli), ebbene mi preoccuperei piuttosto della mania di costruire TUTTI I GIORNI almeno un nemico mortale da mettere nel mirino e , possibilmente, abbattere a silurate.
    Non c’è nessuna vie en rose: solo che, con tuo immensissimo dolore, non c’è manco una crociata al giorno…

    21 Ottobre, 2016 - 15:38
  18. maria cristina venturi

    http://www.caffestoria.it/la-correttezza-di-quel-crocifisso-comunista-cosi-reale/
    no caro Lorenzo Cuffini non c’è una crociata al giorno c’è solo quello che parafrasando Paolo Sorrentino si potrebbe definire
    LA GRANDE BRUTTEZZA
    il Crocifisso falce -martello, un orrido ibrido che fa accapponare la pelle ( almeno a me) ma che invece ai gesuiti sudamericani piace tanto….

    http://www.caffestoria.it/la-correttezza-di-quel-crocifisso-comunista-cosi-reale/

    21 Ottobre, 2016 - 15:45
  19. Lorenzo Cuffini

    Maria Cristina, come in un incessante gioco dell’oca, ogni tanto becca la casella che la rimanda al ” via” e riattacca imperterrita da zero.Così è con la storia di Chavez/ Sosa. Dice, lanciando folgori sdegnate: gli sono voluti decenni a questo cervellone di gesuita per capire che il regime marxista -leninista di Chavez era una dittatura, seppur di sinistra, e che avrebbe portato il paese alla COMPLETA ROVINA? Non ne ho idea, ma , se non decenni, anni magari sì, puo’ essere.
    Quanto è servito alla Chiesa italiana a capire che cosa fosse realmente il regime fascista e che l’uomo della provvidenza avrebbe portato l’Italia dritta dritta nel baratro? Ecc ecc ecc

    21 Ottobre, 2016 - 15:47
  20. Lorenzo Cuffini

    Magari fosse lì, la grande bruttezza.
    Ad ogni buon conto, bruttezze vere ce ne sono una caterva, così come bellezze assolute: cattolicamente parlando. Come in tutti i periodi di tutti i tempi.
    Sorry, NON ti tocca vivere i tempi dell’anticristo…..
    🙂

    21 Ottobre, 2016 - 15:50
  21. maria cristina venturi

    con tutto quello che non approvo del Regnante Pontefice, posso almeno riconoscere a Bergoglio che lui non è mai caduto , ( forse per eccesso di prudenza, furbizia, machiavellismo)negli eccessi “marxisti” di certi suoi confratelli gesuiti sud-americani, come testimonia anche la sua opposizione alla Lotta Armata autorizzata come arma giustificata dal fine ( il fine giustifica i mezzi) da padre Pedro Arrupe, che in questo si rifaceva alla tradizione gesuitica del ‘600, in cui molti padri gesuiti ordirono congiure , intrighi e anche omicidi di tiranni ” ad majorem Dei gloriam” )
    anche il dono del Crocifisso Falce-Martello da parte del Presidente della Bolivia non sembra aver rallegrato molto Bergoglio.
    Forse tutto sommato abbiamo come papa il più moderato dei gesuiti!

    21 Ottobre, 2016 - 15:52
  22. Lorenzo Cuffini

    UUuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
    Ma che bruttoni cattivoni questi gesuitoni!
    Ti risulta anche che mangiassero i bambini, quei comunistacci di ultima?
    🙂

    21 Ottobre, 2016 - 15:55
  23. maria cristina venturi

    i giudizi ai quali si riferisce Ricca nell’articolo sono quelli espressi da Bergoglio molto prima di diventare papa, nel 1985, in Argentina, in una conferenza intitolata «Chi sono i gesuiti» e pubblicata in italiano nel maggio 2014 insieme ad altri due saggi, con l’introduzione del padre Antonio Spadaro, direttore della rivista dei gesuiti «La civiltà cattolica».

    “Sentite quello che il papa, quand’era ancora arcivescovo, diceva (speriamo che ora non lo dica né lo pensi più) di Calvino, che, secondo lui, è molto peggiore di Lutero. Lutero era eretico, e l’eresia è “un’idea buona impazzita”. Ma Calvino, oltre che eretico, è stato anche scismatico, e lo è stato in tre diverse aree: l’uomo, la società, la Chiesa. Nell’uomo, Calvino provoca addirittura due scismi. Il primo è quello “tra la ragione e il cuore”, da cui nasce “lo squallore calvinista”. Il secondo avviene all’interno della stessa ragione, “tra la conoscenza positiva e la conoscenza speculativa”, con danni irreparabili a “tutta la tradizione umanistica”. Nella società, Calvino provoca lo scisma tra le classi borghesi, che egli privilegia “come apportatrici di salvezza”, e le corporazioni dei mestieri che rappresentano “la nobiltà del lavoro”. Calvino sarebbe promotore di “un’internazionale della borghesia” e, come tale, “il vero padre del liberalismo”. Nella Chiesa, infine, Calvino provoca lo scisma peggiore: “la comunità ecclesiale viene ridotta a una classe sociale”, quella borghese, e “Calvino decapita il popolo di Dio dell’unità con il Padre. Decapita tutte le confraternite dei mestieri privandole dei santi. E, sopprimendo la messa, priva il popolo della mediazione in Cristo realmente presente”. Insomma: Calvino è un vero boia spirituale, che decapita tutto quello che può!».

    insomma il gesuita Bergolio la pensava così, facendo arrabbiare il povero pastore Ricca, ma oggi INVECE il papa Bergoglio va a Grund a festeggiare la Riforma protestante?
    E’ un po’ contradditorio? Un po’ confusionario? Un po’ incoerente?
    ma no, bellezza! E’ lo stile “gesuita”

    21 Ottobre, 2016 - 16:02
  24. maria cristina venturi

    http://agensir.it/europa/2016/10/21/cattolici-e-luterani-per-la-prima-volta-insieme-commemorano-lutero-e-la-riforma-oltre-tutti-i-pregiudizi/

    “oltre tutti i pregiudizi” bisogna commemorare ed esaltare la Riforma Luterana! Che bella riforma! come aveva ragione Lutero! come invece avevano torto i cattolici!
    il Concilio di Trento , la ControRiforma e tutti i santi della Controriforma, compreso sant’Ignazio di Loyola , fondatore dei gesuiti, avevano torto marcio! Eh sì poveracci, avevano torto a dare contro a Lutero.
    Dovevano invece rallegrarsi delle TESI di Lutero! Dovevano gioire e non opporsi! come sono stati stupidi! STUPIDI tutti i santi dell’epoca, che si opposero lla Riforma Protestante, e che magari morirono martiri.
    Una serie di Santi Stupidi!!!!!!!!!!!!. Non avevano capito come aveva RAGIONE LUTERO!
    Ma finalmente, nel 2016, per la grazia di Dio, per la salvezza delle nostre anima, è arrivato papa Francesco che ci spiega INFINE come Lutero abbia avuto ragione!
    Oh che bello!

    21 Ottobre, 2016 - 16:15
  25. picchio

    maria cristina scrive:
    “basta pensare allo storico scontro Bergoglio- Padre Arrupe.”
    Non ci fu nessuno scontro Bergoglio Arrupe. Arrupe nomino Bergoglio provinciale e questo fece i sei anni di Governo, per poi diventare rettore del ” seminario” teologico dei gesuiti. Bergoglio fu anche eletto alla Congregazione generale dai suoi colleghi della provincia. L ‘ esilio di Cordoba coincide con il generalato di konvelbach e nulla ha a che vedere con la teologia della liberazione ( o a quella del popolo) quanto con il carisma debordante di bergoglio e i suoi attriti con il provinciale ( non ci possono essere due provinciali in una provincia , e alcuni gesuiti continuavano a vedere lui come provinciale)
    cristina Vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 16:17
  26. picchio

    maria Cristina
    Crocifisso Falce-Martello da parte del Presidente della Bolivia non sembra aver rallegrato molto Bergoglio.

    il crocefisso false e martello è la creazione di un gesuita spagnolo naturalizzato boliviano Luis Espinal morto assassinato in bolivia per il suo lavoro con i poveri. Papa Francesco ammira molto padre espinal tanto da essersi voluto fermare in preghiera sul luogo dove fu assassinato per rendergli omaggio.

    Dovresti informarti un po’ meglio

    ristina vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 16:24
  27. Federico Benedetti

    Ringrazio Maria Cristina Venturi per aver proposto qui un punto di vista diverso. Un punto di vista che evidentemente disturba i marxisti-leninisti che frequentano questo blog.
    Del resto, a chi altri, se non a marxisti-leninisti , può piacere la deriva intrapresa con forte determinazione dai gesuiti?

    21 Ottobre, 2016 - 16:32
  28. picchio

    federico benedetti
    il tuo commento è tipico dei denigratori di Romero proclamato martire l’anno scorso. Anche lui probabilmente per te era un marxista- leninista.

    dovrsti ascolare la conferenza stampa del nuovo generale dei gesuiti che Luigi ha postato ieri e poi verdresti che i gesuiti non mangiano i bambini

    cristina vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 16:45
  29. Federico Benedetti

    Non confondiamo le cose, il Card. Romero non era gesuita e non era venezuelano.
    Se sapesse che c’è chi, come te adesso, strumentalizza la sua canonizzazione per accusare i propri avversari e per giustificare posizioni incompatibili con il cattolicesimo!
    Non arruolare un Santo nel tuo partito, non associarlo a esperienze tanto diverse e, mi sia consentito, come minimo discutibili.

    21 Ottobre, 2016 - 17:02
  30. Federico Benedetti

    Ma del resto, picchio, i tuoi commenti sono tipici dei marxisti-leninisti e pertanto…

    21 Ottobre, 2016 - 17:03
  31. Federico Benedetti

    Lorenzo,
    hai visto?
    Sei testimone che non volevo essere trascinato in questa rissa.

    21 Ottobre, 2016 - 17:04
  32. Lorenzo Cuffini

    Marxisti leninsiti di questo blog, quali scusa?
    Perdona Fede : non diciamo autentiche fesserie.
    Limitati alla verità candidamente espressa prima: i gesuiti non ti piacciono.
    Molto meglio che non sparare parole a vanvera.

    21 Ottobre, 2016 - 17:06
  33. Lorenzo Cuffini

    Veramente, Fede, con tutto l’affetto: la rissa mi sembra che te la sia cercata , e per benino, tu.
    🙂

    21 Ottobre, 2016 - 17:08
  34. Federico Benedetti

    La rissa è stata provocata da chi, non sapendo come replicare, mi ha accusato di essere “denigratore” di un martire della Chiesa Cattolica.
    Il solito metodo per sminuire e togliere credibilità agli avversari.
    Smetto subito o dovrò aspettarmi purghe staliniane e gulag…

    21 Ottobre, 2016 - 17:14
  35. Lorenzo Cuffini

    Maria Cristina, non capisco di che cosa tu ti scaldi tanto.
    Prrova a rileggerti uno qualunque, ma proprio tirato a caso, dei tuoi interventi, e vedrai che superano di gran lunga , per toni e per sostanza, le pagine più roventi di Lutero e di Calvino.
    🙂
    A qualche secolo di distanza si è realizzato questo insperato, allora e per loro, rovesciamento: trovare dei cattolici che , in nome del cattolicesimo, urlano a piena gola le vecchie parole d’ìordine e tesi dei riformatori.
    Puoi infuriarti fino all’ulcera con il Romano Pontefice che ” va in pellegrinaggio ” in ricordo della Riforma, ma tu ogni lo fai ogni santissimo giorno nei fatti delle tue parole….

    21 Ottobre, 2016 - 17:16
  36. Lorenzo Cuffini

    Povero ALdo Maria Valli, beatificato a forza e inserito di straforo nel bieco pantheon di MCV, tra un Socci e un Matzuzzi qualunque, alla stregua di un qualsiasi Blondet….
    🙂 🙂 🙂

    21 Ottobre, 2016 - 17:20
  37. picchio

    federico
    Romero era molto vicino ai gesuiti. Non mi sembra che maria cristina parlasse solo del v enezuela visto che ha parlato di bergoglio provinciale argentino e della Bolivia.
    cristina vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 17:45
  38. Federico Benedetti

    Ma tu, picchio, hai accusato ME di essere detrattore di Romero, non Discepolo.
    Ti riferivi espressamente al mio commento e io non parlavo né della Bolivia, né dell’Argentina.
    Ripeto: non arruolare il Card. Romero nel tuo partito.
    Qualcuno altrove accusava la destra di strumentalizzare i valori non negoziabili, tu stai strumentalizzando un martire.

    21 Ottobre, 2016 - 18:06
  39. picchio

    Il cardinale romero E’ nel mio partito perché non è marxista leninista come non lo sono io e come non lo sono i gesuiti. Ha vissuto vissuto pienamente l’opzione preferenziale per i poveri che non è marxismo leninismo, ma semplicemente Vangelo. Non arruolartelo tu nel tuo campo…non avete nulla da spartire.
    Cristina Vicquery

    21 Ottobre, 2016 - 18:53
  40. picchio

    Vado a far cena minestrone e frittata. Lo so che tu pensi che io mangio i bambini…

    21 Ottobre, 2016 - 18:55
  41. Enrico Usvelli

    Sul Venezuela ribadisco (mi pare di averlo già scritto) che Chavez è criticabilissimo. Però sarebbe bene esaminare come era il Venezuela prima di lui e di come stava la gente. Quanto alla Chiesa, una parte di essa ha compiuto il non piccolo errore di festeggiare il colpo di Stato contro Chavez poi miseramente fallito. Colpo di Stato ispirato e finanziato da chi era infastidito dal non poter avere il petrolio a poco prezzo e nella quantità desiderata e non certo fatto per dare sviluppo e benessere ai venezuelani.

    21 Ottobre, 2016 - 19:18
  42. Federico Benedetti

    Veramente io ero convinto che i picchi si nutrissero di larve di insetti…
    In ogni caso, Buon appetito!

    (mi compiaccio che, essendo venerdì, mangi di magro)

    21 Ottobre, 2016 - 19:41
  43. Federico Benedetti

    Usvelli,
    Lei crede che oggi in Venezuela si viva meglio che prima della rivoluzione di Chavez?
    Ho avuto modo di parlare con italiani che lavorano in quello sfortunato Paese e ne parlano come di un inferno senza ordine e sicurezza: l’eredità di Chavez è il caos, non il paradiso dei lavoratori e dei poveri!

    21 Ottobre, 2016 - 19:47
  44. roberto 55

    Coraggio, amici ! Sta finalmente arrivando il fine – settimana !
    Buona notte (ed un abbraccio di bentornato a Cristina / Picchio).

    Roberto Caligaris

    21 Ottobre, 2016 - 21:18
  45. Luigi Accattoli

    Federico Benedetti e Cristina Vicquery: l’arcivescovo Romero non era cardinale. Non ha nessuna importanza: la mia è pura pignoleria. Buonanotte.

    21 Ottobre, 2016 - 23:58
  46. picchio

    Verissimo….. Mi sono lasciata trascinare da quanto scritto da Federico e da un desiderio inconscio.
    Buona notte
    Cristina vicquery

    22 Ottobre, 2016 - 0:21
  47. Enrico Usvelli

    Federico,
    infatti ho scritto che Chavez è criticabilissimo. Quello che sostengo è che Chavez non è arrivato da Marte, se la situazione venezuelana negli anni che lo hanno preceduto fosse stata rose e fiori non sarebbe arrivato al governo o sarebbe stato mandato a casa alla prima occasione. Anche i governi precedenti sono criticabilissimi, tutto qui.

    22 Ottobre, 2016 - 11:35
  48. Federico Benedetti

    Ringrazio Luigi per la precisazione. Mi dispiaciuto leggere che picchio si riferisse a un Santo semplicemente chiamandolo per cognome e di getto ho utilizzato il titolo di cardinale anziché quello di monsignore. Sono certo che dal Cielo mi perdonerà.

    22 Ottobre, 2016 - 16:31
  49. picchio

    Ho la maglietta con su scritto San Romero d’America che risale a decenni prima che venisse dichiarato beato., chiamarlo Romero non è certo mancanza di rispetto è chiamare un amico, padre, pastore..
    Cristina vicquery

    22 Ottobre, 2016 - 23:37
  50. Federico Benedetti

    Abbiamo evidentemente una sensibilità diversa.
    Buona domenica

    23 Ottobre, 2016 - 8:54

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