Lavitola e il diritto alla latitanza

“E’ un diritto dell’imputato quello di non consegnarsi” ha detto ieri notte Lavitola a Mentana che deplorava la sua latitanza [vedi post precedente]. Sto con Mentana e deploro anch’io. Ma deploro che i magistrati non abbiano saputo beccarlo, non che lui abbia cercato di svignarsela. Tra i 38 capitoli dei Promessi sposi quelli che più mi godo sono il 16 e il 17 che raccontano la fuga di Renzo dai birri: da “Scappa scappa galantuomo” al dispaccio del Capitano di giustizia che ordina al Podestà di Lecco di fare “inquisizione” su un “filatore di seta scappato dalle forze praedicti egregii domini capitanei”. Ma tifo anche – appena posso – per la fuga di Casanova dai Piombi e le due evasioni di Pertini. D’istinto sono dunque favorevole al diritto alla latitanza affermato ieri da Lavitola con la solita faccia i ‘mpigna. E mi piace due volte sostenerlo a favore di un mariuolo, chè sarebbe troppo facile farlo per i soli galantuomini. Ma chiedo ai visitatori addottrinati dove quel diritto sia affermato.

15 Comments

  1. Luigi Accattoli

    [Segue dal post] “Faccia i ‘mpigna” (faccia di pigna) è locuzione calabrese che vale “faccia da schiaffi”. S’adatta a Lavitola non per la regione – egli è di Salerno – ma per gli schiaffi.

    29 Settembre, 2011 - 9:14
  2. Da Sapere.it sf. [sec. XIX; da latitare]. Lo stato del latitante che si nasconde e si rende irreperibile alla giustizia: darsi alla latitanza.§ In diritto, la latitanza non costituisce un reato, ma produce determinati effetti sostanziali e processuali. Sostanzialmente la latitanza concreta una circostanza aggravante per i reati commessi in sua costanza; processualmente comporta determinate varianti alle norme ordinarie processuali (notificazioni di atti, ecc.). Tuttavia, in ossequio al diritto alla difesa sancito dalla Costituzione, l’istituto della latitanza manca di qualsiasi carattere sanzionatorio che ponga il latitante in condizioni d’inferiorità rispetto ad altri imputati.

    Personalmente sono contrario a questo diritto. L’assassino Cesare Battisti non dovrebbe beneficiarne. Dovrebbe tornare in Italia a mangiare galera come ha deciso la Cassazione

    29 Settembre, 2011 - 11:26
  3. Luigi Accattoli

    Nella mia ignoranza del giure io penso che occorra distinguere tra imputato (Lavitola) e condannato (Battisti) e che una cosa sia il diritto dell’imputato a latitare e un’altra la sua regolamentazione. Ma starei ben attento a misconoscere i diritti riconosciuti dalla nostra tradizione giuridica.

    29 Settembre, 2011 - 12:38
  4. Luigi Accattoli

    Penso anche che sia ora di realizzare una convenzione mondiale sulle procedure giudiziarie, l’estradizione e il riconoscimento delle sentenze tra le diverse entità statuali. In modo da ridurre se non eliminare le interminabili dispiute bilaterali (noi ora con il Brasile) e i paradisi delle latitanze (con Lavitola).

    29 Settembre, 2011 - 12:39
  5. Credo che Battisti latitasse anche prima delle condanne in Cassazione. D’accordo con te, però, per un’uniformità del diritto che tarda ad arrivare nonostante la globalizzazione. Eppure l’esperienza del diritto comune medioevale dovrebbe insegnarci qualcosa.

    29 Settembre, 2011 - 13:16
  6. Marco

    Giusto, Luigi!
    Bravo!

    29 Settembre, 2011 - 13:43
  7. raffaele.savigni

    Mi sembra grave soprattutto che un presidente del Consiglio (che dovrebbe far applicare le leggi) consigli a un latitante di starsene all’estero. Anzi, è già grave che accetti di parlare con lui al telefono.

    29 Settembre, 2011 - 14:57
  8. Federico B.

    Tra le fughe per cui “tifare”, metterei anche l’evasione di San Pietro narrata in AT 12, 1-10.

    29 Settembre, 2011 - 14:58
  9. C’è un diritto naturale intrinseco
    che è quello della fuga
    quando si vuole essere presi,
    tenuti contro la propria libera volontà,
    qualunque cosa si sia commessa o non commessa,

    Il diritto naturale alla fuga
    anche quando si è prigionieri
    prima o dopo sentenza,

    E’ un diritto di coscienza
    sempre esistito.

    Altro è il DOVERE dei preposti ad applicare
    leggi e normative,
    ma
    non deve e può fregare nulla
    al fuggitivo,
    sia esso innocente
    o colpevole.

    Nella storia umana è sempre stato così.

    29 Settembre, 2011 - 15:14
  10. Luigi Accattoli

    Da Pasquale Vilardi ricevo questo messaggio:

    Anche se trovo legittimo il tentativo di sottrarsi alla giustizia, il paragone tra la situazione di Lavitola e quella di Renzo Tramaglino mi sembra un pò audace. Non provo alcuna, seppur generica, simpatia per il Lavitola che, tra l’altro, nel corso dell’ “interrogatorio ” da parte di Mentana ha cercato di scantonare alla grande con argomentazioni cialtronesche. Il tuo giudizio di “faccia i ‘mpigna” (equiparabile ad impunito) mi sembra anche troppo benevolo. Può darsi però che tale mia valutazione sia condizionata dalla personalità di tutti gli altri soggetti implicati nella vicenda ed in particolare del più importante di loro.

    29 Settembre, 2011 - 17:17
  11. Alexandros

    Giuridicamente è errato parlare della latitanza come di un diritto. Esiste il diritto di difesa che è cosa assai diversa. La latitanza è definibile come status personale o situazione giuridica soggettiva o processuale, alla quale la legge collega determinati effetti.

    29 Settembre, 2011 - 20:31
  12. Marcello

    Così è la vitola.

    29 Settembre, 2011 - 22:03
  13. Gioab

    Luigi usa il termine “magistrati” – ho sentito che una volta si usava il termine “i furbetti del quartierino” forse non svolgevano la stessa funzione ma la definizione si adatta benissimo.

    Questo mi fa tornare a quel concetto di “rispetto” che già in altro post ho spiegato.
    Il rispetto va guadagnato non è dovuto. Stando come stanno le cose, qui non si è guadagnato niente nessuno. Ci sono un sacco di corporazioni di azzeccagarbugli che condannano o assolvono secondo “Teoremi” – “Non poteva non sapere” è la classica formulazione ma di prove mai nulla, e senza pentiti non si cava un ragno dal buco così quando il pentito molla la solita “sola” ( fregatura) ci fanno anche la figura dei poveri di spirito.
    Magistrati ? Ma dove ? Ma quando ? quelli da 500.000€ per fare tutto sto casino ?
    Italiani, Cornuti e mazziati anche dai magistrati. Povera Italietta…….

    Copiato dal sito di Tornielli – autore Anniballo. 29/9/2011 @ 22.52
    “ l’italiano è stato escluso pressocchè totalmente dalle dinamiche che hanno costruito la modernità; noi non abbiamo avuto il concetto di autonomia di coscienza che è arrivato con la Riforma protestante, non abbiamo avuto l’idea dei diritti dell’uomo e del cittadino arrivato con la Rivoluzione francese, nè quello della Ragione e della laicità arrivati con i Lumi; e non abbiamo avuto neppure familiarità con i concetti di positivismo scientifico, come nel resto delle nazioni moderne.
    Tutti questi valori positivi, in Italia sono stati avversati strenuamente dal lavoro “antistorico” della chiesa (compresa l’unità del paese, contraria agli interessi politici vaticani, e che ha avvantaggiato,invece, le altre Nazioni).
    Risultato : l’italiano resta un bambino dietro alla Mamma, non conosce l’idea della vera autonomia di coscienza,della autodeterminazione e della responsabilità; è abituato al concetto che deve abbandonarsi ad una guida. L’unica idea veramente introiettata nel profondo degli spiriti, dopo secoli di autocrazia papale, è quella di essere ossequiente verso una Autorità che abbia la dirigenza della sua coscienza e, sotto, la democrazia, l’italiano, la teme.
    Qualunque governo di sinistra, anche se vincesse, sotto questo importante profilo avrebbe già perso. Ahinoi.!”
    – Ma quali magistrati ? “i furbetti del quartierino corporativo” alle spalle degli allocchi inabili e incapaci sempre dietro alla mamma.

    30 Settembre, 2011 - 10:35

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