La parabola dei samaritani e quella degli zingari

Leggo L’aratro, l’ipod e le stelle. Diario di viaggio di un laico cristiano di Paolo Giuntella (vedi post del 23 maggio) appena pubblicato dalle Paoline: sono tra i presentatori del libro, domani pomeriggio alla Stampa Estera. Mi fermo felice alla descrizione del Gesù “provocatore” delle beatitudini, della “scelta” della figura del samaritano per dire la “compassione” di Dio e dell’altra “scelta” di parlare della fonte della fede con una “samaritana non certo virtuosa” e comunque appartenente a quella “gentaglia impura ed eretica” quali erano i samaritani per gli ebrei, “come oggi noi consideriamo gli zingari”. Grazie Paolo, vai avanti che ti seguo.

72 Comments

  1. Lo sto assaporando pagina per pagina, , lentamente lasciandomi provocare,
    lo sto consigliando a tutti i miei amici.
    Mi terrà compagnia ancora per molto, perchè ogni pagina, mi fa fermare a seguirne le suggestioni
    e non lascia la mia coscienza tranquilla.

    22 Giugno, 2008 - 20:32
  2. Sumpontcura

    Chiedo scusa per il fuori tema.
    Comunicazione per l’amico moralista, che sta lavorando sul tema del matrimonio cristiano. Ti consiglio, nel sito http://www.caffarra.it
    di cercare il testo pubblicato sotto la data 15 giugno 2008. Ciao.

    22 Giugno, 2008 - 20:43
  3. @ il moralista,
    per caso ti sei ritrovato con il libro di P.G.?
    Non te lo perdere.
    So per certo che lo apprezzeresti tantissimo
    ciao
    non buttarti su cose troppo serie!!!!!

    22 Giugno, 2008 - 21:01
  4. Syriacus

    Ricordo che alle elementari, negli anni ’80, la maestra ci fece vedere all’ora di religione un’animazione dalla parabola del buon samaritano, in cui, mentre il riccone in Rolls-Royce non si fermava a soccorrere l’incidentato, il buon uomo era in quel caso un ‘figlio dei fiori’ capellone, o giù di lì…

    ..Come cambia il concetto di ‘puro’ e ‘impuro’ , nel tempo..: talvolta legato ad una sfera politico-ideologica, altre volte all’etnia, al gruppo o sottoguppo o ancora all’epidermide, metti pure all’adipe o ancora alla patologia…per poi tornare a lingua e…religione…e poi ancora…

    23 Giugno, 2008 - 0:09
  5. Sumpontcura

    Gesù parla di “acqua viva” con un interlocutore improbabile (una donna! per di più peccatrice! peggio ancora, una samaritana!), e la cosa è commovente ma rientra ancora nella nostra povera logica umana: sono i malati che hanno bisogno del medico, non i sani. Ma un passante samaritano scelto come immagine di Dio, modello di comportamento proposto all’imitazione di apostoli e discepoli… Incomprensibile. Modelli negativi: un sacerdote e un levita. Modello positivo: uno di quella gentaccia.
    Da osservare che Gesù è un buon ebreo, rispettoso della Legge e dei sacerdoti: sa benissimo che cosa pensano i buoni ebrei dei samaritani e viceversa, e a volte si regola di conseguenza. Non state a perder tempo coi pagani e non entrate nelle città dei samaritani, dice ad apostoli e discepoli inviandoli in missione. E in effetti le parole e le azioni dei samaritani sono in genere ben lontane da quel che appare in questa parabola incredibile. La stessa samaritana al pozzo ironizza sul giovane ebreo che chiede da bere proprio a lei. E gli abitanti di un villaggio in Samaria si rifiutano di rifocillare Gesù e gli apostoli in cammino verso Gerusalemme.
    Credo anch’io che Giuntella abbia ragione, nel tracciare il confronto samaritani-zingari. Lo sappiamo tutti, che gli zingari sono di buona norma ladri e/o scrocconi: gentaccia, insomma. Ed ecco: un uomo aveva una cosa da fare dalle parti di Tor Bella Monaca; ma mentre camminava per i fatti suoi venne aggredito da una banda di teppistelli annoiati, derubato e lasciato a terra mezzo morto. Passò da quelle parti un vescovo progressista e si guardò bene dal fermarsi: aveva appuntamento con un giornalista di “Repubblica” per parlare di celibato e di comunione ai divorziati. Passò anche un prete in abito talare e tirò diritto: lo aspettavano quattro o cinque fedeli, ammessi alla sua celebrazione privata della Messa, rigorosamente secondo le rubriche del 1962. Ma ecco arrivare uno zingaro, tutto felice per il bel colpo appena effettuato nell’appartamento di un bidello in pensione appena reduce dalla fila mensile all’ufficio delle poste. Costui si fermò e…
    Gesù mio, chi ti potrà capire davvero, fino in fondo?

    23 Giugno, 2008 - 5:16
  6. Luigi,
    ti sono grato per le testimonianze che ci dai attraverso questi cristiani quotidiani, che non fanno rumore, che non chiaccierano troppo, come faccio io…,
    Sabato sera ero a Montefiolo in Casperia, in compagnia di un amico sacerdote, si andava a trovare un gruppo in ritiro che stava affinando la propria vita di preghiera attraverso la composizione di icone secondo la formula contemplativa della spiritualità orientale.
    Ebbene, io mi trovo a parlare, di Paolo, (il suo libro l’ho sempre dietro),
    e lui mi dice che il pensiero di Paolo gli dava una gioia cosi’ grande che lo sentiva sulla pelle, e mi raccontava di una famiglia che paolo aveva preso a cuore da molto tempo, e che questa famiglia dovendo ritornare al suo paese aveva problemi economici, e che lui si era impegnato personalmente e concretamente ma la morte è sopraggiunta,
    mi diceva che altri avevano preso su se stessi l’impegno di Paolo.
    Bellissima questa condivisione della carità/amore, che non si ferma con la morte ma si trasmette come una sorta di immortalità.
    Penso che oggi pomeriggio sarò lì alle 18.
    Grazie ancora, perchè al di là di ogni dialettica spesso vuota di carità, mi aiuti a vedere la concretezza dell’amore che si sporca le mani.

    23 Giugno, 2008 - 7:54
  7. Tanto di cappello, Syriacus, davvero e di cuore.
    Ma forse al posto di quel vescovo e di quel prete c’eravamo io e te.

    23 Giugno, 2008 - 8:58
  8. ignigo74

    Syriacus, grazie (anche) per questo:
    http://www.youtube.com/watch?v=9bCgrA_lELo
    STRAORDINARIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    Io questa sera per la terza volta mi infilo nel loggione scaligero per la Traviata.

    Vi ricorderò tutti all’amami Alfredo.

    23 Giugno, 2008 - 9:38
  9. grazie di indicazioni e preoccupazioni sulle mie letture… in effetti sono stanco e un po’ di ironia mi farebbe bene… credo che P.G. tra l’altro abbia scritto qualcosa sulla famiglia, perchè mi pare di ricordare un suo intervento in un incontro. Luigi, ti risulta?

    se mi metto scrivere ‘sto libretto, giuro che vi nomino correttori di bozze ufficiali…

    23 Giugno, 2008 - 9:46
  10. comunque, no, non ho “Diario di viaggio…” di Paolo Giuntella. Me lo devo procurare

    23 Giugno, 2008 - 9:48
  11. ignigo74

    Sum… fantastica la tua rilettura.
    Me la copio e la leggo al campo estivo.

    23 Giugno, 2008 - 9:51
  12. Ignigo,
    per fortuna che non ho tua mail,
    senno ti scriverei qualcosa di poco felice….. 🙂

    23 Giugno, 2008 - 10:15
  13. ignigo74

    vuoi la mia mail?
    se dici all’amministratore del condominio di mandarmi la tua risponderò con gioia alle tue amenità…
    ciauz.

    23 Giugno, 2008 - 10:45
  14. matteo, a Montefiolo bazzica spesso un gran prete romano, don Angelo De Donatis… tra l’altro uno dei pochi preti che ho sentito parlare di coppia e matrimonio in modo convincente.

    23 Giugno, 2008 - 11:12
  15. Luigi Accattoli

    Moralista un libro di Paolo Giuntella sulla famiglia c’è: è intitolato Il Gomitolo dell’alleluja. Il filo della fede di padre in figlio, con la prefazione di Pino Scabini, editrice AVE. Lo scrisse insieme al padre Vittorio Emanuele, storico dell’età contemporanea. Di Pino Scabili c’è poi, Paoline, Cristo nella vita della famiglia, davvero forte.

    23 Giugno, 2008 - 11:46
  16. Leonardo

    Una delle cose che mi colpisce, nel Samaritano della parabola, è sempre il suo senso pratico, l’efficienza delle cure che presta, la scaltrezza di lasciare al padrone della locanda solo una parte dei soldi promettendogli il saldo al suo ritorno, il suo tornarsene agli affari suoi dopo aver fatto quello che era giusto fare (mi verrebbe quasi voglia di dire, sperando di scandalizzare qualcuno degli avventori, … il suo lato donverzé).

    23 Giugno, 2008 - 12:17
  17. Syriacus

    #
    Luca Grasselli scrive,

    23 Giugno 2008 @ 8:58

    Tanto di cappello, Syriacus, davvero e di cuore.
    Ma forse al posto di quel vescovo e di quel prete c’eravamo io e te.
    ————————————————————

    Ehem… Tanto di cappello a Sumpontcura, vorrai dire..!! 😉

    23 Giugno, 2008 - 12:34
  18. Syriacus

    Dalla parabola rivisitata da SumP: “Passò anche un prete in abito talare e tirò diritto: lo aspettavano quattro o cinque fedeli, ammessi alla sua celebrazione privata della Messa, rigorosamente secondo le rubriche del 1962.”

    Senza mettere in dubbio la plausibilità di questo tuo passo (specie se il sacerdote è uno di quei cosiddetti ‘preti da fibbia’… etc..) : anni fa, ho avuto modo diverse volte di servire qui a Genova la Messa in rito ‘tridentino’ in una cappelletta-catacomba ove i fedeli ‘legati alla tradizione liturgica latina’ erano relegati (epoca pre-Sum.Pont.cura..) , praticamente a porte chiuse..

    Ebbene: uno dei celebranti che si avvicendavano, era un noto sacerdote (che aveva subito sotto Siri una pesante censura per il suo impegno politico, e successivamente, riabilitato, è rimasto comunque un noto polemista-commentatore-consigliere di area politica vicina all’attuale presidente del consiglio -anche se non così semplicisticamente descrivibile..-.
    Su La7 sino a un pò di tempo fa era ospite regolare di Ferrara…) Appunto..

    Perchè questo preambolo?

    Perchè, e non l’avrei mai scritto qui se non fosse giunta questa tua parabola, costui è stato, in assoluto, la persona (non solo il sacerdote) che più ho visto fare elemosina per strada. E spessissimo si trattava di ragazzini Rom, o clandestini di ogni dove… Lui appena vedeva (mentre lo si riaccompagnava a casa, o si andava al bar dopo messa) un qualche essere umano che porgeva la mano, subito pronto gli tendeva la sua di mano, con qualche moneta, e si notava benissimo che non stava a fare tante elucubrazioni sulla provenienza o le motivazioni del ‘beggar’ di turno..

    Per lui erano, al di là di ogni dubbio, ‘prossimo’.

    [25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
    29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». ]

    23 Giugno, 2008 - 12:53
  19. ignigo74

    Caro Syriacus,
    perchè non scrivi apertamente che si tratta di don Baget Bozzo?
    Lo faccio io.
    E completo il quadretto: il reverendo si è fatto fotografare in casa sua, davanti al proprio piccolo altare coram muro, al quale celebrava ovviamente vetustissime.
    Piccolo particolare: al posto della tovaglia c’era la bandiera americana.
    Quando ho visto quelle foto sono stato male dal disgusto (per la bandiera in sè, non tanto per il fatto che fosse quella americana): ripeto, era la tovaglia dell’altare, non era a latere così, appoggiata, era la tovaglia dell’altare.
    Ripresomi dall sbigottimento ho fatto due considerazioni:
    1) il Bozzo e i preti così detti no global sono identici: lui celebra sulla bandiera ameiricana gli altri sulla bandiera di che guevra.
    2)Di fronte a tale immagine ho messo una perlina in più nel già colmo vasetto della mia stima personale per Siri, che aveva sospeso a divinis il Bozzo, dopo averlo ordinato.

    23 Giugno, 2008 - 13:06
  20. Luigi Accattoli

    Leonardo anch’io penso che il samaritano sia un uomo di mondo, diciamo: uno in giro per affari. Che fa spesso quella strada, ha denaro con sè, conosce l’oste. Forse Gesù ci ha voluto dire che la “compassione” divina può essere interpretata anche da un eretico, un nemico, e in più da uno che è lì per affari, cioè un qualcuno che non è per professione dedito alla cura del prossimo.

    23 Giugno, 2008 - 13:08
  21. Syriacus

    Sì, ma, piccolo particolare: io non ho mai visto casa sua. Non ho mai servito a casa sua. E quella foto la vidi sì anch’io, forse su Panorama… La bandiera americana mi lasciò parimenti sbigottito (anche se , ad esempio, negli USA, è cosa alwuanto normale.. ma negli USA appunto..) . E’ pur sempre un sacerdote , o no?

    23 Giugno, 2008 - 13:11
  22. Syr, Sump, scusate per lo scambio di persona.

    23 Giugno, 2008 - 13:19
  23. ignigo74

    no, era sull’inserto del Corriere se non sbaglio, quello del giovedì. Ma forse era panorama chi si ricorda. Hai ragione in fondo, però un conto è la bandiera a lato dell’altare, secondo il costume nord americano. Un conto è usata come tobaglia…
    siamo compagni di sbigottimento.
    Comunque dai, c’è anche di peggio.
    vedi qua…

    http://it.youtube.com/watch?v=rh_nqtp3VrU

    rabbrividiamo.

    23 Giugno, 2008 - 13:19
  24. Syriacus

    Ahh, la celeberrima messa di ‘Call to Action’…

    23 Giugno, 2008 - 13:21
  25. ignigo74

    ho scritto toBaglia.
    le labiali…

    felici sunt hospani quibus bibere est vivere.

    23 Giugno, 2008 - 13:26
  26. ignigo74

    ho scritto hospani.
    le vocali…

    felici sunt hispani quibus bibere est vivere

    23 Giugno, 2008 - 13:27
  27. Syriacus

    Cmq, detto per inciso, fra il don Gianni pontifex politico mediatico, e il il sacerdote teologo omileta nel chiuso di una cappella, c’è una differenza abissale.. Non che vi siano Leitmotiv presenti in entrambe le vesti.., ma davvero, quando si mette a fare il prete, gli riesce davvero bene (..molto meglio di quanto la sua immagine pubblica-politica lasci immaginare.. ) Anche a livello di produzione di testi, c’è una simile dicotomia, a mio avviso : ma ‘dal vivo’ è ancora più marcata.

    23 Giugno, 2008 - 13:34
  28. ignigo74

    Si dice che i grandi visti da vicino siano un pò più piccoli.
    Forse, come dici tu Syr, è vero anche il contrario.
    Tutto può essere.

    Omnia munda mundis.

    23 Giugno, 2008 - 13:41
  29. raffaele.savigni

    Ripeto: i preti politicanti (di destra o di sinistra non importa) non mi sono mai piaciuti, anche se (come in questo caso) sono (o erano…) teologi intelligenti.
    Una notizia fresca dal telegiornale: il vescovo di Padova ha buttato fuori di chiesa un giornalista che (almeno secondo quanto da lui riferito) era andato per partecipare alla Messa nella comunità un tempo retta da don Sante (poi sospeso a divinis perché voleva continuare a fare il prete benché sposato).Il giornalista può aver fatto un gesto “provocatorio” (pronto magari a filmare la Messa per vedere se c’erano contestazioni nei confronti del presule); ma credo che un pastore d’anime non dovrebbe mai abbandonare la sua “gravitas”, provocare un alterco e mettersi a spintonare una persona dicendo “Qui comando io”. Un atteggiamento davvero sconcertante (a meno che non si tratti di una montatura). Ricordo un discorso di Paolo VI: dopo il Vaticano II un vescovo deve presentarsi con i segni del pastore piuttosto che con quelli dell’autorità e del fasto.

    23 Giugno, 2008 - 13:57
  30. Syriacus

    Ignigo, “non c’è nessun grande uomo per il suo cameriere”… vale anche se hai aiutato il ‘grande uomo’ a indossare paramenti in sacrestia, allaciarsi un manipolo o non far troppi pasticci logistico-rubricali nel presbiterio…

    E’ vero anche l’ ‘omnia munda mundis’ . Ma dipende anche, gli occhi dell’osservatore, dove e in che momenti vedono maggiore ‘grandezza’ , nella persona(lità) in questione…

    23 Giugno, 2008 - 17:08
  31. Leonardo

    Ho sentito dire cose anche peggiori di don Gianni Baget Bozzo, ma non riesco a scandalizzarmene. Benché io sia, come ampiamente dimostrato in questa sede, dispettoso e maligno, cerco di non scandalizzarmi quasi di niente (e penso che questo sia abbastanza cattolico). Di Baget Bozzo ammiro la lucida intelligenza, e mi basta (anche se so, naturalmente, che l’intelligenza non è una cosa che valga poi molto, e non ha mai salvato nessuno).

    23 Giugno, 2008 - 17:35
  32. Leonardo

    Celentano non mi piace, la parodia non mi sembra un granché e non ho voglia di guardarla: me lo spieghi con parole tue, così facciamo prima?

    23 Giugno, 2008 - 18:26
  33. Syriacus

    Mah, era solo una baggatella… con Celentano che battibeccava col Padreterno (uno dei tanti ultra-antropomorfizzati da barzelletta..) per il fatto di essersi attribuito un presunto ‘filo diretto’ con Lui (e avere pure indugiato non di rado in una vera e propria autoapoteosi..) ..L’imitatore poi inanella una serie di luoghi comuni (‘non esistono più le mezze stagioni’ & similia) facendoli passare per elementi di un Grande Messaggio celentaniano all’Umanità.. Finisce dedicando all’Altissimo “Pregherò per te”, e Costui lo fulmina adirato..

    [ Meglio questo, allora..:
    http://www.youtube.com/watch?v=FIS_hK02zds&feature=related

    Almeno non ha grosse velleità metafisiche..:]

    23 Giugno, 2008 - 19:17
  34. Syriacus

    2008-06-23 14:08
    ABRAMOVICH: NOZZE A OTTOBRE CON SEI FESTE

    MOSCA – Fiori d’arancio a fine ottobre, con feste poi in sei località diverse, per il quarantaduenne magnate russo Roman Abramovich, il patron del Chelsea indicato da Forbes come il 15/0 uomo più ricco del mondo, con una fortuna di 23,5 mld di dollari. Lo annuncia il sito gossip Life.ru, citando l’entourage della modella russa Daria Zukhova, a cui la proposta di matrimonio sarebbe stata avanzata nelle scorse settimane dopo una relazione iniziata nel 2006.

    L’idea di festeggiare le nozze sei volte, secondo il sito, sarebbe della stessa Daria, 25 anni, per la sua continua ricerca di originalità. La prima, dopo il fatidico ‘si”, è prevista a Mosca, con un banchetto per non più di cento vip. Poi, anche se non si conosce in che ordine, la lista comprende Londra, dove entrambi vivono e dove è in programma la festa più pomposa, un’isola delle Maldive e Los Angeles.

    Nei giorni scorsi “Dasha” aveva festeggiato il suo compleanno con l’inaugurazione in grande stile a Mosca del suo nuovo centro di arte contemporanea, finanziato ovviamente da Abramovich, che negli ultimi mesi ha speso oltre 120 milioni di dollari per regalare alla Zukhova, esperta d’arte, opere di Lucien Freud, Francis Bacon e Alberto Giacometti.

    ———————————————————

    E se un giorno vi soccoresse Abramovich? 😉

    23 Giugno, 2008 - 22:54
  35. ignigo74

    Max tortora mi fa scompisciare quando fa l’imitazione di Muccino

    23 Giugno, 2008 - 23:33
  36. Francesco73

    Su Padova: se vi fate un giro su youtube, trovate il vescovo che alterca pure con un gruppo di contestatori fuori da una scuola. Povero Mattiazzo, è considerato uno dei presuli più progressisti d’Italia e poi finisce a fare la parte del gerarca tetragono che caccia i giornalisti dalle chiese!

    Su don Gianni Baget Bozzo: è una figura complessa, dalla biografia intellettuale molto articolata. Ma resta un grande intellettuale e un provocatore intelligente, leggerlo è sempre utile e piacevole.

    Sulle bandiere in Chiesa: sono contrarissimo, praticamente in tutti i casi. Deploro l’abitudine invalsa negli ultimi anni, di esibire quella arcobaleno dei pacifisti. E’ un’operazione sbagliata, perchè nel pacifismo dell’arcobaleno ci sono anche (legittime) motivazioni politiche e ideologiche che nulla hanno a che fare con la predicazione dei Papi sulla pace.
    Capisco la coincidenza sull’obiettivo, ma resta la differenza delle motivazioni e anche la divaricazione di importanti intenzioni.
    No alle bandiere in Chiesa, quindi, sempre.

    24 Giugno, 2008 - 10:31
  37. Sulle bandiere in Chiesa: sono contrarissimo
    ==============================
    allora negli USA, non potrai mai entrare in una chiesa, dove è sempre esposta
    (poi magari dall’altro lato trovi anche quella del Vaticano)
    E’ una bella sintesi di fede e vita….
    Certo mi domando,
    perchè la mia Chiesa ha mutuato gran parte le proprio vocabolario e dei propri segni primordiali dal mondo pagano!?
    Deploriamo!
    Deploriamo!
    A molti cristiani devoti riesce sempre!!!!
    Deploriamo!

    Se il Gianni, il Baget e il Bozzo, ha messo la bandiera come copertura dell’altare……
    allora gli è partita la brocca,
    talvolta succede a quelli che pensano(?) di essere intellettuali,
    e preferiscono stare sempre con i vincitori di turno.

    Leggere Baget,
    mi ricorda i miei primi approcci con la lettura de il Manifesto,
    un giornale con quel bisogno di essere sempre contro, di falsare i fatti, di strumentalizzare,
    si’ il Baget, mi ricorda quanto di peggio,
    c’è qualcosa di stalinista, come succede agli integralisti come lui.

    24 Giugno, 2008 - 11:54
  38. Francesco73

    In Chiesa posso ammettere tutt’al più la bandiera nazionale, per speciali ricorrenze e o circostanze, o magari per particolari tradizioni locali.
    Ma solo in quanto simbolo di unità del popolo.
    Posso capire, poi, sempre in particolari circostanze, i gonfaloni dei comuni o di qualche associazione di ispirazione cattolica che esibisce un gagliardetto a motivo di qualche festa (es., la Coltivatori Diretti).
    Ma questi sono i confini, per quanto mi riguarda.
    Invalicabili.

    24 Giugno, 2008 - 12:00
  39. Syriacus

    In Germania (e non solo) non c’è bandiera nazionale all’interno, ma certamente bandiera/striscione bicolore giallo-bianco vaticano, presso molte chiese (e ancor di più in occasioni importanti).

    24 Giugno, 2008 - 12:11
  40. Syriacus

    Horatio:
    He waxes desperate with imagination.

    Marcellus:
    Let’s follow. ‘Tis not fit thus to obey him.

    Horatio:
    Have after. To what issue will this come?

    Marcellus:
    Something is stalinist in the diocese of Genoa.

    Horatio:
    Heaven will direct it.

    Marcellus:
    Nay, let’s follow him. [Exeunt.]

    Hamlet Act 1, scene 4, 87–91 (revisited)

    24 Giugno, 2008 - 12:14
  41. Che c’entra l’unità del popolo italiano,
    con la Celebrazione Eucaristica?

    La celebrazione Eucaristica avviene con il popolo di Dio,
    non con il popolo italiano.

    Sono due cose e due piani completamente diversi.

    A meno che non si voglia di proposito
    un evento di memoriale salvifico.
    far diventare una assise con valenza politica (da polis)

    Ma qui siamo fuori dalla sana ortodossia.

    Occorre che si separino (ma occorre tempo!!!!)
    gli ambiti che ancora si infilano in chiesa
    bandiere e gonfaloni che sono un dato esclusivamente della civis.

    Il popolo di Dio si riunisce, in assemblea per celebrare e fare memoria e riattualizzare, la crocifissione-morte-resurrezione
    di Gesù il Cristo.

    Tuttto il resto è pura demagogia in cui si sguazza
    nel gioco tra potere e chiesa….

    24 Giugno, 2008 - 12:19
  42. no, ragazzi, non scherziamo sulle bandiere nazionali… che cosa c’entrano durante l’eucarestia? Cosa c’entrano fuori da un Chiesa? Mah…

    sulla bandiera della pace, Francesco73, suggerisco di non accodarsi alla figuraccia recente dell’agenzia Fides, che ha copiato e incollato da internet un’accozzaglia di teorie più o meno sostenibili sulla natura “dubbia” della bandiera della pace (tra l’altro ancora con la storiella che sarebbe la stessa del movimento gay…).

    24 Giugno, 2008 - 12:28
  43. raffaele.savigni

    Grazie, Syriacus. Comunque in un contesto liturgico preferirei evitare l’esposizione sia della bandiera della pace, sia di bandiere nazionali (a meno che non si tratti di un funerale di militari uccisi in servizio) e soprattutto di bandiere di altri Stati. Possono invece essere esposte in occasione di particolari manifestazioni di cattolici, al di fuori della Messa.

    24 Giugno, 2008 - 13:59
  44. Francesco73

    moralista, premesso che sul tema della pace io sposo in pieno la posizione, gli accenti e gli insegnamenti di giovanni paolo II agli inizi della seconda guerra in iraq, non ti sfuggirà che il movimento pacifista, simboleggiato dalla bandiera arcobaleno, raccoglie dentro di sè una quantità di posizioni ideologiche, politiche, culturali e anche religiose che sono obiettivamente ALTRO rispetto all’insegnamento della Chiesa su questa e altre materie
    ecco perchè quella bandiera è divenuta simbolo di un pacifismo politico, carico di antiamericanismo e con atteggiamenti ben orientati anche nelle cose italiane ed europee
    questo rende quel segno un fattore di divisione, e non più di unità rispetto al grande valore della pace
    ecco perchè in chiesa, secondo me, comunque non deve starci

    quanto all’esposizione della bandiera nazionale, sono d’accordo che non debba in genere starci nemmeno quella
    ma in diverse realtà, il cristianesimo e la chiesa sono il fulcro dell’identità e della storia della nazione, per cui la nazione riconosce una sua origine come nazione anche in un evento ecclesiale
    è chiaro che lì la bandiera ha un preciso significato

    ma sono comunque convinto che in chiesa debbano starci solo immagini sacre, il di più viene dal maligno

    24 Giugno, 2008 - 14:14
  45. eccezioni sempre eh?

    24 Giugno, 2008 - 14:16
  46. [il cristianesimo e la chiesa
    sono il fulcro dell’identità e della storia della nazione,
    per cui la nazione riconosce una sua origine come nazione
    anche in un evento ecclesiale]
    ===========================================
    scusi neh!
    mi sembra che si stia sopra le righe.

    Io sono un cittadino italiano anche cristiano
    in quanto nato in italia (potrei essere nato ovunque)
    e in più con la personale fede cristiana.
    le due cose non si equivalgono,

    e non potremmo fare violenza ad altri italiani
    a riconoscersi in una fede in cui magari non si ritrovano più, o che non hanno mai sentito propria.

    Possibile che ci è sempre così difficile rispettare la coscienza altrui?

    Essere italiano NON E’ la medesima cosa di essere cristiano, non si associa, nè si identifica.

    dare a cesare quel che è di cesare e a Dio quel che è di Dio?

    E’ così difficile?

    La chiesa in muratura
    non è il luogo dove ci sono delle cose

    è il luogo dove eminentemente si raccoglie l’assemblea del popolo di Dio,
    per la liturgia Eucaristica in primis, e per le altre liturgie.

    Il popolo di Dio quivi radunato, in altri tempi ha usato il luogo per la scelta dei propri vescovi e presbiteri (quando la chiesa risentiva ancora gli influssi dell’agire delle prime comunità cristiane!!!!!)

    Poi nella storia ci sono stati vari usi impropri. E impropri sono rimasti.

    24 Giugno, 2008 - 14:47
  47. non ho detto prima (lo dico adesso) che non voglio nemmeno la bandiera della pace a Messa (anche se la parola “pace” mi suona più consona rispetto ad altri ameni motti che si leggono su altri vessilli).

    poi, io ho parlato espressamente della cantonata presa dall’Agenzia Fides sull’origine della bandiera della pace, in un lancio in cui si è scritto di tutto e di più (dalla teosofia alla dominanza della cultura omosessuale…).

    Dopodiché possiamo discutere sulla composizione del movimento pacifista (e, se vuoi, sulla sua attuale sterilità), e su tutte le posizioni “altre” che ci sono… tra le altre.

    In ogni caso, il movimento pacifista in Italia deve alle sue origini moltissimo all’ispirazione cristiana (e cattolica), anche di grandissime figure troppo spesso emarginate dalla Gerarchia (salvo poi riabilitarle post mortem).

    Poi, negli ultimi anni (dopo Genova, che fu invasa anche da famiglie e bambini, parroci e scout, molto più che dai “black block”), è diventato preda di questi elementi alla Caruso… che non sanno affatto cosa sia la cultura della pace.

    ps. simboli che dividono più che unire (anche in chiesa)? Anche il tricolore ha i suoi problemini…

    24 Giugno, 2008 - 14:47
  48. ciao Syriacus,
    ti leggo, vedo il link che non clikkero’
    già una volta ti ho perso,
    contribuendo forse al tuo sentirti stanco…. di talune conversazioni.
    No, non è peccato linkare, figurati,
    ma se la mia cultura divenisse tutta un link?
    Il web è una delle tante forme di espressione nel mondo,
    ma non sostituisce tutte le altre forme e tutte le altre modalità di esprimere cultura.
    Lo so, attrae di più navigare nel web,
    anche io mi ritrovo a navigare,
    ma vedo come di sito in sito, non si esprime una cultura che cerca di oggettivizzarsi,
    ma si incontrano forme di cultura individualizzata, in cui troppo spesso si piega un dato importante o meno,
    a mere strumentalizzazioni egotiche.
    Il web tranne casi di realtà istituzionali,
    con i suoi blog e siti personali è un immenso globo di individui che cercano ascolto, attraverso le diverse proposizioni.
    Un libro serio,
    documentale,
    si poggia su una bibliografia monumentale, cercando l’oggetivizzazione delle proprie affermazioni.
    Ci sono le eccezioni,
    un libro l’ho terminato ultimamente, rara bibliografia, poche note autoreferenziali (citava se stesso), su un tema serio come poteva essere Fatima, ma il sedicente scrittore che pensa essere giornalista, ha semplicemente fatto qualcosa che era sufficiente mettere in rete, se non fosse che ci voleva fare un po di sghei.
    Mah!
    E’ solo una mia personalisssssima opinione, per un giovane che è sicuramente di più di quello che appare attraverso delle righe digitate.
    un saluto sincero

    24 Giugno, 2008 - 20:20
  49. Leonardo

    «un libro l’ho terminato ultimamente».
    Bravo! Vedrai che se ti sforzi riesci a terminarne un altro, prima o poi.

    24 Giugno, 2008 - 20:55
  50. non mi sforzo,
    faccio solo quello che mi da piacere,
    se a te non riesce
    non è colpa mia
    viviti la gioia di un bell’amplesso
    e vedreai che ti passano tante pippe mentali

    24 Giugno, 2008 - 21:06
  51. Syriacus

    Scusa, Matteo: ma io il Web l’ho conosciuto alla’età di anni 22.
    A quindici anni ero già bibliofilo (dilettante) : passavo per la bancarelle e le librerie antiquarie… annusavo i libri, ne immaginavo la storia, lo Zeitgeist di quando uscivano dai tipi, le facce dei lettori, degli studenti, dei…censori!

    Poi arrivai anche a riuscire a datare a occhio/naso con un margine di +-5/10 anni i libri che mi capitavano fra le mani, scorrendoli; dai caratteri, dall’ingiallimento, dalla copertina, etc..

    (Poi col tempo l’interesse si è trasformato, senza eliminare il mio passato.)

    Sino all’anno scorso, grazie al buonanima di mio padre e al suo storico datore di lavoro, avevo uno sconto fortissimo da Feltrinelli (sì, non Mondadori..) . Dai 14 ai 31 ho bazzicato quasi esclusivamente da Feltrinelli (e in casi disperati, direttamente dalle Paoline, o altrimenti). In due generazioni, in case e box si sono accumulati migliaia di libri, nuovi, vecchi/usati/vetusti, antichi.

    Ovviamente non li ho letti tutti. Neanche la metà, Neanche un quarto… Ma ne ho letti non pochi. Magari sì, in diversi casi non per intero. (…Anatema?!?)

    Forse è una sindrome da Guglielmo da Baskerville’ de Il Nome della Rosa, forse da Charles Foster Kane di Quarto Potere, che cercava con profonda nostalgia la ‘Rosabella’ fra mille cianfrusaglie che comprava compulsivamente..

    Nei miei studi universitari, per ogni corso ho sempre acquistato un libro , fotocopiando solo ove necessario.. Mai rivenduto un libro.

    Io rispetto la carta stampata, e le parole organizzate in capitoli, indice e bibliografia. Lo stesso approccio rispettoso (quanto onnivoro) l’ho mantenuto anche consultando il web negli anni successivi. Alla tesi non ho accettato digestioni altrui dei concetti che manipolavo, ma sono andato, ove possibile, ad abbeverarmi alle fonti dei libroni e degli articoli originali, in lingua originale, talvolta con grandi sacrifici. Capisco quindi qualitativamente il tuo tipo di insofferenza verso ‘i liks’ e i rispettivi contenuti…così privi di rigore filologico e documentario, con quella cultura così parcellizzata, nozioni atomizzate e/o bignanimizzate (e spesso insaccate assieme a forza ad usum delphini, per essere servite al gonzo di turno..) etc… Anche se, con me, non penso sia giustificata nella gran parte dei casi.

    Non mi si accusi a questo punto di feticismo verso i libri, o superficialità, o simili cose, ‘chè la mia esperienza e sensibilità sono ben altro..

    Esistono comunque anche cose come la discrezione e il rispetto per la vita privata di un individuo -scaffali compresi.

    Mi spiace se non traspare vitalità o vivacità intellettuale dalle righe digitate.. me ne rammarico.

    Contraccambio il saluto.

    24 Giugno, 2008 - 21:15
  52. Syriacus

    Ah! Les bouquinistes…!

    24 Giugno, 2008 - 21:22
  53. Syriacus

    [Libro per me più difficile da finire -fra quelli che ho finito- : una traduzione italiana del secondo ottocento de “La nouvelle Eloïse” di Rousseau. ]

    24 Giugno, 2008 - 21:25
  54. Rinascimento privato della Bellonci è il libro che ho ripreso più volte e mai terminato, chissà perchè!

    provo una bella sensazione nel leggere quello spaccato di vita che comunichi,
    dalle tue continue digitazioni
    per quanto cercassi di capire, non mi trasparivano,
    nell’animo suscitano altre domande che ti farei…..

    ma non posso permettermelo su un pianerottolo
    in cui pochi scrivono…… ma molti… si affacciano….

    grazie Syr
    e comincio con le mie scuse…..
    (ma accidenti quanto vorrei ancora capire….)

    24 Giugno, 2008 - 21:34
  55. Luigi Accattoli

    A Syriacus bibliofilo queste righe che l’ingegner Gaddus dedica a un cane travolto dagli odori: “Odori, odori! deh! odori mille e millanta! venitene al naso! al nero, all’umido, al glabro, al papillante meo naso! Oh, estasi! oh, sogno! oh, musica! oh vertigo!”

    25 Giugno, 2008 - 8:03
  56. Leonardo

    A Matteo, che mi esorta:
    «viviti la gioia di un bell’amplesso»:
    aspettavo che me lo dicessi tu!

    (La mitizzazione del coito è tipica dell’ ex-prete, o prete mancato, o quasi-prete, o mezzo prete. Il laico coniugato vi dà la giusta importanza, né più né meno del dovuto).

    25 Giugno, 2008 - 11:46
  57. La tua acidità prova proprio il contrario………

    e continuo a dirtelo perchè fai finta di non sentire,
    altro che laico o prete, determinismi da mezza tacca,

    «viviti la gioia di tanti begli amplessi»

    e meno seghe

    25 Giugno, 2008 - 12:14
  58. Leonardo

    Dopo smetto, perché sembriamo bambini dell’asilo, però anche quest’ultimo sbocco di volgarità lo trovo molto clericale … ha un rancidume caratteristico.

    Che bello, detestarsi senza conoscersi, solo per ciò che scriviamo! Magari se ci conoscessimo di persona potremmo persino piacerci (horribile dictu).

    Luigi perdonami, ma un po’ di acido penso che ci voglia, nell’inimitabile miscela del prodotto della casa, che è ottimo, ma tende un po’ al giulebbe.

    25 Giugno, 2008 - 17:10
  59. Sumpontcura

    “Vide Lodovico spuntar da lontano un signor tale, arrogante e soverchiatore di professione, col quale non aveva mai parlato in vita sua, ma che gli era cordiale nemico, e al quale rendeva, pur di cuore, il contraccambio: giacché è uno de’ vantaggi di questo mondo, quello di poter odiare e di esser odiati,
    senza conoscersi” (Manzoni, “I promessi sposi”, cap. IV).

    25 Giugno, 2008 - 18:29
  60. Sumpontcura

    Ma no, Leonardo, non è acido: a me pare solo una puntina di sano peperoncino.

    25 Giugno, 2008 - 18:32
  61. Luigi Accattoli

    Leonardo non ho nulla da perdonare, vado matto per l’acidulo dello jougurt fatto in casa, mangio il limone a morsi e non metto zucchero nel caffè. Ma trovo Matteo, due volte su tre, più acido di te.

    25 Giugno, 2008 - 22:24
  62. Clodine

    IMMAGINANDO GLI AMICI DEL PIANEROTTOLO:

    trovo Leonardo e Matteo stupefacenti. Talvolta mi capita di visualizzare gli amici del blog ; ormai ci conosciamo un po’ tutti, pregi e difetti…
    Tanto per fare un esempio immagino Leonardo un bel signore, alto, distinto, con l’espressione accigliata , che mette pure un tantino soggezione. Matteo al contrario lo penso un tipo non troppo alto, con begli occhi intelligenti, aspetto giovanile e cordiale, una persona simpatica: pane pane vino al vino per intenderci.

    Visualizzando Sump mi appare un uomo dai lineamenti virili, tipo Marlon Brando ultimo padrino, una persona bella, possente, un uomo gentile e romantico (ma su questo dovrei sentire la consorte).
    Ignigo74 al contrario lo immagino magro, alto, asciutto, un po’ schizzato, un tipo sui generis, interessante…potrebbe intrigarmi.
    Lyco invece, chissà perché, mi sembra di averlo davanti: serio, posato, mai una parola sgarbata, praticamente perfetto, anche nell’aspetto: curato, camicia impeccabile, scriminatura a sinistra nessun pelo fuori posto.
    Ora è il turno di moralista: un ragazzo di media altezza, più giovane rispetto all’età anagrafica, con un bel sorriso sempre aperto per ognuno che incontra il fratello che ho sempre sognato, un ragazzo volenteroso e d’oro!
    Frabricianus è un tenerone, un fratellino da tenere per mano,dolcissimo oltre che nei modi anche nell’aspetto: il “Davidino” di Donatello, per fare un esempio. Immagino invece Igino, al contrario, il “Davidone” di Michelangelo: nerboruto, corpulento, pronto a sferzare la fionda su chiunque osi contrastarlo! Chi è rimasto? Siryacus..con lui ho avuto meno contatti, ma..penso sia un ragazzo affascinante, dai modi eleganti e molto intelligente..
    Ci sarebbero altri, ma con gli amici tèste nominati ho avuto modo di sintonizzarmi con maggiore frequenza.
    Di lei dott. Luigi cosa posso dire? L’ho conosciuta personalmente ad un convegno presso il S.Cuore di Via Marsala. Lei è una persona stupenda. Eravamo con il mio caro proff. Zevini. So che non si ricorda di me, eppure…ci siamo parlati….capelli lunghi, biondo cenere, non ossigenati..minuta..occhi verdi…voce sottile..dai…sono certa che, se mi vedesse direbbe:”toh..ma guarda chi si vede!”

    28 Giugno, 2008 - 16:10
  63. Luigi Accattoli

    Clodine ti sto cercando nella memoria – bello il tuo gioco delle sembianze. Avendoli visti ti dico che l’azzecchi con Matteo ma il moralisra è più alto di come lo fai.

    28 Giugno, 2008 - 16:37
  64. Davidino

    Clodine sei incredibile! E’ divertentissimo quello che hai scritto, e tipicamente femminile!

    29 Giugno, 2008 - 0:18
  65. Leonardo

    «capelli lunghi, biondo cenere, non ossigenati..minuta..occhi verdi» … sto già sognando …

    1 Luglio, 2008 - 18:30
  66. Luigi Accattoli

    Clodine credo di averti trovato: parlammo a due terzi della sala, intendo dire verso il fondo e sulla sinistra per chi desse le spalle al tavolo dei relatori. Ho indovinato?

    1 Luglio, 2008 - 22:03
  67. Clodine

    Si, esattamente: lei era vicino a don Zevini il quale, nell’andare verso l’uscita dalla sala, mi abbracciò, essendo un’ex allieva. Ammazza che memoria!? Tra l’altro, un particolare non indifferente, subito dopo il convegno fui assalita dalle suore salesiana in quanto, nel mio timido intervento, le avevo elogiate quali brave educatrici che avevano contribuito alla mia formazione umana e cristiana assendo assidua fin dalla più tenera età, ed avendo di loro un ricordo davvero edificante.

    Leonardo, effettivamente sono abbastanza piacevole, così almeno risulta dagli sguardi sorridenti delle persone che incontro, uomini o donne indistintamente. Riesco a comunicare molta serenità, forse per il mio modo diretto e semplice di comunicare che si riflette anche esteriormente…
    Di te penso che sei veramente un bell’uomo…eh…anche le donne sognano!

    2 Luglio, 2008 - 8:34

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