Küng morde i teologi sdentati

«Quando un grande teologo perde i denti, è maturo per il cardinalato»: è un motto mordace di Hans Küng contenuto nel primo volume delle Memorie (Diabasis, Reggio Emilia 2008), che narrano i primi quarant’anni del teologo svizzero tedesco che oggi ne ha 80. A 21 anni Küng, alunno del collegio germanico di Roma, annota in data 18 settembre 1949: «Signore, concedimi di essere sempre dalla parte del papa in ogni cosa».

34 Comments

  1. Francesco73

    Le volevo leggere, queste Memorie, ma formano un librone enorme, fittissimo, e mi sono un pò scoraggiato.
    Il personaggio lo trovo interessante, anche se il modo in cui suscita clamore è diventato un pò trito e ritrito.
    Mi chiedo in cosa possa considerarsi ancora un teologo cattolico, visto che gli argomenti sono tutti e rigorosamente antiromani, e senza particolare creatività.
    Si può discutere ovviamente sulla bellezza del variegato e del molteplice in ambito ecclesiale, ma non si può girare intorno al tema di fondo: se si sta sempre e comunque contro Roma (intesa come funzione, come compito, missione e destino), se si depriva Roma della sua essenza di istanza fondamentale, se il “sistema romano” non solo è legittimamente criticato ma messo in questione alle fondamenta, cosa resta del cattolicesimo come tale?

    21 Novembre, 2008 - 21:47
  2. beh, resterebbe ancora Gesù Cristo e non è poco.
    Con questo non voglio dire che il papa non conti, anzi.
    Ricordo ciò che ha detto benissimo Luigi qualche post fa riguardo alla domanda escatologica del Figlio dell’uomo (se troverà la fede quando verrà): c’è da mettere in conto l’ipotesi che la Chiesa duri più della fede…

    21 Novembre, 2008 - 21:51
  3. Giovanni Mandis

    Francesco, Hans Kung non è più da tempo un teologo cattolico.

    21 Novembre, 2008 - 22:07
  4. lycopodium

    E’ possibile una fede non sacramentale e, dunque, non ecclesiale?

    21 Novembre, 2008 - 22:09
  5. Leonardo

    Che bella cosa scrisse il giovane Küng il 18 settembre 1948! Perché ha smarrito il filo di quell’intuizione così giusta?

    21 Novembre, 2008 - 22:13
  6. Francesco73

    Maioba, resterebbe Gesù Cristo, ma Egli è venerato e lodato in tutta la comunità cristiana, e non solo in quella cattolica.
    Non direi che Gesù sia la specificità del solo Cattolicesimo, ecco 🙂
    Bada bene, non faccio queste considerazioni con lo spirito del papista accigliato.
    Sono convinto anche io che non sappiamo bene cosa accadrà alla fine dei tempi, e non sarei certo che il fatto di trovare una Chiesa organizzata assicuri anche la permanenza di una fede viva e vera (oddio, per fede dovremmo crederlo, se si riconosce un ruolo alla Grazia…però…)
    Comunque mi sembra sia inutile girarci intorno: se esistono mille e profonde ragioni per mettere in questione l’essenza dell’assetto gerarchico, la funzione dei sacramenti, per svincolare del tutto la coscienza dal dovere di “invenire” dentro sè stessa la Verità, per abrogare l’esistenza di una magistero e di una funzione docente, se c’è tutto questo penso si possa e si debba serenamente ammettere che non c’è più Chiesa cattolica!
    Tutto qui, e persino senza drammi.

    21 Novembre, 2008 - 22:56
  7. D’accordo con le tue prime tre righe, infatti col mio commento volevo proprio dire lo stesso… o forse no…
    Se dobbiamo sempre trovare ciò che ci divide… io non gioco! 🙂 scusate, ma stasera sono stanco di giocare a ciò che ci distingue. è un paio di settimane che questo pensiero mi attanaglia, e vi assicuro: è tutto tra persone cattolicissimissime! :-9

    21 Novembre, 2008 - 23:01
  8. “In un colloquio degli inizi degli anni sessanta tra gli allora due più giovani professori dell’Università di Tubinga, il sociologo Ralf Dahrendorf mi dichiarò francamente che uno come me è diventato teologo sicuramente perché avrebbe voluto un giorno diventare prelato, vescovo o cardinale, dunque per amore della carica, del prestigio, del potere. Glielo contesto, ma non so se ho convinto il mio interlocutore, che certamente pensava già alla sua ascesa in politica (giunta fino alla carica di commissario europeo). Non gli posso infatti raccontare la lunga storia che racconto invece qui per far comprendere perché, senza pensare alla carri riera, ho scelto la professione di “sacerdote.” (H. Kung-memorie-2008 pag. 47).”

    Accidenti che sport facile giudicare gli altri senza conoscere i fatti o le persone, il contrario del seguace di Cristo-Verità.

    21 Novembre, 2008 - 23:16
  9. non capisco chi ha stabilito che h.Kung non è più cattolico, ripeto cattolico.
    Il Papa?
    ma non l’ha mai fatto!
    la CdF?
    Ma non l’ha mai fatto.
    Il collegio Apostolico?
    Ma non l’hanno mai fatto!
    Ma allora chi fa certe affermazioni, perchè non fornisce le prove di quanto dice?
    o ama sparare solo sentenze?
    Chì?
    Chi?
    Chi?
    ha escluso Kung dalla chiesa cattolica, e quali sono i documenti che lo affermano?
    NON CE NE SONO.
    Prima di fare gratuite affermazioni anche su persone che si possono discutere, è utile avere fatti/prove che la Chiesa ha dichiarato un sacerdote non-cattolico, scomunicato.
    Mi sembra di essere al bar dello sport, dove tutti sono CT della nazionale!!!

    21 Novembre, 2008 - 23:21
  10. Caro Francesco73,
    il volume di Hans kung è di 553 pagine,
    si leggono speditamente,
    è semplicemente la vita di una persona con tutti i retroscena di quasi un secolo nella vita della Chiesa nella memoria di un sacerdote svizzero, di formazione tedesca, coetaneo di Ratzinger.
    Se lo leggi hai anche la possibilità di giudicarlo.

    Relativamente al Cattolicesimo Romano,
    rimango perplesso.
    Cristo non ha mai preso cittadinanza romana,
    Per secoli le Chiese Apostoliche hanno avuto diverse tradizioni che non sono state affatto romane.
    Alla fine dei tempi la chiesa sarà romana, o sarà la Chiesa di Cristo e basta.

    21 Novembre, 2008 - 23:27
  11. Francesco73

    Lo leggerò, certo.
    Ma ho letto tanti altri passi di Kung, abbastanza per aver colto alcune sue legittime ma chiarissime critiche.
    Più in generale, la mia era solo una domanda, priva di retorica.
    Se si mettono in radicale discussione alcuni aspetti fondamentali, credo sia onesto ammettere che si pensa a una Chiesa che non è più quella cattolica e romana.
    Con questo non si tratta di giudicare nessuno, tantomeno di espellere tizio o caio.
    Ci si confronta, e si discute pacatamente, comunque la si pensi, tra cattolici, papisti, cristiani di altra confessione, cristiani senza chiesa, teologi, ecc.
    Arricchimento e purificazione ne verranno di sicuro.
    Quanto ai cattolici come tali, non amo certo una Chiesa di buttafuori.
    Ma nemmeno la pretesa di calzare tutte le scarpe.
    Occorre essere consapevoli di ciò a cui si sceglie liberamente di appartenere.
    Mi pare un elementare atto di responsabilità.
    Notte a tutti.

    22 Novembre, 2008 - 0:05
  12. Giovanni Mandis

    Io non ho detto che Hans Kung non è più cattolico, ho detto:
    “Hans Kung non è più da tempo un TEOLOGO cattolico”, c’è una bella differenza tra le due affermazioni.

    22 Novembre, 2008 - 14:52
  13. Sumpontcura

    L’opinione di Francesco mi pare impeccabilmente espressa e argomentata. Nessuno di noi ha titoli e competenza per emettere sentenze, soprattutto in una materia tanto delicata, che sfiora il grande tema della salvezza dell’anima. Solo Dio e la gerarchia della Chiesa cattolica apostolica romana possono pronunciarsi.
    Detto questo, però, se nel confronto fra le idee, i partiti, le associazioni, non vogliamo arrenderci al relativismo assoluto, all’arbitrio della coscienza individuale sempre e dovunque e comunque, qualche elemento essenziale di puro buonsenso ci sarà pure, a farci da guida.
    Se mi iscrivo al circolo degli “amici di Mozart” e poi non lascio passare occasione per ricordare che però, c’è poco da dire ma Beethoven è molto più moderno, Bach è molto più rigoroso, Fiorella Mannoia è molto più femminile, il festival di Sanremo è molto più rilassante, e del resto le opere di Mozart sono un gran mattone, le sinfonie sono inascoltabili, i concerti roba da matusalemme e che in fondo è molto meglio andare a vedere una partita di calcio… be’, magari non ci sarà nessuno che mi sbatte materialmente fuori dal circolo, ma per continuare a dire che sono un “amico di Mozart” dovrei avere una faccia di bronzo da primato mondiale.

    22 Novembre, 2008 - 16:29
  14. Sumpontcura

    Hans Küng mi fa pensare a uno dei tormentoni più divertenti dello splendido romanzo di Achille Campanile “Ma che cosa è quest’amore?”. Un signore biondo ossigenato è solito intervenire ogni volta che qualcuno racconta una storia dicendo: “Signore, quel tale ero io”, e poi facendo una serie di precisazioni che stravolgono completamente la vicenda narrata. Esempio di presentazione: in uno scompartimento ferroviario pieno di viaggiatori viene raccontata la storiellina di un signore che a Perugia si reca in albergo, chiede una camera e – poiché c’è un gran pienone – viene sistemato in una stanza dove dorme già un pellerossa. Interruzione del biondo ossigenato: “Signore, quel tale ero io”. Meraviglia generale, stupore. “Però – continua lui – la cosa non andò precisamente come ella ha narrato. Anzitutto, il fatto non avvenne a Perugia, ma nelle vicinanze di Roma. Poi, non si trattava d’un albergo ma d’un bosco. In terzo luogo, è completamente inventato il particolare del pellerossa”.
    Come dire: Signori miei, io sono un teologo cattolico (sensazione; udite udite!). Però: anzitutto non credo affatto che Gesù Cristo sia Dio. Secondo poi, miracoli, Redenzione, Morte e Resurrezione sono ovviamente da intendersi in senso metaforico. In terzo luogo, la Chiesa cattolica apostolica romana è nient’altro che una montatura, anzi una vera associazione per delinquere. Infine, io sono un libero pensatore ed è già tanto se credo al Grande Architetto dell’Universo, e non capisco perché qualcuno si ostina a insultarmi chiamandomi cattolico.

    22 Novembre, 2008 - 16:30
  15. Sumpontcura

    Basta battute più o meno spiritose. (Parlo per me, naturalmente). Sappiamo che Dio è amore, e che giudicherà gli uomini badando alle opere compiute, più che alla fede professata (ce lo confermerà il Vangelo di domani). Ma se di una “summa” abbiamo bisogno (per dare ragione agli altri della fede che ci anima), la troviamo – ne sono profondamente convinto – nel “Credo” apostolico e in quello niceno. Una teologia che neghi l’Unità e Trinità di Dio Padre Figlio e Spirito Santo, l’Incarnazione Passione Morte e Resurrezione di Gesù, la Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Resurrezione della carne e la vita eterna dopo la morte, non è una teologia cattolica. Un teologo siffatto sarà una rispettabilissima persona, che risponderà dell’anima sua alla sua propria coscienza e alla misericordia/giustizia di Dio, ma se vogliamo parlare come si mangia non è un teologo cattolico. Uno che trascorre la vita a contestare apertamente i dogmi che la Chiesa ha ufficialmente e solennemente proclamato non è un teologo cattolico. Sarà un grande pensatore, scriverà un bestseller all’anno, sarà ricco e famoso, avrà milioni di pagine a lui dedicate su Google, ma non è un teologo cattolico. E non perché lo dice Sump o Stump o Zump: per la contraddizion che nol consente.

    22 Novembre, 2008 - 16:30
  16. [Sabato 24 settembre 2005 ha avuto luogo un colloquio di Sua Santità Papa Benedetto XVI con il Professor Hans Kung (Tubinga). L’incontro si è svolto in un clima amichevole. Il colloquio si e’ concentrato, su due tematiche che recentemente rivestono particolare interesse per il lavoro di Hans Kung: la questione del Weltethos (etica mondiale) e il dialogo della ragione delle scienze naturali con la ragione della fede cristiana”. Un lungo comunicato della Santa Sede rivela l’avvenuto incontro, fra il Pontefice ed uno dei massimi teologi, Hans Kung. ]

    Pensavo che Papa Ratzingher e Hans Kung si fossero incontrati in un lungo colloquio per parlare di banane…. tra 80enni……

    piu’ papisti del Papa!

    [La Messa in latino?
    «Un rito ormai archeologico».
    Sulla «collegialità» dei vescovi, contrappeso del Papa, «le conferenze episcopali sembrano la via maestra per una concreta pluralità nell’ unità».
    Chi prendeva queste posizioni così aperte, anticipando il cardinal Martini, sul primo volume della rivista Concilium, quaranta anni fa?
    Il cardinal Joseph Ratzinger.
    E attorno a Concilium, trincea della teologia liberale al Concilio Vaticano II, Ratzinger raccoglie i migliori intellettuali della Chiesa cattolica progressista. Con Ratzinger collaborano Hans Küng, il domenicano fiammingo Edward Schillebeeckx, il gesuita Karl Rahner, che difende la libertà assoluta di ricerca spirituale.
    Il futuro Benedetto XVI, è tra i teologi di Concilium autore formidabile, per dottrina e coraggio: «Dio, attraverso l’ intero processo storico, non è mai stato dalla parte delle istituzioni, ma sempre dalla parte di chi soffre, dei perseguitati», affermava nel 1962, nel saggio «Libera espressione e obbedienza nella Chiesa».]
    Corsera-2005, Luigi?

    22 Novembre, 2008 - 16:32
  17. Sumpontcura

    O poffarbacco!
    E allora diciamola tutta:
    da varie testimonianze risulterebbe che all’età di sei anni e mezzo il futuro papa abbia detto coram populo che la cioccolata gli piaceva più della zuppa di cavoli. E non più tardi di sei mesi dopo abbia sostenuto (ma qui le fonti sono discordanti) che zia Grete era un po’ troppo grassa e che a volte si mangiava le parole. Non ci sono, invece, prove certe sulla sua complicità nel furto di un frammento di strudel perpetrato due anni prima dal cuginetto Kurt.

    22 Novembre, 2008 - 16:57
  18. Sumpontcura

    Matteo, fuori dallo scherzo: in quarant’anni le persone maturano, leggono, pregano, si confrontano con la realtà che cambia. Qualcuno va avanti, altri si fermano, incapaci di rimettere in discussione le proprie convinzioni, altri ancora arretrano e c’è persino chi rimbecillisce. I rapporti di Ratzinger con la rivista “Concilium” sono un bel po’ complessi, no? E anche agitati, non ti pare? Non puoi presentare col fermo-immagine una vicenda in movimento.
    Quanto all’incontro del 2005, ti pare che vi si possa ravvisare un riconoscimento delle posizioni teologiche di Kung? Che c’è di strano in una chiacchierata amichevole fra ex-colleghi? Per emettere le sue sentenze la Chiesa dispone di altri strumenti e di altri riti, molto meno informali.

    22 Novembre, 2008 - 17:14
  19. Francesco73

    Matte’, Ratzinger ha animato Concilium, ma è stato poi tra i fondatori di Communio.
    Come sai, trattasi di una rivista nata proprio per rispondere a una certa deriva della prima, che l’allora professore di dogmatica, passato da Tubinga a Ratisbona proprio anche a seguito dei contrasti con Kung, non condivideva più.
    Questo non significa affatto che Kung non sia comunque un grande intellettuale, uno studioso pregevole e un cristiano degno del massimo rispetto.
    D’altra parte, il Papa – incontrandolo – ha voluto fare un gesto di riconciliazione, e testimoniare una volta di più che per noi il dissenso sulle idee ed eventualmente sui comportamenti non si tramuta mai in odio verso le persone.
    Dopodichè, leggiamo tutti anche Kung, di certo male non ci farà.

    🙂

    22 Novembre, 2008 - 21:28
  20. Le persone maturano e prendono strade di evoluzione,
    qualcuno ha la verità infusa per poter affermare che una strada e’ migliore di un’altra?
    Me lo immagino!
    Andro’ a dirlo agli Apostoli, ciascuno aveva preso una strada, e ciascuno aveva a mente il bene che veniva da Cristo, e ciascuno aveva a mente la missione di evangelizzare, e ciascuno aveva a mente il fatto di essere apostolo e sacerdote.

    Forse qualcuno sa cosa passa nel cuore di Ratzinger e Kung meglio degli interessati.

    Tutti CT della nazionale!

    Grazie Francesco73, di cui solo ora leggo il commento,
    grazie per l’onesta’ intellettuale,
    ma non mi sento di di entrare nel cuore dei tue teologi. E’ una intimità che appartiene soltanto a loro, e io non ho alcun diritto di entrarvi nè di fantasticarvi, preferisco rimanere ai fatti, solo quelli contano, il resto sono parole e fantasy.

    22 Novembre, 2008 - 21:37
  21. Nino

    CIAO TEOLOGI
    ——————————–
    Cari figlioli, sento le vostre voci.
    La mia è una sola, ma riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata di pace… Sì, di pace: ‘Gloria a Dio, e pace agli uomini di buona volontà’.

    Se domandassi, se potessi chiedere ora a ciascuno: voi da che parte venite? I figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, risponderebbero: ah, noi siamo i figli più vicini, e voi siete il nostro vescovo. Ebbene, figlioli di Roma, voi sentite veramente di rappresentare la ‘Roma caput mundi’, la capitale del mondo, così come per disegno della Provvidenza è stata chiamata ad essere attraverso i secoli.

    La mia persona conta niente: è un fratello che parla a voi, un fratello divenuto padre per volontà di Nostro Signore… Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così; guardandoci così nell’incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte, se c’è, qualche cosa che ci può tenere un po’ in difficoltà… Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: “Questa è la carezza del Papa”. Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Abbiate per chi soffre una parola di conforto. Sappiano gli afflitti che il Papa è con i suoi figli specie nelle ore della mestizia e dell’amarezza… E poi tutti insieme ci animiamo: cantando, sospirando, piangendo, ma sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuiamo a riprendere il nostro cammino. Addio, figlioli. Alla benedizione aggiungo l’augurio della buona notte.

    22 Novembre, 2008 - 22:07
  22. raffaele.savigni

    La prima frase di Kung non mi sembra vera: Ratzinger, De Lubac, e (se non ricordo male) Congar sono divenuti cardinalio, ma non hanno perduto i denti.
    La seconda frase è un po’ ingenua ed “eccessiva” ma affettuosa.
    Kung non è stato scomuncato: resta cattolioco, ma la sua teologia non è del tutto accettabile, come ha precisato la Cdf (in particolare il suo libro “Infallibile? Una domanda” contiene ffermazioni inaccettabili in quanto in contraddizione manifesta con i cvanoni di un concilio ecumenico, il Vaticano I).
    Alcuni libri di Kung si possono leggere utilmente (ad es. quello sull’islamismo), senza prenderli per oro colato.Vanno ad esempio “deourati” da certe affermazioni polemiche ed unilaterali.

    22 Novembre, 2008 - 22:21
  23. vale per tutti i sacerdoti teologi 80enni indiscriminatamente?

    22 Novembre, 2008 - 22:40
  24. roberto 55

    Conosco poco, troppo poco, Hans Kung (più che altro, per “sentito dire”) per potermi cimentare nella discussione con voi, e mi spiace.
    Certo, tutta quest'”eresia” non deve essergli imputata se, dopotutto, il nostro Pontefice (come riferitoci da Matteo), non più tardi di tre anni or sono, ha ben pensato di intrattenersi con lui in colloquio lungo, cordiale e di argomenti teologici: vi pare ?
    Ma qui è meglio che mi fermi: non ne so abbastanza.

    Grazie, Nino, per l’impagabile citazione del “discorso alla luna” del nostro Papa Giovanni XXIII.

    A proposito: ho appreso che, prossimamente, RaiUno trasmetterà uno sceneggiato (quelli che oggi si chiamano “fiction”) sulla vita di Paolo VI.
    Non coltivo eccessive illusioni sulla qualità del “prodotto”, e qui, per inciso, domando a Luigi perchè – stando al tuo “pezzo” odierno sul “Corriere” – la Curia Vaticana sarebbe “contraria” al contenuto di questo sceneggiato, ma, e comunque, a me pare positivo che sia ricordato uno dei più grandi Papi del secolo scorso.

    Laciatemi, infine, vivere un momento di digressione “leggera” con l’amico Fabricianus, al quale – dopo la vittoria di stasera della “nostra” Inter sulla Juventus (la pizzeria del mio paese sembrava uno Stadio, con tanto di “Curva Sud” e di “Curva Nord”) – invio il saluto e l’abbraccio più fraterno.

    Buona notte e buon riposo domenicale a tutti !

    Roberto 55

    22 Novembre, 2008 - 23:53
  25. FABRICIANUS

    Grazie a Nino per averci ricordato il bellissimo “discorso alla luna” di Giovanni XXIII.

    Carissimo Roberto55, è stata proprio una bella Inter!!! Ti saluto con affetto.

    Quest’oggi, ho ricordato tutti voi, amici e amiche del pianerottolo, durante l’Adorazione Eucaristica tenutasi nella mia Parrocchia. Gesù ci guidi e ci tenga sempre per mano.

    Buonanotte a tutti!
    F.

    23 Novembre, 2008 - 0:23
  26. Francesco73

    Nonostante in Vaticano non sia piaciuta, attendo con ansia la fiction su Papa Paolo.
    C’è da ringraziare la Lux per il coraggio che ha a produrre un’opera su un pontefice così poco televisivo e così poco celebrato e citato, anche presso il popolo cristiano.
    Poichè penso invece che si tratti di una figura decisiva, degnissima e di altissimo profilo, sono molto contento che si possa conoscere un poco tramite la tv, in prima serata.

    Immagino poi la semplificazione e qualche distorsione, inevitabile in queste operazioni di ricostruzione in pillole.
    Ma ricordo anche che la Lux, pur sempre nelle dure esigenze del video, ha saputo fare un lavoro dignitoso su Papa Giovanni (cosa non riuscita con la fiction parallela di Mediaseta, per la regia di Ricky Tognazzi), e anche su Wojtyla. Più debolucci su Luciani, ma era anche più complicato.

    Vedremo ora questa nuova proposta. Tenete poi conto che il protagonista è l’ottimo Fabrizio Gifuni. Un attor giovane di prima qualità, che merita molto credito.

    23 Novembre, 2008 - 10:32
  27. roberto 55

    Grazie, Fabricianus, per il pensiero che ci hai riservato, in occasione dell’Adorazione Eucaristica presso la tua parrocchia: ti ricordi sempre degli amici, e questo è bello ed importante.
    Anch’io, come Francesco73, sono curioso d’assistere alla “fiction” su Papa Paolo VI: Fabrizio Gifuni è bravo, concordo, e speriamo che anche il “prodotto” finale sia degno.
    All’Omelia di stamane, il Parroco del mio paese Don Antonio ha posto in relazione la parabola evangelica sul “giudizio finale” con la più recente enciclica di Papa Benedetto XVI “Spe salvi”: la speranza del credente si alimenta, secondo Don Antonio, proprio nella prospettiva del “giudizio finale” (l’esatto contrario della “morale” racchiusa nei famosi versi di Lorenzo il Magnifico “chi vuol esser lieto, sia / del doman non v’è certezza”), e l’amore per cui saremo giudicati, poi, verrà misurato, come ci viene insegnato dal Vangelo di Matteo, non solo e non tanto nell’intensità del nostro sentimento “privato” ma in gesti concreti, pratici (vestire gli ignudi, visitare gli ammalati ed i carcerati, etc.), di solidarietà vera, autentica (“operativa”, si direbbe nel gergo “aziendale” d’oggi) e non puramente “spirituale” (giusto quel che si dibatteva tra noi, giorni or sono, sul rapporto tra fede ed opere di carità).
    Ho letto di un intervento odierno del nostro Pontefice (una “lettera aperta” al Senatore Marcello Pera: ho capito bene ?) sul tema del dialogo inter-religioso: qualcuno degli amici del “pianerottolo” ne ha approfondito le parole ?

    Bene: anche questa domenica (gelida e nebbiosa, da queste mie parti) si sta concludendo: buona domenica sera a tutti voi !

    Roberto 55

    23 Novembre, 2008 - 20:22
  28. Leonardo

    A me sti sceneggiati sui papi non piacciono per niente: infatti non li guardo. Mi piacque invece molto quello su Totò Riina (a riprova del fatto che, sulla scena, è molto più agevole rappresentare il male che il bene). Solo che me lo aveva fatto diventare quasi simpatico …

    24 Novembre, 2008 - 14:41
  29. diciamo che il male è più facilmente “rappresentabile”. Il bene si fa, difficilmente si può rappresentare

    24 Novembre, 2008 - 16:14
  30. Leonardo

    No, così la sentenza è troppo ampia: se il bene non fosse rappresentabile neanche con le parole … addio vangeli, tanto per dirne una. Io penso che ci siano piuttosto due fattori che entrano in gioco: uno riguarda la rappresentazione teatrale, cinematografica, televisiva; l’altro che dipende dall’imbarazzo tutto moderno di fronte alla rappresentazione del bene. Dante può cominciare il Paradiso in do maggiore: “La gloria di colui che tutto move / per l’universo penetra e risplende / in una parte più e meno altrove”. Noi, prigionieri dell’estetica del brutto, ci siamo ridotti a vergognarci di lodare il bene (e ci sentiamo perfino intelligenti se, con Gide, ripetiamo che i buoni sentimenti fanno la cattiva letteratura).

    24 Novembre, 2008 - 17:07
  31. ma quello di Dante è un bene escatologico. Per gerti versi è più facile perchè non lo si conosce… Ma nei vangeli il bene non è rappresentato al modo del teatro o del cinema. E’ piuttosto raccontato per allusioni… almeno a me così pare

    24 Novembre, 2008 - 19:21
  32. Leonardo

    Non direi solo escatologico. L’universo in cui la gloria divina penetra e risplende, “in una parte più e meno altrove” è questo qui. Quanto al bene rappresentato o meno nei vangeli, quella del buon samaritano, per fare un esempio, è una sorta di soggetto buono per una sceneggiatura in tre atti.

    25 Novembre, 2008 - 15:20
  33. appunto: è quel “meno” che fa la differenza…

    25 Novembre, 2008 - 22:59
  34. Leonardo

    Bocciato in esegesi dantesca.

    26 Novembre, 2008 - 12:41

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